LA DERIVA DEI CONTINENTI

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  1. gheagabry1
     
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    Facendo un'escursione lungo le catene montuose sparse intorno al Mare Adriatico, può capitare di arrampicarsi sui resti accartocciati di un continente perduto da molto tempo. Gli scienziati riportano, sulla rivista Gondwana Research, che questo miscuglio roccioso non è altro che il resto di un pezzo di crosta continentale delle dimensioni della Groenlandia, demolito milioni di anni fa.

    ADRIA MAGGIORE

    greater-adria-cove

    40 milioni di anni fa, la mappa del mondo era molto diversa.
    Tutti i continenti terrestri erano uniti in un unico super-continente a forma di Pac-Man, Pangea, che si è poi diviso in due parti: Laurasia al nord e Gondwana al sud. La prima è diventata Europa, Asia, e Nord America. La seconda si è dispersa per formare le attuali Africa, Antartide, Sud America e Australia.
    Gli scienziati hanno scoperto la sorte di un ottavo continente nato dal Gondwana, e lo hanno chiamato Adria Maggiore. Uno studio ha mostrato che le forze geologiche hanno spinto lentamente una massa terrestre delle dimensioni della Groenlandia al di sotto dell’Europa meridionale tra i 120 e i 100 milioni di anni fa.
    Il continente era semisommerso, ma mentre si dirigeva verso il mantello terrestre, il suo strato superiore è stato praticamente sbucciato sporgendosi verso l’alto per diventare le montagne presenti in 30 nazioni europee, come gli Appennini in Italia, le Alpi Dinariche in Bosnia ed Erzegovina, le Alpi Svizzere, i monti Zagros in Iran.
    I magneti naturali della crosta terrestre possono aiutare gli scienziati a ricostruire i movimenti della placca tettonica di 240 milioni di anni fa. Quando la lava bollente si raffredda al confine tra due placche in movimento, intrappola rocce che contengono minerali magnetici che si allineano secondo il campo magnetico terrestre dell’epoca. Le rocce mantengono tale allineamento, per cui gli scienziati possono usare il loro orientamento per calcolare il punto del pianeta in cui questi magneti si trovavano milioni di anni fa.

    argand

    I ricercatori hanno osservato rocce magnetiche di 2.300 siti antichi nella regione del Mediterraneo. Hanno impiegato i relativi dati per creare al computer simulazioni dei movimenti delle placche tettoniche prima, durante e dopo l’immersione di Adria Maggiore nel mantello.
    I ricercatori hanno determinato che il continente nascosto si è staccato 220 milioni di anni fa da quella che è l’Africa attuale per separarsi ulteriormente da quelle che è diventata la penisola iberica 40 milioni di anni dopo. Circa 140 milioni di anni fa, Adria Maggiore era probabilmente una serie di arcipelaghi; all’epoca, Adria assomigliava probabilmente all’attuale Zealandia, il minicontinente su cui poggiano le isole settentrionale e meridionale della Nuova Zelanda. Solo il 7% della Zealandia è al di sopra del livello del mare. Potrebbe anche essere successo come per le Florida Keys, con un arcipelago di isole non vulcaniche sul mare.
    Tra i 120 e i 100 milioni di anni fa, l’azione delle placche tettoniche terrestri ha spinto Adria Maggiore nel profondo del mantello, sotto l’attuale Europa meridionale. Mentre le placche rocciose del pianeta continuavano a muoversi inesorabilmente, questo continente è poi precipitato in diverse zone di subduzione, le voragini geologiche distruttive della Terra. Mentre si tuffava nelle profondità del mantello, lo strato superiore del continente è stato spianato, come una colossale mela sbucciata da un titano. I residui sono stati scaricati sui piani sovrastanti, formando le Alpi, i Balcani e le future montagne presenti lungo la spina dorsale dell'Italia, della Turchia e della Grecia. Diverse parti del continente però evitarono sia la rasatura sia la lenta distruzione dovuta alla subduzione. Questi resti intatti dell'Adria Maggiore si trovano oggi sopra il tacco dello stivale dell'Italia, sparpagliati da Torino a Venezia e nella regione istriana della Croazia
    Le porzioni più profonde si trovano attualmente a una profondità di 1.500 chilometri sotto alla Grecia.

    mesozoico

    Determinare l'evoluzione geologica del Mediterraneo dal periodo Triassico ha presentato alcune serie sfide. Gli scienziati hanno una vasta conoscenza di alcuni periodi della storia della tettonica regionale, ma adesso il puzzle geologico ha generato un'analisi dettagliata e complessa. "Il Mediterraneo è simile ad un miscuglio informe", afferma Robert Stern, un esperto di tettonica a zolle dell'Università del Texas a Dallas. All'interno di questa regione disordinata, diversi geologi avevano precedentemente trovato tracce dell'esistenza di un continente perduto, ma i dettagli chiave della sua storia si sono rivelati sfuggenti. I suoi resti sono sparsi in circa 30 paesi, ognuno con i propri modelli, mappe, tecniche di rilevamento e terminologie. Per risolvere la questione, il team ha trascorso 10 anni a raccogliere un'enorme mole di dati geologici e geofisici da tutta la regione e collegarli al loro modello, utilizzando un software chiamato GPlates. Negli ultimi 15 anni circa, questo software, che Van Hinsbergen descrive come "relativamente a prova di stupidi", ha permesso una visualizzazione e una messa a punto più dettagliata dei sistemi di tettonica a zolle. Il minuzioso processo messo a punto dal team ha rivelato i capitoli mancanti del complicato girovagare di questo continente perduto.

    I geologi possono far combaciare i resti delle costruzioni montuose che si trovano attualmente lungo la sezione della lastra originale, inghiottita dal mantello sottostante, il che consente loro di modellare più precisamente i pezzi dell'antico puzzle.

     
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