JOSEPH RUDYARD KIPLING

scrittore inglese

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    Joseph Rudyard Kipling











    Joseph Rudyard Kipling (Bombay 1865 - Londra 1936), giornalista e scrittore inglese.

    Joseph Rudyard Kipling nacque a Bombay (India) il 30 dicembre 1865, da genitori inglesi.
    Il padre John Lockwood Kipling era curatore del Museo di Lahore, nel Punjab, ed insegnante di scultura architettonica; la madre, Alice Macdonald, proveniva da una famiglia dell'alta borghesia.
    All'età di sei anni, insieme alla sorella Trix, venne inviato a Southsea, in Inghilterra, presso una famiglia di lontani parenti, per studiare in una scuola di rigida tradizione puritana, affinché gli venisse impartita una corretta educazione inglese.
    La mancanza dei genitori, il distacco avvenuto in così tenera età provocarono nell'animo del piccolo Kipling una profonda e dolorosa ferita che non si sarebbe più rimarginata. Furono anni di solitudine e infelicità; inoltre i tutori ai quali i fratellini erano stati affidati, i coniugi Holloway, troppo severi e malevoli, considerandolo un po' troppo selvaggio, gli inflissero punizioni fisiche e psicologiche così pesanti che gli compromisero definitivamente la salute e la vista. Lo strazio di quei tormenti e le difficili condizioni di vita di quel periodo furono descritte da Kipling nel racconto "Bee, bee, pecora nera" (1888), e nel romanzo "La luce che si spense" (1890). Quel tragico periodo ebbe fine nel marzo del 1877 con il ritorno della madre, chiamata per assistere il ragazzo in precario stato di salute.
    Nel 1878 entrò nello United Service College di Westward Ho (Devonshire), frequentato dai figli dei militari e funzionari in servizio: un ambiente in cui visse la durezze dell'educazione ottocentesca inglese, non priva di violenze inferte ai giovani allievi dagli stessi insegnanti o dagli studenti più anziani. A questi quattro anni di collegio Kipling fa riferimento nell'opera narrativa "Stalky & C." (1899).
    Nel 1882 tornò in India, dove iniziò il suo apprendistato nella "Civil and Military Gazzette" quotidiano inglese di Lahore; qui pubblicò la sua prima raccolta di poesie intitolata "Departmental Ditties and Other Verses" (1886). Nel 1887 divenne viceredattore del più importante quotidiano dell'India, "The Pioneer" di Allahabad, sede del giornale e città dove si trasferì.
    La sua carriera di scrittore ebbe inizio con la pubblicazione della sua prima raccolta di racconti dal titolo "Racconti semplici dalle colline" (1888), a cui fecero seguito altri volumi di racconti: "Il risciò fantasma e altre storie fantastiche" (1888), "Tre soldati" (1888), "La storia di Gadsby" (1888), "In bianco e nero" (1888). Sono storie che, mantenendosi ancorate alle atmosfere indiane ma sviluppando particolari elementi di stile e di contenuto, rivelarono al mondo uno scrittore di talento. Nel 1889 Kipling volle tornare in Europa: passò per il Giappone, s'imbarcò per gli Stati Uniti, approdò a S. Francisco e da New York raggiunse l'Inghilterra e Londra dove, per la fama che lo aveva preceduto, le accoglienze furono calorosissime.
    Nel 1891 pubblicò il racconto "Il prezzo della vita", poi, per gravi problemi di salute e per un accumulo di eccessiva stanchezza, si concesse una sospensione momentanea dall'attività di scrittore. Per recuperare una condizione psico-fisica migliore i medici consigliarono a Kipling di intraprendere un viaggio per mare, suggerimento che accolse con entusiasmo. Il viaggio, che durò sei mesi, lo portò in America, Africa, Australia, Nuova Zelanda.


    Tornato a Londra nel gennaio 1892, Kipling sposò Caroline Balestier, di origine americana, e pubblicò il volume "Le ballate di caserma" una raccolta di testi poetici che ebbero grande successo e aumentarono la sua popolarità. Nello stesso anno si trasferì negli Stati Uniti, nel Vermont, dove visse per quattro anni e dove nacquero due figlie: Josephine, che morirà a sette anni, e Elsie.
    Furono anni di intensa attività letteraria in cui vennero pubblicati: "Illusioni" (1893), "Il libro della giungla" (1894), "Il secondo libro della giungla" (1895), e la raccolta di poesie "I sette mari" (1896).
    Nel 1897 la famiglia Kipling tornò in Inghilterra e si stabilì a Rottingdean, vicino a Brighton, dove nacque il figlio terzogenito John.
    In quello stesso anno pubblicò "Capitani coraggiosi"(1897), e "Il lavoro quotidiano"(1897), ai quali due anni dopo seguirà forse la sua più celebre opera, "Il fardello dell'uomo bianco"(1899): nelle pagine di questo libro lo scrittore esaltò il concetto di superiorità della razza bianca alla quale è affidato il compito di civilizzare le popolazioni arretrate.
    Nel 1900, allo scoppio della guerra anglo-boera, Kipling partì per il Sudafrica come corrispondete di guerra: le esperienze vissute in quel periodo gli ispirarono il romanzo "Kim" (1901), da molti considerato il suo capolavoro. A guerra finita e fino al 1908 Kipling visse in Sudafrica, dove agli impegni giornalistici affiancò un'instancabile attività letteraria. Pubblicò "Storie proprio così" (1902), "Le cinque Nazioni" (1903), "Traffici e scoperte" (1904) e "Puck delle colline" (1906).
    Nel 1907 gli venne conferito il Premio Nobel per la Letteratura.
    Nuovamente in patria, per un periodo di circa cinque anni s'impegnò politicamente nel partito conservatore, ma le antipatie che gliene derivarono lo convinsero ad abbandonare la politica. Nel frattempo erano stati pubblicati i libri "Azioni e reazioni" (1909) e "Ricompense e Fate" (1910).
    Quando ebbe inizio la prima guerra mondiale, Kipling tornò a svolgere l'incarico di corrispondente di guerra, prima sul fronte occidentale, poi su quello italiano. La guerra fu per lui fonte di un durissimo colpo: la perdita del figlio John, che si era arruolato volontario e che fu dato per disperso nel 1915.
    Pubblicò successivamente: "Creature" (1917), le raccolte di racconti "The Years Between" (1919), "Debiti e Crediti" (1926), "Quel servo del tuo cane" (1930), e "Il limite e la potenza" (1932), ultima sua opera narrativa.
    Kipling morì improvvisamente il 18 gennaio 1936 a Londra.

    L'autobiografia "Something of Myself, For My Friends Known and Unknown" venne pubblicata postuma nel 1937.

    La produzione letteraria di Kipling, certamente fra le più singolari della letteratura inglese, è particolarmente incentrata sui temi di un acceso patriottismo e di un fervido nazionalismo imperialistico. Tuttavia gli aspetti migliori della scrittura di Kipling si esprimono, con straordinaria capacità di descrizione, attraverso un'affettuosa e sincera ammirazione del fantastico mondo indiano, non tanto per quello che era nella realtà, ma per quanto egli riusciva a sublimarlo per mezzo della fantasia.
    Nelle sue opere di maggior successo questo suo modus narrativo, a cui si intrecciano gusto dell'avventura e fascino dell'ignoto, nostalgia di sogni infantili e modi di vita primitivi, scienza e magia, fatalismo orientale e natura selvaggia, non è tanto una celebrazione dell'ideologia imperiale, quanto un modo di volgere l'attenzione su di una civiltà esotica lontana, diversa da quella occidentale, in cui riscoprire una genuinità perduta.
    Per potenza di stile, energia, colore, i maggiori risultati Kipling li raggiunse con la sua numerosa produzione di racconti fantastici, ancora oggi capace di toccare nell'animo lettori giovani e adulti.







    Copertina di un'edizione di Se






    Se (in inglese If—) è il titolo di una celeberrima poesia di Joseph Rudyard Kipling scritta nel 1895 dedicata al figlio. La si trova nel capitolo "Brother Square Toes" del libro "Ricompense e Fate" ("Rewards and Fairies").

    Contiene una serie di precetti ed istruzioni su come comportarsi o, meglio, spiega che colui che riesca a conseguire questi comportamenti è davvero degno di essere chiamato Uomo.

    La poesia ha uno scopo di natura educativo e pedagogico che trascende la mera forma ritmico-narrativa, presente anche nella traduzione italiana.

    In sintesi si "diventa davvero uomini" quando si raggiunge una stabilità ed un'autocoscienza tali da non perdere la calma anche quando chi ci circonda è in panico, oppure quando si imparano alcune "virtù" come parlare, pensare, perdonare, amare, sognare, rischiare, non farci condizionare, resistere alle avversità, e credere sempre in noi stessi.

    In altri termini si diventa uomini prendendo coscienza di sé stessi e stando a contatto con gli altri facendo esperienze con quelli più grandi di noi, restando ben presenti a sé stessi, mantenendo la fede nelle certezze acquisite ed avendo, in sintesi, la forza per restare al mondo senza essere in balia dei più grandi.






    La poesia






    Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
    L'hanno persa e danno la colpa a te,
    Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
    Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
    Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
    O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
    O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
    Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

    Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
    Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
    Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
    E trattare questi due impostori allo stesso modo.
    Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
    Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
    O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
    E piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

    Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
    E rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
    E perdere, e ricominciare daccapo
    Senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
    Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
    A sorreggerti anche quando sono esausti,
    E così resistere quando in te non c'è più nulla
    Tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"

    Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
    O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
    Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
    Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
    Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
    Dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
    Tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
    E — cosa più importante — sarai un Uomo, figlio mio!

     
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