Gianni Togni (Roma, 24 luglio 1956) è un cantautore italiano.
Carriera
Dopo alcune esperienze musicali, con l'album In una simile circostanza del 1975 (poi ripubblicato nel 1981 con il titolo Com'ero - 10 canzoni... In una simile circostanza) e come supporter ai concerti dei Pooh (il bassista Red Canzian aveva prodotto alcuni suoi primi dischi), ottiene un notevole successo nell'estate del 1980 con il singolo Luna inserito nell'album ...e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento.... La felice vena creativa ed i successi proseguono anche negli anni successivi con gli album Le mie strade (1981), Bollettino dei naviganti (1982) e Gianni Togni (1983). Con Stile libero (1984) l'artista romano si dimostra attento e sensibile anche verso le nuove tecnologie e, tra i primi in Italia, pubblica l'album anche nella versione compact disc. Seguono Segui il tuo cuore nel 1985, e Di questi tempi nel 1987. La svolta arriva nel 1988 con l'album Bersaglio mobile un disco raffinato e complesso, suonato da musicisti del calibro di Manu Katché, Pino Palladino, Mel Collins, Bruno Illiano, Paolo Gianolio, che si differenzia nettamente dalla precedente produzione di Togni. Torna sulle scene nel 1992 con l'album Singoli e quattro anni più tardi con la raccolta Cari amori miei con la quale vince il disco d'oro. Gli anni successivi sono stati caratterizzati dalla ricerca da parte dell'artista di musicalità nuove che non sempre hanno incontrato il favore del pubblico. Gianni Togni ha anche scritto musical sinfonici come Hollywood del 1998 con Massimo Ranieri e G. G., un musical su Greta Garbo commissionato dal Teatro Stabile di Stoccolma e andato in scena nel febbraio 2002, oltre a musiche per la televisione ed il teatro. Tra le sue canzoni più famose si possono citare Luna (1980), Semplice (1981), Vivi (1982), Per noi innamorati (1983) e Giulia (1984) (che nel 2003 è stata remixata da Dj Lhasa insieme a Gabry Ponte).
Discografia
Album
1975 - In una simile circostanza 1980 - ...e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento... 1981 - Le mie strade 1982 - Bollettino dei naviganti 1983 - Gianni Togni 1984 - Stile libero 1985 - Segui il tuo cuore 1987 - Di questi tempi 1988 - Bersaglio mobile 1992 - Singoli 1996 - Cari amori miei 1997 - Ho bisogno di parlare 2006 - La vita nuova
45 giri
1977 - Ma tu non ci sei più/È con amore che ti parlo (Produttori Associati, PA NP 3262) 1980 - Luna/Chissà se mi ritroverai (Paradiso/CGD, PRD 10212) Luna (versione in Spagnolo) 1981 - Semplice/Maperdio (Paradiso/CGD, PRD 10308) 1982 - Vivi/Quella volta che ho bevuto troppo (Paradiso/CGD, PRD 40394) 1984 - Giulia/Ti voglio dire (CGD, 10558) 1984 - Se me ne andrò (se te ne andrai via da me)/Quello che mi va di fare (CGD, 23002) 1985 - Segui il tuo cuore/Che colpa ne ho (CGD, 10641) 1987 - Siamo una cosa sola/Un uomo tranquillo (CGD, 10759)
1- Basta 2- Come se 3- Come sempre 4- Forse 5- In una simile circostanza 6- Oggi si muore 7- Naufragio 8- Un nuovo asilo 9- Una coscienza di classe 10- Questo ostile freddo vivere
Oggi si muore
Con la morte nell'anima in un silenzio periferico all'angolo del buio Karol un amore dai capelli biondi cerca la libertà sull'elenco telefonico io sto male ma tu non mi rispondi Prigioniero in un carcere di parole dove è il bagno seguo la mia ombra in una fabbrica per capire un lavoro in bianco e nero licenziato un compagno ma non sono abbastanza serio per morire In un'alba sporca sotto un cielo color preservativo Karol insegue personaggi da romanzo capelli di lana nascosta dietro la tenda di un punto interrogativo con la foto di Gary Cooper nel film per chi suona la campana Non ho ancora imparato a vivere e il viaggio di ritorno con un coltello piantato sulla schiena del cuscino una febbre da cent'anni di solitudine per contorno delle frasi e un laccio dalla scarpa del mio assassino Karol carina con la sua nausea nel sorriso ed io vorrei amare una dattilografa per seguire la classe operaia che al cinema va in paradiso ma non sono abbastanza serio per morire Allo specchio sputo sulla mia fronte del porto all'ultimo spettacolo ho perso un bottone crocifisso con puntine da disegno lo schiavo è morto tra recinti simbolici io solo un buffone Karol suicida la sua infanzia felice crosta di marmellata un taglio di forbici per uscire dal suo ruolo con una sciarpa molto femminile si è impiccata la cameriera l'ha sepolta in un lenzuolo Mi faceva schifo il suo dolce sorriso ora ricordo ad un clawn l'orecchio di Van Gogh per sentire il dolore io un fallito anche lei è d'accordo ma non sono abbastanza serio per morire Il silenzio si è deciso al circo i suoi chiodi ha raccolto ed io abbandono questa specie d'amore almeno Cristo al terzo giorno è risorto finalmente da Gianni oggi si muore La ragazza che sogna in ufficio è mia sorella senza dubbio crede che sia solo una canzone ma si sbaglia non sono un topo e senza caramella sarò già lontano fuori dalla mia prigione Come un vecchio attore con un coltello da cucina reciterò la mia morte inventerò libertà e voglio vedere il mio sangue sulla tua gonna da copertina e fra tanti amici spero che qualcuno mi ricorderà Lo shampoo non basta per la forfora nel cervello senza un alibi condannato al mio processo mia madre piangerà se mi ucciderò prima di carosello forse solo nella morte diventerò me stesso E ringrazio il mondo per l'amore che non ho avuto ma non sono un buon figlio decisamente non ci so fare che strano morire senza aver realmente vissuto e domenica ultima replica spettacolo familiare
In una simile circostanza
La noia a lungometraggio senza interruzioni non c'è bisogno di parlare tutto è sottinteso magari senza cattive intenzioni ti arrendi alla notte per un malinteso Oggi è una giornata senza programma qualcosa per digerire la delusione la conclusione è arrivata per telegramma l'amore è più debole della confusione E quelli certamente erano signori parlavano bene proprio come un'attrice in un film vietato ai minori confronti da cui uscivi sempre vincitrice è normale in una simile circostanza come sempre il mondo digiuno di novità però non bisogna vivere in una stanza e amare chi non ti troverà Che tristezza un lampione di giorno spento come la tua voglia di vivere rifiutando di accettarsi al ritorno questa volta hai deciso di sorridere
...e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento...
... e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento..., è il secondo album di Gianni Togni, del 1980, contenente il successo Luna.
Tracce
Maggie Luna Una mia canzone Chissà se mi ritroverai È bello capirci (senza essere uguali) Giardini in una tazza di the Pomeriggio maledetto Voglia di cantare
Da Wikipedia foto:.classicaoggi.it/
Maggie
Lei si ferma solo dove sta bene se c'è musica e poi si sta insieme ha un cappello di paglia, la gonna rosa e non cerca una casa Qualche volta per la via chiede soldi per una cena non ne servono molti "si per oggi va bene, poi si vede" Maggie è fatta così Vent'anni tra una settimana ti parla e sembra già lontana ha gli occhi appena un po' truccati la dolcezza abbandonata ed è sempre innamorata di chi non l'ha trovata Maggie si lascia spesso andare perché crede nell'amore anche quello di poche ore che finisce all'alba su di un tram Lei la vita non la prende sul serio non ha nulla a cui tiene davvero forse solo un anello trovato un giorno ed era un giorno d'inverno Quando è sola pensa di lavorare dieci minuti ed è un'idea da buttare "mi potrà ospitare qualche amico" Maggie è fatta così Vent'anni vuole tutto o niente fa quello che le viene in mente ha conosciuto tanta gente quante volte si è sbagliata quanti l'hanno solo usata ma lei non è cambiata Maggie mi prenderebbe in giro per queste mie parole non le importa aver ragione lei non guarda mai dietro di sè
Ni ninni ni ni ni ni ninni ni ni ninni ni ni ni ni ninni ni come stare fuori dal tempo quando fuori e' mattina presto cammino con un'aria da fortuna so che in tasca devo averne ancora una da fumarmi dolcemente conto i passi pensando a niente la notte ancora e' attaccata ai muri va in mille pezzi se tu la sfiori semplice, come le storie che cominciano come dar calci ad un barattolo e respirare con un ritmo quasi uguale a questi giorni che viviamo in due svegliati, c'e' sempre un sogno da raggiungere amore forse anche possibile andare avanti anche se fa un freddo cane e ci vogliono imbrogliare... ni ninni ni ni ni ni ninni ni ni ninni ni ni ni ni ninni ni tutto quanto mi sembra giusto quando fuori e' mattina presto ogni via ha ancora un suo colore per farle tutte uguali basteranno due ore dio mi guardo in giro per me la piazza e' soltanto cielo un orologio senza lancette un istante che sa di latte semplice, trovarsi in tasca qualche spicciolo e dirsi ti amo per telefono poi saltare anche la cena per parlare e per mangiare quattro chiacchiere svegliati con un'idea che vuoi difendere con un ricordo da dividere insieme anche se ogni giorno un'avventura che a pensarci fa paura come stare fuori dal tempo quando fuori e' mattina presto tra un po' la gente tornera' per strada ci sara' la fila alla fermata semplice, basta farsi un'autocritica volersi bene e' forse l'unica se e' una commedia allora avanti un'altra scena per noi non c'e' problema (Instrumental) ni ninni ni ni ni ninni ni ni ninni ni ni ni ni ninni ni come stare fuori dal tempo quando fuori e' mattina presto ni ninni ni ni ni ni ninni ni ni ninni ni ni ni ni ninni ni come stare fuori dal tempo quando fuori e' mattina presto ni ninni ni ni ni ni ninni ni ni ninni ni ni ni ni ninni ni
Attimi fragili preoccupanti attimi di un giorno come tanti ma perché stiamo qui a guardare come vanno via la città è solo un gioco di luci se vuoi possiamo spegnerle Dalla mia stanza non si vedono aeroplani solo una strada una fila di lampioni il cielo è carta di giornale e buono solo da bruciare vedi quanta fatica per chiamarti amore mi sembra strano come chiedere un favore forse in fondo alla mia vita c'è davvero solo una valigia Vedi amica mia io mi vorrei trovare dove è possibile sentire il tuo cuore battere solo noi in un posto tranquillo senza più città con la terra da riprenderci con il sole da dividerci Nel nostro letto scordato al quinto piano c'è ancora voglia di capire cosa siamo un viaggio in cui si arriva tutti e due le mie mani strette nelle tue guarda che questa volta andremo più lontano chiudendo gli occhi se rallentiamo poi più forte fino a farsi male fino a non saper più dove andare senti E adesso è come fossimo anche noi niente più di questi attimi che vanno via