RICORDI

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  1. ringo47
     
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    Mi ha sempre affascinato quell'angolo della vecchia casa, ormai abbandonata da anni, piena di vecchi mobili polverosi e pieni di ricordi antichi appartenenti ai nonni e successivamente al proprio genitore ormai deceduto da qualche anno.
    Diverse volte sono entrato in questo "tempio" ma sempre in modo sfuggevole curiosando qua e là senza soffermarmi sugli oggetti e sui ricordi antichi qui custoditi forse per un sacrale rispetto per quelle persone che tanto hanno fatto per migliorare le propria vita.
    Quel primo pomeriggio d'estate, attratto da una inspiegabile curiosità sono tornato in questo luogo. Nel più assoluto silenzio interrotto di tanto in tanto dal cinguettio degli uccelli e con il pulviscolo che aleggiava nella penombra, ho iniziato ad aprire i vari cassetti, ormai tarlati e malfermi tirando dal loro interno i vari oggetti consistenti in carte, libri vecchie foto ingiallite e diversi documenti risalenti alla fine dell'800.
    Nel leggere quei documenti, immediatamente mi sono tuffato in quel periodo; periodo agreste le cui stagioni erano scandite dal raccolto dei campi e una strana sensazione di pace ha pervaso tutto il mio essere. Compravendita di terreni stipulati dal notaio con una bellissima calligrafia con prezzi che non superavano le 5 lire, permute degli stessi fatti bonariamente e probabilmente con una stretta di mano, cartelle esattoriali talmente grosse che superavano un foglio A3 il tutto arrotolato e conservato un in nastro colorato. Libri appartenenti a mio padre tra i quali l'Iliade e l'Odissea ormai corrosi dai topi. Una gigantografia, anch'essa arrotolata e conservata, ove erano ritratti i genitori paterni, Una Bibbia di grosse dimensioni perfettamente conservata (aveva solo il dorso scollato) con illustrazioni dell'incisore francese Gustave Dorè che poi ho saputo essere uno dei più grandi nel suo campo vissuto nell'800..
    Comunque la più grande sorpresa è stata quando ho trovato diversi cartoncini disegnati a matita raffiguranti frati con la bisaccia oppure una vita quotidiana agreste consistente in buoi che arano la terra, somari con il basto ecc. il tutto a firma di Vincenzo una persona a servizio della mia famiglia fino a quando non ci siamo trasferiti nella nuova casa. Questi era un uomo molto semplice, ingenuo direi, che spesso veniva fatto oggetto di scherno da noi ragazzi e bonariamente dagli adulti accettando il tutto accettato con il sorriso sulle labbra. La mia riconoscenza verso quest'uomo in quel momento è stata enorme perchè non mi sarei mai aspettato che avesse una sensibilità poetica espressa attraverso piccoli cartoncini. Qualche anno più tardi di ritorno al paese questa persona, ormai vecchia e ammalata, mi ha abbracciato ringraziandomi con le lacrime agli occhi. Sono rimasto basito perchè non comprendevo i suoi ringraziamenti. Poi mi ha spiegato che ringraziava mio padre attraverso me perchè negli anni al suo servizio aveva versato i contributi a sua insaputa ed ora poteva godere di una dignitosa pensione.
    Ora queste due persone, mio padre e Vincenzo, non ci sono più fisicamente ma vive nella mia memoria e il mio grazie incondizionato va a loro due perchè hanno saputo vivere, nel loro piccolo e in modo diverso una vita nel nascondimento senza proclami di grandezza donandosi agli altri così, con il semplice gusto di vedere una persona felice.
    Sono andato via da quella stanza con molti di quegli oggetti che ora custodisco gelosamente e il mio ricordo di quella giornata è ancora vivido e ora posso dire, senza ombra di retorica, grazie a quel mondo fatto di piccole cose, grazie perché in un mondo fatto di proclami e di uomini pieni di se, ci sono e ci saranno uomini con una grandezza spirituale immensa senza ostentarla che insegnano cos'è la vera vita.



     
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    grazie ringo,pusaaa
     
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  3. tappi
     
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    grazie Rino
     
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  4. arca1959
     
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    grazie Rino
     
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  5. gheagabry
     
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    citazione

    ".......Sono andato via da quella stanza con molti di quegli oggetti che ora custodisco gelosamente e il mio ricordo di quella giornata è ancora vivido e ora posso dire, senza ombra di retorica, grazie a quel mondo fatto di piccole cose, grazie perché in un mondo fatto di proclami e di uomini pieni di se, ci sono e ci saranno uomini con una grandezza spirituale immensa senza ostentarla che insegnano cos'è la vera vita."



    grazie rino!!!!!

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    Grazie Rino ... davvero bella e toccante ... questo angolo grazie alla tua sensibiltà sarà come calvalcare un sogno ... in ogni istante ... sempre ... Grazie amico mio ... ti abbraccio forte forte ...

     
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  7. gheagabry
     
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    ... UN EVENTO UNICO IN PASSATO …
    ”Dai sbrighiamoci, mangiamo che poi passiamo la serata davanti la tv”… erano sere di febbraio; suonava il campanello della porta di casa ed arrivavano i vicini o amici e parenti. Ci si riuniva come fosse un rito, una bella consuetudine; quale migliore atmosfera se non quella di condividere una bella sera di musica e familairità. In tutte le case intorno, gli appartamenti dei condomini c’era un brulicare di persone, come formichine in fila indiana che tornavano verso casa. Dopo poco il silenzio avvolgeva tutt’intorno quelle abitazioni, come se tanta gente avesse improvvisamente dimenticato l’uso della parola. Solo in un’altra occasione si respirava quella magica atmosfera; quando giocava l’Italia del calcio, nei mondiali oppure nelle manifestazioni internazionali molto importanti. Si sientiva risuonare da tutte le abitazioni il classico suono delle trasmissioni in eurovisione – che nostalgia per la melodia di quella sigla che oramai si è persa – e poco dopo lo spettacolo aveva inizio … Il Festival di San Remo iniziava la sua prima serata. Ricordo noi piccoli seduti sulle gambe dei nostri genitori e tutt’intorno piovevano i primi giudizi sull’abbigliamento delle vallette, dei conduttori e … poi di volta in volta prima l’abbigliamento dei cantanti e poi il giudizio sulle canzoni. Era bello perché, mentre tutt’intorno si diffondeva il suono delle canzoni, nelle case inziava ad imperversare il “totovincitrice” ed i primi giudizi sui brani. C’era chi provava a canticchiare il refrain di quella che era rimasta maggiormente nella mente e chi invece si lanciava in giudizi su quelle che non erano piaciute. Si respirava l’aria dell’evento, della unicità di quella manifestazione e questo contribuiva a cementare famiglie, amicizie e vicinanze con i condomini. Questo accadeva perché era una manifestazione unica, senza imitazioni e quindi se si voleva assistere ad uno spettacolo canoro si doveva necessariamente attendere febbraio e vedere San Remo. Quella unicità rendeva l’attesa forte e quindi tutto era vissuto come un’avvenimento da godere e poi da tenere nel cuore per un anno intero. Così tutti erano fermi immobili a vivere ogni attimo di quello spettacolo, ad assorbirne ogni minima sfumatura perché quelle emozioni le avrebbe attese per un anno. Questo rendeva evento quella trasmissione, questo faceva si che divenisse come per i cenoni delle feste o per gli incontri familiari o per gli eventi importanti, un momento da celebrare e da vivere e convivere con le persone care. In questi giorni si è tenuta la presentazione del prossimo San Remo; c’è curiosità, c’è interesse per questo; però la magia di quei tempi è svanita, forse perché durante l’anno ci sono molte trasmissioni televisive che lo ricordano, ci sono molte occasioni di vedere cantanti in tv durante l’anno. Si è persa l’unicità di quella manifestazione, e forse la sola cosa che la fa attendere con interesse, sono i nostri ricordi che anche solo per un attimo riaffiorano alla nostra mente quando si inizia a parlare di questo evento musicale … in ogni caso Buon San Remo a tutti giovani e vecchi e con un po’ di nostalgia … Buon San Remo a tutti coloro che lo vedranno insieme ai loro cari …
    (Claudio)




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  8. gheagabry
     
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    ... PER NON DIMENTICARE …
    ... Ieri è stato il giorno della memoria … un giorno per non dimenticare dove l’uomo può, col suo egoismo e la bramosia di dominio e prevaricazione, arrivare. Per un sognatore idealista come me è una giornata che sento particolarmente sulla mia pelle, sento bruciare dentro la rabbia e l’incredulità per il modo in cui a volte l’uomo sopprime i sentimenti positivi, soffoca ogni forma di amore per permettere all’odio di trionfare e al lato oscuro della luna di coprire con la propria ombra oggetti e personalità. Sono giorni quelli che stiamo vivendo nei quali ovunque ci giungono segnali che l’uomo sta incatenando l’amore, lo sta zavorrando e relegando in uno scantinato buio. I deboli sono vessati dai prepotenti, bambini, anziani e donne spesso sono oggetto di soprusi e violenze gratuite. Mi chiedo sempre più spesso “dove andremo a finire?”… la nostra vita è così tanto bombardata di cattive notizie che se in strada si incrocia lo sguardo di un bambino spesso ci si sente a disagio e i genitori per istinto lo stringono a se come a proteggerlo da un pericolo incombente. Gli anziani sono barricati in casa e sempre più spesso sono pregati di non aprire ad estranei … violenze familiari sono all’ordine del giorno … Potrei purtroppo continuare ad elencare bassezze e miserie umane senza fine; ma proprio dopo aver ricordato la Shoah – l’olocausto – non riesco a concepire come l’uomo possa avere la memoria così corta; possa avere gli occhi del cuore così chiusi e ripercorrere strade che in passato hanno portato alla violenza pura e gratuita, addirittura giustificata da una guerra mondiale combattuta per l’affermazione di una razza di eletti. Non ci sto, non mi piace questa deriva che il mondo sta raggiungendo! Vorrei svegliarmi da questo incubo e non sentire più parlare di bambini fatti oggetti di violenza, di tombe trafugate, di anziani villipesi e di diritti umani calpestati; vorrei che con un schiocco di dita tutto questo taccia … che il rispetto e la dignità delle vite e delle dignità altrui sia la sola cosa su cui fondare il vivere comune. Rispetto chiedo questo al mondo … Rispetto per tutti e a tutti … per questo le mie ali sono sempre spiegate e i miei voli alla volta dei sogni sono sempre più frequenti e le mie carezze alle persone sempre più ricorrenti. Credo, anzi sono convinto che la sola “cura” a tutta questa violenza sia la desistenza, sia la risposta con l’amore alla violenza, con la mano tesa nel gesto della carezza ad una chiusa nel simbolo del pugno. Non è facile, lo so, ma non conosco altri rimedi … perché la violenza se non combattuta con la desistenza porta solo altra violenza e non amore … Scrivo questo perché io non dimentico la Shoah, non dimentico i milioni di vittime innocenti che questa aberrazione della mente umana ha causato … so di non essere solo … lo so … lo sento …
    (Claudio)




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  9. gheagabry
     
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    ... IL RICORDO ...
    ... Oggi è il 2 novembre; ricordi si affacciano nella mente di tutti, belli, brutti, dolorosi oppure gioiosi. Ricordi di quando questo era un giorno di festa che si trascorreva nei paesi nativi dei propri genitori per commemorare, ricordare e rivivere luoghi e persone. Oggi voglio solo sfiorare questo ricordo, non voglio parlarne per non urtare i ricordi di tutti. Resto come spesso mi accadeva da bambino in silenzio ad ascoltare il tempo che trascorre animato da immagini e volti e da un’infinito desiderio di abbracciare il mondo. Il ricordo è ciò che ci permette di lasciare attaccati i pezzi della nostra vita che il destino ci ha fatto perdere … il ricordo è la cosa che permette a noi e a chi ci ha lasciato di restare abbracciati per sempre ….
    (Claudio)




    I Ricordi
    I Ricordi quelli importanti, quelli che hanno la magia, ci aiutano a superare i momenti difficili della nostra vita e ci fanno crescere. A volte ci danno una mano a ridimensionare gli avvenimenti, a farli sembrare meno brutti, a volte ci fanno soffrire, a volte si confondono con i nostri sogni. Ricordare è come guardare in un grande album di foto, che è la memoria, tra quelle pagine i ricordi sono, forse, la cosa più bella che conserviamo. Sono il nostro passato, rappresentano la nostra storia e il nostro futuro, possono essere belli o brutti, possono farci soffrire, possono tormentarci o darci gioia, non importa i ricordi sono nascosti dentro di noi e sono solo nostri. Non serve cancellarli dalla mente quando ci fanno male, perchè essi ritorneranno davanti ai nostri occhi, nel nostro cuore e nel nostro presente, basta un profumo, un avvenimento, delle musiche, per rivivere delle sensazioni o delle emozioni, che siano belle o brutte non ha importanza, sono dentro di noi e ci appartengono. Le avventure, le esperienze, gli amori o le delusioni ci faranno crescere e ci aiuteranno a percorrere la strada della nostra vita più consapevoli, ci impediranno di fare gli stessi errori del passato e quindi di percorrere la strada verso il nostro futuro con meno paure. Quanto siano importanti i ricordi per ognuno di noi chi può dirlo, proprio perchè rappresentano la nostra vita. Senza i ricordi è come non se non fossimo mai vissuti, quando siamo ragazzi ci aiutano crescere, da adulti ci aiutano a non commettere errori, da vecchi ci aiutano a sopravvivere. I ricordi sono la vita ... perdere i ricordi è come perdere una parte di noi.

    (Dal Web)


    2 Novembre
    L’autunno ripete il suo verso …

    Il ricordo dei cari è impresso nel cuore.

    Al profumo dei fiori,

    al calore delle fiammelle,

    la lapide bianca, fredda

    perde un po’ della cruda realtà.

    Tra le lettere

    una carezza

    un bacio sulla foto

    ripetono l’affetto di sempre.

    Dall’alto uno squarcio di luce

    tra le brune foglie

    accarezza col tepore la speranza

    e col vento le umide gote.

    (Giovanni Teresi)



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  10. gheagabry
     
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    FRAMMENTI D'ARCHIVIO



    Sono solo frammenti i ricordi dell'infanzia, come flash che nei momenti più assurdi ritornano.. e ci si chiede come mai non ci si ricorda un periodo della nostra vita così importante.
    Ogni episodio che ci è accaduto rimane impresso
    negli scaffali d'archivio del nostro cervello, non va perduto nulla....quegli scaffali impolverati sono la base del nostro essere.
    Non c'è un comportamento, una reazione, un'emozione, una paura che non derivi dalle esperienze infantili.
    La cosa che turba è il non ricordo.
    Tutto scivola via senza rumore
    Qualcuno potrà raccontarti qualche episodio, ma le emozioni di quei momenti chi te li potrà mai dire...........correre sulla sabbia......giocare con un'acquilone...il tuo primo arcobaleno.. cosa avremo mai provato?
    Sembra di aver perduto un pezzetto di vita.
    Solo piccoli ricordi che comandano le tue reazioni.



    Ma la cosa più straordinaria è che nella nostra biblioteca personale ci sono degli scaffali addirittura millenari che ci hannno permesso di evolverci...abbiamo imparato a vivere....i primi utensili, le piramidi, la scrittura, la carta, la musica....fino alla luce elettrica, al telefonino, al computer, alla medicina, ai viaggi nello spazio, ma haimè anche alla guerra, alla bomba atomica........



    Ed è meraviglioso pensare che nello sviluppo del feto umano, fin dal concepimento ci sia tutta l'evoluzione dell'uomo.
    Spero che le nostre esperienze, sia positive che negative, siano utili alle generazioni che verranno dopo di noi, come quelle dei nostri avi sono state utili a noi
    E' l'unica consolazione che abbiamo dopo l'inevitabile morte.
    Qualcosa che sopravviva a noi anche dopo, quando nessuno si ricorderà di noi come esseri.
    Molte volte mi capita di vedere un quadro antico.. e pensare a quella mano che dipingeva....... una foto antica... e vedere il flash abbagliante e il fotografo dietro a quella grande macchina fotografica...........sentire una canzone......e sentire tutte le emozioni che poteva scatenare quella voce
    Tutte persone che pensavano, giocavano, piangevano e ridevono.. come noi.
    Di loro è rimasto solo un piccolo segno materiale della loro presenza nel mondo

    Sono la rappresentanza della miriade di persone che ci hanno preceduto, di cui non sappiamo nulla.
    Di loro sono rimaste solo le esperienze che sono dentro di noi...nel nostro archivio personale




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  11. gheagabry
     
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    Sto già preparando un po’ di cose da salvare: il sorriso di un bambino,
    per incominciare,
    con quella luce morbida che ha..
    poi mi viene in mente, se mi metto lì a pensare,
    il bacio di una madre come solo lei sa dare..
    anche un gesto di fraternità,
    prima che diventi, una rarità…
    Come gioielli li metto in uno scrigno, farò in modo però di tenerli sempre vicino per proteggerli, io lo so già,
    dai pirati di ogni città.
    Prendo la nave e li porto tutti da solo sopra un’isola per seppellirli come un tesoro,
    in attesa che venga quel giorno,neanche troppo lontano..
    quando avremo un po’ tutti bisogno di metterci mano e rifare tutto.. tutto quanto..
    Trovo qualche perla d’acqua limpida e sorgiva,
    i granelli d’oro di una terra ancora viva,
    poi dei semi di speranza mia,
    prima che qualcuno, se li porti via..
    Come gioielli li metto in uno scrigno,farò in modo però di tenerli sempre vicino
    e poi prendo la nave e li porto tutti da solo,
    sopra a un’isola per seppellirli come un tesoro
    da dividere insieme a chi,
    sa che poi servirà ripartire da qui.. da qui…
    in attesa che venga quel giorno, neanche troppo lontano, quando avremo un po’ tutti bisogno di metterci mano e rifare tutto… tutto quanto, tutto quanto
    ..

     
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  12. gheagabry
     
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    Storie che vanno via veloci disperdendosi al vento come fili di fumo.
    Il fumo è testimone di un fuoco.
    La legna finisce, il fuoco si spegne.
    Rimane l'odore del fumo, che è ricordo.
    Del fuoco resta la cenere, che è memoria.
    Rovistando tra la cenere si pensa al fuoco che fu.
    Ricordare fa bene....

    *M. Corona*

     
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  13. gheagabry
     
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    I ricordi

    I ricordi, un inutile infinito,
    ma soli e uniti contro il mare, intatto
    in mezzo a rantoli infiniti..
    Il mare,
    voce d'una grandezza libera,
    ma innocenza nemica nei ricordi,
    rapido a cancellare le orme dolci
    d'un pensiero fedele…
    Il mare, le sue blandizie accidiose
    quanto feroci e quanto, quanto attese,
    e alla loro agonia,
    presente sempre, rinnovata sempre,
    nel vigile pensiero l'agonia…
    I ricordi,
    il riversarsi vano
    di sabbia che si muove
    senza pesare sulla sabbia,
    echi brevi protratti,
    senza voce echi degli addii
    a minuti che parvero felici…

    (GIUSEPPE UNGARETTI)
     
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  14. gheagabry
     
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    Fotografia di Timothy Fadek

    I sanpietrini incisi a mano (qui in una strada a Berlino) "riportano i nomi delle vittime del nazismo nelle case in cui vivevano", spiega l'artista che li installa

    Inciampare nei ricordi Sono comparsi sui marciapiedi di Germania, Italia e altre otto nazioni europee: si tratta di oltre 34.000 sampietrini ricoperti di ottone con incisi i nomi e le sorti di vittime del nazismo, installati di fronte agli edifici in cui le vittime vivevano o lavoravano.

    L’idea è dell’artista tedesco Gunter Demnig, che li installa nelle vie delle città che ne fanno richiesta. Gran parte dei nomi incisi sono di ebrei, ma Demnig ha dedicato diversi dei suoi Stolpersteine (pietre d’inciampo) a testimoni di Geova, prigionieri politici e altri. Alcune municipalità non condividono l’idea, dicendo che hanno già molti monumenti alla memoria e che non dovrebbero essere calpestabili, ma Demnig li ha concepiti a quel modo proprio perché vuole che i pedoni «ci incampino sopra, con la testa e con il cuore».

    In Italia ne sono stati installati 172 a Roma, 33 a Merano, 1 all’Aquila e 1 a Genova.



    national geographic
     
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  15. gheagabry
     
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    Drappi di stoffa, fili colorati … magie riaffiorano dai ricordi...
    Dopo una giornata frenetica mi piace riposare sul letto ed aprire il mio personale diario dei ricordi ... gli occhi iniziano lentamente a chiudersi, e la stanchezza accumulata durante la giornata inizia ad avere il sopravvento sul mio desiderio di lasciarmi andare ai ricordi. Proprio quando questo sembra essere la fine della mia serata, ecco che un’immagine si materializza ... Grandi forbici di metallo, lame lunghe e impugnatura nera, forse grigia. Gesso bianco e un cuscinetto soffice nel quale sono conficcati aghi. Rocchi di filo colorati sparsi su un grande tavolo con drappi di stoffa colorata che distesi su di esso, si lasciano cadere fino in terra. Una donna anziana è seduta, schiena curva mentre cerca di infilare il filo nella cruna di un ago. Il piedie inizia a muoversi su di un pedale, una piccola pedana, e l’ago come fosse uno stantuffo entra ed esce da quella stoffa lasciando dietro di se la scia colorata di quel filo da cucito. Quella macchina lascia un suono ripetuto, continuo, veloce ... le mani esperte di quella donna, muovono velocemente quella stoffa che col passare del tempo prende forme conosciute, di indumenti familiari. Poco distante un uomo, anch’esso curvo sul tavolo, segna col gesso sulla stoffa le forme che la donna comporrà successivamente con quell’ago infilato in quella macchina ai miei occhi magica. In un angolo un’altra donna con un cerchio di legno nelle mani, tende su di esso un drappo di stoffa bianca ... poi con la mano ferma inizia a far entrare ed uscire da quella panno l’ago che traccia linee colorate che presto prendono forme di disegni coloratissimi ... seduto su una sedia piccolissima, al centro di quella stanza, osservo quella fabbrica di magie ... di stoffe informi che prendono presto sembianze di vesti e di panni anonimi che fili colorati fanno divenire più belli di una tela d’un quadro ... ogni tanto quelle persone sollevano gli occhi e dolcemente mi osservano e sorridono alla mia emozione ... il sonno sta prendendo il sopravvento, e il laboratorio di sartoria dei miei nonni lentamente si dissolve nella nebbia dei miei sogni, dei miei ricordi ... chiudo il mio diario, ancora una volta felice di averlo riaperto ... di aver vissuto di nuovo emozioni inimenticabili ...
    (Claudio)

     
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30 replies since 18/8/2011, 09:11   733 views
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