..IN GIRO PER IL MONDO in MONGOLFIERA

visitiamo l'Asia

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  1. gheagabry
     
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    BUONGIORNO...FELICE RISVEGLIO A TUTTI


    “Lunedì … Turchia ed Egitto sono alle nostre spalle, ma vivono ancora nei
    nostri occhi e nei nostri cuori le immagini e le emozioni vissute … inizia una
    nuova settimana, di viaggio e scoperte di angoli di favola, per ritrovare nelle
    pieghe dei nostri ricordi, oppure incollati alle ali della nostra fantasia, luogh
    incantati gà visti, oppure sognati e desiderati un giorno di poter visitare … i
    giorni passano allegramente tutti insieme e la nostra mongolfiera vola spedita
    attraversando paesi, nazioni, ,ma soprattutto le barriere della nostra razionalità ..
    Buon risveglio amici miei … il viaggio contiìnua …


    (Claudio)



    ALLA PORTA DELLA STORIA DEGLI UOMINI … E ANCORA VERSO EST …



    ... e la mongolfiera aveva ripreso il suo viaggio..sorvolò il Mar Rosso che secondo la leggenda
    fu il paradiso terrestre..attraversò il Sinai e finalmente raggiunse la Giordania..


    .................................................................................


    "Il ritorno dalla Giordania è stato una dolce tristezza che ti attanaglia l’animo perché un pezzo di te è stato
    lasciato in un altro posto del mondo...la Giordania è stata per secoli il crocevia di tante culture e tanti popoli...
    Una terra nella quale la gente ha imparato pian piano ad apprezzare le diversità, a capire che l’essere differenti
    non rappresenta necessariamente un pericolo ma forse un’opportunità....Gadara e Gerasa offrono resti di antiche
    città romane...vicino c'è il lago Tiberiade, conosciuto come Mare di Galilea.. si proprio quello ove Gesù camminò
    sulle acque.....Gerasa è un meraviglioso affresco della potenza di Roma...teatri, vie colonnate, templi dedicati a
    Zeus ed Artemide, mosaici di epoca bizantina, l’arco di Traiano, il circo, un foro dalla caratteristica forma ovale e
    tanto altro... Petra, una città che è la follia dell’ingegno umano....tutta scavata nella roccia...una roccia dai più
    variegati colori, rosso, giallo, bianco, blu, viola.....una città nata solo come luogo di culto e di commercio di un
    popolo che viiveva nelle tende. Wadi Rum, i un deserto percorso per secoli dai commercianti di spezie...ed infine
    si arriva sulle rive del Mar Morto, il luogo in cui avvenne il diluvio universale....La Giordania, un paese affascinante
    che ti porta indietro di secoli e secoli fino agli albori della civiltà.."



    ....un turistico viaggio di vita infinita da dove si torna..abbandonato il Mar Morto, in splendente forma,
    con un tempio di roccia in variopinta pietra rossa ben custodita nelle mie tasche dal tempo bucate..
    attraverso il Mar rosso.


    - Capitanucci -


    .........................................................................


    ...si accorsero improvvisamente di essere alle porte della Storia degli uomini...il fascino di città millenarie
    nella magia del deserto....il vento era debole....il grande pallone sembrava arrancare......come se
    camminasse nella sabbia......ma la Siria era lì......sotto di loro....


    ...............................................................................


    "Perche’ un viaggio in Siria? Perche è un paese ricco di rovine: muri e muraglie, castelli, teatri, agorà e fortezze
    diroccate. I costruttori imperiali provenienti da Roma, dalla Persia, dall’Egitto, dalla Turchia e dalla Babilonia
    hanno lasciato le loro tracce nell’architettura. Inoltre va tenuto in considerazione che il paese vanta quello che
    è considerao il sito archeologico più interessante di tutto il Medio Oriente, ossia i resti romani di Palmira, la più
    antica città esistente, il più imponente castello dei crociati e il teatro romano meglio conservato...."


    - Anonimo -



    "Passare sotto quel portone fa tornare indietro di millenni, in una terra sconosciuta che apparentemente sembra non
    notarti.
Passo sotto al portone cercando di imitare e capire in pochi secondi gesti che vengono da molto lontano, che
    odorano di millenni e di spezie che hanno traversato l’oriente più sconfinato. Il portone della grande moschea di Damasco
    è solo uno dei tre, ma è una scelta obbligata per chi entra la prima volta.....il sole che si scontra con quel cortile immense,
    un sole mediorientale che cade lasciando poche ombre e scalda il candore di strati di marmo che provengono dal tempio innalzato a Zeus.....Quel luogo ti lascia stupito, solo nel suo cortile, ancor prima che l’immenso colonnato della sala centrale
    di preghiera ti accolga nei suoi rumori mistici e nella sua calca riposata, nel colore dei tappeti che cercano di sfiorare il rosso,
    nei disegni geometrici, nella madreperla, nel legno intarsiato con la loro calligrafia…"


    - Anonimo -


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    ...e la mongolfiera se ne andava lentamente....in mezzo al cielo.....volava come una piuma....un soffio di
    vento si alzò..e divenne sempre più forte..guardarono la bussola indicava est...






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    Il Deserto di Wadi Rum
    Una delle attrazioni principali della Giordania, questa zona è formata da montagne sabbiose con colorazioni molto varie, che spaziano dal giallo al bianco, al rosso ed al marrone, intervallate da profondi canyon con formazioni geologiche. Il panorama è anche distinto per i suoi delicati archi e ponti naturali, nonché da pietre modellate come funghi, intagliate e plasmate naturalmente da anni di vento ed erosione. Wadi Rum possiede fauna e flora rare ed endemiche. Una più grande enfasi è stata messa sulla fauna del Wadi dopo che una ricerca scoprì la presenza dello Stambecco, del Lupo grigio, della Volpe di Blandford, della rara Volpe rossa, oltre che a quella del Gatto delle sabbie. Vi si possono trovare, inoltre, specie rare di piccole piante ed erbe. Anemoni rossi, fiore nazionale della Giordania, crescono in abbondanza dalla strada. Piante usate come cure medicinali ed erbacee dai nomadi per secoli sono trovate nelle regioni montuose.

    Le molte tribù beduine che vivono a Wadi Rum hanno un ruolo che ha un forte impatto sulla sua bellezza. Anche se alcuni ora vivano in case in cemento, la maggioranza ancora veste nel loro abito tradizionale e tiene alle loro tradizioni, conducendo un modo di vivere nomade di estate mentre alleva cammelli e capre e bevendo il loro latte, così come tessendo dalle lane di capra capi da indossare durante l'estate.

    Nel 1998 Wadi Rum fu dichiarata un'area protetta. (Fonte WikipediA)

    PETRA

    Spesso descritta come una delle otto meraviglie del mondo antico, Petra è senza ombra di dubbio il tesoro più prezioso della Giordania e la sua maggiore attrattiva turistica
    Alla città si accede attraverso il Siq, una stretta gola, lunga più di 1 chilometro, fiancheggiata da ripide pareti rocciose alte 80 metri. Una volta raggiunta la fine del Siq, scorgerete finalmente il Khazneh (il Tesoro).



    Il Mar Rosso, il cui suo nome deriva da un’alga, trichodesmium erythraeum, ha l’aspetto di un lungo budello che unisce Mediterraneo e Oceano Indiano, ha un’estensione di 2.350 Km di lunghezza e di 35° Km di larghezza. Ha una profondità che raggiunge i 300 metri nella zona centrale e gli 800 metri nelle vicinanze del reef. In corrispondenza del Golfo di Suez e nella strettoia di Bab el Mandab la profondità varia dai 60 ai 100 metri.
    Ubicato sulla lunga frattura che sale dei grandi laghi dell’Africa centro-orientale fino al Golfo di Aqaba e alla valle del Giordano, è una delle zone più calde del pianeta. Tutto l’anno, a parte durante i mesi d’inverno (dicembre, gennaio e febbraio), fa calore e siccità. Può risultare che durante le sere di questi mesi sia necessario portare pantaloni lunghi e pullover. La temperatura massima di 34° si raggiunge nel mese di agosto. Spesso il vento è forte e nei mesi di dicembre e gennaio le piogge sono abbondanti, trasformando le aree desertiche in verdi prati.
    Nonostante la comunicazione diretta con l’Oceano Indiano, il Mar Rosso è visto come un mare chiuso. La sua fauna conta il 20% di specie endemiche uguali in tutto il mare nonostante le caratteristiche dei fondali cambino da zona a zona.
    La cernia dei coralli, tipica della barriera del Mar Rosso, vive nel reef ad una profondità variabile dai 5 ai 200 metri ed è solitaria e carnivora. E’ famosa per l’elevato valore commerciale ed è diffusa nell’ambiente tropicale.
    La barriera corallina, dai colori molteplici che vanno dal rosso, al giallo al rosa, dal verde al viola, al bruno, all’azzurro è costituita non solo dai coralli, ma anche da alghe che producono ossigeno per l’habitat marino. E’ costituita da 400 varietà di coralli e da 1500 specie di pesci.
    Fra i più rappresentativi della barriera corallina, dalle bellissime e vivaci colorazioni si possono facilmente incontrare il Pesce Angelo, il Pesce Napoleone, il preferito dai turisti, così chiamato per il suo bozzo sulla testa simile al copricapo dell’imperatore Napoleone. E’ visibile soprattutto a Ras Mohammad, vicino a Sharm El Sheikh ed ha una grandezza che raggiunge e spesso supera il metro. Tra la popolazione delle acque del Mar Rosso vivono in branco anche i Barracuda, temibili predatori e unico responsabile dell’attacco all’uomo. Anche il pesce Scorpione è temuto dai turisti, in quanto possiede spine velenose e abita nel Mar Rosso ad una profondità variabile tra i 2 e i 30 metri. Inoltre difficile da riconoscere in quanto si mimetizza facilmente. Della stessa pericolosità è il pesce Pietra, che si mimetizza sulle formazioni coralline in attesa della sua preda.Mentre innocui sono i pesci Farfalla, i più colorati e tipici pesci della barriera.Il Mar Rosso è popolato anche dallo squalo grigio che raggiunge i 175 cm e lo si può facilmente incontrare sia nel reef che in mare aperto. Tutto sommato è descritto come un pesce tranquillo.
    Il Mar Rosso è una delle località più adatte per le attività di snorkelling ed immersione subacquea grazie alla maestosità dei suoi fondali e alla grandiosa barriera corallina che spesso affiora in superficie. Quindi anche per chi non sa nuotare può tranquillamente contemplare il ricchissimo ambiente e abitanti del Mar Rosso, anche attraverso imbarcazioni dai fondali di vetro.Le località più frequentate turisticamente sono Sharm el Sheik, in precedenza caratterino villaggio di pescatori, oggi in continua espansione presa d’assalto dai subaquei di tutto il mondo, soprattutto europei.
    Anche Hurgada, di frote a Sharm El Sheikh sulle coste egiziane ha conosciuto il boom turistico. Anche qui si possono trovare fondali molto belli.
    Un’altra attrazione del Mar Rosso è rappresentata dal parco marino di Ras Mohammad nella parte terminale della Penisola del Sinai, è una zona protetta per evitare che il delicato ecosistema marino venga danneggiato dai numerosi turisti.
    Tra le escursioni da praticare, oltre al sub e allo snorkelling, troviamo l’attraversamento del villaggio beduino nel deserto del Sinai con il cammello. I beduini offrono alloggio all’interno dei loro accampamenti raccontando le loro tradizioni e facendo gustare il loro prodotto tipico, il the.
    El Gouna è situato al bordo del deserto e del Mare Rosso sulla riva occidentale del golfo di Aqaba, a 22 km a nord di Hurghada. È una destinazione turistica esclusiva e recente, sistemata come un’oasi nel deserto che borda il mare.
    Makady Bay, è una villeggiatura nuova ed esclusiva a 30 km a sud di Hurghada con una passeggiata splendida accanto al mare. La baia di Makadi è un vero paradiso per i dilettanti del sole e degli sport nautici.
    El-Quseir, città portuale situata a 85 km al sud di Safaga. Dominato da una fortezza ottomana, il fronte di mare è delimitato di edifici vecchi dai balconi in legno. Diffusi fra le abitazioni si trovano i mausolei a cupole di musulmani santi.
    Soma Bay, situato tra un mare turchese e le montagne di Safaga, è una nuova destinazione di scelta. In quest’ambiente unico, i tuffatori scopriranno barriere ancora intatte. La bella spiaggia offre le possibilità eccellenti per ogni tipo di sport nautico.
    Marsa Alam,bordando la riva del deserto orientale, è un piccolo villaggio di pescatori situato a 132 km a sud Al-Quseir. Una riserva naturale si estende da Marsa Alam a Gebel Elba al sud. Tutta la costa è rappresentata da una scogliera meravigliosa abitata da delfini, cavità e gole.


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    Il Monastero di Mar Musa - Siria


    Mar Musa, monastero dedicato a san Mosè l’Abissino, sorge in mezzo al deserto, in cima a una montagna scoscesa, nei pressi della cittadina di Nebek, in Siria.Abbandonato da due secoli, è stato restaurato grazie alla tenacia di un gesuita italiano,Paolo Dall’Oglio,che vi ha fondato una comunità monastica di rito siriaco.



    Il monastero


    L'altare



    ... Ancora una immagine dell'altare ....




    Forte di Palmira



    L'arco di inizio della via colonnata di Palmira



    PALMIRA




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    Bosra


    Bosra, che fu un tempo capitale del regno nabateo, nel II secolo fu occupata da Traiano che ne fece la capitale della provincia romana d’Arabia. Oggi ha perso molto del suo splendore, ma i segni di quel suo antico passato sono tanti e non sfuggono all'occhio del turista, anche del più distratto. La sua particolarità non è sfuggita neppure all'Unesco che l'ha inserita nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. l sito archeologico è molto ben conservato. In passato questo fu un importante punto di incrocio delle vie carovaniere che collegavano il Mediterraneo e il Golfo Persico, l'Anatolia e il Mar Rosso. Il pezzo forte di questa città è l'antico teatro, che gli arabi, all’inizio del XII secolo, trasformarono in fortezza per proteggere la città dai crociati, dando così vita ad una cittadella fortificata ancora oggi molto ben conservata.




    Hama


    E’ la città delle norie, gli enormi mulini che attingono dall’acqua dell’Oronte ed è probabilmente il primo insediamento urbano della storia, giacchè, come hanno di recente confermato gli scavi sul suo castello, ci sono tracce di organizzazione urbana risalenti al settimo millennio a.C.




    Waterwheels in Hama


    Hama è famosa per le ruote di acqua, inizialmente costruito dai Romani in quello che deve essere uno dei più impressionanti prodezze di ingegneria che ho visto in un istante. The current turns the wheels which contain small buckets which fill up with water and then spill out over to the aqueduct to its side... L'attuale gira le ruote che contengono piccoli secchi che si riempiono di acqua e poi si riversano verso la costruzione di un acquedotto per il suo lato ... basically how to pump water from the riverwithout using a pump. sostanzialmente il modo per pompare l'acqua dal fiume, senza l'utilizzo di una pompa. Apparently the wheels are all a-spin in the summer when there's more water. A quanto pare le ruote sono tutte a-spin in estate, quando non c'è più acqua.




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    Una Poetessa Siriana: Maram al Masri
    Ha pubblicato due libri di poesie:
    Ti minaccio con una colomba bianca
    Poesia Ciliegia rossa su piastrelle bianche


    Quella della giovane autrice siriana è una poesia secca e vibrante come
    una sciabolata ma piena di passione e dolcezza, che esplora l’universo femminile
    e il suo rapporto con sé e con l’altro sesso senza fronzoli e senza sconti.


    Che sciocchezza!
    il mio cuore ogni volta che sente bussare
    apre.

    oppure

    Bussano.
    Chi sarà?
    Nascondo la polvere della mia solitudine
    sotto il tappeto,
    aggiusto il mio sorriso,
    ed apro.
    Altrove si sente forte uno spaesamento sia geografico che di rapporti con gli altri, dove si riconoscono i nostri uguali:

    Uno estraneo mi guarda,
    uno estraneo mi parla,
    sorrido ad uno estraneo,
    parlo ad uno estraneo,
    un estraneo m’ascolta,
    davanti
    alle sue pene
    pulite e bianche
    piango,
    sulla solitudine che unisce
    gli stranieri.


    e una seconda:

    Ha due donne,
    una dorme nel suo letto
    l’altra dorme in quello del suo sogno.

    Ha due donne che l’amano,
    una invecchia vicino a lui,
    l’altra gli offre la sua gioventù
    e svanisce.

    Ha due donne,
    una nel cuore della sua casa
    un’altra nella casa del suo cuore.


    (fonte: liberodiscrivere.it)







    La cucina siriana

    La convivialità è uno dei tratti connotativi della vita dei siriani. Riunirsi attorno ad una buona tavola va ben al di là del semplice consumo di un pasto, ed è un evento che può durare ore. La cucina è un'arte alla pari con altre arti come la pittura, la musica, la scultura; l’arte culinaria e' un tratto caratterizzante di una civiltà, una forma di espressione che, come le altre, riflette la finezza e la prosperità di un popolo.
    La cucina siriana ha tradizione antica. Le sue origini si allacciano alla storia della Siria la cui capitale, Damasco, può a ragione essere considerata una delle più antiche del mondo. Non ci sono dubbi sulle influenze della gastronomia ottomana e quella francese sulla cucina siriana; e, allo stesso modo, su quelle dei paesi vicini. I cuochi siriani hanno tratto profitto dell'apporto di altre cucine per migliorare ed aggiungere tocchi estetici ed un gusto tipico ai numerosi piatti propri. Il risultato è una grande varietà in gusto ed in colore. La gastronomia siriana impiega ingredienti semplici e freschi, nel rispetto delle regole stabilite dal Corano che prescrive ai credenti la massima cura della propria salute: "Nutritevi di ciò che la terra produce di buono e sano".

    LA TRADIZIONE CULINARIA DAMASCENA

    La maggior parte dei piatti viene identificata con l'aggettivo chammyyeh (damasceno) che indica il particolare tocco attribuito alla preparazione dalla gente di Damasco (in dialetto chiamata Cham).

    Fetteh chamiyyeh : Il "fetteh" è un piatto a base di pane siriano raffermo o grigliato, fatto a pezzetti. Su questa base si depongono pezzi di carne e legumi. Si aggiunge burro arabo fuso (al-samneh al-arabiyyeh) ed olio d'oliva e si decora con pinoli e pistacchi.

    Ouzi : Il piu' conosciuto tra i piatti della tradizione popolare e si prepara in occasione di matrimoni e, un tempo, di cIrconcisioni (che oggi si effettuano alla nascita ed in ospedale). Si compone di riso a cui si aggiunge carne di montone. Si cucina con burro arabo e si depone su pane arabo a cui si da' la forma di un sacchettino. Si decora con mandorle e pistacchi.

    Piatti freddi : Se ne contano piu' di un centinaio a base di melanzane, peperoni, olive, ceci, fagioli etc. Vengono utilizzati come antipasti: sistemati in graziosi vassoi colorano la tavola e stuzzicano l'appetito.

    Le carni secche : Innanzitutto le salsicce (non di suino) e la "qawarama" che è una carne di montone fritta con aggiunta di grasso animale e conservata nel sale.

    Le falafels damascene : Una gustosa polpetta fatta di farina di ceci aromatizzata e fritta nell'olio d'oliva.

    I piatti damasceni sono numerosi : "Al-Chakiriyya", "Cheikh al-Mahchi", "Harraq Isbao", "Taboulé" (insalata di prezzemolo), "Fattouch" (insalata mista con l'aggiunta di pane arabo fritto), "Involtini" (foglie di vite riempiti di riso e carne), "al-Moujaddara", "al-michmichiyya" (a base di albicocche), "al-Yaqtin al-makmour" e molti altri.

    I Desserts

    Qataïfs damasceni (tipo di bignè a forma di cornetto) : e' un dessert di pasticceria farcito in modi diversi.

    Al-Awwama damascena : Dessert di forma rotonda e fritto nell'olio d'oliva e successivamente raffreddato con caramello liquido.

    Al-Baraziq damasceno : Biscotto zuccherato guarnito con sesamo

    Al-Maarouk : Pane zuccherato ed aromatizzato tipico del periodo di Ramadan.

    Al-Naïm : Pane leggerissimo, di colore dorato sul quale viene versata una melassa o miele.

    LA TRADIZIONE CULINARIA DI ALEPPO

    Dal punto di vista culinario Aleppo è la capitale della cucina siriana dal momento che la sua gastronomia è ritenuta una delle più raffinate del Medio Oriente. I piatti della tradizione sono molti e vari.

    Kebbeh aleppino : Il kebbeh è un piatto composto di bourghoul, carne tritata e spezie. Ha la forma di un arancino e può essere cucinato in vari modi: fritto nell'olio d'oliva, nello yoghurt, grigliato (in questo caso vi si da la forma di un hamburgher).

    La città d'Aleppo è rinomata per i desserts, conosciuti per la particolare composizione e per le forme originali nonchè per la ricca farcitura e l'aroma. Vengono generalmente messi a marinare nell'acqua di rose oppure nei fiori d'arancio. Tra essi ricordiamo:

    Al-Mabroumeh : pasta farcita di pistacchi di forma cilindrica e rosolati su caramello liquido.

    Karabijs di Aleppo : fatti di semola, farina e burro arabo, farciti con noci e profumati all'acqua di rose o ai fiori d'arancio. Fritti nell'olio d'oliva e raffreddati con caramello liquido.

    Al-Ballouriyyeh : preparati con una pasta speciale (othmaliyyeh), farcita di pistacchi, cotti al forno e raffreddati con caramello liquido.







    ed adesso il sinai



    il monastero di santa caterina

    Nel 330 d.C., la madre dell'Imperatore Costantino, l'imperatrice Elena, ordinò la costruzione di una piccola chiesa presso il Roveto Ardente di Mosè, ai piedi del monte Sinai (Gebel Musa). Fu chiamata Chiesa della Trasfigurazione. Il monastero fortificato che vediamo oggi fu costruito attorno a questa chiesa, durante il regno dell'Imperatore Giustiniano (527-565 d.C.)

    Nell'undicesimo secolo, il monastero fu dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, morta nel 310 d.C. I suoi resti, che si dice furono trovati dai monaci sulla cima di una montagna vicino al Monte Sinai, furono seppelliti nella basilica del monastero.

    Fronteggiato da giardini e cipressi, il monastero appartiene alla Chiesa Greco-Ortodossa, che ne cura anche l'amministrazione. La sua ricca biblioteca ospita la seconda più vasta collezione, (dopo quella del Vaticano), di manoscritti antichi. Potrete vedere il Roveto Ardente ma anche moltissime antiche opere d'arte: icone dal valore inestimabile, porte meravigliosamente intagliate, bellissimi affreschi ed altre decorazioni religiose di pregio.




    Nizar Qabbani, poeta siriano che a ragione viene ritenuto uno tra i piu' raffinati esponenti della poesia araba contemporanea.....


    IN CODA

    “Ho chiesto un po’ di sole
    e il poliziotto ha risposto:
    Signore, mettiti in coda!
    Ho chiesto inchiostro per scrivere il mio nome
    E mi è stato detto : L’inchiostro scarseggia
    devi attendere in coda il tuo turno.
    Ho chiesto un libro da leggere
    e una divisa kaki ha strepitato:
    Chi vuole il sapere
    deve leggere le pubblicazioni del partito
    e gli articoli della costituzione.
    Ho chiesto il permesso di incontrare la mia donna
    e mi è stato risposto: E’ cosa ardua incontrare le donna
    e l’innamorato deve
    sopportare una lunga coda.
    Ho chiesto l’autorizzazione
    a mettere al mondo un figlio,
    ma un ispettore, scoppiando a ridere, mi ha detto:
    La prole è molto importante
    ma aspetta in coda ancora un anno.
    Ho chiesto di vedere il volto di Dio
    ma un rappresentante di Dio ha urlato:
    Perchè?
    Ho risposto: Perchè sono un uomo sconfitto.
    Allora mi ha segnato a dito
    ed ho compreso che anche gli sconfitti
    stanno in coda.
    Mio Signore:
    desidero incontrarti, ma non lasciarmi
    in coda come un cane randagio..
    Da quando sono nato
    sono in coda, immobile.
    Mi si sono ghiacciati i piedi
    simile alla carta straccia è la mia anima.
    Spiagge calde e … uccelli.
    Non so come recitare i miei versi
    perchè ovunque mi incalza la mannaia.
    I fogli sono presi al laccio
    le penne al laccio
    al laccio i seni.
    Il letto d’amore
    vuole un permesso di transito.
    Mio Signore:
    l’orizzonte è sempre più sottile
    e questo paese è rannicchiato tra le acque
    triste come una spada spezzata.
    Se rifiutiamo la canfora
    ancora più canfora ci porterebbero.
    Mio Signore:
    l’orizzonte è grigi
    ed io mi struggo per un raggio di luce.
    Se solo volessi aiutarmi
    mio Signore … mi muteresti in un passerotto.
    ____Nizar Qabbani___





    Pochi decenni fa la valle delle Cave di Qmran era visitata quasi esclusivamente da pastori e beduini.

    Un giorno alcuni di loro, dei ragazzi, si misero per scherzo a lanciare delle pietre dentro alcune cavità nella roccia.

    Ma uno dei sassi colpì qualcosa che non si aspettavano.

    Non lo sapevano ma stavano per compiere una delle più grandi scoperte archeologiche dell'ultimo secolo...

    Una scoperta che ha a che fare con l'origine della nostra religione.

    Sacra per tre religioni ma da sempre al centro di scontri e conflitti, Gerusalemme è la capitale dell'antico regno di Israele.

    Sulla spianata delle moschee sorgeva una volta il Tempio di Salomone, mentre sotto la cupola dorata è venerata la Roccia da cui Maometto ascese al cielo.

    E qui, secondo il Nuovo Testamento, Gesù Cristo morì e risorse.

    Eventi che portarono alla nascita di una religione e di un modo di pensare che avranno importanza decisiva nei successivi duemila anni di storia.

    Ma cosa sappiamo storicamente del periodo in cui Gesù visse e sui testi che ci hanno tramandato questi avvenimenti così fondamentali?

    Alla V fermata della Via Crucis, Simone il Cireneo aiutò Gesù a portare la croce.

    Ma cosa sappiamo realmente della storia di quegli anni?

    Nel 1947, a pochi chilometri da qui, una possibile risposta a questo interrogativo sembrò capitare per puro caso nelle mani di un semplice pastore: parliamo dei Rotoli di Qumran.

    I rotoli di Qumran sono pergamene scritte in aramaico, greco ed ebraico.

    La loro datazione le colloca tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C.

    Con ogni probabilità questi scritti di ambiente giudaico sono la migliore fonte che abbiamo per conoscere la Palestina ai tempi di Gesù.

    Mohammed el-Hamed detto "il Lupo", fu l'autore della sensazionale scoperta che avvenne in una vallata rocciosa e inospitale nei pressi del Mar Morto, in una Terra che allora apparteneva alla Palestina sotto mandato britannico.

    Il giovane beduino, insieme ad altri amici, giocava a lanciare delle pietre all'interno di alcune grotte.

    Improvvisamente udì un rumore sordo, come di un vaso rotto. Il giorno dopo Mohammed il Lupo trovò il coraggio di inoltrarsi nella grotta e lì trovò decine di giare, alcune intere, altre spezzate.

    Contenevano rotoli scritti in lingue antiche, parole che lui non poteva comprendere….

    Nel 1948 fu annunciato al mondo l'eccezionale ritrovamento che suscitò immediata curiosità.

    In tutto furono scoperte 11 grotte, l'ultima nel 1956.

    I frammenti rinvenuti furono circa 15mila appartenenti a 800-850 manoscritti.

    Le autorità giordane che avevano appena guadagnato il controllo del territorio, costituirono un team di studiosi di varia nazionalità che monopolizzò lo studio dei Rotoli.

    Durante tutti gli anni '50 le migliaia di frammenti vennero ricongiunti, identificati e infine tradotti.

    .







    BUONGIORNO...FELICE RISVEGLIO A TUTTI


    “Martedì … prosegue il percorso della nostra mongolfiera … sfreccia colorata nei cieli ..
    così come un’emozione attraversa il cielo della nostra anima … luminose risate degli
    abitanti della nostra isola felice formano una scia che trasforma la mongolfiera in una
    stella cometa che solca i cieli della fantasia … Buon risveglio amici miei …


    (Claudio)



    IL TIGRI … L’EUFRATE … BABILONESI … ASSIRI … IMMAGINI DA FAVOLA …



    ....improvvisamente il vento si alzò....raffiche colpirono il pallone....sotto di loro..il Tigri e l'Eufrate....
    e la loro mente ritornò a scuola fra i libri di storia..lì vissero i Sumeri...i Babilonesi...gli Assiri.......e
    poi la Persia è una di quelle parole il cui suono suscita immediatamente immagini fiabesche, una
    terra ricca di fasti orientali e di grandiosità. Il ricordo di quel tempo remoto ....ormai perduto........
    il vento aumentò ....... e davanti ai loro occhi apparve l'India....


    ..........................................................................


    "C'era una volta una giovane ragazza che si affacciava al mondo piena di entusiasmo. Aveva un'enorme
    passione,viaggiare,ed un amore incondizionato per l'India,e così quando decise di partire verso un qualche
    luogo remoto del globo non ebbe alcun dubbio sulla destinazione, perché aveva già la forma triangolare
    del subcontinente marchiata a fuoco dentro di sé. Era notte fonda quando ricevette l'abbraccio caldo ed
    umido della sua india..e inspirò profondamente l'aria densa ..."


    - Anonimo -



    "India, terra di misteri, avvolta da atmosfere magiche e fumose, calderone di umanità e meraviglie. Un viaggio
    in India è qualcosa di più di un semplice viaggio geografico, è anche e soprattutto un viaggio dell'anima, verso
    lo sconosciuto e l'arcano. E' un mondo antico ed arcaico, un intrico di affascinanti bellezze ed emozioni senza
    tempo che fanno vibrare l'animo fin nelle più basse fondamenta e ci fanno conoscere lati nascosti e profondi
    del nostro essere di cui ignoravamo l'esistenza."


    - Anonimo -



    "Doveva avere l’anima di fanciullo, aver letto favole persiane e conoscere molte bene leggende vediche per volere
    una città da favola. Strade regolari bordate da palazzi rosa, il colore dell’ospitalità, con delicati fiorami bianchi.
    Fontane rigogliose d’acqua e musica di zampilli. Cupole e minareti, archi e moschee fasciati dallo stesso damasco
    color salmone. Ogni facciata è diversa fatte di linee, forme e colori, doni d’armonia. Jaipur, la Città Rosa....una
    fortezza contro il deserto...di colori tenui, fresche e raffinate...... il Palazzo del Vento...e il suo senso di passione
    per l’acqua ....di chi vive alla frontiera del nulla.... Albeggia e Jaipur si tinge di morbidi e delicati pastelli mentre
    il cielo si adegua con lievi graffi a coronare un dipinto d’autore.


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    ...la mongolfiera volava verso sud....improvvisamente videro un isola...come una virgola...una piccola interruzione..
    una pausa di un lungo discorso.......


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    Lo Sri Lanka (ex-Ceylon) è una goccia nell'oceano...circondata da meravigliosi scenari marini .... tiepide acque. La culla
    di una civiltà bimillenaria, un paese conosciuto fin dai tempi remoti come terra di perle, spezie ed elefanti...incantate
    spiaggie accostate a maestose rovine. Sri Lanka è mosaico di culture, riti e religioni diverse. I centri abitati offrono
    l'affascinante spettacolo delle strade affollate... bonzi vestiti di arancione... sacerdoti indù ... donne ornate dall'hennè
    e dai gioielli...I modi rilassati per la mancanza di gesti mentre parlano... figure alte, snelle, seriose e delicate ...


    - Anonimo -


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    ....cambiarono rotta e risalirono le coste di quell'immensa umanità .....e raggiunsero Calcutta passando da Madras...e raggiungero il tempio eretto dall'amore ...il Taj Mahal....


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    Per il più famoso poeta indiano Rabindranath Tagore la sua forma richiama “una lacrima sul volto del tempo”,
    Rudyard Kipling lo definì “il cancello d’avorio sotto il quale passano i sogni”, Mark Twain disse che “il mondo
    era diviso in due parti. Chi aveva visto il Taj Mahal e chi non lo aveva visto”. Il Taj Mahal con le sue eleganti
    forme, con i colori del bianco accecante della pietra che cambia tonalità con i diversi riflessi della luce del
    giorno, i giochi d’acqua sul fiume Yamuna sono tutte espressioni della splendida bellezza di questo
    monumento all’amore.


    Calcutta è l’India ....i suoi milioni di abitanti ti fanno sembrare tutto moltiplicato. A qualsiasi ora del giorno e
    della notte c’è sempre movimento: Calcutta non si addormenta mai.... vedi sempre gente per strada, chi vende
    le cose più impensabili, chi mangia, chi rovista fra l’immondizia, chi dorme sotto le stelle, chi, come a Calcutta,
    ha fatto di un pezzetto di marciapiede la sua casa.


    - Anonimo -



    “Questa è l’India! Terra di sogni e di avventura, di ricchezze favolose e di favolosa povertà, di splendore e di stracci,
    di palazzi e di stamberghe, di fame e pestilenza, di geni, di giganti e di lampade di aladino, di tigri e di elefanti, di
    cobra e della giungla, paese di cento nazioni e di cento lingue, di mille religioni e di milioni di dei, culla della razza
    umana, patria della parola umana, madre della storia, nonna della leggenda, bisnonna delle tradizioni, il cui passato
    ha visto fumare le rovine di ogni altra nazione - il solo paese al mondo che sempre accoglierà il principe straniero e
    il contadino straniero, il colto e l’ignorante, saggezza e follia, ricchezza e povertà, legami e libertà, la terra che ogni
    uomo desidera vedere, e dopo averla vista un’unica volta, anche solo con un rapido sguardo, non cederebbe ma
    quella visione in cambio di ogni altra immagine che gli possa un giorno offrire una parte di questo nostro mondo”.


    Mark Twain


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    ............ormai volavano verso nord, si lasciarono alle spalle l'India ...e pensarono.... che il movimento è l'essenza del viaggio, l'importante non era dove andare, ma andare.........................................................................


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    .


    Mesopotamia ("terra tra acque") era il nome con cui dai Greci veniva indicata la regione asiatica compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate. In quella regione si svilupparono le civiltà sumera, assira e babilonese.
    La più antica civiltà ad affermarsi fu quella sumera, nelle pianure meridionali tra i due fiumi. Il nome Sumer attribuito alla regione stessa, data probabilmente dall'inizio del III millennio a.C. Lo stesso nome fu attribuito anche alla capitale.
    L'Assiria fu il nome della regione situata a sud dell'attuale confine tra Turchia e Irak, ma limitatamente alle alte vallate di Tigri ed Eufrate.
    Regno di Babilonia
    La affermazione del Regno di Babilonia si ebbe nel 1760 a.C. con il gran re Hammurabi che pose termine al regno di Sumer e Accad, divenendo signore di un impero che si estendeva dal Golfo Persico al Mediterraneo.



    Prima di inoltrarci nell ricchezze e nelle bellezze dell'India uno scorcio sulla povertà che in questa parte del mondo, nonostante il recente boom economico, ancora la fa da padrona.

    La povertà di Calcutta
    Mercato di Calcutta, India.

    (Foto di: Stefano Negri)

    Fate che chiunque venga a voi se ne vada
    sentendosi meglio e più felice.
    Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,
    nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
    La gioia traspare dagli occhi,
    si manifesta quando parliamo e camminiamo.
    Non puo' essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
    La gioia è molto contagiosa.
    Madre Teresa di Calcutta



    Oggi il viaggio ci porta posti meravigliosi….
    Tra il Tigri e l’Eufrate…Conosciamoli meglio….

    I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA:
    • Periodo sumerico-accadico-sumerico (3000-1700 a.C. circa)
    • Primo Impero Babilonese (1700-1100 a.C.circa.)
    • Impero Assiro (1362-612 a..C.)
    • Secondo Impero Babilonese (612-539 a.C.).

    L’invenzione della scrittura
    Ai sumeri si attribuisce l’invenzione di una delle più antiche forme di scrittura apparse nel mondo. La scrittura sumerica è formata da circa 1500 segni diversi, detti cuneiformi per la loro forma a cuneo; essi venivano impressi mediante una cannuccia su tavolette di argilla, che poi si cuocevano al forno. La scrittura cuneiforme si diffuse in tutta la Mesopotamia e oltre, fino al Mediterraneo, e fu adottata anche dai persiani. Leggerla per noi è molto difficile; il merito di averla decifrata, verso la fine del Settecento, è di uno scienziato tedesco, Grotefend. La scrittura fu utilizzata dai sumeri anzitutto per annotazioni pratiche e necessità economiche (compravendite, liste di merci, ecc.); poi servì ai re per registrare le tasse, amministrare la giustizia, fissare il ricordo di importanti avvenimenti politici o militari. In seguito vennero scritti anche testi di carattere scientifico (astronomia, matematica, ecc.) e opere letterarie, la più antica delle quali, risalente circa al 2000 a.C., è la cosiddetta Epopea di Gilgamesh, l’eroe metà uomo e metà dio di cui si raccontano le gesta.
    Il più antico codice del mondo
    I sumeri non costituirono un regno unitario: ogni città era un piccolo Stato autonomo, retto da un proprio re-sacerdote. Di uno di questi, Ur-Nammu, sovrano della città di Ur, si è scoperta una raccolta di leggi, che è considerata il più antico codice del mondo, databile intorno al 2100 a.C. Queste leggi sono ispirate a idee per quei tempi assai progredite. Ad esempio, gli atti di violenza sono puniti con un risarcimento in metallo (argento) e non con la vendetta (o taglione), come si verificherà invece circa cinque secoli più tardi, con il celebrato e notissimo Codice babilonese di re Hammurabi.
    Lo studio del cielo e la misura del tempo
    Come già avevano fatto gli antichi sumeri, i babilonesi diedero una grande importanza all’osservazione e allo studio degli astri, perché credevano che nei movimenti celesti si esprimesse la volontà degli déi e si potessero leggere il futuro e il destino dell’uomo. Le loro osservazioni, anche se basate su credenze magiche e religiose, diedero origine a conoscenze esatte, che contribuirono allo sviluppo dell’astronomia. Così, i sacerdoti babilonesi impararono a distinguere i pianeti dalle stelle fisse e i segni dello Zodiaco; scoprirono il moto dei pianeti, le cause delle eclissi e delle fasi della Luna; riuscirono a calcolare le posizioni di Mercurio e l’orbita della Luna; trovarono il sistema per accordare il mese lunare con l’anno solare (da loro calcolato in 365 giorni e 1/4), intercalando un mese ogni tre anni solari. Insieme con l’astronomia fecero notevoli progressi anche la matematica e la geometria. Furono i babilonesi a determinare le misure di tempo, di lunghezza e di peso, di cui poi si servirono gli altri popoli dell’antichità, compresi i greci e i romani. Il giorno fu diviso in 24 ore; l’ora in 60 minuti primi e in 3600 minuti secondi; l’unità di peso, il talento (= 2523 grammi), fu divisa in 60 mine e la mina in 60 dramme. Le credenze magiche sumerico-babionesi ebbero una straordinaria diffusione e fortuna. Che gli astri abbiano un’influenza sulla vita dell’uomo, che l’eclissi sia un preavviso di sventura, che esistano giorni fausti e giorni infausti, sono tutte idee di origrne mesopotamica: ancora oggi, è su queste idee che si fondano gli oroscopi e le altre tecniche di "lettura" del futuro.
    Il pane e la birra
    Assieme ad altri popoli medio-orientali come, in particolare, gli egizi, i sumeri furono tra i primi a fabbricare il pane, un alimento ricavato dalla farina di frumento, divenuto poi tipico delle popolazioni mediterranee. Essi appresero cioè a far lievitare la farina, controllando sapientemente il processo naturale della fermentazione. Contemporaneamente inventarono la birra, che si ottiene anch’essa dalla fermentazione di cereali. Pane e birra, cioè un cibo e una bevanda che non esistono in natura, ma sono costruiti dall’uomo. Oltre al pane, i sumeri consumavano zuppe d’orzo, formaggio di capra, carne di maiale e di pecora, pesci di fiume, datteri, fichi, uva, ortaggi e legumi.


    Sumeri...Scrittura cuneiforme...



    .


    ...il viaggio prosegue...tocchiamo terra...mistero e favola...il paese di mille ed una notte...ai confini con l'antica Babilonia...l'Oriente...

    << Il sole è una stella che scalda ed abbronza
    così come secca e brucia i raccolti
    la pioggia intristisce e rallenta il traffico
    ma lava e disseta la terra
    Evviva il freddo che ci fa abbracciare
    evviva il calore che ci fa spogliare
    evviva gli uccelli se sei in alto mare
    evviva il silenzio che allena la mente

    Oriente

    Il comico è triste guardato da dietro
    un uomo sorride se scivola un altro
    una donna per sempre esalta l'amore
    ma è un lusso e mortifica i sensi
    Evviva il cielo che ci fa volare
    evviva la terra che ci fa sporcare
    evviva un uomo nudo quando è carnevale
    evviva un sogno di pace splendente

    Oriente

    Si parte per conoscere il mondo
    si torna per conoscere se stessi
    il confine è così labile
    le speranze si assomigliano
    non siamo che abitanti
    solamente

    evviva il freddo che ci fa abbracciare
    evviva il calore che ci fa spogliare
    evviva gli uccelli se sei in alto mare
    evviva un uomo nudo quando è carnevale

    evviva il cielo che ci fa volare
    evviva la terra che ci fa sporcare
    evviva il silenzio che allena la mente
    evviva un sogno di pace splendente
    >>

    (Niccolò Fabi - "Oriente")

    =====================================
    www.youtube.com/watch?v=Vndh34rQuQw
    =====================================




    Nuova Delhi………Il Giardino dei cinque sensi

    Si trova a Said-ul Aizab villaggio, vicino alla zona del patrimonio Mehrauli a Nuova Delhi. Il giardino è costruito su un grande distesa di terreno, 20 ettari per essere precisi. E 'stato inaugurato nel febbraio 2003 dal primo ministro di Delhi, Sheila Dikshit, in coincidenza con l'inizio del 16° festival giardino che è vetrina dei fiori di stagione….








    .



    l'orario è giusto.....mangiamo prima qualcosa...che ne dici di....pollo Tikka Masala?

    è un piatto molto colorato e saporito della cucina indiana: pezzi di pollo marinati in spezie, yoghurt e salsa masala (un misto di spezie) e poi cucinati nel tipico forno tandoor, un forno in terracotta con un’apertura sul fondo della parete per il carbone.



    meglio i Mithai (dolci)....












    Gelato Indiano (Kulfi)


    Ricetta:

    Il Kulfi è un tipo di gelato Indiano che contiene un gusto delicato di spezie come il cardamomo.

    Ingredienti:

    •1,5 litri di latte cremoso
    •9 cardamomo
    •100 gr di zucchero
    •50 gr di mandorle a pezzi/a fettine
    Guarnizione:

    •fiocchi di mandorle
    •semi di cardamomo


    Preparazione:

    1.Aggiungi il cardamomo al latte e porta ad ebollizione.
    2.Riduci il calore e lascia bollire il latte finchè non è ridotto di 1/3.
    3.Togli il cardamomo dal latte usando un colino.
    4.Aggiungi mandorle e zucchero.
    5.Versa il composto in un contenitore con coperchio.
    6.Congela finchè non è solido. Mescola il composto ogni 30 minuti.
    7.Togli dal congelatore 10 minuti prima di servire.
    8.Servi togliendolo dal contenitore. Guarnisci con mandorle e semi di cardamomo come preferisci.

    Consigli:

    Usa una pentola grande per bollire il latte. Aiuterà il latte a bollire prima. Mentre il latte bolle metti un cucchiaio grande o un mestolo dentro il latte. Eviterà che il latte bolla troppo.

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    Ragazzi ho fatto un blitz al British Museum e ho preso in prestito queto bellissimo "Gioco Reale di Ur" (città sumera), di cui ci ha parlato Raffaele
    Si gioca con quelli che noi chiamiamo dadi,ma qui sono triangolari, le pedine devono andare da un parte all'altra.
    La cosa spettacolare è che è una scatola dove si consevano pedine e dadi! Non male per essere così "recente"!
    Dopo ci facciamo giocare Lussy così non si ingozza di dolci e non si stanca a leggere. Lei è un po' come i bambini vuole le cose in mano :lol: :wub:




    Agra


    Agra si torva a circa 200 km da Delhi ed è famosa a livello mondiale per lo splendido Taj Mahal. La città fu fondata da Badal Singh nel 1475 e divenne la capitale di Sikander Lodi, un regnante dell'India del nord. L'invasore afgano Babur sconfisse la dinastia dei Lodi e fondò l'impero Mogol, del quale fu successivamente sovrano Shah Jahan, l'imperatore che ordinò la costruzione di molti dei monumenti presenti ad Agra, Taj Mahal compreso. Il Taj Mahal fu fatto erigere in memoria della sposa dell'imperatore, Mumtaz Mahal, e oggi è divenuto il simbolo dell'amore eterno. Alti monumenti interessanti ad Agra sono il forte, la tomba di Itimad Ud Daulah, la tomba di Akbar a Sikandra, e la città "fantasma" di Fatghepur Sikri. Agra è un bel posto per fare acquisti di oggetti di marmo, scultura, articoli in pelle e in ottone e tappeti.




    CITTA' D'ORO

    Antico centro carovaniero perso negli spazi infiniti del Deserto di Thar, JAISALMER, la città d’oro, appare all’orizzonte come un miraggio che si materializza. Il suo forte, racchiuso da mura merlate e scandito da 99 bastioni, è l’unico ancora intimamente abitato di tutto il Rajasthan.
    La città antica, fondata nel 1156 da Jaisal, principe della famiglia BHATTI, conserva tra le sue viuzze bellissimi edifici, palazzi d’epoca e numerosi templi dedicati all’affollato pantheon delle divinità cui fanno riferimento le diverse religioni che animano il panorama spirituale indiano.




    LE HAVELI: UN TOCCO DI CLASSE
    A quell’epoca aurea, nascoste tra i vicoli e le piazze della città bassa, risalgono le meravigliose HAVELI, le tradizionali case dei ricchi commercianti e dei notabili di un tempo, veri capolavori degli artigiani e degli artisti di Jaisalmer.

    Visitiamo la PATWON-ki-HAVELI la casa dei mercanti di broccato, la più maestosa e raffinata della città, costruita su ben quattro piani all’inizio dell’800. Cesellate nella pietra le decorazioni floreali ed i ricami filigranati si ripetono all’infinito sia all’interno che all’esterno, dando vita ad un insieme prezioso e raffinato.




    Agra
    la tomba di Itimad Ud Daulah



    PASHMINA E ARGENTO
    Altro capo d’abbigliamento molto ricercato da alcuni anni sono le cosiddette “Pashmina” ovvero sciarpe e scialli tessuti a mano utilizzando la famosa “lana pashmina” che si ricava solo dal sottopelo delle “Capre Hircus”, animali straordinari che vivono esclusivamente sull'altopiano tibetano, a 4800 m d'altitudine, e si proteggono dal freddo e dalla malnutrizione con un pelo eccezionale ma allo stesso tempo sottile



    Tomba di Itimad-ud-Daulah
    Durante il regno dell’imperatore Jahangir (1605 - 1627) una potente famiglia assunse posizioni di prestigio e di grande potere a corte. Si trattava della famiglia di Mirza Ghyas Beg, un ambizioso avventuriero persiano la cui carriera era stata favorita dalla fiducia che il padre di Jahangir, il grande Akbar, aveva riposto in lui. Dopo la morte di Akbar, Mirza Ghyas Beg riuscì attraverso intrighi e raffinati giochi politici a tenere a freno le mire del figlio di Jahangir, Khusrau, che voleva conquistare il trono. Divenuto imperatore nel 1605, Jahangir affidò riconoscente a Mirza Ghyas Beg la carica di primo ministro con il titolo di Itimad-ud-Daulah, Pilastro del Palazzo. Ghyas Beg aveva una bellissima figlia di nome Mehrunissa, le cui grazie non lasciarono indifferente l’imperatore Jahangir. Nel 1611 il potente primo ministro coronò la sua prestigiosa carriera politica con il matrimonio della figlia con l’imperatore. Mehrunissa assunse il nome di Nur Mahal (Luce del Palazzo) e in seguito quello di Nur Jahan (Luce del Mondo). Donna ambiziosa e capace, la regina assunse di fatto le redini del potere, supplendo all’ignavia e alla debolezza del marito Jahangir, più interessato all’oppio, all’alcool e all’arte che all’impero. Nur Mahal riuscì a procurare al fratello Asaf Khan la carica di vice primo ministro. La figlia di Asaf era la famosa Ariumand Banu Begam, che nel 1612 divenne la sposa di Shah Jahan e, quando questi assurse al trono imperiale, fu chiamata Mumtaz Mahal (Gioiello - Prescelta del Palazzo). In suo onore Shah Jahan fece costruire, dopo la prematura morte, il Taj Mahal.



    JAL MAHAL, ovvero il palazzo sull’acqua costruito da Jai Singh II come residenza di caccia.



    .




    tigre del Bengala

    JAIPUR: LA CITTA' ROSA
    Oramai siamo alle porte di JAIPUR, la capitale dello stato del Rajasthan, conosciuta nel mondo come: la città rosa. Venne interamente dipinta di questo colore, che per tradizione è quello dell’ospitalità, nel 1863, per volere del Maharaja Ram Singh, in occasione della visita di Edoardo VII d’Inghilterra, il figlio della Regina Vittoria. Da allora, ogni tre anni, la città vecchia e le mura che ancora la circondano vengono ridipinte da cima a fondo e nessun altro colore è contemplato.

    Il simbolo indiscusso di tanta bellezza è l’HAWA MAHAL, o Palazzo dei Venti, la cui facciata è adorna di centinaia di finestrelle dietro alle qualsi si celavano le donne di corte per guardare senza essere viste cosa succedeva sulla strada e nel bazar.



    .questo inno non ufficiale però lo dobbiamo imparare promesso?





    www.youtube.com/watch?v=D8mmXae8RBw



    è tratto da una poesia di inizio secolo e si dice che Mahatma Gandhi la cantasse spessissimo durante la sua prigionia

    Sare Jahan se Acha

    Meglio di tutto il mondo, è il nostro Hindustan,
    Ci sono i suoi usignoli, e (è) la nostra dimora giardino
    Se siamo in un luogo estraneo, il cuore resta in patria,
    Noi sappiamo di essere solo là dove è il nostro cuore.
    Che la montagna più alta, che all'ombra-partecipe del cielo,
    It (è) la nostra sentinella, che (è) il nostro guardiano
    Nel suo giro frolic quelle migliaia di fiumi,
    La cui vitalità, rende il nostro giardino, l'invidia del Paradiso.
    O le acque fluenti del Gange, ti ricordi quel giorno
    Quando la nostra carovana prima sbarcati sul lungomare?
    La religione non ci insegnano a portare rancore tra di noi
    Siamo di Hind, la nostra patria è Hindustan.
    In un mondo in cui l'antica Grecia, l'Egitto, e Roma sono tutti scomparsi senza lasciare traccia
    I nostri propri attributi (nome e l'indicativo) vivono oggi.
    Tale è la nostra esistenza che non possono essere cancellati
    Anche se, per secoli, il ciclo del tempo è stato il nostro nemico.
    Iqbal! Noi non abbiamo confidente in questo mondo
    Che cosa fa uno conosce del nostro dolore nascosto?



    Più tardi proporrei di fare un giretto in questo treno per coccolarci un po'
    Un viaggio da Mumbai (Bombay) a Delhi nel lusso: The Indian Mahraja Train




    www.youtube.com/watch?v=dAvFQm8G_j8






    in ogni caso però dopo vorrei saltare anche su questo e andare ai piedi dell'Himalaia, in fondo mi tocca andare nel
    Darjeeling bevo una tazza del suo prezioso tè nero quasi tutti i pomeriggi!





    il treno percorre 86 km in 7 ore e mezzo con velocità massima di 15Km/h, attraversa 500 ponti e 177 passaggi a livello non custoditi e come vedete non ha un percorso lineare,oltre alle salite ci sono curve a gomito anche aforte pendenza e va a VAPORE!
    Patrimonio UNESCO!

    .












    lussy...prendiamo il treno.....




    Discorso tenuto da Gandhi alla Conferenza delle relazioni interasiatiche, New Delhi, 2 aprile 1947

    Signora Presidente e amici, non credo di dovermi scusare con voi per il fatto che sono costretto a parlare in una lingua straniera. Chissà se questi altoparlanti porteranno la mia voce fino ai confini di questo immenso pubblico. Quelli di voi che sono lontani possono alzare la mano, se sentono quello che dico? Sentite? Bene. Bene, se la mia voce non vi giunge, non è colpa mia, ma colpa degli altoparlanti.
    Quello che volevo dirvi è che non devo scusarmi. Non oso, visti tutti i delegati che si sono riuniti qua da tutta l’Asia, e gli osservatori – ho imparato questa parola pronunciata da un amico americano che disse: “Non sono un delegato, sono un osservatore”. Di primo impatto con lui, vi assicuro, pensavo venisse dalla Persia, ma ecco davanti a me un americano e gli dico: “Sono terrorizzato da te, e vorrei che mi lasciassi stare”. Potete immaginare un americano che mi lasci stare? Non lui e, quindi, ho dovuto parlargli.
    Quello che volevo dirvi è che il mio idioma per me madrelingua, non lo potete capire, e non voglio insultarvi insistendo su di esso. Il linguaggio nazionale, Hindustani, ci metterà tanto tempo prima di rivaleggiare con un linguaggio internazionale.
    Se ci deve essere rivalità, c’è rivalità tra francese e inglese. Per il commercio internazionale, indubbiamente l’inglese occupa il primo posto. Per discorsi e corrispondenza diplomatici, sentivo dire quando studiavo da ragazzo che il francese era la lingua della diplomazia e se volevi andare da una parte all’altra dell’Europa dovevi provare ad imparare un po’ di francese, e quindi ho provato ad imparare qualche parola di francese per riuscire a farmi capire. Comunque, se ci deve essere rivalità, la rivalità potrebbe nascere tra francese e inglese. Quindi, avendo imparato l’inglese, è naturale che faccia ricorso a questa parlata internazionale per rivolgermi a voi.Mi chiedevo di cosa dovessi parlarvi. Volevo raccogliere i miei pensieri, ma lasciate che sia onesto con voi, non ne ho avuto il tempo.
    Però ieri ho comunque promesso che avrei provato a dirvi qualche parola.
    Mentre venivo con Badshah Khan, ho chiesto un piccolo pezzo di carta ed una matita. Ho ricevuto una penna invece di una matita. Ho provato a scarabocchiare qualche parola. Vi spiacerà sentirmi dire che quel pezzo di carta non è qui con me. Ma questo non importa, ricordo cosa volevo enunciare, e mi sono detto: “I miei amici non hanno visto la vera India, e non ci stiamo incontrando in una conferenza nel cuore della vera India”.
    Delhi, Bombay, Madras, Calcutta, Lahore – queste sono tutte grandi città e quindi, hanno subito l’influenza dell’Occidente, sono state fatte, magari eccetto Delhi ma non New Delhi, sono state fatte dagli inglesi. Poi ho pensato ad un breve saggio – credo che dovrei chiamarlo così – che era in francese. Era stato tradotto per me da un amico anglo-francese, e lui era un filosofo, era anche un uomo altruista e diceva che mi aveva dato la sua amicizia senza che io lo conoscessi, perché lui parteggiava per le minoranze ed io rappresentavo, assieme ai miei connazionali, una minoranza senza speranze, e non solo senza speranze ma una minoranza disprezzata.
    Se gli europei del Sudafrica mi perdonano per quello che dico, eravamo tutti “coolies” [lavoratore non qualificato a basso costo]. Io ero un insignificante avvocato “coolie”. A quei tempi non avevamo dottori “coolie”, non avevamo avvocati “coolie”. Ero il primo nel campo. Ma sempre un “coolie”. Magari sapete cosa si intende con la parola “coolie” ma questo mio amico, si chiamava Krof – sua madre era francese, suo padre inglese – disse: “Voglio tradurre per te una storia francese”.
    Mi perdonerete, chi di voi sa la storia, se nel ricordarla faccio degli errori qua e là, ma non ci sarà nessun errore nell’avvenimento principale.
    C’erano tre scienziati e – ovviamente è una storia inventata – tre scienziati uscirono dalla Francia, uscirono dall’Europa alla ricerca della “Verità”. Questa era la prima lezione che mi aveva insegnato quella storia, che se bisogna cercare la verità, non la si trova su suolo europeo. Quindi, indubbiamente neanche in America.
    Questi tre grandi scienziati andarono in parti diverse dell’Asia. Uno trovò la strada per l’India e diede inizio alla sua ricerca. Raggiunse le cosiddette città di quei tempi. Naturalmente, ciò avvenne prima dell’occupazione inglese, prima anche del periodo Mughal, così è come ha illustrato la storia l’autore francese, ma visitò comunque le città, vide la gente delle cosiddette caste alte, uomini e donne, fino a che non si addentrò in un’umile casa, in un umile villaggio, e quella casa era una casa Bhangi, e trovò la verità che stava cercando, in quella casa Bhangi, nella famiglia Bhangi, uomo, donna, forse 2 o 3 bambini (lo dico come me lo ricordo) e poi lui descrive come la trovò. Tralascio tutto questo.
    Voglio collegare questa storia a quello che voglio dire a voi, che se volete vedere il meglio dell’India, dovete trovarlo in una casa Bhangi, in un’umile casa Bhangi, o villaggi simili, 700.000 come ci insegnano gli storici inglesi. Un paio di città qua e là, non ospitano neanche qualche crore [unità di misura indiana che equivale a 10 milioni] di persone. Ma i 700.000 villaggi ospitano quasi 40 crore di persone. Ho detto quasi perché potremmo togliere una o due crore che stanno in città, comunque sarebbero 38 crore.
    E poi mi sono detto, se questi amici sono qui senza trovare la vera India, per cosa saranno venuti? Ho poi pensato che vi pregherò di immaginare quest’India, non dal punto di vista di questo immenso pubblico ma per come potrebbe essere. Vorrei che leggeste una storia come questa storia dei francesi o altre ancora. Magari, qualcuno di voi vada a vedere qualche villaggio dell’India e allora troverà la vera India.
    Oggi farò anche questa ammissione: non ne sarete affascinati alla vista. Dovrete raschiare sotto i mucchi di letame che sono oggi i nostri villaggi. Non voglio dire che siano mai stati dei paradisi. Ma oggi sono veramente dei mucchi di letame; non erano così prima, di questo sono abbastanza certo. Non l’ho appreso dalla storia ma da quello che ho visto io stesso dell’India, fisicamente con i miei occhi; e io ho viaggiato da una parte all’altra dell’India, ho visto i villaggi, i miserabili esemplari dell’umanità, gli occhi senza vita, eppure sono l’India, e ciononostante in quelle umili case, nel mezzo dei mucchi di letame troviamo gli umili Bhangis, dove troverete un concentrato di saggezza. Come? Questa è una grande domanda.
    Bene, allora voglio illustrarvi un altro scenario. Di nuovo, ho imparato dai libri, libri scritti da storici inglesi, tradotti per me. Tutta questa ricca conoscenza, mi spiace dire, arriva qui da noi in India attraverso i libri inglesi, attraverso gli storici inglesi, non che non ci siano storici indiani ma neanche loro scrivono nella loro madrelingua, o nella loro lingua nazionale, Hindustani, o se preferite chiamarli due idiomi, Hindi e Urdu, due forme della stessa lingua. No, ci riferiscono quello che hanno studiato sui libri inglesi, magari gli originali, ma attraverso gli inglesi in inglese, questa è la conquista culturale dell’India, che l’India ha subito.
    Ma ci dicono che la saggezza è arrivata dall’Oriente verso l’Occidente. E chi erano questi saggi? Zoroastro. Lui apparteneva all’Oriente. Fu seguito dal Buddha. Lui apparteneva all’Oriente, apparteneva all’India. Chi ha seguito il Buddha? Gesù, di nuovo dall’Asia. Prima di Gesù ci fu Musa, Mosè, che apparteneva anche lui alla Palestina, ma verificavo con Badshah Khan e Yunus Saheb ed entrambi sostenevano che Mosè appartenesse alla Palestina, sebbene fosse nato in Egitto. Poi venne Gesù, poi Mohammad. Tutti loro li tralascio. Tralascio Krishna, tralascio Mahavir, tralascio le altre luci, non le chiamerò luci minori, ma sconosciute in Occidente, sconosciute al mondo letterario.
    In ogni modo, non conosco una singola persona che possa uguagliare questi uomini d’Asia. E poi cosa accadde? Il Cristianesimo, arrivando in Occidente, si è trasfigurato. Mi spiace dire questo, ma questa è la mia lettura. Non dirò altro al riguardo. Vi racconto questa storia per incoraggiarvi e per farvi capire, se il mio povero discorso può farvi capire, che lo splendore che vedete e tutto quello che vi mostrano le città indiane non è la vera India. Certamente, il massacro che avviene sotto i vostri occhi, mi dispiace, vergognoso come dicevo ieri, dovete seppellirlo qui. Il ricordo di questo massacro non deve oltrepassare i confini dell’India, ma quello che voglio voi capiate, se potete, è che il messaggio dell’Oriente, dell’Asia, non deve essere appreso attraverso la lente occidentale, o imitando gli orpelli, la polvere da sparo, la bomba atomica dell’Occidente.
    Se volete dare di nuovo un messaggio all’Occidente, deve essere un messaggio di “Amore”, un messaggio di “Verità”.
    Ci deve essere una conquista (applausi) per favore, per favore, per favore. Questo interferisce con il mio discorso, e interferisce anche con la vostra comprensione. Voglio catturare i vostri cuori, e non voglio ricevere i vostri applausi. Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole, e io credo che il mio lavoro sarà compiuto.Voglio lasciarvi con il pensiero che l’Asia debba conquistare l’Occidente. Poi, la domanda che mi ha fatto un mio amico ieri: “Se credevo in un mondo unico?”. Certo, credo in un mondo unico. Come posso fare diversamente, quando divento erede di un messaggio di amore che questi grandi, inconquistabili maestri ci hanno lasciato? Potete esprimere questo messaggio di nuovo ora, in questa era di democrazia, nell’era del risveglio dei più poveri dei poveri, potete esprimere questo messaggio con maggiore enfasi. Poi completerete la conquista di tutto l’Occidente, non attraverso la vendetta perché siete stati sfruttati, e nello sfruttamento voglio ovviamente includere l’Africa, e spero che quando vi reincontrerete in India la prossima volta ci sarete tutti: spero che voi, nazioni sfruttate della terra, vi incontrerete, se a quell’epoca ci saranno ancora nazioni sfruttate.
    Ho forte fiducia che se unite i vostri cuori, non solo le vostre menti, e capite il segreto dei messaggi che i saggi uomini d’Oriente ci hanno lasciato, e che se veramente diventiamo, meritiamo e siamo degni di questo grande messaggio, allora capirete facilmente che la conquista dell’Occidente sarà stata completata e che questa conquista sarà amata anche dall’Occidente stesso.
    L’Occidente di oggi desidera la saggezza. L’Occidente di oggi è disperato per la proliferazione della bomba atomica, perché significa una completa distruzione, non solo dell’Occidente, ma la distruzione del mondo, come se la profezia della Bibbia si avverasse e ci fosse un vero e proprio diluvio universale. Voglia il cielo che non ci sia quel diluvio, e non a causa degli errori degli umani contro se stessi. Sta a voi consegnare il messaggio al mondo, non solo all’Asia, e liberare il mondo dalla malvagità, da quel peccato.
    Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri, ci hanno lasciato.
     
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  2. tomiva57
     
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    grazie gabry
     
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1 replies since 16/8/2011, 21:37   1803 views
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