Lando Fiorini nasce a Roma, da una modesta famiglia romana in Trastevere. Ultimo di otto figli, si trova a vivere la difficile situazione economica dell’Italia post-guerra di quegli anni ed i genitori pensano bene di affidare il loro figlio alle amorevoli cure di una semplice famiglia modenese. Così vive per circa due anni a Disvetro di Cavezzo, nella provincia di Modena presso la famiglia Montanari. Gli anni della sua infanzia furono decisamente non facili per lui, segnati inesorabilmente anche dalla prematura scomparsa della madre, che viene a mancare quando Lando ha soli 14 anni.
Tornato a Roma, tenace e volenteroso, dapprima fa disparati lavori, quali il barbiere ed il riparatore di biciclette.
Nel 1959 Leopoldo Fiorini fa il facchino ai Mercati Generali di Roma e qui, tra la gente della sua città, non perde occasione per intonare canzoni melodiose, motivi semplici che alleviano la tristezza del vivere quotidiano. Fu proprio da queste realtà che nasce il suo desiderio di cantare. Tifosissimo della squadra che, ancora oggi, gli regala sensazioni emozionanti, la sua "magica" Roma.
Carriera
Nel 1961, partecipa al Cantagiro e dopo l'affermazione alla kermesse itinerante, interpreta la commedia musicale firmata Garinei e Giovannini Rugantino interpretando il ruolo del cantastorie e del popolano romano che canta la canzone "Ciumachella de Trastevere". Nel frattempo si susseguono apparizioni alla radio e alla TV. Alla radio, per due anni di fila, è l'animatore di "l'Arciroma" mentre in televisione parte a diversi spettacoli, da "Dizionaretto musicale" a "Il Paroliere questo sconosciuto", a "Ciao Mamma", per approdare all'edizione del 1966 di "Canzonissima". Dopo un'apparizione in TV ad "Adesso musica", con "Chitarra romana", Fiorini interpreta un film a fianco di Franchi e Ingrassia, "Storia di fifa e di coltello - Er seguito der più", parodia di "Er più - Storia d'amore e di coltello" di e con Adriano Celentano, interpretando il ruolo di un cantastorie, Verdicchio.
Nel 1972 Fiorini, in compagnia di Toni Ucci, Rod Licary e Ombretta De Carlo, parte alla volta di Torino per registrare la sua prima serie televisiva in quattro puntate: "Ciao, torno subito". Partecipa poi ad altre due trasmissioni televisive: Come quando fuori piove interpretando la canzone "Cento campane", sigla del noto sceneggiato televisivo "Il segno del comando" in origine incisa da Nico, e ad "Adesso musica" dove, oltre a cantare "Dammelo un bacetto", racconta degli aneddoti e presenta al pubblico il suo ultimo LP appena uscito "Roma, ieri e oggi” e la partecipazione dopo qualche anno a Canzonissima con la canzone "Cento Campane".
Nel 1974 interpreta in televisione, nello spettacolo "Girovacanze” la canzone "Er monno", canzone che ha portato in finale a Un disco per l'estate. Prendendo parte, inoltre, a "Canzonissima” nel girone folk e con la canzone "Barcarolo romano", seguita da "Pupo biondo" e da "Ponte mollo". Ottiene il maggior numero di voti da parte della giuria nella storia di Canzonissima (300) appunto con "Barcarolo romano". È praticamente scontata la sua vittoria. Poi accade qualcosa e la vittoria gli sfugge. Comunque, come scriveranno anche i giornali, Fiorini è il vincitore morale di Canzonissima. Nel 1975, torna a Un disco per l'estate con So' stato er primo a fatte dì de sì.
Ha cantato anche per la tv. Nel 1976 conduce insieme a Maria Rosaria Omaggio la trasmissione televisiva Er Lando furioso. Inoltre scrive il testo della canzone "Un sogno di marmo" composta da Stelvio Cipriani, tratta dalla miniserie televisiva Il fauno di marmo.
Conosce poi Erminio Macario e viene da lui scritturato come "attor giovane". Fiorini accetta con entusiasmo e parte alla volta di Milano, dove registra due puntate della trasmissione televisiva Macario più. Partecipa quindi allo spettacolo Una valigia tutta blu con Walter Chiari dove ripropone, con grande successo, "Barcarolo romano". Registra poi la sigla musicale dello sceneggiato radiofonico "Paolo Pelliccioni, brigante". Negli anni '80 partecipa a numerose trasmissione radiofoniche della Rai, tra cui "Il guastafeste" e "Musica e parole per un giorno di festa" su testi di Marco Di Tillo.
Partecipa al Festival di Sanremo 1994 come membro della Squadra Italia cantando Una vecchia canzone italiana.
Il puff
Dopo il "Rugantino", arriva l'esperienza del Cabaret. Nel 1968 Fiorini apre nel cuore di Trastevere uno dei primi locali di cabaret della Capitale: Il "PUFF", conseguendo in ogni stagione il tutto esaurito. Ubicato dapprima in via dei Salumi fino all'attuale sede in via Giggi Zanazzo. Nel 2008 lo storico locale compie 40 anni. Per l'occasione Lando e suoi portano in scena "La risata fa 40" assieme agli attori Camillo Toscano, Loretta Rossi Stuart e Costanza Noci.
Ultimo decennio
Dalla fine degli anni 90 ad oggi, oltre agli impegni teatrali col Puff, Fiorini divide la sua vita tra incisioni e apparizioni televisive domenicali.
Nel 2003, a causa di una malattia, è stato inattivo professionalmente.
Vita privata
Ha 2 figli, Francesco Saverio e Carola, attrice anch'ella.
Discografia
1963 - Rugantino 1964 - Roma Mia 1966 - Passeggiate romane 1970 - E questo amore 1971 - Bella quanno te fece mamma tua 1972 - Roma ieri e oggi 1974 - Roma ruffiana 1975 - A Roma è sempre primavera 1976 - Passa la serenata / Una preghiera per Roma sparita 1977 - Co’ amore e co’ rabbia 1982 - Mozzichi e baci 1984 - Souvenir di Roma / Momenti d’amore 1985 - Tra i sogni e la vita 1986 - Le più belle canzoni romane 1991 - E adesso l’amore 1993 - Puff…Lando ed altri successi 1995 - Una voce… una città 1996 - Ci sarà pure un grande amore 2000 - Roma, un sogno dentro una canzone 2001 - Forza Roma 2002 - Favole, sonetti di Trilussa e canzoni di Lando Fiorini 2002 - Tra le gente 2005 - Come se po’ spiega’ cos’è l’amore - Edizione Platinum 2005 - Così è la Vita 2007 - 100 Campane 100 Canzoni 2010 - Ti presento Roma mia
.....Nella pur fitta discografia delle canzoni romane, mancava finora un disco che, fatto un debito bilancio, raccogliesse le arie più popolari, quelle che si cantano oggi per le strade o che s'ascoltano nei ristoranti tipici della capitale. Ci ha pensato Lando Fiorini, trasteverino, che cominciò a canticchiare quando ragazzo faceva il garzone di barbiere, e che giunse alla popolarità dopo essere stato scelto da Garinei e Giovannini per cantare il "Rugantino", la commedia musicale andata in scena a Roma, nel '62 e quindi portata, proprio quest'anno, fin sui palcoscenici di Broadway. [...]
Hi.Fi. (Radiocorriere TV - 14-20 giugno 1964)
Stavamo discutendo con Lando Fiorini del titolo da dare al suo primo microsolco e cercavamo insieme qualcosa che non fosse troppo banale. Una parola tira l'altra e Fiorini cominciò a parlarci del piacere da lui provato nel registrare le canzoni qui raccolte, principalmente perchè esse erano per lui l'espressione più viva della sua Roma. "De Roma mia", disse, per la precisione. Eci sembrò subito che "Roma mia", fosse il titolo più adatto. Perchè Lando Fiorini, romano verace, alla sua Roma ci tiene, non con "strafottenza", ma con una sorta di appassionata tenerezza, un pò come a una mamma, un pò come a una fidanzata. [...]
Paolo Ruggeri dalla 'cover' del disco
Tracce:
Lato a)
Canta se la vuoi canta (quanto sei bella Roma) (bixio-bonagura-de torres) Serenata sincera (derevinsky-martelli-neri) Chitarra romana (di lazzaro) Nina se voi dormite (marino-leonardi) L'eco der core (balzani-petrini) Roma nun fa la stupida stasera (trovajoli-garinei-giovannini) a) Ciumachella de Trastevere (trovajoli-garinei-giovannini) b) Tirollallero (trovajoli-garinei-giovannini)
Lato b)
a) Stornellata romana (quanno ar mattino Roma s'è svejata) (innocenzi-rivi) b) Arrivederci Roma (rascel-garinei-giovannini) Casa mia (casetta de Trastevere) (del pelo-de torres) Fontane (padilla) Nanni (una gita a li castelli) (silvestri) Barcarolo romano (balzani-pizzicaria)
Sotto un mondo di stelle, Roma bella mi appare, Solitario è il mio cuor, Disilluso d'amor, vuol nell'ombra cantar. Una muta Fontana E un balcone lassù, O chitarra romana accompagnami tu! Suona, suona mia chitarra Lascia piangere il mio cuore, Senza casa e senza amore, Mi rimani solo tu. Se la voce è un po' velata, Accompagnami in Sordina, La mia bella fornarina al balcone non c'è più. Lungotevere dorme, Mentre il fiume cammina, Io lo seguo per te, Mi trascina con se e travolge il mio cuore. Vedo un' ombra lontana E una stella lassù, O chitarra romana accompagnami tu!
(Instrumental Interlude)
Se la voce è un po' velata, Accompagnami in Sordina, La mia bella fornarina al balcone non c'è più. O chitarra romana accompagnami tu!
1 Cento Campane 3:43 2 Pe' Lungo Tevere 3:13 3 Ciumachella de Trastevere 2:42 4 Come Se Po' Spiega' Cos'e' l'Amore 2:57 5 Barcarolo Romano 4:05 6 Nun Je Da' Retta Romano 3:14 7 Nina Si Voi Dormite2:55 8 L' Ultimo Amico Va Via 2:48 9 Lella 3:58 10 Sotto le Stelle 3:53 11 Fijo Mio 3:27 12 Vecchia Roma 3:26 13 Ricomincio da Te 3:18 14 Bella Quanno Te Fece Mamma Tua 3:23 15 Ponte Mollo 3:34
Sotto un mondo di stelle, Roma bella mi appare, Solitario è il mio cuor, Disilluso d'amor, vuol nell'ombra cantar. Una muta Fontana E un balcone lassù, O chitarra romana accompagnami tu! Suona, suona mia chitarra Lascia piangere il mio cuore, Senza casa e senza amore, Mi rimani solo tu. Se la voce è un po' velata, Accompagnami in Sordina, La mia bella fornarina al balcone non c'è più. Lungotevere dorme, Mentre il fiume cammina, Io lo seguo per te, Mi trascina con se e travolge il mio cuore. Vedo un' ombra lontana E una stella lassù, O chitarra romana accompagnami tu! (Instrumental Interlude) Se la voce è un po' velata, Accompagnami in Sordina, La mia bella fornarina al balcone non c'è più. O chitarra romana accompagnami tu!
Lella Te la ricordi Lella quella ricca La moje de Proietti er cravattaro Quello che cia er negozio su ar Tritone Te lo ricordi te lho fatta vede Quattranni fa e nun volevi crede Che nsieme a lei ce stavo proprio io Te lo ricordi poi chera sparita E che la ggente e che la polizia Sera creduta chera annata via Co uno co più sordi der marito... E te lo vojo di che so stato io So quattranni che me tengo sto segreto Te lo vojo di ma nun lo fa sape Nun lo di a nessuno tiettelo pe te Je piaceva anna ar mare quannè inverno Fa lamore cor freddo che faceva Però le carze nun se le tojeva A la fiumara ndo ce sta er baretto Tra le reti e le barche abbandonate Cor cielo griggio a facce su da tetto Na matina chera lurtimo dellanno Me dice co la faccia indifferente : Me so stufata nun ne famo gnente E tireme su la lampo der vestito... E te lo vojo di che so stato io So quattranni che me tengo sto segreto Te lo vojo di ma nun lo fa sape Nun lo di a nessuno tiettelo pe te Tu nun ce crederai nun cio più visto Lho presa ar collo e nun me so fermato Che quannè annata a tera senza fiato Ner cielo da no squarcio er sole è uscito E io la sotteravo co ste mano Attento a nun sporcamme sur vestito Nun cio rimorsi e mo ce torno pure Ma nun ce penso a chi ce sta la sotto Io ciaritorno solo a guardà er mare... E te lo vojo di che so stato io So quattranni che me tengo sto segreto Te lo vojo di ma nun lo fa sape Nun lo di a nessuno tiettelo pe te