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tomiva57.
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La traviata
Caratteristiche:
Melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio.
Prima: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853.
Trama:
Atto I.
Parigi, alla metà dell'Ottocento. C'è una gran festa nella casa di Violetta Valéry, una mondana famosa: è un modo per soffocare l'angoscia che la tormenta, perché ella sa che la sua salute è gravemente minata. Un nobile, Gastone, presenta alla padrona di casa il suo amico Alfredo, che l'ammira sinceramente. L'attenzione che Violetta dimostra per la nuova conoscenza non sfugge a Duphol, il suo amante abituale. Mentre Violetta e Alfredo danzano, il giovane le dichiara tutto il suo amore e Viloetta gli regala un fiore, una camelia: rivedrà Alfredo solo quando sarà appassita. Alla fine della festa, Violetta deve ammettere di essersi innamorata davvero, per la prima volta.
Atto II.
Alfredo e Violetta Valéry hanno abbandonato, insieme, la metropoli e vivono felici in una villa. Quando l'uomo viene a sapere, attraverso una confessione della cameriera Annina, che Violetta sta vendendo i suoi gioielli perché è rimasta senza denaro, si precipita a Parigi per procurarsene. L'amica di Violetta, Flora, l'invita a una festa; ma la ragazza non ha voglia di andarvi e rimane in casa, dove riceve la visita inattesa del padre di Alfredo, Giorgio Germont. Costui l'accusa di condurre il figlio alla miseria; ma Violetta contesta le sue affermazioni, gli fa vedere che, al contrario è stata lei a vendere i suoi preziosi e afferma di non avere mai chiesto nulla ad Alfredo. Giorgio sembra convinto, ma non rinuncia al suo proposito di separare Alfredo e Violetta. Infatti quel legame dà scandalo e finché dura non potrà far sposare un'altra figlia. La donna deve scegliere, e fa quello che crede essere il bene del suo innamorato.
Abbandona Alfredo, che è colto da gelosia. Violetta riappare a una festa nuovamente accompagnata da Duphol, che vorrebbe sfidare a duello il giovane Germont, Violetta lo implora di lasciare la casa; se ne andrà, dice lui, solo se lei lo seguirà.
La ragazza allora gli rivela di avere giurato di non incontrarlo e lascia credere di aver fatto questo giuramento a Duphol, per non raccontare ad Alfredo il colloquio che ebbe con suo padre, a proposito di sua sorella. Alfredo si indigna, la tratta da prostituta. Arriva Giorgio, che lo rimprovera per questo comportamento; ma non gli svela la verità.
Atto III.
Il male che da tempo mina la salute di Violetta si è molto aggravato. La donna non può più alzarsi dal suo letto. Le giunge una lettera di Germont: finalmente, ha deciso di spiegare tutto a suo figlio.
Alfredo si è commosso e sta arrivando. Violetta è incredibilmente contenta, ma per lei non c'è più nulla da fare; teme, anzi, di non sopravvivere fino al suo arrivo. Ma, infine, Alfredo è lì, al suo capezzale; e vi è anche suo padre, profondamente pentito.
La tisi uccide Violetta davanti a loro, in un clima di acuto dolore, addolcito però dalla delicatezza e dalla purezza dei sentimenti.
Storia:
Terza e ultima opera di quella che viene definita la "trilogia popolare" e come succede nel Rigoletto e ne Il trovatore, la figura del protagonista domina su tutte le altre.
Già all’inizio degli anni Cinquanta Verdi stava cercando una cantante adatta ad un ruolo difficile, e comunica al direttore della Fenice di Venezia Carlo Marzari, di aver bisogno di una "donna di prima forza". Il soggetto che esigeva una cantante così speciale era stato tratto da Verdi da un dramma molto discusso di Alexandre Dumas figlio. La dame aux camélias è la storia di un personaggio realmente esistito, Alphonsine Duplessis giovane cortigiana che si era data al vizio nella Parigi degli anni Quaranta e che era entrata anche nella vita di Dumas da lui trasformata nel dramma in Marguerite Gautier. Verdi assiste a una rappresentazione teatrale del dramma a Parigi nel 1851.
Già nel 1852 il libretto di Francesco Maria Piave è pronto col titolo di La Traviata, ma la censura ne impone un il cambiamento Amore e morte e un’ambientazione non contemporanea ma spostata indietro tempo di almeno un secolo. Il 6 marzo del 1853 sul palcoscenico del Teatro la Fenice di Venezia l’opera riscuote un clamoroso insuccesso da attribuire a numerosi fattori: i cantanti sono inadatti alle parti, compresa la protagonista che non era certo una "donna di prima forza", l’ambientazione contemporanea voluta da Verdi a tutti i costi, ma non apprezzata dal pubblico; l’audacia del soggetto e la novità della partitura.
Solo un anno dopo però, presentata al Teatro San Benedetto, sempre a Venezia, l’opera riscuote successo, grazie al cast di cantanti e all’ambientazione settecentesca che assecondava i gusti del pubblico del tempo.
» FELINO: "LA TRAVIATA"
(da Comune di Felino) -
Brani celebri
Preludio
Atto I
Libiamo ne' lieti calici - Violetta, Alfredo e coro
Un dì felice, eterea - Alfredo e Violetta
È strano! È strano...Follie! Delirio vano è questo...Sempre libera - Violetta
Atto II
De' miei bollenti spiriti - Alfredo
Pura siccome un angelo - Germont e Violetta
Che fai?/ Nulla / Scrivevi? - Alfredo e Violetta
Di Provenza il mar, il suol, - Germont
Noi siamo zingarelle - Coro
Mi chiamaste? Che bramate? - Alfredo e Violetta
Finale
Atto III
Teneste la promessa - Violetta
Parigi, o cara - Alfredo e Violetta
Parigi, o cara Gran Dio! Morir sì giovane - Violetta
Numeri musicali
Atto I
1 Preludio
2 Introduzione
Introduzione Dell'invito trascorsa è già l'ora... (Violetta, Alfredo, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena I-II
Brindisi Libiam ne' lieti calici (Alfredo, Violetta, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena II
Valzer Che è ciò? - Non gradireste ora le danze? (Violetta, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Alfredo, Coro) () Scena II-III
Duetto Un dì, felice, eterea (Alfredo, Violetta) Scena III
Stretta dell'Introduzione Si ridesta in ciel l'aurora (Coro) Scena IV
3 Aria di Violetta
Scena È strano!... è strano!... (Violetta) Scena V
Aria Ah, fors'è lui che l'anima (Violetta) () Scena V
Tempo di mezzo Follie!... follie!... (Violetta) Scena V
Cabaletta Sempre libera degg'io (Violetta) Scena V
Atto II
4 Scena e Aria di Alfredo
Scena Lunge da lei per me non v'ha diletto! (Alfredo) Scena I
Aria De' miei bollenti spiriti (Alfredo) Scena I
Tempo di mezzo Annina, donde vieni? (Alfredo, Annina) Scena II
Cabaletta Oh mio rimorso!... Oh infamia... (Alfredo) Scena III
5 Scena e Duetto di Violetta e Germont
Scena Alfredo? - Per Parigi or or partiva (Violetta, Annina, Giuseppe) Scena IV-V
Scena Madamigella Valery? (Violetta, Germont) Scena V
Duetto Pura siccome un angelo (Germont, Violetta) Scena V
Transizione Non sapete quale affetto (Violetta, Germont) Scena V
Cantabile Un dì, quando le veneri (Germont, Violetta) Scena V
Transizione Così alla misera (Violetta, Germont) Scena V
Cantabile Dite alla giovine sì bella e pura (Violetta, Germont) Scena V
Tempo di mezzo Or imponete - Non amarlo ditegli (Violetta, Germont) Scena V
Cabaletta Morrò!... la mia memoria (Violetta, Germont) () Scena V
6 Scena, Duettino e Aria di Germont
Scena Dammi tu forza, o cielo! (Violetta, Alfredo, Annina) Scena VI
Duettino Ch'ei qui non mi sorprenda... (Violetta, Alfredo) Scena VI
Scena Ah, vive sol quel core all'amor mio!... (Alfredo, Giuseppe, Commissario) Scena VII-VIII
Aria Di Provenza il mare, il suol (Germont) Scena VIII
Tempo di mezzo Né rispondi d'un padre all'affetto? (Germont, Alfredo) Scena VIII
Cabaletta No, non udrai rimproveri (Germont, Alfredo) Scena VIII
7 Finale II
Scena Avrem lieta di maschere la notte (Flora, Marchese, Dottore) Scena IX
Coro Noi siamo zingarelle (Coro di Zingare, Flora, Marchese) Scena X
Coro Di Madride noi siam mattadori (Coro di Mattadori, Gastone) Scena XI
Seguito del Finale II Alfredo!... Voi!... - Qui desiata giungi... (Violetta, Alfredo, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena XII
Scena e Duettino Invitato a qui seguirmi (Violetta, Alfredo) Scena XIII
Transizione Ne appellaste?... che volete? (Violetta, Alfredo, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena XIV
Arietta Ogni suo aver tal femmina (Alfredo) Scena XIV
Coro Oh, infamia orribile (Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena XV
Largo del Finale II Di sprezzo degno se stesso rende (Germont, Violetta, Alfredo, Flora, Gastone, Barone, Marchese, Dottore, Coro) Scena XV
Atto III
8 Preludio
9 Scena e Romanza di Violetta
Scena Annina?... - Comandate?... (Violetta, Annina, Dottore) Scena I-II-III
Declamato Teneste la promessa... (Violetta) Scena IV
Scena Attendo, attendo... né a me giungon mai!... (Violetta) Scena IV
Romanza Addio, del passato bei sogni ridenti (Violetta) Scena IV
10 Baccanale
Coro Largo al quadrupede (Coro di Maschere) Scena IV
11 Duetto di Violetta e Alfredo
Scena Signora... - Che t'accadde? (Annina, Violetta) Scena V
Tempo di attacco Alfredo! - Colpevol sono... so tutto, o cara... (Violetta, Alfredo) Scena VI
Duetto Parigi, o cara, noi lasceremo (Alfredo, Violetta) Scena VI
Tempo di mezzo Ah, non più... a un tempio... (Violetta, Alfredo) Scena VI
Cabaletta Gran Dio!... morir sì giovine - Oh mio sospiro e palpito (Violetta, Alfredo) Scena VII
12 Finale ultimo
Scena Ah, Violetta! - Voi, signor!... (Germont, Violetta, Alfredo) Scena VIII
Concertato Prendi: quest'è l'immagine - No, non morrai, non dirmelo (Violetta, Alfredo, Germont, Annina, Dottore) Scena VIII
Scena ultima È strano!... - Che! - Cessarono gli spasmi del dolore (Alfredo, Violetta, Germont, Annina, Dottore) Scena VIII
da:wikipedia.