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Madagascar
Da Wikipedia
Il Madagascar è uno stato insulare situato nell'oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali sono endemiche del Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono l'ordine dei lemuri, le oltre 250 specie di rane, le numerose specie di camaleonti e i tipici baobab.
L'aggettivo associato al Madagascar (usato per indicarne la lingua nativa, le etnie e la cittadinanza) è malgascio. Il malgascio è la prima lingua del Madagascar, ma la popolazione parla correntemente anche il francese (a seguito del passato coloniale dell'isola).
Storia
Si ritiene che il Madagascar si sia staccato dal supercontinente di Gondwana, e quindi dall'Africa a ovest e dall'India a est, circa 140 milioni di anni fa. Il conseguente isolamento è testimoniato dallo straordinario grado di endemismo delle specie animali e vegetali dell'isola. I primi uomini a giungere sull'isola, fra 2000 e 1500 anni fa, erano probabilmente di origine indonesiana e malese; da questi primi coloni discendono le etnie malgasce dai tratti somatici e culturali più evidentemente asiatico-indonesiani, come i Merina che abitano l'altopiano centrale. Successivamente, dall'Africa partirono flussi migratori di popoli bantu, che diedero origine a etnie come i Sakalava nell'ovest e i Bara nel sud dell'isola.
Gli arabi conobbero l'isola prima degli europei, e iniziarono a fondare insediamenti in Madagascar intorno al X o XI secolo, soprattutto con l'intento di commerciare in schiavi. Gli arabi ebbero numerosi contatti con le popolazioni del luogo, e numerosi elementi della cultura malgascia (come le pratiche astrologiche degli ombiasy, o i nomi dei mesi in lingua malgascia) testimoniano di questa antica influenza araba. Etnie malgasce come gli Antemoro e gli Antanosy discendono dai coloni arabi, e praticano ancora oggi la fede islamica.
Gli Europei vennero a sapere dell'esistenza del Madagascar da fonti asiatiche o arabe; lo stesso Marco Polo cita quest'isola sconosciuta e misteriosa nel suo Milione. L'isola fu poi avvistata fortuitamente da Diogo Dias, che era stato portato fuori rotta da una tempesta mentre rientrava dalle Indie diretto in Mozambico. Successivamente, Portoghesi, Francesi e Olandesi tentarono di creare insediamenti stabili sull'isola; le malattie e l'ostilità degli indigeni si rivelarono però ostacoli insormontabili.
Rimasto fuori dalla sfera di influenza delle grandi potenze europee, il Madagascar del XVI e XVII secolo divenne il rifugio ideale per i pirati che depredavano le flotte mercantili in transito per le Indie.
Il colonialismo e la conseguente crescita della richiesta di schiavi da parte delle potenze europee influì pesantemente sugli equilibri interni del Madagascar. Alcuni clan malgasci iniziarono a trafficare in schiavi con l'Europa, ricevendo in cambio oro e armi da fuoco. Questo afflusso di ricchezza portò alla formazione dei primi regni dell'isola; in particolare, i Sakalava dell'ovest diedero vita ai regni di Menabe e di Boina e gli Zana-Malata, etnia di origine mista indonesiano-europea, riuscirono a unificare tutto l'est nel regno dei Betsimisaraka.
A questi regni si aggiunse nel XVIII secolo quello dei Merina, unificati nel regno di Andrianampoinimerina, collocando la sua capitale ad Antananarivo. Il suo successore, Radama I, strinse accordi strategici con gli inglesi, ottenendone l'appoggio militare ed economico in cambio di una serie di favori volti a ostacolare la presenza francese nella zona. Nel 1824, Radama estese i propri domini fino alle coste, diventando il primo sovrano del Regno di Madagascar.
I diversi re Merina che si susseguirono dopo Radama I ebbero atteggiamenti alternanti fra la chiusura nazionalista e tradizionalista (Ranavalona I) e il filo-europeismo (Radama II), orientato in diverse epoche più verso gli inglesi o più verso i francesi. Nel 1885, nel contesto della spartizione coloniale dell'Africa, gli inglesi rinunciarono a qualsiasi pretesa nei confronti del Madagascar, lasciando il campo libero ai francesi. Nel 1885 al termine della prima spedizione francese in Madagascar la Francia dichiarò il Madagascar un proprio protettorato; un tentativo di resistenza della regina Ranavalona III fu stroncato dalla presa della capitale Antananarivo da parte delle truppe francesi, nel 1895.
Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy; alcuni vertici del NSDAP progettavano di deportare tutti gli ebrei europei in Madagascar, tuttavia la mancata capitolazione della Gran Bretagna rese impossibile l'attuazione di tale progetto. Nel 1942 l'isola fu invasa dagli inglesi che la riconsegnarono alle forze di Francia Libera di de Gaulle l'anno dopo.
Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni cinquanta la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nel ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente.
Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta.
Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni ottanta, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafy, si alternarono alla guida del paese fino al 2001.
Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Ma nemmeno questa legislatura avrà buon esito. Infatti, il 17 marzo 2009 è nuovamente colpo di stato. Il trentaquattrenne leader dell'opposizione, Andry Rajoelina, si pone al dominio dell'esercito e assedia per poi conquistare il palazzo presidenziale, costringendo il presidente Ravalomanana a dimettersi, e acquisendo in toto il potere. Tutte le più importanti organizzazioni internazionali, a partire dall'Unione Europea, l'Unione Africana e l'ONU si oppongono al rovesciamento politico, ottenuto tramite la forza.
Geografia
Immagine satellitare
La terra rossa di una pista verso l'Isalo, sud del Madagascar
L'isola del Madagascar è la quarta isola più grande del mondo. Si trova al largo della costa orientale Africana, nell'Oceano Indiano, a 400km dalle coste del Mozambico (il braccio di mare compreso fra la costa continentale e l'isola si chiama Canale di Mozambico). È un'isola tropicale (attraversata dal Tropico del Capricorno) ma, data la notevole estensione, paesaggio e clima sono molto vari.
Morfologia
Il tratto più distintivo dell'isola nel suo insieme è il colore rosso intenso del terreno, ricco di ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l'Isola Rossa (o il Continente Rosso).
Risaie nella provincia di Antananarivo
Il cuore del paese è l'altopiano centrale, le hautes terres, che comprende le regioni di Fianarantsoa e Antananarivo e presenta colline e montagne che proteggono valli fertili e fondamentali per l'agricoltura; numerosissime sono, in particolare, le risaie. Nel nord (regioni di Antsiranana, Sava, Mahajanga) predominano le colline coperte di foresta, e la terra è sempre umida. La costa orientale (dal nord: Fenoarivo Est, Toamasina, Mananjary, Farafangana) è ricca di vegetazione e di risorse naturali; vi si praticano la pesca, la caccia e l'agricoltura, e gran parte del territorio è coperto da foresta naturale come nel nord.
La savana nella regione dell'Isalo, sud del Madagascar
Tra l'altopiano centrale e la costa orientale si trovano le regioni di Bezanozano, Alaotra e Ambatondrazaka, anch'esse ricche di risaie; scendendo verso sud alle regioni di Zafimaniry e Tanala il paesaggio predominante torna a essere la foresta, che rappresenta la principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali. Nelle regioni del sud-est (Vangaindrano e Taolagnaro) la terra è anche fertile ma l'acqua non sempre è sufficiente. Nel sud (Ambovombe, Androy, Ampanihy) la pianura è fertile ma secca, e si trovano aree coperte da savana e da steppa ricca di fichi d'India, detti raketa in malgascio; la popolazione coltiva il mais e la manioca. Il sudovest (Anakao, Betioky, Andranovory, Toliara, Manombo e Morombe) è anch'esso arido, e stepposo. La costa occidentale (da sud verso nord: Morondava o Menabe, Belo, Tsiribihina, Miandrivazo, Ankavandra, Antsalova e Maintirano, fino all'est di Mahajanga) è una vasta pianura adatta alla coltivazione. Fra il centro e la costa ovest (Tsiroanomandidy, Manja, Ankazoabo, Sakaraha, Horombe) si alternano rilievi montuosi e pianure fertili, per lo meno a nord; man mano che si procede verso sud (Isalo, Ilakaka, Benenitra, Belamoty, Bezaha) si incontrano nuovamente savana e zone meno coltivate, pur con delle eccezioni (per esempio, la valle dell'Onilahy è il cuore della produzione di riso del sud del Madagascar, con 2 o 3 raccolti l'anno). Tutta la parte occidentale dell'isola, da Mahajanga ad Ambovombe ha il clima adatto all'allevamento di bovini e ovini; numerosissimi sono soprattutto gli zebù.
Idrografia
Il delta del fiume Betsiboka.
Le montagne che corrono lungo la parte centrale dell'isola, sull'asse nord-sud, dividono il sistema dei fiumi del Madagascar in due versanti: il versante occidentale, rappresentato da fiumi navigabili che scendono lentamente verso ovest fino al Canale del Mozambico, tra i quali vi sono i maggiori fiumi dell'isola: il Betsiboka, la Tsiribihina, il Mangoky e l'Onilahy, e il versante orientale, i cui corsi d'acqua, più brevi ed impetuosi, sfociano ad est nell'Oceano Indiano.
Il lago più vasto è l'Alaotra, situato a circa 7 km da Ambatondrazaka (Provincia di Toamasina).
Clima
Il clima del Madagascar è di tipo tropicale, ma varia da località a località. Il versante orientale, a causa dell'esposizione ai flussi monsonici, è molto piovoso e spesso è anche investito da cicloni. Il clima è subdesertico nella parte occidentale e in quella meridionale. Le temperature sono elevate tutto l'anno, diminuiscono solo salendo sugli altopiani e sui rilievi montuosi. Sull'altopiano centrale il clima è caldo d'estate e freddo d'inverno, addirittura nei mesi più freddi sono frequenti le nevicate oltre i 2000 metri. Le piogge sono concentrate durante l'estate australe che dura da novembre a marzo. Nel sud del paese le piogge sono rare.
piroga tradizionale
tombe della tribù Mahafaly
Ambiente
« Che ammirevole paese il Madagascar! Meriterebbe da solo non un osservatore ambulante, ma delle accademie intere. È nel Madagascar che, posso annunziarlo ai naturalisti, si trova per loro la terra promessa. È là che la natura sembra essersi ritirata come in un santuario particolare, per lavorarvi su modelli diversi da quelli di cui si è servita altrove; le forme più insolite e più meravigliose vi si incontrano ad ogni passo. »
(Philibert Commerson, 1771)
Il Madagascar e le Seychelles sono frammenti dell'antico supercontinente di Gondwana. Quando il Gondwana iniziò a frantumarsi (circa 160 milioni di anni fa) il Madagascar si separò prima dall'Africa e solo dopo dall'India (89 milioni di anni fa). Questo isolamento ha fatto del Madagascar quello che alcuni biogeografi chiamano l'"ottavo continente". Sull'isola mancano quasi completamente le specie animali tipiche dell'Africa continentale; molte sono le specie sia animali che vegetali endemiche; molte sono quelle che il Madagascar ha in comune con continenti diversi dall'Africa, e non sempre queste sono in comune (come risulterebbe naturale aspettarsi) con il subcontinente indiano (per esempio, la cosiddetta palma del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) si trova in Madagascar e in Sudamerica; in Africa non esiste più). La protezione dell'eccezionale biodiversità dell'isola è uno degli obiettivi di primaria importanza perseguiti dal WWF.
Flora
Il Pachypodium ("piede di elefante") viene detto "baobab bonsai"
Fra le specie vegetali, otto famiglie di angiosperme sono endemiche del Madagascar: Asteropeiaceae, Didymelaceae, Didiereaceae, Kaliphoraceae, Melanophyllaceae, Physenaceae, Sarcolaenaceae e Sphaerosepalaceae. Si trovano sull'isola circa 170 specie di palme, tra cui la palma rafia (Raphia farinifera); una delle specie più tipiche dell'isola, la cosiddetta palma del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) appartiene in realtà alla famiglia delle Strelitziaceae. Vi sono inoltre numerose specie di felci e bambù; un migliaio di specie di orchidea (tra cui quella da cui si ricava la vaniglia), molte piante carnivore, tra cui la Nepenthes madagascariensis (un tempo diffuse su tutta l'isola, ora circoscritte alla zona di Tolagnaro) e le agavi da cui si ricava una fibra nota come sisal, usata per la realizzazione di imballaggi biodegradabili. Delle otto specie di baobab note ben sei sono endemiche del Madagascar. Infine sono talvolta chiamati "baobab bonsai" (pur non avendo alcun legame di parentela con i baobab) i curiosi Pachypodium, di poche decine di centimetri d'altezza e tronco e rami tozzi e di diametro relativamente largo.
Nosy Sakatia Madagascar l'isola delle orchidee
Il “viale dei baobab”, vicino a Morondava, è area protetta dal 2007, ma è anche l’unico tratto sopravvissuto di una fitta foresta abbattuta per fare spazio ai campi coltivati.
Il Madagascar è la quarta isola del mondo per superficie (585 mila chilometri quadrati). Sebbene tutte le isole abbiano una loro biosfera unica, il Madagascar (che si è separato dall’Africa circa 165 milioni di anni fa) è un caso a sé: circa il 90 per cento della flora e della fauna sono endemiche, e non si trovano in nessun altro luogo del pianeta.
Lo spettacolo extraterrestre di enormi baobab con i tronchi a forma di carota, di spettrali lemuri, e di intere “foreste” di alti pinnacoli di pietra può far sgranare gli occhi anche al più navigato dei viaggiatori.
Ma questa bellezza unica e indimenticabile va a braccetto con la disperazione quotidiana della popolazione. I malgasci, principale gruppo etnico dell’isola, hanno un modo di dire a dir poco eloquente: “meglio morire domani che morire oggi”. Il malgascio medio vive con circa un dollaro al giorno.
E dato che la popolazione del Madagascar, più di 20 milioni di abitanti, cresce del tre per cento ogni anno - uno dei tassi di crescita più alti di tutta l’Africa - il contrasto tra la ricchezza della terra e la povertà dei suoi abitanti aumenta di giorno in giorno. Per questo motivo gli ambientalisti, allarmati, hanno definito il Madagascar un punto caldo della biodiversità.
(nationalgeographic.it
piede di elefante
National Parks - Tsimanampesotse
Fauna
Un camaleonte nella Riserva naturale di Berenty
Tutte le specie di Lemuri esistenti vivono in Madagascar o nelle isole vicine, così come i due terzi delle specie note di camaleonti e numerose specie di tartarughe e di gechi. I mammiferi tipici dell'isola includono anche un roditore gigante, il votsotsa (Hypogeomys antimena) , una famiglia di insettivori, i tenrec, cinque specie di mangusta, tra cui la celebre mangusta dalla coda cerchiata (Galidia elegans), e altre specie di carnivori come il fossa (Cryptoprocta ferox) e il fanaloka (Fossa fossana). Gli studi del DNA hanno mostrato come gran parte delle specie del Madagascar siano discendenti di antenati comuni giunti dall'Africa. L'antenato comune dei lemuri sembra essere arrivato sull'isola 62 milioni di anni fa; quello delle otto specie di carnivori endemiche dell'isola sarebbe invece arrivato fra 18 e 24 milioni di anni fa.
Isola di Nosi Komba, Riserva naturale , Lemure
Numerose specie endemiche si sono estinte in tempi relativamente recenti; molte di esse scomparvero in un periodo che corrisponde alla prima colonizzazione da parte dell'uomo, intorno a 2000 anni fa. Si trovavano sull'isola, tra l'altro, un ippopotamo pigmeo, un lemure gigante, o "Megaladapis", (delle dimensioni di un gorilla), un fossa delle dimensioni di un leone, un "uccello elefante" (Aepyornis maximus) simile allo struzzo e una tartaruga gigante.
Fra le altre specie animali presenti sull'isola si possono citare i coccodrilli e sessanta specie di serpenti (nessuno dei quali pericoloso per l'uomo), tra cui tre specie diverse di boa. Anche i fondali marini sono ricchi di pesci, coralli e piante marine, sia al sud (soprattutto nella barriera corallina a sudovest, fra Anakao e Morombe) che al nord (nella zona di Nosy Be). Al largo dell'isola di Sainte-Marie transitano stagionalmente le balene.
tartarughe
Isola di Nosy Nato. -
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Antananarivo
ANTANANARIVO
Nonostante si trovi ad oltre mille metri di altitudine e sia un continuo salicendi, non perdetevi l'occasione di fare alcune passeggiate per le stradine di Tana, per arrampicarvi sulle infinite scalinate, sempre animate di passanti e venditori di qualsiasi genere. Se amate il Madagascar, passarete intere giornate a girovagare in città curiosando nelle mille botteghe e negozietti che si affacciano sulle vie lastricate in pavè. Il mezzo migliore per girare a Tana è senza dubbio il taxi: presenti ad ogni angolo di strada sono generalmente poco costosi, ma bisogna sempre chiedere il prezzo della corsa in anticipo ed eventualmente contrattare per i percorsi più lunghi o se si prevede di farlo aspettare mentre voi visitate qualcosa. La città di Antananarivo, durante il giorno, è sicura come qualsiasi altra capitale europea. Purtroppo dopo il tramonto le cose cambiano e spesso favoriti dall'oscurità, si sono registrati numerosi casi di rapina. Quindi la sera prendete sempre un taxi, anche se per fare poche centinaia di metri.
Un altro aspetto caratteristico di Tana è rappresentato dallo zoma, il mercato. Fino a pochi anni fa, tutti i giorni era aperto il mercato di Analakely ed il venerdì (zoma in malgascio vuol dire venerdì) gli ambulanti occupavano con le loro bancarelle e i loro ombrelloni bianchi tutta l'Avenue de L'independace. Il colpo d'occhio visto dall'alto era sensazionale: una distesa enorme, oltre un chilometro, tutta bianca, animatissima a tutte le ore della giornata, che offriva tutti i prodotti del Madagascar. Purtroppo questo immenso assembramento dava molti problemi dal punto di vista igenico e anche della sicurezza (gli scippi ai turisti erano diventati all'ordine del giorno), per cui è stato deciso di smembrare il più grande mercato all'aperto del mondo in diverse zone: sono rimasti i capannoni di Analakely (ma hanno perso molto del loro fascino) e sono state create nuove aree come Pochard, Petite Vitesse, 67HA, Andravoahangy. Se volete visitare questi mercati lasciate al sicuro in albergo ogni oggetto di valore perchè il pericolo dello scippo è rimasto.
Nella Città Alta, a sud del quartiere di Isoraka, si trova il Lac Anosy a circa un quarto d'ora a piedi dall'Avenue de l'Independance, salendo dalla via del Sakamanga. Potete andarci a piedi o con un taxi e fare una passeggiata tutt'attorno al lago ed arrivare all'obelisco posto al centro. E' contorniato dagli alberi del Jacaranda che quando fioriscono gli donano uno stupendo colore viola.
Ed ecco il Lac Anosy da due prospettive diverse: la prima è ripresa dal Rova, il palazzo della Regina, che si trova su un'altura che domina tutta la piana sottostante dove si vedono i moderni palazzi ora sede di ministeri, uffici, banche, ecc. A me è capitato di vedere in una vecchia cartolina d'epoca com'era il lago agli inizi degli anni settanta: tutt'attorno non c'erano costruzioni ma solo prati verdi.
Questa invece è rispresa dal quartiere di Ampefiloha, e si vede in lontananza, ancora illuminata dal sole, la collina di Analamanga con al centro il Rova. O meglio, con quello che resta del palazzo, già perchè nel novembre 2005 un incendio "accidentale" lo distrusse completamente, almeno nella parte originaria costruita in legno: resistette solo la parte costruita nel 1800, in mattoni, e che ora sembra uno scheletro vuoto. Ho detto "accidentale", perchè così si pensa, ma il fatto accadde in piena campagna elettorale per le elezioni del Presidente della Repubblica Malgascia e questo periodo è sempre un periodo a rischio per il paese, nel senso che spesso si sono verificati degli scontri fra le fazioni sostenitrici dei canditati.
La stragrande maggioranza dei turisti arriva a Tana passando per l'aeroporto internazionale di Ivato (sia chi arriva dall'Europa, sia chi arriva con un volo interno): situato a una ventina di chilometri dal centro, è servito da una buona strada sempre trafficata ma comunque abbastanza scorrevole (almeno fino alle porte della città) e troverete sempre dei tassisti pronti ad accogliervi e desiderosi di portarvi in centro. Il motivo è presto detto: la corsa dell'aeroporto al centro è senz'altro la più lunga e la più lucrosa di tutte. Nelle vicinanze sono sorti numerosi hotel pronti ad accogliere i turisti che si fermano a Tana solo per una notte, in attesa della coincidenza del volo all'indomani, e che quindi non vogliono perdere molto tempo arrivando fino in città. Il più famoso è l'Auberge du Cheval Blanc, situato a circa un chilometro dall'aeroporto (vicino al villaggio di Ivato), non perchè sia il migliore (categoria medio-bassa) ma solo perchè è stato uno dei primi ad aprire ed ormai è diventato un indirizzo storico fra i viaggiatori. Al contrario, ultimamente, stanno sorgendo numerosi hotel molto più lussuosi e rifiniti, veri e propri villaggi turistici, anche con piscina, eventualmente chiedete al vostro tassista qualche indirizzo.
da:gomadagascar.com
AMBATOLAMPY
Ambatolampy- risaie
fusione dell'allumino
La cittadina conosciuta per le piccole fonderie artigianali di pentole in alluminio e i calcio balilla venduti in tutta l'isola e anche nella vicina isola REUNION.AMBROSITA
BETAFO
il mercato
la cattedrale
Il lago Tritriva, si trova sulla strada per Betafo ed è un posto molto importante, sacro per i locali che offrono dono sacrificali sulle sue sponde. Il fascino del luogo è accresciuto dallo spettro di una coppia morta suicida (i Romeo e Giulietta malgasci) che aleggia su queste acque blu e alimenta la stranezza geologica del posto.
amazonite-minerale
londonite
amazonite
londonite
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MADAGASCAR
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L'isola di Sainte Marie
L'isola di Sainte Marie di Madagascar si trova nella parte Este della grande Isola, un'isola si adagia tranquilamante nell'acqua di un palcido lagon privato di pescecano a causa di una barriera corallina che protegge la sua costa. Nel tempo ,ci si è tessuta il libero destino di richissimi pirati, ci sono gli l'insolite leggennde dai pirato.
L'isola di Sainte Marie è una isola maravilliosa dalle sue belleze naturale. Giardino tropicale lussureggiante, protegge nel suo interno delle foreste primaria dove vivono molti varietà di lemuri ( specie animale malgascie che si posso approcciare da vicino perche non hanno paura delle persone) oltre che una maestosa orchidea ( Le orchidee sono una delle più grandi famiglie della flora del Madagascar. Quasi 1000 specie sono state individuate tra i quali oltre il 90% sono endemiche della grande isola. ). Durante la stagione degli amori, questo paradiso diventa il santuario delle balene megaterre magnifiche acrobati del mare. Le genti sono accoglienti ed i loro costumi restano. Come la brezza dell'oceano, la vita é dolce in questo luogo incantevole. L'isola di Santa Maria è piu visitata per i turisti stranieri e anche per i turisti locali.Ci sono molti luoghi turistichi interressante tra di loro " Le cimeteri dei Pirati"
« L'île aux Nattes »: straordinariamente bella, con le sue rocce di granito, le spiagge selvagge di sabbia bianca e palme da coco chino sud una laguna color turchese se potrebbe sembrare macchiata di vernice, completamente circondato da una grande laguna, le stuoie isola si trova a sud dell'isola di Sainte Marie ed è accessibile con una traversata di tre minuti in barca;
L'îlot Madame ( L'isola Signora) si trova nell'entrata della Baia dei Pirati, il luoco era habitato per la figlia del Re Betsimisaraka Ratsimilaho, la princessa Betia que significa literalmente amata per numerose persone); La Grottes aux Singes è una grotta circa di 15 metri di profondità nel terreno morbido è chiuso da una cortina sottile di infiltrazione d'acqua. Lo scavo ha raggiunto da una strada molto ripida nel bosco Ankarenana piccola, è la dimora di un pipistrello mangia frutta e nettare di fiori (madagascariens Rousettus). La Criques: si trova nel centro della costa occidentale dell'isola Boraha, nestle molte piccole insenature circondate da rocce giganti che evocano le isole Seychelles.
By Riana
holisay-viaggi.com
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scatto di Vittorio Sciosia. -
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foto:mammalwatching.com
Parco di Kirindy - Madagascar
foto:khbannarmartin.com
Escursione nel parco nazionale di Kirindy tra lemuri ed altri animali endemici
cortesy Roberta e Luciano
https://www.facebook.com/UnaCartolinaAlGio...ano?pnref=story
Il parco nazionale di Kirindy sorge nella regione di Morondava, nel Madagascar centro-occidentale, ed ospita una foresta xerofita decidua (xerofita significa "vita all'asciutto" in quanto le piante si sono adattate a sopravvivere a lunghi periodi di siccità, mentre decidua significa che le piante perdono ciclicamente le loro foglie come avviene da noi in autunno) che a sua volta costituisce la casa perfetta per diverse specie di rettili, lemuri ed altri mammiferi unici al mondo.
Con l'espressione "foresta xerofita decidua" si indica un ecosistema composto da piante in grado di sopravvivere a lunghi periodi di siccità (pianta xerofita = pianta che vive all'asciutto), mentre per decidua si intende che le piante perdono le foglie durante l'inverno australe, quando le temperature sono più basse e la piovosità è ridotta ai minimi termini.
Kirindy è un'area protetta che sorge nel Madagascar centro-occidentale, non lontano dalla città di Morondava, che ospita proprio questo tipo di foresta, dove bassi cespugli, alberi o addirittura baobab (prevalentemente Adansonia rubrostipa) formano una fitta rete di rami, talvolta impenetrabile.
I frutti dei baobab sono ricchi di vitamina C ed utilizzati per l'alimentazione umana e del bestiame. Vengono mangiati anche da alcune specie di lemure.
Questo albero viene localmente definito "albero coccodrillo" per la sua corteccia che ricorda l'epidermide coriacea di tale rettile. La corteccia viene utilizzata a scopo medicamentoso per produrre impacchi contro il mal di denti.
Questo arbusto viene invece utilizzato per produrre una bevanda simile al te, previa infusione in acqua bollente.
Il Madagascar conta decine di specie diverse di serpenti, nessuna delle quali pericolosa per l'uomo.
La foresta di Kirindy ospita diverse specie di uccelli: nella foto un Cua crestato
Lemure bianco.
Una delle specie di lemure presenti nella foresta di Kirindy è il sifaka di Verreaux (Propithecus verreauxi) comunemente chiamato lemure bianco e conosciuto anche come "lemure danzante" per la sua abitudine di camminare al suolo traslando orizzontalmente, in quanto per questo movimento utilizza solo le zampe posteriori.
Il lemure bianco è di taglia media e presenta una soffice folta pelliccia. E' endemico del Madagascar ed è classificato dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come "Vulnerabile" a causa della deforestazione che affligge il suo limitato areale di distribuzione. Per le sue abitudini alimentari, risulta molto difficile la conservazione in cattività al di fuori del Madagascar.
Con il sopraggiungere della sera, i lemuri bianchi si rifugiano sulle ramificazioni sommitali dei baobab, dove trascorreranno la notte dormendo.
Una volta trovato il loro posticino ideale per trascorrere la notte, si raggomitolano e si mettono a dormire.
Il lemure dalla fronte rossa (Eulemur rufifrons) è un altro abitante della foresta di Kirindy e lo si può trovare in molte alte aree del Madagascar, tanto è vero che non è una specie considerata particolarmente a rischio, almeno per il momento.
Eulemur rufifrons è un lemure di taglia media ed è diurno. Come nel caso del sifaka, esso è vegetariano e si nutre di foglie, germogli, frutta e fiori.
Come nel caso di molte altre specie di lemure, anche l' Eulemur rufifrons possiede una bella coda, generalmente più lunga del corpo, molto utile per bilanciarsi durante le acrobazie sugli alberi.
Il Madagascar Fossa (Cryptoprocta ferox) è un temibile predatore endemico del Madagascar, al vertice della catena alimentare, che si nutre di lemuri ma senza disdegnare altri mammiferi ed uccelli, e che non manca di intraprendenza per attaccare addirittura l'uomo. E' un animale raro, diffuso prevalentemente nella foresta di Kirindy, ed avvistarlo è piuttosto difficile. L'animale è classificato come "Vulnerabile" a causa del moderato areale di distribuzione e delle attività umane.
Durante la notte fa la sua comparsa il minuscolo Microcebus berthae, conosciuto come "lemure topo" o microcebo di Madame Berthe, uno dei lemuri più piccoli del mondo. Purtroppo, a causa del suo limitato areale di distribuzione, circoscritto prevalentemente alla foresta di Kirindy nel Madagascar sud-occidentale, l'animale è classificato come "in pericolo di estinzione".
Paroedura pictus, un geco notturno che vive al suolo sul substrato di foglie secche, la cui livrea ne riproduce la trama confondendo i predatori.
fonte & foto:http://www.viaggio-in-madagascar.it/tour_in_madagascar/02_foto_foresta_kirindy_foto_lemuri.htm.