CUCINA CALABRESE

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    La cucina calabrese






    La cucina calabrese è strettamente collegata alla vita religiosa e spirituale e comporta regole e abitudini spesso legate alle ricorrenze che risalgono ai tempi antichi, essendo il risultato di quasi 3.000 anni di storia, dalla Magna Grecia all'Unità d'Italia.

    Per esempio a Natale e all'Epifania era usanza mettere in tavola tredici portate, mentre a Carnevale si mangiano maccheroni, polpette e carne di maiale. La Pasqua si festeggia con l'arrosto d'agnello, i cudduraci e i pani spirituali e così per le altre feste. Ogni evento della vita familiare (nozze, battesimi etc.) si festeggia sempre con una cena particolare.

    Oggi le abitudini non sono così rigide, ma mantengono molte delle antiche usanze.







    Frittole






    Caratteristiche






    Il cibo dei calabresi negli anni non si è molto modificato, i vari piatti hanno origini diverse sulla base dei popoli che hanno abitato in questa regione, come i Greci e gli Arabi. Ovviamente l'introduzione del peperoncino piccante risale all'epoca successiva alla scoperta delle Americhe, essendo originario del Centro America.

    Rivestono molta importanza i cibi conservati, come le acciughe (sotto olio e peperoncino), gli insaccati di maiale (come la 'nduja e la soppressata calabrese), i formaggi, le verdure sottolio e i pomodori seccati, che consentivano di sopravvivere nei periodi di carestia, oltre che ai lunghi periodi d'assedio dei pirati turcheschi.

    Oggi nelle aree coltivate si raccolgono ottimi prodotti agricoli, sulle montagne si producono molti formaggi e sono in crescita la viticoltura e la produzione di olive. Le ricette calabresi fanno molto uso di verdure, di cui il territorio è fertile: melanzane soprattutto e poi pomodori, peperoni, cipolle rosse e fave.

    Un ruolo centrale nella cucina calabrese è occupato dal pane, curato nella preparazione e negli ingredienti (importante il grano duro), ma anche dalle paste tradizionalmente fatte in casa.







    cipolle rosse di Tropea







    Primi piatti






    Maccarruni i'casa, i Maccheroni appartengono alla più antica tradizione calabrese e sono da considerarsi i capostipiti della pasta che dalla Calabria si è poi diffusa nella Penisola. Preparati con un impasto di semola e acqua, venivano modellati in altico intorno ad uno stello di un'erba particolare, oggi intorno ad un ferro da calza o, più spesso, con macchine industruiali, e conditi con ricchi sughi a base di capra, manzo o maiale (Maccarruni cu'zucu ra Crapa, ru boi o ru porcu). Si completano con una grattugiata di ricotta salata.
    Lagane e ciciari ara cusentina (tagliatelle larghe tipiche dell'hinterland cosentino preparate in casa con ceci che vengono condite con soffritto di aglio, olio e peperoncino).
    Maccarruni alla pastura,
    Pasta o' fùrnu (nel Reggino) o Pasta 'ncasciàta (nella calabria catanzarese e cosentina), rigatoni corti conditi con ragù di carne, polpettine e salumi, arricchiti da uova sode e caciocavallo o provola. Vengono incassati ('ncasciàti) tra due strati di melanzane fritte in una teglia, completando la cottura in forno e conditi con abbondante ragù.
    Pasta ca' muddhìca (pasta con la mollica) piatto estremamente semplice e saporito costituito in genere da spaghetti conditi con alici e olio legati da una manciata di pane grattugiato ed abbrustolito.
    Pasta e patate ara tijeddra (pasta e patate al forno, piatto tipico di Cosenza cotto a crudo con tutti gli ingredienti: penne a candela, patate, sugo, parmigiano grattugiato, aglio, origano e sale)
    Pasta e facioli alla paisana, (fagioli. patate, broccoli e pasta bollite insieme e poi condite con olio d'oliva al piatto)
    Fileja o Fhilatierj (tipici della Calabria centrale) simile ai maccheroni è fatta in casa con il tipico ferretto calabrese a sezione quadrata (u' f'rzuh'). Si abbina ottimamente con la carne di capra.
    "I rascatìll" (tipici del cosentino jonico) simili agli strascinati pugliesi preparati "assolutamente" a mano , proprio con le dita : si differenziano per il numero delle dita coinvolte nella creazione "a duj dit" ( due dita) fino a "a gott'dit" (otto dita).
    Posa (Fagioli)
    Bucatini cu Stocco.
    Zuppa i cipudduzzi (Calabria centrale e nord), una zuppa di pane e cipolle selvatiche, simili ai lampascioni pugliesi.
    Làgane chi ciciari zuppa di ceci con lasagnette, cipolle e carne.
    Cacocciuli ca' pasta, pasta con cardi selvatici.







    Preparazione pasta di casa







    iSecondi piatt






    Carne

    le Frittole (cotenna e carne di maiale bollite nel grasso dell'animale - tipiche del reggino)
    i Bucalàci (chiocciole, lumache), in alcuni posti chiamati anche Vermituri
    Costolette d'agnello alla cosentina (preparate con olio, cipolla, pomodori, peperoni e le olive verdi)
    i Curcùci (tipiche nel reggino) residuato della cottura delle frittole,
    u' Satizzu nel reggino (o Sozizzu o Sazizza nel cosentino) (Salsiccia calabrese),
    Suppizzata, soppressata nelle due diverse tipologie: piccante con peperoncino rosso nella Calabria centro-settentrionale e dolce con pepe nero nel Reggino,
    Fictu alla rriggitana (fegato alla rriggitana) con cipolla, patate fritte e sfumato con aceto,
    Mazzacorde alla cosentina preparate con interiora di agnello (trippa, polmone, cuore, milza, budelline, rete) e condite con aglio, peperoncino rosso piccante, pomodori pelati, basilico, origano, olio vergine d'oliva, e sale.
    Morzeddhu (tipico nel catanzarese)
    la Cervellata (Calabria centrale e nord),
    a Stigghiolata (Calabria centrale e nord).
    Suffrittu (Soffritto)-(piatto tipico reggino)







    U'Morzzeddhu nella pitta







    Pesce

    Baccalà alla cosentina (preparato con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe)
    il Pesce Spada calabrese si cucina in tantissimi piatti tra cui:
    Piscispata alla riggitana
    Piscispata alla bagnarota
    Piscispata 'rustùtu cu'sarmurìgghiu (Pesce Spada arrostito con salmoriglio)-(piatto tipico reggino)
    Piscispata a'gghiotta (Pesce Spada alla Ghiotta)-(piatto tipico reggino)
    Bracioletti i Piscispata (involtini di Pesce Spada)-(piatto tipico reggino)
    il Pesce Stocco o Stoccafisso, in particolare lo Stocco di Mammola, (incluso nell'elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) e anche quello di Cittanova, che viene cucinato in vari modi, e sono considerati tra i piatti tipici più importanti della gastronomia calabrese
    Stocco con funghi
    Stocco e fagioli
    Stocco arrostito
    Piscistoccu a 'nzalata" (stoccafisso in insalata, da crudo, macerato nel limone, sale e prezzemolo)
    Piscistoccu alla trappitara stoccafisso alla frantoiana, (tipico del Reggino)
    Melanzane ripiene con lo Stocco.
    Ventriceddi i piscistoccu (ventresche di stoccafisso ripiene di pan grattato accomodato)
    Tonno di Reggio "alla bagnarese"
    La "Sardella" (in dialetto "sardedda"), tipica di Crucoli, Trebisacce (qui denominata à sardicella piccante) e di Cirò ma diffusa in tutta la Calabria, è una pasta cremosa a base di sarda o bianchetto (neonato della sarda) con sale, peperoncino e spezie varie (es. il "finocchietto"). Si utilizza spalmandola sul pane, in tal caso è consuetudine servirla con cipolla fresca, o come condimento per gli spaghetti.
    Turtera di lici (tortino di acciughe)
    Turtera di spatula (tortino di pesce bandiera)
    Cutuletti i spatula (cotolette di pesce bandiera)
    Spatula a brodettu" (pesce bandiera in umido)







    Stocco alla mammolese







    Verdure

    Parmigiana i mulingiàni, parmigiana di melanzane
    Polpette di melanzane
    Melanzane ripiene (Mulingiani chini, spesso imbottite a spicchi con salsa di cipolla e pomodoro, con caciocavallo, con altri formaggi o con farciture miste)
    Melanzane a scapece
    Patate 'mpacchiuse-(piatto tipico della Calabria nord-centrale. La versione cosentina prevede nella frittura anche cipolla e peperoncino e le varianti aggiuntive di peperoni e salsiccia)
    Pìpi chìni (Peperoni ripieni)
    Gianfùttiri (peperonata) a base di ortaggi, composto da varie verdure cucinate separatamente, poi soffritte in olio e spruzzate di aceto raccolte in un unico piatto -(piatto tipico della Calabria nord-centrale)
    Vruacculi i rapa e sazizza (Broccoli di rapa fritti e salsiccia)-(piatto tipico cosentino)
    Màccu (Macco) la purea di fave bollite, ridotte a poltiglia e condite con olio e finocchietto selvatico
    Pipi fritti detti anche Pipi e Patati (Peperoni fritti con patate)-(piatto tipico reggino)
    Zafarani a rusceddra o zafafarani a ruscella, o zafarani cruschi (peperoni essiccati durante l'estate, che vengono fritti rendendosi molto croccanti)-(piatto tipico della Calabria nord-centrale).
    Ammuddicati, (peperoni, pomodori, zucchine, cipolle, patate ripiene di pan grattato apparecchiato con formaggio, aglio e capperi)
    Cucuzzeddi ca trimma (zucchine con l'uovo e pecorino grattugiato),
    Brocculi 'ffucati (broccoli calabresi stufati con olio e aglio)







    Pipi chini ovvero peperoni ripieni







    Altro

    Zippulicuddrurieddri cosentini
    Crispelle
    Pizza alla rriggitana
    Panzerotti
    Biscottu a 'capunata (Biscotto di grano "a caponata")-(piatto tipico reggino)
    Crauti alla riggitana
    Zippuli
    Patati e caccìoffuli alla mascisc Topinambur







    Zippuli






    Salumi

    Nduja, tipico salame calabrese piccante (ma anche dolce) - (piatto tipico della Calabria centrale)
    Suppizzata o suprissata (o Sopressata), tipica soppressata calabrese-(piatto tipico della Calabria nord-centrale)
    Capicoddhu ,capicodu o capaccuallu,o capaccuaddru (o Capeccuallu), il tipico capocollo calabrese;
    Pancetta (viene fatta con la parte della pancia del maiale, si toglie la pelle e la parte interna composta da carne e grasso viene messa sotto sale per qualche giorno, finito il periodo di salatura la pancetta viene spalmata con senise e pepe nero, arrotolata e legata, e messa a stagionare)
    pizzenti o nduglia (o pezzente), tipico del cosentino, viene fatto riempiendo un intestino tenue (come salsiccia) con carne (muscolosa) polmoni e cuore del maiale, viene aggiunta senise per esaltare il sapore e dare un colore tendente al rosso.
    satizzu, sazizza o sazzizza (salsiccia). si riempie l'intestino tenue con carne magra e grasso di maiale, in alcune zone viene aggiunta anche senise, nel reggino con semi di finocchietto selvatico, e si mette a stagionare.
    Bucculàru, o Vuccularu o Vusjhulu (guanciale)







    'Nduja






    Formaggi[modifica]Pecorino Crotonese
    Caciocavallo Silano;
    Pecorino del Monte Poro;
    Caprino della Limina;
    Pecorino del Pollino;
    pecorino dell'Aspromonte[17]
    Ricotte[modifica] Ricotta Affumicata di MammolaRicotta affumicata Crotonese;
    Ricotta di capra affumicata di Mammola;
    Ricottone salato;
    Ricotta di capra;
    Ricotta di pecora;







    Ricotta affumicata di Mammola







    Dolci

    Il gelato calabrese è considerato da molti una vera specialità tipica, rinomati sono infatti:
    il "Gelato artigianale" di Reggio e Bagnara Calabra;
    la Crema reggina
    la pastiera di Reggio (vicina a quella napoletana);
    Turruni gelatu torrone a base di canditi - (tipico di Reggio)
    il "Pezzo duro" di Gioiosa e di Mammola;
    il Tartufo di Pizzo;
    Cannarìculi, biscotti della tradizione natalizia dell'alto jonio al vino cotto e miele;
    Cuddhuraci(Cudduredda), a Pasqua-(dolce tipico reggino);
    Cururicchi, a Natale, dolci fritti di patate;
    Chiacchiere, a carnevale;
    Chinuliddre a Natale - Dolce fritto tipico di Cosenza ripieno di mostarda o cioccolata e ricoperto da miele di fichi.
    La Cupeta, torrone tipico di Montepaone (CZ), preparato con miele, sesamo e vino cotto;
    Cuzzupa o Guta, dolce pasquale della Locride;
    Dolci farciti con crema di bergamotto di Reggio Calabria ;
    Giuggiulèna, fatta di sementi, mandorle e miele;
    Nacatole, dolci tradizionali della provincia di Reggio;
    'Ncinetti , biscotti ricoperti con glassa di zucchero, tipici della provincia di Vibo Valentia. Si preparano per i matrimoni e a Pasqua.
    'Nzuddha tipico di Festa Madonna a Reggio, o Mastazzuolu tipico a Soriano Calabro;
    Petrali, biscotti di pastafrolla farciti con fichi, noci, mandorle, buccia di arancia e di mandarino;
    Pignolata , tipico dolce del reggino a forma di pigna e ricoperto di glassa al limone e cioccolato, o al bergamotto, talvolta si prepara anche ricoperta di miele;
    Pipareddhi (Piparelle) simili allo Stomatico ma fatti con le mandorle prodotti nella città di Reggio Calabria;
    Pitta 'mpigliata (o pitta 'nchiusa), dolce tipico di San Giovanni in Fiore e della Provincia di Cosenza;
    Scaliddre a Natale - dolce fritto tipico di Cosenza a base di farina, anice e olio, solitamente ricoperto di glassa di zucchero
    Pitta di San Martino;
    Stomatico biscotto secco di zucchero caramellato, farina, olio, chiodi di garofano e cannella, prodotto a Reggio;
    Turdiddri a Natale - dolce fritto tipico di Cosenza a base di farina, anice e olio, solitamente ricoperto di miele di fichi e di api mescolati
    Susumelle, un tipo di biscotti tipici;
    Tartine di sanguinaccio, dolce preparato con il sangue del maiale e il cioccolato;
    Tartufo di Pizzo gelato al gusto di nocciola e cioccolato, ricoperto di cacao, la cui forma richiama il tartufo;
    Dita d'Apostuli leggerissimo pan di Spagna con crema
    Suspiri ri monache Tipiche a Bagnara Calabra , ricoperte di glasa bianca o cioccolata







    Cuzzupa





    Pignolata calabrese






    Pane e farinacei

    Pan'i Mangone, pane casereccio di Mangone
    Pan'i Ranu, pane casereccio di Seminara
    Pitta e Lestopitta, tipi di pane dell'area grecanica
    Pitta farcita
    "Pane pizzata" (pane di mais) tipico di Mammola
    Sguta (pane pasquale







    Tipologia di Pitta





    Pane pizzata - pane di mais tipico di Mammola






    Frutta tipica

    Arance
    Bergamotti
    Clementine
    Limoni
    Mandarini
    Cedro
    Annona Anona
    Mandarini
    Prugne
    Castagne
    Muluni (cocomero)
    Zinzuli (giuggiole)
    Fichi



    Vini

    La Calabria, un tempo chiamata "Enotria" (terra del vino), è particolarmente ricca di vini dal sapore tipicamente meridionale, alcuni vigneti risalgono infatti all'antichità, quando i coloni greci portarono i vitigni dalla madrepatria, cominciando a produrre il vino che ancora oggi viene da questa terra.

    DOC

    Bivongi rosso nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro
    Cirò nella provincia di Crotone
    Donnici nella provincia di Cosenza
    Greco di Bianco nella provincia di Reggio Calabria
    Lamezia nella provincia di Catanzaro
    Melissa nella provincia di Crotone
    Pollino nella provincia di Cosenza
    Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto rosso o rosato nelle province di Crotone e Catanzaro
    San Vito di Luzzi nella provincia di Cosenza
    Savuto nelle province di Cosenza e Catanzaro
    Scavigna nella provincia di Catanzaro
    Verbicaro nella provincia di Cosenza
    IGT

    Arghillà nella provincia di Reggio Calabria.
    Calabria nell'intero territorio della regione Calabria.
    Condoleo nella provincia di Cosenza.
    Costa Viola nella provincia di Reggio Calabria.
    Esaro nella provincia di Cosenza.
    Lipuda nella provincia di Crotone.
    Locride nella provincia di Reggio Calabria.
    Palizzi nella provincia di Reggio Calabria.
    Pellaro nella provincia di Reggio Calabria.
    Scilla nella provincia di Reggio Calabria.
    Val di Neto nella provincia di Crotone.
    Valdamato nella provincia di Catanzaro.
    Valle del Crati nella provincia di Cosenza.
    Valle del Savuto nella provincia di Cosenza.

    Bevande

    gassosa tipica al limone e gassosa al caffè (Reggio Calabria)
    Gassosa al caffè - Siesta, oppure Brasilena gassosa al gusto di caffè
    Bergotto, gassosa al Bergamotto di Reggio Calabria DOP
    Cedrata bibita ricavata dal cedro
    Locretta aranciata gassosa
    Moka Drink, gassosa al gusto di caffè dell'area urbana di Cosenza


    Liquori

    Amaro dell'Abate
    Amaro Silano (tipico del Cosentino)
    Vecchio Amaro del Capo
    Bergamino o Bergamello (liquore di bergamotto)
    Liquirice (liquore alla liquirizia)
    Liquore di Cedro
    Pollino
    Limoncello
    Zagara
    Calabrisella
    More di gelso
    Liquore al mandarino
    Nocino
    Piparello liquore a base di peperoncino con aroma di arancio (tipico del Reggino)
    Paesanella (forte grappa)
    Amarotto (elisir digestivo al bergamotto)






    Bottiglietta di gassosa al caffe'







    Prodotti DOP e IGP

    Bergamotto di Reggio Calabria DOP
    Capocollo di Calabria DOP
    Cipolla Rossa di Tropea IGP
    Clementine di Calabria IGP
    Pancetta di Calabria DOP
    Salsiccia di Calabria DOP
    Soppressata di Calabria DOP

     
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    da nicoletta ss




    « Patisco d'amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio dell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti... e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata. »
    La Calabria /kaˈlabrja/ (Calàbbria in dialetto calabrese, Calavrìa in grecanico, Καλαβρία in greco) è una regione dell'Italia meridionale di 2.010.097 abitanti[1]. Il capoluogo della Calabria è Catanzaro, dove hanno sede la Presidenza della Regione e la Giunta regionale, mentre il Consiglio regionale si riunisce a Reggio Calabria. Confina a nord con la Basilicata e a sud-ovest un braccio di mare la separa dalla Sicilia. È bagnata a est dal mar Ionio e ad ovest dal mar Tirreno.
    La regione costituisce la punta dello stivale, è bagnata ad ovest dal Mar Tirreno, ad est dal Mar Ionio, a nord-est dal golfo di Taranto e a sud-ovest è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina, la cui distanza minima tra Capo Peloro in Sicilia e Punta Pezzo in Calabria è di soli 3,2 km, dovuta al legame geologico presente in profondità tra il massiccio dell'Aspromonte e la catena dei Peloritani.

    Orografia
    La Calabria ha una superficie prevalentemente collinare, che si estende per il 49,2% del suo territorio. Presenta ampie zone montuose che coprono il 41,8% del suo territorio:

    a nord il versante meridionale del Massiccio del Pollino al confine con la Basilicata.
    nel nord-ovest, a sud della piana di Campotenese si elevano i cosiddetti Monti di Orsomarso e a sud del Passo dello Scalone ha luogo la Catena Costiera che si allunga tra la costa Mar Tirreno e i profondi valli dei fiumi Crati e Savuto che la separano dall'altopiano della Sila.
    nel centro-nord la Sila, un vasto altopiano con foreste di aghifoglie e latifoglie che si estende a sud fino all'istmo di Catanzaro;
    Al di sotto dell'istmo di Catanzaro, iniziano le Serre calabresi,tra cui spiccano quelle vibonesi che si spingono con un doppio allineamento montuoso fino a congiungersi direttamente con l'Aspromonte; la vetta più elevata delle Serre, il Monte Pecoraro, raggiunge 1420 m;
    fra le pianure di Piana di Sant'Eufemia e di Piana di Gioia Tauro si erge il gruppo del monte Poro 710 m nella zona sud della provincia di Vibo Valentia;
    a sud infine si erge l'acrocoro dell'Aspromonte la cui vetta più elevata, il Montalto o monte Cocuzza che raggiunge i 1955 m.
    la pianura più grande della Calabria è la Piana di Sibari.
    Le pianure coprono il 9% del suo territorio e sono tutte di modesta estensione. Le montagne occupano circa il 42%.


    Cucina calabrese
    La cucina calabrese è strettamente collegata alla vita religiosa e spirituale e comporta regole e abitudini spesso legate alle ricorrenze che risalgono ai tempi antichi, essendo il risultato di quasi 3.000 anni di storia, dalla Magna Grecia all'Unità d'Italia.

    Per esempio a Natale e all'Epifania era usanza mettere in tavola tredici portate, mentre a Carnevale si mangiano maccheroni, polpette e carne di maiale. La Pasqua si festeggia con l'arrosto d'agnello i cudduraci e i pani spirituali e così per le altre feste. Ogni evento della vita familiare (nozze, battesimi etc.) si festeggia sempre con una cena particolare.[1]
    Oggi le abitudini non sono così rigide, ma mantengono molte delle antiche usanze.

    Il cibo dei calabresi negli anni non si è molto modificato, i vari piatti hanno origini diverse sulla base dei popoli che hanno abitato in questa regione, come i Greci e gli Arabi. Ovviamente l'introduzione del peperoncino piccante risale all'epoca successiva alla scoperta delle Americhe, essendo originario del Centro America.
    Rivestono molta importanza i cibi conservati, come le acciughe (sotto olio e peperoncino), gli insaccati di maiale (come la 'nduja e la soppressata calabrese), i formaggi, le verdure sottolio e i pomodori seccati, che consentivano di sopravvivere nei periodi di carestia, oltre che ai lunghi periodi d'assedio dei pirati turcheschi.
    Oggi nelle aree coltivate si raccolgono ottimi prodotti agricoli, sulle montagne si producono molti formaggi e sono in crescita la viticoltura e la produzione di olive. Le ricette calabresi fanno molto uso di verdure, di cui il territorio è fertile: melanzane soprattutto e poi pomodori, peperoni, cipolle rosse e fave.
    Un ruolo centrale nella cucina calabrese è occupato dal pane, curato nella preparazione e negli ingredienti (importante il grano duro), ma anche dalle paste tradizionalmente fatte in casa.



    PRIMI PIATTI

    -Maccarruni i'casa, i Maccheroni appartengono alla più antica tradizione calabrese e sono da considerarsi i capostipiti della pasta che dalla Calabria si è poi diffusa nella Penisola. Preparati con un impasto di semola e acqua, venivano modellati in altico intorno ad uno stello di un'erba particolare, oggi intorno ad un ferro da calza o, più spesso, con macchine industruiali, e conditi con ricchi sughi a base di capra, manzo o maiale (Maccarruni cu'zugu ra Crapa, ru boi o ru porcu). Si completano con una grattugiata di ricotta salata.[2]
    -Maccarruni alla pastura,[3]
    -Pasta o' fùrnu (nella calabria catanzarese e cosentina) o Pasta 'ncasciàta (nel Reggino), rigatoni corti conditi con ragù di carne, polpettine e salumi, arricchiti da uova sode e caciocavallo o provola. Vengono incassati ('ncasciàti) tra due strati di melanzane fritte in una teglia, completando la cottura in forno e conditi con abbondante ragù.[4]
    -Pasta ca' muddhìca (pasta con la mollica) piatto estremamente semplice e saporito costituito in genere da spaghetti conditi con alici e olio legati da una manciata di pane grattugiato ed abbrustolito.
    -Pasta e facioli alla paisana, (fagioli. patate, broccoli e pasta bollite insieme e poi condite con olio d'oliva al piatto)[5]
    -Fileja o Fhilatierj (tipici della Calabria centrale) simile ai maccheroni è fatta in casa con il tipico ferretto calabrese a sezione quadrata (u' f'rzuh'). Si abbina ottimamente con la carne di capra.
    -"I rascatìll" (tipici del cosentino jonico) simili agli strascinati pugliesi preparati "assolutamente" a mano , proprio con le dita : si differenziano per il numero delle dita coinvolte nella creazione "a duj dit" ( due dita) fino a "a gott'dit" (otto dita).
    Posa (Fagioli)
    Bucatini cu Stocco.
    -Zuppa i cipudduzzi (Calabria centrale e nord), una zuppa di pane e cipolle selvatiche, simili ai lampascioni pugliesi.
    -Làgane chi ciciari zuppa di ceci con lasagnette, cipolle e carne.
    -Cacocciuli ca' pasta, pasta con cardi selvatici
    .

    SECONDI PIATTI
    CARNE
    le Frittole (cotenna e carne di maiale bollite nel grasso dell'animale - tipiche del reggino),
    i Bucalàci (chiocciole, lumache), in alcuni posti chiamati anche Vermituri
    i Curcùci (tipiche nel reggino) residuato della cottura delle frittole,
    u' Satizzu (o Sozizzu) (Salsiccia calabrese),
    Suppizzata, soppressata nelle due diverse tipologie: piccante con peperoncino rosso nella Calabria centro-settentrionale e dolce con pepe nero nel Reggino,
    Ficatu alla riggina con cipolla, patate fritte e sfumato con aceto,
    Morzeddhu (tipico nel catanzarese)
    la Cervellata (Calabria centrale e nord),
    a Stigghiolata (Calabria centrale e nord).
    Suffrittu (Soffritto)-(piatto tipico reggino)


    PESCE
    Pesce Spada calabrese si cucina in tantissimi piatti tra cui:

    Stocco alla mammolese - Piatto tipico di Mammola e Reggio CalabriaPiscispata alla riggitana
    Piscispata alla bagnarota
    Piscispata 'rustùtu cu'sarmurìgghiu (Pesce Spada arrostito con salmoriglio)-(piatto tipico reggino)
    Piscispata a'gghiotta (Pesce Spada alla Ghiotta)-(piatto tipico reggino)
    Bracioletti i Piscispata (involtini di Pesce Spada)-(piatto tipico reggino)
    il Pesce Stocco o Stoccafisso, in particolare lo Stocco di Mammola, (incluso nell'elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) e anche quello di Cittanova, che viene cucinato in vari modi, e sono considerati tra i piatti tipici più importanti della gastronomia calabrese
    Stocco con funghi
    Stocco e fagioli
    Stocco arrostito
    Piscistoccu a 'nzalata" (stoccafisso in insalata, da crudo, macerato nel limone, sale e prezzemolo)
    Piscistoccu alla trappitara stoccafisso alla frantoiana, (tipico del Reggino)[11]
    Melanzane ripiene con lo Stocco.
    Ventriceddi i piscistoccu (ventresche di stoccafisso ripiene di pan grattato accomodato)
    Tonno di Reggio "alla bagnarese"
    La "Sardella" (in dialetto "sardedda"), tipica di Crucoli, Trebisacce (qui denominata à sardicella piccante) e di Cirò ma diffusa in tutta la Calabria, è una pasta cremosa a base di sarda o bianchetto (neonato della sarda) con sale, peperoncino e spezie varie (es. il "finocchietto"). Si utilizza spalmandola sul pane, in tal caso è consuetudine servirla con cipolla fresca, o come condimento per gli spaghetti.
    Turtera di lici (tortino di acciughe)
    Turtera di spatula (tortino di pesce bandiera)
    Cutuletti i spatula (cotolette di pesce bandiera)
    Spatula a brodettu" (pesce bandiera in umido)


    SALUMI
    'Nduja, tipico salame calabrese estremamente piccante - (piatto tipico della Calabria centrale)
    Suppizzata o suprissata (o Sopressata), tipica soppressata calabrese-(piatto tipico della Calabria nord-centrale)
    Capicoddhu ,capicodu o capaccuallu,o capaccuaddru (o Capeccuallu), il tipico capocollo calabrese;
    Pancetta (viene fatta con la parte della pancia del maiale, si toglie la pelle e la parte interna composta da carne e grasso viene messa sotto sale per qualche giorno, finito il periodo di salatura la pancetta viene spalmata con senise e pepe nero, arrotolata e legata, e messa a stagionare)
    pizzenti o nduglia (o pezzente), tipico del cosentino, viene fatto riempiendo un intestino tenue (come salsiccia) con carne (muscolosa) polmoni e cuore del maiale, viene aggiunta senise per esaltare il sapore e dare un colore tendente al rosso.
    satizzu, sazizza o sazzizza (salsiccia). si riempie l'intestino tenue con carne magra e grasso di maiale, in alcune zone viene aggiunta anche senise, nel reggino con semi di finocchietto selvatico, e si mette a stagionare.
    Bucculàru, o Vuccularu o Vusjhulu (guanciale
    )

    DOLCI
    Il gelato calabrese è considerato da molti una vera specialità tipica, rinomati sono infatti:
    il "Gelato artigianale" di Reggio e Bagnara Calabra;
    la Crema reggina
    la pastiera di Reggio (vicina a quella napoletana e siciliana);
    Turruni gelatu torrone a base di canditi - (tipico di Reggio)
    il "Pezzo duro" di Gioiosa e di Mammola;
    Cannarìculi, biscotti della tradizione natalizia dell'alto jonio al vino cotto e miele;
    Cuddhuraci[18](Cudduredda), a Pasqua-(dolce tipico reggino);
    Cururicchi, a Natale, dolci fritti di patate;
    Chiacchiere, a carnevale;
    La Cupeta, torrone tipico di Montepaone (CZ), preparato con miele, sesamo e vino cotto;
    Cuzzupa o Guta, dolce pasquale della Locride;
    Dolci farciti con crema di bergamotto di Reggio Calabria ;
    Giuggiulèna, fatta di sementi, mandorle e miele;
    Nacatole, dolci tradizionali della provincia di Reggio;
    'Ncinetti , biscotti ricoperti con glassa di zucchero, tipici della provincia di Vibo Valentia. Si preparano per i matrimoni e a Pasqua.
    'Nzuddha[19] o Mastazzuolu, a Festa Madonna-(dolce tipico di Soriano Calabro);
    Petrali[20], biscotti di pastafrolla farciti con fichi, noci, mandorle, buccia di arancia e di mandarino;
    Pignolata [21], tipico dolce del reggino a forma di pigna e ricoperto di miele scaldato;
    Pipareddhi (Piparelle) simili allo Stomatico ma fatti con le mandorle prodotti nella città di Reggio Calabria;
    Pitta 'mpigliata (o pitta 'nchiusa), dolce tipico di San Giovanni in Fiore e della Provincia di Cosenza;
    Pitta di San Martino;
    Stomatico biscotto secco di zucchero caramellato, farina, olio, chiodi di garofano e cannella, prodotto a Reggio;
    Susumelle, un tipo di biscotti tipici;
    Tartine di sanguinaccio, dolce preparato con il sangue del maiale e il cioccolato;
    Tartufo di Pizzo gelato al gusto di nocciola e cioccolato, ricoperto di cacao, la cui forma richiama il tartufo;
    Dita d'Apostuli leggerissimo pan di Spagna con crema
    Suspiri ri monache Tipiche a Bagnara Calabra , ricoperte di glasa bianca o cioccolata..


    VINI
    Bivongi rosso nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro
    Cirò nella provincia di Crotone
    Donnici nella provincia di Cosenza
    Greco di Bianco nella provincia di Reggio Calabria
    Lamezia nella provincia di Catanzaro
    Melissa nella provincia di Crotone
    Pollino nella provincia di Cosenza
    Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto rosso o rosato nelle province di Crotone e Catanzaro
    San Vito di Luzzi nella provincia di Cosenza
    Savuto nelle province di Cosenza e Catanzaro
    Scavigna nella provincia di Catanzaro
    Verbicaro nella provincia di Cosenza





    Prodotti DOP e IGP
    Bergamotto di Reggio Calabria DOP
    Capocollo di Calabria DOP
    Cipolla Rossa di Tropea IGP
    Clementine di Calabria IGP
    Pancetta di Calabria DOP
    Salsiccia di Calabria DOP
    Soppressata di Calabria DOP

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  6. nonnalosetta
     
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    Che bel servizio, complimenti !
    Mandi
     
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  7. gheagabry
     
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    “Ho imparato l’arte da mia suocera,
    che a sua volta l’ha appresa dalla mamma e dalla nonna.
    Oggi metto a frutto gli insegnamenti,
    soprattutto per quello che riguarda la selezione delle materie prime”
    (Luigi Caccamo)





    ‘NDUJA



    Il nome 'nduja è collegato ad altri due particolari tipi di insaccato costituiti da carne e spezie, il piemontese salam dla doja e la francese andouille, da cui la 'nduja prende il nome. Tutti questi termini traggono origine dal latino "inductilia" («cose pronte per essere introdotte», da "inducere"). Varianti meno comuni sono la forma italiana anduglia e altre forme dialettali quali 'ndugghia, 'nduda.
    È tipica delle zone dell'altopiano del Poro: Spilinga (in provincia di Vibo Valentia) è il comune d'elezione, ma l'area di produzione è estesa a molti comuni, in particolar modo a quelli del versante tirrenico, a tal punto da fare della 'nduja un alimento tipicamente associato a tutta la Calabria.

    La “ricetta” è semplice, ma la realizzazione della ‘nduja è complessa: il gioco di equilibri tra carne magra e grassa, tra peperoncino dolce e piccante e tra carne, peperoncino e sale è reso complicato dal grado di piccantezza, che varia in maniera sensibile anche tra frutti nati dalla stessa pianta. L’artigiano non può seguire dosi precise e quindi ad aiutarlo, più che la bilancia, sono l’esperienza e l’assaggio. La funzione battericida del peperoncino garantisce la sicurezza alimentare senza bisogno di aggiungere conservanti di qualsiasi tipo. Viene insaccato all’interno dell’orba (l’intestino tenue del maiale, utilizzato per i salumi di pezzatura più grande). In alternativa si usa il crespone, un budello più sottile, adatto a ‘nduje di piccolo taglio. La fase di insacco è completamente manuale.
    La stagionatura dura dai 45 ai 90 giorni e serve principalmente a far asciugare l’impasto che, grazie all’elevata percentuale di materia grassa, resta sempre morbido. Alcuni artigiani aggiungono un’ulteriore nota organolettica per mezzo di una lieve affumicatura che contribuisce alla rotondità del gusto.



    Il successo della ‘nduja passa anche per la sua riscoperta da parte degli chef. “Preparo una salsa con pomodori e cipolle presi al mercato e la profumo con menta e alloro. Quando è pronta aggiungo la ‘nduja facendola sciogliere a fuoco spento, manteco la pasta nel condimento e alla fine spolvero con ricotta affumicata o pecorino semistagionato”, racconta Gaetano Alia che raccomanda di non cuocere mai il salume ma soltanto di scaldarlo, in modo tale da facilitarne il disfacimento. Il piatto è la rivisitazione di una tradizionale pietanza domenicale, i maccheroni al ferretto con ragù di maiale e ‘nduja. Nella cucina casalinga, il salume trova molti altri usi: nella zuppa di fagioli, spalmato sulle bruschette, mischiato con la ricotta di pecora, nell’insalata di pomodori maturi arricchita da altri due prodotti simbolo degli orti calabresi come origano e cipolla di Tropea.

    Il gusto deciso della ‘nduja è protagonista anche nel mondo dello street food: calzoni, panzerotti, crocchette di patate, arancini, supplì, pizze.


    “Molti aneddoti e leggende si alternano sulle origini di questo ricercatissimo insaccato calabrese; il più verosimile è sicuramente quello che narra della sua prima apparizione grazie a dei piccoli "furti di scarti" operati dalle maestranze nelle cucine di uno degli innumerevoli manieri o castelli che puntellano varie zone della Calabria e che nel passato erano molto attivi.”



    ..la storia..

    Storicamente la 'nduja è un piatto povero, nato per utilizzare gli avanzi di maiale e l’abbondante contenuto di peperoncino, con le sue proprietà antisettiche, fa sì che la 'nduja non abbia bisogno di conservanti.

    Nell’800, il grasso era usato per fare strutto e sapone; solo alcuni ritagli di pancetta, uniti alle parti meno nobili della testa, erano destinati alla ‘nduja , se ne faceva solamente una per ogni maiale macellato.

    Anche l’etimo potrebbe risalire a quel periodo, con possibile derivazione da andouille; l’ipotesi trae fondamento dalla presenza dell’esercito napoleonico in Calabria ed è rafforzata dal fatto che, nel dialetto di Spilinga, la lettera j si pronuncia alla francese, per cui si dice “’ndusgia”. L’andouille, insaccato francese a base di trippe (e non solo) di maiale, ricorda però un altro prodotto di tradizione familiare ormai quasi completamente scomparso, la ‘nduglia o ‘ndugghia, tipico di altre aree calabresi; un insaccato a base di interiora di maiale che, una volta stagionato, viene tagliato a fette, lessato, fatto a pezzetti e usato per insaporire le minestre di finocchio selvatico, di verza, di fagioli.

    Le sue origini non possono dire che siano chiare anzi, risultano molto controverse e dibattute: per alcuni fu introdotta dagli spagnoli intorno al 1500; per altri, questo insaccato é da ricondurre al re di Napoli Gioacchino Murat, quando introdusse in Italia un salame di trippa francese chiamato “andouille”. Sembrerebbe che Murat abbia fatto distribuire gratuitamente la “andouille” per accattivarsi le simpatie dei Lazzari partenopei durante la dominazione francese del regno di Napoli. La teoria che accomuna tutti certo è che la ‘nduja nasce storicamente dietro l’esigenza di utilizzare anche le parti meno nobili e pregiate del maiale. Soprattutto in passato, era composta prevalentemente da cotiche e frattaglie, da scarti delle carni del maiale: milza, stomaco, intestino, polmoni, esofago, cuore, trachea, parti molli del retrobocca e faringe, porzioni carnee della testa, muscoli pellicciai, linfonodi, grasso di varie regioni, ecc. Veniva dopo insaccato nell'orva, la parte "cieca" del budello del maiale che non era utile né per le salsicce né tantomeno per le soppressate

    Nel corso degli anni ha assunto connotati completamente diversi giungendo a noi così come la conosciamo. Oggi gli unici ingredienti utilizzati sono: le parti grasse del maiale lardo, grasso e pancetta, con l’aggiunta del peperoncino piccante.

    La leggenda racconta di piccoli "furti" di scarti trafugati di nascosto dai castelli verso le umili dimore delle lavoratrici avventizie che venivano "chiamate" al lavoro solo in occasione dell'uccisione dei maiali per preparare le provviste per un anno intero; queste persone non erano veri e propri dipendenti quindi, se mal controllati, avrebbero sicuramente potuto sottrarre gli scarti e approfittarne per preparare un prodotto appetibile e saporitissimo.

     
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6 replies since 31/7/2011, 20:02   4212 views
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