PALII, FESTE e SAGRE

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    « la mia giustizia sorgerà come un sole e i suoi raggi porteranno la guarigione...
    il giorno in cui io manifesterò la mia potenza, voi schiaccerete i malvagi... »
    (Libro di Malachia, 3, 20-21)


    La festa del SOLE



    E' uno dei sabba minori, chiamato anche Mezza Estate, e ricordato (il 24 giugno) come Festa di S. Giovanni dalla tradizione cattolica.
    Il Solstizio d’Estate rappresenta il giorno di massima potenza del Sole, quando la luce prevale sulle ombre della notte (cio’ corrisponde all’inizio dell’estate astronomica).
    Qui il Dio e’ nel suo pieno vigore, e viene celebrato con l’accensione di fuochi. La Dea, invece, attende di spargere il frutto della sua unione, mentre tutto intorno la natura e’ in pieno rigoglio.
    Un tempo, tradizionalmente, si usava accendere grandi falo’ nei campi in onore del sole, facendo passare il bestiame tra di essi perche’ fosse purificato dal fumo, e saltando sulle fiamme (quando queste si abbassavano) per propiziare fertilita’ e un buon raccolto.
    Nella tradizione magica invece, la notte del 24 e la prima mattina, rappresentano il momento piu’ propizio per la raccolta di erbe e piante, od anche della rugiada, da usarsi poi nel corso dell’anno per rituali e altre operazioni. L’erba di san Giovanni (Iperico), il Vischio, il Sambuco, la Verbena e l’Artemisia sono tra le erbe da raccogliere in questa notte.
    La tradizione popolare italiana, di qualsiasi regione, e’ piena di gesti benauguranti e piccoli riti finalizzati alla divinazione sul futuro matrimonio delle fanciulle, specialmente nelle prime ore del 24 giugno.
    Esporre un uovo in un bicchiere durante la notte per trarre poi auspici sulle possibili nozze, colare piombo fuso nell’acqua per conoscere il mestiere del futuro marito osservando le forme create dal raffreddamento del metallo....In questa festa, secondo un'antica credenza il sole (fuoco) si sposa con la luna (acqua): da qui i riti e gli usi dei falo' e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare. Rinomata e preziosa e’ la rugiada di questa notte. Nel nord europa, se una donna desiderava molti figli, doveva stendersi nuda nell’erba bagnata. Cio’ anche se voleva bei capelli e una buona salute.
    I falò accesi nei campi la notte di S. Giovanni erano considerati, oltre che propiziatori anche purificatori e l'usanza di accenderli si riscontra in moltissime regioni europee e persino nell'africa del nord.



    Sino a un po' di tempo fa era d'uso in veneto allestire dei Fuochi negli incroci.
    A Pamplona in Spagna si usa raccogliere erbe aromatiche da bruciare negli incroci per scongiurare le tempeste e i fulmini.
    Anche i Berberi che stanno in nord africa hanno dei festeggiamenti in concomitanza del 24 giugno e per questi accendono dei fuochi che facciano fumo denso per propiziare il raccolto dei campi e per guarire (col fumo) chi vi passa in mezzo.
    In una localita' della Germania, vi e' un'usanza a cui partecipa tutta la popolazione dei dintorni. Una grossa ruota di infuocata viene fatta rotolare fino a valle, dove passa il fiume: se la ruota arriva accesa nell'acqua il segno e' favorevole; in caso contrario e' cattivo auspicio.
    Chi salta il fuoco è sicuro di non dover soffrire il mal di reni per tutto l'anno.
    Gettando erbe particolari (come la verbena) nel fuoco del falo' si allontana la malasorte.
    La mattina del 24 Giugno le persone girano tre volte intorno alla cenere lasciata dal falo' e se la passano sui capelli o sul corpo, per scacciare i mali.
    Le ragazze da marito, se vogliono conoscere qualcosa sulle loro future nozze, dovranno, la sera della vigilia del 24 giugno, rompere un uovo di gallina bianca e versarne l'albume in un bicchiere o un vaso pieno d'acqua. Poi lo prenderanno e lo metteranno sulla finestra, lasciandolo esposto tutta la notte alla rugiada di S. Giovanni. Il mattino successivo, appena levato il sole, si prendera' il bicchiere, e attraverso le forme composte dall'albume nell'acqua, si trarranno auspici sul futuro matrimonio.
    (dal web)



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    Le feste del LAZIO



    CASTEL DI TORA: Il Ballo della Fantasima (seconda domenica di luglio) Questo paese molto caratteristico sorge arroccato proprio davanti al lago del Turano dove ha resistito isolato all’inondazione delle acque un piccolo fazzoletto di terra. Li rimangono i resti diroccati e disabitati di un vecchio borgo, Antuni, che ospita uno spaventoso fantasma. Questo è proprio il protagonista della festa che si tiene a Castel di Tora, il ballo della “Fantasima”. La fantasima è rappresentata da un grande pupazzo di cartapesta, stoppie e rami intrecciati animato al suo interno da un uomo. Nelle belle vie del paese la banda suona un danza che anima il pupazzo in corse sfrenate tra ali di folla. Lo spettacolo continua fino a quando un uomo coraggioso con un fiammifero incendia il fantasma che, avvolto dalle fiamme si contorce e fugge in ogni direzione tra il fumo e i crepitii dei mortaretti nascosti al suo interno.

    ROCCANTICA: Medioevo in festa (metà Agosto). Si tiene una festa di origine medioevale,in cui tutta la popolazione è coinvolta in celebrazioni e manifestazioni varie. Insieme alle sfilate celebrative di importanti eventi storici, ricordiamo ad esempio “Medioevo in Festa”, molte Botteghe e Taverne aprono ai visitatori mostrando come gli Artisti e gli Artigiani di un tempo praticavano le loro attività. La festa propone così un'esperienza coinvolgente per i visitatori che troveranno taverne aperte per gustare prodotti tipici, giochi, tornei, spettacoli e musica, tutto all’insegna del divertimento e della scoperta della cultura locale.

    ARSOLI: Festa della Birra (28-29-30 luglio). Ormai un classico. Una festa che non può mancare nelle nostre estati e in particolare in quella di Arsoli dove accanto a birre nazionali e estere di ogni tipo e gusto, gli amanti della cucina locale possono allietarsi gustando carni alla brace e primi piatti tipici. Durante i tre giorni della festa, inoltre, si esibiscono gruppi musicali e sono organizzati spettacoli per bambini e colorate esibizioni. Eccetto per il consumo dei prodotti è possibile fruire degli spettacoli in forma gratuita

    CIVITELLA S. PAOLO: La Barcana (seconda settimana di ottobre). Il suggestivo borgo medievale di Civitella San Paolo, in provincia di Roma, offre una colorata manifestazione organizzata e ambientata tra natura e arte. Il castello medievale, ospita diverse mostre di arte, artigianato locale, fotografia e pittura mentre tutti gli altri siti di interesse storico vengono inseriti in un percorso che i visitatori sono invitati a seguire. Inoltre vengono allestiti diversi stand gastronomici con i prodotti della zona: olio, vino, salumi, formaggi, porchetta e salsicce.

    CELLENO: Festa delle ciliegie ( prima settimana di giugno). Il grazioso borgo medievale della provincia di Viterbo, immerso nella verde zona della Tuscia, nella seconda settimana di Giugno diviene il contesto di una bellissima festa dove le ciliegie, il frutto simbolo del periodo, ne sono le indiscusse protagoniste. La festa è un’ottima occasione per visitare il luogo, e per trascorre piacevoli ore al suono delle musica dal vivo, degustando anche altri prodotti della cucina locale o assistendo a balli e gare di varia natura. Inoltre, molto interessante e folcloristica è la sfilata dei carri allegorici trainati da animali e trattori.

    BOLSENA: L’Infiorata (in occasione della ricorrenza del Corpus Domini). La festa che si tiene nel paese è legata ad un evento molto particolare avvenuto nel 1263. Si tratta di un miracolo eucaristico che ebbe come protagonista un prete boemo e un suo “dubbio” molto grave. Fermatosi a dir messa proprio nei pressi di Bolsena, al momento dell'Eucarestia il dubbio sulla reale presenza del corpo di Cristo nell’ostia si impadronì di lui. Dall'ostia uscirono alcune gocce di sangue che macchiarono il corporale e alcune pietre dell'altare ora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina. La processione è l’ occasione in cui una di queste sacre pietre viene mostrata al pubblico e il suo svolgersi avviene nelle vie del centro storico di Bolsena arricchite da un'artistica infiorata. Si tratta di figure sacre realizzate con petali di fiori di diverso colore che profumano l’aria e soddisfano la vista grazie ai loro colori sgargianti.
    (romaexplorer.it)




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    Estate, tra Festival e tour gastronomici.
    Musica, artisti e concerti, dalla notte della taranta ai cibi di strada. Musica, artisti di strada, concerti in alta quota, danza, teatro, rievocazioni storiche e manifestazioni gastronomiche itineranti. L’estate entra nel vivo con centinaia di iniziative dal richiamo più o meno internazionale. Alcune sono ormai dei veri e propri “must” estivi che richiamano spettatori e turisti anche al di fuori dei confini nazionali, come la Notte della Taranta, il Palio di Siena o la Biennale del Cinema di Venezia, altre puntano a crescere sempre di più.

    Ecco una carrellata degli eventi imperdibili dell’estate 2011.

    LA NOTTE DELLA TARANTA – Il “Concertone” di Melpignano (Lecce) torna quest’anno il 27 agosto rinnovando le tradizioni salentine con le sonorità convulse e avvolgenti della “pizzica”, e non solo. Dedicata alla memoria del cantore Uccio Aloisi, scomparso lo scorso ottobre, l’edizione 2011 parte in realtà il 12 agosto e fino al 25 del mese proporrà nei comuni della Grecia salentina 13 concerti interpretati da “alcuni tra degli esponenti più creativi della world music internazionale spesso impegnati in progetti ideati per l'occasione”, spiegano gli organizzatori. Si arriva così al grande concerto finale, il 27, la Notte della Taranta, con ospiti d'eccezione come il gruppo irlandese “Chieftains”. A dirigere la serata sarà il compositore e pianista Ludovico Einaudi.
    (www.lanottedellataranta.it)

    TUSCAN SUN FESTIVAL – Ad Arezzo questa settimana (1-7 agosto) tiene banco il Tuscan Sun Festival. L’esordio, il primo agosto, è dedicato all’Argentina e alla sua danza con un concerto di Martha Argerich, insieme a un ensemble di amici tra cui il premio Oscar Luis Bacalov, Michael Guttman, Nestor Marconi ed Eduardo Hubert. Fra le altre esibizioni di richiamo l’attrice Greta Scacchi (5 agosto) con una performance dedicata a Schubert insieme al violinista Michael Guttman.
    (www.tuscansunfestival.com)

    CIBI DI STRADA – Il 6 e il 7 agosto Città della Pieve (Perugia) si trasforma in villaggio Streetfood per il tour itinerante dei “Cibi di Strada”, partito a marzo da Arezzo e che ha già toccato Valdichiana, Val d’Orcia. Trionfo di sapori e tradizioni locali, il Tour Streetfood 2011 “I Mille Cibi di Strada Italiani” chiama a raccolta giovani e famiglie, anziani e ragazzi, per godere in strada dei sapori di una volta. Prossimo appuntamento è con lo Stile Italiano in Umbria, a Città della Pieve in occasione della “Notte Verde Bianca e Rossa”. Fra i prodotti “di strada” sono garantiti assaggi di porchetta, focaccia di Recco, farinata ligure, olive ascolane, lampredotto e arrosticini abruzzesi oltre a focacce pugliesi, fritto piemontese, arancini siciliani e il pani' ca' meusa. Altre tappe a settembre, in Toscana, nel Mugello a Borgo San Lorenzo (Firenze) con le Vie del Gusto.
    (www.streetfood.it)

    RAVELLO FESTIVAL, DEDICATO AL VIAGGIO – Il Festival di Ravello quest’anno è incentrato sul tema del Viaggio e fino al 27 agosto propone decine di appuntamenti che assegnano alla musica classica un ruolo preminente. Fra gli appuntamenti, l’11 agosto alle 5, il concerto all’alba della Mitteleuropa Orchestra diretta da José Miguel Rodilla.
    (www.ravellofestival.com)

    IL PALIO DI SIENA – Ad agosto il Palio di Siena entra nel vivo con l’appuntamento finale del 16 agosto. Quest’anno a Piazza del Campo correranno le contrade Giraffa, Bruco e Nicchio (estratte qualche giorno fa) che si aggiungono alle sette che correranno di diritto, ovvero Torre, Pantera, Chiocciola, Istrice, Lupa, Aquila e Leocorno. Le prove di idoneità e l'assegnazione dei cavalli avvengono 3 giorni prima del Palio (in questo caso il 13 agosto), mentre prima del Palio si svolgono sei corse di prova (una la mattina ed una il pomeriggio) durante le quali il fantino (scelto dalla Contrada) prende dimestichezza con il cavallo. La corsa del Palio è preceduta dalla “passeggiata storica” nelle prime ore del pomeriggio, cui prendono parte oltre 600 figuranti in rappresentanza delle 17 Contrade e di istituzioni della antica Repubblica di Siena.
    (www.paliodisiena.it)

    SUONI DELLE DOLOMITI – Una manifestazione che non smette mai di affascinare grandi e piccoli: da 17 anni la musica incontra l’aria sottile dell’alta quota grazie agli appuntamenti dei Suoni delle Dolomiti, fino al 27 agosto. Concerti di musica classica, jazz, etnica ma anche interpretazioni d’autore diventano anche grazie alla speciale location un appuntamento unico e irripetibile. La pattuglia di cantautori ospiti per l’edizione di quest’anno è ben nutrita: Piero Sidoti, impegnato in un dialogo fra musica e teatro con l’attore Giuseppe Battiston (venerdì 5 agosto, Ciampac, Val di Fassa), Davide Van De Sfroos e il suo rock in lingua laghée (sabato 6 agosto, Viote, Monte Bondone) e Max Gazzè (giovedì 25 agosto, Rifugio Potzmauer, Valle di Cembra). Grande attesa per il concerto di Francesco De Gregori, in programma venerdì 26 agosto nei pressi del Rifugio Fuchiade, in Val di Fassa. La chiusura (Malga Brenta Bassa, Val Rendena) è affidata a un incontro fra coralità alpina, Coro Sasso Rosso, e musica classica, I Virtuosi Italiani. Da non perdere anche gli appuntamenti con L’Alba delle Dolomiti.
    (www.isuonidelledolomiti.it)

    FERRARA BUSKERS FESTIVAL - Torna dal 19 al 28 agosto il Ferrara Buskers Festival, storica manifestazione dedicata agli artisti di strada, arrivata alla 24/a edizione, che come tradizione a fine estate colora il centro della città di musiche, suoni, danze ponendo la fantasia come unico limite d'espressione agli oltre mille artisti che vi parteciperanno. Anche quest'anno ci sarà una nazione ospite speciale: l’Olanda, con quattro stravaganti band che saranno una delle attrazioni principali e saranno fra i venti gruppi invitati. L’edizione 2011 dedicata anche ai 150 anni dell’Unità d’Italia e con un’attenzione speciale all'ambiente.
    (www.ferrarabuskers.com)

    IL FESTIVAL DEI SENSI - Sarà il paesaggio il protagonista della terza edizione del Festival dei Sensi 2011, che si terrà quest’anno dal 26 al 28 agosto a Cisternino, Locorotondo e Martina Franca nella Valle d’Itria. La manifestazione punta a coinvolgere grandi e piccoli nell’ultimo scorcio d’estate proponendo un format apprezzato da quasi 10mila affezionati: conferenze sul tema dei cinque sensi nelle più belle masserie e dimore storiche della valle dei trulli, visite guidate nei borghi antichi, passeggiate naturalistiche alla scoperta del territorio, mostre e proiezioni cinematografiche. Simbolo dell’edizione 2011 è un animale molto speciale: l’asino di Martina Franca, razza allevata nella zona della “Murgia dei trulli” recentemente salvata dall’estinzione, che accompagnerà il pubblico anche in un paio di escursioni naturalistiche nei boschi.
    (www.festivaldeisensi.it)

    LA BIENNALE DI VENEZIA – Unire alla vacanza la passione per il cinema. L’appuntamento d’autore e glamour insieme è con Venezia 68, dal 31 agosto al 10 settembre. Un “Cronenberg sorprendente”, una “Madonna che non immaginate”, un “Clooney tagliente e critico”, oltre ad “Al Pacino saggista con Wilde Salome”: queste le premesse, o meglio le promesse, del direttore della Mostra del cinema di Venezia Marco Mueller. Più di tutti, sottolinea Mueller all'ANSA, “a Venezia 68 spicca una stilizzazione fortissima di quello che siamo oggi nelle nostre case e nei nostri salotti più o meno buoni”. Attesissimi “Carnage” di Roman Polanski, tratto dalla piece teatrale di Yasmina Reza, e “W.E.”, l'opera seconda di Madonna sulla storia d'amore tra Wallis Simpson e Edoardo VIII.
    (www.labiennale.org)

    IL FESTIVAL DELLE NAZIONI - Dal 23 agosto al 4 settembre nelle chiese e in alcuni dei luoghi più belli dell'Alta Valle del Tevere si svolge La 44/ma edizione del Festival delle Nazioni, omaggio nel 2011 ai 150 anni dell'Unità d'Italia. A Città di Castello un ricco programma con tutti i movimenti musicali più importanti che hanno contribuito a costruire una forte immagine identitaria del nostro Paese. Concerti con la grande musica di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e Niccolò Paganini. Ma anche la musica delle scuole veneta e napoletana con l’inconfondibile impronta lirica di Pergolesi e Scarlatti.
    (www.festivalnazioni.com)

    SAN VITO LO CAPO, COUS COUS FESTIVAL – Nove Paesi si confronteranno quest’anno per la 14/ma edizione del Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale, in programma dal 20 al 25 settembre 2011 a San Vito Lo Capo (Trapani). Algeria, Costa d'Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia sforneranno piatti che saranno votati da giornalisti, chef e opinion leader, ma soprattutto dalla gente comune, residenti o turisti. Un appuntamento che i buongustai non si lasceranno scappare.
    (www.couscousfest.it)

    AMBIENTE E TURISMO SOSTENIBILE, DUE APPUNTAMENTI - Tante altre sono le manifestazioni nazionali che possono essere di interesse anche per i turisti “eco”. È il caso di Festambiente, dal 5 al 15 agosto (www.festambiente.it), il Festival nazionale di Legambiente nel Parco regionale della Maremma a Rispescia (Grosseto). La cucina del ristorante biologico di Festambiente è da record con oltre 20 piatti vegetariani, serviti quotidianamente in stile mediterraneo, fatti con prodotti di prima qualità e biologici, con lavorazioni calibrate e un'attenzione al territorio, preparati dallo chef internazionale Giuseppe Capano con prodotti di filiera corta. L’oro blu è invece protagonista dal 4 al 10 settembre del Festival dell’Acqua di Genova, al via con la prima edizione (www.festivalacqua.org), con spettacoli accanto a convegni e seminari. Dal 12 settembre una staffetta speciale viaggerà per tutta Italia toccando 12 città, da Reggio Emilia a Bari.




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    "Alla Corte dei Suardo"



    Nel 1367 fu celebrato il matrimonio tra Giovanni di Baldino Suardo e Bernarda Visconti, figlia di Bernabò, Signore di Milano. In quell'occasione i Suardo intestarono al figlio il Castello di Bianzano, di cui furono affrescati atrio e cortiletto, tuttora visibili. In quei dipinti trovarono collocazione inoltre gli stemmi dei Visconti e dei Suardo, di cui iniziò allora il ramo di Bianzano, tuttora in vita.
    “Alla Corte dei Suardo” nasce nel 1997 da questo pretesto storico e fin dalla prima edizione riscuote un grande successo di pubblico e di adesioni. Ambientata a Bianzano, piccolo borgo medievale immerso nel verde delle valli bergamasche, rappresentata da un imponente Castello del XII secolo, “Alla Corte dei Suardo” è una manifestazione semplice, genuina e spontanea caratterizzata in particolare dalla partecipazione diretta e generalizzata da parte della popolazione di Bianzano.
    Nei cortili più caratteristici del centro storico intere famiglie in costume d’epoca rievocano quadri di vita vissuta medievale, riproponendo antichi mestieri, usanze e tradizioni con naturalezza e spontaneità. E poi il fieno sparso lungo le strade, i segni della modernità sapientemente celati, le torce accese per illuminare il percorso del visitatore… il tutto immerso in un borgo medievale inalterato e “fuori dal tempo”.
    A questo spettacolo di bellezze storiche e naturali si affianca una ricca cornice di spettacoli: sbandieratori, arcieri, falconieri, maestri d’arme, cavalieri, musici, giullari, trampolieri, cantastorie…Il tutto presentato in una quattro giorni ricca di iniziative rivolte a tutte le età. Il clou della manifestazione è previsto la domenica pomeriggio in occasione del corteo e dei festeggiamenti per l’arrivo a Bianzano dei conti Suardo.
    (dal web)



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    Ad agosto in italia piu' di mille sagre.
    Dalle trote ai polpi, dal cinghiale alla birra, il made in Italy arriva in piazza. Dalle trote ai polpi, dal cinghiale alle birre artigianali, sono più di mille le sagre, sui prodotti più svariati, che si svolgeranno in Italia durante tutto il mese di agosto. Il calcolo è della Cia, la Confederazione degli agricoltori, precisando che "italiani e turisti andranno per campagne facendo gite in luoghi diversi rispetto a quelli soliti, girando per valli, addentrandosi fra gli Appennini o nelle colline, alla ricerca di vecchi e genuini sapori. L'Italia possiede un patrimonio, universalmente noto, ma da molti non ancora pienamente conosciuto, che ha come pilastro l'agroalimentare". Rise, lumache, cipolle, polpi, trote, pomodori e peperoni, albicocche e more, ma anche vini e birre artigianali. E poi "sagne", fettuccine e pappardelle, lasagne, cinghiale, funghi, patate, frittelle e crostate: una lista interminabile di prodotti e leccornie che nel nostro Paese, nelle quattro settimane di questo mese, si traducono in altrettante sagre e feste. "Prodotti tipici di alta qualità, non solo vini, contraddistinguono le nostre regioni - dice la Cia - non vi è area geografica che non si differenzi dalle altre, che non sia in grado di proporre specialità locali, accattivanti per il gusto, ricche di sapori e anche di storia. Scoprire il territorio attraverso i suoi gusti, i piatti tipici, le produzioni eccellenti rappresenta una modalità originale e divertente di fare turismo allontanandosi da località famose ma intasate, verso altre, magari distanti solo pochissimi chilometri, che invece mantengono intatto il proprio fascino e sono in grado di proporre produzioni e artigianato di assoluto interesse". "Chi sceglie il turismo delle sagre e delle feste di paese - sostiene la Cia - scoprirà quell'Italia fatta di migliaia di persone, sostanzialmente volontari, che, attraverso Pro loco e comitati di manifestazioni, si danno da fare per far scoprire a visitatori e turisti le ricchezze territorio. Un'occasione unica per conoscere realtà diverse e spesso inimmaginabili, tra l'altro degustando e acquistando prodotti a prezzi generalmente molto contenuti".



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    La festa di Lag Ba’omer



    Lag ba-Omer è una ricorrenza celebrata nel 33mo giorno del conteggio dell'Omer, una serie di giorni che inizia alla seconda notte di Pesach e termina a Shavuot. Il conteggio dell'Omer è un rituale che risale ai tempi antichi, quando a Gerusalemme il Sacro Tempio era ancora intatto.
    Lag Ba'Omer è la forma sintetica per dire Il trentatreesimo giorno dell'Omer. Ricorre, infatti, nel trentatreesimo giorno del conteggio dell'Omer che inizia il secondo giorno di Pesach e termina con la festa di Shavuot. La parola Lag non è, in realtà, una vera e propria parola. In ebraico antico le lettere venivano utilizzate come numeri (e nella Gematria è ancora così), ed il numero 33 veniva scritto con le lettere "lamed", ל, (L, vale 30) e "gimel", ג, (G, vale 3), che sommate fanno 33 לג.
    Nel corso della storia, seguendo le tragedie che in questo periodo colpirono il popolo ebraico, e in particolare la morte dei 24mila studenti di Rabbi Akiva dovuta ad un'epidemia diffusasi nel II secolo d.C., questi giorni divennero lutto nazionale, nel corso dei quali vengono applicate alcune proibizioni, come tagliarsi i capelli o celebrare matrimoni. Nel giorno di Lag ba-Omer il periodo di lutto termina, poiché la tradizione narra che gli studenti di Rabbi Akiva cessarono di morire.
    La storia degli studenti di Rabbi Akiva viene narrata nel Talmud, che giustifica la malattia come mandata da Dio, a causa del comportamento irriverente dei giovani allievi. Un altro evento significativo legato a questa data è la morte di Rabbi Simon bar Yochai (Rashbi), discepolo di Rabbi Akiva, ritenuto l'autore dello Zohar, il testo di riferimento della Kabbalah.
    La vera origine della festività è comunque sconosciuta, ed è spesso soggetto di opinioni contrastanti.
    Lag ba-Omer si collega anche con la storia della rivolta di Bar Kochba, il cui leader spirituale fu Rabbi Akiva e leader militare Shimon ben Kosiba (bar Kochba). Nel II secolo d.C., una parte del popolo di Israele si ribellò contro il regime di Roma e la rivolta, dapprima vittoriosa, venne soffocata brutalmente con la distruzione delle comunità ebraiche presenti in Terra di Israele, segnando la fine dell'indipendenza ebraica, mai riconquistata fino alla fondazione dello Stato di Israele, nel 1948. Vi sono alcune ipotesi che la festa celebri in realtà la vittoria temporanea di Bar Kochba e dei suoi uomini contro i romani.

    Lag ba-Omer è divenuta la festa dei fuochi, forse in ricordo dei fuochi segnalatori che i ribelli accendevano sulle montagne per comunicare tra di loro, e forse in memoria di Rashbi. Nelle settimane precedenti alla festa, i bambini raccolgono ogni frammento di legno che riescano a trovare, e la vigilia viene acceso un grande fuoco dove si cuociono patate e cipolle. Tra gli ebrei laici il fuoco è l'unica tradizione di Lag ba-Homer rimasta fino ad oggi. In Diaspora, gli ebrei più giovani durante Lag ba-Omer uscivano nei campi e tiravano frecce, forse in ricordo della rivolta di Bar Kochba, forse influenzati dalla presenza dei gentili. E' ancora possibile trovare bambini intenti a giocare con arco e frecce, ma è una tradizione che sta scomparendo. Migliaia di persone si recano in pellegrinaggio presso la tomba di Rashbi, in Galilea, accendono fuochi nella serata e organizzano picnic durante il giorno. Spesso gli ebrei religiosi vi portano i figli di tre anni, per effettuare il loro primo taglio di capelli. E' una consuetudine sviluppata dai cabalisti di Safed nel XVI secolo, divenuta un evento di folklore popolare. (dal web)
     
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    L'Antica Fiera di Santa Lucia
    rievocazione storica medievale
    Dal 10 all' 11 novembre, il 1300 rivive tra spettacoli e mercati
    Santa Lucia di Piave (TV)

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    L'Antica Fiera di Santa Lucia è una delle associazioni storiche più significative ed attive del Triveneto. Propone eventi suggestivi e culturalmente stimolanti dedicati al Medioevo, periodo solo all'apparenza buio e privo di inventiva, diffondendo gli usi e costumi in uno spaccato di vita del 1300.

    35567_Antica-Fiera


    L'evento principe è la grande rievocazione storica che ricostruisce l'antichissima fiera di Santa Lucia di Piave, crocevia di merci e traffici da ogni parte d'Europa che proprio nel Medioevo visse un periodo particolarmente florido. La manifestazione, che attira ogni anno migliaia di visitatori e turisti, si terrà sabato 10 novembre e domenica 11 novembre a Santa Lucia di Piave (TV), anche se il programma offre molte altre iniziative collaterali. La fiera medioevale, che rimane legata ai primi traffici commerciali tra Venezia e le Fiandre, rivive con una mostra-mercato di prodotti tipici del tempo: tessuti pregiati, canapa e lane di Fiandra, cavalli e asini, spezie ed utensili. Con i soldi veneti antichi, cambiati dai cambiavalute, si potranno anche assaggiare varie pietanze di "casari" e "vinari", dolci, marmellate, birre artigianali, il tutto rallegrati da giullari, musici e saltimbanchi.

     
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    I castelli di uomini a Tarragona

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    (David Ramos/Getty Images)


    Ieri a Tarragona, in Spagna, si è svolto il festival dei Castellers, un’antica tradizione di origine catalana: squadre di uomini composte anche da duecento persone (ognuna vestita con i propri colori tradizionali) hanno costruito un “castello” umano alto anche dieci piani stando in piedi l’uno sulle spalle dell’altro. Sopra alla torre, accompagnato da una musica tradizionale, è stato fatto salire un bambino, o un uomo di bassa statura, a rappresentare le nuove generazioni che non devono dimenticare le origini della cultura catalana e delle sue tradizioni.

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    ilpost.it - foto (David Ramos/Getty Images)
     
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    EVENTI STORICI


    FRATTA CARBONARA
    Fratta Polesine (RO), 09-10-11 Novembre 2012

    fratta

    È la rievocazione storica di una tragica vicenda accaduta nel Lombardo-Veneto all'epoca della Restaurazione, dove furono coinvolti alcuni patrioti di Fratta Polesine affiliati alla società segreta dei Carbonari. Abbattere la tirannide austriaca in nome di un'Italia unita, indipendente e repubblicana era il loro scopo. Un evento questo che ebbe ripercussioni internazionali. Ne abbiamo parlato con il professor Mario Cavriani, ideatore ed organizzatore della manifestazione.

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    La circostanza che scatenò la repressione poliziesca fu il banchetto organizzato il giorno di S.Martino del 1818 nella prestigiosa villa cinquecentesca Grimani-Molin ora Avezzù-Pignatelli,dalla padrona di casa, donna Cecilia Monti d'Arnaud (affiliata alla società segreta francese della Spilla Nera). Al banchetto erano stati invitati alcuni esponenti locali della Carboneria, ex militari napoleonici, borghesi, aristocratici e anche un sacerdote. Ma qualcuno fece la spia; gli austriaci vennero a conoscenza del luogo e dello scopo dell'incontro, così pure dei nomi degli invitati e li tennero d'occhio. Un mese dopo ebbe inizio una vera e propria retata che si estese oltre Fratta a tutto il Polesine con più di trenta arresti. Tradotti nelle carceri di Venezia dal 1819 al 1821 i patrioti subirono estenuanti interrogatori e processi che, per alcuni, si conclusero con condanne a morte per alto tradimento. Sentenza poi tramutata dall'Imperatore Francesco I in lunghi anni di carcere duro da scontare nelle prigioni dello Spielberg, in Moravia oggi nella Repubblica Ceca.
    Lo stesso carcere che accoglierà, di li a poco, anche i più noti Carbonari lombardi Federico Confalonieri, Piero Maroncelli e Silvio Pellico. Negli anni Trenta del secolo scorso, su iniziativa del Governo italiano e della Società Dante Alighieri, per ricordare le sofferenze patite dai nostri patrioti, venne costituito all'interno dello Spielberg il " Museo del Patrioti Italiani "
    (.sitogea)

     
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    Fiere e Mercati del '900
    LA FIERA DELL' OCA
    Mirano (VE), 10-11 novembre


    Nel 2003, grazie ad un lungo e scrupoloso lavoro di ricerca storica e culturale della Pro Loco Mirano, su "FIERE E MERCATI del '900 e finanziato dalla Regione Veneto, dal Ministero delle Infrastrutture e dall'Unione Europea, per valorizzare il legame storico e culturale tra la Provincia di Venezia e la Slovenia, si è riusciti a dar vita ad una ricostruzione storica di una Fiera, del'900, che è stata chiamata: "FIERA DE L'OCA". Una Fiera, dove sotto le tipiche bancarelle in legno dai grandi teli bianchi, gentili signore, in costumi d'epoca, vendono prodotti gastronomici a base d'oca od oggetti raffiguranti o riportanti l'immagine dell'oca, mentre attori, comparse e figuranti animano le vie del centro storico. P er la gioia dell'olfatto e della gola, ci sono i banchi gastronomici: vi è quello della delegazione del "Consorzio di tutela del salame d'oca di Mortara", patria delle oche, con il classico salame cotto nel grasso di suino e con il meno conosciuto, ma forse più importante, "salame ecumenico" detto anche "salame della pace", unico salume che può essere consumato dai fedeli delle tre grandi religioni monoteiste. E' un salame crudo contenente carne magra e poco grasso tutto esclusivamente d'oca (tagliato rigorosamente a coltello, secondo regole volute dalle religioni e insaccato in pelle d'oca poi cucita a mano). Continuando la passeggiata nel mercatino, gustando un panino caldo con salsiccia d'oca odorosa di finocchio, si scopre che così come allora nelle fiere per richiamare più acquirenti dai paesi vicini, venivano chiamati i saltimbanco, gli zingari con i loro animali ammaestrati (spesso orsi, e da qui il nome orsati), i "fenomeni " (la donna cannone, l'uomo a due teste, l'uomo più forte del mondo), i baracconi con il cinematografo o i primi spettacoli circensi, oggi alla Fiera de l'Oca, tra le bancarelle. troviamo i cantastorie, i saltimbanco, le orchestrine e il circo.



    "ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA"

    Nel 1998 Roberto Gallorini, Presidente della Pro Loco di Mirano, ideò il grande "ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA", riportando il gioco di Carlo Preti su 63 grandi tavole (di 2 metri per 2), rialzate 80 cm. da terra, che disposte attorno all'ovale della piazza formano una grande passerella colorata di circa 130 metri. La manifestazione è stata ambientata alla fine del secolo scorso, un po' per rifuggire dal consueto richiamo medievale, ma soprattutto per riscoprire il sapore genuino, la semplice quotidianità di un periodo non così lontano, ma già dimenticato. Il proposito è quello di ricostruire una festa di un paese di campagna all'inizio del '900 con i costumi e la scenografia relativi. Attorno all'ovale costituito dalle caselle, vengono innalzate ampie tribune su i quattro lati della Piazza formando così un anfiteatro. A questo si accede attraverso tre grandi portoni simili ai frontespizi delle giostre di una volta. I partecipanti al gioco, gli organizzatori, moltissimi paesani, hanno ritrovato in soffitte o cantine i vecchi abiti dei nonni. Altri se li son fatti fare. Abiti da contadini, da notai e signorotti, da militari, da signore con ombrellino e cappellino. Son saltati fuori carrettini, vecchie biciclette, carrozzine, carriole, cerchi e trottole.
    Artisti di strada, il teatrino delle marionette, saltimbanchi e "trampolieri", suonatori, il mangiafuoco percorrono le viuzze e la piazza allietando ed intrattenendo il pubblico mentre la banda di Mirano, con le vecchie divise di fine '800, suona musiche d'epoca. Ma su tutti si ergono imponenti delle gigantesche oche bianche di legno che sembrano uscire da sotto i portici e sopravanzare i visitatori. (dal web)

     
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    EVENTI STORICI

    Il “Sì” più famoso della storia cremonese sfila per Milano



    Milano e Cremona si trovano insieme per festeggiare il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. L’evento si inserisce nel contesto della Festa del Torrone di Cremona, che si svolgerà dal 16 al 18 novembre prossimi.
    L’evento affonda le proprie origini nella storia della città. Era infatti il 1430 e Bianca Maria Visconti aveva solo cinque anni quando divenne ufficialmente la fidanzata del ventinovenne comandante Francesco Sforza. Fu in questa occasione che Filippo Maria Visconti offrì allo Sforza Cremona e le altre terre come anticipo sulla dote di nozze e in cambio dei suo servigi. Il 25 ottobre 1441 Filippo Maria Visconti concluse infine le trattative per le nozze di sua figlia con lo Sforza. Nel giorno prefissato la sedicenne Bianca giunse nel cuore di Cremona, per celebrare le sue nozze, vestita di rosso, il colore zodiacale dell’ariete, cavalcando un cavallo bianco con la gualdrappa d’oro. La cerimonia rivivrà in un affascinante corteo in costumi d’epoca, composto di oltre 140 figuranti. Dame, cavalieri, giullari e sbandieratori sfileranno, in preziosi abiti rinascimentali, sabato 17 novembre partendo da Milano: lungo le vie del centro, dal Castello Sforzesco, da dove il corteo partirà alle ore 10.30, fino a Piazza Duomo, per poi accompagnare Bianca Maria, dopo il saluto e la benedizione del padre, nel suo viaggio verso Cremona.
    La sfilata proseguirà nel pomeriggio dello stesso giorno alla volta della manifestazione pre-natalizia più attesa, la Festa del Torrone “Torrone & Torroni”, a Cremona, dove si svolgerà la celebrazione del matrimonio nella piazza del Comune, il luogo più rappresentativo e cuore della città. Bianca Maria Visconti verrà scortata dalle sue dame di compagnia e si mostrerà, come era in uso fare allora nelle corti, alla popolazione, attendendo l’arrivo dello sposo davanti al Duomo dove i due sposi verranno poi simbolicamente uniti in matrimonio dando inizio ai festeggiamenti.
     
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    EVENTI STORICI



    La Disfida dei Trombonieri
    39^ edizione
    7 luglio 2013
    Cava De' Tirreni (SA)


    La Disfida dei Trombonieri trae origine dai fatti vissuti dal popolo cavese nel mese di luglio ed agosto del 1460. Al finire del XIII secolo, l'intero territorio cavese, per la consistente crescita dei casali che lo componevano, venne suddiviso in quattro Distretti: Sant'Adiutore, Mitiliano, Corpo di Cava e Pasculano. Il 7 agosto 1394 la terra della Cava, con Bolla di Papa Bonifacio IX , venne elevata all'alto rango di Città. Il momento dal sapore guerriero, "La Disfida dei Trombonieri", trae origine, invece, dai fatti vissuti dal popolo cavese nel mese di luglio ed agosto del 1460. Cinquecento militi cavesi accorsero spontaneamente in aiuto del Re Ferdinando I d'Aragona, che stava per essere sovrastato dal re Giovanni d'Angiò, intento a sovvertire le sorti del regno aragonese. Così ogni anno, nella prima settimana di luglio, ha luogo, nello stadio comunale "Simonetta Lamberti", la "Disfida dei Trombonieri", che rievoca l'intervento dei cavesi durante la battaglia di Sarno. I cavesi, guidati dai fratelli Longo, attaccarono il nemico dalla montagna che dominava la località Foce. Il combattimento, che si protrasse fino al giorno successivo, decretò la salvezza del regno aragonese, avendo il nemico abbandonato il campo di battaglia.
    Gli Angioini, per vendicarsi dell'affronto subito da parte dei nostri concittadini, attaccarono la città di Cava, alla quale il re Ferdinando dovette inviare dei soccorsi attraverso Amalfi. Il 31 luglio 1460, poi, re Ferrante, per esprimere la sua incommensurabile gratitudine, mandò all'"Università de La Cava" una lettera nella quale si dichiarava disposto ad esaudire tutte le richieste effettuate dagli amici cavesi.
    Più tardi, il 4 settembre 1460, non avendo la nostra città avanzato alcuna pretesa, il sovrano d'Aragona consegnò nelle mani dell'allora sindaco di Cava, Onofrio Scannapieco, una seconda lettera, in cui riconfermava la sua grande fiducia. Inoltre, diede al suo illustre concittadino una pergamena in bianco, con i sigilli e la firma del monarca, affinché i cavesi gli richiedessero tutto ciò che fosse loro gradito. Tale pergamena, però, non fu mai compilata ed è tuttora conservata, intatta, nel Palazzo di Città, in modo da rappresentare, oggi, l'ambito premio della "Disfida dei Trombonieri". Una manifestazione, quest'ultima, che vede competere gli otto Gruppi Trombonieri appartenenti ai quattro Distretti, e che ogni anno richiama un gran numero di spettatori, cavesi e non, che accorrono per condividere con noi tutti la gioia della rievocazione del grande momento storico.
    In ricordo di tanto, i Trombonieri di Cava de' Tirreni, nel corso del primo fine settimana del mese di luglio, suddivisi negli antichi quattro Distretti, in rappresentanza degli otto Casali (Sant'Anna, Sant'Anna all'Oliveto, Monte Castello, Borgo Scacciaventi-Croce, Santissimo Sacramento, Filangieri, Senatore e Santa Maria Del Rovo), ammantati dai colori dei due Gruppi di sbandieratori (Cavensi e Città de la Cava) e da quelli del Gruppo "I Cavalieri della Pergamena Bianca", si cimentano in una pacifica Disfida di fuoco, per aggiudicarsi la leggendaria "Pergamena Bianca". (folclore.eu)
     
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    "PALIO DELLE BARCHE"

    dal 20 al 28 luglio 2013


    Il Palio delle Barche rievoca l'ultimo atto delle ostilità tra le nobili famiglie perugine dei Baglioni e degli Oddi, una sanguinosa battaglia che vide nel 1495 Passignano sul Trasimeno (PG) al centro delle operazioni militari, quando, un piccolo esercito della famiglia Oddi dovette fuggire, barche in spalla, dal castello, inseguito dalle milizie dei Baglioni e dei Della Corgna.
    L'ultima domenica di luglio i quattro Rioni del Paese, il Centro Storico, Il Centro Nuovo o Centro Due, l'Oliveto e il San Donato, si affrontano in una competizione che prevede tre fasi. Nella prima le barche dei Rioni si sfidano in acqua sino a giungere al pontile del paese. Da qui barche in spalla inizia la velocissima corsa, quasi tutta all'interno del centro storico, con un tragitto tortuoso e difficile tra viuzze ripide e scalinate. Ritornati al molo i concorrenti riprendono poi la via del Lago per concludere la gara. Durante la settimana precedente i Rioni del Paese organizzano taverne nelle quali i visitatori possono degustare piatti tipici del Trasimeno e dove vengono intrattenuti con spettacoli e rappresentazioni storiche in costume. Dal Lunedi al Giovedi si svolgono le prove dei singoli Rioni partecipanti alla gara mentre il Venerdi viene disputata la Prova Generale. Il Sabato sera i Signori dei Rioni si incontrano in piazza per il Lancio della Sfida. Il Rione che detiene il Palio sfida gli altri ad una nuova gara. (eventiesagre.it)
     
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    PALIO DELLE BOTTI

    Corropoli (TE), dal 27 al 29 Luglio 2013


    La Rievocazione Storica della Pentecoste Celestiniana è uno spettacolo che si riallaccia ad antiche tradizioni storiche del passato medioevale di Corropoli. L'amenità delle fertili colline corropolesi hanno dato sempre degli ottimi vini. Attorno al 500, quando l'abate mitrato dell'Abbazia Celestiniana si riconosceva prerogative vescovili su tutto il territorio, i Corropolesi, nel giorno del Lunedì di Pentecoste erano soliti offrire ai monaci delle botti piene di vino. Dalle Contrade, accompagnate dal suono solenne delle campane, partivano verso il pio colle Mejulano degli allegorici pellegrinaggi. Preceduti dai gonfaloni, i Contradaioli, con i costumi delle grandi solennità trasportavano dei carri recanti botti di vino, barili d'olio ed altre mercanzie. Il "Ludo de le Botti" era uno dei diversi giochi popolari che dal 1450 al 1800 soleva svolgersi quale consuetudine annuale, in occasione di tale festività nel prato antistante l'Abbazia Celestiniana. Sappiamo per le fonti della tradizione che esso coinvolgeva le 10 Contrade rurali di Corropoli. Sappiamo storicamente che nel 1498 tale "Ludo" si svolse a margine della Festività di Pentecoste a cui presero parte i feudatari dell'Epoca: il Duca Andrea Matteo III e la Duchessa Isabella Piccolomini D'Aragona, presenza che solennizzò l'insediamento dei monaci Celestini nell'Abbazia di Mejulano. Dal 1983, data cui si fa risalire il ripristino rievocativo delle festività di Pentecoste, il "Palio" o meglio la sfida tra le Contrade si svolge nel Centro Storico di Corropoli dalla porta di Levante (transiterà in piazza Pie' di Corte) sino alla Chiesa di S. Giuseppe. La spettacolare ed originale gara viene preceduta da un corteo storico in costume medioevale che si snoderà per le vie del Centro Storico sino alla Piazza Piè di Corte dove avverrà la marchiatura delle Botti alla presenza dei feudatari, del Magistrato delle Contrade e del Capitano di Fiera. Successivamente ha luogo la "sfida" tra quattro "spingitori" di ogni contrada che debbono far rotolare botti di legno del peso di 70 kg su un percorso diviso in due frazioni. La contrada che nella sommatoria dei tempi delle due frazioni avrà impiegato il minor tempo si aggiudicherà il "Palio". Alfine di rendere più spettacolare la contesa l'ordine di partenza sarà determinato da una sfida (Antepalio de le Botti) che avrà luogo in un percorso ridotto ed in un'unica frazione.
    Le botti di ogni contrada, sotto la direzione dei Capitano di Fiera, vengono pesate una ad una subito prima della gara par determinare la propria regolarità.
    Queste non devono superare la tolleranza di kg 5 in difetto del peso standard, altrimenti verrà penalizzalo il tempo della Contrada alla gara del Palio. La pesa viene effettuata alla presenza di tutte le Contrade e dei personaggi della Rievocazione Storica.
    La marchiatura della botte viene effettuata subito dopo la pesatura cosicché questa non può essere sostituita con un'altra. Con uno stampo d'acciaio arroventato sulla brace si imprime l'anno di partecipazione ai Palio su uno dei due fondi della botte. Anche questa operazione viene effettuata in presenza di tutte le Contrade e dei personaggi detta Rievocazione Storica.(comunecorropoli.com)



    ..le contrade..

    Contrada ACCATTAPANE
    Colori: Rosso e Blu
    Simbolo: Donna con cesto di pane.
    Contrada agricola per eccellenza situata su una collina prospiciente l'abitato di Corropoli. Il nome, molto antico della Contrada, viene più volte citato nelle antiche pergamene e manoscritti dei monaci Celestini che in questo sito avevano delle fiorenti proprietà terriere e gli abitanti di questa zona erano dei valenti artigiani dediti soprattutto alla lavorazione del ferro e della canapa.
    Contrada CENTRO STORICO
    Colori: Nero e Giallo
    Simbolo: Castello medioevale dei duchi Acquaviva.
    Secondo l’abate Giuseppe Colucci, l’origine di Corropoli si fa risalire alla metà del V° secolo allorché distrutta dai Vandali e dai Mori la città di Truentum, i suoi abitanti, fuggiaschi, si rifugiarono su questa collinetta denominandola Colle di Ripoli, in seguito modificato in Corropoli. Feudo dei Duchi di Acquaviva, fu fortificato attorno alla metà del 1400 e vi fu eretto un Palazzo Baronale con ampi giardini e fontane.
    Contrada CENTURATI
    Colori: Giallo e Azzurro
    Simbolo: Moneta Romana.
    Fertilissimo territorio fu colonia militare romana sin dai tempi di Augusto. Particolarmente ricercato dai Centurioni, Ufficiali dell’esercito romano, per l’addestramento accurato dei propri soldati che nelle battaglie avevano il compito di svolgere un ruolo tattico, assai delicato, nelle strategie di guerra.
    Le Centurie vi stazionavano per lunghi periodi ed ognuna, autonoma rispetto all’altra, aveva un appezzamento ben delimitato di terreno a forma quadrata.
    Contrada COLLE MEJULANO
    Colori: Rosa e Verde
    Simbolo: Badia di Mejulano.
    Insediamento “romano” sin dai primi secoli vi fu eretto un tempio alla Dea Flora dove le giovinette del luogo vi celebravano delle feste che si svolgevano nel mese di maggio, denominate maggiolate. Sulle rovine del tempio pagano, prima dell’anno 1000, i monaci benedettini dell’insigne monastero di San Pietro di Ferentillo della Diocesi di Spoleto, vi eressero una prima chiesa dedicata al culto di Santa Maria. Nel 1497 per volere di Donna Isabella Piccolomini d’Aragona e del marito Andrea Matteo III duca di Acquaviva, la prepositura di Santa Maria venne ceduta alla Congregazione dei monaci Celestini i quali vi edificarono l’Abbazia, che fu dotata di vistose rendite. Nel 1574 fu dichiarata Nullius e nel 1616 fu elevata all’onore di Badia. Per effetto delle leggi napoleoniche del 1807 l’Ordine monastico dei Celestini fu soppresso.
    Contrada GABBIANO
    Colori: Bianco e Celeste
    Simbolo: Chiesa di San Benedetto a Gabbiano.
    Fu terra di missione per i monaci Benedettini Cassinesi che nel XII° secolo vi fondarono un monastero con annessa Chiesa intitolata a San Benedetto. Nel 1671 Papa Clemente X conferì la Commenda di Gabiano a Mons. Andrea d’Aquino che a sua volta, per il canone annuo di 300 scudi romani, la diede in affitto ai monaci Celestini di S. Maria di Mejulano.
    Contrada MONTAGNOLA
    Colori: Bianco e Nero
    Simbolo: Testa di Frate Cappuccino.
    In tre secoli di storia, la gloria, lo splendore e la decadenza dei riferimenti storici di questo lembo di territorio Corropolese. Nel 1694 la Principessa Francesca Caracciolo, moglie di Giosia Acquaviva, volle fondare il Convento di Santa Maria degli Angeli con annessa Chiesa in stile barocco, ricca di stucchi e di pitture ad alto interesse artistico raffiguranti vari Santi. A reggere le sorti del Convento furono chiamati i Minori Osservanti dell’Ordine di San Francesco. Il periodo aureo di questo monumento fu tra il 1700 ed il 1811, anno in cui per effetto delle leggi napoleoniche fu soppresso.
    Contrada PIANAGALLO
    Colori: Rosso e Verde
    Simbolo: Gallo su asta Romana.
    Questa contrada posta in una posizione strategica di fronte all’abitato di Colonnella, ha rappresentato per diversi secoli un punto di osservazione nelle varie vicende belliche sviluppatesi ai confini tra la terra marchigiana e quella abruzzese. Zona di frontiera tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, Corropoli si trovò sempre a dover subire le conseguenze delle guerre e degli stanziamenti degli eserciti in lotta; da quelli francesi e spagnoli a quelli pontifici.
    Contrada PIANE S. DONATO
    Colori: Bianco e Rosso
    Simbolo: Chiesa di S. Donato.
    Anticamente doveva essere un insediamento romano. Lo dimostra il ritrovamento nel corso degli ultimi decenni di diverse tombe a cappuccina.
    Contrada RAVIGLIANO
    Colori: Giallo e Rosso
    Simbolo: Chiesa di S. Scolastica.
    Nell’antichità tra le ubertose terre sorgevano diverse chiesette rurali tra cui quella di S. Scolastica (sec. XIV) recentemente restaurata che in tempi remoti vi era annesso un monastero femminile dedicato alla Santa. Adiacente alla chiesa vi è ancora attiva la Fonte delle Monache, meta da secoli di un tradizionale pellegrinaggio che si ripete ogni 10 febbraio, di donne partorienti che si recano alla fonte per bere l’acqua miracolosa quale auspicio per un buon allattamento.
    Contrada VIBRATA
    Colori: Grigio e Verde
    Simbolo: Torrente con capanna di Ripoli.
    E’ la contrada che ingloba nel suo territorio l’Area Archeologica di Ripoli tra le più note ed estese dell’Epoca Neolitica (4-9000 anni fa). La scoprì nel 1867 l’allora medico condotto di Corropoli Concezio Rosa: oltre 300 fondi di Capanne che permisero di ricostruire ambiente e vita dell’uomo primitivo con 5163 reperti riferibili all’Età della Pietra.


    (comunecorropoli.com)
     
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