JANE AUSTEN

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  1. gheagabry
     
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    « Lo scrittore più di moda nello show business non è John Grisham o Michael Crichton,
    ma Jane Austen »
    (Vanity Fair)


    JANE AUSTEN



    Jane Austen nacque nel villaggio di Steventon, nella contea dell’Hampshire il 16 dicembre 1775. Era la settima di otto figli ...Suo padre George aveva frequentato il St. John’s College ad Oxford ed era diventato successivamente rettore della parrocchia di Steventon; sua madre Cassandra (nome da ragazza Leigh) veniva da un’antica famiglia legata ai Leighs di Stonehill Abbey nel Warwickshire.
    Jane e sua sorella furono mandate a scuola a Oxford e a Southampton, prima di frequentare la Abbey School a Reading, e furono incorraggiate a scrivere fin dalla piú giovane etá. Fu a Steventon che Jane Austen scrisse il suo primo romanzo, Amore e Amicizia (Love and Friendship), all’ etá di soli 14 anni e, subito dopo, La storia d’Inghilterra dal regno di Enrico IV alla morte di Carlo I (A History of England by a partial, prejudiced and ignorant Historian), insieme ad altre opere minori oggi generalmente raccolte nel corpus dei cosiddetti Juvenilia. E fu sempre nello Hampshire che completó la prima stesura di tre dei sei romanzi portati a termine: L’Abbazia di Northanger (Northanger Abbey), Ragione e Sentimento (Sense and Sensibility) e quello che poi diverra’ Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice), con il titolo First Impressions, In quegli anni inizió anche un romanzo dal titolo The Watsons che pero’ rimase incompiuto...
    Quando il padre si ritiró dalla chiesa, nel 1801, la famiglia si trasferí a Bath con grande sgomento di Jane. Gli anni trascorsi a Bath non furono felici per lei. La famiglia fece nuove conoscenze, ma pochi tra loro erano considerati amici. Il soggiorno a Bath veniva interrotto dalle escursioni che si ripetevano annualmente, verso le localitá balneari come Sidmouth, Dawlish e Lyme Regis .
    A quei tempi era consuetudine che i figli maschi si dedicassero ad una professione o alla carriera militare (due dei fratelli di Jane erano nella Marina), mentre le figlie rimanevano a casa in attesa di sposarsi, partecipando attivamente alla vita domestica.Nell’inverno del 1802, quando Jane aveva 27 anni, accadde che un ricco proprietario terriero presso la cui famiglia si trovavano ospiti Jane e sua sorella, Harris Bigg-Wither di Manydown Park , chiese a Jane di sposarlo e lei inizialmente accettó. Ma la mattina successiva, dopo una notte insonne, cambió repentinamente idea, ruppe il fidanzamento e Jane e Cassandra fecero armi e bagagli e partirono di gran fretta.
    Nel 1803 Jane riuscí a vendere Northanger Abbey (con il titolo Susan) ad un editore il quale tuttavia decise di non pubblicarlo ed il romanzo apparve per la prima volta postumo soltanto 14 anni dopo.
    Dopo la morte del padre, nel 1805, la famiglia lasció Bath e si trasferí a Southampton per stare vicino ai fratelli.
    Tra le proprietá ereditate da Edward, il fratello, c’era anche Chawton House nell’Hampshire e fu lí che, nel 1809, invitó a stabilirsi sia la madre che le sorelle. La famiglia si trasferí con grande felicitá di nuovo nell’amato Hampshire. Nei successivi sette anni e mezzo trascorsi a Chawton, Jane portó a termine la seconda stesura di Ragione e Sentimento e di Orgoglio e Pregiudizio che furono poi pubblicati rispettivamente nel 1811 e nel 1813. A seguire pubblicó Mansfield Park nel 1814 e Emma (dedicato al principe Reggente) nel 1816.
    Inizialmente la sua identitá fu tenuta segreta ed i primi romanzi furono pubblicati anonimi con il nome “by a Lady” (da una Signora), ma in seguito il fratello Henry rese ufficialmente nota l´autrice e il nome di Jane Austen divenne immediatamente famoso. Il suo ultimo romanzo portato a compimento, Persuasione (Persuasion), fu pubblicato soltanto dopo la sua morte. Nel 1816 inizió anche Sanditon, ma il romanzo rimase incompiuto.
    Morí tra le braccia di Cassandra il 18 luglio del 1817 all’etá di 41 anni. Non sono ben chiare le cause della morte, ma sembra probabile che si trattasse del morbo di Addison....I parenti ottennero, esercitando il loro diritto in quanto familiari di un ecclesiastico, che Jane Austen venisse seppellita nella cattedrale di Winchester.
    Oggi la residenza di Chawton, che é diventata nel frattempo un museo, é meta di pellegrinaggio per migliaia di ammiratori da tutto il mondo.
    (Vienny, ilmondodijane.com)



    Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra metà.


    La scrittura di jane presenta poche scene descrittive e digressioni narrative ma è caratterizzata dai dialoghi che l'autrice rende con il discorso diretto, con lo stile epistolare e con il discorso indiretto libero..... il discorso diretto con la mediazione del narratore, fu utile all'autrice per rendere, in maniera ironica o drammatica, i pensieri e le parole dei protagonisti.
    « Il ritratto! Che ardore aveva mostrato a proposito del ritratto! E la sciarada! E cento altre circostanze... come erano parse indicare chiaramente Harriet! Certo, la sciarada, col suo "pronto ingegno" ma d'altronde i suoi "teneri occhi...": di fatto, non conveniva nè all'una nè all'altra; era un capriccio senza gusto o verità. Chi avrebbe potuto raccapezzarsi in quella balordaggine? »
    (Emma Woodhouse, capitolo 26, "Emma")
    La mancanza dei verbi "dire" e "pensare" nella funzione di collegamento tra il narratore e il personaggio, danno l'illusione al lettore di essere nella mente dei protagonisti. La Austen utilizza ampiamente questa tecnica anche per illustrare il background dei personaggi... la Austen assegna ad ogni personaggio dei caratteri distintivi che lo rendono riconoscibile dalle sue parole. Ad esempio l'Ammiraglio Croft in "Persuasione" è riconoscibile dallo slang navale mentre il Signor Woodhouse di "Emma" dal suo linguaggio perennemente ipocondriaco.
    « "È molto gentile da parte vostra, Mr. Knightley, uscire a questa tarda ora per farci una visita. Ho paura che sia stata per voi una camminataccia."
    "Niente affatto, signore. È una magnifica notte di luna; e così mite che devo ritirarmi dal vostro gran fuoco."
    "Ma dovete averla trovata umidissima e fangosissima. Mi auguro che non vi prendiate un'infreddatura."
    "Fangosa, caro signore! Ma guardate le mie scarpe. Non c'è uno schizzo." »

    (Mr. Knightley e Mr. Woodhouse, capitolo 1, "Emma")



    Aspettati una lettera molto piacevole poiché, non avendo un sovraccarico di argomenti (non ho nulla da raccontare) lascerò libero il mio genio dall'inizio alla fine.
    - Da una lettera A Cassandra del 1801 -


    .....orgoglio e pregiudizio....


    "Allora," osservò Elizabeth, "il suo concetto di donna istruita deve comprendere capacità non comuni."
    "Appunto, capacità non comuni."
    "Oh, si capisce!" esclamò la sua [Darcy] fedele sostenitrice [Caroline Bingley]; "non si può stimare veramente istruita una persona che non superi di molto la media. Una donna deve conoscere a fondo la musica, il canto, il disegno, la danza e le lingue moderne, per meritare questo attributo; e oltre a tutto ciò, deve avere un certo non so che nell'aspetto e nell'andatura, nel tono di voce, nel modo di esprimersi e di rivolgere la parola, altrimenti l'aggettivo sarà meritato soltanto per metà."
    "Deve possedere tutto questo," soggiunse Darcy, "e a tutto questo deve tuttavia unire qualcosa di più sostanziale, il risultato di un affinamento spirituale derivato dalle molte letture."
    "Non mi sorprende più che lei conosca soltanto cinque o sei donne istruite. Mi stupisce, se mai, che ne conosca tante."

    (capitolo 8)


    Jane è sepolta a Winchester -benedetta sia la sua ombra!
    Lode al Signore per averla creata, e per tutto ciò che ha fatto!
    E mentre la pietra a Winchester, o in Milson Street
    rimane
    Gloria, affetto e onore all’inglese Jane.
    (Rudyard Kipling)




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  2. gheagabry
     
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    UN LIBRO...UN AUTORE


    “ È sorprendente, quando ci ripenso ora
    e ripenso a quello che lei era,
    che il mio cuore fosse tanto insensibile!”
    “I suoi gusti, le sue opinioni,
    credo di conoscerle meglio delle mie,
    e certo mi sono molto più care.”


    RAGIONE e SENTIMENTO


    Jane Austen scrive la prima stesura del romanzo nel 1974, quando ha circa 19 anni, intitolandola "Elinor and Marianne", in forma epistolare, una raccolta di lettere che intercorrono tra le due sorelle. Dal 1795 in poi il manoscritto subì diverse modifiche e successivamente, la forma epistolare verrà sostituita dallo stile in terza persona e il titolo cambierà in "Ragione e sentimento" , con la pubblicazione definitiva nel 1811, firmata con lo pseudonimo di “una Lady”. Come gli altri maggiori romanzi della Austen, descrive le vicende di un'anima ingenuamente romantica che, attraverso l'esperienza, giunge a comprendere infine la realtà dell'esistenza. Il romanzo è ambientato nell'Inghilterra dell'800, parla di amore, passione, sentimenti e convenzioni sociali. Incentrato sulle vicende sentimentali delle sorelle Dashwood, quella maggiore Elinor e la minore Marianne, vuole soprattutto mettere in evidenza le differenze caratteriali e comportamentali delle due.
    Elinor guidata dalla ragione, attenta alle buone maniere, che costringe spesso i suoi sentimenti e i suoi pensieri perché esternarli potrebbe essere troppo spudorato, azzardato o egoista. Marianne istintiva, passionale e schietta, nei sentimenti, nelle opinioni e nei giudizi. Non disposta a scendere a compromessi, non avvezza alle ipocrisie che le buone maniere vorrebbero. Il romanzo. inoltre, racconta le differenze sociali, le invidie, i pettegolezzi, le madri che cercano un buon partito per sistemare le proprie figlie, le madri che non approvano le scelte sentimentali dei propri figli, balli, ricevimenti.
    Un punto di forza del romanzo è l'ambientazione, sempre all'insegna del realismo. Jane Austen si dimostra un'osservatrice incredibilmente acuta, trasmettendo con puntualità pregi e difetti al lettore. Il vero asso nella manica però è l'ironia; pur essendo un romanzo serio, in alcuni punti anche drammatico, la Austen crea diversi momenti divertenti.
    I personaggi, intorno alle sorelle, si comporteranno sempre allo stesso modo, in base al loro ruolo nella storia: la Sig.a Middleton sarà sempre attaccata ai suoi figli, e coloro che li aduleranno; la signora Jennings sarà sempre totalmente incapace di capire i sentimenti di coloro che le stanno attorno, anche se lei è convinta del contrario, e la terza Dashwood, Margaret, le poche volte che apparirà darà la prova di essere proprio come la dipinge il narratore onnisciente, vale a dire con i difetti di Marianne ma senza i suoi pregi. Fa sempre piacere trovarsi di fronte a dei personaggi coerenti a loro stessi.
    Nella battaglia fra Ragione e Sentimento non c'è un vincitore certo. Jane Austen sembra prendere posizione a favore della ragione, si racconta che nella realtà lei fosse più simile a Marianne, mentre la sorella Cassandra ad Elinor. Lo provano le stesse Elinor e Marianne alla fine della storia: l'una ha imparato che a volte sfogare i propri sentimenti può portare vantaggio, l'altra che lasciarsi guidare dagli impulsi del momento senza riflettere non è una scelta saggia. Questo non significa che rinnegheranno la loro personalità, ma al contrario entrambe avranno capito come far tesoro dai pregi dei rispettivi atteggiamenti.

    Elinor e Marianne Dashwood sono due sorelle di origini abbastanza altolocate. Vivono con i genitori e la sorellina Margaret in una splendida casa. Purtroppo tutto cambia con la morte del padre, le quattro donne sono costrette ad andarsene, cedendo alle pressioni del figlio del signor Dashwood avuto dal primo matrimonio e che, con la moglie Fanny, vuole prendere possesso della casa facendole sloggiare. Lasciano la loro casa e i privilegi di cui avevano goduto fino ad allora per trasferirsi nel Devonshire a Barton Cottage, approfittando dell'amicizia di una famiglia residente lì vicino.
    Le due sorelle sono molto diverse caratterialmente, Elinor è molto pratica, precisa, razionale, responsabile, cerca di farsi carico dei problemi della famiglia, da brava sorella maggiore, ma finisce in questo modo per avere paura dei suoi stessi sentimenti. Marianne è diversissima, è emotiva, si lascia trascinare dalle sue emozioni, lunatica, vitale, ma anche ingenua, crede nel vero amore. Questo contrasto si farà più evidente quando le due affronteranno le prime esperienze amorose: Elinor con il timido e dalla difficile situazione familiare Edward Ferrars, fratello di sua cognata Fanny, e Marianne con il passionale Willoughby, non accorgendosi che un suo conoscente, il colonnello Brandon, prova dei sentimenti per lei. Marianne avrà spezzato il cuore, perchè ingannata e ne soffrirà fisicamente. La sorella maggiore nasconderà il suo dolore.
    Saranno questi, assieme alle strade e alle case in città di una vecchia Londra, gli scenari in cui avranno luogo le vicende narrate nel romanzo.

    JANE AUSTEN



    Jane Austen è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa prero-
    mantica inglese definita dalla critica come “one of the greatest of all the novelist of manners”. La sua istruzione si completò a casa da autodidatta, dichiarando essa stessa in seguito con umiltà e modestia: "Posso vantarmi di essere la donna più ignorante e meno
    istruita che abbia osato diventare scrittrice." Per la scrittrice il successo letterario arrivò tardi; i suoi primi scritti, parodie in forme letterarie, genere molto diffuso all'epoca, risalgono al periodo fra il 1787 e il 1793, ma, vivente, vide apparire solo quattro dei suoi capolavori, in larga parte dedicati al matrimonio e all'amore; il suo primo romanzo,
    Sense and sensibility, fu pubblicato nel 1811, e Pride and prejudice, nel 1813. I suoi sono romanzi che parlano dei costumi del tempo, racconti di vita domestica, offrono al lettore squisiti ritratti della borghesia provinciale e della piccola “nobiltà” di campagna, intrighi che la scrittrice stessa conosceva in prima persona. Questo è il mondo che caratterizza l’Inghilterra prima della rivoluzione industriale, le pulite e tranquille piccole città, la bellezza delle campagne, le graziose fattorie. L’autrice coglie infatti il mondo aristocratico e borghese in un momento di graduale trasformazione. Nobili e
    commercianti tradizionalmente divisi da barriere di casta, cominciano una progressiva assimilazione Attenta e precisa l' analisi dell’uomo in quanto essere sociale, delle tensioni tra spontaneità e convenzione. Con ironia, sensibilità, intelligenza e intuito esplora le emozioni e il comportamenti umani. Con grazia ed arguzia sa mettere in ridicolo i costumi del tempo. Non pensa un gran che bene né degli uomini né del matrimonio. Contro l'ipocrisia elevata a norma di vita dell'aristocrazia britannica e contro l'anacronismo che costringeva figlie e mogli in una condizione di immaturità psicologica e culturale, Jane si proponeva come un modello di donna emancipata anche se il tessuto sociale dell'epoca è arcaico e rigidamente pregiudiziale, un'epoca in cui le rigide norme sono concepite per crescere donne senza sogni e senza ambizioni.
    Allora sposarsi era questione di vita o di morte: l’unica professione concessa a fanciulle di buona famiglia era il matrimonio, ogni gesto, pensiero, capacità erano diretti ad assicurarsi un indispensabile buon partito. Per essere felici si doveva sposare un uomo ricco che viveva in ottime circostanze. Vi è la logica del matrimonio combinato. Il matrimonio e' stato quasi sempre nella storia teso ad altre finalità e l'amore veniva ricercato in diversi modi.
    Racconti di amori che non si spengono né con il passare del tempo, né con il cambiamento degli stati interiori, e che portano alla felicità la protagonista, una tipica figura di donna tanto intelligente quanto emancipata, una tipologia femminile certo cara all'autrice inglese. Romanzi che parlano dell'aristocrazia britannica e del suo anacronismo, della spiccata vetustà di certi modi, di un comportamento sociale che già secoli fa mostrava il suo carattere arcaico e rigidamento pregiudiziale, almeno agli occhi della Austen, una donna che prima ancora di essere scrittice voleva vivera la sua femminilità in un modo che non fosse solamente lo stereotipo mondano della madremoglie-signora.
    (Valentina Teriaca)
     
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