CASE e MISTERI

...le strane abitazioni....

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  1. gheagabry
     
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    Winchester-Mystery-House-Exterior-133



    WINCHESTER HOUSE



    La Winchester House è una gigantesca mansion situata a San Jose (California), che fu la residenza di Sarah Pardee Winchester, vedova dell'industriale armiero William Wirt Winchester. Venne costruita nel 1884, e da allora ininterrottamente ampliata per 38 anni, fino al 1922. Attualmente è un'attrazione turistica, nota anche come Winchester Mystery House e classificata nella lista del National Register of Historic Places statunitense.



    Storia e leggende

    Sarah Winchester si era sposata con il figlio del fondatore della nota fabbrica d'armi, con cui ebbe una figlia, Annie, mancata prematuramente nel 1866; nel 1881 morì di tubercolosi anche il marito William. Affranta e depressa da queste due gravi perdite, nonché convinta che una maledizione si fosse abbattuta sulla sua famiglia, Sarah consultò un medium che le disse che doveva lasciare la sua casa a New Haven, ed andare ad ovest per costruire una grande casa per lei e per tutti gli spiriti delle vittime delle carabine Winchester, predicendole che sarebbe vissuta finché avesse continuato a costruire la sua casa.
    La vedova Winchester ereditò più di 20 milioni di dollari ed il 50 percento della proprietà della Winchester Repeating Arms Company, con una rendita giornaliera di 1.000 dollari, stimati nel 2008 equivalenti a circa 21.000 dollari al giorno. Questo enorme ammontare di denaro le diede la possibilità di edificare e continuamente costruire la grande casa. I lavori, iniziati nel 1884 e sotto la costante guida di Sarah Winchester, vennero eseguiti quotidianamente, 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno per ben 38 anni, fino al 5 settembre del 1922 (giorno della morte per cause naturali di Sarah, all'età di 82 anni).
    All'epoca la proprietà Winchester era di 650.000 m² (162 acri), ma ora l'appezzamento di terreno si è ridotto a 24.000 m² (4,5 acri), il minimo per contenere la casa e le vicine dépendance. Secondo la leggenda popolare la vedova era convinta che la casa fosse frequentata dai fantasmi delle persone uccise dalle armi Winchester, e che solo il continuo costruire li avrebbe placati. In questo modo e con questa ossessione ampliò enormemente l'edificio, costruendo anche all'interno elementi inutili, come delle scale che non portano a niente, finestre che si aprono sul nulla, ed un ascensore a pistoni orizzontale, l'unico esistente negli Stati Uniti. Prima della disponibilità tecnica di ascensori (in seguito ne furono installati tre), Sarah fece costruire ovunque scale di facile accesso, per poter comodamente arrivare in ogni punto della casa malgrado la sua grave artrite.



    Questi alcuni numeri della composizione della magione:
    160 stanze
    40 camere da letto
    6 cucine
    2 sale da ballo
    52 lucernai
    1257 finestre e circa 10.000 vetrate
    40 scale per un totale di 467 gradini
    47 caminetti
    17 camini
    76.000 litri circa di vernice (20.500 galloni) vennero usati per dipingere e ridipingere in continuazione la casa.
    13 stanze da bagno, di cui una accessibile solo dall'esterno
    Il numero 13 ha un significato rituale in molti elementi della casa: candelabri modificati a tredici bracci, ganci appendiabiti in multipli di 13, vetrate in stile Tiffany con 13 pietre colorate, e la grande campana della proprietà suona ogni venerdì 13 per 13 volte alle 13 in punto.




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    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 19:48
     
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  2. gheagabry
     
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    LA SCALA MISTERIOSA DI SANTA FE'




    Nel settembre 1852, alcune Suore di Lorette (Loreto) andarono ad installarsi nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, tra il Kentucky, il Missouri ed il Kansas. Un viaggio difficile ed ad alto rischio nel corso del quale la superiora, Madre Mathilde, morì di colera. Esse si fermarono a Santa Fe, nel Nuovo Messico (altra terra strappata al Messico dagli americani). Suor Madeleine (nominata superiora da Mons. Lamy), Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert si installarono in una casetta, in mezzo ad una popolazione composta principalmente da messicani e da indiani. La loro prima preoccupazione fu quella di costruire un convento e una cappella. Esse fecero dunque venire alcuni carpentieri messicani e, ben presto, una scuola venne edificata: il Collegio di Lorette. La costruzione della cappella iniziò il 25 luglio 1873, secondo il progetto dell'architetto Mouly, che aveva disegnato la cattedrale di Santa Fe. Mons. Lamy, che era francese, nutriva l'idea di costruire "qualcosa di simile" alla Saint-Chapelle di Parigi! Questa cappella fu dunque la prima costruzione gotica ad Ovest del Mississippi. L'edificio doveva essere di 8 metri di Larghezza, 23 metri di lunghezza e 26 metri di altezza. Essa venne posta sotto il patronato di San Giuseppe. A cappella finita, le Suore si accorsero che se da un lato la realizzazione era notevole, tuttavia era stato fatto un errore grossolano: nessun collegamento era stato previsto tra la tribuna ed il coro. Nessuna tromba di scale e, tenuto conto dell'altezza della tribuna, era impossibile installarne una! Suor Madeleine fece venire numerosi carpentieri per provare a risolvere il problema. Invano. Certi proposero di mettere una scala, altri di radere al suolo l'intero edificio per ricostruirlo.

    La-scala-miracolosa-di-San-Giuseppe-a-Santa-Fe



    Le Suore preferirono fare una novena. E di stare a vedere. L'ultimo giorno della novena, un uomo anziano, che spingeva un asino carico di attrezzi, propose di costruire una scala, cosa che gli venne accordata, naturalmente. In fatto di attrezzi, l'uomo ne possedeva solamente tre: una sega, un martello e una squadra a T. Dopo sei mesi, il lavoro fu finito. E l'uomo sparì dall'oggi al domani. Senza lasciare tracce. E senza aver chiesto nemmeno un soldo. Madre Madeleine, preoccupata di assolvere il suo debito, andò alla segheria per pagare il discreto carpentiere e il legno. Ma ecco la sorpresa: nessuno
    conosceva l'uomo e nessun documento riguardava un acquisto di legno per la cappella. Primo mistero. Il secondo, non certamente da meno, riguarda la scala. È un vero capolavoro composto da due spirali complete (2 x 360°), su sé stesse. A differenza della maggior parte delle scale a chiocciola, essa non ha nessun pilastro centrale per sostenerla. Il che vuol dire che è sospesa senza nessun supporto. Tutto il suo peso grava sul primo scalino. Suor Florian OSF, che ha lasciato un racconto di questa storia "miracolosa" (cfr. rivista SaintJoseph, aprile 1960), scrive: "Parecchi architetti hanno affermato che questa scala avrebbe dovuto crollare al suolo nel momento stesso in cui la prima persona si fosse azzardata sul primo scalino. E tuttavia essa è stata utilizzata quotidianamente per oltre cento anni. La scala è stata assemblata esclusivamente con perni di legno: non c'è un solo chiodo. Attualmente, la parte localizzata sotto gli scalini tra il montante e la cremagliera assomiglia al legno leggero. In realtà, si tratta di gesso mescolato al crine di cavallo, destinato a dare rigidità. Troppo numerosi sono i visitatori che si sono lasciati prendere dalla tentazione di portarsi a casa un souvenir, e che perciò hanno strappato dalla scala dei pezzi di gesso. Nel 1952, quando le Suore hanno festeggiato il centenario del loro arrivo a Santa Fe, hanno sostituito il gesso, e l'hanno dipinto in modo da dargli l'aspetto di smalto color legno". All'epoca della sua costruzione, la scala non aveva ringhiere. Esse furono aggiunte cinque anni più tardi. Una delle ragazze che si trovava allora
    nel collegio aveva 13 anni. Più tardi, divenne Suor Marie presso le Suore di Lorette. Essa ha spiegato come lei e le sue compagne furono probabilmente le prima ad utilizzare la scala: "Avevamo talmente paura a salire sulla tribuna che ne ridiscendevamo sulle mani e sulle ginocchia". Migliaia di visitatori sono venuti - dal mondo intero - per esaminare questa scala misteriosa. Tra essi, numerosissimi architetti. Tutti hanno ammesso che non comprendevano assolutamente
    come la scala sia stata costruita. Né come abbia potuto rimanere in buono stato dopo decine di anni di utilizzo.
    Spiega ancora Suor Florian: "Ho parlato della scala con Urban C. Weidner, architetto della regione di Santa Fe e perito di rivestimenti in legno. Mi ha detto che non aveva visto mai una scala a chiocciola su 360° che non fosse sostenuta da un pilastro centrale. Una delle cose più sorprendenti a proposito di questa scala, secondo Weidner, è la perfezione delle curve dei montanti. La curvatura di ogni pezzo è perfetta. Come puo essere stata realizzata una scala simile nel 1870, da un uomo che ha lavorato da solo, in un luogo isolato, con degli attrezzi più che rudimentali? Questo fatto non è mai stato spiegato".
    Numerosi periti del legno hanno tentato di identificare il tipo di legname utilizzato, in modo da individuare la sua origine. Senza trovare risposte. Gli scalini, instancabilmente utilizzati per più di un secolo, non presentano segni di usura che sul bordo. Uno di questi periti pensa di avere identificato questo legno come "un tipo di pino granuloso sui bordi". Resta il fatto che questo legno duro non viene dal Nuovo Messico. "Nostra Madre, la Santa Chiesa è sempre molto circospetta quando si tratta di giudicare sulle cose soprannaturali. Ecco perché le Suore e i sacerdoti della regione di Santa Fé hanno evitato,
    nello stesso spirito, di dire qualcosa di definitivo a proposito della scala. Le Suore del Collegio di Nostro Signora di Lorette sanno oggi, come dicevano già 4 Suor Madeleine e la sua comunità, che la scala era stata la risposta di San Giuseppe alle loro preghiere. Molti amano pensare che il carpentiere era San Giuseppe stesso. Tuttavia, gli annali della comunità, come gli archivi diocesani, sono silenziosi sull'argomento: gli annali ci dicono solamente che la cappella di Nostra Signora della Luce è stata dedicata a San Giuseppe il 25 aprile 1878", ricorda Suor Florian. (dal web)

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    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 19:53
     
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  3. gheagabry
     
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    L'albergo in un'altra dimensione



    Due giovani coppie di sposi, nel 1979, partirono dalla città inglese di Dover per una vacanza che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto toccare la Francia e la Spagna.
    Invece li portò attraverso un altro mondo. Geoff e Pauline Simpson e i loro amici Len e Cynthia Sisby partirono in nave e, superata la Manica, sbarcarono sulla costa francese. Qui noleggiarono un auto e subito si diressero verso Sud. Alle 21 e 30 di quella stessa sera, il 3 ottobre, stanchi ed assonnati, si misero a cercare un posto dove passare la notte ed appena usciti dall'autostrada trovarono un motel dall'aria elegante. Nell'atrio Len trovò un uomo con una strana uniforme color prugna, il quale, gentilmente, lo informò di non avere stanze libere, ma che poco più a sud avrebbero trovato un altro motel. Len lo ringraziò e ripartì con i suoi compagni.
    Durante il tragitto tra i due motel rimasero impressionati dalle condizioni del manto stradale, completamente composto da ciottoli, e dall'apparenza degli edifici che sembravano fermi nel tempo ad un secolo prima.
    Trovarono anche una pubblicità di un circo ed anche questa destò in loro molto interesse perchè sembrava veramente antica.
    Alla fine giunsero ad un basso edificio con una fila di finestre illuminate e degli uomini seduti davanti alla facciata, i quali dissero che quella era un'osteria e che l'albergo si trovava qualche chilometro più a Sud. I nostri proseguirono, superarono un posto di polizia e finalmente giunsero al tanto sospirato albergo. Una volta all'interno notarono che era tutto di legno massiccio. Sui tavoli non c'erano tovaglie, né vi era traccia di un qualsiasi moderno comfort, tipo telefoni, ascensori, ecc... Le stanze da letto non erano da meno. I letti avevano pesanti lenzuola ed erano privi di cuscini. Le porte non avevano serrature ma solo paletti di legno e nel bagno le tubature erano quanto meno antiquate. Dopo aver cenato se ne andarono subito in camera e si addormentarono. Al mattino, svegliati dalla luce che filtrava attraverso le persiane, si accorsero che le finestre non avevano i vetri.
    Si lavarono alla bell'e meglio e scesero per fare colazione, molto semplice, con un caffè "nero ed orribile", come ricordò Geoff. Mentre erano a tavola passò davanti a loro una signora con un abito da sera di seta ed un cagnolino sotto braccio: sembrava tornata da un festa da ballo, a parte il fatto che erano le otto di mattina.
    Poco dopo entrarono due gendarmi, vestiti però differentemente da tutti gli altri che i quattro amici avevano visto nel resto della Francia. Indossavano divise blu scuro, con nappe sulle spalle e cappelli larghi e a punta.
    Sembravano divise molto antiche.
    Nonostante tutte queste stranezze, pensando che facessero parte del folklore locale, le due coppie salirono in camera e scattarono foto ricordo del caratteristico albergo ed alcune alle mogli, separatamente, in piedi davanti alle finestre con le persiane chiuse. Prima di ripartire Len e Geoff chiesero ai gendarmi qualle fosse l'autostrada migliore per raggiungere Avignone e il confine con la Spagna, ma questi sembravano non comprendere la parola "autostrada".
    I due amici ritennero che probabilmente il fatto era dovuto a qualche loro difetto di pronuncia in francese e comunque le indicazioni che ricevettero non li soddisfecero, per ciò decisero di basarsi sulla cartina topografica di cui erano in possesso.
    Al momento della partenza Len andò a pagare il conto che, incredibilmente, era di soli 19 franchi francesi.
    Accertatosi col gestore che era tutto in regola decise di partire immediatamente, prima che questi ci ripensasse.
    Al ritorno, dopo quattordici giorni in Spagna, le due coppie decisero di fermarsi nuovamente nello strano albergo, sia perchè li aveva affascinati, sia perchè era veramente economico.
    La notte era fredda e piovosa, la visibilità scarsa, ma trovarono ugualmente la deviazione e soprattutto riconobbero il manifesto del circo. Ma l'albergo non c'era più o per lo meno erano convinti di esserci passati davanti senza averlo notato.
    Tornarono fino al motel dove si erano fermati la prima volta, ma l'impiegato di turno li informò che in quel motel non lavorava nessuno che corrispondesse alla loro descrizione e soprattutto nessuno indossava strane uniformi color prugna.
    Per ben tre volte rifecero la strada alla ricerca di qualcosa che evidentemente non c'era più, l'albergo era svanito nel nulla. Stanchi, delusi e costernati si diressero a Lione, si fermarono in un normale hotel con tutti i comfort possibili e il pernottamento gli costò 247 franchi.
    Al loro ritorno a Dover, Geoff e Len fecero immediatamente sviluppare i loro rullini fotografici. Le foto (una di Geoff e due di Len), in entrambi i casi, avrebbero dovuto essere a metà rullino.
    Quando, dopo qualche giorno, ritirarono gli sviluppi si accorsero che non c'era traccia degli interni dell'albergo. Il negoziante fece notare loro che tutte le negative erano riuscite e che il rullino aveva per intero il suo numero di pose: era come se quelle foto non fossero mai state scattate.
    Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso! I quattro amici decisero di metterci una pietra sopra e di non parlare con nessuno di questa strana storia, escluso qualche parente o familiare. Indagando scoprirono poi che l'uniforme dei gendarmi corrispondeva a quella indossata in Francia nel 1905.
    Comunque, dopo circa tre anni, la notizia arrivò all'orecchio di un giornalista di Dover che pubblicò un servizio in proposito, a cui seguì una ricostruzione sceneggiata dell'episodio fatta da una televisione locale. Nel 1985 lo psichiatra Albert Keller ipnotizzò Geoff Simpson e questi confermò la storia anche sotto ipnosi senza però aggiungere particolari di nota. Che cosa avvenne realmente ai quattro amici inglesi nelle campagne francesi? Ci fu forse uno sbalzo temporale? E se fu così perchè il direttore dell'albergo non rimase stupito nel vedere il mezzo con cui essi viaggiavano e perchè accettò come pagamento delle banconote che sicuramente non corrispondevano a quelle in corso all'epoca? Len, Geoff, Cynthia e Pauline non hanno nessuna spiegazione da offrire. "Noi sappiamo soltanto che è successo" dissero

    da IL LIBRO DEI FATTI INCREDIBILI MA VERI di Charles Berlitz


    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 19:54
     
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  4. gheagabry
     
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    IL MISTERO DI CORAL CASTLE

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    La Storia che stiamo per raccontarvi è una Storia d’Amore. Una storia che sembra una favola, tanto è intrisa di magia. Ma tutto è incredibilmente vero. È la storia di un uomo che ha aspettato tutta la vita la ragazza di cui si era innamorato. Lui aveva 26 anni, veniva dalla Lettonia e si chiamava Edward Leedskalnin. Lei si chiamava Agnes Skuvst e aveva solo 16 anni. Lui era sicuro che lei avrebbe accettato di sposarlo. Perché per Lei, aveva deciso di costruire qualcosa di speciale. Qualcosa che non potesse dimenticare. Per Agnes Ed aveva deciso di costruire, da solo e con le sue stesse mani, un intero castello. Con questa idea in testa Ed era partito dalla Lettonia alla ricerca del posto giusto, del luogo ideale per il suo sogno d’amore. Girò Europa, Canada e Stati Uniti ma solo quando giunse in Florida capì che aveva trovato il luogo adatto. Come fa a capirlo? Perché in Florida scopre un particolare tipo di pietra locale. Una pietra bellissima ed estremamente pesante. Da queste parti la chiamano Coral Stone, la pietra di Corallo: Ed farà allora per Agnes un Castello di pietra solido e pesantissimo che avrà un nome leggero: Coral Castle, appunto. A poco meno di 50 km da Miami, proseguendo verso sud per l’Autostrada 1 in Florida, si può giungere a Homestead, una piccola cittadina nel cuore dello stato. In questo paese si trova uno dei più bizzarri ed incredibili edifici costruiti dall’uomo: il Coral Castle. Di primo acchito la struttura in sé non rivela nulla di incredibile; alcuni in essa vedono importanti reperti storici provenienti da ere ormai dimenticate e costruiti da antiche popolazioni per antichi culti, altri invece vedono una specie di bizzarra costruzione postmoderna "sfogo" di qualche eccentrico architetto. Entrambe le considerazioni invece risultano errate. La struttura ha visto la luce nei primi anni del novecento e l’artefice dell’edificio è un unico minuto grande genio; il suo nome è Edward Leedskalnin. Egli, con la sola forza delle sue braccia e con l’ausilio di pochi rudimentali attrezzi come carrucole, corde, martelli e scalpelli ha estratto e scolpito più di 1.100 tonnellate di roccia corallina. Ancora nessuno tra scienziati ed ingegneri che hanno studiato e tuttora studiano il Coral Castle è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin; l’unica affermazione sul metodo di costruzione proviene dal costruttore stesso il quale affermò: "Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate". Una delle sculture più importanti e degne di nota è lo stesso portale di accesso alla struttura: il "Nine ton Gate". Esso è costituito da un unico blocco di pietra corallina largo 2 metri, alto 2 metri e 30 cm, profondo circa mezzo metro e dal peso approssimativo di appunto 9 tonnellate. Questo incredibile monolito dista dalle pareti del castello esattamente 6 mm da ambo i lati. Molti ingegneri e scienziati si sono recati sul luogo per cercare di capire come Ed abbia potuto trovare il baricentro esatto dell’enorme blocco di pietra. Esso è talmente ben equilibrato nel suo asse che anche un bimbo lo avrebbe potuto aprire con la semplice pressione del suo dito. Dico "avrebbe" perché oggi non è più cosi. Nel 1986 infatti, un gruppo di ingegneri e di scienziati rimossero il portale per compiere degli studi su di esso. Per rimuoverlo furono utilizzati 6 uomini ed una gru da 50 t. Una volta rimosso il portale fu scoperto che Ed centrò e bilanciò il pezzo di roccia da 9 t perforando perfettamente dall’alto al basso i 2,30 m di portale facendo passare attraverso di esso un’asta di ferro che poggiava su di un vecchio cuscinetto di un camion. In questo modo il portale poteva aprirsi ruotando sul proprio asse. Oggi solo un perforatore ad alta velocità laser-controllato potrebbe fare lo stesso lavoro. Il Portale, equipaggiato con i nuovi cuscinetti, con l’albero sostituito, nuova lubrificazione ed una rilegatura dei pezzi di pietra con un adesivo particolare, fu rimesso al suo posto il 23 luglio 1986. Il risultato fu un duro colpo per i ricercatori e per i gestori del castello: il monolito non era più perfettamente equilibrato e perse definitivamente la sua capacità di ruotare anche per ore con una semplice spinta. Giunti all’interno del castello si può notare, sulla destra, un’imponente torre quadrata provvista di scalini esterni che portano all’unico ingresso della torre posto quasi alla sommità di essa. Un uomo alto 1 metro e 39 cm, per amore, ha lavorato ogni notte per vent'anni per costruire un castello con blocchi di "coral" di peso non inferiore alle 5 tonnellate e non superiore alle 40 tonnellate; le ha innalzate, spostate, girate ...

    Come avrà fatto quest'uomo cosi minuto a costruire questo castello cosi "pesante" da solo? Solo con l'aiuto di carrucole e tripode di legno alto una decina di metri, una serie di oggetti per il magnetismo e una strana scatola in cima al tripode ...?
    La stranezza della costruzione sta nel fatto che Edward fece tutto il lavoro da solo senza l'aiuto di mezzi meccanici, di elevatori, gru o simili. Ma quale strana forza poteva aiutare l'uomo a spostare quei pesanti monoliti di pietra? L'uomo lavorava di nascosto solo di notte quando nessuno poteva vederlo e si dice che qualcuno in lontananza vedeva degli strani bagliori notturni provenire dal sito nel quale Edward Leedskalnin faceva i suoi lavori di edificazione. Si dice che Edward Leedskalnin usasse avvolgere intorno a degli utensili delle bobine di rame attraverso le quali faceva scorrere un impulso radio generando un potente campo elettromagnetico che gli permetteva di annullare la gravità degli oggetti.
    Leedskalnin ha mantenuto il segreto sulle tecniche usate e ciò ha condotto alla formulazione di numerose ipotesi sui metodi da lui usati.
    Due le ipotesi principali:
    1- il metodo del "magnetismo" (affermava di aver scoperto il metodo che avevano usato gli egiziani per costruire le piramidi e di avere applicato questa conoscenza nella costruzione di Coral Castle): secondo alcuni scienziati (tra i quali Nicola Tesla) amici di Edward Leedskalnin, che avevano studiato con lui, il nucleo della Terra respinge le cariche negative. Alimentando così di carica negativa pietre o qualsiasi altro oggetto si sarebbe potuto spostare l’oggetto, stabilire il tempo e la lunghezza dello spostamento di tale oggetto. Questa tesi non viene riconosciuta come errata e non è stato ancora possibile dimostrare che lo sia.
    2- l'impiego di un sistema antigravitazionale per muovere gli oggetti, secondo alcuni basato su "onde sonore armoniche": la "levitazione sonica" (l’uso di onde sonore per muovere le cose). È stato dimostrato in tempi recenti che è possibile muovere piccole rocce grazie ad influssi sonori e i vicini di Edward Leedskalnin hanno rivelato che quando lavorava di notte, oltre ai suoni di cantiere di sentiva anche un altro suono, sordo, cupo: un suono a frequenza bassissima.
    Alcuni ragazzini che hanno assistito ai lavori hanno dichiarato che sarebbero stati usati palloni a idrogeno per sollevare i blocchi. In realtà esistono fotografie che mostrano Leedskalnin utilizzare tecniche alquanto comuni, quali carrucole e paranchi, ma si pensa che le strutture visibili nelle immagini non avrebbero supportato il peso dei blocchi più grandi. Comunque sia, l'aura di mistero che avvolge Coral Caste ha contribuito a renderlo una meta turistica, per visitare la quale Leedskalnin faceva pagare un biglietto di ingresso.
    LA STRUTTURA
    Coral castle non è un vero e proprio edificio, ma piuttosto un "giardino romantico" circondato da un recinto di pietra ed una piccola costruzione. Molte strutture presenti all'interno sono particolarmente affascinanti: ci sono meridiane per il calcolo del tempo, un obelisco con un foro perfettamente allineato verso la stella polare, un tavolo di roccia a forma di cuore con un fiore piantato in centro (voleva che il tavolo avesse fiori tutto l'anno), una poltrona in pietra dal peso di una tonnellata, una "fontana della luna" che rappresenta le fasi lunari. Il castello di corallo è stato costruito sulla stessa griglia immaginaria sulla quale sono state costruite le piramidi egiziane, anch'esse allineate con gli equinozi. La porta di ingresso è costituita da un monolite del peso di 9 tonnellate, "imperniata" al centro (esattamente sul baricentro del masso di pietra) con un perfetto bilanciamento tale per cui era sufficiente spingere con un dito il masso per muoverlo: si diceva che "si sarebbe aperto anche solo con la forza di un bambino" ... Ebbene, nel 1986 la porta si bloccò ed un gruppo di ingegneri fu incaricato di ripararla. Dopo avere sollevato il blocco si scoprì così che Leedskalnin aveva utilizzato il cuscinetto di un vecchio autocarro come perno, e che il blocco della porta era stato causato dalla ruggine su questo componente. Dopo i lavori di ristrutturazione, è necessaria molta più forza per aprirla: non si è riusciti a ritrovare quella "scorrevolezza" che c'era una volta ...

    CURIOSITÀ
    Billy Idol scrisse ed incise il brano "Sweet Sixteen" e girò il video a Coral Castle. Il brano è ispirato alla ragazza amata da Leedskalnin, Agnes Scuff, (a cui egli aveva dato l'appellativo "Sweet Sixteen") che si ritiene essere il movente principale della costruzione della struttura. Secondo Bullard (l’autore della biografia di Leedskalnin, "Waiting for Agnes"), molti anni dopo la costruzione di Coral Castle alcuni turisti Lettoni ne sentirono il racconto e contattarono Agnes per riferirle che Leedskalnin sperava ancora che lei capisse il suo amore. Avendo sentito la storia, Agnes rispose: "non ho voluto sposarlo quando ero sedicenne, e non voglio sposarlo ora". La beffa più grande per il povero Edward Leedskalnin è stata quando, alcuni studiosi sono riusciti a rintracciare la "Sweet Sixteen", la sedicenne promessa sposa del tempo, trasferitasi in Olanda e ormai alla veneranda età di 88 anni. Dopo averle a lungo parlato della meravigliosa opera che Edward aveva fatto per lei e del suo amore ed averla invitata a visitare la meravigliosa costruzione lei rispose: "No grazie, non mi interessa", lasciando così un enorme buco nero nel cuore di chi da solo è riuscito ad edificare una così grande opera architettonica.Chissà se un giorno riusciremo a scoprire come abbia fatto questo minuto uomo a creare una cosa cosi immensa ...

    coral-castle-museum



    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 19:59
     
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