SENEGAL

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Il richiamo dell’Africa ha una voce costante, ti tormenta nei momenti di solitudine, monopolizza il tuo pensiero e ti rende inquieto. Sai sempre che devi tornare, ma non sai mai come e quando. Poi in un piovigginoso giorno.....



    IL SENEGAL




    La storia documentata del Senegal inizia nell'VIII secolo, quando questa regione faceva parte dell'Impero del Ghana. Con la scomparsa di questo impero acquistò importanza il regno di Djolof, destinato a prosperare nei secoli XIII e XIV nella zona compresa tra il fiume Senegal e l'attuale Dakar...All'inizio del XVI secolo i mercanti portoghesi ebbero i primi contatti con i regni costieri, con i quali commerciarono per tutto il secolo seguente prima di cedere il posto a inglesi, francesi e olandesi, che speravano in questo modo di ottenere il controllo di Saint-Louis e dell'isola di Gorée, punti strategici dove poter radunare gli schiavi destinati alle Americhe. Saint-Louis fu infine assoggettata dai Francesi nel 1659.
    Verso la fine dell'Ottocento la Francia controllava ormai tutto il Senegal, e Dakar si sviluppò come centro amministrativo della colonia. Già nel 1848 il paese aveva inviato un proprio deputato al parlamento francese, ma soltanto nel 1914 venne eletto il primo deputato africano, Blaise Diagne, cui fece seguito una nuova generazione di uomini politici di colore capeggiati da Lamine Guèye e Léopold Sédar Senghor.
    Nel processo verso l'indipendenza il Senegal si unì al Sudan francese nella Federazione del Mali che, pur avendo raggiunto il suo scopo nel 1960, si sciolse due mesi più tardi. Il Senegal divenne quindi una repubblica sotto la presidenza di Léopold Senghor.

    Oltre l'80% della popolazione senegalese è di religione musulmana, comprese le etnie wolof, toucouleur e mandinka, mentre i fulani, o peul, e i diola sono tradizionalmente animisti e molti sérer si sono convertiti al cattolicesimo. Una delle differenze fondamentali tra l'islam ortodosso e la versione praticata in Senegal è l'atteggiamento deferente previsto da quest'ultima per i Grand Caliphs, o marabout (uomini santi), che vengono considerati il tramite tra i fedeli e Allah: poche persone, infatti, si azzardano a prendere una decisione importante senza consultare il Grand Marabout della loro comunità.

    Il francese è la lingua ufficiale del Senegal, mentre il wolof è il principale idioma di origine africana parlato nel paese. I toucouleur e i fulani parlano il pulaar (detto anche fula), mentre i sérer utilizzano una lingua loro omonima.

    Così come molte altre tribù africane, anche il principale gruppo indigeno dei wolof ha una società estremamente stratificata, in cui il grado sociale è determinato dalla nascita. In alto nella gerarchia stanno le famiglie dei nobili e dei guerrieri, seguite dagli agricoltori, dai commercianti e dai lavoratori appartenenti alle varie caste - fabbri, artigiani della pelle e del legno, tessitori e griots. I griots rappresentano la casta inferiore, ma godono comunque di grande considerazione, in quanto spetta a loro tramandare ai posteri le tradizioni orali: generalmente, sono infatti i soli a poter narrare la storia della famiglia e del villaggio e un tempo intrattenevano le famiglie reali. Anche oggi, si può assistere a un kora, mentre recita, che quasi certamente apparterrà a una famiglia griot. Gli schiavi occupavano il gradino più basso della scala sociale e, benché la schiavitù sia stata da tempo abolita, molti loro discendenti lavorano ancora come fittavoli per gli antichi padroni.





    ......la capitale..DAKAR.....



    "Nel primo pomeriggio faccio capolino nelle strade polverose della periferia sotto un sole che spacca le pietre. Sono gli sgoccioli della stagione delle piogge, di nuvole nemmeno l’ombra ma l’umidità si percepisce eccome. La nostra casa-ostello è ubicata in un quartiere piuttosto distante dal centro, sulla strada per l’aeroporto. La penisola di Cap Vert, all’estremità della quale sorge Dakar, è ormai interamente urbanizzata. Difficile distinguere il centro della città dai vari sobborghi se non fosse per la confusione e il traffico che crescono man mano ci si avvicina alla vie centrali. Per arrivare in Place de l’Independance, cuore di Dakar, tra cartelli stradali inesistenti e ingorghi impressionanti, ci vuole un’ora buona..... In Africa la gente trascorre gran parte della sua vita in strada, per lavorare per vendere per contrattare per parlare per socializzare per mangiare... E a volte anche per dormire. I ritmi sono lenti, il tempo occidentale scandito da ore e minuti scompare per lasciare il posto a una strana percezione dello scorrere delle cose e degli eventi. Per la prima volta scopro di avere parecchio tempo per fermarmi a pensare e per riflettere, cosa che a casa capita sempre più raramente. Guardo fuori dal finestrino e sorrido compiaciuta dal fatto di trovarmi di nuovo in questa realtà così distante da quella quotidiana; un turbinio confuso di voci e di suoni, di colori e di odori, che esercita il suo potente fascino di cosa ignota e sconosciuta, tutta da scoprire...Mbake imbocca la strada che si snoda lungo la costa della penisola di Cap Vert, una sosta alla Pointe des Almadies ci regala una vista magnifica su Dakar e ci distrae per un po’ dal traffico e dal caos delle vie cittadine. La Pointe des Almadies è il punto più occidentale dell’Africa, segnato da un bel faro bianco che da un colle verdissimo per le recenti piogge sovrasta la costa sottostante. Mi sono sempre piaciuti questi luoghi di confine, “dove la terra finisce e inizia l’oceano”, per dirla con il poeta Camoes..."
    (Chiara Molinatto)





    ..........il lago rosa.........



    Non molto distante dalla capitale, il famoso Lago Rosa (o Lac Retba) è la tappa finale della Parigi-Dakar.... si trova lungo la costa settentrionale del Senegal, a circa 30 km da Dakar..Il lago rosa è una grande distesa d’acqua non molto profonda situata a qualche centinaio di metri dall’oceano, circondata da dune e pinete. Deve il suo colore alla presenza di microrganismi e alla forte concentrazione di minerali... A seconda dell’intensità dei raggi solari le tinte cambiano ... deve il suo particolare aspetto alla presenza di un batterio alofilo (amante del sale), Desulfohalobium retbaense, le cui membrane cellulari contengono pigmenti responsabili di queste colorazioni rosso-rosacee.
    Altra caratteristica del lago Rosa è l'elevata concentrazione salina, simile a quella del Mar Morto, la quale non solo impedisce al lago di prosciugarsi attenuando l'effetto dell'evaporazione, ma permette anche a molte persone di lavorare e guadagnare. L'alta densità di salgemma, infatti, fa sì che nel lago Rosa si svolga quotidianamente la raccolta del sale, un'attività di tipo familiare iniziata intorno agli anni '80. Gli uomini, dopo essersi spalmati il corpo con il burro di karitè per evitare la disidratazione, si immergono nell'acqua fino alle ascelle e con la un lungo bastone staccano i pezzi di sale dalla crosta sul fondo. Questi blocchi vengono quindi caricati sulle piroghe, portati a riva e trasportati in secchi dalle donne sulla spiaggia. Qui il sale grezzo e grigio viene ammassato in collinette e lasciato al sole per qualche giorno affinché diventi bianco.



    .....La storia del vecchio GOROM NDOYE.......



    Gorom Ndoye è un vecchio contadino alto e magro, con un bubu a righe bianche e blu ed un cappello di lana marrone in testa, la stretta di mano decisa. E' una persona piacevole, sorridente, si scusa di non parlare bene francese. Il silenzio cala per un istante, poi la voce pacata del vecchio ripercorre la storia.
    "Mi chiamo Gorom Ndoye. Ho 93 anni. Sono il fratello maggiore di Ablaye Ndoye che ha preso moglie nella famiglia di Adja Séynabou Diagne, detta Yaay Lék, la sacerdotessa di Nlaam Kumba Lamba, il tuur (spirito) protettore di Tengéedj (Rufisque). La sua parente Abeye Ndoye, fu la prima persona a preparare il laax (farina di miglio cotta, zuccherata e cosparsa di latte cagliato che si cucina in grandi occasioni) a Déni. Venivano dal villaggio Lebu di Gorom. Erano Xagaan (clan matrilineare). Il lago che noi Lebu chiamiamo Ya Ndal era più grande e pieno di waas. Una linea verticale rosa divideva in due parti: a sinistra prendevamo il sale e pescavamo, a destra le acque erano vietate agli uomini. Il sale veniva estratto ogni quindici anni e il villaggio intero partecipava all'operazione. Un rab (spirito) viveva in un baoh sulla riva. Periodicamente il rab doveva essere propiziato. Si organizzavano dei tuuru (rituali) durante i quali le donne del clan matrilineare Wan entravano in acqua, riempivano tre recipienti di sale e li versavano ai piedi dell'albero. Tutto il lago diventava immediatamente accessibile agli abitano del villaggio, tranne al gewel (griot). Se esso avesse osato toccare le acque del lago, si sarebbe sollevato un forte vento devastatore. I Naar (Mau venivano a comprare il sale che scambiavano all'interno del paese con il miglio. A Dakar, vendevamo il pesce e le pelli di coccodrillo. Facemmo l'ultima estrazione nel 1942. Poi non ci fu più sale. Il rab se ne andò. Negli anni '70 il sale è tornato, il lago è diventato rosa. Una donna del Cayor, Sokh Fall Khouma, sposata con un lebu, Souleymane Faye, cominciò l'estrazione del sale con la sua famiglia. Un sacco di 25 chili costava 6 CFA. Ora il figlio di Ablaye, Ngalla Ndoye fa parte del comitato di vendita. Lo troverai là, sotto la tenda, vicino al sale."




    In Africa Occidentale l'ospitalità è sacra:
    "teranga" è la parola wolof che più si addice alla disponibilità
    e alla gioia di vivere dei senegalesi.





    .
     
    Top
    .
  2. tomiva57
     
    .

    User deleted


    jpg
    foto:.easyviaggio.com

    Dakar


    Dakar (in lingua wolof Ndakaaru) è la capitale e la principale città del Senegal. L'area metropolitana, corrispondente alla Regione di Dakar, raggiunge i 2 399 451 abitanti. La città si estende nella parte meridionale della penisola di Capo Verde (Cap-Vert), sull'Oceano Atlantico. Dakar è sede della Camera bassa del Parlamento del Senegal (Assemblée nationale du Sénégal) e del Palazzo del Presidente. Dakar è anche famosa in quanto è stata tappa d'arrivo della celebre corsa Rally Dakar.



    Sul territorio oggi occupato dalla città di Dakar, sulla punta della penisola di Capo Verde, le tracce di insediamenti umani occasionali più antiche risalgono al Paleolitico; l'occupazione stabile risale al Neolitico. Alla metà del XV secolo il territorio era abitato da popolazioni di etnia mandingo, ma nei decenni successivi vi si insediarono i Lebou, un gruppo etnico collegato ai Wolof. I villaggi Lebou originali, Ouakam, Ngor, Yoff e Hann, ancora oggi costituiscono i quartieri Lebou all’interno della Dakar moderna.

    Nel 1444 i portoghesi fondarono un insediamento sull’isola di Gorée, da loro chiamata Palma, che si trova a circa due chilometri dall'attuale porto di Dakar. Nel 1536 Gorée divenne una base per la tratta degli schiavi, in un periodo in cui la penisola di Capo Verde era comunque sotto il controllo dell'Impero Wolof. L'insediamento di Gorée e la tratta degli schiavi condizionarono per oltre tre secoli l'economia e lo sviluppo della zona.

    Nel 1588 Gorée fu conquistata dagli olandesi, i quali le diedero l’attuale nome. L’isola passò di mano diverse volte fra portoghesi e olandesi, prima di venire conquistata nel 1664 dall'ammiraglio inglese Robert Holmes e infine dai francesi nel 1677; rimase poi continuativamente sotto amministrazione francese fino al ventesimo secolo.

    Nel frattempo, la penisola di Capo Verde era passata sotto il controllo del Regno di Cayor. Nel corso del XVII secolo, per commerciare con l’insediamento europeo di Gorée, i Lebou fondarono di fronte all’isola un nuovo villaggio, chiamato Ndakaaru; da questo villaggio prese il nome la città attuale.

    Nel periodo successivo, nonostante Gorée fosse sotto il controllo amministrativo della Francia, il commercio degli schiavi basato sull'isola fu dominato da un gruppo di famiglie meticce discendenti da trafficanti olandesi e francesi e mogli africane. L'infame “Casa degli schiavi” vi fu costruita nel 1776.

    Nel 1795 i Lebou della penisola si ribellarono al Regno di Cayor e fondarono un proprio stato teocratico, che i francesi chiamarono in seguito “repubblica Lebou”. Ndakaaru divenne la capitale della repubblica, che era controllata dalla famiglia Diop.

    Negli stessi anni l’economia di Gorée era stata messa in crisi dall’abolizione della schiavitù, proclamata dalla Francia nel febbraio del 1794. Nel maggio del 1802 Napoleone riammise la schiavitù in alcuni territori francesi ma abolì la tratta degli schiavi nel marzo del 1815. Il traffico clandestino di schiavi continuò comunque a Gorée fino al 1848, quando la schiavitù fu abolita in tutti i territori francesi.

    Per sostituire la tratta degli schiavi, i francesi promossero la coltura delle arachidi sulla terraferma. Il commercio delle arachidi si sviluppò rapidamente e la piccola isola di Gorée, la cui popolazione aveva raggiunto intanto le 6 000 unità, si rivelò insufficiente come porto. I mercanti decisero quindi di spostarsi sulla terraferma, dove nel 1840, nella vicina Rufisque, era già stato costruito uno stabilimento commerciale con magazzini.

    Dakar_ngor


    Nel 1857 i francesi insediarono un presidio a Ndakaaru, ribattezzarono l’abitato “Dakar” e proclamarono l’annessione della repubblica Lebou, anche se le istituzioni locali continuarono a funzionare come prima.

    Le autorità coloniali stanziarono in seguito fondi consistenti per la realizzazione delle infrastrutture e per lo sviluppo di Dakar. Le strutture del porto furono migliorate con la creazione di nuovi pontili, fu istituita una linea del telegrafo e nel 1885 fu completata la ferrovia di collegamento con Saint-Louis.

    Nel 1872 Gorée, che includeva amministrativamente Dakar, fu riconosciuta come “commune” francese. Dakar divenne “commune” indipendente nel 1887 e nel 1902 prese il posto di Saint-Louis come capitale dell'Africa Occidentale Francese. La città divenne in quegli anni uno dei centri principali dell’impero coloniale francese.

    Dopo la sconfitta francese all’inizio della Seconda guerra mondiale Dakar, come il resto dell’Africa Occidentale Francese, fu amministrata dal governo di Vichy. Nell’ottobre del 1940 un tentativo di conquista da parte di un contingente britannico e della Francia libera portò alla Battaglia di Dakar, che si concluse con il respingimento degli assalitori. L'amministrazione dell’Africa Occidentale Francese passò poi dalla parte degli Alleati alla fine del 1942.

    Dopo l’indipendenza, dal 1959 al 1960 Dakar fu la capitale dell’effimera Federazione del Mali. Nel 1960 divenne capitale del Senegal indipendente; il primo presidente del Senegal, Léopold Sédar Senghor, ne incoraggiò lo sviluppo, anche come centro culturale.

    A partire dal 1979, la città è stata spesso il punto di arrivo del Rally Parigi-Dakar.



    220px-National_assembly_(Dakar,_Senegal)
    Il Palazzo del Parlamento del Senegal


    Dakar è un centro culturale propulsore dell'Africa Occidentale, sia per il ruolo di capitale della regione che ha ricoperto durante l'epoca coloniale sia per la successiva politica culturale promossa dai suoi presidenti. Dakar è sede della principale università del paese l'Università Cheikh Anta Diop, di istituti di ricerca (Istituto Fondamentale d'Africa Nera, CODESRIA), di numerose organizzazioni internazionali (UNESCO), del teatro nazionale Daniel Sorano, di musei (Museo dell'IFAN), di gallerie, centri d'arte e associazioni culturali (tra le quali l'associazione GAW, il medialab Kër Thiossane) e di spazi culturali (tra i quali il Village des Arts, Galleria nazionale di Dakar, Casa della Cultura Douta Seck, Centro Culturale Blaise Senghor, Villaggio della Biennale). Nel 1966 la città ha ospitato il primo Festival mondial des arts nègres e dal 1990 è sede della Biennale di arte africana contemporanea di Dakar. Dakar è il luogo di residenza di numerosi artisti e la città principale protagonista dell'arte senegalese.



    Persone legate a Dakar

    Akon, rapper
    Ibrahim Ba - calciatore
    Patrice Evra, calciatore
    Samba Felix N'Diaye - regista documentarista (1945-2009)
    Youssou N'Dour - ex ministro del turismo e dei divertimenti
    Ségolène Royal, politica
    Sun Sooley - cantante
    Patrick Vieira, calciatore
    Mohamed Ba, scrittore, attore ed autore di teatro



    Monumenti

    ll-monumento-al-rinascimento-africano-in-senegal
    foto:http://image.nanopress.it/


    Il presidente Abdoulaye Wade ha realizzato una serie di grandi opere nella città di Dakar tra le quali la costruzione del Monumento al Rinascimento africano inaugurato nel 2010.


    fonte: wikipedia.org

     
    Top
    .
1 replies since 31/5/2011, 11:35   541 views
  Share  
.