LA POESIA

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  1. gheagabry
     
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    Carissima, vorrei possedere il dono della poesia, perchè mi par ci sia poesia nella mia mente e nel mio cuore dal giorno in cui di te mi sono innamorato. Tu sei una Poesia... Tu sei una sorta di ballata, dolce, semplice, gaia, commovente, che la Natura canta, ora piangendo ora sorridendo e talvolta mescolando lacrime e sorrisi.
    - Nathaniel Hawthorne a Sophia Peabody (lettera del 1839) -



    LA POESIA




    Una volta fecero questa domanda - che cos’è la poesia - a Franco Fortini, scrittore e poeta, e lui esordì: - E’ come se dovessi rispondere a “che cos’è l’uomo” o a “che cos’è il mondo”...


    Che cos’è la poesia? La si può definire? La si può catturare, inscatolare, fissare in una forma? Di volti, la poesia ne ha migliaia e sempre mutanti. Variano nelle forme, nei contenuti, nel loro significato profondo, nei messaggi che portano alle nostre orecchie. E’ questa la ricchezza della poesia, proprio il suo essere elastica e ripiegabile, spaziale ed estremamente minima.
    Ma che cos’è la poesia, dunque? Una fugace, ma attenta definizione ce la fornisce proprio un poeta, uno del mestiere: Paul Celan. Lo fa attraverso una poesia, versi che nel 1967 compone in una clinica psichiatrica nei pressi di Parigi. A noi rimane un foglietto straccio e vagante, come un fazzoletto nel vento:


    Canto d’emergenza di pensieri nato da un sentimento,
    che ha dei nomi svegliati dal canto non molti,
    spinoso, così, inconfondibile, dalla macchia di duro fogliame,sporge con loro;
    a te incontro, spinoso, vaga....un piccolo morire.



    Celan ci dice che la Poesia è un «canto di emergenza», un bisogno armonico che lega i pensieri e il sentimento a dei nomi, alle parole quindi, che affiorano come sull’acqua dal nostro ‘dentro’, dal pulsare del nostro corpo, nomi che vengono «svegliati» in una solitudine spinosa e dura, ma che infine si aprono alla condivisione; e la Poesia viene «a te», con le sue punte aspre, regalandoti un «piccolo morire».....La Poesia è una ninfa incantatrice che non ha patria, non ha origine, o forse ce l’ha, ma è ignota e oscura. Non ha voci o parole, ma non è neppure fatta di silenzi. Ha un modo suo, solo suo, di nominare chi sceglie e chi desidera....non ha un volto perché ne ha mille e forse più, ha volti infiniti ed infinite espressioni..Ha l’aspetto di un’ombra, un non-volto, appunto, indefinito e scuro, fuggente e sinuoso. Non protegge perché ha «il tetto rotto», è una capanna disagiata, un colabrodo in cui si può soffrire il freddo, in cui passano gli spifferi. Ma dalle travi mancanti non entra la pioggia, non ci si bagna, non ci si lacera: ci sono le stelle a vegliare sui poeti, ad osservarli con i loro occhietti brillantini, a inseguirli se si perdono nel vacuum che sta sulle nostre soglie. E il poeta, nella sua casa dal tetto rotto, se ne sta con il naso in su a contemplare il cielo....La Poesia quindi, tornando ai versi di Neruda, chiama, elegge, ci indica col dito. Una volta accolta, diventa fatica e sudore, un «mestiere» duro e accidentato. E riesce a mantenere un equilibro magico fra l’esplosione di sentimento senza alcuna ragione a frenarlo, l’istinto puro, e la dedizione che si deve versare su un lavoro minuzioso ed estremamente complesso.....ci dice Borges sulla Poesia:


    All’improvviso so che accadrà qualcosa […]
    Io aspetto e talvolta qualcosa accade. “It happens”, come diceva Whistler. […]
    Forse la più sensata affermazione sull’arte è contenuta nelle parole del pittore americano Whistler. “Art happens”, l’arte accade, cioè “l’arte avviene”. […] Non cerco di esprimermi, […] Credo che il solo modo di trovare una cosa sia quello di non cercarla. Il poeta è essenzialmente passivo: riceve, ringrazia, poi fa del suo meglio per trasformare tutto questo in parole.


    .....l’unico modo per ricevere in dono la Poesia sia di non cercarla, ma di aspettare che sia lei ad arrivare a noi. Come Celan, sa che il suo è un bisogno, sa che sta per avvenire qualcosa che poi, dal suo intimo, dovrà trasformare, attraverso il lavoro che il poeta è chiamato a fare, in parole. Parole che devono avere la funzione di sassi lanciati in uno stagno, devono creare aloni attorno al loro nucleo, anelli di espansione, reti che si intrecciano con quelle formate dalle parole vicine e con quelle del verso appena sopra, appena sotto o ancora più distanti. E la poesia intera deve avere l’aspetto di una canzone, creare un assetto armonico ed essere evocativa, portarci in terre lontanissime che nemmeno esistono o nel fondo di noi, dove ci sono voci e silenzi che nemmeno conosciamo. E’ per questo che la parola è la più potente arma del mondo e può qualunque cosa.



    Come tutto può accadere all’improvviso
    così il canto si spegne schiacciato dal silenzio
    all’improvviso ritorna risuona vicino
    risale dalla gola fino al ventre
    ma nelle pause hai perso due dita
    disperato un occhio ti è caduto nel piatto.
    (Antonio Porta)


    La Poesia si prende la libertà di andarsene quando meno ce lo aspettiamo; ci resta il silenzio da gestire, un silenzio che pesa perché è assenza di lirica, è ‘nulla’ e non è colmabile. Parise scrive:



    Nella vita gli uomini fanno dei programmi perché sanno che, una volta scomparso l’autore, essi possono essere continuati da altri. In poesia è impossibile, non ci sono eredi. Così è toccato a me con questo libro: dodici anni fa giurai a me stesso, preso dalla mano della poesia, di scrivere tanti racconti sui sentimenti umani, così labili, partendo dalla A e arrivando alla Z. Sono poesie in prosa. Ma alla lettera S, nonostante i programmi, la poesia mi ha abbandonato. E a questa lettera ho dovuto fermarmi. La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi e non ha discendenti. Mi dispiace ma è così. Un poco come la vita, soprattutto come l’amore.



    Questo smarrirsi in terre desolate che emergono da dentro di noi può trasformarsi in un’esplosione di bellezza, di sicurezza, di pace. Alla fine di una grande fatica, alla fine di un pellegrinaggio tra i versi dolorosi del «mestiere» di poeta, alla fine, come scrive Neruda: «ancora ho l’aurora / impigliata in ogni tempia». Con questa ‘aurora’ è possibile tessere ragnatele di velluto in cui adagiare i nostri affanni e in cui catturare per un momento un silenzio e una quiete altrimenti lasciati andare via.
    (Giulia Rusconi)




    Alfio Pressotto



    Descrivere l’immensità…Per me questo è poesia.



    «Se qualcuno mi chiedesse cos'è, per me, la poesia, ecco io, per essere onesto, dovrei rispondergli che la poesia, per me, è la realtà. Che la poesia è la realtà e tutto il resto un confuso agitarsi nel dormiveglia. Qualche anno fa una ragazza mi portava a vedere il mare. Se ne stava per un quarto d'ora buono ogni volta completamente rapita, incantata dallo spettacolo. Intanto io pensavo: "Dunque questo è il mare. Cioè acqua + acqua + acqua. Nient'altro che acqua. Un mucchio. Una montagna. Un mare, appunto. Dov'è la novità? Che c'è da guardare?" Era come se, al posto del mare, io vedessi un cartello con su scritto "IL MARE" (spettacolo di nessun interesse).
    Un giorno leggo una poesia di Amelia Rosselli. Parlava dell'acqua. Negli ultimi versi, del mare. Diceva così:
    Mare, li hanno proclamato. Sei una grande bestia lunata. / Hai la sordità nel fondo tufo. Mare mare hai la gioia e la misericordia / Con te. Sei un fiore trasparente una forte tomba.
    Ecco, per la prima volta, io ho visto il mare. Ho avvertito la sua maestosità. Ho temuto la rapacità dell'abisso, che ingoia i naufraghi. Mi sono incantato per la grazia tremula che ha la superficie quando è lieve il vento. Nell'esperienza quotidiana spesso le cose si rattrappiscono fino a diventare parole. Nella poesia le parole scintillano, pulsano, fiammeggiano fino a diventare vere cose vive.»
    (Roberto Mercadini)




    La poesia è l’arte che libera l’animo ma che riesce a catturarlo in poche parole!



    ....nella mitologia....



    Nella mitologia greca Calliope "colei che ha bella voce") era la musa della poesia epica, figlia di Zeus e Mnemosine, conosciuta come la Musa di Omero, l'ispiratrice dell'Iliade e dell'Odissea.
    Fu amata da suo padre Zeus, e da lui generò i Coribanti. Era la maggiore e la più saggia delle Muse, nonché la più sicura di sé. Viene sempre rappresentata con in mano una tavoletta su cui scrivere. Talvolta ha con sé un rotolo di carta oppure un libro e porta una corona d'oro sul capo.

    Nella mitologia greca Erato (in greco Ερατώ), figlia di Zeus e di Mnemosine, è una delle Muse, precisamente quella del canto corale e della poesia amorosa.
    Viene raffigurata come una giovane, con una corona di mirti e di rose, con in una mano una lira e nell'altra il plettro, collocato vicino a lei c'è un Amorino armato d'arco e di turcasso.

    Dolce musa della Poesia
    non abbandonarmi
    al mio triste
    e solitario Destino.
    Concedimi ancora
    tanti versi da vergare
    con tanto amore
    e dedizione
    su bianchi fogli,
    che grazie a te,
    potranno ancora
    prendere vita
    consolando il mio cuore
    sconsolato e afflitto.




    “la poesia aggiunge vita alla vita: una vita al quadrato”
    (Mario Luzi)



    Su su.. svelti, veloci, piano, con calma...
    Poi non v'affrettate, non scrivete subito poesie d'amore, che sono le più difficili, aspettate almeno almeno un'ottantina d'anni.
    Scrivetele su un altro argomento... che ne so... sul mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo... che non esiste una cosa più poetica di un'altra!
    Avete capito?
    La poesia non è fuori, è dentro... Cos'è la poesia, non chiedermelo più, guardati nello specchio, la poesia sei tu...
    ..e vestitele bene le poesie, cercate bene le parole... dovete sceglierle!
    A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola!
    Sceglietele...che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere.
    Da Adamo ed Eva... lo sapete Eva quanto c'ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta!!!
    "Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa.." ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre!
    Innamoratevi, se non vi innamorate è tutto morto... morto!
    Vi dovete innamorare e tutto diventa vivo, si muove tutto... dilapidate la gioia, sperperate l'allegria e siate tristi e taciturni con esuberanza!
    Fate soffiare in faccia alla gente la FELICITÀ! E come si fa? ...fammi vedere gli appunti che mi sono scordato... questo è quello che dovete fare...
    non sono riuscito a leggerli!
    Per trasmettere la felicità, bisogna essere FELICI e per trasmettere il dolore, bisogna essere FELICI.
    Siate FELICI!!!
    Dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre!
    E se non avete i mezzi non vi preoccupate... tanto per fare poesie una sola cosa è necessaria... tutto.
    Avete capito?
    E non cercate la novità... la novità è la cosa più vecchia che ci sia...
    E se il verso non vi viene, da questa posizione, né da questa, ne da così, buttatevi in terra! Mettetevi così!
    Ecco... ohooo... è da distesi che si vede il cielo...
    guarda che bellezza...perché non mi ci sono messo prima...
    I poeti non guardano, vedono.
    Fatevi obbedire dalle parole... Se la parola 'muro' non vi da retta, non usatela più...per otto anni, così impara! Che è questo, bhooo non lo so!
    Questa è la bellezza, come quei versi là che voglio che rimangano scritti li per sempre...
    forza, cancellate tutto che dobbiamo cominciare!
    La lezione è finita.
    (Roberto Benigni, Tratto dal film "La tigre e la neve")



    ...il poeta....



    Il poeta è un cacciatore di sogni, di illusioni…
    e stende un arcobaleno tra la terra ed il cielo
    per camminar lassù fino alle stelle.
    Un poeta innamorato ammira tutto cio che vede
    cammina per boschi e prati rincorrendo le farfalle,
    parla con i fiori e sfoglia margherite dicendo :
    "m’ama o non m’m'ama ?".
    lui che canta con il cuore e parla alle cose terrene e non …
    accetta la sua vita senza pretese ,
    niente e nessuno, neppure il destino annullerà il suo amore.
    Il poeta innamorato ha il cuore di un fanciullo
    e canta alla luna per dare un senso al suo cuore.
    (dal web)





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  2. gheagabry
     
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    "Perché la Poesia ha questo compito sublime:
    di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci rimbalza nell'anima
    e di placarlo,di trasfigurarlo nella suprema calma dell'Arte,
    così come sfociano i fiumi, nella celeste vastità del mare"
    (Antonia Pozzi)



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    Molte volte ho pensato con nostalgia che le generazioni si sono trasmesse questo medesimo libro leggendo in esso sempre qualcosa in meno, proprio come se un unico dito, scorrendo una sola copia, lentamente ne cancellasse le righe. Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione.
    (ErriDeLuca)





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  3. gheagabry
     
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    "La poesia è ciò che mi ha dato, come un sesto senso, la sensazione della presenza dell'altro nel mondo circostante. L'altro mi guarda dalle pietre, dalle piante, dagli animali, dalle nuvole, un altro che solo nei momenti di grande stanchezza si chiama nessuno".
    ANA BLANDIANA



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  4. gheagabry
     
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    Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo.
    (Alda Merini)




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  5. gheagabry
     
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    «La poesia è il luogo del nulla, il luogo degli incontri (...)
    La poesia è la vita che hai dentro.»
    (Alda Merini)

     
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  6. gheagabry
     
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    Poeta_excelso




    I poeti lavorano di notte
    quando il tempo non urge su di loro,
    quando tace il rumore della folla
    e termina il linciaggio delle ore.
    I poeti lavorano nel buio
    come falchi notturni od usignoli
    dal dolcissimo canto
    e temono di offendere Iddio.
    Ma i poeti, nel loro silenzio
    fanno ben più rumore
    di una dorata cupola di stelle.
    Alda Merini




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  7. gheagabry
     
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    Il poeta è colui che con le parole incanta l’animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui. Anche se non siamo fatti da Dio siamo fatti di Dio. A volte non sono tanto le idee che mi fanno paura, quanto la faccia di chi le esprime. La poesia è un lungo viaggio nell’ignoto.
    (R.Benigni)




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  8. gheagabry
     
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    "Timballo di rime avanzate"

    Sei mesi passati in un lampo.
    Riapro dubbiosa la porta
    ed ecco che là in pieno campo
    mi appare una rima un po' storta.
    Accanto, meschino ed incolto,
    occhieggia disfatto e scomposto
    un endecasillabo sciolto
    dal caldo infernale d'agosto.
    Più avanti -spettacolo triste-
    due vecchie poesiole (che dire?)
    pensate limate riviste
    e infine lasciate ammuffire.

    Pensosa soffermo lo sguardo
    su tanto sfacelo scaduto:
    ma quale destino bastardo
    giustifica quanto accaduto?
    Dovevo prestare attenzione,
    badare alle esatte scadenze,
    non fare una tal confusione
    sommando a decine le assenze.
    E adesso in che modo rimedio?
    Intanto dò aria alle stanze
    e dopo, per vincere il tedio,
    impasto sapori e fragranze.

    Amalgamo sillabe e iati,
    miscelo con cura gli avverbi:
    persino coi post avanzati
    si ottengono brani superbi!
    Se azzecchi la giusta cottura
    e regoli bene di sale
    ci scappa una buona lettura,
    due righe così, niente male.
    Due righe per fare merenda,
    tre versi per rompidigiuno:
    non certo una prosa stupenda
    o liriche numero uno!

    Avanti con pentole e fuoco,
    il lievito monta nel forno:
    dov'è il mio cappello da cuoco?
    L'avevo lasciato qui intorno...
    Aggiungo puntini sospesi,
    metafore ed anacoluti,
    ricordi appena rappresi,
    sarcasmi già quasi scaduti:
    e spolvero infine su tutto
    lo zenzero dei miei pensieri
    con ciò che di bello o di brutto
    ho visto sia oggi che ieri.

    Servito su stampo argentato
    timballo di rime, voilà!

    (Roby, Stanze all'aria.it)



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  9. gheagabry
     
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    Chiunque può vivere per tre giorni senza pane,
    ma nessuno può vivere anche un solo giorno senza poesia.
    (Charles Baudelaire)




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  10. gheagabry
     
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    La poesia si trova dappertutto, ma solo pochi la vedono.
    Léon-Paul Fargue





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  11. gheagabry
     
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    ... CHIAVI MAGICHE ...
    …Ogni giorno prorpongo in questo spazio poesie … mi sono chiesto e meravigliato molteplici volte il cosa nascondesse una poesia, cosa faceva divenire una serie si parole segnate col colore dell’inchiostro poesia. Scrigno prezioso, raccolta di pensieri ed emozioni, fucina di emozioni e colori infiniti, la poesia è la chiave segreta che scardina qualsiasi porta, che apre serrature che proteggono e racchiudono il mondo dei personali sogni. Poeti come creatori di sequenze magiche capaci di rendere vivi i più nascosti e reconditi segreti ….
    (Claudio)



    ... Poeti e Poesie ...

    Ci sono ancora loro, strani individui,
    con l'anima più leggera
    di una nuvola,
    loro,
    i poeti ingarbugliati
    nelle rime di ogni giorno...
    La più vera, a più ovvia forse,
    donare con il cuore,
    e ancora... amore.
    Ci sono loro, a risvegliarti dal torpore
    che t'infonde la macchina del nulla,
    a dirti quanto vali se le ali
    le dispieghi ancora,
    ferite e sanguinanti forse,
    ...
    Ci sono loro, a dirti di stranezze
    disegnate dentro al vento, a dirti
    quanto è vero il tuo sorriso,
    se viene dopo quel dolore.
    Quanto è vero questo mondo,
    avvelenato da quei gas
    più che mai sconosciuti ed assassini.
    Quanto è vero...
    Vero
    come la vita che ti scuote e quella morte
    che non puoi capire.

    E ci sono ancora loro,
    poeti...
    senza più parole,
    che parlano da soli,
    piangono in silenzio... E nel silenzio,
    accarezzano l'immenso.


    (~Marinetta~)





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  12. gheagabry
     
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    “Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur… ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po’ di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po’. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai.
    Fabio Volo



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  13. gheagabry
     
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    "La poesia è ciò che mi ha dato, come un sesto senso, la sensazione della presenza dell'altro nel mondo circostante. L'altro mi guarda dalle pietre, dalle piante, dagli animali, dalle nuvole, un altro che solo nei momenti di grande stanchezza si chiama nessuno".
    ANA BLANDIANA



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  14. ringo47
     
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    Come nasce una poesia



    A volte proviamo sentimenti, emozioni, sensazioni, illuminazioni fugaci, che non riusciamo ad esprimere attraverso un pensiero razionale. Sono troppo complessi o troppo semplici. Non li comprendiamo a pieno con la ragione, ma ci colpiscono e non vogliamo che svaniscano all'improvviso, così come sono sopraggiunti. E tuttavia non troviamo le parole adatte per comunicarli in modo diretto, logico, comprensibile, chiaro.
    Il rimedio che l'uomo ha trovato fin dai tempi antichi, in ogni epoca e in ogni latitudine, è stato chiamato poesia [dal greco pòiesis, derivato di poiein: fare, produrre, creare...]. E attraverso un'operazione che possiamo definire, per intenderci, creazione artistica, l'uomo (o il poeta) riesce a manipolare, forzare l'uso convenzionale delle parole, delle frasi, della sintassi, del linguaggio verbale, nel tentativo di riuscire ad esprimere quello che sente, di comunicare un minuscolo lampo di genio, in modo limpido, denso, penetrante.
    Ovviamente questo processo è attendibile, solo nel caso in cui ci riferiamo alla poesia onesta. Che cos'è una poesia onesta? Il poeta U. Saba ci viene in soccorso. Difatti scrisse in un breve saggio del 1911, pubblicato postumo: "Cosa resta ancora da fare ai poeti", che la poesia onesta è quella che non dice una sola parola "che non corrisponda perfettamente alla sua visione". Al contrario è poesia disonesta quella che finge passioni che non ha, e commette peccati contro lo spirito "al solo e ben meschino scopo di ottenere una strofa più appariscente, un verso più clamoroso".
    In ogni poesia "onesta" (e riuscita, aggiungerei), alberga qualcosa di intimo e di spirituale, un ché di indefinito e di indefinibile, che sfugge alla razionalità dello stesso autore; ed è proprio questo "quid" (non so che) che fa di quello che ci appare un testo formalmente poetico, una poesia.

    Dal web


    poesia_in_un_abbraccio



    Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero,
    ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia,
    estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto.
    Gustave Flaubert



    fotonotturnisilenzipoesiaimg





     
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  15. gheagabry
     
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    RIFLESSIONI

    La poesia ...è parola che non si scrive ...

    Molte volte abbiamo parlato della capacità dell’uomo di tramutare pensieri ed emozioni in parole. La parola è quel filo invisibile al quale tutti noi ci aggrappiamo e ci lasciamo portare da essa verso il cuore e la mente di chi abbiamo davanti. Esiste una forma ancora più elevata di parola, la forma che non solo trasforma le emozioni in suono, ma le porge sulla vellutata mano di una carezza. Parole che non fuoriescono dalla bocca, ma direttamente dal cuore, e che proprio al cuore di chi ascolta o legge vanno. Questa forma elevata di parola è la poesia. Quante volte in alcuni ambienti si confonde il pensiero divenuto scrittura con la poesia. Si, lo scritto, il racconto anche di un emozione nulla ha a che vedere con la poesia ... perchè la poesia è suono che non s’ode, è parola che non si scrive ma si porge con una carezza ... è sentimento che ti entra dentro senza avere chiavi o grimaldelli. La poesia è respiro dell’anima è battito del cuore ... è forza senza fine e delicatezza senza pari ... la poesia è ciò verso cui tutti volgono lo sguardo, ma che non tutti riusciranno a vedere. La poesia, è!

    (Claudio)

     
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25 replies since 30/5/2011, 00:25   1702 views
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