HONG KONG

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    Hong Kong


    Da Wikipedia

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    Hong Kong (香港sempl., Xiānggǎngpinyin - porto profumato) è una regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Confina con la città di Shenzhen.

    Formata da una piccola penisola della costa meridionale cinese e da 236 isole nel mar Cinese meridionale, fra cui l'isola di Hong Kong, seconda per estensione all'isola di Lantau (dal precedente nome 爛頭島 lan tau do, "Isola della testa rotta"; oggidì chiamata in cinese 大嶼山 pinyin: dà yǔ shān, Cantonese: tai yue shan). Con la politica di "un paese, due sistemi" Hong Kong gode di autonomia amministrativa e di una propria valuta, il dollaro di Hong Kong. Importantissimo centro commerciale e finanziario, turistico e aeroportuale, ha collegamenti con tutta l'Asia orientale. Il suo dominio internet è .hk.

    Storia

    Sebbene i primi insediamenti risalgano al Neolitico, i territori dell'odierna Hong Kong rimasero ai margini della storia fino al XIX secolo quando la zona e i piccoli villaggi di pescatori furono occupati durante la Prima Guerra dell'Oppio dalla Gran Bretagna nel 1841.

    Col Trattato di Nanchino dell'anno seguente l'Isola di Hong Kong, e la penisola di 九龍 Kowloon (pinyin: Jiǔlóng, ovvero Nove Draghi) nel 1860, furono formalmente ceduti dalla Cina alla Gran Bretagna.

    La parte rimanente dell'area fu temporaneamente ceduta alla Gran Bretagna per 99 anni, a partire dal 1º luglio 1898.

    Il 30 giugno 1997, allo scadere del periodo di controllo britannico, tutto il territorio tornò alla Repubblica Popolare Cinese. Questo fu il frutto di un accordo tra Cina e Gran Bretagna, la Dichiarazione Congiunta Sino-Britannica del 19 dicembre 1984, in cui si stabiliva che tutto il territorio sarebbe diventato dal 1º luglio 1997 una Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese.

    Nella Dichiarazione Congiunta, Deng Xiaoping (鄧小平) formulò il principio di "Un paese, due sistemi" in cui, pur delegando alla Cina i compiti di politica estera e difesa, si lasciava libertà amministrativa a Hong Kong per un periodo di 50 anni, e cioè fino al 2047.

    L'ultimo governatore britannico di Hong Kong fu Christopher Francis Patten dal 1992 al 1997.

    Clima

    Essendo situata appena a sud del Tropico del Cancro, il clima di Hong Kong è subtropicale (nella classificazione di Koppen è indicato come "Cwa") ed incline ai monsoni. Molto mite e relativamente secco l'inverno, tra dicembre e marzo la media giornaliera mensile è di 16-19 °C con 25-71 mm di pioggia; piuttosto caldo, umido e piovoso dalla primavera all'estate, mentre in autunno risulta caldo, soleggiato e abbastanza asciutto,con le medie giornaliere dei mesi più caldi (da maggio ad ottobre) tutte tra 25 °C e 29 °C, con precipitazioni medie superiori ai 300mm mensili tra maggio ed agosto (dove si superano i 400mm medi). Occasionalmente è investita da tifoni.

    L'ecologia di Hong Kong è molto influenzata dai bruschi cambiamenti del tempo, a seconda delle stagioni e delle influenze dei venti. Hong Kong ha in media 1.948 ore all'anno di sole. La temperatura più alta registrata dall'Osservatorio di Hong Kong è stata di 36,1 C° (104 °F) mentre la più bassa 0 °C (32 °F).

    Geografia

    Hong Kong è formata dall'isola omonima, Kowloon e i Nuovi Territori: gli ultimi due territori sono molto vicini all'isola, ma attaccati alla terra ferma. Kowloon è contigua a Hong Kong ma separata da un piccolo braccio di mare, e separata dalla Cina dai Nuovi Territori, separati a loro volta dalla regione di Shenzhen soltanto dal fiume Sham Chun e dal Sha Tau Kok. Presso il distretto di Sha Tin scorre il fiume Shing Mun.


    Popolazione

    La popolazione di Hong Kong è di 7.055.071 persone. La densità abitativa è di 6.390 per km².

    Il tasso di fertilità di Hong Kong è uno dei più bassi al mondo (0,94 figli per donna). L'immigrazione dalla Repubblica Popolare Cinese contribuisce alla costante crescita della popolazione.

    A causa dell'alta densità abitativa, la maggior parte dei cittadini di Hong Kong vive in appartamenti all'interno di elevati edifici residenziali: questo non impedisce alla città di disporre di aree verdi pubbliche, parchi nazionali e riserve naturali (60% del territorio). Hong Kong fu chiamata dai primi coloni inglesi la terra dei grandi pesci visto la grandissima quantità di pesce nella penisola.

    Etnie

    Gruppi etnici: 95% cinesi; 5% altri.

    Religione

    Buddhisti, Taoisti, Confuciani:90%. Cristiani: 10%. Musulmani: 70.000.
     
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    Il grattacielo della banca cinese, uno dei simboli della Hong Kong finanziaria





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    l'aereoporto


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    tram



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    Buddha


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    scultura dedicata alle vittime di piazza Tianamen

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    "Pillar of Shame" è una scultura collocata di fronte all'università di Hong Kong. E' un'opera prodotta dallo scultore Jens Galschiot in memoria delle vittime di piazza Tiananmen.



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    il mercato


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    tradizionali barche cinesi

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    mercato delle spezie

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    l'aereoporto


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    maschere


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    notturno


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    centro convegni


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    Tradizioni e costumi in Cina!




    Molti cinesi sono superstiziosi, non sorprendetevi quindi del successo che riscontrano, nei quartieri come Mongkok, i numerosi chioschetti di indovini (fortune tellers) e ancora di più del rispetto che gli abitanti mostrano nei confronti dei maestri del fengshui, la geomanzia.



    L'espressione "fengshui" letteralmente significa "il vento e l'acqua" e designa più in generale il dominio delle forze elementari della natura. A Hong Kong non si decide praticamente nulla, compresi gli affari, senza l'intervento di questi geomanti. Non beffatevi di queste pratiche, i cinesi danno loro molta importanza. Se siete invitati da qualcuno, si usa portargli un piccolo omaggio. A tavola, non toccate mai gli alimenti con le dita (le bacchette servono proprio a questo).



    Non sorprendetevi del forte rumore che proviene dalle conversazioni al ristorante, perché in Cina si usa manifestare il piacere di mangiare con ogni tipo di rumore. Forte anche il senso del pudore: non cedete ad alcuna forma di nudità sulle spiagge, gli abitanti di Hong Kong ne rimarrebbero particolarmente scioccati.



    In caso di disaccordo con un abitante del posto, evitate di arrabbiarvi, di alzare il tono e di metterlo in imbarazzo. Non toccate mai la testa di un bambino (la parte più "nobile" del corpo): da noi vuole esprimere affetto, ad Hong Kong, mancanza di rispetto.











    Hong Kong Island


    Hong Kong, coerente con la propria natura contraddittoria, è una città che propone un’estrema varietà di cose da fare e da vedere. Sparsi fra i grattaceli si trovano molti musei e diversi templi taoisti. All’arte, alla cultura e alla spiritualità si contrappone l’aspetto più edonistico di Hong Kong rappresentato dai parchi di divertimenti: impedibili, anche se viaggiate senza bambini…

    Infine, Hong Kong è estremamente fotogenica: sembra fatta apposta per essere fotografata. Numerosi sono i punti in cui è possibile scoprire questo lato scenografico, ma il più famoso e apprezzato è senza dubbio il Victoria Peak che “dall’alto” dei suoi 522 metri domina la città.

    Hong Kong è divisa in 4 zone principali: l’isola di Hong Kong (Hong Kong Island), la penisola di Kowloon, i Nuovi Territori (New Territories) ed ed infine le 236 Isole al largo della costa.

    Hong Kong Island è a sua volta divisa in quartieri quali Lan Kwai Fong, Soho Mid Levels, Wan Chai e Stanley e Central, la zona più frequentata sia per lavoro che per svago.






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    Quartiere di Soho


    Il centralissimo quartiere di Soho è la zona residenziale preferita da tutti gli expa (espatriati) che si spostano ad Hong Kong per business.

    Di questa area fanno parte 3 strade principali: Staunton Street, Elgin Street e Shelly street. Il modo in cui ci si arriva è davvero particolare, ci si arriva tramite l'escalator, una scala mobile, anzi la scala mobile al coperto più lunga del mondo che taglia in perpendicolare Soho mid levels.

    Attenzione che l'escalator ha una sola corsia e osserva i seguenti orari dalle 6 alle 10 del mattino in discesa e dalle 10.20 alle 24 in salita.









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    Penisola di Kowloon


    La Penisola di Kowloon (in cantonese significa 9 draghi) è quel lembo di terra che si affaccia all'isola di Hong Kong, un territorio esteso e densamente popolato. Anche qui troviamo molti uffici e aziende disseminate nelle varie zone che compongono la penisola stessa.







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    Tsin Sha Tsui


    Tsim Sha Tsui è una delle zone pi frequentate di Kowloon, dal suo porto si può godere dello spettacolo di uno degli skyline più belli al mondo. Dal molo del Star ferry pier si possono vedere tutti i grattacieli dell'isola di Hong Kong, di giorno illuminati dalla luce del sole e di notte illuminati dallo spettacolo di luci che inizia ogni sera alle 20.00 in punto.

    La strada principale che caratterizza questa zona è Nathan Road, strada lunghissima, frenetica e molto trafficata che taglia perpendicolarmente la penisola.


    Su Nathan Road si trovano gli alberghi più lussuosi di tutta Hong Kong affiancati da squallide pensioni, ci si imbatte in negozi come Luois Vuitton, Gucci e Prada che convivono pacificamente con venditori ambulanti di dvd pirata e finti rolex.





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    Hong Kong Museum of Art: Magnifico museo ospitate una splendida collezione d'arte classica cinese, dipinti e litografie della vecchia Hong Kong, e una collezione di dipinti e calligrafe Xubaizhi. Le collezioni contano ad oggi oltre 15.000 oggetti d'arte, veri e propri antichi tesori del patrimonio artistico cinese.

    Istituito nel 1962, il museo fu all'inizio ospitato dal Municipio, e poi trasferito nella sede attuale nel 1991. Il museo è volto a dare espressione all'arte locale, promuovendo e preservando la magnifica cultura di questo paese. Non mancano le mostre temporanee, sempre interessantissime, e talvolta dedicate anche agli artisti oltre oceano.

    Anche l’edificio che accoglie il museo, una costruzione avvenieristica ricoperta da piastrelle di ceramica rosa, è di per sé un’attrazione.




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    Hong Kong Science Museum: Aperto nel 1991, si propone come luogo perfetto per l’apprendimento scientifico. Il complesso museale disposto su 6500 metri quadrati espone più di 500 opere di carattere tecnologico e scientifico. Gli ambiti in cui opera sono i più vari e moderni: informatica, energia, fisica, robotica, telecomunicazioni. Questo museo non è fatto per essere visitato, ma per essere vissuto: circa il 70% delle opere esposte ha come comun denominatore l’interattività ed è infatti fruibile. E' un posto perfetto per i ragazzi, ma piacerà anche agli adulti.







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    Museo Madame Tussauds: uno dei più famosi musei delle cere al mondo, presente oltre che ad Hong Kong altre 7 diverse città. Marie Tussaud era una donna di origini alsaziane. Fin da piccolissima, aveva imparato l'arte di modellare la cera creando i primi capolavori.

    Nel 1802 lasciò Parigi per l'Inghilterra, portando con sé le sue opere, e da questa collezione nacque l'attuale museo delle cere di Londra. Presso la sede di Hong Kong si possono ammirare le riproduzioni di personaggi celebri asiatici e non.

    Vi sono attori, personaggi politici, stelle dello sport ed eroi nazionali e la spaventosa area “screma”.Tra i divi di Hollywood e del Cinema asiatico troviamo Bae Yong Joon Leon Lai, Marilyn Monroe, Anthony Hopkins, Jodie Foster, Harrison Ford; vi sono poi le icone della musica come Ayumi Hamasaki, The Beatles, Elvis Presley, Kylie Minogue, Luciano Pavarotti, Madonna Michael Jackson.





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    Ocean Park: è un parco di divertimenti con diverse attrazioni e un parco acquatico, con spettacoli di delfini e orche, foche e leoni marini, un acquario con squali e una voliera nella quale potrete ammirare lo spettacolo degli 'Amazing Birds' (uccelli sorprendenti).

    Ocean Park, non vuole solo divertire, ma anche svolgere un importante ruolo di conservazione e di educazione. Il parco è diviso in due sezioni. L'ingresso principale si trova sul lato più basso, dove sono situati i giardini e l'Hong Kong Jockey Club Giant Panda Habitat, la riserva dove sono ospitati i panda giganti An An e Jia Jia.

    Questa parte è collegata alla sezione principale, sul promontorio, dove si trovano la maggior parte delle attrazioni, da una scenografica funivia così ripida da accapponare la pelle.

    La sezione sul promontorio offre splendide viste sul Mare della Cina Meridionale e, presso l'ingresso sul retro, dove una gigantesca scala mobile vi porta a Tai Shue Wan e Shum Wan Rd, si trova il Middle Kingdom, una sorta di villaggio culturale cinese, con templi, pagode e ambientazioni stradali tradizionali.



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    Man Mo Temple: Letteralmente tempio civile e militare, è uno dei più antichi e famosi templi di Hong Kong, ed è dedicato alle due divinità che proteggono appunto l’ambito civile e militare: Man Cheung, che presiede agli affari civili, venerato come il dio della letteratura, e rappresentato con in mano un pennello per la scrittura, e Kwan Yu (o Kwan Tai), un soldato della dinastia Han, venerato come il dio della guerra e rappresentato con una spada. All’interno del tempio si trovano due antichi seggi, costruiti a forma di casa, utilizzati per trasportare gli dei durante le celebrazioni a loro dedicate.

    La divinità che presiede agli affari civili è rappresentata da uno statista cinese del terzo secolo a.C., chiamato Man Cheung, che viene venerato come il dio della letteratura e rappresentato con in mano un pennello per la scrittura.
    La divinità militare è Kwan Yu (o Kwan Tai), un soldato della dinastia Han nato nel secondo secolo d.C. e ora venerato come il dio della guerra e rappresentato con le guance rosse; egli tiene in mano una spada.

    La popolarità di Kwan Yu a Hong Kong è probabilmente dovuta soprattutto al suo statuto addizionale di patrono dei ristoranti, dei negozi di pegni, della polizia e delle società segrete come le Triadi.







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    Miu Fat Monastery: Il monastero di Miu Fat a Lam Tei, attualmente è un monastero attivo, che conserva il suo carattere tradizionale; situato a nord del centro cittadino di Tuen Mun, è uno dei complessi buddhisti più affascinanti e meglio preservati della zona. A guardia dell'ingresso al tempio principale si trovano due leoni e due elefanti di pietra, e vi è uno splendido giardino all'esterno nella parte meridionale.

    Al piano terra, in una teca di vetro, si trova una rappresentazione in oro di Buddha; al secondo piano vi sono invece tre statue più ampie di Lord Gautama. Tuen Mun, dove il monastero è situato, è la più ampia e importante New Town (nuovo insediamento urbano) nella parte occidentale dei New Territories.

    E' costituita da una serie apparentemente infinita di palazzi residenziali dall'apparenza piuttosto banale, che però nascondono alcuni luoghi interessanti, come dimostra l'affascinante estetica buddhista del monastero di Miu Fat.






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    Mong Kok è una delle zone più densamente popolate al mondo. Il caos, lo smog e il traffico sono una sua prerogativa. E' una zona davvero pittoresca, diciamo che forse è la più cinese tra tutte. Qui ci si puo perdere nelle sue mille vie e mercati.





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    Il Central District è la parte moderna di Hong Kong, che si sviluppa attorno a Exchange Square, la piazza sede della Borsa, e all’antico porto di Victoria Harbour. Il Central è la zona degli affari di Hong Kong e vi si trovano molti negozi e boutique eleganti, accanto ai piccoli negozi di abbigliamento ed accessori.

    Il distretto ospita anche il palazzo della Hong Kong Shanghai Bank e la Jardine House. Il primo, alto 179 metri, ha 55 piani, e dall’ultimo si gode di vista spettacolare. Il palazzo è stato costruito secondo i principi del Feng Shui; una coppia di leoni di bronzo, è simbolicamente posta a guardia della sua entrata.

    Una piccola curiosità: si dice che sia completamente scomponibile; in teoria si potrebbe quindi smontarlo pezzo per pezzo e riassemblarlo altrove. La Jardine House, fino al 1980 l’edificio più alto di Hong Kong, fu costruito nel 1973 ed è caratterizzato da una facciata in materiale metallico e1750 finestre a oblò; si innalza su 52 piani (180 metri d’altezza).

    Stanley, all'estremo sud dell'isola di Hong Kong è un piccolo villaggio sul mare. E' molto vicina alle spiagge di Repulse Bay e South Bay. Qui si respira un'aria rilassata, tranquilla. Si dice che Stanley "washes the stress away" (toglie lo stress), ci si puo davvero riposare e ricaricare le pile lontano dallo smog e dalla sfrenata vita del centro






    Principali ricorrenze ad Hong kong



    Gennaio-febbraio.
    1° gennaio: Capodanno
    Capodanno cinese, la cui data varia ogni anno, in base al calendario lunare. La fine delle celebrazioni del Capodanno è seguita dal Festival delle Lanterne.


    Febbraio.
    Yuen Siu, festival delle Lanterne di Primavera.
    San Valentino cinese.
    Festival delle arti.


    Marzo.
    Festival della cucina di Hong Kong.


    Aprile.
    Festival Tin Hau (si celebra la dea protettrice dei pescatori).
    Festival Ching Ming (omaggio agli antenati).
    Pasqua.


    Maggio.
    Festa del Lavoro.
    Festival Cheung Chau Bun (festività taoiste sull'isola di Cheung Chau).
    Anniversario di Budda.


    Giugno.
    Festa del Tuen Ng (battelli-drago).


    Luglio.

    Anniversario della restituzione.
    Anniversario di Lu Pan, santo patrono dei costruttori.


    Agosto-settembre.
    Mese dei fantasmi (offerte per placare gli spiriti dei morti).
    Liberation Day (ultimo lunedì di agosto, commemorazione della liberazione di Hong Kong dall'occupazione giapponese).
    Festival della Luna.


    Ottobre.
    Festa Nazionale cinese.
    Festival di metà autunno.
    Festival Chung Yeung.


    Dicembre.
    25 dicembre:
    Natale (questa festa cristiana viene celebrata essenzialmente per il suo aspetto commerciale: regali, uscite, ecc.).


    26 dicembre: Boxing Day.

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    Cucina in Cina!



    Da diversi anni la cucina cinese è entrata a far parte delle abitudine alimentari di tanti italiani, ma mangiare cinese in Cina è molto, molto diverso da mangiare cinese in Italia; cucina cinese non è sinonimo di cucina veloce, economica o di bassa qualità. Giudicare la cucina cinese basandosi sui piatti preparati nei ristoranti cinesi in Italia sarebbe grosso modo come giudicare la cucina italiana mangiando soltanto in pizzerie cinesi.


    Data la conformazione geografica e morfologica del territorio cinese, esistono numerose varietà di cucine locali. L'arte culinaria cinese vanta una lunga e aulica tradizione. Diversamente da altre cucine orientali, quella cinese non possiede alcun divieto o restrizioni di ordine religioso. Ne risulta un modello di cucina votato alla completa valorizzazione di qualunque alimento.



    Quella cinese è una delle più ricche e fantasiose cucine del mondo. Innumerevoli sono gli ingredientI e varie le tecniche di cottura. Le pietanze si contraddistinguono per colore, profumo, gusto e bella l'orma. Durante la preparazione si pone la massima attenzione nella scelta nel potere nutritivo degli ingredienti, così come nella temperatura di cottura. I gusti cinesi variano secondo le zone, il clima, le condizioni storiche e le abitudini.


    Parlare di cucina cinese tout court è impreciso. La Cina è un paese immenso, e le sue dimensioni fanno sì che usi e costumi, compresi quelli alimentari, differiscano molto da una parte all’altra del territorio. La tradizione culinaria cinese vanta “scuole” che partono da quattro gruppi principali per poi scindersi successivamente in molte altre “sottoscuole”; si possono distinguere quattro principali aree geografiche a cui corrispondono altrettanti stili culinari:



    * a nord la cucina di Pechino e Shandong;
    * a sud quella di Canton;
    * a ovest quella di Sichuan;
    * a est quella di Shangai.
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    La cucina cantonese è quella che più si avvicina alla cucina proposta dai ristoranti cinesi “di casa nostra”, i piatti tipici sono a base di verdure, pesce e prodotti di mare, fritture in olio bollente, marinatura della carne, soprattutto maiale, famosissimi sono il pollo al limone e il riso alla cantonese.

    La cucina del nord, della regione dello Hebei (dove è situata Pechino) ha come ingrediente principale il grano, le ricette sono quindi a base di pasta, soprattutto sotto forma di noodles e ravioli; molto utilizzata anche la di carne di manzo, montone e agnello. In questa regione è nata una delle ricette più famose nel mondo, quella dell’anatra laccata al forno.

    La cucina del Sichuan, pressoché sconosciuta in occidente è fortemente influenzata dalla vicina India. I piatti sono speziati e piccanti - tanto che spesso vengono stemperati con latte d’arachidi-. Uno dei piatti caratteristici è il mapo doufu (tofu) piccante.

    La cucina del Fujian è rinomata per le zuppe e le ostriche. Ad oriente, vi è poi la cucina del Jiangsu e dello Zhejiang - nota per i pesci d’acqua dolce e di mare, i granchi, e per un piatto molto particolare: le lingue d’anatra affumicate.


    Come in ogni cultura culinaria orientale che si rispetti, la religione e la filosofia hanno un ruolo fondamentale e questo si riperquote nella cura dell'estetica dei piatti e nella preparazione dei cibi, che nelle sue massime espressioni raggiunge livelli veramente alti. A prescindere dalla regione di appartenza, la cucina cinese è influenzata notevolmente dal Taosimo.

    I principi dello yin e dello yang si rispecchiano fortemente nei costumi culinari local. Quella cinese è una cucina di contrasti, forse più evidenti qui che in qualsiasi altra parte dell’Asia, nonostante l’oriente segua tradizioni perlopiù simili, anche nell’accostare sapori e metodi di cottura apparentemente dissonanti. Ma la filosofia taoista si esalta anche nell’attitudine del cuoco, a cui si chiede tranquillità e serenità di pensiero, soprattutto nei due momenti fondamentali del cucinare: il taglio e la cottura col fuoco.


    Uno dei pochi alimenti che non rientrano nella cucina cinese sono il latte e i suoi derivati, che costituisce un’acquisizione molto recente ed è totalmente assente nella tradizione, come avviene del resto in quasi tutto l'oriente.


    Tra le carni, quella suina è senz'altro la preferita, seguita da quella di pollo e solo in ultima sede da quella bovina. La carne ovina è ancora oggi utilizzata solamente dalle minoranze etniche. I grassi utilizzati dai cinesi sono derivati dal maiale e dagli oli di semi (arachidi, soia e colza), non si usa l'olio di oliva. Tra le verdure, sono molto diffusi aglio, cipolla, porri, e verdure a foglia verde, mente carote, zucchine e pomodori hanno scarso impiego.


    La pasta e il pane, entrambi preparati con grano tenero, sono più diffusi al nord, mentre nel resto del paese il riso la fa da padrone. Il ruolo della soia e dei derivati, è molto importante: i prodotti più conosciuti sono la salsa di soia e il tofu. La cucina cinese non possiede un'arte pasticcera, i dolci sono relegati a un ruolo di secondo piano e non prevedono elaborazioni significative.


    Come altri popoli asiatici i cinesi usano bacchette di legno invece che posate, quindi il cibo deve arrivare in tavola già tagliato in dimensioni tali per cui possa essere agevolmente preso e portato alla bocca dal commensale. Quanto al fuoco, l’elemento che purifica e rende commestibile il cibo, non deve essere mai né troppo alto né troppo basso.


    Non esiste un ordine con cui le varie portate vengono suddivise e servite: i piatti vengono presentati in tavola tutti insieme, accompagnati in genere da tè, nero o verde, ma anche da vino e birra. Una curiosità è che latte e derivati del latte sono di uso recentissimo: fino a poco tempo fa erano quasi del tutto sconosciuti sulle tavole cinesi, e tutt’oggi sono ben poche le portate che si basino su latte o yogurt.


    Per evitare di fare brutta figura con ospiti cinesi ricordatevi di:

    1. Mai cominciare a mangiare fino quando i commensali sono tutti seduti.

    2. Se volete raggiungere una particolare pietanza che si trova nell'altro lato della tavola alzatevi per raggiungerla meglio.E' sempre meglio evitare acrobazie circensi specie quando non siete molto esperti nell'uso dei bastoncini.

    3. Ricordatevi che e' consentito prendere in mano la ciotola ed utilizzare i bastoncini per portare i chicchi di riso alla vostra bocca. E' sempre meglio che dovere raccogliere i chicchi sparsi per tutta la tavola.

    4. Se uno dei vostri amici cinesi utilizza i bastoncini per depositare del cibo nel vostro piatto ringraziatelo: in Cina questa e' un'usanza molto comune che dimostra gentilezza e cortesia.

    5. Mai piantare verticalmente i bastoncini nella vostra ciotola di riso: in molti paesi asiatici esiste l'abitudine di fare offerte agli spiriti dei propri defunti utilizzando bastoncini d'incenso che vengono messi in posizione verticale davanti alle tombe di amici e parenti trapassati.


    6. Mai puntare i bastoncini addosso a qualcuno. Nella cultura cinese questo e' visto come un grosso porta sfortuna.


    7. Se vi capita di versare del the' ad uno dei vostri commensali ricordatevi di depositare la teiera in modo che il beccuccio non sia in direzione di qualcuno seduto alla vostra tavola. Anche questo e' visto come un segno di cattivo auspicio.

    8. E' lecito depositare gli ossi del pesce o della carne sul tavolo. Nonostante non sia una abitudine molto piacevole e' piu' che tollerato dai cinesi a tavola.


    Il Thè Cinese

    La Cina è il paese del tè e qui, più che in altri Paesi, il tè non semplicemente una bevanda dissetante, ma permette di soddisfare alcuni bisogni spirituali, di offrire la propria amicizia e di esprimere sentimenti personali.


    Le origini di quest’infuso sono antichissime: la scoperta della pianta del tè risalirebbe a più di 3000 anni fa, all’epoca della dinastia dei Zhou (1066-221 a.C.) nel sud-ovest della Cina. La cultura del tè riflette le relazioni di complementarietà reciproca tra le scuole confuciane e taoiste.

    Il confucianesimo creò i riti del tè, fatto che permise alla politica di infiltrarsi nella cultura del tè, e il taoismo vi introdusse l’arte, aprendole così orizzonti artistici. La cultura tradizionale cinese sottolinea in modo marcato l’unione tra essere umano e natura, e la teoria cinese del tè si ispira a delle idee di Laozi e di Zhuangzi, preconizzanti che il cielo e l’essere umano non sono che uno e che il materiale e l’immateriale si unificano.

    Quando si parla della cultura del tè si pensa naturalmente alle sue relazioni con il buddhismo, che raccomanda vivamente di bere del tè. Dalla sua introduzione in Cina, il buddhismo si radicò poco a poco formando un sistema religioso dalle caratteristiche cinesi che sarebbe divenuto una delle componenti importanti della cultura ideologica della società cinese antica.

    Sotto i Tang il buddhismo era prospero, i bonzi percorrevano tutto il paese e degustavano tè. Inoltre, i templi buddhisti ne favorivano la piantagione, fatto questo che senza dubbio incoraggò la diffusione del tè come bevanda e lo sviluppo della sua cultura. Ed è la sua diffusione come bevanda che permise al tè di divenire un elemento fondamentale della cultura di questa società.
    Le opere dedicate al tè sono innumerevoli, ma è fondamentale menzionare l’opera di Lu Yu (733-804) che influenzò profondamente la produzione e la popolarità del tè cinese. Per tutta la sua vita quest’uomo ha adorato il tè e il suo Libro del tè è celebre nel mondo. Il suo importante contributo per lo sviluppo del tè in Cina e nel mondo gli fece ottenere il titolo onorifico di «Immortale del tè» e di «Dio del tè».


    Ricordatevi che per i cinesi, offrire una tazza di tè per accogliere i visitatori è un rito tradizionale. Lasciare ripartire qualcuno senza avergliene offerta una tazza viene considerato un’offesa.




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    Il festival di Tuen Ng, meglio conosciuto come Dragon Boat Festival, celebra l’eroe nazionale Qu Yuan, che annegò nel fiume Mi Lo più di 2000 anni fà. La leggenda narra che gli abitanti della città per tentare di salvarlo, suonarono dei grossi tamburi per spaventare i pesci e per distrarli dalla loro preda tirarono loro dei ravioli di riso. Questo particolare tipo di raviolo è diventato il cibo tradizionale della celebrazione: il top del festival ci sarà l’8 Giugno, quando centinaia di barche a remi colorate e finemente decorate si sfideranno testa a testa.

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    La festa delle barche drago - Questa foto è stata scattata ad Hong Kong durante l'annuale «Dragon Boat Festival», meglio conosciuto come la «Festa delle barche drago» o «Tuen Ng». Si tratta di una festa tradizionale cinese che si celebra, durante i mesi estivi, in ricordo di Yuan di Qu, un alto funzionario e poeta patriottico che si suicidò annegandosi nel fiume Miluo perché aveva scoperto che l'amata patria Chu era stata sconfitta in battaglia perdendo così l'indipendenza. I soccorritori remarono a tutta forza a bordo di lunghe e strette canoe chiamate barche drago per cercare di salvarlo ma non vi riuscirono (Afp/Mike Clarke)

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    Tin hau-protrettrice dei pescatori


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    tempio -Tin hau





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    festival delle lanterne


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    Le lanterne di Hong Kong



    di Tiziana Cavallo

    Il Mid-Autumn Festival è una delle feste più suggestive legate al calendario lunare. Migliaia di luci per due settimane vestono a festa i templi e le strade della città, conferendole un'atmosfera magica


    Festival di metà autunno. Oppure Festival della torta della luna. Due modi diversi per chiamare lo stesso evento che si svolge a Hong Kong tra la fine di settembre e metà ottobre. Per l'esattezza intorno al quindicesimo giorno dell'ottavo mese lunare, secondo i calcoli del calendario cinese che è differente da quello occidentale. Per circa due settimane, le strade e i templi di Hong Kong, la Grande Mela gialla d'Oriente, si vestono a festa e l'atmosfera è davvero magica.

    Soprattutto quando cala il buio e centinaia di lanterne illuminano alcuni luoghi della città. Il secondo nome 'gastronomico' del Festival di metà autunno si deve a dei dolci, tanto piccoli quanto consistenti, che hanno la forma della luna piena. Luna che, in questo periodo dell'anno, si offre nella sua più splendida forma nel cielo di Hong Kong e dietro uno degli skyline più famosi e suggestivi al mondo.

    Realizzate in prevalenza di pasta di sesamo e loto, ripiene di uovo - sono una ghiottoneria per gli abitanti del luogo che le regalano a amici e parenti - ma decisamente particolari e ipercaloriche, dal gusto forte e deciso. Ne sono piene le pasticcerie e i ristornati le includono nel menu stagionale; nel tempo, la yuek beng – ovvero la torta della luna – ha sortito metamorfosi culinarie e oggi se ne trovano di vari gusti abbinando, come piace ai cinesi, sapori delicati come il mango, il cocco o la papaya a formaggio o, persino, caviale. Esistono anche in versione vegetariana.

    L'origine storica di questo festival risale al 1300 quando i cinesi si ribellarono contro i mongoli e la chiamata alle armi fu scritta su pezzi di carta che, arrotolati, vennero inseriti in queste piccole tortine e distribuiti alla popolazione. Pare, inoltre, che il Mid-Autumn Festival sia collegato all'antica favola di Chang O, moglie del Sagittario e dea che vive solitaria sulla luna. La leggenda narra che la donna, dopo aver ingoiato una pillola magica, improvvisamente iniziò a volteggiare in aria verso la luna e ancora oggi, durante le notti di luna piena dell'ottavo mese lunare, pare che continui a danzare in cielo e la sua bellezza provochi uno scintillio argenteo sulla terra.


    Oggi il festival è più conosciuto per lo spettacolo che le lanterne, di carta o di seta a forma di animali, barche o macchine, offrono a chi ha voglia di scoprirle. La tradizione locale vuole anche che i bambini in questi giorni dell'anno possano rimanere alzati più a lungo e con i propri genitori vadano in alcune zone della città e accendano la loro personale lanterna di buon auspicio.

    Per attrarre i turisti ora l'amministrazione di Hong Kong ha organizzato da qualche anno a questa parte una serie di iniziative che coprono tutta la durata del festival che quest'anno contiene anche la festa nazionale cinese, il primo ottobre.

    Giornata di festa, con tanto di fuochi d'artificio nella Victoria Harbour, ovvero la baia che divide l'isola di Hong Kong dai Nuovi Territori, ovvero la terra ferma. E se lo spettacolo delle lanterne a Hong Kong non ha mantenuto un sapore particolarmente antico, per sentire ancora questa atmosfera è possibile recarsi in alcuni villaggi dell'interno, al confine con la Cina, dove ancora oggi vengono costruite con bamboo e carta delle grandi lanterne simili a mongolfiere che vengono rilasciate nel cielo notturno verso la luna che guarda in giù. Pare che questa tradizione fosse collegata a un metodo di segnalazione militare ma la sua vera origine rimane ancora oggi oscura ai più.



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  4. ZIALAILA
     
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    su Nathan road .... pollerie tradizionali ....







    Edited by tomiva57 - 7/5/2012, 16:36
     
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  5. gheagabry
     
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    Hong Kong, 15 anni dopo

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    Un momento della cerimonia dell’alzabandiera durante la visita a Hong Kong del presidente cinese in occasione del giuramento del nuovo leader politico della città, Leung Chun-ying.
    (RICHARD A. BROOKS/AFP/GettyImages)


    Il presidente cinese Hu Jintao ha visitato oggi la città di Hong Kong per il giuramento del nuovo leader politico della città, il 57enne Leung Chun-ying. La cerimonia si è tenuta in una data importante per Hong Kong: quindici anni fa, il primo luglio 1997, la sovranità di Hong Kong venne trasferita dal Regno Unito alla Cina, un passaggio che viene chiamato nel Regno Unito “the Handover” (“la Cessione”), ma in Cina “la Riunificazione” o “il Ritorno”. Hong Kong continua a mantenere uno status molto particolare all’interno della Repubblica Popolare Cinese, e il rapporto degli abitanti della città con il resto del paese è spesso difficile: per questo motivo, la visita di Hu Jintao è stata accompagnata da grandi proteste e da manifestazioni a cui hanno partecipato migliaia di persone.
    La manifestazione principale, a cui hanno partecipato molte decine di migliaia di persone (400.000 secondo gli organizzatori), si è tenuta oggi. I manifestanti hanno cantato slogan contro il governo cinese (come “una persona, un voto”, per prendere in giro lo slogan cinese sul governo della città) ma soprattutto contro il nuovo capo dell’esecutivo, Leung, che è stato chiamato “un lupo in veste di pecora” per le sue simpatie verso il Partito Comunista Cinese. La paura dei manifestanti è che il nuovo governo metta a rischio le libertà civili che Hong Kong mantiene anche dopo il passaggio alla Cina.

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    La Cina ha garantito che il sistema di governo di Hong Kong sarebbe rimasto largamente autonomo per molti anni, secondo il principio riassunto dallo slogan “un paese, due sistemi”. Grazie a questo, Hong Kong è oggi certamente la città più libera della Cina, l’unica in cui è pensabile una manifestazione come quella che ogni anno ricorda i morti nella strage di piazza Tienanmen: una veglia alla luce delle candele che quest’anno, secondo gli organizzatori, ha portato in strada circa 180.000 persone. A Hong Kong si stampano oggi molte riviste e libri della dissidenza verso il regime comunista.

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    Migliaia di persone hanno manifestato per la democrazia a Jong Kong, durante la visita del presidente cinese Hu Jintao.
    (RICHARD A. BROOKS/AFP/GettyImages)


    Il sospetto verso la Cina è così alto, racconta il Washington Post, che quando alcuni veicoli militari cinesi sono passati per le strade di Hong Kong per un normale spostamento, alcune settimane fa, i siti internet e i giornali locali hanno cominciato a parlare di ammassamento di forze per stroncare eventuali proteste durante la visita del presidente cinese di questi giorni, una visita che è iniziata venerdì tra coreografie molto imponenti e un grande dispiego dell’apparato di sicurezza.

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    La questione dell’identità

    Secondo un sondaggio recente, citato in un lungo articolo del Washington Post dedicato alla difficile identità di Hong Kong, oggi gli abitanti della città sono ancora meno fiduciosi nei confronti del governo della Repubblica Popolare di quanto lo fossero nel 1997.
    La scorsa settimana, l’Università di Hong Kong ha pubblicato una ricerca che diceva che solo il 18 per cento dei residenti di Hong Kong sceglierebbe “cinese” come primo aggettivo per descrivere la propria identità, percentuale ancora più bassa tra i giovani. Eppure circa il 95 per cento degli abitanti della città è etnicamente cinese ed è fiera della storia e della cultura della Cina: la questione sta tutta nel rapporto con il Partito Comunista cinese, dato che molti degli abitanti di Hong Kong discendono da immigrati nella città dal resto del paese per ragioni politiche. Negli ultimi anni, inoltre, circa 28 milioni di persone dal resto della Cina è venuto a visitare la città, di solito per turismo o per i negozi, ma in qualche caso per far nascere lì i propri figli e ottenere così la cittadinanza di Hong Kong. Questo flusso di persone ha fatto nascere movimenti di protesta, che hanno comprato spazi pubblicitari sui giornali in cui chiamano i visitatori dal resto della Cina “locuste”.

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    La manifestazione contro la visita del presidente cinese a Hong Kong attraversa il traffico.
    (AP Photo/Vincent Yu)

    Ancora quest’anno, altre proteste hanno portato alla sospensione del progetto di introdurre nelle scuole corsi obbligatori di “educazione morale e nazionale”, una mossa proposta nel 2010 dall’ufficio per l’istruzione che avrebbe portato nelle classi di Hong Kong lezioni sul funzionamento del governo cinese e sul modo corretto di issare la bandiera nazionale. Dopo un grande dibattito nell’opinione pubblica cittadina, i programmi sono stati rivisti, ma le prime sperimentazioni previste per quest’anno non sono mai iniziate.
    Che cos’è Hong Kong
    Dal punto di vista amministrativo, Hong Kong è una delle due Regioni Amministrative Speciali della Cina. L’altra è Macao, ex colonia portoghese che fa parte della Cina dal 1999. Ma rispetto ai circa 500.000 abitanti di Macao, Hong Kong è una metropoli di quasi sette milioni di abitanti su un’area di 1.100 chilometri quadrati, il che fa della città una delle aree più densamente popolate del mondo.
    Il sistema politico di Hong Kong non è certo una piena democrazia, ma è comunque molto più libero del rigido monopartitismo cinese. Ci sono molti partiti che concorrono alle elezioni, ma il capo del governo di Hong Kong (formalmente il Capo dell’Esecutivo) è scelto dal ristretto numero di persone che compongono in Comitato Elettorale: il comitato è formato da 1.200 persone, scelte con un meccanismo molto complesso che si basa principalmente sull’assegnazione di un certo numero di rappresentanti a ordini professionali e settori economici della società. Questo sistema, e la ripartizione tra le varie sezioni, garantisce che i settori più vicini agli interessi cinesi siano sovrarappresentati.
    Ma oltre al sistema elettorale, ci sono altre differenze notevoli. Il sistema giudiziario della “città-stato” è indipendente e si basa sulla common law, il principio del diritto consuetudinario tipico dei paesi anglosassoni. La Legge Fondamentale di Hong Kong, scritta dopo il passaggio delle consegne tra Regno Unito e Cina, stabilisce che la città avrà “un alto grado di autonomia” in tutti i campi eccetto le relazioni estere e la difesa.
    Dalle Guerre dell’oppio a Margaret Thatcher
    La Cina, tuttavia, ha perso l’autonomia su Hong Kong in tempi relativamente recenti, dopo la prima Guerra dell’Oppio, che si combatté tra il 1839 e il 1842. In quegli anni, il gigantesco impero cinese era devastato dalla corruzione e dal cattivo governo, impoverito dopo secoli di splendore e pesantemente costretto tra le volontà di espansione militare e commerciale dei paesi europei, con in testa l’impero britannico. La prima Guerra dell’oppio garantì che l’isola di Hong Kong venisse data “in perpetuo” all’impero britannico. A questa si aggiunsero altri due territori: la penisola di Kowloon, nel 1860, e i cosiddetti Nuovi Territori nel 1898. Questi ultimi vennero dati al Regno Unito in prestito per 99 anni.
    Non è chiaro, in realtà, come si avviarono i colloqui tra il Regno Unito e la Cina per la restituzione. Secondo alcuni storici, furono proprio le questioni di rinnovo di questo prestito a spingere l’allora governatore di Hong Kong Murray MacLehose, uno scozzese che era già stato ambasciatore a Pechino, a porre una domanda sul futuro di Hong Kong durante una visita ufficiale nella Repubblica Popolare Cinese. La domanda fu posta, nel marzo 1979, direttamente al leader supremo Deng Xiaoping. Secondo alcuni, Deng venne colto impreparato dalla questione e espresse la necessità del ritorno di Hong Kong alla Cina, al termine del prestito.
    La questione doveva comunque essere risolta, per evitare incertezze nei contratti e negli accordi commerciali. Nel 1982, il governo di Margaret Thatcher mandò in Cina l’ex primo ministro Edward Heath, con l’incarico di avviare negoziati con la Cina su Hong Kong. Deng disse chiaramente che la questione doveva essere chiarita con negoziati ufficiali. La speranza del governo Thatcher era di riuscire a mantenere il governo britannico sul territorio: ma la Cina rifiutò categoricamente questa opzione, non solo per i Nuovi Territori, ma anche per l’isola e per la penisola di Kowloon. La posizione cinese si rivelò durissima, dato che la Repubblica Popolare disse di non riconoscere i trattati con cui gli altri due territori erano stati ceduti “in perpetuo”, definendoli “disonesti e disuguali”. La Cina disse di riconoscere solo l’amministrazione britannica a Hong Kong, ma non la sua sovranità.
    Vista l’impossibilità di mediare, il primo ministro cinese e quello britannico firmarono insieme la Dichiarazione Congiunta Sino-Britannica il 19 dicembre 1984, a Pechino. Con questa si stabiliva che tutti i territori di Hong Kong sarebbero tornati a far parte della Cina a partire dal primo luglio 1997, anche se la Cina si impegnava a non instaurare immediatamente il sistema socialista, lasciando invariato il sistema economico e politico della città per almeno 50 anni.
    La cerimonia del primo luglio 1997 terminò i 156 anni del dominio coloniale di Hong Kong, che divenne la prima Regione Amministrativa Speciale della Cina. Erano presenti le massime autorità dei due stati: per la Cina era presidente il presidente Jiang Zemin, mentre in rappresentanza della regina Elisabetta II era presente il principe Carlo, con il primo ministro Tony Blair e l’ultimo governatore britannico di Hong Kong, il politico conservatore Chris Patten.



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