MALI

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  1. tomiva57
     
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    Mali


    Da Wikipedia


    Il Mali (in francese République du Mali) è uno stato (1.240.142 km², 14.517.176 abitanti; capitale Bamako) dell'Africa occidentale situato all'interno e senza sbocchi sul mare.

    Il Mali confina a nord con l'Algeria, ad est il Niger, a sud con il Burkina Faso e la Costa d'Avorio, a sud-ovest con la Guinea e ad ovest con il Senegal e la Mauritania.

    Il suo territorio, per la maggior parte pianeggiante, è costituito al nord da deserto, al sud dalla savana.


    Geografia


    Il Mali confina a ovest con il Senegal e la Mauritania, a nord con l'Algeria, a est con il Niger ed a sud con il Burkina Faso, la Costa d'Avorio e la Guinea.

    Morfologia e Idrografia


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    Savana - Zona meridionale dello stato, caratterizzata da arbusti



    Una prima zona morfologica, a Nord, è costituita dagli altipiani sedimentari sahariani tra i quali predomina il vasto massiccio dell' Adrar des Ifoghas, articolato in rilievi tabulari di scarsa altitudine, confinanti con ampie superfici sabbiose. Quest'area è quasi completamente priva di corsi d'acqua superficiali. La zona centrale del paese è una depressione occupata dal medio corso del Niger, che attraversa il Mali per 1800 km, in gran parte navigabili, e comprende nel suo bacino circa un quarto del paese. Proveniente dall'altopiano guineano, il Niger si impaluda nella depressione centrale in un ampio sistema di laghi e bracci morti denominato Delta interno del Niger. L'ultima zona morfologica, a Sud, è costituita dalle propaggini settentrionali dell'altopiano guineano, unico grande declivio interrotto dalle vallate del Niger e dei suoi affluenti e dalla grande pianura di Kaarta a Sud-Ovest.


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    Fiume Niger - Isole sabbiose instabili nei pressi di Koulikoro



    Clima

    Data la latitudine, la presenza del deserto in gran parte del suo territorio, il fatto che non ha sbocchi sul mare, il Mali ha un clima subtropicale e arido. Durante la stagione secca, dal Sahara si levano sovente roventi ondate che provocano siccità ricorrenti.

    Popolazione
    Demografia

    La densità media di popolazione è molto bassa, e si innalza solo nelle regioni centromeridionali (soprattutto Sikasso e Ségou, con circa 30 ab./km²) dove si concentrano i 3/4 dei maliani e la totalità della popolazione urbana (circa 1/3 degli abitanti). Al contrario, nelle regioni sahariane del nord, che occupano oltre il 60% del territorio, la rarefazione demografica è massima. Il forte incremento demografico (superiore al 3% annuo a causa di un indice di fecondità di oltre 6 figli per donna) alimenta intensi flussi migratori, sia stagionali verso il Senegal (e prima della crisi del 2002, anche verso la Costa d'Avorio) sia verso l'Europa; molto alto è il numero degli emigrati stabili (800.000 ca); la comunità più numerosa vive in Francia (32.000 persone nel 2003). Il Mali si colloca nelle ultimissime posizioni (174°) della graduatoria dell'Indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite. Le condizioni di vita sono precarie per la maggior parte della popolazione, come attestano l'alta mortalità infantile (122‰), la bassa speranza di vita (48 anni), l'elevato tasso di analfabetismo (81%) e le carenti condizioni igienico sanitarie che favoriscono il diffondersi di epidemie (per esempio di colera), il persistere di parassitosi e la propagazione dell'AIDS.

    Etnie

    Bambara, Bozo, Dogon, Malinke, Sarakollé (Soninke), Songhai, Touareg



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    Pescatori Bozo



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    Fulbe. Conosciuti anche come Peul o Fulani, sono il secondo gruppo etnico maliano per quantità



    Lingue

    La lingua più parlata è il Bambara. In alcune zone del paese il Soninke. È molto conosciuta la Lingua francese, in ragione del suo passato di colonia francese.

    Religione

    Musulmani (80%, in maggioranza sunniti), animisti (18%), cristiani (1%), altri (1%). Le circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche consistono in un'arcidiocesi con sede a Bamako, avente cinque diocesi suffraganee: Kayes, Mopti, San, Ségou e Sikasso.

    Storia

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    Mansamusa, imperatore del Mali nel XIV secolo



    Il Mali possiede una storia ricca e relativamente conosciuta. Il suo territorio è stato sede di tre grandi imperi: l'Impero del Ghana, l'Impero del Mali e l'Impero Songhai.

    I francesi iniziarono la colonizzazione del suo territorio nel 1864 e nel 1895 venne integrato nell'Africa Occidentale Francese con il nome di Sudan francese.

    La Repubblica Sudanese e il Senegal proclamarono la loro indipendenza dalla Francia nel 1960 con il nome di Federazione del Mali. Appena alcuni mesi dopo il Senegal si separò e la Repubblica Sudanese prese il nome di Mali. Nei mesi seguenti fu eletto primo presidente della nazione Modibo Keita che in poco tempo instaurò un regime con partito unico, di orientamento marxista: Keita avviò una serie di disastrose iniziative economiche e politiche che piegarono l'economia del paese e resero fortemente impopolare il regime stesso. Nel 1968 Keita fu deposto con un sanguinoso colpo di stato militare che portò al potere Moussa Traoré. Nel 1991 Traoré fu spodestato da un colpo di stato, ma i militari anziché prendere le redini del paese decisero di formare un governo di transizione civile che portò nel 1992 alle prime elezioni democratiche, con Alpha Oumar Konare eletto presidente. Dopo la sua rielezione nel 1997, Konare continuò le riforme politiche e economiche, lottando contro la corruzione. Alla fine del suo secondo mandato, limite costituzionale per un presidente, fu sostituito nel 2002 da Amadou Toumani Touré che venne rieletto nel 2007

    Ordinamento dello stato

    In base alla costituzione del 1992, il Mali è una repubblica parlamentare, con regime semipresidenziale. Il Capo dello Stato, che nomina il primo ministro, viene eletto a suffragio universale diretto con mandato quinquennale. L'Assemblea Nazionale (160 membri eletti ogni 5 anni, di cui 13 eletti dai maliani residenti all'estero) detiene il potere legislativo e il controllo sul governo. La pena di morte è stata sospesa nel 2002. Il paese è membro di ONU, Ua, WTO, Oci; fa parte dei paesi Acp e di organizzazioni regionali come l'Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale (Waemu/Uemoa) e la Comunità Economica dell'Africa Occidentale (Cedeao/Ecowas).

    Suddivisioni storiche e amministrative


    Il Mali è suddiviso in otto regioni, più il distretto della capitale. Le regioni sono poi divise in 49 circondari (cercles). I circondari e il distretto della capitale sono divisi in 703 comuni (communes).

    Città principali



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    Kati



    * Bamako, la capitale
    * Aguelhok, Almoustarat, Andéramboukane, Anefis, Ansongo, Aourou, Araouane.
    * Bafoulabé, Ballé, Banamba, Bandiagara, Bankas, Bénéna, Bla, Bourem, Bouressa.
    * Diafarabé, Dialafara, Diamou, Didiéni, Diéma, Dilly, Dinagourou, Dioila, Dioura, Diré, Djenné, Doro, Douentza, Douna, Dyero.
    * Fana, Faléa, Faraba, Filamana.
    * Gao, Garalo, Gossi, Goundam, Gourma-Rharous.
    * Hombori.
    * I-n-Kak, I-n-Tabezas, I-n-Tallak.
    * Kadioto, Kanioumé, Kaogaba, Kati, Kayes, Ké Maina, Kéniéba, Kidal, Kinyan, Kita, Kofo, Kolondiéba, Kona, Konenzé, Koulikoro, Koundian, Koury, Koussané, Koutiala, Ktéla,
    * Manankoro, Markala, Ménaka, Mopti, Mourdiah.




    Mopti


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    La città sul fiume

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    A Mopti molti gruppi etnici sono di casa: Bambara, Songhai, Fula, Tuareg, Moor, Bozo, e Dogon.

    Una volta era un semplice villaggio di pescatori, ma ai giorni nostri è diventato il il porto fluviale piu’ importante del Mali.
    Centinaia di piroghe e “pinasse” (tipiche imbarcazioni locali) affollano le banchine per il carico e scarico delle merci in una frenetica attività. Le imbarcazioni percorrono il corso del fiume Niger e del suo affluente Bani, garantendo il rapido trasporto di persone e merci anche durante la stagione delle piogge che spesso rende i percorsi stradali impraticabili.

    La città anticamente in lingua bozo si chiamava “Sagan”, traducibile con “incontro”.
    Incontro dei fiumi, Bani e Niger, incontro delle etnie, incontro delle strade: Mopti è anche attraversata dal nastro di asfalto che taglia il Mali da ovest a est, attraversando villaggi polverosi o fangosi, dipende dalla stagione.

    Mopti è porto di partenza per raggiungere Timbuctu' via fiume, con un viaggio in piroga lungo ed affascinante.
    Le rive del fiume scorrono come un film, offrendo uno spettacolo sempre diverso: barconi stracarichi, piccoli villaggi Bozo, con i pescatori al lavoro, moschee di fango, barche con vela quadrata.

    C’è la vita, sul fiume.


    * Nangaré, Nampala, Nara, Niafounke, Niono, Nioro du Sahel, Nyamina.
    * Ouatagouna, Ouolossébougou.
    * San, Sandaré, Sébékoro, Séféto Ouest, Ségou, Sévaré, Siby, Sikasso, Sokolo.
    * Taoudenni, Telatai, Ténenkou, Tessalit, Ti-n Essako, Timetrine, Timbuctu, Tominian, Toukoto.
    * Yanfolila, Yélimané, Yorosso.






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    timbuctu





    Les habitations Dogon, Bandiagara, Mali
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    Bandiagara



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    Nioro du sahel

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    Nioro du sahel

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    Bamako


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    imageSikasso





    Economia

    L'economia è prevalentemente agricola e i raccolti dipendono quasi interamente dall'irrigazione e dalle piene stagionali del Niger e dei suoi affluenti. La coltivazione di generi destinati al fabbisogno alimentare occupa circa l'86% della popolazione attiva; le colture principali sono il miglio, il riso, il sorgo, il mais, le arachidi, il cotone e la canna da zucchero.

    La popolazione del nord è votata soprattutto all’allevamento estensivo e transumante di copiose greggi che popolano tutta la fascia del Sahel; lungo il corso del fiume Niger la pesca è una delle attività più praticate assieme all’orticoltura: la pianura alluvionale del delta del Niger, durante la stagione invernale (settembre-dicembre) diventa una vera e propria risorsa irrigua. Da settembre a febbraio il Niger costituisce un canale di navigazione che taglia il paese da sud-ovest a nord-est, favorendo scambi commerciali di ogni sorta.

    Agricoltura

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    Raccolta del cotone



    La quasi totalità della popolazione attiva è occupata nell'agricoltura, settore che partecipa per il 46% alla formazione del prodotto nazionale lordo; tuttavia il terreno arabile e le colture arborescenti ricoprono meno del 2% del territorio. Oltre che per la scarsità di buoni terreni, il livello produttivo è generalmente molto basso per la piovosità insufficiente e comunque fortemente irregolare; si hanno poi ritardi ed errori dovuti alla organizzazione arcaica dell'attività agricola: al momento, neppure l'istituzione di un numero abbastanza considerevole di cooperative ha dato esiti consistenti. Per quanto riguarda le coltivazioni tradizionali, destinate all'alimentazione locale e peraltro in larga misura decimate dalle tremende siccità che a più riprese hanno devastato il paese attorno alla metà degli anni settanta, prevalgono il miglio (6,9 milioni di q.), mentre il riso (3,7 milioni di q.), coltivato nelle zone irrigue del delta del Niger, è di introduzione recente, così come il mais. Importanti per l'alimentazione locale sono anche la manioca e la batata, nonché taluni ortaggi e legumi. Nelle zone irrigue si pratica in prevalenza un'agricoltura moderna e commerciale, in parte ad opera delle cooperative di contadini di recente istituzione. Disastrosi sono stati però i raccolti di 1980, 1982 e 1983 per i danni causati dalla siccità. Fra le colture predomina il cotone (2,4 milioni di q. tra fibra e semi), che è la principale voce dell'esportazione nazionale; seguono l'arachide (1,6 milioni di q.), il tè e la canna da zucchero. Altri prodotti destinati al commercio sono il tabacco, il karité o "albero del burro", il kapok, ecc. Purtroppo il paese non dispone di foreste, il legname è tutto importato attraverso il Burkina dal Ghana e dalla Costa d'Avorio ed i pochi sprazzi di foresta vengono distrutti per offrire legna da ardere alle genti del paese che non dispone di altra energia: degli sforzi dovranno essere fatti per arrestare la desertificazione con piantagioni di Curcas che fra le tante doti, coi semi, offrirà gas ed energia alle popolazioni del paese; sono solo prodotti discreti quantitativi di gomma arabica. Da rilevare poi il grave fenomeno del contrabbando di prodotti alimentari, avviati ai più vantaggiosi mercati della Costa d'Avorio, del Burkina Faso e del Senegal.


    Allevamento

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    Allevatori nomadi

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    Fiera del bestiame. Mercato allestito a Kambila



    Pesca

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    Pesca nel Mali - piroga sul fiume Niger



    La pesca viene effettuata solo sul fiume Niger, visto che il Mali è privo di sbocchi sul mare, ed è destinato esclusivamente all'autoconsumo della popolazione.


    Risorse minerarie

    Il Mali possiede estesi giacimenti di fosfati, oro, uranio, ferro,bauxite, manganese e sale, sebbene siano poco sfruttati a causa delle infrastrutture carenti. Molto più modesti i giacimenti diamantiferi situati nel sud-ovest del paese.

    Industria





    L'industria del Mali presenta ancora i segni di un'industria arretrata e ancora molto legata al settore primario.

    Le industrie presenti sono concentrate quasi esclusivamente nelle vicinanze di Bamako e comprendono: industrie chimiche, tessili, alimentari, diamantifere e del cemento, oltre a quelle agroalimentari.

    L'industria garantisce il 26% delle entrate.

    Trasporti

    La rete dei trasporti del Mali è molto limitata e comprende, oltre a strade poco e mal asfaltate che collegano Bamako con Segou, l'utilizzo di imbarcazioni per spostarsi sul fiume Niger. Nel nord del paese si usano prevalentemente cammelli negli spostamenti.

    Un miglioramento delle comunicazioni aiuterebbe il Mali ad intraprendere un certo sviluppo, visto che molte delle attività terziarie si svolgono sulle poche strade esistenti e i cibi, facilmente deperibili, giungono nelle zone dove non è possibile la coltivazione in tempi molto lunghi, creando così anche problemi sanitari in quelle zone.

    Turismo

    Il turismo può contare su un buon numero di attrattive quali: la moschee in stile sudanese, la famosissima città di Timbuctu (Timbuctù) ed anche il deserto, situato nel nord del paese.

    Le entrate del turismo ammontano a 71 milioni di dollari, ed è in continua crescita, dato che nel 1995 erano solo 19 i milioni. I turisti crescono ad un ritmo annuale del 18.4%.


    Ambiente

    Le condizioni climatiche differenziate tra le plaghe del Nord e dell'Est e le rimanenti del Paese si riflettono anche sul paesaggio vegetale. Di pari passo con la progressiva diminuzione delle precipitazioni che si riscontra procedendo verso nord si verifica anche un progressivo impoverimento del paesaggio vegetale. In corrispondenza delle zone irrigate dal Niger e dal Senegal ed in quelle più favorite dalle precipitazioni, si è sviluppata la savana arborea con alberi (acacie gommifere, Tamarindus indica, baobab, ecc.) sovente di grandi proporzioni, inframezzati da formazioni erbose che in corrispondenza della zona deltizia del Niger si sono sviluppate in forme rigogliose. Allorché ci si allontana da queste regioni, subentra la savana con copertura di arbusti inframezzati da graminacee. Tra gli arbusti occorre ricordare la Capparis decidua che sul Niger, presso Tombouctou, assume forma arborescente. Nelle zone a precipitazioni più scarse del sahel alligna la steppa a piante xerofile e, con minor frequenza, erbacee, finché nelle regioni più settentrionali si presenta la tipica vegetazione sahariana a palme dattilifere, limitata alle oasi.

    In quanto alla fauna la savana è la sede dei grandi erbivori (giraffe, antilopi, elefanti) e dei carnivori (leoni, leopardi, ghepardi, licaoni, iene, genette, gatti selvatici, sciacalli). Nelle acque delle lagune, degli stagni e dei fiumi vivono ippopotami e coccodrilli. Nelle zone settentrionali troviamo anche la lince, la volpe bionda delle sabbie, il fennec. Comune in tutta la vasta regione desertica è, tra gli animali domestici, il dromedario, che non è però autoctono. Ricchissima è l'avifauna, che trova nelle zone anfibie del delta l'ambiente adatto, specie per trampolieri e palmipedi. Numerosi gli anfibi ed i pesci nel Niger.

    Cultura


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    Il duo musicali maliano Amadou & Mariam sono conosciuti internazionalmente per la loro musica che combina influnze maliani e internazionali.



    Le tradizioni musicali del Mali derivano dai griot, che sono noti come "Custodi di memorie". La Musica maliana è varia e ha diversi generi. Alcune famose influenze nella musica del Mali sono del virtouso musicista Kora ,Toumani Diabaté, le profonde radici del chitarrista blues Ali Farka Touré, il gruppo tuareg Tinariwen, e numerosi artisti afro-pop come Salif Keita, il duo Amadou & Mariam, Oumou Sangare, e Habib Koité.

    Anche se la letteratura del Mali è meno famosa della sua musica ,il Mali è sempre stato uno dei paesi con i più vivaci centri intellettuali. La tradizione letteraria del Mali in passato è stata trasmessa principalmente con il passaparola, con jalis a recitare o cantare stori conosciute a memoria. Amadou Hampâté Bâ, lo storico più conosciuto del Mali, ha trascorso gran parte della sua vita a scrivere di queste tradizioni orali perché il mondo se ne ricordi. Il romanzo più conosciuto di uno scrittore del Mali è Yambo Ouologuem, Le Devoir de violenza, che ha vinto il Premio Renaudot 1968, ma la cui eredità è stata segnata dalle accuse di plagio. Altri noti scrittori del Mali Baba Traoré comprendono, Modibo Keita Sounkalo, Massa Makan Diabaté, Moussa Konaté, e Fily Dabo Sissoko Altri ben conosciuti scrittori maliani includono: Baba Traoré, Modibo Sounkalo Keita, Massa Makan Diabaté, Moussa Konaté, and Fily Dabo Sissoko..

    La variegata cultura quotidiana dei maliani riflette la diversità etnica e geografica del paese. La maggior parte dei maliani indossa fluenti abiti colorati chiamati boubous che sono tipici dell'Africa occidentale. I maliani partecipano spesso a feste tradizionali, balli e cerimonie. Riso e miglio sono la base della cucina del Mali, che è fortemente basata su cereali. I cereali sono generalmente preparati con salse a base di foglie di spinaci, come o foglie di baobab, con pomodoro, o con salsa di arachidi, e può essere accompagnata da pezzi di carne alla griglia (tipicamente di pollo, agnello, manzo o capra). La cucina del Mali varia regionalmente.



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    Masai









    Bamako


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    Bamako è la capitale e la città più popolosa del Mali. Sorge sul Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle del Niger superiore e la valle del medio Niger, nella parte sud-occidentale del paese.

    Buon porto fluviale e principale centro amministrativo e commerciale del Mali, è attivo nella produzione di caucciù, resina e legname, così come nel tessile, nella carne lavorata, nel metallo e nel settore ittico. È scalo aereo internazionale.

    Storia

    Bamako è abitata sin dal paleolitico, anche se la leggendaria fondazione è fissata nel XVI secolo. Bamako, in origine Bammako («stagno del caimano» in lingua bambara) sarebbe stata fondata verso la fine del XVI secolo dai Nairé anticamente chiamati Niakate, che erano Sarakollé. Niaréla è uno dei quartieri più antichi di Bamako.

    La città fu un importante centro commerciale nonché principale centro dell'insegnamento dell'Islam, sotto l'impero del Mali, ma entrò in declino nel XIX secolo.

    Alla fine del XIX secolo Bamako è un grosso villaggio fortificato di 600 abitanti, quando il 1º febbraio 1883, i francesi, con il generale Gustave Borgnis-Desbordes, la conquistarono.

    Nel 1904, viene inaugurata la linea ferroviaria Dakar-Niger. Nel 1905, iniziò la costruzione dell'Hôpital du point G, il vecchio ospedale. Nel 1908 Bamako diventa capitale del Sudan francese, e tra il 1903 ed il 1907 è costruito il palazzo di Koulouba, palazzo del governatore; successivamente si riunirà la presidenza della Repubblica a partire dall'Indipendenza nel 1960.

    Il 20 dicembre 1918, Bamako diviene un comune misto amministrato da un sindaco. Nel 1927 è costruita la cattedrale mentre la "Maison des artisans" nel 1931. Nel 1947 viene eretto un primo ponte sul Niger, e la grande moschea di Bamako risale al 1948.

    Il 18 novembre 1955 Bamako diventa un comune a pieno titolo, il suo sindaco, Modibo Keïta, è eletto la prima volta un anno più tardi.

    La popolazione di Bamako, assai cresciuta, nel 1960 raggiunge circa i 160 mila abitanti.

    Il 22 settembre 1960 è proclamata l'indipendenza del Mali e Bamako diventa capitale della nuova repubblica.

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  2. tomiva57
     
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    TAOUDENNI


    Taoudenni (anche Taoudeni, Taoudénit, Taudeni) è un remoto centro di estrazione del sale nella regione desertica del nord del Mali , 664 km (413 miglia) a nord di Timbuktu . Il sale è scavato a mano dal letto di un antico lago salato , tagliato in lastre e trasportati in camion o con il cammello a Timbuctu. Le carovane di cammelli ( Azalai ) da Taoudenni sono alcune delle ultime che ancora operano nel Sahara .. Verso la fine degli anni 1960, durante il regime di Moussa Traoré , una prigione è stata costruita presso il sito e ai detenuti costretti a lavorare nelle miniere. La prigione è stata chiusa nel 1988



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    miniera di sale

    La prima menzione di Taoudenni è da al-Sadi nel suo Tarikh al-Sudan che ha scritto che nel 1586, quando le forze marocchine hanno attaccato il centro di estrazione del sale Taghaza (150 km a nord ovest di Taoudenni) alcuni dei minatori si trasferì a 'Tawdani'. Nel 1906 Édouard Cortier visitato Taoudenni con una unità del corpo francese cammello ( méharistes ) e pubblicato la prima descrizione delle miniere. Al momento l'unico edificio è stata la Ksar de Smida che aveva una cinta muraria con un singolo piccolo ingresso sul lato occidentale. I ruderi sono ancora visibili 600 metri a nord della costruzione di nuove carceri.

    Le miniere di Taoudenni si trovano sul letto di un antico lago salato . I minatori uso assi grezze di scavare pozzi che di solito misura 5 metri per 5 metri con una profondità di 4 m. I minatori prima rimuovere 1,5 m di strato di copertura di argilla rossa, quindi diversi strati di sale scarsa qualità prima di raggiungere tre strati di sale di alta qualità.. Il sale viene tagliato in lastre, che sono 110 cm x 45 cm per 5 cm di spessore e pesa circa 30 kg. Due dei livelli di alta qualità sono di spessore sufficiente per essere diviso a metà in modo che il 5 lastre possono essere prodotti a partire da tre strati. Dopo aver tolto il sale dalla superficie di base del pozzo, i minatori scavare in orizzontale per creare gallerie da cui lastre aggiuntive possono essere ottenuti.

    Come ogni buca è esaurito un altro è scavato così ora ci sono migliaia di pozzi si sviluppa su una vasta area. Over the centuries salt has been extracted from three distinct areas of the depression with each successive . Nel corso dei secoli il sale è stato estratto da tre aree distinte della depressione con ogni area successive situate più a sud-ovest. The three areas can be clearly seen on satellite photographs. Le tre aree può essere chiaramente visto su fotografie satellitari. Al momento della Cortier la visita Édouard nel 1906 l'area mineraria è stato di 3 km a sud di Ksar, nel 1950 le miniere attive erano situati in una 5 km zona dal Ksar, , mentre le miniere di corrente sono a distanza di 9 km.

    Nel 2007-2008 vi erano circa 350 squadre di minatori con ogni squadra di solito costituita da un minatore esperto con 2 operai per un totale di circa 1000 uomini. Gli uomini vivono in capanne primitive costruite con blocchi di sale di qualità inferiore e di lavoro nelle miniere da ottobre ad aprile, evitando i mesi più caldi dell'anno, quando solo circa 10 di loro restano.

    In passato sono state sempre effettuate a dorso di cammello ma di recente alcune delle sale è stata spostata da trazione camion-quattro, a dorso di cammello il viaggio verso Timbuktu dura circa tre settimane, con ogni cammello portante costituito da lastre di quattro o cinque. La disposizione tipica è che per ogni quattro lastre trasportati in Timbuktu, uno è per i minatori e gli altri tre sono pagamento per i proprietari dei cammelli.
    Fino alla metà del 20 ° secolo il sale è stato trasportato in due grandi carovane di cammelli ( Azalai ), uno lasciando Timbuktu ai primi di novembre e una seconda Timbuktu lasciando alla fine di marzo alla fine della stagione. Horace Miner, un americano antropologo che ha trascorso sette mesi nella città, ha stimato che nel 1939-40 la carovana invernale consisteva in oltre 4.000 cammelli e che la produzione totale ammontava a 35.000 lastre di sale. Jean record Clauzel che il numero di lastre di raggiungere Timbuktu aumento da 10.515 nel 1926 a 160.000 (4800 t) nel 1957-1958. Tuttavia, nei primi anni 1970 la produzione è scesa e alla fine del decennio è stata tra le 50.000 e le 70.000 lastre.



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