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I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno
raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli.
- Kahlil Gibran-LE STAGIONI......
.....LA PRIMAVERASecondo la suddivisione astronomica una stagione è l'intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio ed un solstizio. Si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno, ciascuna delle quali ha una durata costante e ben definita nel corso dell'anno, indipendente dalla latitudine e dalla collocazione geografica.
La suddivisione meteorologica, invece, tiene conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell'anno, e per questo non coincide quasi mai con la suddivisione astronomica delle stagioni. Nelle zone temperate si distinguono in genere quattro stagioni approssimativamente simili a quelle astronomiche, ma la loro durata varia a seconda della latitudine e del microclima locale indotto dalla geografia circostante. Nelle regioni polari generalmente si distinguono due sole stagioni (spesso denominate Sole di mezzanotte e notte polare, oppure semplicemente estate e inverno) determinate dalla presenza o meno del sole sopra l'orizzonte. Infine nelle zone tropicali si preferisce suddividere l'anno in due parti, definendole stagione delle piogge e stagione secca (anche se spesso sono presenti anche una stagione calda e una fredda), determinate dai principali mutamenti climatici annuali che investono la regione.E’ inverno, Madre Terra sveglia i suoi figli e chiede loro di iniziare ad adoperarsi per realizzare abiti, fiori, insetti e tutti gli altri elementi della primavera. Quando la primavera è alle porte tutti escono dal cuore della terra per rallegrare il mondo. Farfalle, coccinelle, insetti, spiritelli della Terra e alberi verdi (“beetles and butterflies delight in the day…”): è il tripudio della primavera e dell’estate.
Ma l’autunno è alle porte e allora piano piano, tutti in fila, tornano alla Madre Terra per dormire (“sweet dreams until the next year comes”).
La storia fu scritta in versi più di cento anni fa ed è un modo poetico e suggestivo per capire che, anche se d’inverno sembra che il mondo e la natura sia addormentino, in realtà questo riposo è preziosissimo per lo sbocciare della prossima primavera.Un uomo può uccidere un fiore, due fiori, tre…
Ma non può contenere la primavera.
Mohandas Karmchand Gandhi....miti e leggende.....
Secondo il mito greco Demetra, dea della fertilità, aveva una figlia, Kore, alla quale era molto legata. Quando Ade, dio dell'oltretomba, aiutato da Zeus, rapisce la fanciulla per farne la sua sposa, Demetra si dispera, vagando alla ricerca della figlia finché la dea delle strade Ecate ed Helios, dio del sole, le rivelano che Kore si trova nel regno di Ade che l'ha rapita con l'aiuto di Zeus.
Arrabbiata con Zeus, Demetra rifiuta di tornare sull'Olimpo e la terra comincia a morire. Sarà Hermes, inviato da Zeus, a varcare la soglia del mondo dei morti per chiedere ad Ade di lasciare andare la sua sposa, diventata Persefone, perché sulla terra possa rigenerarsi la vita.....Il mito greco che spiega il succedersi delle stagioni nell'eterno ciclo della vita che, per chi non lo ricorda, ha un epilogo drammatico: Ade accetta che la sua sposa torni in superficie ma con l'ultimo bacio prima di lasciarla, spinge nella bocca di Persefone dei semi di melograno: saranno questi a legarla per sempre all'Ade perché chi mangia il cibo dell'oltretomba dovrà tornarci.
Zeus stabilirà così che Persefone trascorra parte dell'anno con la madre e parte con il consorte. Da allora il suo ingresso nel regno delle ombre è accompagnato con lo sfiorire della natura, che torna alla vita solo quando Persefone si ricongiunge con sua madre. Così ogni primavera Persefone fugge dal soggiorno sotterraneo insieme ai primi germogli che spuntano dai solchi, ma torna di nuovo fra le ombre al momento della semina; il suolo rimane sterile per tutto il tempo in cui ella resta separata da Demetra: è la stagione triste dell'inverno.E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera
(K. Gibran)............ semi di tiglio...........
Sulle prime ci erano parse delle rondini. Poi però, avvicinandoci e lasciando che la fantasia si dileguasse sopraffatta dalla ragione sensibile, aiutati anche dal titolo dell’opera ci siamo accorti che erano semi. Semi di tiglio, ma sì, quelle eliche volanti che chissà quante volte abbiamo raccolto da piccoli per far tornare a volare come un piccolo miracolo della natura.
E guardando bene abbiamo anche scoperto un volto a queste due eliche: un volto gentile, leggiadro, piegato dal destino della caduta a cui sembra prestato un orecchio in ascolto a capo reclinato. E, magia nella magia, due occhi che inseguono il loro punto comune che diventa il legame indissolubile, indistruttibile. Attorno cui tutto ruota: il tutto completo dei suoi opposti. Il girotondo della caduta che porta in sé il germe della vita. Il seme della vita...la primavera è il brano musicale delle "quattro stagioni di Vivaldi, più eseguita nel mondo..
...equinozio di primavera....
L’equinozio di primavera si verifica precisamente alle 23.31 del 21 marzo....ed è il momento in cui notte e giorno hanno la stessa durati di 12 ore permessa dalla perfetta perpendicolarità dei raggi solari al centro orizzontale della Terra, ovvero all’Equatore; anche se l’uguaglianza rimane strettamente teorica e mai pratica poiché il giorno dura sempre leggermente di più rispetto alle ore notturne
Tanti sono i simboli e gli eventi legati a questo evento....Sham El Nessim era un'antica festività egiziana le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa. Resta una delle feste pubbliche Egiziane, cade il lunedì e coincide con l'equinozio di primavera....I calcoli per il giorno di Pasqua nella chiesa Cristiana (la prima domenica dopo la prima luna piena contemporanea o successiva all'equinozio di marzo), usa la sua definizione specifica dell'equinozio - che capita sempre il 21 marzo. Il giorno di Pasqua può capitare al più presto il 22 marzo...L'equinozio di marzo segna il primo giorno dell'anno per una varietà di calendari, inclusi il calendario Iraniano, il calendario Bahá'í. Il festival Persiano (Iraniano) del Naw-Ruz viene celebrato in questo giorno. Nell'antica mitologia persiana, Jamshid, il re mitico della Persia, ascese al trono in questo giorno e ogni anno quest'evento viene commemorato con feste per due settimane. Queste feste rievocano la storia della creazione e l'antica cosmologia del popolo Iraniano e Persiano. È un giorno di festa anche per l'Azarbaijan, l'Afganistan, l'India, la Turchia, Zanzibar, l'Albania e diversi paesi dell'Asia Centrale, è festa anche per i Kurdi. È inoltre una festività Zoroastrina, è anche un giorno sacro per i seguaci della Fede Bahá'í e per i musulmani Ismaili Nizari comunemente chiamati come gli Aga Khanis......Il giorno del Pianeta Terra venne celebrato inizialmente il 21 marzo 1970, giorno dell'equinozio. Attualmente è celebrato in diversi Stati il 22 aprile.....In molti paesi arabi è il Giorno della Madre ...La Giornata Mondiale della Narrazione è una celebrazione globale dell'arte orale della narrazione che viene celebrata ogni anno durante l'equinozio di primavera nell'emisfero nord, mentre il primo giorno dell'equinozio di autunno nell'emisfero sud.
L’equinozio è rappresentato da molte civiltà con il simbolo del trifoglio, pianta sacra della Primavera. Oltre al simbolo del trifoglio quando si parla di Equinozio spesso si parla di occhi: infatti il Sole viene posto come occhio destro che corrisponde al passato e la Luna al sinistro che corrisponde al futuro. Inoltre molti fanno corrispondere al Sole lo spirito e quindi il cuore mentre alla Luna l’anima e quindi il cervello.La primavera è musica, è arte, è poesia, è danza, è canto, è...
risveglio, voglia di essere, di esserci e di sentire la vita scorrere...Profumo di giacinti, fresie e tulipani; donne con mazzi di bucaneve, sorrisi, sole, musica. Che cos’è?! E’ la primavera, la mia, così come me la ricordo io. E’ il periodo più bello dell’anno perchè ogni volta che la natura rinasce, tutta la nostra vita sembra di prendere una piega favorevole: i problemi quotidiani sembrano più piccoli e la loro soluzione sembra più facile, la gente è più felice, e l’amore… secondo me, l’amore è nato in primavera. La natura ci crea tutte le condizioni di cui abbiamo bisogno per vivere tranquillamente l’amore: docce di aromi piacevoli, la luce calda, colori vivi. Se potessimo prendere in prestito la dolcezza e la fragilità dei fiori, senza perderle con l’arrivo dell’autunno, forse tutti saremo più felici. Ma l’essere umano riesce a creare fastidi e dispiaceri anche quando tutta la natura esplode di felicità..Così nasce un piccolo problema: l’impazienza. D’inverno siamo più gentili con il tempo, mentre in primavera lo esauriamo correndo. L’energia che nasce insieme ai bucaneve non ci fa stare davanti al monitor e ci manda dappertutto e da nessuna parte e ci fa aspettare non si sa bene cosa...ma l’amore richiede pazienza! Pazienza per scoprire e per scoprirti! Se imparassimo a godere delle piccole cose, a sorseggiare con gli occhi la bellezza di questa stagione e ad allontanare le paure, scopriremo che abbiamo pazienza per qualsiasi cosa.. anche per godere la primavera con il suo corteo di sentimenti che ce lo porta.
-Ionela Craciun-Cos’è la primavera? Un finto inverno, che si ripresenta ancora con il suo freddo... ed una finta estate...Una via di mezzo...Guardo il mio giardino... è strano come ci si circondi di cose che poi finiscono per somigliarci... sono bastati due giorni di sole per farlo impazzire. I miei mandorli in fiore sembrano nuvole di zucchero filato, bianco e rosa, posate tra i rami... e narcisi ovunque... giacinti che lasciano che il vento ne rubi il profumo e lo porti via come la piccola nevicata di quei petali di mandorlo che si staccano in un volo menzognero. Ed io come lui... ho creduto... che un raggio di sole avesse cancellato ogni inverno del cuore e dell'anima per poi morirne alla brinata che una notte tersa e piena di stelle mi aveva portato a ricordare che.... non è primavera!
Primavera… via di mezzo, non inverno, né estate… donna nell’aspetto e bambina nella sua ingenuità..
- dal web -Che cos'è un filo d'erba?
Un filo d'aria che si sente e non si vede....sperduto, affogato nel mare del prato;
un filo di verde che si perde nell'azzurro,
tracciato da un pittore di valore;
un filo di luce come niente, ma che non si pente d'esser così poco,
quasi favilla di un grande fuoco;
un filo di voce, che sussurra, bisbiglia
Un filo d'erba è una casa da nulla
che si trastulla col vento, che gioca col sole,
a nascondino come un bambino birichino;
che guarda con occhi sempre nuovi la luna, falcata o a frittata,
il pulviscolo d'oro e d'argento delle stelle ricamate nel firmamento;
che fa l'occhiolino a un fiore' vicino;
che per nutrimento si contenta di un chicco di sale
e di una sola gocciolina piovuta dal cielo
o scappata bel bello al ruscello;
che si adorna con una perlina di brina dai colori dell'arcobaleno,
tanto piccolina e leggera che appena si vede e può volar via così,
ma tanto grande da contenere il sole, tutto il sole visto di qui.
Un filo d'erba è proprio una cosa da niente:
c'è e non si scorge, esiste e non si sente,
si sporge dal balcone e poi si pente,
ha la sua casa piccolina sulla terra verdolina accanto allo stelo
di un papavero, ma cerca disperatamente
le vie del cielo
splendenti di luce
-Mario Giusti-
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gheagabry.
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Ecco una rondine,
eccone un’altra che con il suo volo
disegna la primavera nel cielo.
C’è un sole radioso che saluta il mattino.
Uno stridio e poi un altro ancora…
Ascolto il meraviglioso ritornello di allegria
che intonano le rondini lassù.
Seduta su una comoda poltrona
davanti alla finestra spalancata verso il cielo,
saluto il nuovo giorno
sollevando la tazzina del caffè.
Che bello, sembra il quadro
di un grande pittore
che per un attimo mi permette di dare
un tocco di colore.
Un guizzo di sole attraversa l’azzurro del cielo;
che bello che vedo laggiù…
c’è un arcobaleno e le rondini
sembrano giocare a nascondino.
La risata divertita e squillante di un bambino
che sta correndo giù nella strada
mi dice che non è un sogno, ma realtà…
la primavera finalmente è qua.
Daniela Costantini
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grazie . -
gheagabry.
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Lucciole belle, venite da me;
son principessa, son figlia di re.
Ho trecce d'oro filato fino
ho un usignolo che canta su un pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo, limpido, fresco, fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita tutta di piccoli fiori fiorita;
occhi di stelle nel viso sereno, dolce profumo di viole e di fieno
e per il sonno dei bimbi tranquilli la ninna nanna felice dei grilli
Ecco sono la Primavera e arrivo per la gioia di tutti Voi.
dal web. -
ZIALAILA.
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*****
“Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.”
S. Quasimodo
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gheagabry.
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... E’ PRIMAVERA! …
...
Io sono la primavera
Lucciole belle, venite da me;
son principessa, son figlia di re.
Ho trecce d'oro filato fino
ho un usignolo che canta su un pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo, limpido, fresco,
fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita
tutta di piccoli fiori fiorita;
occhi di stelle nel viso sereno,
dolce profumo di viole e di fieno
e per il sonno dei bimbi tranquilli
la ninna nanna felice dei grilli.
(Dal Web).. -
gheagabry.
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Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti sulla Primavera…
Primavera
Ho sperimentato questa splendida stagione di passaggio,
fatta di stupori e di lacrime
di trasalimenti e di dubbi
di tenerezza e trepidazioni
in cui
come in una coppa di cristallo
sembrano distillarsi tutti i profumi della Primavera.
Ho assaporato la gioia dell’incontro
l’attesa per la festa
l’ebbrezza della danza
le innocenti lusinghe di un complimento
la semplicità di un abito leggero.
Mi sono interrogata sul mistero dei Fiori e dei Colori
nella trasparenza senza scorie
di una rara freschezza d’Ombra.
(Rossogeranio). -
gheagabry.
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Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti sulla Primavera…
Come un mare d’erba
Ci saranno mille cose
che stringerò in un abbraccio
ogni volta
che guarderò alla nuova me.
E non penserò
che i momenti saranno passati
senza lasciare sulla mia anima
l’impronta del nuovo cambiamento.
E mi piegherò
ancora una volta
al vento che modella le dune.
E mi rialzerò
come il mare d’erba
che ondeggia sussurrando
nei giorni di primavera.
(Anna). -
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Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti sulla Primavera…
Primavera, tempo d’amore e d’avventura
Credevo di essere il suo unico amore.
Che pia illusione…
Mi sono resa conto che nel suo cuore si alternano vari sentimenti.
Sicuramente c’è affetto saldo per me, ma c’è anche attrazione momentanea per femmine di passaggio che sono comete fulgenti per il suo io ipertrofico di maschio giovane, bello e possente.
E ne sono gelosa.
Si sveglia alle prime luci dell’alba e inizia il suo nervoso girovagare per casa in attesa che, a mia volta ben desta, provveda al suo cibo e soprattutto a garantirgli quel dentro e fuori casa che caratterizza ogni inizio di giornata.
La terrazza del primo piano è il luogo di ritrovo preferito per lui e per il suo amico, un coetaneo dagli occhi verdi e sfuggenti che ama stendersi al sole e bearsi dei primi raggi caldi della stagione.
Sono amici di avventura e di caccia, quando spariscono per buona parte della giornata attirati dai fremiti che la vita nuova offre agli istinti e alla curiosità di due vagabondi che sanno dove tornare dopo aver esplorato insieme i giardini e i cortili qui intorno.
Ho la certezza che un musetto birichino sia stato la causa della fuga improvvisa che ha visto tutta la famiglia e il vicinato impegnati nel salvataggio del gran conquistatore caduto aldilà del muraglione divisorio tra la nostra casa e quella dei vicini che in questo periodo sono in viaggio ed hanno sprangato il portone impedendo al nostro malcapitato di trovare una via di fuga.
E’ bastato un attimo.
Con un balzo felino è saltato sul tetto all’inseguimento di quel brivido nuovo che si stiracchiava oltre il tetto della casa di Cesare.
Nessun richiamo e nessuna promessa ha potuto trattenerne la corsa ed è scomparso tra camini e parabole senza lasciare traccia.
L’attesa del suo ritorno è stata lunga e vana fino al mattino successivo quando il miagolio insistente e disperato mi ha fatto comprendere che Leone non avrebbe ritrovato da solo la strada di casa.
Si aggirava nel giardino interno sottostante, chiuso sui quattro lati e di impossibile accesso, eccetto che dall’alto, quando i portoni sono chiusi, come è tipico in queste case lacustri che hanno giardini impensati all’interno di vicoli stretti ed oscuri.
Non riusciva a risalire il muro o non ci provava nemmeno, sicuro che prima poi lo avrei tratto da quel guaio.
Guardava verso l’alto, miagolava e si sdraiava nell’aiola delle rose, addormentandosi per un po’.
E la salvezza è venuta a metà pomeriggio, quando rintracciati i vicini di casa, che hanno dato il permesso all’intrusione nella loro proprietà, ottenuta in prestito una scala pieghevole telescopica dall’amico super attrezzato che abita di fronte, appostati noi a tutte le finestre che affacciano al benedetto giardinetto, lanciati croccantini di incoraggiamento al golosone, finalmente la principessa dei suoi sogni si è calata nella fossa del leone e abbracciandolo stretto lo ha riportato alla sua abitudinaria quotidianità.
Una fatica immane.
Un trionfo di coccole.
Una cascata di fusa.
Per finire, una giornata di sonnellini sulla poltrona prima dei nuovi vagabondaggi, ma non così lontano da casa e dalle abituali sicurezze.
(Anna). -
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Marjolein Bastin
Il nuovo inizio
La forsizia gialla
in fondo al giardino
sorride alla giornata di sole.
Primule coraggiose
fioriscono nel prato
appena prima bianco di neve.
Annunci di foglie
rivestono
i rami spogli degli alberi.
Un passerotto
audace
dal filo teso tra i pali della luce
aspetta le briciole
del suo pasto quotidiano.
Il ciclo si rinnova.
Tutto ricomincia.
Sto,
osservo,
penso,
aspetto
e tendo le braccia
ai fremiti del vento
di questa primavera che sa ancora d’inverno.
Mi sento quercia in questo cambiamento.
(Anna). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sulla Primavera …
Il ramo rubato
Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.
Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell'ombra.
Ancora non se n'é andato l'inverno,
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.
E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell'ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.
(Pablo Neruda)
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sulla Primavera …
Nel giardino
Nel bel giardino, sotto il sole d’oro,
un ragno tesse la sua tela fina
fra stelo e stelo; alla sua casettina
porta un chicco di grano la formica.
Un’ape succhia il nettare di un fiore
e, con voli felici, il suo nidietto,
fa un passero canoro sotto il tetto.
Una gallina insegna ai suoi pulcini
come si becca… Ognuno ha il suo lavoro
nel bel giardino, sotto il sole d’oro..
(Cesare Bettelloni). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sulla Primavera …
Mandorlo in fiore
Ohimè! che cosa è accaduto?
Il mandorlo è fiorito,
ed io nulla ho sentito,
nulla ho veduto!
S'è guernito e coronato
d'un diadema di stelle d'argento:
tutta la notte ha lavorato
e sull'alba splendeva contento.
Ed ora le sue stelle le dà al vento:
ma ghirlandetta fragile e superba
la sparpaglia sull'erba
del fresco prato!
Il miracolo è compiuto:
ma io nulla ho veduto,
nulla ho sentito!
Dov'era questo povero cuore assorto,
dov'era questo povero cuore muto,
se il mandorlo è fiorito
ed esso di nulla s'è accorto?
(Angiolo Silvio Novaro). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sulla Primavera …
Il fiore
Ferma sopra la zolla
guardava con stupore
una bambina un fiore
dalla strana corolla.
Oh corolla stupenda
che tremi in mezzo al prato,
per lo stelo dorato
aspetta che ti prenda!
E corsero i piedini
sul prato di rugiada
trapunta di rubini.
Tese la mano, e la gialla
corolla stese al vento
l’ala di un volo lento.
Era un gran farfalla.
(Giuseppe Porto). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sulla Primavera …
Non piove più
Non piove più! Sui prati
sotto il raggio del sole,
fra l’erba luccicante,
s’aprono le viole.
Tra i rovi della siepe
l’azzurra vinca sboccia;
ad ogni fiore in seno
brilla una pura goccia.
Le galline sull’aia
ritornano a beccare,
e i fanciulletti garruli
riprendono a saltare.
L’aria odora di terra,
su, nel cielo sereno,
con sette bei colori
brilla l’arcobaleno.
(Grossi Mercanti).