U.F.O

misteri

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    Ufo caduto in Russia a marzo 2011

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    Lo scorso 1 marzo 2011, in Russia ha avuto luogo un evento, simile all’UFO di Roswell, ma è stato ignorato dai media occidentali.
    Nella regione di Irkutsk in Siberia, un grande oggetto incandescente color rosa e blu, è stato visto da migliaia di residenti cadere al suolo.
    Dopo l’impatto la gente ha udito una grandissima esplosione ed i residenti spaventati hanno invaso le linee telefoniche di polizia e vigili del fuoco.

    Da subito i militari hanno confermato di non aver fatto nessun tipo di esercitazione nella zona e quindi quello avvistato non poteva assolutamente essere un velivolo militare.
    Uno degli abitanti del villaggio, il signor Sergei Ivanov, ha descritto in maniera esatta quello che ha visto: “Non aveva l’aspetto di un aereo, era più simile ad un UFO o un altro oggetto inspiegabile”.
    Dopo l’impatto a terra tantissimi funzionari hanno invaso la zona, una fusione di capi militari, il personale Air Difesa, funzionari del Ministero della Difesa, i capi di polizia, di emergenza del Ministero del personale, geofisici, esperti di avionica e membri dei servizi segreti.
    Tutti questi funzionari sono andati al sito del presunto schianto, la cui ubicazione non è stata ancora rivelata. Ovviamente, nel luogo sono arrivati in me che non si dica numerosi giornalisti che si sono separati nei vari luoghi della zona in cerca di testimoni … ovviamente trovandone a centinaia.
    Molti abitanti del luogo hanno dato la colpa dell’evento ad una base aliena di UFO, che secondo la loro opinione si trova sotto il lago Baikal, mentre altre persone parlavano di intensa attività UFO degli ultimi giorni.
    Il preside, di una scuola elementare nella città di Vasilevka, ha raccontato di aver visto un UFO a forma di piramide, sopra l’area dello schianto nel giugno 2010, oltre a lui, il sindaco del villaggio di Bayanday, Anatoly Tabinaev, ha detto di aver visto un disco volante gigante che ha sparato un raggio di luce sul terreno vicino a casa sua, mentre un altro gruppo di residenti ha parlato di un oggetto atterrato vicino al villaggio, lasciando dietro di sé delle orme.
    Quale sarà la verità?
     
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  2. gheagabry
     
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    X-files italiani

    1991 SULLE TRACCE DEL KING KONG DELLA PADANIA



    orango


    Alcuni anni fa le repentine apparizioni di un orango padano, che aggrediva i vitelli nelle stalle e distruggeva la vegetazione sulle sponde dell'Oglio, mise in allarme le autorità di Soncino di Cremona. Le battute di caccia si rivelarono inutili e presto la storia divenne leggenda. Ma ciò non evitò che gran parte della popolazione si barricasse in casa e non uscisse più da sola, la sera.

    Bosco Marisa (CR), luglio 1991.

    Tre giovani e belle ragazze stanno prendendo il sole sulla spiaggia del fiume Oglio quando, improvvisamente, vedono sbucare dalla boscaglia un essere spaventoso. "Era alto almeno un metro e venti, era massiccio e ricoperto di folto pelame scuro", dichiarerà una delle tre bagnanti ai giornalisti. "Assomigliava ad un grosso scimmione", aggiungerà la seconda testimone. "Ci siamo prese un grosso spavento. Temevamo volesse aggredirci. In fretta e furia abbiamo afferrato i nostri vestiti e siamo scappate via, raggiungendo in pochi istanti lo stradone che dalla spiaggia porta in paese. Fortunatamente il mostro non ci è venuto dietro".

    L'orango padano

    La vicenda dell'orango padano ha monopolizzato, nel luglio del '91, l'attenzione della stampa lombarda per diverse settimane, complice anche la mancanza di notizie tipica dei periodi estivi. E così un evento che solitamente sarebbe stato liquidato con poche righe su un invisibile trafiletto, rimbalzava in pochi giorni da un giornale all'altro del Paese, seminando il panico - ma anche l'incredulità - tra la popolazione di Soncino.

    É in questo operoso paese di campagna, circondato da cascine ed allevamenti, che l'orango padano (come è stato prontamente ribattezzato dalla stampa) ha fatto la sua comparsa ufficiale a metà luglio. Venuto non si sa da dove, né come né perché, questo 'yeti dell'Oglio' ha terrorizzato gli allevatori del posto con le sue apparizioni notturne (il caso delle tre bagnanti ha rappresentato l'unica manifestazione diurna) tanto repentine quanto fugaci.

    "Si muove la notte. Entra nelle cascine ed aggredisce i vitelli", ha scritto la stampa locale. "Poi si rifugia nel bosco, ove i cacciatori hanno trovato molte tracce del suo passaggio: alberi scortecciati un po' dovunque, soprattutto nel tratto di campagna chiamata Bosco dei Guerrini, e due covi notturni distanti tra loro pochi metri". "Lo scimmione padano", ha commentato il prestigioso quotidiano Repubblica, "scorteccia fusti di robinie, querce e noci e ne assaggia il sapore come fanno i ragazzini con i bastoncini di liquirizia; ai piedi degli alberi scorticati si scava delle buche e le fodera di vegetazione, costruendosi una cuccia per qualche ora e via... Dopo questi fatti, in paese c'è chi la sera non vuole più uscire o si sposta solo con la macchina. Nelle cascine dove sono state trovate le impronte i cani sono lasciati liberi per la difesa".

    "Si tratta di cose mai viste prima", commenta un agricoltore del posto, Ernesto Zuccotti, il primo a dare l'allarme ai carabinieri. "Guardate questa pianta di robinia. É stata presa d'assalto da un essere furioso che l'ha scorticata. I graffi arrivano sino in cima alla pianta, saranno due metri d'altezza. Non è il primo caso da me scoperto. É da maggio che qualcosa distrugge le piante. Chi sia o cosa sia a produrre questi danni non lo so. Sembra un grosso animale. Io non ho mai visto cose del genere in tutta la mia vita; i miei cani abbaiano spesso di notte e forse è per questo che il mostro non si avvicina alla casa".

    "Era un essere orribile", ha confidato alla stampa un allevatore locale, che ha però preteso l'anonimato. "Lo visto mentre si aggirava nella mia stalla, digrignando i denti e terrorizzando le mucche. Ho visto i vitelli scattare su quattro zampe, impauriti, e scappar via".

    Anche un gruppo di operai di un vicino stabilimento di prefabbricati sono stati testimoni di una delle fugaci apparizioni del King Kong della Padania. "Siamo stati messi in allarme da una serie di grugniti e urla che si levavano da dietro una catasta di legna, in uno dei nostri capannoni abbandonati. Terrorizzati, ce la siamo data a gambe", hanno raccontato i tre in paese (salvo poi negare tutto una volta interrogati dai carabinieri).

    E proprio in paese, ove in neanche una settimana sono arrivati oltre un migliaio di curiosi collassando la circolazione, la gente si è dimostrata più scettica.

    "Con tutti i coltivatori che ci sono in giro di notte nei campi ad irrigare, se davvero ci fosse una bestia del genere sarebbe stata vista di sicuro da molti, e invece non è così", ha dichiarato convinto il barista del Boston, un locale del centro di Soncino.

    Scettici anche i carabinieri, che hanno detto di non aver ricevuto segnalazioni attendibili. "La colpa è del caldo intenso di questi giorni, che ha fatto impazzire qualcuno", hanno sostenuto i paesani più scettici. "Quanto alle tre bagnanti sull'Oglio, saranno state vittime dello scherzo di qualche buontempone, magari qualche ragazzo del luogo che si è travestito da gorilla per spaventarle...". Può darsi. Nonostante l'apparente disinteresse delle autorità e lo scetticismo dei più, in quei giorni molti contadini hanno comunque preferito sciogliere i cani e barricarsi in casa la sera, e oltre

    150 cacciatori si sono detti pronti a lanciarsi sulle tracce dell'animale (anche se la zona era stata prontamente dichiarata dal Comune oasi naturale con divieto di caccia), qualora ne fosse stata certificata la reale esistenza

    Chi aggredisce gli animali?

    L'apparente disinteresse dei cacciatori ha fatto sì che l'orango padano potesse aggirarsi indisturbato per i boschi del Guerrini. É stata la soluzione migliore. Passata l'estate, del mostro della Padania si sono perse la tracce e la cronaca è diventata leggenda. Così come era repentinamente apparso, l'orango di Soncino era altrettanto misteriosamente scomparso, lasciando insoluto l'enigma delle sue improvvise apparizioni. Quale fosse la reale natura di questo essere è un mistero senza risposta. Forse un tipo sconosciuto di sciammia, come quella uccisa nel '29 da una spedizione venexuelana? Le autorità di Soncino si sono rivolte ad un entomologo dell'università di Pavia, il professor Riccardo Groppali, che ha dichiarato al quotidiano Il Giorno: "Ho visto solo le fotografie degli alberi e posso fare solo supposizioni, ma credo proprio si abbia a che fare con un grosso animale, un orso o uno scimmione. Può darsi si tratti di un animale che è stato abbandonato; forse aveva delle tare mentali, è impazzito e qualcuno ha deciso di disfarsene. Oppure, più semplicemente, è fuggito. Sfortunatamente da queste parti il vizietto dell'animale esotico ce l'hanno in tanti".

    Ciò che ha comunque attirato l'attenzione degli studiosi di criptozoologia è stato il fatto che, già da un anno, la zona era stata messa in allarme dalle aggressioni di una misteriosa creatura (forse lo stesso orango?)che compiva continue stragi di fagiani nella vicina riserva di S.Germiniano. Cinquanta animali uccisi ogni notte, si disse. La colpa di queste improvvise e regolari carneficine venne data ad un branco di volpi, presumibilmente scaricate da qualcuno nella riserva. Unica nota stonata, il fatto che i fagiani uccisi non venissero quasi mai divorati, il che è un comportamento anomalo per un predatore. Inoltre, un anno prima, un daino di razza pregiata era scomparso da un allevamento nel giardino della villa Caffi Avogadri a Gallignano. Era stato cercato per tre mesi, ma inutilmente. Un'altra vittima dell'orango padano?

    Nel più recente caso di Soncino un agricoltore che sosteneva di aver avvistato la creatura a pochi passi dall'entrata della cucina di casa propria, aveva poi trovato i propri cani, alcuni setter e pastori tedeschi, uccisi a morsi e graffi.

    Ma come spesso avviene nei casi di ritrovamento di mutilazioni animali, una volta compiuto il danno, il colpevole sparisce senza lasciar più traccia.


    da lussy

    I Rods o "bastoncini volanti"

    rods1

    I Rods o "bastoncini volanti" o "barrette volanti" sono un fenomeno ancora privo di spiegazione scientifica legata al mondo degli UFO e dei Misteri. In inglese sono denominati Sky Fish, Flyng Rods.

    I Rods furono "scoperti" grazie ad una casualità in New Messico nel 1994 da un produttore televisivo José Escamilla che analizzando il filmato che aveva appena realizzato notò questi "strani esseri" sfilare velocemente nelle immagini, era possibile vederli solo rallentando notevolmente la velocità delle immagini. Il loro primo nome fu quello di “ Serpenti volanti ”, in inglese Seraphims.

    Si suppone che i Rods siano creature intelligenti e che possano raggiungere velocità che va dai 300 ai 10.000 km orari grazie alla loro forma affusolata, a causa di questa velocità elevata non sono visibili ad occhio nudo, ma per l'appunto possono essere focalizzati solo grazie ad apparecchiature come videocamere molto sensibili. Si suppone che i Rods siano dotati di piccole zampe che aumentano di numero maggiori sono le loro dimensioni e che siano in grado di evitare agevolmente gli ostacoli che si presentano loro davanti e sono in grado di effettuare rapidi cambi di direzione. In seguito ad analisi di video in cui apparivano i Rods singolarmente o a coppie e le zampe ricordano una mebrana che si muove come ali permettendo loro di volare. Sempre dai video sembrerebbe che i Rods siano in grado di passare attraverso gli oggetti. I Rods non emettono suoni o spostamenti d'aria, difficilmente si possono individuare.

    I Rods sono anche creature che abitano nell'acqua? Chiamati Un filmato del National Geographic ha ripreso in Yucatan, Messico per sei secondi un rods sott'acqua. Segnalazione di rods sono state registrate anche in Italia.

    Di seguito delle foto che ritraggono i rods.

    rods

    Cosa sono?

    Varie teorie cercano di dare una spiegazione al fenomeno dei Rods che spaziano dai Rods come animali o insetti sconosciuti all'uomo, ad esseri alieni in quanto i Rods sono stati rilevati anche in filmati che ritraevano fenomeni legati agli Ufo. Non sono mai stati ritrovati corpi di Rods.










    Gli orbs

    orbs


    orbs2

    La spiegazione per la presenza di queste sfere luminose va dal pulviscolo o al vapore acqueo presente nell'aria immortalato dal flash delle fotocamere, in maggior modo da quelle digitali, fenomeno non inusuale segnalato anche dalle case costruttrici delle fotocamere stesse come eventuale problema nell'effettuare foto con l'utilizzo del flash.

    Gli Orbs potrebbero essere sonde inviate aliene sulla terra con il compito di monitorare le attività umane?

    Gli Orbs potrebbero essere entità come gli angeli, spiriti o i fantasmi o sono semplice energia?

    La forma sferica degli orbs potrebbe indicare che essi sono sfere o globi di energia.

    Gli orbs potrebbero essere una proiezione dell'energia delle persone che provengono per l'appunto dalle persone stesse e si manifestano sotto forma di "globi di energia"o Orbs che sono immortalate nelle fotografie, è la teoria che accompagna anche il fenomeno dei fantasmi nelle fotografie, sarebbero proiezioni della nostra energia.

    BOL: Ball Of Light

    -Simile ai fulmini globulari ed agli Orbs vi sono le BOL che indica Ball Of Light,il significato in italiano è palla di luce. Questa palla di luce priva di scia mostra colori sempre diversi ma i più frequenti sono l'arancione, il giallo e il verde, il suo diametro spazia dai 20 cm ai 20 metri, la si può vedere mentre giace al suolo oppure si muove a zig zag sia di giorno che di notte in numerosi luoghi all'aperto come campagna, laghi, foreste talvolta all'interno delle abitazioni.

    Vedi un immagine di una BOL

    ball_of_light






    sa susacrie

    Rimane misteriosa l' origine dell' oggetto volante non identificato che giovedì scorso ha provocato la chiusura di un aeroporto nella Cina orientale. Il quotidiano China Daily scrive oggi che l' inchiesta aperta dalla direzione dell' aeroporto di Hangzhou «non ha ancora dato risultati». Il quotidiano aggiunge però che «fonti che conoscono la vicenda» hanno parlato di un «collegamento con i militari». In una foto scattata da un passeggero e pubblicata oggi da molti giornali e siti web cinese, l' Ufo appare come un grosso aereo bianco e rosso. Un impiegato dell' aeroporto di Hangzhou ha raccontato che quando l' oggetto misterioso è apparso nel cielo, sui radar «non si vedeva niente». Altri passeggeri dei sei voli che sono rimasti bloccati per quattro ore nello scalo hanno sostenuto che si sarebbe potuto trattare di un aereo privato. I velivoli privati sono abbastanza diffusi nella regione di Hangzhou, una delle più ricche della Cina. Un' altra spiegazione è stata data Zhu Dayi, uno scienziato dell' Osservatorio di Shanghai, secondo il quale «l' oggetto» avrebbe potuto essere semplicemente un fascio di luce sotto la linea dell' orizzonte che si è riflesso su un aereo che volava ad alta quota. «Se volava a grande velocità avrebbe potuto essere un aereo militare - ha aggiunto Zhu - ma non possiamo trarre conclusioni, le nostre informazioni sono troppo limitate».
     
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  3. gheagabry
     
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    Clamoroso. Papa Giovanni XXIII incontrò un alieno
    Il racconto dalla voce del suo segretario personale





    Nel 1961, due anni prima di morire, Angelo Roncalli, il Papa Buono, avrebbe incontrato un alieno. L’incontro sarebbe avvenuto nei giardini di Castel Gandolo. Alla presenza di un testimone speciale: Loris Francesco Capovilla. Il segretario particolare di Papa Giovanni XXIII.
    La notizia apparve su un quotidiano inglese e fu poi ripresa dal Sun nel 1985. Ma nessuno ci fece caso. Oggi quell’incontro torna alla ribalta grazie ad un filmato apparso su YouTube. E fa il giro del mondo. Ecco tutta la storia di un “contatto” molto particolare.
    di SONIA T. CAROBI
    Camminavano. Il lago a pochi passi, il silenzio di uno dei borghi più belli d’Italia. Camminavano. Come avevano fatto mille volte in quegli splendidi pomeriggi d’estate. Uno a fianco all’altro. Come due amici. Come persone qualsiasi. Che hanno voglia di starsene un po’ in disparte. Fuori dalla routine quotidiana.
    Era luglio. Un pomeriggio di luglio del 1961, quando accadde.
    “Li avevamo sopra le nostre teste. Luci. Erano luci colorate. Azzurro. Arancio. Ambra. Qualche minuto, e poi…”. E poi, accadde. L’imponderabile. L’impossibile. Ciò che è difficile anche da raccontare. E allora tutto d’un fiato. Le luci sono astronavi. Le astronavi sono dischi nel cielo turchino d’un pomeriggio qualunque a Castel Gandolo. Si muovono silenziose. Stanno. Per qualche minuto su quelle due figure inconfondibili che camminano fianco a fianco. Come persone qualsiasi.
    Poi il contatto. Una delle astronavi si stacca dalla stormo. Atterra. Si ferma “nel lato sud del giardino”. Il portellone si apre e dalla carlinga viene fuori qualcosa. E’ “assolutamente umano”. Solo che. Solo che… ha una luce intorno. Una luce che lo avvolge.
    Caddero in ginocchio. I due. Poi Lui si alzò e andò senza esitare verso l’Uomo. Verso quell’essere “assolutamente umano” avvolto da una luce tenue, delicata. Penetrante.
    Parlarono. “Per circa venti minuti”. Ma non si potevano sentire quelle voci. “Non sentii nulla”. Ma parlavano. Gesticolavano. Per venti minuti. 1200, infiniti, secondi. Poi l’Uomo voltò le spalle e se ne ritornò da dove era arrivato.
    Lui mi guardò. E pianse.
    Sembra l’incipit di un romanzo di fantascienza da quattro soldi. Eppure una ventina d’anni dopo il Sun lo spara in prima pagina. Attribuendo il racconto niente meno che a Loris Francesco Capovilla. L’arcivesco Loris Francesco Capovilla. Il segretario personale di Angelo Giuseppe Roncalli. Papa Giovanni XXIII. Il Papa Buono.
    Ed ora, quell’articolo e quello strano silenzio che seguì alla clamorosa rivelazione, sta facendo il giro del mondo. Grazie al Web. Grazie a YouTube.
    Angelo Roncalli, riconosciuto formalmente “beato” da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre del 2000, incontrò un alieno nella sua residenza di Castel Gandolfo. Alle porte di Roma. Era il luglio del 1961. Testimone di quell’incredibile “contatto” il suo segretario personale. L’uomo che da anni è considerato la memoria vivente di uno dei pontefici più amati della storia. Loris Francesco Capovilla. Arcivescovo di Chieti, prelato di Loreto. Notoriamente apprezzato per la sua serietà e il suo rigore.
    “Per anni Roncalli si tenne dentro il ricordo di quel pomeriggio. E anche io ho rispettato il suo silenzio. Loro parlavano. E non mi chiesero di avvicinarmi. Era giusto così. Ma non potrò mai dimenticare le parole di sua santità quando l’Uomo si allontanò e scomparve con la sua astronave: i figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli”. Questo avrebbe detto papa Roncalli all’arcivescovo Capovilla.
    Cinquant’anni dopo il racconto di quello strano pomeriggio ritorna in tutto il suo mistero. Lasciando dubbi, perplessità, ma anche un filo di speranza in quanti da anni sono alla caccia di un prova definitiva. Una prova che possa dimostrare l’esistenza di razze aliene.



    Ufo e Alieni. Gli Usa decidono per il silenzio
    Ma per il Vaticano gli extraterrestri ci sono, eccome!


    Barack Obama e gli Stati Uniti non fanno dichiarazioni sugli extraterrestri. Intanto, però, altri governi sembrano molto impegnati sul fronte Ufo-Files. Dalla Bulgaria al Brasile, passando per la piccola Città del Vaticano, ecco una serie di notizie sulle quali dovremmo ragionare per capire cosa sta realmente accadendo nel mondo.
    di ARTURO PIRA
    La prima news arriva dall’est. Il Novinar, un quotidiano che si pubblica a Sofia, ha stupito i suoi lettori raccontando una storia incredibile. Gli alieni sarebbero uscito allo scoperto! E lo avrebbero fatto rispondendo ad una serie di domande poste dall’Accademia delle Scienze di Bulgaria.
    Il sistema utilizzato per entrare in contatto con gli studiosi è complesso. Gli alieni avrebbero usato pittogrammi e cerchi nel grano per rispondere a una trentina di domande. Le risposte? Sono tranquillizzanti. “Vogliono aiutarci – ha spiegato al quotidiano il vicedirettore dell’Accademia Lachezar Filipov – il problema però è proprio il livello di comunicazione. Noi, secondo quando emerge dalle risposte ottenute, stiamo sbagliando le domande. E loro non possono fare nulla”.
    A voler interpretare la criptica dichiarazione di Filipov ci sarebbe, dunque, un problema di comunicazione forse legato ai diversi livelli di conoscenza che ci sono tra noi e le eventuali altre razze aliene presenti nell’Universo. Fatto sta che Filipov ritiene che orami siamo vicini ad un “contatto” definitivo.
    E a sostegno della sua tesi ha tirato in ballo nientemeno che il Vaticano.
    Il gesuita che credeva agli Ufo
    La storia che all’ombra della Santa sede qualcuno cominciasse a credere a presenze extraterresti non è nuova. Se ne era parlato spesso, ma nessuna dichiarazione ufficiale sosteneva le voci insistenti. Poi è arrivato padre Fùnes, e le cose sono cambiate. Andiamo per ordine.
    Padre Josè Fùnes, 46 anni, nato a Cordoba, in Argentina, è da qualche anno il nuovo direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico della Santa Sede.
    Laureato in astronomia, con un faccione simpatico e sereno, padre Fùnes è sempre stato interessato agli Ufo. E quando è arrivato alla direzione dell’Osservatorio non ha fatto niente per nascondere la sua passione. Fino a quando, qualche giorno fa, durante la settimana di studi sull’astrobiologia organizzata dall’Osservatorio ha spiegato che “nonostante l’astrobiologia sia un campo nuovo e un argomento ancora in fase di sviluppo, le domande riguardanti l’origine della vita e la sua esistenza da qualche altra parte nell’universo sono molto interessanti e meritano seria considerazione. Questi interrogativi hanno molte implicazioni filosofiche e teologiche”.
    Bingo. Con tale dichiarazione le speranze di tutti quelli che hanno sempre creduto nella presenza extraterrestre hanno trovato finalmente nuova linfa.
    La notte degli UFO in Brasile
    E dal Vaticano la notizia è rimbalzata in tutto il mondo. Ma neanche il tempo di prendere fiato e un altro governo è uscito allo scoperto. Questa volta dobbiamo spostarci in America Latina. E precisamente in Brasile dove pare siano stati resi pubblici, proprio alcune settimane fa, una serie di documenti top-secret sugli UFO, tutti relativi agli anni ‘80.
    Il dossier è composto da ben 800 pagine. Tra i documenti c’è anche quello riguardante la notte del 19 maggio 1986, la “notte ufficiale degli UFO in Brasile”. Allora 21 oggetti sferici, di circa 100 metri di diametro, avrebbero letteralmente bloccato il traffico aereo negli aeroporti delle principali città.
    La notizia era stata seguita dall’esercito ed era finita in un dossier a lungo secretato.
    Dopo la decisione del governo brasiliano di declassare i documenti segreti, il ministro Octavio Moreira Lima è andato sulle reti televisive nazionali per spiegare cosa accadde quella notte. Ed anche i piloti hanno potuto parlare liberamente.
    Inutile dire che tutto il Brasile è rimasto incollato alla tv per ore.
    La relazione sulla notte degli Ufo è reperibile facilmente anche in Rete.

    Borghezio e gli extra…terrestri
    Mezzo mondo, dunque, parla di Ufo. E in Italia? Per ora nessuna dichiarazione ufficiale, o ansia di confessioni. L’unico che sembra interessato agli alieni e il signor Mario Borghezio, il “condottiero” leghista appassionato di crociate contro gli extracomunitari.
    A Borghezio la parola “extra” deve far accapponare la pelle e qualche giorno fa si è lanciato in una clamorosa dichiarazione. “Stati Uniti, Russia e anche le autorità militari italiane nascondono numerose segnalazioni di Ufo”. Detto ciò ha deciso di costituire un gruppo di studio a Milano che partirà dagli avvistamenti di Caselle del 1970.
    Quella sera all’aeroporto torinese ci fu un avvistamento radar-visuale. Ne parlò anche La Stampa di Torino, ma poi non se ne seppe più nulla. Ora Borghezio vuole fare luce su questo e altri episodi.
    Staremo a vedere. Magari gli Ufo lo terrano lontano dalle battaglie contro gli extracomunitari e stiamo tutti più tranquilli.



     
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  4. ZIALAILA
     
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    TINLEY PARK




    20100627+20+Minuten+Online+-+Unbekannte+Lichter+%C3%BCber+Z%C3%BCrich+-+Zuerich



    Il fenomeno delle Luci di Tinley Park si riferisce a una serie di cinque avvistamenti UFO accaduti il 21 agosto 2004, il 31 ottobre 2004, il 1º ottobre 2005 e il 31 ottobre 2006, a Tinley Park e Oak Park (Illinois). In tali occasioni furono osservati tre oggetti luminosi, di forma sferica e colore dal rosso vivo al rosso arancio, che si muovevano lentamente nel cielo notturno.

    I testimoni sostengono che le luci parevano rimanere in una disposizione rigorosamente triangolare per tutto il tempo, suggerendo che ci potesse essere un enorme oggetto triangolare con delle luci ai suoi vertici, mentre altri percepirono movimenti indipendenti. Il 2 novembre 2008 lo show "UFO Hunters" su History Channel presentò gli eventi e fece un'analisi dei filmati degli avvistamenti .

    La conclusione fu che le luci si muovevano all'unisono insieme ad un'altra molto probabilmente collegata. Attraverso le relative prospettive dei video, stimarono che le dimensioni dell'oggetto fossero vicine ai 1500 piedi di larghezza (circa 550 metri).

    I video e le fotografie sembrano suggerire un persistente schieramento relativo tra gli oggetti nel corso dell ' avvistamento, muovendosi in un modo incompatibile con gli oggetti vincolati dalla gravità i cui movimenti sono rallentati dai paracadute.


    ufo+triangular+philadelphia



     
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  5. gheagabry
     
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    AREA 51


    In pieno deserto del Nevada, a circa 190 chilometri da Las Vegas, c'è una zona di cui le carte topografiche ufficiali non riportano alcun particolare. Eppure la zona è tutt' altro che deserta: fra montagne e piccoli corsi d' acqua ci sono strade, bunkers, edifici ed una pista d' atterraggio lunga 10 chilometri. Sulle carte, tuttavia, non risulta nulla: come se ogni attività cessasse su un' area vasta come le Marche. La zona è impenetrabile e sorvegliata da militari armati, il suo spazio aereo è il più protetto degli Stati Uniti: questa è la base aeronautica di esercitazione e sperimentazione nucleare di Nellis, più nota come Area 51, dal nome attribuito ad una parte della base da alcune vecchie carte topografiche governative. Nell' Area 51, istituita nel 1954, la società aeronautica Lockheed ha realizato aerei spia per conto della Central Intelligence Agency (la CIA) ed ancora oggi qui si progettano e si sperimentano alcuni dei più avveniristici aerei americani, fra cui il bombardiere Stealth ed altri velivoli non convenzionali. E' comprensibile come la zona sia sempre stata avvolta dal più fitto mistero: fino al 1994 l' Aeronautica Militare degli Stati Uniti ne ha addirittura negato l'esistenza. Ma secondo testimonianze recenti, non tutte le tecnologie sperimentate sono americane, così come non sono americani alcuni tecnici che vi lavorano: entrambi, infatti, proverrebbero dallo spazio. Accettare queste testimonianze vorrebbe dire dar credito all' ipotesi che gli UFO siano di origine extraterrestre; in queste pagine non si vuole parteggiare per l' una o l' altra ipotesi, ma si vogliono presentare i fatti e le testimonianze per Hangar con piste ed una ripresa effettuata dal satellite come sono state raccontate. Da quando esiste l' Area 51, si sono moltiplicati gli avvistamenti di strani oggetti nel cielo, regolarmente smentiti dalle autorità. Finchè un giorno a confermare i fatti è stato uno dei tecnici della base, il quale, per di più, ha parlato chiaramente di programmi di studio della tecnologia extraterrestre. Robert "Bob" Lazar è uno scienziato che ha lavorato alla base Nellis con un contratto di cinque mesi, a partire dal dicembre 1998. Nella sua prima esplosiva dichiarazione in TV, che risale al maggio 1989, Lazar ha affermato che il governo degli Stati Uniti era impegnato nello studio di nove dischi volanti con l 'obiettivo di scoprire possibili applicazioni della tecnologia aliena. Nel mese di novembre Lazar parlò di una località supersegreta presso il Lago Papoose, denominata "S4", dove sarebbero custoditi velivoli extraterrestri. Rivelò poi di aver fatto parte dello staff di 22 tecnici incaricati di scoprire il sistema di propulsione dei dischi volanti. Stando alle dichiarazioni di Lazar, S4 è un complesso sotterraneo che occupa in tutta la sua lunghezza un' intera catena montuosa. All' inizio egli pensava di dover lavorare su materiali e congegni molto avanzati ma di fabbricazione convenzionale. Tuttavia, dopo essere entrato in uno dei dischi volanti, si rese conto che si trattava di oggetti che per forma e dimensioni dovevano provenire da un mondo diverso dal nostro. Constatò che mancava qualsiasi segno di giuntura o fusione, non c' erano bulloni, oggetti e strutture erano arrotondati e senza spigoli, come se fossero stati modellati nella cera, dopo essere stati fusi e poi raffreddati. I dischi avevano aperture a forma di oblò e sedili ad appena 30 cm. dal pavimento. Il propellente era costituito da un oggetto poco più grande di una palla da tennis, dal quale si irradiava un campo antigravitazionale che attraversava una cavità a forma di colonna lunga quanto il velivolo. A confermare i sospetti di Lazar fu la documentazione informativa distribuita ai tecnici, che conteneva una sorprendente quantità di dati sui dischi volanti e persino foto di autopsie di piccoli esseri grigi con grosse teste calve. Egli non affermò in modo categorico di aver visto degli extraterrestri dentro S4, ma disse di aver notato qualcosa di strano: passando davanti ad una stanza, avrebbe visto due uomini in camice bianco, i quali, rivolti verso il basso, parlavano a qualcuno di dimensioni piuttosto piccole. Queste sono indubbiamente affermazioni incredibili, che ripropongono un classico dilemma dell' ufologia: è Lazar che trae spunto dai luoghi comuni su dischi volanti ed extraterrestri, oppure ciò che dice dev' essere considerato come prova attendibile? Senza dubbio è molto difficile separare il fatto autentico dal prodotto di fantasia. In ogni caso, le affermazioni di Lazar hanno trovato diverse conferme. George Knapp, autore dell' intervista, dice di essere stato contattato da molti testimoni. In particolare, knapp ha ricevuto una dichiarazione registrata su videocassetta, resa da un uomo che ha diretto vari programmi nella base di Nellis, secondo la quale, fin dal 1950 le autorità statunitensi custodirebbero effettivamente materiale extraterrestre oltre ad esseri alieni. Tuttavia, questa testimonianza potrà essere verificata soltanto dopo la morte di chi l'ha resa. Anche gli altri testimoni rifiutano di apparire in pubblico per paura delle conseguenze. Dopo una notte di attesa, Norio Hayakawa della Nippon Tv riprende un oggetto che decolla dall' Area 51 a velocità incredibile ed effettua manovre impossibili. Il filmato è stato analizzato con computer molto sofisticati ed il risultato ha convinto Hayakawa che l' oggetto "non può essere un velivolo convenzionale". Uno di questi oggetti si è perfino avvicinato ad una troupe televisiva della NBC ed alcuni tecnici hanno riportato ustioni da radiazioni. C' è chi sostiene di essere penetrato nella stanza dove sono custoditi i cadaveri degli extraterrestri e di aver effettuato delle riprese. Ma purtroppo le fotografie ed i filmati con costituiscono la prova decisiva in ufologia, poichè possono essere il prodotto di falsi ben architettati. Tuttavia è indubbio che qualcosa di insolito accada nel deserto del nevada. Jim Gooall, scrittore e giornalista specializzato in aeronautica, sostiene che esistono almeno otto "Black Projects" nell' Area 51. I Black Projects sono i progetti ultrasegreti del governo americano, come il bombardiere Stealth B-2, o le sonde teleguidate, così veloci e manovrabili da poter essere facilmente scambiate per dischi volanti. Ma anche Goodall sospetta che ci sia dell' altro. I velivoli in questione sono incredibilmente silenziosi e veloci; uno di questi ha sorvolato l' Area 51 ad una velocità superiore ai 16.000 Km. orari (circa 13 volte la velocità del suono).
    L'AREA 51 E L'UFO DI ROSWELL
    Ci sono teorie secondo cui nel 1947 a Roswell (Nuovo Messico, Stati Uniti), sarebbe precipitato un UFO con il relativo equipaggio. L'equipaggio del disco volante e i resti del velivolo sarebbero stati trasportati in gran segreto proprio presso la base di Nellis, l'Area 51, dove furono eseguite autopsie sui corpi e fatte le dovute analisi sul velivolo. Dietro questo incidente, di cui spero di occuparmi prossimamente in un altro articolo, c'è un grosso giro di voci e teorie della cospirazione, sostenute addirittura dall'ex ministro della difesa canadese Paul Hallyer. Comunque tra chi sostiene che questa storia è vera, ci sono anche persone convinte del fatto che la maggior parte delle moderne tecnologie (micro onde, micro chip, fibre ottiche etc...) provengano proprio dall'Area 51, prese proprio dall'UFO precipitato a Roswell e quindi sviluppate sulla base della tecnologia aliena, questo è stato dedotto dal fatto che dopo gli anni 50 la tecnologia ha fatto passi da gigante come mai nella storia e per "coincidenza" nel 1947 l'UFO è precipitato a Roswell.
    VIDEO AREA 51
    Nel corso degli anni molte persone hanno tentato di entrare nell'Area51 senza successo, essendo un'area altamente riservata è difficile anche solo avvicinarsi al perimetro della base, esiste una zona nella quale chiunque vi entri viene intercettato immediatamente dai militari statunitensi e allontanato. La zona invalicabile è piuttosto estesa e questo rende impossibile anche fare foto alla base senza essere visti, tuttavia c'è chi è riuscito nell'impresa (almeno in parte); qualche anno fà un equipe di ricercatori si è appostata per vari giorni nei pressi della base di Nellis. La trasmissione "Voyager" ha realizzato un interessante documentario riguardante questo appostamento, non posso postare i video per motivi di copyright ma sono facilmente reperibili in rete. I risultati dell'appostamento sono stati abbastanza buoni, sono stati filmati strani velivoli, che comunque sia non possiamo sapere se siano di derivazione aliena oppure no.

     
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