LE STELLE

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  1. gheagabry
     
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    " I sogni sono come le stelle per i naviganti,
    non si raggiungono mai, ma servono a tracciare la vita"
    Gli amici dell'Arcademia



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    LE STELLE



    Osservando il cielo le stelle appaiono come migliaia di puntini luminosi, diversi per intensità, colore e dimensione, che si trovano stampati su di un'unica superficie a disegnare le più svariate forme. Sin dai tempi antichi infatti, nonostante esse occupino zone contigue del cielo solo per effetto prospettico, essendo distanti fra loro a volte per migliaia di anni luce, è stato possibile raggruppare le stelle più luminose in modo da formare quelle figure a cui si è dato il nome di costellazioni.
    Le stelle si sono meritate inoltre nel corso dei secoli l'appellativo di fisse, anche se in effetti, al pari di tutti i corpi del sistema solare, esse si muovono (moto proprio), ma in maniera talmente lenta che per notare degli spostamenti bisognerebbe attendere millenni. Questo perchè, a differenza dei pianeti, esse si trovano ad una distanza talmente grande da rendere l'angolo che deriva dallo spostamento quasi impercettibile.

    Fin dall'antichità gli uomini, osservando il cielo notturno, hanno riconosciuto fra i pianeti e le stelle immagini fantastiche: le costellazioni.
    Ad esse sono legati segni zodiacali, tradizioni religiose, usanze e credenze popolari. Dietro a ciascuna costellazione vi è una leggenda, che cambia da cultura a cultura e da epoca ad epoca!
    Nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sono centinaia di miliardi di stelle, ma solo poche migliaia sono visibili ad occhio nudo dalla superficie della Terra! E le stelle visibili nel nostro emisfero settentrionale (Boreale) non lo sono in quello meridionale (Australe). Ciò significa che se ci mettiamo ad osservare il Cielo per tutta una notte e in un luogo particolarmente buio e limpido riusciremo a vedere forse 2000 -3000 stelle, se siamo moooolto fortunati e con una vista d'aquila!!!
    Se uniamo le stelle più brillanti, tra quelle visibili ad occhio nudo, con fili di luce immaginari ecco le costellazioni. I nomi di queste stelle dipendono per lo più dalla leggenda legata alla costellazione cui appartengono oppure sono denominate come la costellazione stessa, preceduta da una lettera greca alla stregua di una numerazione progressiva.





    Le stelle sono corpi celesti che emettono luce propria, a differenza dei pianeti, i quali riflettono la luce di un altro astro. Esse appaiono nel cielo come dei puntini luminosi, più o meno brillanti. Ve ne sono di bianche, di gialle, di rossastre e di azzurre.
    Una stella puo' essere definita come un'enorme sfera autogravitante di gas caldissimo (principalmente idrogeno ed elio), che produce energia attraverso un processo di fusione nucleare e la riemette sotto forma di radiazione.
    Le stelle si trovano a distanze immense dal nostro sistema solare, cosi' ci appaiono come piccoli puntini luminosi nel cielo. Esse costituiscono la componente principale delle galassie, che sono agglomerati di miliardi di stelle grandi e piccole, di nubi di gas e polvere.
    Le stelle ci appaiono sulla sfera celeste raggruppate in insiemi, detti costellazioni. A molte stelle gli astronomi hanno attribuito nomi propri, per lo piu' di origine greca, araba o latina. Altre vengono classificate con il nome della costellazione a cui appartengono e una lettera dell'alfabeto greco, che indica la luminosita' relativa a quella delle altre stelle della stessa costellazione. Ad esempio, Alfa Tauri e' la stella piu' brillante della costellazione del Toro, Beta Tauri la seconda, e cosi' via. Altre ancora prendono il nome da particolari cataloghi nei quali sono classificate. I piu' moderni cataloghi, compilati con l'aiuto delle osservazioni di satelliti artificiali, contengono anche milioni di stelle, oltre ad altri oggetti, galattici ed extragalattici.



    Era freddo, ma la terra era asciutta. Mi distesi sull’erba a guardare le stelle. Mi parve di vederle per la prima volta. E forse era davvero così, perchè le guardavo senza pensare ai loro nomi. Immaginai di essere un uomo delle caverne che non ha letto nulla, che non ha studiato, che non sa. E, libero da tutta quella conoscenza, mi persi nella meravigliosa, consolante immensità dell’universo. Non la guardavo più. Ne ero parte.
    Tiziano Terzani, Un altro giro di Giostra





    .....dove nascono le stelle......



    Nella nebulosa NGC 3603 esiste una fabbrica cosmica dove, dalle estese nubi di gas e polvere, vengono continuamente prodotte nuove stelle. Situata a 22.000 anni luce dal Sole, è la regione, di questo tipo, più vicina. L'ammasso stellare situato al centro di NGC 3603 contiene migliaia di stelle di tutti i tipi. La maggior parte hanno masse simili o inferiori a quella del nostro Sole, ma le più spettacolari sono alcuni astri molto massicci, vicini al termine della loro vita. In questa ristretta area, svariate supergiganti blu si affollano in un uno spazio “molto piccolo”, inferiore a un anno luce cubico, insieme a tre Wolf-Rayet (stelle estremamente luminose e massicce che stanno espellendo grandi quantità di materiale prima di terminare la loro vita in gloriose esplosioni note come supernove).NGC 3603 è molto importante perché fornisce un ritratto completo delle diverse fasi della vita delle stelle. Dalle strutture gassose, alle stelle appena nate, a quelle adulte, fino alle stelle che si avvicinano alla fine della loro esistenza.
    Tutte queste stelle hanno all'incirca la stessa età: solo un milione di anni. Il fatto che alcune appena nate, mentre altre stiano già morendo, dipende dalla loro straordinaria varietà di masse: quelle con massa elevata, infatti, sono molto luminose e calde, e quindi, durante la loro esistenza, bruciano molto più in fretta di quelle più fioche e fredde.
    Marco Di Mico


    «Dicono, punta alle stelle, se sbagli, cadrai sulle nuvole.»
    Mondo Marcio





    .....miti e leggende.....



    Le costellazioni nascono dalla fantasia umana che collegò tra loro, con linee immaginarie, gli ammassi stellari: quando il Cielo era troppo lontano dalla Terra, antichi sognatori vi rappresentarono un immenso palcoscenico in cui prendevano forma le storie delle divinità e degli eroi
    Osservare il cielo per un appassionato di astronomia è innanzitutto fonte di soddisfazione, un riscontro visivo che premia le ore passate sui libri; ma oltre a questo l’osservazione del cielo è anche godere della bellezza e del fascino puro che esso esercita.
    Essere astrofilo non significa dedicarsi necessariamente al rigore scientifico, significa anche lasciarsi andare all’immaginazione, lasciarsi trasportare tra quelle figure che le stelle vanno a formare in cielo, che ci riportano indietro ai tempi degli antichi greci e dei primi astronomi arabi.
    Se alziamo gli occhi al cielo possiamo incontrare una Regina, molto ambiziosa e gelosa della propria notevole bellezza : si tratta di Cassiopea, moglie di Cefeo antico Re di Etiopia; Cassiopea aveva altresì una bellissima figlia di nome Andromeda, che risiede in cielo alla destra della madre; entrambe erano molto orgogliose della propria bellezza, e lo furono a tal punto da ritenersi più belle di qualsiasi ninfa del mare; Nettuno non potè accettare un simile mancanza di rispetto e scatenò le sue ire flagellando le coste del regno di Cassiopea e Cefeo e inviando il mostro marino Ceto a seminare morte e distruzione.
    Il Re Cefeo allora fu costretto a donare in sacrificio la bellissima Andromeda, incatenandola agli scogli per renderla in pasto al famelico mostro marino : solo così Nettuno avrebbe placato le proprie ire.
    Ma proprio quando sembrava ormai la fine per la bellissima Andromeda ecco arrivare Perseo in groppa a Pegaso, un magnifico cavallo alato, che la salvò dal suo destino crudele.
    Ma il cielo sopra le nostre teste ha molte altre storie da raccontare; basta spostarci un poco alla nostra sinistra per trovare l’epico cacciatore Orione, con ai suoi piedi i suoi due fidati compagni, il Cane Maggiore e il Cane Minore.
    Subito tornano alla mente la storia dell’antico cacciatore, figlio di Poseidone ed Euriale; egli giunse sull’isola di Chio, dove corteggiò Merope, la figlia del re Enopione, che irato per l’affronto subito punì Orione rendendolo cieco ed esiliandolo dall’isola.
    Orione trovò rifugio sull’isola di Lemno, dove Efesto, impietositosi, lo condusse ad est dove incontrò la dea Eos che lo guarì e successivamente divenne sua moglie.
    Orione come appare ai nostri occhi.
    Sarebbe stata una bella conclusione, se per il nostro cacciatore la storia fosse finita qui, ma così non fu; infatti Artemide, compagna di Orione nelle sue battute di caccia si invaghì presto di lui e non tardò a manifestarne i sentimenti, che Orione però respinse perché eternamente grato alla consorte che ne guarì la cecità; ma non passò molto tempo che Artemide scoprì Orione fare la corte alle Pleiadi, le sette figlie di Atlante e Pleione.
    Artemide si infuriò per l’affronto subito e per vendicarsi inviò lo scorpione per uccidere Orione, il quale lo attese di nascosto al ritorno di una battuta di caccia e colpì prima Sirio, il fedele cane di Orione, per poi affondare il suo pungiglione a colui che con il suo comportamento offese la dea.
    Queste sono solo alcune storie che una piccola porzione di cielo ci racconta, ma basta una notte serena e la voglia di alzare gli occhi verso l’alto per scoprirne molte, molte altre.



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    Trova il tempo di sognare,
    è il sentiero che porta alle stelle.


    .....una favola....



    C'era una volta una Sirena che viveva nel mare più bello e cristallino del mondo, dove pesciolini coloratissimi sguazzavano allegri in acque temperate. La Sirena amava tantissimo il suo mare e si sentiva molto fortunata a poter nuotare libera e felice.
    La sera, per completare la sua felicità, non mancava mai di fare capolino fuori dell'acqua per osservare il cielo stellato, che amava quasi quanto il mare.
    "Va' lassù e prendimi una stella!" diceva ora ad uno ora ad un altro dei suoi amici gabbiani.
    Ma i gabbiani non riuscivano a volare fino alle stelle e non potevano accontentarla.
    "Come mi piacerebbe avere una stella! La conserverei gelosamente e sarebbe il mio tesoro più grande!" pensava la Sirena, ma sapeva che era un desiderio difficilmente realizzabile.
    Una sera, mentre stava chiacchierando con un gabbiano, si alzò un brutto vento che fece agitare il mare in modo veramente pauroso. Mentre il gabbiano la salutò in fretta e si allontanò, la Sirena fu imprigionata dalle spire di una tromba d'aria che con violenza la trascinò via.
    Senza nemmeno rendersene conto fu trasportata vorticosamente oltre il mare, oltre la spiaggia, oltre tutto ciò che conosceva, e fu trasportata in un mondo a lei ignoto.
    Quando finalmente l'uragano si placò, l'ultimo soffio di vento depose la Sirena, ormai senza conoscenza, su una collina. Non si sa quanto tempo ella rimase svenuta, ma di certo quando riprese i sensi si trovò in un posto stranissimo. Non c'era acqua, il mare era sostituito da un tappeto verde e tutt'intorno si vedevano dei rilievi di enormi dimensioni: le montagne.
    La Sirena non era mai stata così infelice e pianse, pianse tanto e mentre piangeva invocò i suoi amici gabbiani di venire a salvarla, poiché erano gli unici che potevano muoversi al di fuori dell'acqua e correre in suo aiuto. Purtroppo i gabbiani erano molto lontani ed i lamenti della Sirena non sarebbero potuti giungere fino a loro.
    Dopo molte ore e molte lacrime versate, iniziò a calare la sera e la Sirena ebbe la gioia di rivedere il cielo stellato che tanto amava. Purtroppo era bloccata in quel luogo a lei sconosciuto e l'unico mezzo che aveva per evadere da lì era la sua fantasia. Iniziò ad immaginare che la campagna ai piedi delle montagne, che con il buio era tutta nera, fosse il mare, che le luci dei paesi ai piedi delle montagne fossero le luci del lungomare e che i lampioni fossero delle navi. Fingeva così di essere vicina ad un porto che presto avrebbe raggiunto. Sognava di essere un gabbiano e di volare sopra una nave che le avrebbe tracciato la via di casa, oppure immaginava che un gabbiano luccicante come una stella venisse da lei, la invitasse a salirgli sulla schiena e la portasse via.
    Ma il tempo passava e non accadeva nulla.
    Finché una notte i suoi lamenti giunsero alla Luna e le straziarono il cuore. Non potendo sopportare che qualcuno soffrisse così tanto, la Luna chiese alla Stella Polare di mandare qualcuno a vedere cosa stesse accadendo. Ma la Stella Polare essendo anch'essa molto turbata dai pianti che giungevano fino al cielo, si mosse personalmente alla ricerca di chi soffriva in quel modo atroce.
    Dopo aver cercato e cercato, finalmente vide la Sirena e le si avvicinò. Quest'ultima, non credendo ai suoi occhi, temette di essere impazzita e pianse ancora più forte; ma la Stella Polare la calmò e si fece raccontare tutto. La Sirena con voce rotta dal pianto raccontò dell'uragano che l'aveva trascinata via dal suo mare e di quanta paura avesse di non ritornare più a casa. Ma la Stella Polare le assicurò che l'avrebbe aiutata ad andare via di lì molto presto, perché così voleva la Luna, regina dei cieli. La Sirena, allora, calmatasi un po', raccontò alla Stella Polare delle bellezze e delle meraviglie di dove viveva, i coralli, le alghe, le splendide conchiglie, i cavallucci marini, gli immensi fondali e le innumerevoli varietà di pesci multicolori.
    La Stella Polare le assicurò che non appena fosse tornata in cielo avrebbe trovato la soluzione per portarla via di lì. Allora la Sirena, certa di aver trovato una nuova amica, le confessò il suo desiderio di possedere una stella.
    "Ho chiesto ai miei amici gabbiani di volare lassù in cielo e portarmi una stella, ma essi non riescono ad arrivare fino a voi. Eppure se l'avessi sarei tanto felice, la conserverei gelosamente e sarebbe il mio tesoro più grande!"
    Quando la Stella Polare andò via, la Sirena non staccò più gli occhi dal cielo, neanche di giorno con il sole che l'accecava, attendendo l'arrivo di qualcosa che la portasse in salvo.
    Quando la Luna apprese la triste storia della Sirena, chiamò a raccolta le stelle ed ordinò loro di costruire immediatamente una barca. Le stelle si divisero in due squadre e si misero subito all'opera: la prima squadra avrebbe dovuto progettare e la seconda trovare i materiali, poi insieme avrebbero costruito la barca.
    Purtroppo incontrarono subito delle difficoltà: il primo progetto prevedeva una barca fatta di nuvole, ma le nuvole erano troppo leggere per sopportare il peso della Sirena; il secondo progetto prevedeva una barca fatta di legno e questa era un'ottima idea: ma come avrebbe fatto la seconda squadra a procurarsi il legno?
    Così esse decisero di unirsi tutte insieme e di creare una barca di stelle: una meravigliosa, luminosissima e magica barca di stelle!
    Quando si presentarono al cospetto della Luna, ebbero subito il permesso per la partenza e le lodi di quest'ultima che aveva molto apprezzato la generosità, il coraggio e l'intraprendenza delle sue stelline.
    La barca si mise in viaggio ed attraversò il cielo, il mare, le campagne e le montagne, sino a giungere alla Sirena che quando la vide dalla gioia e dalla sorpresa non riuscì a pronunciare nemmeno una parola, ma il suo sguardo esprimeva una gratitudine infinita.
    Dopo aver riattraversato le montagne e le campagne, la barca raggiunse il mare e vi si poggiò sopra dolcemente.
    La Sirena felice la guidava su quel mare che tanto amava e che quasi non sperava più di rivedere.
    Quando arrivarono né la Sirena né le stelle avevano voglia di salutarsi, ma il cielo era così scuro che la barca volò via subito per andare ad illuminarlo.
    "Grazie di tutto" disse la Sirena "e non dimenticatemi. Io vi porterò sempre nel mio cuore."
    La Sirena trovò ad attenderla tutti i pesci che non si erano mossi di lì dal momento in cui avevano saputo della tromba d'aria ed i gabbiani che l'avevano cercata dappertutto, ma invano.
    Dopo essere stata festeggiata da tutti, la Sirena si fermò a riposare sul suo scoglio preferito finalmente ancora felice dopo aver tanto sofferto.
    Quando fece per poggiare la testa, si punse.
    "Che strano" pensò " il mio scoglio è sempre stato così liscio."
    Si girò per vedere cosa fosse e trovò una bellissima sorpresa: una stellina tutta per lei! La Stella Polare aveva mantenuto la sua tacita promessa.
    La Sirena prese la stellina, la baciò e se l'appuntò sul petto. Da allora non se ne è mai più separata.
    Loredana Limone



    «Sulle stelle dipingerei
    una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e
    una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.»
    Gabriel Garcia Marquez





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    Edited by gheagabry1 - 21/10/2023, 20:26
     
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  2. gheagabry
     
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    HO CATTURATO UNA STELLA!!!!!!!!!!



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  3. gheagabry
     
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    "Tra il cielo e la terra c’è l’uomo"



    La stella. Quest’immagine un tempo accendeva la fantasia dei pittori e dei poeti mentre oggi è oggetto di studio per astronomi e scienziati. Progresso o regresso? Apparentemente si tratta di un progresso. Ma una conquista del sapere è progresso solo agli occhi del volgo.


    Ma è poi così importante sapere quanto distano le stelle, da quali gas sono costituite o da quanti milioni di anni esistono? Forse quando sapremo tutto ciò (ma lo sapremo mai o ad ogni risposta che troveremo ci si presenteranno nuovi interrogativi?) saremo più felici? La scienza, si dirà, ha rischiarato le tenebre dell’ignoranza, ha aiutato l’uomo a capire, a sapere! [..]
    Ma più si conosce, più si ha la sensazione dei propri limiti. Potrà mai l’uomo saper tutto o ad ogni porta che aprirà se ne troverà davanti altre cento o mille ancora chiuse? E intanto le stelle ci osservano dall’alto impassibili e ammiccanti, col loro sguardo penetrante, che trapassa le tenebre e giunge fino ai nostri occhi, stabilendo con noi un filo invisibile, col quale intrecciamo i nostri sogni e le nostre fantasticherie notturne, come dice Pirandello nella novella La patente a proposito di un giudice che meditava di notte. Chissà se le stelle si sono accorte che l’uomo è cambiato nel corso del tempo (dall’uomo di Neanderthal ad oggi) o se non ci hanno fatto caso? O forse non si sono neppure accorte dell’esistenza dell’uomo, come dice Leopardi nella poesia La ginestra: per le stelle è sconosciuto non solo l’uomo, ma il mondo intero, non solo il mondo, ma il nostro sistema solare. Forse per loro il tempo non esiste. Vivono nella dimensione dell’assoluto, al di là del tempo e dello spazio. Il conoscerle, l’interrogarle, lo studiarle è una fatica tanto sterile, quanto lo sarebbe quella di un insetto che volesse capire il funzionamento di un aereo a reazione! Eppure l’uomo, con la sua debole e fallace ragione, con la quale ha compiuto indubbi progressi e ha assunto un atteggiamento scettico o addirittura pessimistico, l’uomo è sicuramente poco costruttivo. La filosofia e la letteratura propongono dubbi e interrogativi profondi e insolubili, esprimono certamente punti di vista più disincantati e critici, ma è la scienza con la sua umiltà e la sua tenacia ad aver determinato il progresso.



    Esiste tuttavia una dimensione nella quale l’uomo non ha sensibilmente migliorato le proprie conoscenze, rispetto al passato: la dimensione del sovrannaturale. L’ignoto, l’eterno, il soprasensibile lo indagavano forse più acutamente Maya, Indiani e Babilonesi, piuttosto che i cultori odierni di astrologia, occultismo o magia. In questa direzione, non è esagerato affermare che siamo ancora al punto di partenza. Il linguaggio dei simboli è per noi ancor oggi più oscuro di quello della matematica o dei segni, grafici, linguistici o artistici che siano [...] Le stelle nel cielo esse rappresentano l’elemento ’vivo’. Si tratta di una vita intesa come evoluzione e movimento, quindi mobilità nel tempo (hanno una loro durata) e nello spazio (i gas da cui sono composte si espandono). Inserite negli spazi siderali vuoti, ne costituiscono la materia vitale, allo steso modo che sulla terra alberi e fiori vivificano l’ambiente naturale. In un certo senso le stelle stanno al cosmo, come i vegetali e gli animali stanno alla terra.[..] Nell’universo le dimensioni sono abnormi, al limite dell’incommensurabile, dimensioni rispetto alle quali risulta in modo inequivocabile tutta la piccolezza dell’uomo. [..]Non sappiamo, non sapremo mai cosa sono, o meglio cosa significano, le stelle. È certo che sono qualcosa di più (e forse di diverso) rispetto a dei semplici accumuli gassosi. Del resto, le spiegazioni astronomiche non hanno mai soddisfatto la curiosità dell’uomo. Più che al ’che cosa’, l’uomo è interessato al ’perché’. E a questo punto le domande sono molte. Possibile che il creato sia tutto una costruzione perfetta ma senza uno scopo preciso? Siamo proprio sicuri che l’uomo sia l’unico abitante o comunque il destinatario privilegiato di questo immenso e meraviglioso edificio? Non è una casa troppo grande per un inquilino così piccolo? L’ha costruita qualcuno che non la abita o il proprietario ne è anche il principale inquilino? O si è costruita da sé? Forse le stelle sono le discrete e silenziose depositarie di questi segreti. Non quindi semplici accumuli di gas, ma enigmatiche custodi di qualcosa che non conosceremo mai, che la nostra intelligenza non ci permetterà di capire, ma che una folgorazione mentale ci può far intuire e, perché no, sognare. Chiudendo gli occhi, guardo le stelle del firmamento: sono infinite nel numero ed enigmatiche nell’aspetto. La loro forma è indecifrabile, sono troppo lontane. Gli astronomi ci dicono che sono vagamente sferiche. Ma sarà poi vero? freimaurerei.ch

    (Filippo Di Venti, articolo tratto da Revista massonica svizzera dicembre 2003)

     
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    Le stelle cadenti regine nel cielo di agosto.

    La Luna si farà da parte, lo spettacolo è assicurato. La doppia Luna piena di luglio merita un doppio ringraziamento: da un lato ha regalato agli appassionati del cielo l'opportunità di osservare un evento rarissimo e, dall'altro, si farà da parte al momento giusto, quando arriveranno le stelle cadenti di agosto.

    Non ci sarà infatti la luce della Luna a disturbare il massimo dello sciame delle Perseidi, atteso nella notte fra il 12 e il 13 agosto, rileva l'Unione Astrofili Italiani (Uai). ''Senza il disturbo della luce lunare - prosegue - avremo condizioni ideali per osservare un maggior numero di meteore''. All'indomani del picco, il 14 agosto, ci sarà infatti la Luna Nuova.

    Le Perseidi sono certamente le più famose e spettacolari, ma non le uniche stelle cadenti di agosto. Ci sono anche altri sciami, ma poco significativi, formati da corpuscoli minuti che arrivano nell'atmosfera a bassa velocità. Soltanto le Alfa Capricornidi, all'inizio del mese, potrebbero essere brillanti, ma la luce lunare sarà ancora troppo pronunciata in quel periodo. Non è comunque escluso, rileva la Uai, che di questo sciame ''si possa vedere qualche membro particolarmente brillante, facilmente riconoscibile per la lenta velocità angolare e per la caratteristica esplosione finale colorata''. Intorno al 9 agosto aarà invece più probabile osservare l'arrivo delle Delta Aquaridi, seguite l'11 agosto dalle Aquilidi.

    Fra i pianeti, l'unico a dare veramente spettacolo è Saturno. Il pianeta con gli anelli è ancora osservabile nelle prime ore della notte, guardando verso Sud-Ovest. Tuttavia l'orario del suo tramonto anticipa progressivamente, riducendo il tempo a disposizione per poterlo osservare. (Ansa)
     
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    Aperta l'anagrafe delle stelle,
    più di 200 già registrate



    Ha cominciato a lavorare a pieno ritmo l'anagrafe delle stelle voluta dall'Unione Astronomica Internazionale (Iau) per fare ordine tra i vecchi nomi della tradizione e per indicare i criteri con cui formulare i nuovi. Sono già 227 gli astri 'registrati' con nomi approvati ufficialmente: tra questi alcune conferme, come quello di Proxima Centauri, e alcune novità, come l'antico appellativo Rigil Kentaurus scelto come nome ufficiale per Alpha Centauri. A raccontarlo è il segretario generale della Iau, Piero Benvenuti, astronomo all'Università di Padova e primo italiano a ricoprire questo incarico.

    Il 'catalogo moderno'
    La necessità di fare pulizia ''è nata un anno fa - spiega l'astronomo - quando abbiamo battezzato alcuni nuovi pianeti esterni al Sistema solare con le loro stelle madri: i nomi sono stati scelti con l'aiuto degli astrofili di tutto il mondo e sono stati votati dal pubblico. Alcune stelle hanno assunto nomi particolari, come quello dello scrittore spagnolo Cervantes, e da lì abbiamo pensato di cogliere l'occasione per fare ordine anche tra i nomi antichi''. E' nato così un gruppo di lavoro permanente (Working Group on Star Names, Wgsn), che ha iniziato a compilare il nuovo 'catalogo moderno' delle stelle. Poche e semplici le linee guida, come accordare la preferenza a nomi brevi e a quelli che affondano le radici nel passato.



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    Queste sono le 25 stelle più luminose della volta celeste. Sole a parte, l’astro più splendente del nostro cielo è Sirio, nella costellazione del Cane Maggiore. Sfrutta il fatto di essere abbastanza brillante intrinsecamente ma anche di essere una delle stelle più vicine al Sistema solare, essendo posta a 8,7 anni luce. Canopo, nella Carena, che si trova al secondo posto quanto a luminosità osservata dalla Terra, è invece molto più lontana, oltre 300 anni luce.
    La notevole differenza di distanza da noi di Sirio e Canopo fa capire che
    le luminosità intrinseche delle stelle (cioè la luce che emettono) possono essere davvero molto diverse. Paragonata alla luminosità del Sole, quella di Sirio è 25 volte maggiore, quella di Canopo ben 10.700 volte superiore.
     
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    I Pilastri della Creazione
    Colonne costituite da gas e polvere interstellari freddi, circondati da centinaia e centinaia di stelle.
    Le Protostelle di nuova formazione sono proprio le protagoniste che rubano la scena in questa immagine. Le possiamo vedere nelle sfere rosse all’esterno dei piloni.
    Le linee che sembrano lava sono invece espulsioni di stelle che si stanno ancora formando all'interno del gas e della polvere.
    L’immagine, oltre ad essere meravigliosa, fornirà informazioni importantissime ai ricercatori, che, col tempo, inizieranno ad avere una visione più chiara di come le stelle si formano ed esplodono da queste nubi.
     
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