AMSTERDAM e OLANDA

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  1. gheagabry
     
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    Il viaggio perfetto è circolare.
    La gioia della partenza, la gioia del ritorno.
    Dino Basili



    AMSTERDAM





    Amsterdam, il cui nome significa "Diga sul fiume Amstel", è una città affascinante e particolare, universalmente conosciuta per i suoi tetti rossi, le sue isole ed i suoi caratteristici canali che le sono valsi il curioso appellativo di "Venezia del Nord".

    Amsterdam è la città delle palafitte (è completamente posata su di esse) ed è la capitale dell'Olanda (anche se il governo e la corte risiedono a L'Aia). La città non dovrebbe nemmeno esistere. Il sito in cui sorge fu strappato a un pantano, asciugato e forgiato con tenacia e pazienza, così come lo vediamo oggi. Verso il 1200 nel punto in cui oggi si trova Piazza Dam, si raccolse una comunità di pescatori chiamata Aemstelredamme, nome che significa, "Diga sul fiume Amstel". Settantacinque anni dopo, il 27 Ottobre 1275, la città nacque ufficialmente quando il conte d'Olanda esonerò i suoi abitanti dal pagare il pedaggio per il passaggio ai ponti e alle chiuse olandesi. In quel evento le premesse del prospero futuro commerciale della città.
    Pescatori certo, e marinai. Amsterdam è stata, dopo di allora, da sempre, un grande porto. Agli inizi degli anni '60 del secolo scorso, divenne il "Porto Magico" d'Europa, quando esplose il movimento degli hippy, i figli dei fiori, dalle folti chiome, che dormivano nei sacchi a pelo nel Voldelpark e sperimentavano un nuovo concetto di libertà e disinibizione sociale. Questa sua storia, complessa e intrigante, la rende un luogo aperto alle influenze esterne e alle contaminazioni etniche, politiche, religiose e di costume. Nel corso del tempo si è fatta la reputazione di città più anticonvenzionale d'Europa.
    Tante le caratteristiche uniche e distintive di questa città: i canali, le biciclette, la tolleranza, Rembrandt e Spinoza, Anna Frank, Piazza Dam, il Rijksmuseum e il Museo Van Gogh, solo per citarne alcune per una sintesi quasi impossibile.
    I Canali di Amsterdam, sono più di 100, attraversati da 600 ponti in pietra, che uniscono più di 90 isole, e fiancheggiati da case sottili, coronate da timpani e pinnacoli, nessuno uguale all'altro. La vita quotidiana si svolge dietro le grandi finestre di queste case a pelo d'acqua, abitazioni private, uffici, ristoranti, alberghi. I bambini a scuola imparano quante palafitte ci sono volute per costruire il palazzo reale: furono 13659, un numero che non scorderanno più.
    Lungo il Singel, uno dei quattro canali principali, in origine il fossato di difesa della città nel periodo medievale, ci sono le houseboat, i barconi, le case ricavate dai battelli ancorate sul canale, coperte di viole del pensiero e di biancheria stesa al vento ad asciugare.
    Una cosa che colpisce chi non è mai stato da queste parti sono le case lunghe e strette. Rispetto alle stanze a cui siamo abituati in Italia, le stanze delle case del centro sono davvero molto lunghe e poco larghe. La casa più sottile di Amsterdam si trova al numero 7 del Singel, larga appena la dimensione di una finestra. La ragione di queste “ristrettezze” risale al sistema fiscale in vigore nel '600, quando le tasse sugli immobili venivano calcolate in base alla larghezza delle case, trascurandone l'altezza. L'alta densità della popolazione è l'altro motivo della forma allungata e stretta delle case olandesi.





    Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
    ma nell’avere nuovi occhi.
    Marcel Proust



    ......La città delle bici......



    Nessuna città come Amsterdam può vantare di essere la capitale mondiale delle bici. Le piste ciclabili sono comparse qui circa 50 anni prima rispetto alle altre città europee. La bici è il mezzo ideale per spostarsi da qualsiasi parte, spesso anche il più veloce. Negli anni '60 del secolo scorso, il movimento chiamato dei Provos esaltò i benefici ecologici e logistici di questo mezzo di locomozione mettendo a disposizione di tutti centinaia di bici bianche da usare e lasciare sul posto.

    Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale
    si esce dalla realtà come per penetrare
    in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
    (Guy de Maupassant)





    .... curiosità....



    "Entrare a Begijnhof è un po’ come entrare in una fiaba d’altri tempi. Questo piccolo raggruppamento di case raccolte intorno ad un piccolo giardino con gli uccellini che cantano dolcemente sugli alberi, la gente che cammina lentamente e le facciate delle case d’epoca paiono proprio l’ambientazione di una favola, non ci sarebbe da stupirsi di vedere Biancaneve ad una finestra o Alice nel paese delle meraviglie che sonnecchia sotto un albero. Questo quartiere venne costruito nel 1346 come residenza per le beghine, una confraternita di sorelle che vivevano come delle suore senza però esserlo, che aiutavano i poveri e gli ammalati. Tra gli edifici che si affacciano sul cortile si può osservare la più antica casa di Amsterdam e la cappella del Begijnhof: la chiesa clandestina dove pregavano le beghine."


    Sul Singel ancora oggi c'è un barcone dove vivono solo gatti (il De Poezenboot), sono arrivati a essere oltre 150. Il miagolio che rimbalza sull'acqua, all'ora della "pappa" deve essere solo immaginabile.




    Al numero 140-142, abitava Banning Cocq, protagonista del capolavoro di Rembradt La Ronda di Notte, allora simpaticamente noto come "l'uomo più stupido di Amsterdam".
    Quasi cinquanta anni fa, Jacques Brel condensava in una delle sue canzoni più famose, Amsterdam, il mito della capitale olandese così com'era vissuto a quel tempo. Amsterdam e le bettole del porto dove tutto puzzava di pesce, un puzzo che si insinuava nei vestiti e perfino nelle patate fritte; i marinai che si ammazzavano a forza di bere birra, e poi uscivano barcollanti a urinare guardando le stelle; le prostitute che facevano bere i marinali per portarseli a letto e racimolare soldi, fino a restare gravide di bambini che sarebbero divenuti marinai a loro volta, e avrebbero a loro volta bevuto nel porto di Amsterdam e pianto senza saperne davvero il perché . Tutto è cambiato ma in fondo niente cambia in città del genere. Oggi Amsterdam non è più il porto delle nebbie e il mito è cambiato. L'odore delle patate fritte è rimasto e sono rimaste le prostitute, ma oramai incarnano un altro mito, anch'esso per fortuna già logoro, quello delle ragazze in vetrina. L'odore più forte di tutti, almeno nell'immaginario giovanile, è quello del fumo, quel sentore di hashish legale. Ad Albert Camus, i canali concentrici di Amsterdam ricordavano i gironi dell'inferno. Anche se Camus amava la città e la considerava un luogo bellissimo, dove perdersi e riflettere........queste storie, queste persone rappresentano le facce diverse di un'unica eredità che Amsterdam si porta dietro da secoli: quella della tolleranza, senza se e senza ma. Nel Seicento, quando questa città era una delle capitali del mondo, tolleranza ad Amsterdam voleva dire ad esempio una comunità ebraica capace di produrre personaggi del calibro di Rembrandt e Spinoza, mentre nello stesso periodo altrove gli ebrei erano confinati nei ghetti. Tolleranza era la presenza di un'editoria che stampava tutto quello che altrove era proibito, al punto che le opere più controverse pubblicate a Parigi portavano sul frontespizio, per prudenza, un falso indirizzo di Amsterdam. Begli esempi di tolleranza storica.
    Certo, anche quella tolleranza aveva un limite: le chiese cattoliche erano clandestine, anche se ce n'era una, e lo sapevano tutti, perfino nell'austero recinto del beghinaggio. Ma in un paese che per quasi cent'anni gli imperi cattolici avevano cercato di annientare col ferro e col fuoco, quella era pura e semplice prudenza, una qualità di cui i mercanti olandesi, a giudicare dai loro ritratti, dovevano essere ampiamente forniti. E proprio i ritratti seicenteschi che affollano il Rijksmuseum incarnano l'altra anima storica di Amsterdam. Quella di un capitalismo repubblicano al tempo stesso individualista e comunitario, dove gli enormi profitti erano anche reinvestiti nel benessere collettivo, dove non c'era un ricco imprenditore che non facesse parte di un comitato di assistenza o di ordine pubblico. E pazienza se quei profitti nascevano dallo sfruttamento di un impero coloniale nelle Indie Occidentali, l'impero del caffè, del cacao e della gomma, che avrebbe poi vegetato fino a quando i giapponesi non lo avrebbero seppellito a cannonate nel 1941. Di questo passato restano una moltitudine di ristoranti indonesiani e qualche strepitoso calciatore.
    Al 263 del canale Prinsengracht c'è la casa di Anna Frank, un luogo ormai meta del pellegrinaggio di più di un milione di persone ogni anno. Fuori dalla casa si trova anche la sua statua, opera di Mari Amdriessen del 1977.
    Al numero 6 dei Westermaekt c'è anche la casa che fu del grande filosofo del "Cogito ergo sum" René Descartes, ovvero Cartesio. Probabilmente quando Anna Frank guardava dalla sua finestra fissava spesso la Westerkerk, la grande chiesa con il suo campanile inconfondibile, alto 85 metri. In una nota dell'8 Ottobre 1669 del registro della parrocchia di Westerkerk si trova la dichiarazione di morte di Rembrandt, morto in miseria. Fu sepolto in questa chiesa, ma nessuno sa esattamente in che punto. Non si poteva nemmeno permettere una lapide col suo nome. Anche il figlio del grande pittore, Titus, fu sepolto lì. Dalla strada si può notare che nella torre campanaria delle Westerkerk sono visibili tre "X", colorate di rosso, blu e oro. Fanno riferimento alla corona che Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, donò alla città nel 1489 in segno delle cure mediche ricevute durante una visita. In breve la tripla X diventò uno dei simboli della città.





    Le opere, come nei pozzi artesiani, salgono più alte
    quanto più a fondo la sofferenza ha scavato il cuore.
    (Proust)



    ...........pittori.........



    Rembrandt nacque a Leida nel 1606, ottavo figlio di un mugnaio, Rembrandt van Rijn, ma è sempre stato considerato un pittore di Amsterdam (che in quegli anni era all'apice della sua potenza commerciale) dove si trasferì nel 1631 e dove sposò Saskia, la figlia di un noto commerciante d'arte. Di sicuro Rembrandt è considerato il più grande pittore d’Olanda e tra i più grandi di tutti i tempi. La sua peculiarità oltre che per la maestria pittorica sta nel fatto che ci ha lasciato, come mai altri pittori, moltissimi autoritratti (tra cui quello sopra riportato) che documentano le diverse fasi della sua vita.
    Nei ritratti del pittore si notano differenti abiti, espressioni, pose ed accessori e uno sguardo acuto che sembra guizzare magicamente al di fuori del quadro. Rembrandt era così, superbo ed ambizioso, alla ricerca di fama e di gloria, in perenne competizione con i suoi maestri, come il celebre pittore Pieter Lastamn, presso cui condusse un breve tirocinio ad Amsterdam, nel 1624. Più di tutte però era la figura e la celebrità del “principe dei pittori e pittore dei principi” ad ossessionarlo, l’idolo della generazione precedente: Pieter Paul Rubens. Rembrandt decise di dedicarsi alla pittura pochi mesi dopo la sua iscrizione all’università di Leida, che lasciò per la bottega del pittore Isaac von Swanenburg nel 1620.

    L'altro grande pittore adottivo di Amsterdam è Vincent Van Gogh, secondo come grandezza forse solo a Rembrandt. Van Gogh naque nel 1853 a Groot Zundert, nel Brabante settentrionale, a pochi chilometri dal confine belga-olandese.





    .....Efteling........



    E' veramente un parco “incantato” dove è stata ricreata l’atmosfera dei più bei libri di favole olandesi di Anton Pieck: lui stesso partecipò al progetto di questo fantastico parco dei divertimenti, aperto anche d’inverno.
    Il Parco si trova a Kaatsheuvel, un villaggio olandese localizzato vicino a ‘s-Hertogenbosch nella Provincia Olandese del Brabante del Nord.

    L’albero delle favole dispone di un enorme baldacchino di tredici di larghezza e tredici metri d’altezza prende vita quando i bambini gli si avvicinano. La sua principale caratteristica è la diretta interazione con i visitatori, ai quali racconta una breve favola.
    Gli animali e i personaggi della Foresta Incantata, il Coniglio, il Picchio e lo Scoiattolo sono sempre pronti ad aiutarlo. Con dei piccoli effetti speciali, il grande albero saggio si è sistemato di fronte alla piccola fiammiferaia nella Foresta Incantata.




    .....una fiaba....



    In un paesino dell'Olanda vivevano Sanne e Lars, due ragazzini molto vivaci.
    La loro casetta era circondata da un prato irrorato da un ruscello. Accanto un mulino a vento rallegrava l'ambiente. Sanne era una bimba giudiziosa, sempre pronta a dare consigli
    al suo fratellino Lars molto distratto e sprovveduto. Lars aveva spirito avventuroso.
    Un giorno volle scalare il mulino. Si tolse gli zoccoletti e cominciò ad arrampicarsi fino a raggiungere le pale. Sperava di roteare attaccato ad una di esse. Riuscì a salirci, la pala si mosse per un tratto,
    ma poi si fermò. Il punto d'arrivo era però così alto e lontano dal muro che Lars non sapeva più come fare a scendere. Cominciò a spaventarsi, a gridare "aiuto", ma nessuno lo sentiva.
    Ad un tratto Sanne percepì il suo grido, ma non riusciva a capire da dove provenisse.
    Chiamò a gran voce il fratellino: "Ma dove sei? Fatti vedere. Non fare lo sciocco, non è bello mettersi a gridare senza mostrarsi!"
    Nel campo di tulipani gialli poco lontano, c'era Jan, un contadino amico di famiglia.
    Udì Sanne gridare e capì che era successo qualcosa di grave. Corse nel luogo da cui provenivano le grida di aiuto e subito si rese conto dell'accaduto. Immediatamente accostò una lunga scala alla casa vicina, salì velocissimo e gettò, con un arpione, una corda al malcapitato.
    Lars aveva paura ad aggrapparsi a quella corda di salvataggio, ma capì che era l'unico modo per ridiscendere. Mentre Sanne tremava per l'ansia assistendo alla scena,
    Lars finalmente riuscì a calarsi e promise che mai più avrebbe fatto una simile acrobazia.
    (fiaba olandese)




    Per quanto mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
    La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente i bisogni e le difficoltà della nostra vita;
    scendere da questo letto di piume della civiltà, e sentire sotto i piedi il granito del globo ricoperto di sassi taglienti.
    (Robert Louis Stevenson)





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  2. tomiva57
     
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    Casa di Anna Frank è il luogo in cui la ragazzina ebrea si nascose all’età di 13 anni insieme alla famiglia e i Van Daans sul retro di questa casa durante l’occupazione nazista nella seconda guerra mondiale. Fino all’agosto del 1944 scrisse il suo diario fino a quando non venne arrestata. Mori’ nel campo di concentramento di Berger nel Marzo 1945



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    Vincent Van Gogh Museum
    ospita la più vasta raccolta al mondo delle opere del grande pittore. Sorse sulla base di un progetto dell’architetto Gerruit Rietveld, appartenente al movimento De Stijl; venne aperto nel 1973. Una nuova sezione progettata da Kisho Kurokawa è stata aggiunte nel 1999. Van Gogh moriì nel 1890 proprio nel periodo in cui si stava facendo conoscere per il suo magnifico tocco con il pennello. Parte centrale dell’eminente e permanente collezione del Museo sono i 2000 dipinti e i 500 disegni dell’artista che il fratello minore Theo, collezionista d’arte, aveva raccolto, nonché le 800 lettere speditegli da Van Gogh e altre opere selezionate di amici e contemporanei.




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    Piazza del Dam è la più importante piazza di Amsterdam, contornata dalle vie più eleganti e ricche di negozi, alberghi e ristoranti della città. Fu costruita nel 1270 e deve il suo nome Dam, che in olandese significa diga,alla sua funzione di connettere i primi insediamenti sui lati del fiume Amstel. La piazza è dominata dal Palazzo Reale, utilizzato dalla famiglia reale per le visite di stato. In questo palazzo dalla facciata in stile classico e scolpita in pietra bianca, visse Napoleone Buonaparte nel 1808.




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    Il ponte Reguliersgracht
    è uno dei circa 1.300 ponti che attraversano canali e corsi d’acqua. Di sera, i ponti della città di Amsterdam sono illuminati da file di luci che rendono una passeggiata serale sui canali una esperienza unica ed indimenticabile. Da questo ponte, si può contemplare uno degli scorci più belli della città in cui sette ponti attraversano il canale in rapida successione. Il ponte di Torensluis è il ponte più largo di Amsterdam, dominato da alcune delle più eleganti case sul Singel.

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    Bloemenmarket è un bellissimo e coloratissimo mercato di fiori galleggianti, situato vicino alla Munttoren sul Singel, nella cerchia dei canali est.



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    Rijksmuseum
    è il più grande museo nazionale del Paese. Fu inaugurato nel 1885 , in stile gotico fu motivo di aspre critiche della comunità protestante.Ospita un’ ampia collezione di dipinti dei maestri olandesi, fra cui le tele più belle di Rembrandt ,la cui casa è custodita come museo e “ la Natura morta con fiori e frutta ” di Jan van Huysum (1730).




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    I mulini a vento di Amsterdam (Windmolen - Amsterdam)

    Il mulino a vento è una struttura costruita per sfruttare l'energia del vento (energia eolica) trasformandola in energia cinetica.

    L'origine dei mulini a vento ebbe luogo in Persia circa 3.000 anni prima di Cristo, anche se secondo altre fonti il mulino a vento fu inventato intorno al VII secolo d.C. nella regione del Seistan, attualmente in Afghanistan. Erano sostenuti da strutture innalzate sulla torre di un castello o in cima ad una collina ed erano costituiti da un vano superiore che ospitava le mole e da uno inferiore che alloggiava il rotore. In passato era usato per macinare la farina o per altri utilizzi.
    I mulini a vento hanno avuto una notevole importanza nel sollevamento dell'acqua in Olanda (dal 1180) o in Inghilterra prima dell'invenzione della macchina a vapore.
    Nel '800 negli Stati Uniti è stato ideato un mulino a vento che veniva utilizzato per prelevare l'acqua da un pozzo a scopo irriguo, tale soluzione si è rapidamente diffusa in tutto il mondo per la sua semplicità ed efficacia.





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    Olanda. La Giornata nazionale dei Mulini a Vento
    di guidolanda (08/05/2007)


    Nell'ambito dell'Anno Nazionale dei Mulini a Vento, il 12 maggio 2007 si celebrerà in Olanda la giornata nazionale.

    Nel corso di questo grande evento, ben 600 mulini terranno le loro pale posizionate al centro.

    La posizione delle pale ha un significato da riscoprire nel passato quando veniva utilizzato questo sistema per segnalare dei messaggi alla popolazione che viveva nei vicini villaggi.

    Con la 'posizione di arrivo', ossia quella in cui le pale si fermavano prima del raggiungimento del punto più alto, il mugnaio avvisava di un avvenimento lieto. Con la 'posizione andante, quella in cui si fermavano verticalmente passando per lo stesso punto, avvertiva invece di un brutto evento.

    Nel corso del secondo conflitto mondiale, le pale dei mulini venivano utilizzate in caso di allarme per inviare dei messaggi cifrati come quello di imminenti retate.

    Oggi in Olanda molti Mulini a Vento vengono ancora utilizzati come quelli di Zaanse Schans che oggi ancora perfettamente funzionanti sono impiegati come segherie, nell'uso di frantoi, per la produzione di mostarda e per la macina dei minerali usati da utilizzare per i colori e le vernici. Altri sono stati persino ricostruiti per far rivivere le usanze e la cultura di un tempo.

    In questo giorno tutti gli otto mulini a vento di Amsterdam per l'occasione saranno decorati e aperti al pubblico quando normalmente è possibile visitarne solo due. Verrà anche ricreato il vecchio villaggio ed il museo all'aperto nello Zanstreek ubicato a nord della capitale olandese.

    Non perdetevi la visita al Molen van Sloten (compreso anche nella I Amsterdam Card).
    Qui un simpatico Mugnaio che crede di conoscere perfettamente l'italiano vi mostrerà delle proiezioni e un plastico per rendervi edotti sul funzionamento dei Mulini per poi illustarvelo dal vero.


    Riaprirà a giugno il Palazzo Reale di Amsterdam
    pubblicato da Grazia

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    A giugno, dopo 3 anni di chiusura al pubblico per restauro, riaprirà il Palazzo Reale di Amsterdam.

    Affacciato su piazza Dam e caratterizzato dall’imponente facciata neoclassica, il Palazzo Reale (Koninklijk Paleis) era sede originaria del Municipio e oggi residenza della Regina nei suoi soggiorni in città.

    La costruzione del Koninklijk Paleis o Palazzo Reale è iniziata nel 1648 e terminata nel 1665, nel corso dei secoli ha subito lavori di restauro e talvolta di completo restyling come quello avvenuto nel XVII secolo su progettato dall’architetto Jacob Van Camper su commissione di Luigi Bonaparte (fratello di Napoleone) quando salì sul trono olandese. Negli anni trenta del Novecento, dal 1935, il palazzo divenne residenza reale e proprietà dello Stato, ma la regina non vi soggiorna praticamente mai o non fa che brevi apparizioni. Manca di proposito un ingresso monumentale, l’ingresso piccolo doveva servire a rendere difficile l’accesso ad una folla di rivoltosi.


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  3. tomiva57
     
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    Rembrandthuis (Casa di Rembrandt)

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    La casa dove Rembrandt visse e lavorò dal 1639 al 1660, il periodo più bello della sua vita ma anche quello più triste che lo spinse a realizzare tantissime opere in brevissimo tempo. Una vasta collezione di disegni e ben 250 acqueforti del miglior incisore mai esistito, sono raccolte tutte qui. Come è nato il Museo, la storia e le successive ristrutturazioni.


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    La Casa di Rembrandt Verso la fine del 16° Secolo, tramite un rinterramento, fu rialzato il livello di un'area paludosa che ebbe forma quadrata e che fu divisa da due strade in quattro parti. Così sorse un quartiere dove vennero a stabilirsi molti emigranti provenienti dal sud del Paese. Qui si trova la Jodenbreestraat e al n. 4 la Casa di Rembrandt, vicino al mercato delle pulci di Waterlooplein, a 15 minuti a piedi dalla Stazione Centrale di Amsterdam.
    Non è questa la sua casa natale (che invece si trova a Leida), ma quella in cui visse e lavorò dal 1639 al 1660, durante il periodo più felice della sua esistenza. Nove anni dopo l'arrivo ad Amsterdam trovò posto in questa bella dimora borgese di Beestraat (in seguito ribatezzata Joedenbreestraat, 'la grande via degli ebrei')
    A partire dagli anni '20 del 17° secolo, divenendo il quartiere sempre più popolare tra gli emigranti ebrei provenienti dalla Spagna e dal Portogallo, l'artista si trovò a lavorare in un ambiente che era una miscellanea di genti, lingue e credi diversi. Rembrand viveva al piano terra, il suo atelier (oggi riportato allo stato originario) era al primo piano, e quello dei suoi allievi, fra cui Bol, al secondo.
    Il pittore in questa casa ha vissuto anche tempi difficili. Nel 1642 morì infatti la moglie Saskia e dei suoi quattro figli solo Titus rimase in vita, ma grazie ai lavori che gli commissionava il suo mecenate Jan Six riuscì comunque a superare i momenti peggiori.
    E proprio a questi anni, dedicata alla crisi personale ed artistica, si riferisci una mostra dal titolo "Rembrandt, alla ricerca del genio" che avrà luogo qui dal 1 aprile al 2 luglio 2006.
    Le altre che seguiranno nello stesso periodo per festeggiare il 400° Anniversario della nascita di Rembrandt si svolgeranno anche al Rijksmuseum, l'altro Museo che contiene la maggior parte delle sue opere.
    La Cucina della Casa di Rembrandt Nel 1911, su suggerimento del pittore Jan Veth, la Regina Wilhelmina inaugurò ufficialmente come Museo la sua Casa, con lo scopo di esibire le opere che l'artista realizzò proprio durante la permanenza in questa dimora e per rendere omaggio a questo originale maestro che è considerato uno dei migliori incisori mai esistito.
    Infatti, oggi il Museo non contiene alcun suo dipinto, ma, oltre ai suoi oggetti personali, raccoglie una vasta collezione di incisioni, disegni, acqueforti (ben 250 delle 300 che esegui') e dipinti di artisti che lo ispirarono (ad esempio Pieter Lastman), tutte esemplificative della sua finezza di tratto. Furono peraltro, queste, oltre alle stampe di ispirazione biblica, ad essere oggetto di collezione nel XIX° secolo, mentre la sua pittura fu apprezzata solo più in la nel tempo.


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    Il 7 maggio 1998 la seicentesca casa, recentemente rinnovata, ha aperto una nuova ala realizzata dagli architetti Mosche Zwarts e Rein Jansma. E in questa che si ora trova l'esposizione permanente di quasi tutte le acquaforti di Rembrandt e le stanze che accolgono le mostre temporanee. Al quinto piano, un centro d'informazione (RIC) è in grado di rispondere alle domande che potreste presentare sulla vita e le opere del grande artista. La prima parte del Museo è invece quella in cui si possono visitare le stanze, gli interni della casa sono stati ricostruiti e arredati nello stile dell'Epoca, la visita si accompagana a belle proiezioni musicali in olandese e in inglese. La casa è aperta dal lunedi al sabato dalla 10.00 alle 17.00, a partire dalle 13 domenica e festivi; chiusa il 1° Gennaio.

    Il laboratorio della casa di RembrandtNel sito ufficiale www.rembrandthuis.nl realizzato (anche in Inglese) con tecnologia Flash, è possibile esplorare il museo e le collezioni tramite un tour virtuale a 360° in QuickTime (occorre preventivamente aver installato i 2 plug-in per il browser). Sono presenti informazioni sui costi e le novità, gli orari di apertura, i tour guidati, le mostre e il calendario degli eventi, la storia della Casa dell'artista, la rassegna stampa. Delle collezioni, i lavori grafici e le pitture, quelli più importanti, la storia, la vita dell'artista, il suo rapporto con Amsterdam, le tecniche utilizzate. E' presente persino un quiz a risposte multiple sull'aspetto giovanile e sui suoi lavori; sono disponibili anche notizie circa la biblioteca e l'organizzazione: gli sponsor e le donazioni. Inoltre è possibile acquistare cartoline o immagini che riproducono alcuni suoi dipinti, cd multimediali e video. Il catalogo intero è disponibile nella sezione 'Shop' del sito stesso mentre per i biglietti è anche utilizzabile la modalità online. Tantissime informazioni e facilmente fruibili che vi permettono di vedere tutto tranquillamente da casa seduti al pc, probabilmente questo assaggio potrebbe veramente stimolarvi a visitarlo di persona.



    da:guidaolanda.it

    Stedelijk Museum

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    Grazie all'intensa attività dei direttori artistici compiuta in passato, lo Stedelijk Museum è il più importante museo di arte moderna e contemporanea del mondo. La sua collezione che riguarda anche il neoespressionismo tedesco, la video art e l'arte povera, è composta non solo da dipinti, ma anche da fotografie, manifesti, grafica, video, oggetti di design, e opere d'arte applicata e di disegno industriale. Le continue mostre temporanee testimoniano un 'attività continuamente organizzata in un contesto internazionale con l'intento di stimolare lo scambio e la collaborazione con organismi artistici stranieri.

    Stedelijk Museum Facciata esternaAccanto al Museo Vincent Van Gogh, si trova lo Stedelijk Museum, il più importante museo di arte moderna e contemporanea ad Amsterdam e del mondo le cui collezioni e attività espositiva, hanno un arco cronologico che spazia dal 1850 ad oggi.
    Costruito nello stile neorascimentale olandese del 1892-1895, fu ospitato in un edificio appositamente realizzato che ha successivamente subito nel tempo svariate risistemazione nel tentativo di risolvere i continui problemi di spazio. Infatti nel voler far convivere attività espositiva e presentazione della collezione permanente, vi furono aggiunte, in due epoche diverse, due nuove ale.
    Il museo fu inaugurato nel 1895, ma solo dal 1970 divenne esclusivamente Museo di Arte Moderna, anno fino al quale ebbe il privilegio di conservare il famoso blocco delle opere di Vincent van Gogh e dei suoi contemporanei che nel 1973 trovarono poi posto nell'adiacente Museo dedicato al famoso artista.
    Dal 1 gennaio 2004 l'edificio è rimasto chiuso al pubblico per restauri, la riapertura del museo nella sua sede originaria presso il Museumplein (la piazza dei musei) dovrebbe avvenire per la fine del 2011 con il completamento dei lavori e il ripristino della sua collezione permanente. Oggi è aperta la sede temporanea presso quella stessa storica. La parte originaria già ristrutturata e le due mostre speciali 'Taking Place' e 'Monumentalism' rendono davvero unica l'esperienza allo Stedelijk che al momento si trova appunto in uno stato tra edificio in costruzione e museo. Fino al 2008 la sede temporanea si trovava al secondo e terzo piano del vecchio Ufficio delle Poste in Oosterdokskade 5, a due passi dalla Centraal Station. All'undicesimo piano, il più alto, dove si può ammirare il centro storico di Amsterdam, ogni giovedì sera, venivano organizzate letture, proiezioni video e conferenze.
    Il nome del museo era infatti Stedelijk museum CS (SMCS). La sigla 'CS' che si aggiunse per l'occasione, si riferiva non solo alla sua ubicazione, nelle vicinanze della Stazione Centrale (Amsterdam Centraal Station), ma anche all'espressione latina "cum suis" (con i suoi). Gli orari d'apertura interessano tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00; il giovedì fino alle 21:00. Dalle 13:00 alle 17:00 invece durante le festività nazionali.
    Oggi, la collezione dello Stedelijk Museum, con le numerose mostre temporanee esposte a rotazione, è composta non solo da dipinti, ma anche da fotografie, manifesti, disegni, sculture, installazioni, grafica, video, oggetti di design, opere d'arte applicata e di disegno industriale, e non solo appartenenti alla cultura olandese ma facenti parte anche dell'espressionismo e tedesco, della Pop Art e del Nouveau Réalisme, del minimalismo. Le più rappresentative sono quelle dei movimenti olandese De Stijl e tedesco Cobra, tutte di proprietà della città di Amsterdam e dello stato olandese (a metà tra l'uno e l'altro). Ultimamente hanno trovato la loro collocazione anche gli americani degli anni '60, il neoespressionismo tedesco, la transavanguardia e i principali esponenti delle tendenze simulazioniste per arrivare poi agli anni '80 con la Video Art e alle acquisizioni d'Arte Povera. Le principali espressioni nel campo delle arti visive internazionali, trovano infatti in questo museo multidisciplinare, il massimo riscontro.
    Stedelijk Museum Interni Il successo delle operazioni che hanno portato in questo museo tanto splendore artistico è da riconoscere ai diversi direttori artistici, che alternandosi nel tempo, grazie alle loro capacità di saper tessere rapporti con artisti e collezionisti dell'epoca, sono riusciti ad innalzare l'istituzione e consolidato fama e prestigio a livello internazionale.
    E' rimasto nella storia del Museo, un fatto purtroppo increscioso del 1986 che riporta dello scempio di un folle che danneggiò a colpi di coltello la famosa opera di Barnett Newman, si tratta del Who's afraid of Red, Yellow and Blue III. L'episodio che all'epoca dei fatti ebbe una notevole risonanza, portò alla ribalta la necessità di dover proteggere e conservare delle opere così importanti.


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    Dal 23 settembre 2005 al 6 febbraio 2006, sono state organizzate delle esposizioni interessanti: quella che ha riguardato le poesie e performance, fotografie, film e video, installazioni e progetti architettonici dell'artista americano Vito Acconci, la mostra-assolo dell'artista cinese Yang Fudong che si colloca anche all'interno dell'Amsterdam China festival, le 75 opere scelte in una serie realizzata tra il 1992 e il 2003 della fotografa olandese Rineke Dijkstra.
    Dal 1993 è stato creato anche uno spazio dedicato ai progetti dello Stedelijk Museum, lo Stedelijk Museum Bureau Amsterdam (SMBA) che permette di concentrare e mettere in risalto l'attenzione sulle ultime novità, non solo mediatiche, ma anche e sempre nel campo della scultura e pittura, fotografia e video, spettacoli e design. L'attività è continuamente organizzata in un contesto internazionale con l'intento di stimolare lo scambio e la collaborazione con organismi artistici stranieri.

     
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  4. gheagabry
     
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    OLANDA



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  5. francy1979
     
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    Piazza Dam, come del resto tutta l'Olanda, è davvero bellissima. Ad Amsterdam ci sta la parte sanguinante del mio cuore.
     
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  6. gheagabry
     
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    L'OLANDA


    Nella lingua italiana ci si riferisce comunemente ai Paesi Bassi con "Olanda". I Paesi Bassi vengono cioè identificati con una sua regione storica (regione che rappresenta la parte più popolata del Paese). In particolare il nome "Olanda" propriamente identifica soltanto due delle dodici province dei Paesi Bassi: l'Olanda Settentrionale e l'Olanda Meridionale.
    Il territorio delle province occidentali dei Paesi Bassi è tutto sotto il livello del mare. Se non vi fossero opere di protezione, metà del paese sarebbe sott'acqua. Tre quarti della popolazione olandese vive in queste province. Per centinaia di anni il popolo olandese ha lottato contro l'acqua, ed ha vissuto dell'acqua. Si sono arricchiti con i traffici navigando per tutti i mari, hanno usato fiumi e canali per i trasporti, hanno pescato nei laghi, nei fiumi e nel Mare del Nord; ma anche hanno subito inondazioni per lo straripamento dei fiumi e per la rottura di dighe da parte del mare o dei fiumi in piena. Il 31 gennaio 1953 una tempesta potenziata dall'alta marea portò il livello del mare a 4 metri e mezzo sopra la media, le onde ruppero dighe costiere e 145.000 ettari di terreno coltivabile furono inondati, 300.000 abitanti persero la casa e i loro averi....I terreni fertili minacciati sono i “polder”, terre situate sotto il livello del mare che sono state prosciugate con ingegnosi procedimenti. Il terreno da ricuperare viene circondato da una diga e da una canale a livello superiore a quello del mare e l'acqua che copre le terre viene pompata in questo canale per essere poi fatta defluire a mare. Nel polder prosciugato vi sono canali che inquadrano i campi ed il cui livello viene controllato perché sia mantenuto costante. Questo lavoro di pompaggio è continuo, poiché dalle dighe l'acqua filtra attraverso il terreno.... i mulini a vento servivano per togliere l’acqua e mandarla a mare. La pompa azionata dai mulini a vento era una ruota a pale che riusciva a sollevare l’acqua per un dislivello massimo di un metro e mezzo; si doveva così mettere più mulini in serie per sollevare l’acqua a dislivelli superiori, e spesso erano serie di tre mulini.
    Nell’ottocento si installarono delle stazioni di pompaggio a vapore, di grande potenza e di grande consumo di combustibile...la vocazione a strappare terre coltivabili all’acqua era un prezzo che gli olandesi pagavano per la imprevidenza dei loro antenati. Infatti molto terreno olandese era formato da torbiere, e gli antichi estraevano torba quale combustibile. Sembra che esagerassero e là dove prima c’era torba si infiltrò l’acqua e formò laghi.....Se si vedono queste immense e coerenti opere di ingegneria idraulica, le dune e le dighe a protezione dalle furie del mare, i canali, le chiuse, le barriere mobili, i ponti, si resta ammirati da un piccolo popolo che si sa amministrare con fermezza, coerenza e efficienza. (buzzati2c)

    ...la storia...


    Per secoli la storia dell’Olanda è stata legata a quelli dei due paesi confinanti, il Belgio e il Lussemburgo con i quali formava i Paesi Bassi. A seguito della rivoluzione belga, nel 1830 i confini vennero limitati e nacque l’attuale Regno d’Olanda. Reperti storici confermano che il territorio era già abitato al tempo della preistoria ma è nel 59 a.C. che i romani entrarono in contatto con gli abitanti del posto conquistando un’ampia regione del loro territorio. L’impero di Cesare diede il via ad un processo di costruzione di città, fattorie, strade che durò circa quattro secoli e quando i romani iniziarono a calare di potere, si fece avanti la stirpe germanica dei franchi che, alla fine dell’VIII secolo avevano conquistato gran parte del territorio e iniziato un’opera di conversione della gente locale al cristianesimo. Nei duecento anni che ne seguirono i vichinghi invasero il paese e ne saccheggiarono le rive costringendo gli abitanti del posto a costruire città fortificate per difendersi dagli attacchi nemici. Il 1200 è il periodo in cui le città che avevano sbocco sul mare si arricchiscono grazie agli scambi commerciali, mentre le altre zone iniziano a rivendicare i propri diritti contro i sovrani dei feudi. Il XV secolo fu un periodo di grande prosperità per il paese: nacque la cantieristica navale, il commercio marittimo si sviluppò enormemente e i mercanti si arricchirono commerciando prodotti di tutti i generi.
    Alla morte di Maria di Borgogna, ultima erede della casata e sposa di Massimiliano d’Asburgo, il paese passò nelle mani del figlio di Filippo detto il Bello, seguirono poi intrighi complicati e nel 1530 Carlo V, riconosciuto anche dal papa come imperatore del Sacro Romano Impero, divenne sovrano di molti territori dell’Europa e di possedimenti coloniali e la crescita dei Paesi bassi proseguì fino al 1555 quando vennero ceduti, insieme alla Spagna, al figlio dell’imperatore, Filippo II. Il nuovo sovrano, fervente cattolico, causò conflitti di religione fino alla dichiarazione di guerra all’eresia protestante.. Il culmine delle tensioni si ebbe nel 1556 quando i calvinisti distrussero opere d’arte sacre in molte chiese cattoliche. Filippo II decise così di assegnare ad un esercito di 12,000 uomini da lui convocato poteri assoluti per sradicare il protestantesimo. Il duca d’Alba, detto di ferro, a comando dell’operazione trasformò la missione in una strage. A capo della rivolta per gli olandesi salì il principe Guglielmo d’Orange-Nassau, detto il Taciturno che riuscì a conquistare anche l’appoggio dei calvinisti olandesi e si fece paladino del principio di tolleranza, divenuto poi uno dei pilastri dello stato indipendente. Nel 1572 la rivolta volse in favore dei ribelli che riuscirono a togliere agli spagnoli il controllo di molte città e a ridare a Guglielmo il controllo di tutte le città olandesi esclusa Amsterdam e il duca d’Alba fu rimosso dall’incarico.
    Nel 1579 i Paesi Bassi si divisero definitivamente. Le province del nord formarono l’Unione di Utrecht, un’alleanza antispagnola che formò la Repubblica delle Sette Province, mentre le regioni meridionali costituirono l’unione di Arras dalla quale, in seguito, nacque il Belgio. Le province Unite dichiararono da subito la loro indipendenza dalla Spagna ma nel 1584 subirono un duro colpo quando il loro leader, Guglielmo il Taciturno, fu assassinato.
    Ne seguì la cosiddetta ‘tregua dei dodici mesi’ ma il conflitto con la Spagna si riaccese con la guerra dei trent’anni. Finalmente il 1648 determina la fine degli 80 anni di contrasto: la pace di Westfalia costrinse la Spagna a riconoscere l’indipendenza delle Province Unite. Raggiunta finalmente la pace e la stabilità, iniziò un periodo di grande prosperità che fu definito ‘Secolo d’Oro’ dell’Olanda. Nel 1602 fu costruita la flotta mercantile della Compagnia delle Indie Orientali che in breve tempo conquistò il monopolio di tante rotte marittime e commerciali affermandosi come la società commerciale più grande del XVII secolo. La Compagnia delle Indie Occidentali, acquisì un ruolo fondamentale nella tratta degli schiavi e nel 1609, sbarcando sull’isola di Manhattan, diede il via alla colonizzazione olandese della zona che prese il nome di Nuova Amsterdam....La disputa tra la casata degli Orange-Nassau e i repubblicani si risolse a favore di Guglielmo II che però morì tre mesi dopo la vittoria dando la possibilità ai rappresentanti delle province di attuare un decentramento dell’autorità. Gli anni che seguirono portarono ben tre guerre anglo-olandesi per la supremazia nel commercio marittimo, concludendosi con la vittoria degli inglesi. Si formarono alleanze e nel 1697 la pace di Ryswick decretò la fine della guerra tra la Francia e la Grande Alleanza, e le Province Unite tornarono in possesso dell’intero territorio mentre in quegli anni si accese il conflitto per la successione spagnola che si concluse nel 1713 con il trattato di Utrecht che concesse agli olandesi di costruire lungo il confine della Francia. Le lunghe guerre che si susseguirono indebolirono il paese sotto ogni punto di vista: l’economia risentì delle ingenti spese belliche sostenute, si registrò un preoccupante calo demografico, la flotta marittima dovette ritirarsi dalle rotte mercantili e le condizioni delle dighe erano disastrate ma non vi era possibilità economica per porvi rimedio.... nel 1795, le Province Unite cessarono di esistere e la regione prese il nome di Repubblica fino al 1806 anno in cui Napoleone la trasformò in Regno d’Olanda e la mise nelle mani del fratello Luigi Bonaparte.
    Quest’ultimo però deluse le aspettative e la corona gli venne sottratta: il principe Guglielmo VI fu incoronato re dei Paesi Bassi con il nome Guglielmo I dando il via alla dinastia di regnanti che ancora oggi è al potere.Napoleone fu sconfitto nel 1815 e il Congresso di Vienna decretò definitivamente la conclusione dei venti anni di guerra e stabilì la nascita del Regno Unito dei Paesi Bassi. Nel 1830, dopo la ribellione delle province meridionali, il sovrano fu costretto a concedere l’indipendenza del Belgio e nel 1848, Guglielmo II, succeduto al padre dopo la sua abdicazione, diede al popolo olandese una costituzione più liberale e democratica. Dal quel periodo in poi il paese si mostrò più neutrale e anche nella prima guerra mondiale rimase imparziale per poi, terminato il conflitto, iniziare un percorso con obiettivi sociali importanti: la difesa dei diritti delle donne e dei bambini, il miglioramento dell’istruzione, l’eliminazione della povertà. Anche durante la seconda guerra mondiale gli olandesi provarono a restare neutrali ma nel 1940 il paese venne invaso dalla Germania: Rotterdam venne totalmente distrutta e tutto il paese si indebolì ulteriormente tanto da non riuscire a reagire alla crisi del 1944, il famoso ‘inverno della fame’ in cui gli olandesi continuarono ad essere in balia dei tedeschi che ridussero il paese sul lastrico. Il 5 maggio del 1945 finalmente i tedeschi si arresero alle truppe canadesi e il Regno Unito dei Paesi Bassi fu finalmente liberato.
    (olanda.com)
     
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  7. gheagabry
     
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    Io bambino, passeggero sulla bici enorme
    strade piatte e gialle, uova di pettirosso dipinte
    Io ignaro di immensi spazi
    e tulipani, funghi selvatici
    in bici avvolto dai sogni.
    (Vincenzo Corbo)


    HAARLEM


    Haarlem è una delle città più antiche di tutta l'Olanda e capoluogo della provincia del Noord-Holland. Vicinissima ad Amsterdam, Haarlem è anni luce distante dall'atmosfera della vicina metropoli. Mentre Amsterdam è la città del divertimento 24 ore su 24, Haarlem offre quiete e storia. Essendo una città dei cosiddetti Paesi Bassi sorge a quattro metri sotto il livello del mare. La bellezza del paesaggio circostante, con meravigliosi campi di tulipani, le sue vicende storiche, l'eleganza dei suoi monumenti, sono tutte di grande fascino. Tutta la provincia inoltre, con dune, dighe e mulini, racconta la storia di questa terra strappata al mare un metro alla volta e resa oggi il principale comprensorio floreale d'Olanda. In primavera basta uscire un po' dal suo centro ed è tutto uno spettacolo di campi fioriti multicolori e mutevoli a seconda del vento e dei giochi di luce. La città ha dato i natali al grande pittore barocco Frans Hals, considerato secondo solo a Rembrandt, a cui ha dedicato un museo. Haarlem ha dato il nome al famoso quartiere nero di New York, che però si scrive ora con una "a" in meno Harlem.

    Della città vecchia rimangono testimonianze ben conservate dell'antico borgo fortificato diventato nei secoli una raffinata ed elegante cittadina. La Grote Mark, è la piazza principale e il centro tradizionale della città sede anche dell'antico grande mercato. La piazza è circondata da sontuosi edifici e ornata dalla statua di Laurens Jaszoon (1370-1440) cui l'Olanda attribuisce l'invenzione della stampa sedici anni prima di Gutemberg. Qui sorge la Grote Kerk, una chiesa del XIV secolo in stile tardogotico brabantino. L'organo della chiesa, costruito nella prima metà del XVI secolo, ha dato concerti con esecutori d'eccezione, quali Händel, Mozart e Schubert. Di fronte alla chiesa si trova il seicentesco Vleeshal, un tempo adibita al mercato delle carni e oggi centro artistico denominato De Hallen con mostre di arte contemporanea. Dal lato opposto della piazza sorge il Palazzo Municipale, iniziato a metà del XIII secolo e terminato in epoca seicentesca. Da pochi anni la piazza si anima ogni agosto di un variopinto tappeto di petali in occasione del Bloementapijt, una manifestazione nata per celebrare il ruolo di Haarlem nella coltivazione dei tulipani. Da menzionare la Cattedrale Cattolica di Sankt Bavo, un progetto avveniristico costruita tra il 1895 e il 1930 che unisce più stili.
    Oltre alle numerose gallerie che organizzano spesso mostre di buon livello, a due passi dalla piazza centrale, il più antico museo olandese il Teylers Museum, dedicato alle scienze e alle arti, donato alla città da P.Teylers nel 1778. Raccoglie ricche collezioni di strumenti scientifici, di fossili, di minerali, e sopratutto oltre 4000 disegni, incisioni e acqueforti di grandi maestri di ogni epoca e scuola. Spiccano tra gli Rembrandt, Michelangelo e Raffaello.
    (informagiovani.com)

    ....la storia....


    Haarlem viene menzionata per la prima volta nel X secolo. Il nome deriva da Haarlo-heim o Harulahem, che significa "luogo sabbioso coperto di alberi e più alto degli altri". Lì c'era un ruscello chiamato "De Beek", scavato come canale di drenaggio nelle torbiere a ovest del fiume Spaarne. Nel corso dei secoli il Beek fu trasformato in canale sotterraneo, perché la città si ingrandiva e c'era bisogno di spazio per costruire. La posizione del villaggio era buona: si trovava vicino al fiume Spaarne e vicino a una strada principale che portava a nord. Nel XII secolo Haarlem era una città fortificata e diventò la residenza dei Conti d'Olanda. Nel 1219 i cavalieri di Haarlem ricevettero un'onorificenza dal Conte Guglielmo I, perché avevano conquistato la porta egiziana di Damietta (Damiate in olandese, oggi Dumyat) nella quinta crociata. Haarlem ebbe il diritto di inserire nel suo stemma la spada del Conte e la croce. Il 23 novembre 1245 Conte Guglielmo II concesse ad Haarlem i diritti di cittadinanza. Ciò comportava un insieme di privilegi, tra i quali il diritto dello sceriffo e dei magistrati di amministrare la giustizia in nome del Conte.
    Dopo un assedio da parte del popolo Kennemer nel 1270 fu costruito un muro difensivo intorno alla città. Molto probabilmente era un muro di terra, con porte di legno. Quando le antiche difese non furono più sufficienti, per una città così cresciuta, alla fine del XIV secolo fu innalzato un muro alto 16 metri e mezzo, munito di un canale largo 15 metri che correva intorno alla città.
    Nel 1304 i Fiamminghi misero in pericolo la città, ma furono sconfitti da Witte van Haemstede. Tutti gli edifici della città erano di legno e gli incendi rappresentavano un grande pericolo. Nel 1328 un incendio distrusse quasi tutta la città. La Chiesa di San Bavo fu gravemente danneggiata e la sua ricostruzione avrebbe richiesto più di 150 anni. Il 21 giugno 1347 ci fu un altro incendio. Un terzo grande incendio, nel 1351, distrusse molti edifici, compreso il castello del Conte e il municipio. Il Conte donò il terreno alla città e più tardi lì fu costruito un nuovo municipio. La pianta della città vecchia era quadrata – su modello della pianta dell'antica Gerusalemme. Dopo ogni incendio la città fu ricostruita velocemente – un indice della ricchezza della città in quegli anni. La Morte Nera arrivò nella città nel 1381. Secondo una stima di un prete di Leida, il morbo uccise 5.000 persone (circa la metà della popolazione di quel tempo).
    Nel XIV secolo Haarlem era una città importante. Era la seconda città nell'Olanda storica dopo Dordrecht ed era più grande di Delft, Leida, Amsterdam, Gouda e Rotterdam. Nel 1429 la città ottenne il diritto di riscuotere le imposte, incluso le tasse sulle navi che attraversavano la città navigando sul fiume Spaarne. Alla fine del Medioevo era una città fiorente, con una grande industria tessile, cantieri navali e fabbriche di birra.
    Intorno al 1428 la città fu assediata dall'esercito della contessa Giacomina di Hainaut. Haarlem si era schierata con gli Hoekse nelle guerre tra Hoekse e Kabeljauwse, quindi contro la contessa Giacomina. Tutta la foresta di Haarlemmerhout fu bruciata dal nemico. Quando la città di Brielle fu conquistata dall'esercito rivoluzionario dei Geuzen, la municipalità di Haarlem cominciò ad appoggiare i Geuzen. Il re Filippo II di Spagna allora inviò un esercito a nord che distrusse le città di Zutphen e di Naarden. L'11 dicembre 1572 l'esercito spagnolo mise Haarlem sotto assedio.
    L'esercito di Amsterdam, fedele al re di Spagna, controllava il lago Haarlemmermeer, separando di fatto Haarlem dal resto del mondo. Il il principe Guglielmo di Orange raccolse un esercito di 5.000 soldati vicino a Leida per liberare Haarlem. Gli spagnoli li intrappolarono al Manpad e li sconfissero. La città si arrese dopo sette mesi, il 13 luglio 1573. Ai cittadini fu consentito di comprare la libertà per sé stessi e per la città per 240.000 fiorini e la città dovette ospitare una guarnigione spagnola. Tra il 22 ottobre e il 23 ottobre 1576 scoppiò un grande incendio che distrusse almeno 500 edifici, tra i quali la chiesa di San Gangolf e l'ospedale di Santa Elisabetta. Dopo l'assedio e l'incendio, circa un terzo della città era distrutto. Gli spagnoli se ne andarono nel 1577 e con l'accordo di Veere protestanti e cattolici ebbero pari diritti. Un grande flusso di immigrati fiamminghi e francesi, fuggiti dalle loro città occupate dagli spagnoli, fecero rifiorire la città. I nuovi cittadini erano molto esperti nel commercio di lino e seta e la popolazione della città crebbe da 18.000 nel 1573 a circa 40.000 nel 1622. Il lino di Haarlem diventò famoso in tutto il mondo: il Secolo d'Oro delle Province Unite era cominciato.


    Haarlem scivola riflessa nello Spaarne: il lungo fiume l’attraversa e le ruba le luci della notte. Se ne vanno via lungo il canale del capoluogo dell’Olanda Settentrionale dove è ormeggiata la mia casa galleggiante: il battello con cui, partito da Amsterdam, sto attraversando la regione dei tulipani, alternando il trasporto fluviale alla bicicletta. Sono stati i suoi pedali duri come la sella a portarmi qui nel pomeriggio tardi quando il sole cominciava a calare e i contorni di Haarlem a sfocare. Così, caricata la bici sull’imbarcazione, ho attraversato uno dei tanti ponti cittadini, e ho camminato contro il buio incipiente per raggiungere e scoprire Grote Markt. La grande piazza è il cuore della città, centro cinto dagli edifici più importanti e abbellito dalla statua bronzea di L. Janszoon Coster (1370-1441). È lì col dito alzato a dimostrare ciò che gli olandesi sostengono: che fu lui, 14 anni prima di Gutenberg, a inventare la stampa. Vive nell’ombra del ricordo e della foggia tardogotica della cattedrale di San Bavone che lo sovrasta.
    Il buio ormai regna sul suo profilo e sull’orario di apertura: così, l’esterno tratteggiato dall’oscurità mi lascia intravedere le immense polifore e la particolare torre in legno del 1520 sulla crociera. Secondo la storia, fu iniziata dal transetto nel 1445-65 per essere finita alla fine del secolo.
    L’interno negatomi è a tre navate e transetto. Quella centrale raggiunge i 43 metri ed è coperta da volte lignee e nervature. Oltre al pulpito intagliato del 1679 e alla cancellata tardogotica in rame del coro finemente lavorato, l’oggetto più prezioso è il grande organo costruito nel 1735-38 su un progetto di D. Marot. Lo strumento, che ha una preziosa cassa decorata, è stato suonato anche da Händel e Mozart. Oggi, durante i concerti che si tengono qui in primavera e in estate, le sue note riempiono l’aria della cattedrale ed escono nella piazza dove, proprio di fronte alla chiesa, si trova il Vleeshal. Il centro ribattezzato De Hallen ospita mostre d’arte contemporanea ma in passato era il Mercato della carne. La gigantesca testa di toro sulla facciata ricorda a tutti la primogenita funzione. Le sue mura in laterizio e pietre bianche ne fanno uno dei migliori esempi dell’Architettura rinascimentale nei Paesi Bassi.
    Lì vicino si affaccia lo Stadhuis, il Municipio di Haarlem pensato nel XIV secolo come residenza dei Conti d’Olanda. Poi, tra il 1620 e il 1630, venne ingrandito e completato da Lieven de Key. Era quello il tempo in cui la città prosperava grazie al commercio e alla produzione di telerie.
    Purtroppo la guerra contro la Spagna del 1572-73 e sette mesi di assedio delle truppe del duca d’Alba la piegarono per fame e stenti. Solo anni dopo, accogliendo i profughi da Anversa e dalla Francia riprese le attività economiche. Fu quello un periodo fiorente in cui anche la cultura, con la famosa Scuola pittorica di Haarlem, divenne parte importante nella vita della città.
    Mentre attraverso il buio di Haarlem per tornare al battello li ricordo sgargianti nella loro livrea, simbolo di una nazione e di una città riflessa nello Spaarne.
    (Andrea Lessona, ilreporter.com)
     
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  8. tomiva57
     
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    Leida


    Leida (Leiden in olandese, Leyden in forma arcaica) è una città dei Paesi Bassi situata nella provincia dell'Olanda meridionale e conta 117.342 abitanti. Conosciuta anche come "città della chiave" (Sleutelstad), si trova sul vecchio Reno tra L'Aia e Haarlem. La città è sede dell'università più antica dei Paesi Bassi, fondata nel 1575.

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    Storia

    Fu forte militare ai tempi dell'impero romano dal 47 al III secolo con il nome latino di Matilo nella provincia di Germania inferiore, lungo il settore di limes basso renano. La prima volta che una località con il nome di "Leithon" venne nominata in una cronaca fu nell'860. Era un villaggio costruito in un punto dove confluiscono due rami del fiume Reno (Rijn). In questi anni fu feudo del vescovo di Utrecht, che dominò la città dal "castello" - chiamato "Burcht" - che si trova nel cuore della stessa.
    Nell'anno 1100 Leida viene conquistata dal conte di Holland che iniziò a far crescere la popolazione e quindi la zona edificata.
    Negli anni seguenti continuò a crescere per la sua ottima posizione vicino al mare ma anche in un punto strategico dell'hinterland, connessa ai principali fiumi e strade.
    Dal Trecento in poi, Leida acquistò una grossa importanza come città produttrice di tessuti, dei quali è testimone ancora oggi il museo "Lakenhal" (sala dei tessuti) che ospita una buona raccolta di arte, soprattutto quadri del periodo Cinquecento-Ottocento.
    Nel 1389 la città aveva ben 4.000 abitanti e fu costretta ad allargarsi nuovamente. Una delle chiese più grandi di Leida, la chiesa di San Pietro (Pieterskerk) fu costruita in quegli anni. Questa era dotata di una delle torri più alte dell'Europa occidentale (più di cento metri), ma durante un temporale nel 1512 crollò e non è più stata ricostruita. Secondo la popolazione, il "vicolo della campana" (Kloksteeg) ebbe questo nome perché fu il luogo in cui atterrò la campana quando la torre crollò.
    Durante la guerra degli 80 anni (1568-1648), combattuta da 7 regioni/province dei Paesi Bassi per ottenere la propria indipendenza dagli spagnoli, Leida scelse la parte dei ribelli e per questa ragione venne assediata dal generale spagnolo Requesens. Dopo che altri ribelli fuori della città avevano però fatto saltare alcune dighe, gli spagnoli se ne andarono e l'assedio (durato parecchi mesi) fu finalmente tolto il giorno 3 ottobre 1574. Ancora oggi il 3 ottobre è festa cittadina.
    Per ringraziare e premiare la popolazione per la loro resistenza agli spagnoli, il principe d'Orange (e leader dell'insurrezione) donò alla città un'Università. Fondata ufficialmente nel 1575, l'Università di Leida è la più antica dell'Olanda, e seconda negli storici Paesi Bassi (che comprenderebbero l'attuale Belgio e Lussemburgo) dopo quella di Lovanio.
    Durante il Seicento e il Settecento Leida crebbe di nuovo grazie agli incentivi dalle Fiandre al livello dell'industria dei tessuti.
    Durante l'aggressione spagnola aveva una popolazione cittadina di circa 15.000 abitanti (un terzo dei quali morì durante l'assedio), mentre nel 1670 la quota degli abitanti toccava addirittura 70.000.
    Con il declino dell'industria dei tessuti nel tardo Settecento, (causato dalle manovre protezionistiche della Francia a favore della propria industria), l'economia iniziò a crollare e Leida si svuotò fino ad arrivare a 27.000 abitanti nel 1815. In questo stesso periodo vi si trovava ciò nonostante una piccola ma crescente industria di editoria: alcuni degli editori più famosi (come la Plantijn, Brill e gli antenati della casa Elsevier - all'epoca Elzevir), vi hanno lavorato per anni, sviluppando nuove tecniche e producendo innumerevoli volumi accademici per l'università.
    L'Ottocento e il Novecento sono stati fortemente segnati dall'università e dalla vita scientifica. Alcuni professori di Leida hanno addirittura vinto un premio Nobel, tra cui il famoso fisico Heike Kamerlingh Onnes e lo scienziato Willem Einthoven, che inventò (tra le altre cose) un apparecchio per registrare il battito del cuore. Albert Einstein insegnò all'Università in qualità di "Bijzonder Professor" (professore speciale) per poche settimane ogni anno dal 1920 al 1933.
    Leida è poi famosa per aver dato i natali al grande maestro Rembrandt, uno dei più grandi pittori olandesi (e non solo) di tutti tempi. Anche altri grandi maestri vi hanno lavorato, come per esempio Jan Steen.




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    Case del XVII secolo lungo il canale Herengracht





    Una caratteristica di Leida è la vita culturale: un progetto iniziato negli anni novanta pubblica alcuni dei brani, sonetti e poesie più famosi della storia, riportati sui muri delle case del centro storico. Tutte le poesie sono state peraltro scritte in lingua originale, con un piccolo cartello che traduce il testo in olandese e inglese: tra Shakespeare e alcuni famosi poeti giapponesi, spagnoli e russi, troviamo anche Orazio (Libro I Ode XIV, Cleveringaplaats), Cesare Simonetti (Treno in corsa, Pelikaanstraat, angolo Oude Vest), Filippo Tommaso Marinetti (Zang Tumb Tumb, Hoge Rijndijk) e Eugenio Montale (Non chiederci, Oude Rijn, angolo Pelikaanstraat). Della vita culturale riveste enorme importanza l'università, che attrae migliaia di studenti da tutto il mondo.

    Alcune manifestazione culturali sono:
    Leiden Jazz and Blues week (gennaio)
    Werfpop, concerto pop (luglio)
    Rapenburg Festival, concerto sul canale (agosto)
    Leidens Ontzet, cioè la liberazione di Leiden dall'assedio spagnolo (2-3 ottobre)
    Leids Film Festival (fine ottobre)


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    Porta ovest di Leida, la Morspoort

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    Porta est di Leida, la Zijlpoort


    Luoghi d'interesse


    L'orto botanico, all'interno dell'antico edificio dell'accademia (Rapenburg 67), la chiesa di S. Pietro (Sint-Pieterskerkhof) e i piccoli cortili visitabili in tutta la città.

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    Musei statali


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    Rijksmuseum Het


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    Koninklijk Penningkabinet

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    Rijksmuseum voor



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    Volkenkunde


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    Rijksmuseum van Oudheden

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    Museum Boerhaave
    Nationaal


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    Natuurhistorisch Museum Naturalis



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    fonte wikipedia
    foto:wikipedia/ web
     
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    Rotterdam


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    Rotterdam (pronuncia: /ˌrɔtərˈdɑm/, ascolta[?·info]) è la seconda città dei Paesi Bassi dopo la capitale Amsterdam, situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città ha il più grande porto d'Europa, collocato sulle rive del fiume Nieuwe Maas. Il nome Rotterdam deriva da quello di una diga (dam) su un piccolo fiume, il Rotte, che si unisce al Nieuwe Maas nel cuore della città.

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    Storia



    Nel 1150 la zona venne colpita da violente inondazioni che causarono un drastico spopolamento, furono così costruite dighe ed argini a difesa delle poche terre emerse. Nel 1260 fu costruita sul fiume Rotte, nell'attuale Hoogstraat, una diga. Guglielmo IV d'Olanda concesse i diritti civili a Rotterdam, che all'epoca contava circa duemila abitanti, il 7 giugno 1340. Il Rotterdamse Schie, un canale navigabile, fu completato nel 1360, quest'evento aprì di fatto i commerci con le città dell'Olanda del nord, della Germania e dell'Inghilterra.
    Col passare del tempo il porto di Rotterdam, pur crescendo lentamente, divenne uno dei più importanti del paese e fu uno dei sei membri fondatori della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Verso la fine dell'Ottocento, diverse attività portuali aprirono sulla sponda sud della Nieuwe Maas.
    Il 14 maggio 1940 Rotterdam venne bombardata dalla Luftwaffe, nell'ultimo dei cinque giorni di guerra nei Paesi Bassi. Il cuore della città venne quasi completamente distrutto, fatto che Ossip Zadkine in seguito espresse in modo toccante nella sua statua Stad zonder hart (Città senza un cuore). La statua si trova vicino al Leuvehaven, non lontano dall'Erasmusbrug nella parte nord della città. Tra gli anni 1950 e gli anni 1970 la città venne ricostruita. Rimase alquanto ventosa e aperta, fino a quando negli anni 1980 il consiglio municipale iniziò a sviluppare una attiva politica architettonica. Condomini in stile nuovo e coraggioso, palazzi di uffici e centri ricreativi risultarono in un centro cittadino più vivibile, con una nuova skyline. Negli anni 1990 è stato costruito un nuovo centro direzionale sulla riva sud del fiume Maas, il Kop van Zuid, vecchia zona portuale dismessa. Collegata al centro storico delle città attraverso l' Erasmusbrug, e riqualificata dall'intervento di numerosi architetti di fama internazionale come Foster, Piano, Bolles+Wilson, Koolhaas e UN studio, che hanno portato a Rotterdam il premio Città dell'Architettura 2007.
    Rotterdam, Amsterdam, L'Aja e diverse città più piccole nella parte occidentale della nazione si stanno espandendo le une verso le altre al punto che l'intera area viene talvolta denotata come una singola metropoli nota come Randstad.


    Rotterdam è stata Capitale europea della cultura nel 2001. La città ha una sua orchestra, l'Orchestra filarmonica di Rotterdam, condotta dal famoso direttore Valery Gergiev, un grande centro per congressi e concerti, il De Doelen, oltre a molti teatri (tra cui il nuovo teatro Luxor) e cinema. L'ampio complesso dell'Ahoy, nella parte sud della città viene usato per concerti rock, mostre, tornei di tennis e altre attività simili. Un grosso zoo, chiamato "Blijdorp", si trova nella parte nord di Rotterdam, completo di un acquario chiamato "Oceanium". La città ospita l'Accademia di belle arti di Rotterdam. Lo stile Gabber della musica Hardcore è nato a Rotterdam.
    Attualmente Rotterdam sta vivendo una specie di rinascita, con alcuni progetti di rinnovamento urbano dal moderato successo, che presentano una architettura ambiziosa ('Manhattan sul Maas'), una vita notturna sempre più scintillante, e un insieme di festival estivi che celebrano la popolazione è l'identità multiculturale della città, come il 'Carnevale estivo' ispirato ai Caraibi, la "Dance Parade", il festival pop Metropolis e le giornate del "Porto del Mondo". Assieme al Festival cinematografico internazionale a gennaio, il Festival internazionale di poesia a giugno e il Valery Gergiev Festival a settembre, rendono Rotterdam una città piena di eventi.
    L'immagine che Rotterdam ha di sé, è quella di una città lavoratrice. In questo senso, esiste una salutare competizione con Amsterdam, che viene spesso vista come la capitale 'culturale' dei Paesi Bassi.

    Musei

    Rotterdam vanta numerosi musei fra i quali i più conosciuti sono


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    il Museum Boymans Van Beuningen (arti),nasce come museo municipale nel 1849 con il lascito di F.J.O. Boymans venne poi ingrandito grazie a molti lasciti e acquisizioni, primo fra tutti dell'industriale Beuningen, il Bojmans vanta circa 800.000 e più pezzi dal medioevo a oggi. Si divide in quattro sezioni: antichi maestri, arte moderna e contemporanea, design e arte applicata, disegni e stampe.Mostre, pubblicazioni e iniziative a getto continuo ne fanno uno dei più vivi laboratori di cultura d'Europa.


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    l'Historisch Museum, notevole residenza eretta Jacob Lois nel 1662 e restaurata nel 1986 ospitò nell'ottocento le collezioni Boymans



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    il Volkenkundig Museum (popoli e culture straniere),


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    la KunstHal (disegnato da Rem Koolhaas),



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    il Maritiem Museum
    E' dedicato alla storia della navigazione, alla vita di bordo, alle vecchie e nuove tecnologie.
    Vi sono modelli a grande scala di navi dal XV secolo alle moderne da carico, mappamondi e carte...ecc...


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    e il Brandweermuseum (Museo dei pompieri).


    Architettura


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    Le case cubiche del quartiere Blaak


    Rotterdam ha l'edificio più alto dei Paesi Bassi, il Delftse Poort (151 m), che ospita la compagnia di assicurazioni Nationale Nederlanden, appartenente a ING Group. Rotterdam è anche famosa per le sue Kubuswoningen ("case cubiche"). In aggiunta a ciò ci sono molti studi di architettura di livello internazionale con base a Rotterdam, come O.M.A (Rem Koolhaas), MVRDV, Erick van Egeraat e Neutelings & Riedijk, per citarne alcuni. Rotterdam ha anche una reputazione come piattaforma per il discorso architettonico ed educativo, ben rappresentato dal NAi (Netherlands Architecture Institute) o dal Berlage Institute, un laboratorio di architettura postlaurea.
    L'Euromast è da tempo un'importante attrazione turistica


    Rotterdam è sede della parte olandese di Unilever.
    L'Università Erasmus è fortemente concentrata sulla ricerca è sull'istruzione in gestione aziendale ed economia. L'università si trova nella parte orientale della città ed è circondata da numerose aziende multinazionali. Nel Brainpark I, Brainpark II, Brainpark III e nell'"Het Rivium" si possono trovare gli uffici di Deloitte, PWC, KPMG, CMG, Procter & Gamble, Coca Cola Company, Cap Gemini Ernst & Young ecc. Nel centro della città, oltre alla già menzionata Unilever si trovano Robeco, Fortis (compresa Mees Pierson e Fortis ASR) ABN AMRO, ING (Nationale Nederlanden) e il Rotterdam WTC.

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    15 maggio 2007, linea di fuoco del memoriale del bombardamento di Rotterdam da parte della Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca, durante la seconda guerra mondiale.



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    Statua di Erasmo da Rotterdam.

    Rotterdam ha una grossa università, l'Università Erasmus di Rotterdam, che prende il nome da uno dei suoi cittadini più famosi, Erasmo da Rotterdam. Estremamente famoso è anche l'MBA (Master in Business Administration) proposto dall'Erasmus school of management e che è stabilmente considerato dalle principali riviste economiche specializzate (Financial Times e Business Week) come uno dei migliori in Europa e nel mondo



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    da Wikipedia
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    Delft


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    Delft è un comune olandese di 98.655 abitanti (2012) situato nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città deve il suo nome al canale artificiale Delf, ai bordi del quale la città si è sviluppata

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    La città è conosciuta nel mondo per le sue maioliche, chiamate maiolica di Delft (o azzurro di Delft, in nederlandese Delfts Blauw), che ebbero un grande momento di splendore nel XVII e nel XVIII secolo. Sono prodotte a De Porceleyne Fles, una fabbrica a Delft. Le maioliche sono caratterizzate dai colori azzurro e bianco. La tecnica di cottura a più fasi che consente una decorazione policroma venne introdotta a Delft da Guido di Savinio. Nel Seicento i maestri di Delft entrarono a far parte della gilda di San Luca. Le raffigurazioni tipiche di quel tempo furono scene marinare, i dodici mesi dell'anno e temi biblici.
    Fu sede di una delle sei 'Camere' (in olandese Kamers), della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (Vereenigde Oostindische Compagnie o VOC), insieme alle altre antiche città portuali di Amsterdam, Rotterdam, Enkhuizen ed Hoorn nella provincia di Olanda, nonché di Middelburg in Zelanda.
    Delft ha una università tecnica, fondata nel 1842, che ha dato alla città una reputazione internazionale nel campo dell'architettura e dell'innovazione tecnologica.
    La sede principale di IKEA si trova a Delft[senza fonte].


    Storia



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    Veduta di Delft di Vermeer, 1660-1661


    Delft è una città da più di 750 anni ed ottenne i propri diritti di città dal conte Guglielmo II d’Olanda nel 1246.
    Nel 1572, Guglielmo d'Orange fissò la propria residenza a Delft. Egli fu la figura principale nella rivolta contro la Spagna che condusse all’indipendenza dei Paesi Bassi, tanto da essere soprannominato il «padre della patria» (vader des vaderlands). Guglielmo d'Orange fu assassinato nel 1584 a Delft e sepolto nella Nieuwe Kerk, il principale edificio di culto cittadino. Gli attuali sovrani, suoi discendenti, si fanno seppellire a Delft.


    L’esplosione di Delft


    Il fatto avvenne il 12 ottobre 1654 quando un magazzino di polvere da sparo esplose distruggendo gran parte della città. Oltre un centinaio di persone morirono e migliaia furono feriti.

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    Egbert van der Poel
    Veduta di Delft dopo l’esplosione del 1654



    Circa 40 tonnellate di polvere erano conservate in un magazzino ospitato nel soppresso Convento delle Clarisse nel settore della città chiamato Doelenkwartier. Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna, molti cittadini erano fuori Delft, per visitare un mercato a Schiedam o una fiera a l'Aia. Il pittore Carel Fabritius morì in seguito alle ferite riportate. Egbert van der Poel dipinse molte vedute della città dopo l’esplosione, documentandone la devastazione.


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    Prinsenhof: la corte dei principi, ora museo, vi fu assassinato Guglielmo I d'Orange.


    01-50


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    Oude Kerk: la vecchia chiesa, dove tra gli altri vennero sepolti Piet Pieterszoon Hein, Anthonie van Leeuwenhoeck e Johannes Vermeer.

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    La torre pendente della Oude Kerk


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    Nieuwe Kerk: la nuova chiesa. Qui vengono sepolti i membri della famiglia reale neerlandese.


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    Stadhuis: il municipio.



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    Oostpoort: porta dell'est. Costruita intorno al 1400, è la sola porta rimasta delle antiche mura cittadine.
    Il centro storico della cittadina,con i suoi canali e attraversamenti,è stato scelto dal regista tedesco Werner Herzog come location ideale per ambientarvi le scene iniziali del celeberrimo Nosferatu, il principe della notte nel 1978.

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    Camaretten ca. 1900




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    Voldersgracht


    da Wikipedia
    foto Wikipedia/ web



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    La ceramica blu Delft

    La ceramica blu Delft, rinomata in tutto il mondo, viene prodotta a Delft dal XVI secolo. Tra il 1600 e il 1800 questa porcellana era molto in voga tra le famiglie più agiate, che usavano sfoggiare la propria collezione in ogni occasione. Sebbene i produttori di ceramica Delft chiamassero la loro ceramica "porcellana", questa era una versione più povera dell'autentica porcellana cinese. La ceramica blu Delft non era infatti prodotta con la tipica argilla da porcellana, ma con un tipo di argilla che veniva poi rivestita da uno smalto stannifero dopo essere stata cotta. Nonostante ciò la ceramica blu Delft ebbe un successo enorme, rappresentato al suo apice dalla presenza di ben 33 fabbriche a Delft. Oggi ne rimane solo una, la Royal Delft.


    L'ascesa della ceramica blu Delft

    Lungo il corso dei secoli si sono affermate varie tendenze nel mondo della ceramica. Nel 1550 la maiolica spagnola e italiana era quella più in voga. I ceramisti di Antwerp usavano copiare la ceramica più in voga del momento, finché non furono obbligati a fuggire dalla città dai conquistatori spagnoli nel 1585. Essi si raccolsero a Delft, dove concentrarono la produzione della ceramica di maggior successo del periodo, la porcellana cinese, a partire dal 1602. Da quel momento in avanti, la cittadina di Delft divenne inestricabilmente legata alla produzione della ceramica blu Delft.

    La ceramica blu Delft oggi

    Tra il 1600 e il 1800 Delft era uno dei maggiori centri di produzione di ceramica d'Europa. La ceramica blu Delft divenne immensamente popolare, collezionata dalle famiglie più ricche di tutto il mondo. Sfortunatamente per i produttori, la ceramica blu Delft andò poi fuori moda e uno dopo l'altro dovettero chiudere. L'unico rimasto attivo dal 1653 è De Koninklijke Porceleyne Fles, noto anche come Royal Dutch, una fabbrica che continua a produrre ceramica blu Delft secondo il metodo tradizionale. Altri luoghi di produzione attorno a Delft sono la De Delftse Pauw e i molti negozi di souvenir attorno alla piazza centrale del mercato (Grote Markt) di Delft.


    fonte: holland.com

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    Utrecht


    Utrecht /'y:trɛxt/ è una città dei Paesi Bassi e il capoluogo della omonima provincia (di Utrecht). Si tratta della quarta città dei Paesi Bassi per numero di abitanti.

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    La torre del Duomo di Utrecht



    Utrecht è un'importante meta turistica. Il centro urbano si estende intorno al nucleo centrale e più antico della città. Nel cuore del centro svetta la torre del Duomo di Utrecht: con i suoi 112 m. di altezza, la torre è, a tutt'oggi, l'edificio più alto dell'intero paese. Da esso, nelle giornate di bel tempo, è possibile vedere Amsterdam (che si trova a 35 km a nord). La maggior parte degli edifici del centro risalgono all'epoca d'oro dei Paesi Bassi, ovvero al XVI e XVII secolo, quando l'Olanda era una grande potenza coloniale. Di conseguenza, il centro della città appare a tutt'oggi elegante con abitazioni ed edifici raffinati e ricchi di decori. La città è attraversata da diversi canali: tra i più pittoreschi si distinguono l'Oudegracht (canale vecchio) ed il Nieuwegracht (canale nuovo). Nelle giornate di sole, i bar, i ristoranti ed i negozi che si affacciano sull'Oudegracht sono affollati.
    Dal punto di vista economico Utrecht si distingue da molte altre città olandesi per la forte tendenza al commercio: i suoi negozi sono molto rinomati in tutta l'Olanda. La stazione ferroviaria è il centro della rete ferroviaria olandese e la sede degli uffici centrali del Nederlandse Spoorwegen (Ferrovie olandesi) ed è strutturalmente unita al centro commerciale più grande del paese.
    La Università di Utrecht, con i suoi 30.000 studenti, è il più grande ateneo e centro di ricerca di tutti i Paesi Bassi e, con i suoi 7.000 impiegati, è anche la realtà economica più grande, in termini di numero di dipendenti, della città. La presenza dell'Università connota fortemente la vita di Utrecht dove vivono decine di migliaia di persone con meno di 25 anni di età e diverse migliaia di studenti e ricercatori stranieri. Inoltre, nel centro cittadino ci sono cinema, teatri, centinaia di bar e decine di locali notturni. Utrecht è anche molto famosa per i suoi caffè e ristoranti, realizzati con gli stili ed i gusti più variegati.
    Dal punto di vista delle attività culturali, la città si presenta come un centro dinamico e molto attivo, specialmente per la presenza di vari musei, teatri, scuole d'arte.


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    De Neude, una piazza nel centro


    Storia


    All'origine della città vi fu la costruzione di una fortificazione romana (castellum) di truppe ausiliarie intorno al 47 dopo Cristo. La fortificazione si trovava sul fiume Reno che all'epoca seguiva un tracciato molto più a nord dell'attuale e segnava i confini dell'Impero Romano. Il nome dell'avamposto era Traiectum ad Renum, poi Ultraiectum. Qui soggiornarono alcune unità militari come: la Coh.II Hispanorum pedit.Pia Fidelis, la Coh.II Batavorum Victrix, l'Ala I Thracum, vexillationes della legio XXX Ulpia Victrix e vexillationes della legio I Minervia. Nei pressi dell'accampamento si sviluppò un insediamento con artigiani, commercianti ed i familiari dei soldati (canabae).
    A metà del II secolo tribù germaniche invasero a più riprese quei territori che gli erano stati strappati dai Romani e verso il 270 i Romani abbandonarono Utrecht. Sul periodo 270-500 poco è noto. Nel VI secolo Utrecht cadde sotto l'influenza dei Franchi.
    Durante il Medioevo Utrecht era la città più importante dei Paesi Bassi Settentrionali. San Villibrordo è tradizionalmente considerato il suo primo vescovo. Nel 695 è stato nominato a arcivescovo dei frisoni e nel 703 o 704 Pipino di Herstal gli donò Utrecht, grazie alle sue attività missionarie. La città riceve i diritti civili nel 1122.
    Più tardi questi vescovi di Utrecht avevano il controllo non solo nella corrente provincia di Utrecht, ma anche nelle regioni più nordest (fino a Groninga). Nel 1528 il controllo fu trasferito a Carlo V d'Asburgo.
    Nel 1579 le sette province settentrionale dei Paesi Bassi, che comprendeva anche il territorio che ora si chiama Belgio, si unificarono nell'Unione di Utrecht. Insieme si opposero al dominio spagnolo. L'Unione di Utrecht è spesso indicata come la genesi della Repubblica dei Paesi Bassi.
    Nel 1664 un uragano distrusse la città, evento documentato dai numerosi schizzi eseguiti dal pittore Herman Saftleven[6].
    Nel marzo e aprile 1713 a Utrecht vennero firmati una serie di trattati (Trattato di Utrecht) che furono preliminari alla fine della Guerra di successione spagnola.
    Nel 1843 è stata inaugurata una ferrovia che collegava Utrecht ad Amsterdam. Da allora Utrecht è divenuta gradualmente il centro della rete ferroviaria olandese.
    Proprio per la sua qualità di svincolo vitale della rete ferroviaria olandese, Utrecht fu immediatamente presa dalle truppe tedesche all'inizio della seconda guerra mondiale, rimanendo occupata fino al 7 maggio 1945. La città fu una delle sedi più attive della resistenza olandese, nella quale non mancò di segnalararsi l'allora arcivescovo cattolico, cardinale de Jong.
    Dalla fine dell'ultima guerra in poi la città si è espansa considerevolmente con la costruzione di nuovi quartieri come Kanaleneiland, Hoograven, Lunetten. In questo momento, Utrecht è oggetto di un grande progetto di riqualificazione urbanistica detto “Master Plan”. Nel progetto si prevede la riqualificazione dell'area della stazione ferroviaria, che comprende la costruzione di nuovi canali, strade e di un nuovo palazzo della musica. Inoltre, nel nuovo quartiere di Leidsche Rijn si prevede di costruire nuove abitazioni per espandere la popolazione cittadina di circa 100.000 abitanti.



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    Un angolo del centro di Utrecht



    Monumenti


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    La Domkerk (Cattedrale/Duomo) e la Domtoren ("Torre del Duomo")

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    Il Castello De Haar (Kasteel de Haar), nella frazione di Haarzuilens


    Musei


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    Het Spoorwegmuseum, Museo delle Ferrovie


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    Museum Catharijneconvent (museo statale - storia della cultura cristiana)


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    Museo di Arte Aborigena


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    Centraal Museum (arti e storia)


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    Geldmuseum (Museo del Monete)

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    Museum Van Speelklok tot Pierement (museo di strumenti musicali automatici)


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    Spoorwegmuseum (museo delle ferrovie)


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    Museum Sonnenborgh (osservatorio e museo dell'astronomia)
    Grazie al Museo & Osservatorio Sonnenborgh bambini ed adulti possono imparare tutto su meteorologia, astronomia e la storia della roccaforte Sonnenborgh. Sonnenborgh si trova nel centro di Utrecht, su uno dei bastioni della città, edificato a metà del XVI secolo. L'osservatorio di Utrecht può vantare cinque telescopi ed organizza eventi serali per ammirare le stelle.

    Ubicazione di Sonnenborgh e i suoi telescopi
    Il Museo & Osservatorio Sonnenborgh in origine si trovava a Smeetoren, una delle fortificazioni più ampie ed antiche di Utrecht. Là fu inaugurato il primo osservatorio dell'Università di Utrecht, nel 1642. Alla metà del XIX secolo l'edificio era però in pessime condizioni e il fisico Buys Ballot propose di costruire un nuovo osservatorio con ufficio meteorologico in cima al bastione Sonnenborgh. Qui puoi trovare cinque grandi telescopi puntati verso il cielo. Si possono ammirare la luna, i pianeti, le stelle e il sole. Il telescopio più antico ha oltre 150 anni, il più nuovo solo un paio.

    Visite guidate e osservazione del cielo
    Nel corso della visita guidata a Sonnenborgh potrai scoprire il museo ed ascoltare le tante magnifiche storie sull'osservatorio, l'antico bastione e l'ufficio meteo. Il Museo & Osservatorio Sonnenborgh è aperto dal martedì al venerdì tra le 11.00 e le 17.00 e la domenica tra le 13.00 e le 17.00. Tra la metà di settembre e l'inizio di aprile si tengono serate per osservare le stelle il venerdì e il sabato tra le 20.00 e le 21.30.
    fonte: holland.com


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    Museo dell'Università

    Volksbuurtmuseum Wijk C (museo del quartiere popolare C)


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    Oudegracht,Canale vecchio



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    UFO artificiale, Zover (1999) dallo scultore Marc Ruygrok




    fonte: Wikipedia / web
     
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    Binnenhof1

    L'Aia



    L'Aja o L'Aia (in olandese Den Haag,) è una città di circa 500.000 abitanti dei Paesi Bassi, sede del governo dello Stato, pur non essendone la capitale, che è Amsterdam. Terza città per grandezza dei Paesi Bassi, è anche una municipalità situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. Dal 1831 è anche residenza della casa reale olandese.
    Sono più di 26.000 gli stranieri che risiedono a L'Aia, in maggioranza impiegati presso organizzazioni internazionali, multinazionali ed enti giuridici e diplomatici di varia natura. La città è sede di tutte le ambasciate straniere presenti nei Paesi Bassi, ospita numerose organizzazioni internazionali ed è la terza sede per importanza delle Nazioni Unite dopo New York, negli Stati Uniti d'America, e Ginevra, in Svizzera.


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    Storia

    L'epoca romana

    L'area faceva parte della provincia romana di Germania inferiore ed era prossima al confine dell'impero, il limes germanico-retico. Nel 1997, quattro pietre miliari di epoca romana furono scoperte presso Wateringse Veld. Gli originali sono presso il museo "Museon". Le pietre miliari indicano la distanza dalla più vicina città romana, Forum Hadriani (la moderna Voorburg) e possono essere datate al regno degli imperatori Antonino Pio (138-161; la colonna è datata 151), Caracalla (211-217), Gordiano III (238-244), e Decio (249-251).


    La fondazione

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    Il Parlamento olandese e il laghetto dove Fiorenzo IV costruì la sua palazzina di caccia.

    L'Aia nacque intorno al 1230, quando il conte d'Olanda Fiorenzo IV, acquistò terra accanto ad un laghetto (dove oggigiorno sorge il Binnenhof, sede del Parlamento olandese) al fine di costruire una residenza di caccia. Nel 1248 Guglielmo II d'Olanda, conte d'Olanda e Rex Romanorum, decise di estendere la residenza e la trasformò in un palazzo. Guglielmo morì nel 1256 prima del completamento del palazzo, ma parti di esso furono terminate dal figlio Fiorenzo V d'Olanda. Tra le parti completate dal figlio, la più famosa è la Sala dei Cavalieri (in olandese Ridderzaal), ancora esistente. È ancora utilizzata per manifestazioni politiche, come ad esempio il discorso annuale del monarca.


    Il XIV secolo



    Quando i duchi di Borgogna acquisirono il controllo della contee dell'Olanda e della Zelanda all'inizio del XV secolo, nominarono uno statolder, con sede a L'Aia, con l'incarico di governare gli Stati d'Olanda. All'inizio della Guerra degli ottant'anni, l'assenza di mura cittadine permise alle truppe spagnole di occupare facilmente la città. Nel 1575 fu proposto di demolire la città, ma l'idea fu subito abbandonata dopo la mediazione di Guglielmo d'Orange. Dal 1588 L'Aia diventò la sede del governo della Repubblica delle Sette Province Unite.


    Da Napoleone agli anni venti

    Dopo le guerre napoleoniche, gli attuali Belgio e Paesi Bassi si unirono nel Regno Unito dei Paesi Bassi. Come compromesso, Bruxelles e L'Aia dovevano alternarsi come capitale ogni due anni. Dopo la separazione del Belgio nel 1830, Amsterdam divenne la capitale dei Paesi Bassi, mentre il governo rimase a L'Aia.

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    Il vecchio Municipio della città costruito nel XVI secolo.


    A causa della sua storia, il centro storico de L'Aia si differenzia sotto vari aspetti dai centri storici delle città vicine di Leida e Delft. Il centro storico non è né piccolo né delimitato da canali (come invece avviene ad Amsterdam) e mura. Invece ha alcune piccole strade che possono essere state costruite nel tardo Medioevo e diverse strade spaziose circondate da ricche case del XVIII secolo costruite per i diplomatici e per le benestanti famiglie olandesi. Il centro storico ha una grande chiesa che risale al XV secolo, un imponente municipio del XVI secolo, alcuni grandi palazzi e una chiesa protestante del XVII secolo e molti edifici importanti del XVIII secolo. Quando il governo iniziò a svolgere un ruolo più importante nella società olandese dopo il 1850, L'Aia si sviluppò e si espanse rapidamente. Molte strade furono appositamente costruite per il gran numero di funzionari e impiegati del Governo del Paese e per gli olandesi che si occupavano dalla gestione e dello sfruttamento delle Indie Orientali Olandesi. La città annetté il comune rurale di Loosduinen in parte nel 1903 e completamente nel 1923.

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    Nuovo municipio de L'Aia

    La seconda guerra mondiale

    Durante la seconda guerra mondiale, alcune parti della città subirono gravi danni. Nel contesto dell'invasione tedesca dei Paesi Bassi,l'attacco alla città avvenne il 10 maggio 1940 durante quella che fu denominata la Battaglia de L'Aia che, a dispetto delle forze in campo, vide gli olandesi vittoriosi. Il 3 marzo 1945, la Royal Air Force bombardò erroneamente Bezuidenhout, un quartiere nella parte orientale della città: l'obiettivo del bombardamento era l'installazione di missili V-2 nascosti tra la vegetazione di Haagse Bos. A causa di errori di navigazione, le bombe caddero su una parte densamente popolata della città uccidendo oltre 500 persone.

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    La spiaggia di Kijkduin


    Dal dopoguerra ad oggi

    Dopo la guerra, L'Aia diventò il grande cantiere d'Europa: la città si espanse rapidamente e in maniera massiccia a sud-ovest e le aree distrutte dalla guerra furono rapidamente ricostruite. Intorno al 1965, la popolazione cittadina arrivò a 600.000 abitanti.
    Negli anni '70 e '80 furono molte le famiglie della classe media, per lo più bianche, che si trasferirono in città vicine come Voorburg, Leidschendam, Rijswijk e, soprattutto, Zoetermeer. L'Aia fece molti tentativi per includere alcune parti di questi comuni, ma con scarso successo. Finalmente nel 1990, con il consenso del Parlamento olandese, aree abbastanza grandi di città vicine o anche da quelle non confinanti vennero accorpate alla città de L'Aia.


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    Molo (De Pier) sul mare a Scheveningen


    A sud della città, fino al Reno, si estende la Westland, una regione di 20 x 20 km di serre, dove vengono coltivate verdure e fiori. L'Aia è ricca di piccole e medie imprese, nel settore del commercio e dell'industria. Evidentemente anche il settore dei servizi è molto attivo, essendo la città sede del governo e di molte organizzazioni internazionali. In questa città, l'industria non è uno dei settori principali, poiché non è molto sviluppata.

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    Sede storica della Shell


    Molte multinazionali, di molti campi diversi, si sono stabilite a L'Aia. Ecco l'elenco delle principali:
    AEGON: una delle compagnie di assicurazioni leader nel mondo.
    APM Terminals: la seconda compagnia mondiale di container.
    KPN: la compagnia telefonica nazionale olandese.
    ING Investment Management: società di gestione patrimoniale che fa parte dell'ING Group.
    Nationale Nederlanden: una compagnia assicurativa che fa parte dell'ING Group.
    Royal Dutch Shell: la seconda società più grande nel campo energetico internazionale.
    Schlumberger: la più grande azienda al mondo di servizi petroliferi.
    Siemens AG: la società di ingegneria più grande d'Europa.
    T-Mobile: un operatore di rete mobile che fa parte della Deutsche Telekom.
    TNT Post: il fornitore nazionale di servizi postali e logistici. Parte della TNT N.V.


    La città de L'Aia contribuisce in modo sostanziale alla politica internazionale. Infatti la città è sede di oltre 150 organizzazioni internazionali tra cui la Corte Internazionale di Giustizia, la Corte Penale Internazionale, il Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia e la Camera d'appello del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda.


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    Il Palazzo della Pace, sede della Corte Internazionale di Giustizia.


    La scelta de L'Aia come "città internazionale della pace e della giustizia" fu attuata nel 1899 quando all'Aia, per iniziativa Tobias Asser, si svolse la prima Conferenza di Pace al mondo, seguita da una seconda conferenza nel 1907. Un risultato che si ebbe dopo questi incontri fu la creazione della prima organizzazione al mondo per la risoluzione delle controversie internazionali, la Corte Permanente di Arbitrato (CPA). Nei primi anni del XX secolo, il miliardario scozzese-americano Andrew Carnegie rese disponibili dei fondi per costruire il Palazzo della Pace (Vredespaleis) per ospitare la CPA.
    Dopo la costituzione della Società delle Nazioni, L'Aia diventò la sede della Corte Permanente di Giustizia Internazionale, sostituita dopo la seconda guerra mondiale dalla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. L'istituzione del Tribunale dei Reclami tra Iran e USA nel 1981, del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia nel 1993 e della Corte Penale Internazionale nel 2002, consolidarono ulteriormente il ruolo de L'Aia come centro internazionale di giustizia. Il 1º marzo 2009, un tribunale delle Nazioni Unite con il compito di indagare e perseguire gli assassini del Primo Ministro libanese Rafik Hariri, il Tribunale speciale per il Libano, è stato istituito nella ex sede del Servizio di Intelligence dei Paesi Bassi a Leidschendam, un sobborgo de L'Aia. L'Aia è il quarto centro per importanza delle Nazioni Unite, dopo New York, Ginevra e Vienna.
    Le principali organizzazioni internazionali con sede all'Aia e nel suo circondario sono:

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    La sede della Corte Penale Internazionale.


    Agenzia Spaziale Europea (ESA)

    European Space Research and Technology Centre (ESTEC) - Noordwijk

    NATO

    NATO Communications and Information Agency (NCIA) (Sede secondaria)


    Organizzazione delle Nazioni Unite

    Corte Internazionale di Giustizia (ICJ)
    Corte Penale Internazionale (ICC)
    Corte permanente di arbitrato (PCA)
    Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia (ICTY)
    Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (ICTR) (Sede secondaria)
    Tribunale speciale per il Libano (STL) - Leidschendam

    Unione Europea

    Ufficio europeo di polizia (Europol)
    Organismo europeo per il consolidamento della cooperazione giudiziaria (Eurojust)
    Ufficio europeo dei brevetti (EPO) - Rijswijk (Sede secondaria)
    Altre organizzazioni
    Biblioteca europea
    Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC)
    Organizzazione delle nazioni e dei popoli non rappresentati (UNPO)
    Nel 1948, si svolse il Congresso dell'Aia con 750 delegati provenienti da 26 paesi europei, che ebbero l'opportunità di discutere idee sullo sviluppo dell'Unione Europea.



    Eventi


    gennaio: The Hague Internazionale Model United Nations (THIMUN), una conferenza di cinque giorni che raccoglie oltre 4000 studenti provenienti da oltre 200 scuole secondarie di tutto il mondo. L'evento è organizzato dalle Nazioni Unite.
    aprile:
    il giorno 29: KoninginneNach, un festival che si tiene la notte prima del Koninginnedag. Si tengono diversi concerti all'aperto. È il più grande festival all'aperto d'Europa.
    il giorno 30: Koninginnedag ("Giorno della Regina"), la festa nazionale olandese che si tiene in corrispondenza del compleanno dell'ex Regina Giuliana. Il colore della festa è l'arancione, utilizzato anche come colore nazionale olandese.

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    Il Tong Tong Fair 2011


    maggio-giugno: il Tong Tong Fair è uno dei più grandi festival eurasiatici in Europa. Esso si concentra sulla cultura Indiana.
    giugno:
    si tiene il The Hague Jazz, un festival sulla musica jazz.
    in questo mese si tiene il Vlaggetjesdag in Scheveningen, una festa popolare che celebra l'arrivo delle aringhe sulla costa olandese.
    L'ultima domenica di giugno: Parkpop, il più grande concerto pop all'aria aperta in Europa.
    giugno-settembre: Den Haag Sculptuur, la tradizionale mostra a cielo aperto di sculture.
    luglio:
    in questo mese si tiene il Jazz in de Gracht. In due giorni vari gruppi musicali jazz suonano su delle barche.
    "Milan", il più grande evento indostano d'Europa che si tiene all'aria aperta nello Zuiderpark.
    luglio-agosto:
    la città ospita una competizione di fuochi d'artificio sul lungomare di Scheveningen.
    scuola estiva annuale di SummerschoolDenHaag.nl, corso estivo internazionale per giovani danzatori.
    settembre: il terzo martedì di settembre Prinsjesdag ("Giorno del Principe") è l'apertura ufficiale del Parlamento olandese, quando il re legge il "discorso del trono" (Troonrede).


    da Wikipedia
    foto wikipedia/ web

     
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    Binnenhof Aia

    Il nome significa "corte interna" cioè il cortile dell'antico palazzo di Governo.



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    Laghetto Hofvijver, letteralmente "Stagno della corte". Specchio d'acqua rettangolare con al centro un isolotto alberato. Lungo il lato nord corre il Lange Vijverberg, dal quale si ammira il lungo fianco del Binnenhof, sul l'altro lato si allineano splendide dimore del Settecento.


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    Pinacoteca Reale Mauritshuis

    La Pinacoteca Reale Mauritshuis è attualmente sottoposta a lavori di ristrutturazione, fino all'estate del 2014. Nel frattempo le grandi opere d'arte del Mauritshuis possono essere ammirate presso il Gemeentemuseum Den Haag. Il famoso dipinto "La ragazza con l'orecchino di perla" è in tour mondiale e rientrerà per l'apertura nel 2014 (27 giugno).

    Het Mauritshuis si trova a fianco al cuore politico dell’Olanda, nel centro de L’Aia. Espone una meravigliosa collezione d’arte degli antichi maestri del XVII e XVIII secolo. ‘Ragazza con l’orecchino di perla’ di Johannes Vermeer è il dipinto della collezione del museo che attira più sguardi. Non per niente è noto anche come la Mona Lisa d’Olanda.


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    Sala dei Cavalieri (Ridderzaal).


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    Museum Bredius



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    Chiesa Grande di San Giacomo




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    Porta della Prigione (Gevangenpoort). L'antica prigione dell'Aia è oggi istituita a museo ove sono esposti strumenti di tortura che risalgono in gran parte al XVII secolo. Tra gli ospiti della prigione Cornelis de Witt, un politico e uomo d'armi che cadde vittima di un complotto ordito dal partito degli Orangisti nel 1672. Dopo essere stato torturato fu dato insieme al fratello in pasto alla folla che li linciarono.


    GemeentemuseumDenHaag

    Gemeentemuseum Den Haag. La collezione si sviluppa attorno all'opera di Piet Mondrian (la collezione più importante al mondo) che proviene principalmente dalla collezione di Salomon B. Slijper. Slijper aveva soprattutto opere del periodo figurativo di Mondriaans, prima che inizio il periodo più conosciuto della pittura neoplastisca. Tra le opere più importanti è il Victory Boogie Woogie (donata nel 1998 dalla De Nederlandsche Bank). Nella collezione del museo vi sono inoltre opere di Pablo Picasso, Theo van Doesburg, Bart van der Leck, Charley Toorop e Francis Bacon. Importante è anche la collezione di grafiche, vestiti e strumenti musicali.


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    Panorama Mesdag. Panorama Mesdag è un dipinto di panorama realizzato da Hendrik Willem Mesdag conservato in un museo costruito appositamente all'Aia, in Olanda. Rappresenta la pittura circolare più grande del mondo. Mesdag fu un pittore di rilievo della Scuola dell'Aia, ispirato al tema del mare. Nel 1879 Mesdag aveva già dipinto questo paesaggio su un cilindro in vetro, di cui è possibile ammirare una copia. Nel 1880 una società belga gli commissionò il dipinto del Panorama; con l'assistenza della moglie e di molti studenti pittori, l'opera fu completata nel 1881. A Mesdag si attribuiscono il cielo, il mare, la spiaggia con le barche, la moglie raffigurata (Sientje Mesdag Van Houten) ed il villaggio. Théophile de Bock realizzò le dune. I personaggi sono da attribuire a George Hendrik Breitner, mentre la donna in costume con il suo bambino sono di Blommers. Tuttavia, la moda per i dipinti di panorama si esaurì rapidamente e la società belga dichiarò fallimento nel 1886. Mesdag acquistò il Panorama e coprì le perdite finanziarie di tasca propria. Il Panorama è oggi il più antico dipinto del suo genere ancora conservato nella sua originaria ubicazione. Si tratta di un dipinto cilindrico (noto come Cyclorama) alto più di 14 metri e di circa 40 metri di diametro (120 mt di circonferenza). Dalla galleria di osservazione al centro della sala e a 14 metri dal dipinto, la prospettiva cilindrica crea l'illusione che l'osservatore si trovi su una duna di sabbia sopraelevata con vista sul mare, sulle spiagge e sul villaggio di Scheveningen (l'Aia), così come apparivano nel 1881. Un piano di terreno sabbioso artificiale tutto intorno la galleria di osservazione nasconde all'osservatore la base del dipinto e rende l'illusione più efficace.





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    Madurodam. Riproduzione in scala ridotta dei maggiori minumenti dei Paesi Bassi

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    Centre Massonnico Culturale Principe Federico



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    Paleis Noordeinde, la Casa Reale (Het Koninklijk Huis), il palazzo ‘di lavoro’ del regina Beatrice d’Olanda.



    fonte: it.wikivoyage.org
    holland.com
    foto web
     
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    Middelburg


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    Middelburg è una cittadina a sud ovest dei Paesi Bassi , la cui storia risale ai primi anni del secolo IX. Con oltre 46000 abitanti la città è oggi capitale della provincia della Zelanda. La troviamo adagiata sulla penisola di Walcheren, che un tempo era un'isola, caratterizzata da dune di sabbia e numerose dighe. Il nome della città deriva dalla sua posizione centrale sull'isola (era uno dei punti di difesa a guardia delle incursioni dei vichinghi), un tempo fiorente borgo medievale che commerciava in vino e stoffa e che più tardi ha prosperato anche grazie alle attività della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Svolse un ruolo importante nel commercio fra Inghilterra e città delle Fiandre. Centinaia di migliaia di schiavi africani furono trasportati da Middelburg nel Nord e Sud America, arricchendo così i commercianti locali. Fu anche una delle prime città ad essere catturata dai cosiddetti Pezzenti di mare, i Geuzen (i ribelli olandesi contro la Spagna) nel 1574.



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    La città è ricca di monumenti storici, tra cui l'antica Abbazia del 844, oggi museo e sede del governo provinciale. Un tempo rimase in uso fino alla guerra degli Ottant’anni, quando i Paesi Bassi settentrionali vinsero la loro indipendenza dalla Spagna.
    Turismo e servizi terziari sono oggi le principali fonti di reddito della città. Il centro dispone di un piccolo canale e lo circonda per circa la metà, allineato in modo molto pittoresco con barche e piste ciclabili.

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    Il cuore storico di Middelburg è dominato da una grande piazza che ospita diversi e frequenti mercatini all'aperto, posti proprio sotto la grande struttura dell'antico Municipio (Stadhuis), considerato uno dei migliori edifici gotici della nazione. Fu costruito tra il 1452 e il 1458 dalla famiglia Keldermans e circa 50 anni dopo venne aggiunta la Meat Hall che serve attualmente come sala espositiva per mostre temporanee d'arte contemporanea. Intorno alla piazza si è formata la zona commerciale della città, la maggior parte della quale è oggi pedonale.



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    Municipio

    E' considerato il più bel Municipio d'Olanda, grazie alla sua facciata gotico-fiorita ornata di statue dei conti d'Olanda e il beffroi di 55 m.. composto dalla torre centrale e torricelle angolari unite al corpo principale da archi rampanti.
    L'edificio odierno è quasi del tutto opera di restauro dopo i bombardamenti tedeschi del 1940, con l'aggiunta di un carrillon.
    Ci sono sontuose case mercantili del XVII e del XVIII e antichi magazzini lungo i canali, in uno stile simile a quello trovato in città come Amsterdam. I fossati della città vecchia sono ancora presenti, così come una delle porte della città, la Koepoort. Parte del fossato settecentesco e le vicine opere di difesa sono state demolite nell'Ottocento per far posto al canale che attraversa Walcheren da Vlissingen a Veere.


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    Scrivevano i visitatori nel primo Novecento di Middelburg “Prima di esplorare la città, come quando si inizia un nuovo libro, aprendo le pagine qui e là, consigliamo di camminare per i sentieri ombreggiati del canale di cinta, riposando man mano sulle panchine sotto gli alberi. É qui che si percepisce la bellezza seducente Middelburg e la differenza di questa bellezza da quella di altre città. Non c'è fretta, per il senso di una calma costante che cresce su di voi e induce a guardare i cigni che lenti vagano sotto un rustico ponte, attraversando il riflesso di un mulino a vento lungo le acque del canale”. Meta preferita da inglesi e olandesi, Middelburg è una città dall'indubbio fascino antico e romantico. La si apprezza in particolare non solo per la sua conformazione urbana ma anche per gli importanti monumenti conservati.


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    I punti di riferimento comprendono i sopracitati Municipio e Abbazia di San Nicola, che si affiancano alla chiesa Oostkerk, la prima della città e costruita appositamente per i servizi dei Protestanti. I progetti per la chiesa iniziarono nel 1644 e coinvolsero diversi architetti, tra cui Bartholomeus Drijfhout, Pieter Post e Arent van Gravezande. Venne finanziata in gran parte dalle tasse sulla birra, nel secolo XVII, visto che (così si racconta) l’acqua era così sporca che tutti, anche i bambini, usavano bere la birra. La struttura, in stile barocco, si distingue per la grande cupola ottagonale, di grande impatto estetico.


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    La Nieuwe Kerk, è invece la chiesa Nuova (rispetto alla prima) e risale al secolo XVI. Si tratta di una chiesa parrocchiale a due navate, parte del complesso abbaziale. La si riconosce per la torre Lange Jan, alta circa 90 metri. Al suo interno è custodita la tomba dei fratelli Jan e Cornelis Eversteen, ammiragli, uccisi nella guerra inglese del 1666, così come alcune lapidi commemorative del conte Guglielmo d’Olanda. Quando la chiesa fu restaurata, il Rijksmuseum le donò un organo del 1892, originariamente appartenente ad una chiesa protestante di Amsterdam.




    L'Abbazia di Nostra Signora è un'altra struttura di sicuro interesse storico, originaria del secolo XVI. Apparteneva all'ordine delle Norbertine e venne secolarizzata nel 1574 l'abbazia. Gli edifici furono quasi completamente distrutti durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruiti.

    Middelburg ospita un'antica stazione ferroviaria con collegamenti interurbani per Vlissingen, Goes, Roosendaal, Rotterdam, L'Aia, Leida, aeroporto di Schiphol e Amsterdam, tra gli altri.


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    fonte: .olanda.cc/middelburg.html
    foto web


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    Minatuur Walcheren






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    Kloveiersdoelen

    Antica sede degli Archibugieri, costruita nel 1607/11 e utilizzata dal 1795 come ospedale militare. Si presenta come un bell'edificio di forme rinascimentali fiamminghe; altissimo il tetto con abbaini ad ante colorate e il frontone decorato da statue dell'imperatore, della Fede e della Giustizia



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    Zeeuws Museum

    Zeeuws Museum, è un museo di antichità ed etnia.
    Possiede ceramiche, porcellane de Delft, vetri, argenti, costumi interni ricostruiti, reperti paleontologici e ritrovamenti romani. Una serie di arazzi illustra le vittorie navali della Zelanda contro gli Spagnoli

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    Abdij

    Immensa costruzione, oggi sede di alcuni uffici provinciali, fu costruita nel 1103 e occupata dai monaci Premonstratesi fino al 1559. Sul lato sud si trovano due Chiese contigue di culto protestante

    Koorkek ha due navate con volte a carena, che racchiude una grande mostra di organo barocca
    Nieuwekerk, del XVI, ha una navata con volte stellari in pietra.
    Vi è un chiostro cinquecentesco con volte reticolari
    Tra le due chiese si leva la Lange Jan, torre ottagonale interamente ricostruita dopo la guerra.

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    La Venezia verde

    GIETHOORN

    Nella caratteristica provincia di Overijssel, ad est dei Paesi Bassi, nel cuore della riserva naturale De Wieden, nella zona chiamata Waterreijk, sorge un villaggio unico al mondo: Giethoorn.
    Si trova nel nord-ovest della provincia di Overijssel Si trova nel comune di Steenwijkerland, a circa 5 km a sud ovest di Steenwijk. Giethoorn è un pittoresco villaggio situato in una zona del lago, con i suoi canali, le sue numerose piccole e ponti alti, le sue case vecchio stile, sia per la sua storia e gli usi e costumi caratteristici ancora in uso in questa città. La peculiarità di questo piccolo agglomerato urbano di appena 2600 abitanti è data dalla sua conformazione naturale: Giethoorn è infatti situato al centro del De Wieden, un parco naturale costellato di torbiere acquitrinose. Questo sistema di canali attraversa quasi per intero il centro storico del paese e sostituisce il sistema stradale. Chiamato per questo motivo “Venezia verde”, è percorribile soltanto a piedi, ed attraverso i ponti di legno immersi nel verde che sono ben 176 e o in barca, servendosi delle tipiche imbarcazioni che navigano lungo i canali ed i laghi. Giethoorn era un comune autonomo fino al 1973, quando entrò a far parte del Brederwiede. Giethoorn è stata a lungo la sede di una congregazione mennonita. Ancora nel 1838, il 50 per cento della popolazione era mennonita, ma 1955 solo il 20 per cento.

    I primi abitanti hanno trovato masse di corna di capre selvatiche, che probabilmente erano morti nel 1170 durante l'alluvione. Dopo questo diluvio, chiamarono il loro insediamento Geytenhorn (geit = capra), da ultimo diventando Giethoorn (dialetto capra = geit = Giet).

    Il ‘t Olde Maat Uus, una vecchia fattoria ottocentesca oggi museo della civiltà paesana, dove scoprire com’era la vita a Giethoorn in passato. Il Museo De Oude Aarde, dove sono esposti minerali e cristalli, il Museo Gloria Maris con la sua esposizione di conchiglie, l’Histomobil il museo dell’automobile e famosi mulini a vento olandesi sparsi su tutto il territorio.

    Giethoorn ha guadagnato la fama notevole dopo essere comparso in 1958 commedia "Fanfare" ed è diventata un'attrazione turistica familiare internazionale nei Paesi Bassi.

    "A Giethoorn si torna indietro nel tempo di almeno due secoli, un tuffo nel passato..."


    ..storia..



    Il villaggio di Giethoorn fu fondata da un gruppo di fuggitivi della regione mediter-
    ranea nel 1230. La prima cosa che i fuggi-
    tivi notarono all'arrivo era una grande massa di corna di capra che era stata ancora visibili dopo un'immensa alluvione distrusse l'area pochi anni prima. Quando i monaci francescani si stabilirono nella area, iniziarono a utilizzare la torba e furono scavati i canali per il trasporto. Grandi aree divennero laghi, molti di loro non più profondi di tre, quattro piedi.

    Nel XVI secolo, Giethoorn aveva una popolazione prevalentemente mennonita. Molti cognomi a Giethoorn sono di due sillabe e terminano in un silenzioso e: Doze, Haxe, Gorte, Hase, Kleine, wuite. Blaupot ten Cate (Groningen II, 220-21) fu del parere che la popolazione discendesse della congregazione dei Flagellanti. I Flagellanti erano una setta medievale, che per ascendere usavano la mortificazione della carne; nel XIV secolo marciarono in grandi gruppi attraverso l'Europa occidentale, flagellandosi i corpi, un certo numero di loro si dice che fossero diretti a Giethoorn su indicazione di un vescovo di Utrecht. Durante questo periodo la congregazione si divise in 2 congregazioni, note come il Nord e il Sud Giethoorn. La congregazione Nord apparteneva ai Hulskoopers conservatori nel corso del XVI secolo, e poi ai Danzig fiamminghi mennoniti nel corso dei secoli XVII e XVIII. Ha mantenuto stretti legami con la chiesa di Danzica. La molto più grande congragazione del Sud Giethoorn, apparteneva al ramo fiammingo ed è stato a volte indicato come la Chiesa Nuova fiamminga. Meno conservativo rispetto alla congregazione del Nord, ma sempre più conservatore di altre congregazioni olandesi. La Preghiera silenziosa è stata utilizzata fino al 1780, e nel 1811 la congregazione Sud Giethoorn ha chiesto completa libertà dal servizio militare. A volte gli anziani provenienti da Danzica a Giethoorn effettuare il battesimo e la Cena del Signore.

    La vecchia casa di riunione di Giethoorn è stata ristrutturata nel 1856 e nel 1871. La chiesa era molta attiva in paese durante la metà del XX secolo e Giethoorn è stata una delle prime congregazioni mennoniti di fondare una scuola Domenica per i bambini. Dal 1955 ci sono stati 2 scuole domenicali composte da 200 bambini. Il coro in Giethoorn è stato fondato nel 1914 ed era composto da 40 membri nel 1955. L'ultimo predicatore non stipendiato fu Harm W. Dam che ha servito la congragazione fino al 1850, Assistita dalla sig.ra K. Hovens Greve, predicatore della Zuidveen, che ha servito dal 1826 al 1851. In quell’anno il figlio di Greve AK Hovens Greve è diventato il primo parroco qualificato di South Giethoorn. E 'stato seguito da W. Jesse 1858-1862, A. van Gulik 1863-1866, JA Oosterbaan 1866-1876, JF Bakker 1877-1881, H. Koekebakker 1881-1886, A. van der Goot 1889-1892, H. Schuurmans 1894-1910, TomH Hylkema 1911-1929, MJ Kosters Gz 1929-1933, AJ van der Sluis 1936-1939, Abr. Mulder 1941-1946, e F. H. Sixma dopo il 1948.

    La congregazione Nord mantenne le vecchie pratiche del divieto e la vita semplice e l'abbigliamento e ministri stipendiati. Nel 1631 e di nuovo nel 1646 i suoi membri sono stati esentati dal servizio negli uffici governativi per pagare una tassa.
    Mantenne alcuni contatti con la congregazione conservatrice di Balk. Nel 1834 i suoi membri contavano circa 60. Possedeva una piccola sala di riunione, che è stata danneggiata nel 1825 da una piena del Zuider Zee. Gli ultimi anziani furono Hendrik Sijmens Bakker (? -1852) e Gerrit Sijmens Bos, anziano dal 1838 fino alla sua morte 14 gennaio 1875. Da allora in poi pulpito fu vacante, e gli altri membri, solo nove, si unirono alla congregazione di South Giethoorn dal 1890. La sala riunione, restaurato nel 1854, fu abbattuta nel 1894. Ne fu costruita una nuova è stata costruita nel 1871 e dedicato il giorno di Natale. Nel 1861 i membri era 468, nel 1900, 490 nel 1955 circa 365. Circa 1870 il modernismo (liberalismo) entrò in chiesa. La maggior parte dei membri della chiesa furono agricoltori nella metà del XX secolo, con aziende generalmente piccole. Oltre i contadini ci sono furono un numero maggiore di braccianti agricoli, che in passato rimanevano spesso disoccupati in inverno. La congregazione si prese cura di loro; nel 1915 spese 4000-5000 fiorini per la cura dei poveri. Il pastore Hylkema effettuò alcuni piani per fornire lavoro, ad esempio, la bonifica di campi paludosi. Dal 1950 le condizioni erano migliorate a causa dei sussidi di disoccupazione del governo. Vicino Giethoorn sono stati trovati due centri ricreativi mennoniti, "Samen Een" e "Kraggehuis", entrambi situati sul lago.
     
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