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Lussy60.
Insegnagli a essere creativo
Fino a un anno il bimbo comincia a scoprire il mondo: prima soltanto lo spazio intorno a lui, poi sempre più lontano, quando inizia a gattonare e a spostarsi da solo. Per le sue prime scoperte, il bimbo usa indifferentemente tutti i sensi: metterà in bocca il libretto di cartone e, viceversa, giocherà con il pane, anziché limitarsi a sgranocchiarlo.
Da uno a due anni il bambino inizia a giocare davvero. I genitori devono proporgli vari materiali, lasciandolo libero di scegliere quelli che preferisce e come usarli. Non solo i giocattoli, ma anche gli oggetti qualsiasi che trova in casa sviluppano la sua ingegnosità. Via libera dunque a mestoli e pentole, cucchiai di legno e barattoli. Dopo i 18 mesi, si possono introdurre oggetti che favoriscono il gioco simbolico, cioè l’imitazione di persone o situazioni della vita reale. Una palla, una scatola di cartone o un tubo di carta arrotolata possono diventare locomotive, automobili o cani al guinzaglio. Utilizzando in modo fantasioso gli oggetti, il bambino sviluppa la capacità di percorrere strade diverse e alternative.Come impara a camminare
Com’è il percorso che porta il bambino a esplorare il mondo sulle sue gambe? Lungo e costellato da diverse tappe intermedie e, naturalmente, da tanti capitomboli. Occorre aspettare la prima torta di compleanno perché il piccolo, dopo aver conquistato la posizione eretta nei mesi precedenti, cominci a muovere i primi passi. Ma è un risultato che non tutti i bimbi raggiungono nello stesso periodo e, soprattutto, nella stessa maniera. Alcuni iniziano prima a gattonare; altri, invece, saltano questa fase e fanno subito le prove per procedere sui due piedi. In ogni caso, è importante assecondare i movimenti del bambino, senza forzarlo, e rispettare il suo “stile” personale.
Di solito è verso i 12 mesi che il bambino si sente sicuro di sé, lascia gli appigli e muove i primi passi. L’andatura è barcollante, le braccia sono scomposte e spesso rivolte verso l’alto, alla ricerca di un maggior equilibrio. Il piccolo procede con i piedini “a papera” e le gambe allargate. Nei primi giorni, farà qualche passo e si affloscerà per terra, a volte si muoverà quasi correndo e, anche in questo caso, l’esito sarà spesso un capitombolo. È importante cercare di creare uno spazio sicuro per le prime esplorazioni del bimbo, ricoprendo gli spigoli con gli appositi paraspigoli. Ma non si può evitargli ogni ostacolo. Anzi, è giusto che impari ad affrontare le difficoltà e a superarle. Perciò, bisogna lodarlo quando riesce a farcela da solo e, se cade, sostenerlo senza drammatizzare: questi comportamenti lo aiutano ad accrescere la sua autostima. Imparare a camminare non è solo una conquista motoria, ma una tappa d.