CONCHIGLIE

....dove la perfezione..........

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  1. gheagabry
     
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    .....e il vano della fragile conchiglia- nido di un cuore
    ove nessuno alloggia-
    ricolmerai di schiuma che bisbiglia,
    ricolmerai di nebbia, vento e pioggia...
    (dal web)


    l' ARGONAUTA


    Argonauta_nodosa


    La conchiglia prodotta dagli Argonauta è mitologica su questa si sono ispirati I poeti antichi ed hanno incuriosito gli scienziati del XIX secolo.E' improprio parlare di conchiglia per gli Argonauta, perché è prodotta in modo particolare, non come negli altri molluschi dal mantello, ma è prodotta da alcune ghiandole situate sulle due braccia superiori, che presentano all'apice ampie espansioni discoidali. Queste secernono la bellissima e delicata conchiglia nella quale l'animale accoglie, come in una barchetta galleggiante, le numerose uova. Questa è presente esclusivamente nelle femmine.
    Per queste ragioni si definisce "conchiglia nidamentale" od ooteca (dal greco antico: casa delle uova), o anche presudo-conchiglia.
    Gli Antichi Greci e i Romani vedevano l'argonauta come l'elegante "miniatura della nave costruita dal genio e dall'audacia dell'uomo, che per primo aveva osato sfidare i furori dell'onda infida".
    Gli antichi credevano che l'argonauta fosse una specie di polpo con la conchiglia, nella quale la femmina deponeva le uova.
    Per il grande filosofo e zoologo greco Aristotele l'argonauta: "è della natura di quegli animali che sono considerati straordinari, perché può galleggiare sul mare. Esso si eleva dal fondo rovesciando la conchiglia svuotata. Ma giunto alla superficie la capovolge di nuovo. Ha tra le braccia una specie di tessuto simile a quello che unisce le dita degli uccelli palmipedi, si serve di questo tessuto quando vi è un po' di vento [adoperandolo come vela], lasciandolo in acqua da entrambi i lati delle braccia, che gli servono da timone. Al minimo pericolo si tuffa in profondità, gli basta riempire d'acqua la conchiglia". La descrizione è tratta dalla Storia degli animali, libro III.
    Per i navigatori dell'antichità classica incontrare un argonauta era ritenuto il più favorevole degli auspici, perché orientava la rotta e assicurava un viaggio sicuro, essendo la conchiglia degli dei.Sovente l'Argonauta assurgeva a divinità tutelare dei marinai. A tal proposito è opportuno ricordare l'antico poeta geco Oppiano di Anazarbo, del II secolo, che nella sua opera intitolata Sulla pesca, parla dell'argonauta così:
    "O creatura marina giustamente cara ai naviganti, la tua presenza annuncia i venti dolci e amici; tu riconduci la calma del mare e ne sei il segno".

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    Nel 1758 il naturalista svedese Carlo Linneo, a questo particolare cefalopode, diede il nome di Argonauta, che nella mitologia greca era attribuito ai 50 eroi guidati da Giasone sulla nave Argo alla ricerca del "Vello d'Oro", come ringraziamento per la grande conoscenza che gli antichi Greci avevano di questo animale.
    A questo punto pare opportuno ricordare che la specie descritta da Linneo è l'Argonauta argo.
    Per tutto il 'seicento, il 'settecento e l'inizio dell'ottocento si riteneva che il polpo dell'Argonauta occupasse il guscio di un raro gasteropode abissale.Questo animale con le braccia e con il corpo a forma di sacco non riesce ad entrare del tutto nella conchiglia, un po' come i paguri che occupano le conchiglie dei Gasteropodi.
    Un'altra teoria che dal 'settecento s'impose nell'ambito conchigliologico era che la conchiglia fosse fabbricata da un ignoto mollusco che vi aveva deposto le uova prima di abbandonarla, lo strano polpo prendeva la conchiglia e le uova, accudendo quest'ultime. Questi dilemmi furono risolti da alcuni naturalisti Italiani. Nel 1817, circa, il Re delle Due Sicilie, Ferdinando I di Borbone, ordinò che la piscina della residenza reale di Portici fosse fornita di tutti gli Argonauta vivi pescati nel regno. La piscina fu messa a disposizione del conchigliologo napoletano Francesco Saverio Poli, che poté studiare ed osservare la schiusa delle uova e il successivo sviluppo dei neonati, che erano del tutto simili al polpo Argonauta.
    In questo modo si dimostro che le uova erano dello stesso polpo e non d'altri animali.
    (Stefano Orga)


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    ......una favola........


    Kinta era un bambino molto povero. Abitava in un piccolo villaggio a pochi metri dall’oceano, e passava la maggior parte del suo tempo a giocare sulla sabbia. Rincorreva i pesci che nuotavano in superficie, e qualche volta riusciva anche ad afferrarne qualcuno. Ma non voleva fare del male a quelle piccole creature. Loro erano i suoi amici e compagni di gioco. A Kinta piaceva accarezzare i pesci, che poi inevitabilmente scivolavano via dalle sue mani, e ritornavano in acqua, nuotando liberi come prima, e senza allontanarsi dal loro giovane amico. Sembrava quasi che sapessero che con lui, non correvano alcun pericolo.
    Kinta giocava spesso con la sabbia, creando infinite forme dettate solo dalla sua fantasia. E qualche volta veniva sorpreso da un improvviso temporale, che scioglieva le sue creazioni come il ghiaccio sotto al sole. Ma a Kinta piaceva anche la pioggia, e l’odore della natura dopo il suo passaggio. Correva sotto il suo albero e rimaneva lì, ascoltando in silenzio lo scrosciare dell’acqua venuta dal cielo. E pensava a Momi, la bambina del villaggio vicino, che aveva la sua stessa età, e che vedeva quasi ogni giorno. Era lei la sua bellissima compagna di gioco. E ripensava a quel pomeriggio, quando le onde del mare erano colorate da un tramonto mai visto. Era la prima volta che si incontravano. E da quel giorno Kinta capì quanto era fortunato.
    Passavano tanto tempo insieme. Kinta fece conoscere a Momi i suoi piccoli amici, i pesciolini, e le fece vedere anche quanto era bravo con la sabbia. Le fece vedere dove si trovava il suo albero, e come era abile ad arrampicarsi, e a saltare agile da un ramo all’altro. Poi venne a conoscenza di un segreto straordinario. Un giorno Momi portò con se una grossa conchiglia, e gliela porse, invitandolo ad accostarla vicino al suo orecchio. Kinta non capiva quale poteva esserne il motivo, ma fece comunque quello che aveva detto la sua amica, e improvvisamente rimase a bocca aperta, e spalancò gli occhi… stava ascoltando qualcosa, non riusciva a crederci… ma… era una musica straordinaria… era la musica delle conchiglie…



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    Edited by gheagabry1 - 4/9/2021, 14:59
     
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