La Pasqua. Uova, auguri e tradizioni.

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    Pasqua

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    La Pasqua è la principale festività del cristianesimo. Essa celebra la resurrezione di Gesù che, secondo le Scritture, è avvenuta nel terzo giorno successivo alla sua morte in croce. La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste.
    La Pasqua cristiana deriva, e per certi aspetti dipende, dalla Pasqua ebraica.


    Etimologia e senso

    La Pasqua ebraica, chiamata Pesach, celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè.
    La parola ebraica Pesach significa passare oltre, tralasciare, e deriva dal racconto della Decima Piaga, nella quale l'Angelo sterminatore vide il sangue dell'agnello del Pesach sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone.
    La Pasqua con il Cristianesimo ha perso il suo significato originario, venendo a connotare un "passaggio", ovvero:
    il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo;
    il passaggio a vita nuova per i cristiani (in particolare per quelli che, nella Veglia Pasquale, ricevono il battesimo).
    Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
    Quest'ultimo significato si ricava leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici, Filone d'Alessandria, che nel suo De specialibus legibus scrive che la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento a Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma che ha anche il significato allegorico di purificazione dell'anima. La Pasqua ebraica può essere intesa anche come attesa per il Messia, come ad esempio attesta il Targum Exodi, che descrive la notte di Pasqua come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la Creazione, il Sacrificio di Isacco il Passaggio del Mar Rosso ed infine la venuta del Messia e la fine del mondo.



    La Pasqua cristiana
    La Pasqua è la festività cristiana che ricorda la Risurrezione di Gesù.
    Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in se tutto il mistero cristiano: con la Passione, Cristo si è immolato per l'uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la Resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all'uomo il proprio destino, cioè la resurrezione nel Giorno Finale, ma anche il risveglio alla vera vita; infine, vi è l'attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.
    I cristiani hanno trasferito i significati della Pasqua ebraica nella nuova Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo. Questo è facilmente visibile, mentre è più complicato determinare quando ciò è avvenuto e le sue modalità, considerando che hanno influito numerosi fattori. Il primo di questi è sicuramente il fatto storico: Gesù è morto in croce il giorno di Pasqua, come ci dicono i Vangeli. Inoltre, questo evento era visto come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia. Ciò è più volte ribadito nella narrazione della Passione, durante la quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all'Antico Testamento, e successivamente negli altri libri del Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive:
    « Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture »
    L'accento si pone dunque sull'adempimento delle Scritture, per cui i giudeo-cristiani, seppur continuando, a festeggiare la Pasqua ebraica, dovettero immediatamente spogliarla del significato di attesa messianica, per poi superare anche il ricordo dell'Esodo, per rivestirla di nuovo significato, cioè la seconda venuta di Cristo ed il ricordo della Passione e Resurrezione. Il passaggio sembra essere chiaramente avvertito già da Paolo, quando, nella prima lettera ai Corinzi, scrive: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità». Alla Pasqua settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua annuale, il giorno più importante dell'anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati.


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    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 21:07
     
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    DECORAZIONI DI PASQUA

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    E' ormai tradizione consolidata addobbare e decorare la casa per la festa di Natale. Per Pasqua invece non è così comune creare decorazioni o adornare la propria casa.



    In Grecia si usa scambiarsi uova rosse in onore del sangue di Cristo. In Germania e Austria si regalano uova verdi il Giovedi Santo. In Armenia si usa dipingere le uova con immagini di Gesù, della Madonna o con scene della Passione. Nei paesi dell'Europa orientale si utilizzano motivi stilizzati geometrici bicolore: blu e bianco, rosso e bianco e altre combinazioni.

    Una tecnica antica per decorare le uova consiste nell'attaccare piccole piante e foglie intorno alle uova e nel bollirle con colori vegetali. Staccando le piante, sul guscio rimangono delle impronte più chiare.




    come decorare e colorare le uova

    perche' si colorano le uova a Pasqua?



    A Pasqua c'è la tradizione di colorare e decorare le uova.
    Una leggenda può spiegarci il perchè.
    Maria Maddalena era una delle donne che erano andate al sepolcro di Gesù, ma l'aveva trovato vuoto. Allora corse alla casa nella quale erano i discepoli, entrò tutta trafelata e annunciò la straordinaria novità.

    Pietro, uno dei discepoli, la guardò incredulo e poi disse: "Crederò a quello che dici solo se le uova contenute in quel cestello diverranno rosse."
    E subito le uova si colorarono di un rosso intenso!


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    Per colorare le uova prova a bollirle in un pentolino d'acqua, con un cucchiaio di aceto e cipolla se le vuoi arancioni, se desideri le uova verdi puoi farle bollire con gli spinaci, con il tè se le vuoi gialle, prova invece con la barbabietola cotta e grattugiata se le vuoi di colore rosa.

    Sul guscio colorato si possono poi disegnare motivi geometrici o floreali con pennarelli indelebili, colori a tempera, adesivi. Puoi usare anche la fantasia per incollare perline, fiori secchi, elementi di pasta salata e tutto quello che desideri.

    Una volta colorate, mettile in un cestino al centro della tavola




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    Pasqua è il giorno della Resurrezione di Cristo.
    Valore purificatorio ha l'acqua benedetta che il contadino abruzzese mette nelle vivande.
    Nella Venezia Giulia si beve a digiuno un mezzo bicchiere di acqua santa, ma subito si mangiano due uova sode e una focaccia innaffiata col vino bianco.
    Il significato del fuoco inteso come purificatore è meno avvertibile, ma in alcuni paesi, ad esempio a Coriano (Rimini) come per altre feste, si accendono grandi falò la sera della vigilia di Pasqua. Nelle vallate altoatesine si porta il fuoco benedetto protettore nei campi.
    Originali sono i falò di S. Marco in Lamis (fracchie) trascinati su ruote.
    A Firenze, già alcuni secoli avanti il mille, si usava recare in ogni casa il fuoco sacro “a modo si facea in Jerusalem”: un sacerdote, traendo una scintilla da una lente o da una selce accendeva un cero, e da questo prendevano le loro fiammelle tutte le altre candele. Poi, agli inizi del Trecento, si usarono tre pezzi di selce, che, secondo una leggenda, erano tolte dal santo sepolcro e donate da Goffredo di Buglione alla famiglia dei Pazzi: attraverso i secoli, e grazie alle naturali attitudini artistiche fiorentine, si giunse al costume del carro, carico di fuochi d'artificio.
    La sequenza delle forme rituali tradizionali si prolunga nel lunedì in albis, sia con festose scampagnate, sia con processioni e manifestazioni di esaltazione devozionale.
    A Napoli, per esempio, si fa il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell'Arco, nella zona vesuviana




    poesie sulla Pasqua

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    Dall’uovo di Pasqua


    Dall’uovo di Pasqua
    è nato un pulcino
    di gesso arancione
    col becco turchino.

    Ha detto: “Vado, mi metto in viaggio
    e porto a tutti
    un grande messaggio”.

    E volteggiando di qua e di là
    attraversando paesi e città
    ha scritto sui muri,
    nel cielo e per terra:

    “Viva la pace, abbasso la guerra”.

    (Di Gianni Rodari)




    Poesia per Pasqua


    E’ sempre una strana sensazione
    pensare al passato che si ripete ogni anno.

    Una tradizione che si rinnova
    per molti anche nel cuore.

    La Pasqua è nuova sempre…
    da una tragedia
    un gesto d’infinito amore.

    Per essere sempre sinceri
    per essere più veri…

    Per ricordare che la Pasqua
    dev’essere un’occasione


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    Pasqua di Ada negri


    E con un ramo di mandorlo in fiore,
    a le finestre batto e dico: «Aprite!
    Cristo è risorto e germinan le vite
    nuove e ritorna con l'april l'amore
    Amatevi tra voi pei dolci e belli
    sogni ch'oggi fioriscon sulla terra,
    uomini della penna e della guerra,
    uomini della vanga e dei martelli.
    Aprite i cuori. In essi irrompa intera
    di questo dì l'eterna giovinezza ».
    lo passo e canto che la vita è bellezza.
    Passa e canta con me la primavera




    Resurrezione di Alessandro Manzoni


    E' risorto: il capo santo
    più non posa nel sudario
    è risorto: dall'un canto
    dell' avello solitario
    sta il coperchio rovesciato:
    come un forte inebbriato ,
    il Signor si risvegliò

    Era l'alba; e molli il viso
    Maddalena e l'altre donne
    fean lamento in su l'Ucciso;
    ecco tutta di Sionne
    si commosse la pendice
    e la scolta insultatrice
    di spavento tramortì
    Un estranio giovinetto
    si posò sul monumento:
    era folgore l'aspetto
    era neve il vestimento:
    alla mesta che 'l richiese
    dié risposta quel cortese:
    è risorto; non è qui



    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 21:24
     
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    Uovo di Pasqua



    L'uovo di Pasqua è un dolce della tradizione pasquale, divenuto nel tempo uno dei simboli della stessa festività della Pasqua cristiana, assieme alla colomba. La tradizione del classico uovo di cioccolato è recente, ma il dono di uova vere, decorate o dorate, è correlato alla festa pasquale sin da tempi molto più antichi.


    Cenni storici


    L'uovo è sempre stata una figura dai marcati tratti simbolici sin dai tempi antecedenti al sorgere della religione cristiana. Le uova, infatti, hanno spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé, ma anche della sacralità, anche molti millenni avanti Cristo: secondo alcune credenze di molte religioni pagane e mitologiche del passato, il cielo e il pianeta erano considerati i due emisferi che andavano a creare un unico uovo, e le uova costituivano la vittoria della vita. Gli antichi Egizi, inoltre, lo consideravano come il fulcro dei quattro elementi dell'universo (acqua, aria, terra e fuoco).
    La tradizione del dono di uova è documentata già fra gli antichi Persiani, dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina all'avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi, i quali consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell'anno, i Greci e i Cinesi. Spesso le uova venivano rudimentalmente decorate a mano.


    L'usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò poi anche, nel Medioevo come regalo alla servitù. Nel medesimo periodo l'uovo decorato, da essere essenzialmente il simbolo della rinascita primaverile della natura, andò ad intrecciarsi con il Cristianesimo divenendo il simbolo della rinascita dell'Uomo, di Cristo: la diffusione dell'uovo come regalo pasquale sorse probabilmante in Germania, quando fra i tradizionali doni di Pasqua fece la comparsa il regalo di semplici uova.


    Sempre nel Medioevo si diffuse anche la tradizione della creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino od oro, ovviamente destinata agli aristocratici e ad i nobili: Edoardo I, re d'Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò la creazione di circa 450 uova rivestite d'oro e donate in occasione della Pasqua. Ma la ricca tradizione dell'uovo decorato è dovuta all'orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria; l'orafo creò per l'occasione il primo uovo Fabergé, un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d'oro. La fama che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì anche a diffondere la tradizione del dono interno all'uovo.
    In tempi più recenti l'uovo di Pasqua maggiormente celebre e diffuso è il classico uovo di cioccolato, la cui diffusione è stata probabilmente incentrata nell'ultimo secolo.

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    L'uovo di Pasqua oggi


    In diverse tradizioni pasquali l'uovo continua a mantenere un ruolo durante tutto il periodo delle festività. Durante il periodo di Quaresima, in virtù del digiuno, le uova vengono spesso non consumate ed accumulate per il periodo successivo. Nella tradizione balcanica e greco ortodossa l'uovo, di gallina, cucinato sodo, da secoli viene colorato, tradizionalmente di rosso, simbolo della Passione, ma in seguito anche di diversi colori, in genere durante il giovedì santo, giorno dell'Ultima Cena, e consumato a Pasqua e nei giorni successivi. Il giorno di Pasqua, in molti riti, si compie la benedizione pubblica delle uova, simbolo di resurrezione e della ciclicità della vita, e la successiva distribuzione tra gli astanti.
    Prima del consumo, in particolare nella tavolata di Pasqua, ognuno sceglie il proprio uovo e ingaggia una gara (τσούγκρισμα) con i commensali, scontrandone le estremità, fino ad eleggere l'uovo più resistente. Questo viene considerato di buon augurio. Le colorazioni vengono effettuate attualmente con coloranti alimentari tipici della pasticceria, ma in passato si utilizzavano prodotti vegetali, tra cui la buccia esterna delle cipolle di varietà rossa.


    Successivamente, prevalentemente nell'ultimo secolo è invalso l'uso dell'uovo di cioccolata, arricchito al suo interno da un piccolo dono. Se fino a qualche decennio fa la preparazione delle classiche uova di cioccolato era per lo più affidato per via artigianale a maestri oggi l'uovo di Pasqua è un prodotto diffuso soprattutto in chiave commerciale. La preparazione delle uova di Pasqua delle più svariate dimensioni trova inizio anche più di un mese prima del giorno della Pasqua, come effettivamente accade anche per l'albero di Natale nel periodo natalizio. La produzione delle uova di cioccolato, in Italia, è affidato per la maggiore alle grandi ditte dolciarie. Attualmente, però, sembrano trovare ampi campi di diffusione le uova a tema, cioè uova di Pasqua incentrate su un cartone animato, un film o una squadra di calcio.
    Alcuni ovetti di Pasqua in cioccolato.Ciò nulla toglie alle classiche uova di cioccolato preparate artigianalmente che sono tuttora molto diffuse, soprattutto all'estero. In altri paesi, come la Francia, è tradizione istituire in aree verdi delle cacce pasquali al tesoro, in cui le uova, preparate artigianalmente e di dimensioni ridotte, vengono nascoste fra gli alberi e vengono poi ritrovate dai bambini. Tale tradizione sta oggi però affievolendosi per via della diffusione globale dell'uovo pasquale prodotto e distribuito commercialmente.
    In molti altri paesi, infine, all'uovo di cioccolato viene ancora anteposto l'uovo di gallina solitamente cucinato sodo. Anche nei paesi di religione ortodossa, tuttavia, permane la tradizione delle uova di gallina, in risposta alla diffusione delle uova prodotte commercialmente, giudicate dagli ortodossi una strumentalizzazione consumistica della Pasqua.
    In Italia l'uovo sodo come simbolo pasquale è rimasto presente soprattutto accompagnato dalla tradizionale colomba pasquale o durante il pranzo.

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    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 21:32
     
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    Dolci pasquali


    In Europa è consuetudine preparare particolari dolci, da consumare con parenti ed amici, nel giorno di Pasqua o nella classica scampagnata di Pasquetta.
    In Italia esiste una vasta gamma di preparati casalinghi, artigianali ed industriali con caratteristiche ed ingredienti variabili secondo le diverse cucine regionali.


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    Colomba pasquale


    La colomba pasquale è un tipico dolce pasquale, così come panettone e pandoro sono associati alle tradizioni gastronomiche del Natale anche vero che un detto popolare a denominato questo dolce anche con il nome di uccello della pace.
    Anche se le leggende vorrebbero far risalire questo dolce pasquale in epoca longobarda, addirittura al re longobardo Alboino che durante l'assedio di Pavia si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba, oppure legata ad una leggenda che coinvolge la regina longobarda Teodolinda ed il santo abate irlandese San Colombano; le origini di questo ormai indispensabile coronamento delle mense pasquali sono as
    sai più recenti.
    Fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che negli anni trenta del 1900 per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. La ricetta poi venne ripresa da Angelo Vergani che nel 1944 fondò la Vergani srl, azienda di Milano che ancora oggi produce colombe.
    Da allora la colomba pasquale volò sulle tavole di tutti gli italiani, e anche ben oltre i nostri confini. L'impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha assunto forme e varianti di ogni tipo, per la delizia di grandi e di piccini.

    Leggenda della colomba di San Colombano

    Milano, Pavia e dintorni vi è una suggestiva leggenda che viene tramandata insieme ad un'antica usanza di consumare a Pasqua una colomba di pane dolce in onore e ricordo di San Colombano. Si narra che al suo arrivo in città, attorno al 612, l'abate irlandese venne ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un suntuoso pranzo. Gli furono serviti numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benché non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di precetto quale quello pasquale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane bianche, come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e che poi decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano, ma questa fu un'altra storia. Però la colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla.





    La pastiera è un dolce napoletano tipico del periodo pasquale, uno dei capisaldi della cucina napoletana e soprattutto reggina (ovvero diffusa nella zona di Reggio Calabria e provincia). Ha avuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale.

    Origini
    La leggenda che vuole la sirena Partenope creatrice di questa delizia deriva probabilmente dalle feste pagane e dalle offerte votive del periodo primaverile. In particolare la leggenda è probabilmente legata al culto di Cerere le cui sacerdotesse portavano in processione l'uovo, simbolo di rinascita che passò nella tradizione cristiana. La ricetta attuale fu perfezionata proprio nei conventi e divennero celebri quelle delle suore del convento di San Gregorio Armeno.

    Caratteristiche
    La pastiera è una torta di pasta frolla farcita con un impasto a base di ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. La pasta è croccante mentre il ripieno è morbido. Il colore è giallo oro molto intenso. Il profumo e il sapore cambiano a seconda delle spezie e degli aromi utilizzati durante la preparazione. Nella ricetta classica gli aromi utilizzati sono cannella, canditi, scorze d'arancia, vaniglia e acqua di fiori d'arancio. Oggi ci sono numerose variazioni alla ricetta classica che vanno dall'aggiunta di crema pasticcera nell'impasto interno, al cioccolato bianco nella pasta frolla.
    Le massaie partenopee la preparano di solito il giovedì santo o il venerdì santo.

    Altri dolci pasquali

    Pigna dolce, del Lazio meridionale
    Scarcella della Puglia o cuddura, "cicilio" della Sicilia, sorta di grossa ciambella guarnita con uova sode munite di guscio, parzialmente inglobate nell'impasto e fermate da strisce di pasta frolla decorata, infornate
    Schiacciata, della Toscana
    Pie, dolce tipico della Calabria e della tradizione di Mileto fatte da una sorta di pasta frolla a doppio strato contenente all'interno marmellata di uva con noci e aromi naturali,
    Casadina, dolce tipico della Sardegna realizzato con una sottile sfoglia di pasta racchiuso a mo' di scodellina con i bordi delicatamente frastagliati, ha all'interno un ripieno a base di formaggio (il nome ricorda appunto il nome latino del formaggio) o ricotta e uva passa, così conosciuto nella zona del Logudoro, mentre al centro-sud, nel Campidano è realizzata in forme e ingredienti più o meno simili (sovente con l'aggiunta di zafferano prodotto nel sud dell'isola) col nome di Pàrdula
    Pinza triestina, dolce lievitato, di forma rotonda con tre tagli in superficie. Tipico delle province di Gorizia e Trieste
    Pizza di Pasqua di Civitavecchia, dolce tipico di Civitavecchia e zone limitrofe. La pasta lievitata dopo la cottura presenta una pellicola scura e l'interno di color nocciola. Ha un inconfondibile profumo di cannella e i pezzettoni di cioccolato la rendono golosissima. Si può mangiare anche accompagnata da affettati e uova nella classica colazione di Pasqua
    Tortano di Pasqua di Gaeta, dolce tipico della città di Gaeta consistente in una ciambella (tipo plumcake) ricoperta di glassa e zuccherini colorati
    Zambela romagnola, dolce tipico della romagna che le azdòre (massaie) andavano a cuocere al forno la domenica delle palme
    Pasimata, dolce lucchese tipo pane dolce, consumato tradizionalemente durante la Quaresima e, benedetto in chiesa, nel giorno di Pasqua.

    Torte salate

    Casatiello, preparato in Campania
    Pizza di Pasqua o pasqualina, Torta pasqualina o pasquale: dolce rustico al formaggio, tipico dell'Italia centrale
    Sguta, di origine calabrese


    Casatiello rustico


    Casatiello dolce


    Pasimata lucchese


    Casadina sarda


    Scarcella pugliese


    Pinza triestina


    Cicilio siciliano


    Pizza di Civitavecchia


    Pigna laziale


    Schiacciata toscana


    Pie calabresi



    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 22:02
     
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    TRADIZIONI PASQUALI



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    In Italia, come in molti Paesi cattolici, negli ultimi giorni prima della domenica di Pasqua si svolgono diversi riti che rievocano la Passione di Cristo.
    In questa occasione, hanno luogo molte cerimonie folcloristiche in cui vengono rappresentati alcuni episodi della Passione, si benedicono le case, si consuma l'agnello pasquale, e si distribuiscono i tipici simboli pasquali: uova e dolci a forma di colomba. Dopo la lunga preparazione alla Quaresima, il ritmo dei riti evocativi della Passione si intensifica e raggiunge il vertice il Venerdì Santo. Con la Pasqua la comunità dei fedeli vive un giorno di lutto universale, espresso attraverso diverse forme di partecipazione popolare.
    Una particolarità della Pasqua italiana risiede anche nella sua cucina. Tutte le regioni italiane si preparano, infatti, ai festeggiamenti con piatti tipici




    Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale.
    A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell'abazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa.
    Il Venerdì Santo vive ancora l'usanza degli hot-cross buns dolci, di antichissima tradizione, che un tempo si usavano mangiare come protezione contro il fuoco. Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo quanto descritto da una leggenda: "una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns. Questi dolcetti sono delle brioches fatte con la cannella e uvetta sulla cui superficie vi è una croce di glassa, a ricordare la passione di Cristo.
    Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso. Un'altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.

    Buona Pasqua in Inghilterra si dice Happy Easter





    Pasqua in Francia

    Le campane della chiesa restano silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi, per giustificare il silenzio, si dice che le campane sono volate via a Roma.
    La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Intanto che i piccoli sono occupati a guardare il cielo per scoprire se riescono a vedere le campane, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinché i bambini le trovino più tardi.

    Buona Pasqua in Francia si dice Joyeuses Paques




    Pasqua in Germania


    La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova, precedentemente nascoste dai genitori in giardino o in casa.
    La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova, precedentemente nascoste dai genitori in giardino o in casa. Per i bambini il simbolo della Pasqua è rappresentato da un coniglietto chiamato "Osterhase" .
    Altra tradizione tipicamente tedesca sono i fuochi di Pasqua, la cui usanza vive ancora specialmente nella Germania settentrionale. I fuochi devono essere accesi con mezzi naturali, cioè con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente. Qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro".
    Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannaturali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccolto e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera. Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello.

    Buona Pasqua in Germania si dice Frohe Ostern





    Pasqua in Spagna

    La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme. Una volta i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità. Oggi le palme vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci. E', poi, usanza appendere alle porte e alle finestre palme e "palmons" per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.
    In Catalogna, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata Mona, decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino.

    Buona Pasqua in Spagna si dice Feliz Pascua





    Pasqua in Portogallo


    In Portogallo la Pasqua è vissuta con intensità, rinnovando rituali il cui vero significato è l’unione. Della famiglia, degli amici, della comunità.
    Venite a Braga in questo periodo e vivete con noi il momento di festa della Semana Santa. Assistete alla Procissão do Ecce Homo, il giovedì santo, guidata dai Farricocos (uomini scalzi, con tuniche e cappucci), personaggi tra i più curiosi della tradizione religiosa portoghese.
    Se vi trovaste nella zona di Castelo de Vide, più a sud, vedrete una pasqua diversa, dalle radici ebraiche. Sabato mattina, i pastori della regione invadono il centro della città con le loro greggi, per farle benedire. La notte della vigilia di Pasqua, le persone si accostano e chiedono perdono in segreto, in una reminescenza della festa ebraica del Kippur. A fine messa, tutti i presenti prendono campanacci e campanelli e li suonano, accompagnando il Cortejo da Aleluia attraverso la città, in uno spettacolo impressionante.
    Alla fine del digiuno di Quaresima, la tavola si riempie di manicaretti. Proprio per questo, non perdete l’opportunità di provare le specialità come il capretto arrosto, lo stufato di agnello, le polpette, le “Arrufadas”, le uova di cioccolato e le mandorle di vari colori...giusto dei consigli per mettere appetito.

    Buona Pasqua in Portogallo si dice Boa Pascoa





    Pasqua in Grecia


    In Grecia nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono la candela che recano con sè e che poi porteranno a casa, per celebrare la il Dio Risorto che porta la luce.
    Dopo giorni di rigoroso digiuno, si pranza con la "soupa mayeritsa" accompagnata da riso alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello.


    Buona Pasqua in Grecia si dice Kalo Paska





    Pasqua in Olanda

    Durante la Pasqua i genitori nascondono in giardino le uova per il divertimento dei bambini che devono cercarle. La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino.
    Una delle specilità culinarie di questo periodo è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.

    Buona Pasqua in Olanda si dice Zalig Paasfeest





    Pasqua in Russia


    A Pasqua tutti gli occhi sono puntati sulla cittadina di Sagorsk, dove risiede il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. Il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale.
    La mattina del giorno di Pasqua la famiglia Russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il "Pabcha", un piatto sostanzioso a base di quark e il panettone pasquale chiamato "Kulitch" accompagnato dalla ricotta dolce.
    In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo.

    Buona Pasqua in Russia si dice Schastlivoi Paschi





    Pasqua in Svezia

    In Svezia durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto), mentre nei giorni che precedono la Pasqua, i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città.
    Queste usanze risalgono al medioevo, quando si aveva il terrore delle streghe. Durante il pranzo pasquale si mangiano uova sode con il guscio colorato.

    Buona Pasqua in Svezia si dice Giad Pàsk





    Pasqua in Israele


    In Israele la Pasqua coincide con la festa ebraica del "Pesah".
    La Pasqua ebraica è una festività che dura otto giorni (sette nella sola Israele) e che ricorda l'Esodo e la liberazione del popolo israelita dall'Egitto.
    La celebrazione della Pasqua coinvolge tutti i familiari con la lettura dell’Haggadà (libro dei riti) contenente la storia di Mosé. In questo periodo sono banditi i cibi lievitati e per questo si mangia esclusivamente il pane azzimo. La tavola, durante la festa, è ricca di cibi simbolici: le erbe amare che ricordano la sofferenza del popolo ebraico, il pane azzimo, l’agnello arrostito intero, le erbe rosse, un uovo che simboleggia il lutto e la salsa charoseth, usata dagli schiavi ebrei in Egitto.

    Buona Pasqua in Israele si dice A fraylekhn Pesah





    Pasqua in Danimarca

    In Danimarca durante la Pasqua è tradizione addobbare la casa e la tavola con fiori e decorazioni di colore giallo. Per questo i danesi chiamano i narcisi "Fiori di Pasqua".
    Altra usanza molto particolare è quella si scrivere un gækkebrev a un familiare o ad un amico. I gækkebreve sono poemetti o testi in rima senza, però la firma dell'autore che deve essere indovinato da chi riceve il poemetto. Se il destinatario non riesce a smacherare l'autore, gli deve regalare un Uovo di Pasqua.

    Buona Pasqua in Danimarca si dice God Påske



    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 22:08
     
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    Tradizioni pasquali


    Scoppio del carro


    Un appuntamento pasquale caro ai fiorentini, un momento augurale di pace e perdono




    Questa nota cerimonia fiorentina risale addirittura ai lontani tempi della prima crociata, indetta per liberare il Santo Sepolcro dalle mani degli infedeli.

    Nel 1097, al comando di Goffredo di Buglione, Duca della bassa Lorena, i crociati, il cui nome derivò dalla croce rossa cucita sulla spalla destra della tunica bianca che ricopriva l’armatura, partirono per la Palestina e nell’estate del 1099 posero l’assedio alla città di Gerusalemme che espugnarono il 15 luglio.

    Secondo la tradizione fu il fiorentino Pazzino de’ Pazzi a salire per primo sulle mura della città santa dove pose l’insegna bianca e vermiglia. Per questo atto di valore, Goffredo di Buglione gli donò tre schegge del Santo Sepolcro.

    Rientrato a Firenze il 16 luglio 1101, il valoroso capitano fu festeggiatissimo ed accolto con solenni onori.



    Le tre pietre rimasero inizialmente conservate nel palazzo de’ Pazzi e quindi consegnate alla Chiesa di Santa Maria Sopra a Porta in Mercato Nuovo, per poi passare nell’adiacente Chiesa di San Biagio fino a quando, nel 1785, questa fu soppressa. Dal 27 maggio di quell’anno le sacre reliquie vennero definitivamente trasferite nella vicina Chiesa dei Santi Apostoli dove tuttora sono gelosamente conservate.

    Gli storici ci hanno tramandato che dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono nella Chiesa della Resurrezione e, in devota preghiera, consegnarono a tutti il fuoco benedetto come simbolo di purificazione. A questa cerimonia risale l’usanza pasquale di distribuire il fuoco santo al popolo fiorentino. Difatti, dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo, i giovani di tutte le famiglie usavano recarsi nella cattedrale dove, al fuoco benedetto che ardeva, accendevano rispettivamente una fecellina (piccola torcia) per poi andare, in processione cantando laudi, per la città a portare la fiamma purificatrice in ogni focolare domestico. Il fuoco santo veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro.


    Con l’andar del tempo lo svolgimento della festa divenne sempre più articolato per cui venne introdotto l’uso di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati. Non si conosce quando, in sostituzione del tripode, si usarono i fuochi artificiali per lo "scoppio del carro" ma si ritiene che ciò risalga alla fine del Trecento.

    Alla famiglia Pazzi era affidata l’organizzazione del carro e l’onere delle relative spese. Il privilegio di questa antica famiglia cessò nel 1478, per una provvisione della Repubblica che cacciò i Pazzi dalla città a seguito della famosa congiura ordita da essi contro i Medici. I cospiratori vennero uccisi e la Signoria, per cancellare tutto ciò che era legato alla famiglia caduta in disgrazia, ordinò che non si facesse più lo scoppio del carro mantenendo solo, per tradizione, la distribuzione al popolo del fuoco benedetto, che doveva avvenire fra il Battistero e la Cattedrale.



    I fiorentini, però, non gradirono l’abolizione spettacolare dello "scoppio" e cercarono con tutti i mezzi di far revocare la provvisione del governo della Repubblica, e ciò non tanto per rispetto verso la famiglia Pazzi ma perché non volevano che l’offerta del fuoco pasquale ritornasse ad essere effettuata alla maniera semplice usata anticamente, senza più la caratteristica e fragorosa cerimonia oramai divenuta una consuetudine. Pertanto la Signoria ordinò ai Consoli dell’Arte Maggiore di Calimala, amministratori del Battistero, di provvedere ai futuri festeggiamenti così come si usava fare prima della congiura.

    Nel 1494, scossa dalla predicazione di morale cristiana del frate domenicano Girolamo Savonarola, la città cacciò i Medici e un’altra provvisione governativa restituì alla famiglia de’ Pazzi i suoi antichi diritti e privilegi, compreso quello dell’organizzazione del carro del Sabato Santo. Questo carro era inizialmente molto più semplice di quello attuale, ed a causa delle deflagrazioni e delle vampate che sopportava ogni anno, a cerimonia avvenuta, doveva essere quasi del tutto ripristinato. Parve quindi giusto ai Pazzi allestirne uno molto più solido ed imponente che dovesse durare per sempre. Fu, dunque, costruito il grande carro del tipo "trionfale" a tre ripiani, che da secoli, se pur più volte restaurato (anche dopo la tragica alluvione dell’Arno del 1966), gode ottima salute.

    I fuochi di questo carro vengono incendiati da una colomba, o come si dice a Firenze dalla "colombina", la quale altro non è che un razzo dalle sembianze di un bianco piccione.

    L’antica festa ha sempre richiamato una gran folla di turisti, di cittadini e di numerosi contadini della campagna fiorentina che traevano gli auspici per il raccolto dal felice esito della corsa della colombina sulla corda, che doveva svolgersi senza alcun intoppo.



    Se la cerimonia religiosa ha conservato nel tempo quasi immutato il medesimo rituale, l’orario dello scoppio è stato, viceversa, più volte variato. Attualmente nella mattina di Pasqua, scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del Calcio Storico Fiorentino, il carro del fuoco pasquale, detto affettuosamente dai fiorentini "Brindellone", si muove dal piazzale del Prato trainato da due paia di candidi bovi infiorati ed arriva al solito posto, in piazza del Duomo, fra il Battistero e la Cattedrale. I bovi vengono prontamente staccati ed un più moderno filo di ferro, che sostituisce la corda sugnata, viene teso a circa sette metri di altezza, da una colonna di legno, posta per l’occasione al centro del coro, fino a giungere al carro.

    Mentre si procede a questa sistemazione, dalla Chiesa dei Santi Apostoli, nella piazzetta del Limbo, ha principio il corteo-processione preceduto dal Gonfalone di Firenze e dalla bandiera della famiglia Pazzi, con sacerdoti ed autorità, diretto al Battistero dove incominciano le funzioni religiose. Quindi il corteo si trasferisce in Duomo e, alle ore undici, al canto del Gloria in excelsis Deo, viene dato fuoco alla miccia della colombina che, sibilando, va ad incendiare i mortaretti ed i fuochi d’artificio sapientemente disposti sul Brindellone.

    Inizia con fragore lo scoppio assordante e, sia pure in maniera simbolica, la distribuzione a tutta la città del fuoco benedetto. L’imponente mole dell’antico carro si avvolge puntualmente di nubi e scoppi come se l’aria stessa emettesse scintille sempre più luminose. Scintille che ad un tratto non parranno più piccole luci distinte ma una vera pioggia di viola, di rosa, di rosso, di verde, di bianco e di blu. Il profilo del Brindellone scompare del tutto in questo caleidoscopico gioco di colori che, pian piano, unitamente al fumo ed agli assordanti scoppi, si dissipa rendendo nuovamente visibili i marmi del Battistero, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del campanile di Giotto.



     
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    decoriamo la tavola per pasqua








    preparazione della pasta di sale




    Versare in un recipiente una tazza di farina e una tazza di sale fino (esempio 200 grammi di farina e 200 grammi di sale) e aggiungere due cucchiai di colla da tappezzeria in polvere. Aggiungere lentamente dell'acqua a temperatura ambiente fino ad ottenere un composto piuttosto duro. Versare il tutto su di un tavolo e continuare a impastare fino a far diventare la pasta bella morbida e con la consistenza simile a quella del das, che abitualmente adoperano i bambini. Se la pasta si attacca alle mani, aggiungere pochissima farina. Se invece si sgretola, aggiungere pochissima acqua. Il sale fino può essere usato anche frullato finemente. In questo modo l'aspetto dell'oggetto finito risulterà più liscio. A questo punto far riposare il tutto per almeno un paio d'ore, avvolgendo l'impasto in una pellicola trasparente (và benissimo quella che si usa in cucina). Trascorso il tempo mettere l’impasto dentro una busta di plastica ben chiusa. Non deve assolutamente entrare aria altrimenti l’impasto si asciuga. Ora si può passare alla modellazione prendendo solo la parte di materiale che ci serva. Creato l'oggetto, bisogna farlo asciugare. Il miglior sistema è metterlo nel forno di casa a circa 50° e per lungo tempo, anche per 48-50 ore. I tempi di asciugatura variano a secondo della grandezza del pezzo. Si possono asciugare anche all'aria, ma i tempi sono lunghissimi e bisogna avere l'accortezza di riporli in un posto lontano dall'umidità soprattutto di notte.

    I pezzi saranno asciutti quando toccandoli resteranno duri al tatto. Per quanto riguarda la colorazione si possono usare due metodi: il primo è quello di colorare l'impasto prima della modellazione, aggiungendo un poco di colore direttamente nella pasta (tempere, colori da pasticceria, colori ad olio, spezie,ecc.). Il secondo è quello di colorare l'oggetto quando è finito e asciutto. Al termine della realizzazione dei vostri pezzi, non scordatevi di proteggerli dall'umidità con una vernice trasparente a spruzzo oppure liquida da passare con il pennello.




    Creare un disco di pasta di sale in colore marrone di circa 30-35 centimetri di diametro, spesso almeno un centimetro. Mentre si asciuga questo che diverrà il vassoio in pasta di sale della composizione, preparatevi le uova. Acquistate delle uova in polistirolo di otto centimetri di lunghezza e con la colla vinavil incollate su ciascun uovo: Sale grosso, pasta per il brodo, chiodi di garofano, spezie secche, bruscolini, scottex accartocciato, ecc. Quando il vostro vassoio sarà asciutto, incollare al centro un piccolo vassoio di plastica di circa 15 centimetri. Tutto intorno incollerete le vostre uova decorate e asciutte. Dentro al vassoietto di plastica incollerete dei fili di rafia per simulare un nido e al centro appoggerete delle candele di vostro gusto








    i portatovaglioli








    Importante: Colorare la pasta prima della modellazione



    Creare tre rotolini lunghi circa 50 centimetri tutti di uguale dimensione e realizzare una comunissima treccia. Alla fine chiudetela in tondo creando una ghirlanda grande come desiderate voi. Tagliare la pasta in eccesso. Nel punto di giunzione dovrete modellare delle piccole uova colorate con piccoli impasti pre-colorati che "incollerete" alla treccia con un goccio di acqua. Bagnate la parte che desiderate coprire e appoggiateci sopra le piccole uova, che si attaccheranno con facilità. Con uno spremi-aglio spremere un po’ di impasto, in questo caso di colore giallo, per ottenere i filamenti necessari per creare qualcosa di simile alle fattezze di un nido e sistematele sotto le uova sempre con l'aiuto di un po' d'acqua





    nido fermaposto









    Con la pasta di sale giallo-ocra creare un disco di circa 10 centimetri di diametro e spesso circa un centimetro. Con lo spremi-aglio creare i filamenti necessari per formare le pareti del nido. Acquistare tre uova in polistirolo di sei centimetri di lunghezza (si possono trovare nei negozi di bricolages, nei negozi di hobbistica, nelle mercerie ben fornite). Spennellate sopra le uova uno spesso strato di colla vinilica, dopodichè andrete ad incollarci della pastina da brodo, spezie essiccate e triturate, lenticchie bruscolini, ecc…, tutto ciò che potete trovare con facilità nella vostra cucina. Quando il nido di pasta di sale sarà asciutto, incollate dentro qualche filamento di rafia al naturale e le vostre uova asciutte.










    Per la realizzazione occorrono pochi e semplici ingredienti:

    Un cestino di vimini (la cui grandezza può variare da 15 a 20 cm in base alla disponibilità di spazio della vostra tavola).

    Fili di erbetta sintetica( anche fresca va bene potete reperirla dal vostro fioraio di fiducia )

    20-30 uova

    Qualche margheritina gialla

    Il passaggio che richiederà un po’ più di tempo e la colorazione delle uova.
    Procedete in questo modo:

    Mettere a bollire, in una piccola pentola, 500 g di acqua, 1 cucchiaio d’aceto , le uova e bollite per 6-8 minuti, raffreddatele sotto l’acqua corrente, per ottenere uova colorate. Aggiungete per il

    - Verde: spinaci o prezzemolo
    - Verde-oro: bucce di mele
    - Giallo: the o zafferano, oppure camomilla, o radice di curcuma
    - Giallo chiaro: bucce d’arancia o limone, ciuffi di carota, radice di cumino
    - Arancione: buccia delle cipolle bionde
    - Rosso: bucce di parecchie cipolle rosse
    - Rosa: barbabietole rosse cotte
    - Viola: bacche di mirtillo frullate
    - Beige: bicchierino di caffè ristretto
    - Marroni: lenticchie
    - Blu: bollite mezzo cavolo rosso in 1/2 litro di acqua, usate solo il liquido ottenuto dove bollirete le uova, e poi lasciatele nell’acqua per almeno 3 min.


    Per averle di un colore più intenso, dopo averle bollite, lasciatele a bagno per una notte in frigorifero, per averle lucide, invece, passateci l’olio e asciugate strofinando.

    - Per uova marmorizzate: Lessate le uova, poi incrinate il guscio e lasciatele a bagno per una notte nel the con un cucchiaino di aceto.
    - Uova-Decoupage: ritagliate i disegni dai tovaglioli di carta, solo il primo velo con il disegno ed incollatelo sul guscio dell’uovo sodo con l’albume montato a neve, spennellate come se fosse colla.

    Quando le uova sono perfettamente asciutte procedete nella composizione del centro tavola: sistemate l’erbetta in modo regolare lasciando fuoriuscire qualche ramo dal bordo del cestino, posizionate le uova alternando i colori e guarnite con margheritine gialle.

    Non dimenticate che il nostro centro tavola oltre che vivace e colorato è anche molto GOLOSO!!! Le uova sono assolutamente commestibili poichè colorate con ingredienti naturali.



    Edited by gheagabry1 - 8/4/2020, 21:32
     
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    E’ Pasqua nel mondo: curiosità,tradizioni



    Nel nostro Paese, le tradizioni pasquali si differenziano da una regione all’altra. Da Nord a Sud è un susseguirsi di processioni, riti sacri e feste popolari. A Firenze, il giorno di Pasqua si festeggia con l’accensione del fuoco sacro e lo “scoppio del carro”, uno storico calesse trainato da buoi bianchi inghirlandati e scortato da armati, musicisti e sbandieratori. A Enna, come in gran parte della Sicilia, si celebrano cerimonie religiose e folcloristiche durante tutta la Settimana Santa. Particolare interesse suscitano le sfilate in costume medievale delle singole Confraternite verso il Duomo. Nelle tradizioni culinarie italiane, immancabile l’agnello pasquale, la distribuzione delle uova di cioccolato e i dolci a forma di colomba.



    Spagna


    La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d’ulivo.Tempo fa i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e messe da parte in un luogo scuro e umido, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo. Le palme pasquali dono fatte da rami intrecciati, ma ci sono anche i “palmons” ossia rami interi che vengono portati dai bambini in chiesa perché siano benedetti. Esse vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci. E’ usanza appendere alle porte e alle finestre palme e “palmons” per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni. In Catalogna, è costume mangiare una torta pasquale, chiamata “Mona”, decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino . La ricetta è molto semplice, facile e veloce da preparare e adatta soprattutto per i bambini: che poi somiglia molto al dolce tipico del sud Italia.



    Germania



    In tedesco si chiama “Ostern” probabilmente dal nome anglosassone “Eostre” della dea della primavera. Gli aspetti religiosi sono simili a quelli italiani, la festa pasquale in Germania è felicità per la resurrezione di Cristo, ed insieme per il ritorno della primavera. Le scuole chiudono per circa tre settimane. Nessuno lavora il venerdì Santo, sabato e domenica di Pasqua. In questo giorno sacro in cui il bene prevale si attribuisce all’acqua e al fuoco la proprietà di purificare, di favorire la fertilità dei campi, di smascherare i malefici . I fuochi di Pasqua, sono un costume ancora vivo specialmente nella Germania settentrionale, e offrono un incantevole spettacolo notturno. Il fuoco di Pasqua deve essere acceso o con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo “fuoco sacro”. Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà divine: la sera, soprattutto in campagna, si fanno dei fuochi, dove i contadini bruciano tutti rami secchi che trovano e che simboleggiano la fine dell’inverno e la venuta della primavera. La domenica di Pasqua le famiglie fanno insieme la prima colazione. I genitori nascondono i cestini di Pasqua con dolci, uova ed i piccoli regali. Le uova, dipinte a mano e decorate con disegni tradizionali, vengono scambiate fra gli amici. Tempo fa,era abituale in molte regioni che le ragazze del villaggio si presentassero ai loro corteggiatori con un uovo rosso. Per i bambini il simbolo della Pasqua è un coniglietto che la sera prima nasconde le uova nel giardino. Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi. Nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di cioccolato nascoste dai genitori nel giardino o in casa.Molti usano mangiare pesce il Venerdì Santo. Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello.



    Francia



    In francese di chiama “Paques”.
    La celebrazione principale si svolge il Venerdì Santo con una nota solenne. Le campane delle chiese non suonano per tre giorni a partire dal Venerdì Santo fino alla domenica di Pasqua: questo in segno di dolore per la crocifissione di Cristo. Nella prima mattina di Pasqua i bambini corrono veloce nei giardino per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Al loro ritorno, i bambini troveranno le piante di sambuco che nascondono le uova di cioccolato. Attorno alla fine del ‘700, veniva messo da parte l’uovo più grande, che doveva essere destinato al re, che a sua volta lo affidava a maestri della pittura o agli orafi migliori, arricchendoli di pietre preziose, smalti o gemme, trasformandolo in un uovo gioiello.



    Gran Bretagna



    In inglese si chiama “Easter”
    In Inghilterra, una delle cerimonie più sentite è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato alla carità. A Londra nell’abbazia di Westminster vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal Sovrano su di un vassoio d’argento, dopo la cerimonia religiosa. Il Venerdì Santo vive ancora l’antichissima tradizione di mangiare dolci a protezione contro il fuoco. A Preston le uova colorate si fanno rotolare su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati. Altra tradizione è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi. La Pasqua anche è celebrata con lo scambio di uova e altri regali ingegnosi. In particolare si creano cofani o cestini di Pasqua, contenenti mini uova o grandi giunchiglie. I bambini a volte partecipano alle gare organizzate dai ritrovi comunali locali per eleggere il “cofano più bello” e vincere un uovo di Pasqua. Come in Germania, anche il coniglietto fa parte della tradizione pasquale. I negozi ne hanno a migliaia e la gente li compra per regalarli. Altra usanza culinaria è quella degli “Hot-cross buns”, panini caldi che si mangiano il Venerdì Santo. Sono sandwich dolci alla frutta con delle croci sulla parte superiore: i negozi ne vendono migliaia nella settimana precedente la Pasqua. Il nome deriva dal fatto che sopra a ciascuna di queste focaccine è disegnata con la glassa una croce che ricorda la Passione e la Morte di Cristo sulla croce. Una leggenda narra che un tempo una vedova, madre di un marinaio, avesse la consuetudine ogni anno di preparare questi dolcetti per il ritorno del figlio dai suoi lunghi viaggi per mare. Quando un giorno, però, questi non fece più ritorno, inghiottito dai flutti dell’oceano in tempesta, la vedova, sempre secondo quanto si dice, continuò tutti gli anni a preparare gli Hot-Cross Buns che si accumularono così fino alla morte della donna. Ora la sua casa è un pub (The widow’s son, Il figlio della vedova) e a Pasqua il proprietario prepara le focaccine e le vende ai clienti devolvendo parte del ricavato alla Società Britannica dei Marinai. Altra usanza tipicamente inglese è quella di comprare vestiti nuovi da indossare la domenica di Pasqua Esiste anche una filastrocca che si intitola proprio Hot Cross Buns che i piccoli anglosassoni imparano a memoria nel periodo pasquale e durante la primavera che recita più o meno così:

    Hot cross buns!
    Hot cross buns!
    One a penny,
    Two a penny,
    Hot cross buns!
    If you have no daughters,
    Give them to your sons;
    One a penny,
    Two a penny,
    Hot cross buns!




    Danimarca



    A Pasqua, in Danimarca, la tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte. Tradizioni antiche usavano, per l’inizio della Settimana Santa, a dimostrazione del rispetto a Gesù ed alle sue sofferenze, mettere al posto dei batocchi di metallo dei batocchi in legno nelle campane delle chiese per attutire il suono. Per la maggior parte dei danesi la Pasqua oggi significa primavera, narcisi ed altri fiori da bulbo, rami decorati, conigli pasquali e agnelli – e naturalmente uova di cioccolato. Durante la notte tra la vigilia e Pasqua i genitori nascondono le uova colorate attorno alla casa, che i bambini cercano e raccolgono il mattino seguente.



    Finlandia



    In finlandese si chiama “pääsiäinen”. A Pasqua, i finlandesi accolgono la primavera, anche se essa cade alla fine di marzo quando, in aprile, l’ inverno ancora regna. Molto prima di Pasqua, i bambini piantano i semi del loglio in piccoli vasetti. L’ erba verde è un sicuro segno della primavera, anche se germogliano soltanto sui davanzali. I salici sono antiche decorazioni di Pasqua ed i ramoscelli della betulla sono disposti in vasi. Al giorno d’oggi i tulipani, i gigli ed le giunchiglie vengono portati dal continente, infatti questi “particolari” fiori sono fatti a mano, con carta velina e piume tinte. Il significato della Pasqua cristiana non è molto sentito in Finlandia in quanto l’86% della popolazione appartiene alla chiesa Evangelica Luterana e quindi è la ricorrenza è semplicemente un giorno di vacanza. La tradizione vuole che le notti tra il venerdì e la domenica di Pasqua, le streghe escano dai loro nascondigli e volino nel cielo. La Pasqua in Finlandia ha gli stessi riti e tradizioni della vicina Svezia. Durante il pranzo pasquale, si mangiano il “Pasha” a base di formaggio e il “Maemmi”, il tradizionale budino pasquale di segale.


    Olanda



    in olandese si chiama “Pasen” o “Pasen Zontag”. In tutto il paese la Pasqua è celebrata come una grande festa di primavera. La gente si prepara per il pranzo di Pasqua in anticipo, decorando le uova colorate con i fiori e si usa appendere una corona decorata alla porta di casa. Il pane dolce farcito con uva passa ed il ribes, è uno dei piatti favoriti della festività. Anche qui, come in Germania, il coniglietto pasquale nasconde in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Una delle specialità culinarie di questo periodo è il “Paasbrod”, un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.



    SVEZIA



    In svedese si chiama “Påskdagen”e la maggior parte delle celebrazioni avvengonodurante la settimana santa che precede la domenica di Pasqua . Il giovedì santo (o in alcune regioni il sabato) le bambine si vestono da Streghe di Pasqua, ossia befane con grembiuli e scialli scuri, labbra e guance rosse, e viaggiano da porta a porta (stile Halloween) offrendo disegni fatti a mano in cambio di dolci. Questa tradizione risale al medioevo e deriva da una vecchia credenza svedese che narra come le streghe fossero più potenti e distruttive durante la settimana santa. La domenica delle Palme è celebrata con le fronde della palma, mentre la vigilia con i falò. Anche i fuochi d’artificio fanno parte della tradizione. In tutto il paese l’ uovo, simbolo di vita e resurrezione, è presente in tutti gli alimenti e nei giochi di Pasqua. Ogni famiglia partecipa a feste per la colorazione delle uova. I concorsi di decorazione dell’ uovo di Pasqua sono l’attività preferita dei ragazzi e ragazze più giovani. Durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto) e la domenica di Pasqua, gli svedesi festeggiano con un grande pasto mattiniero con uova sode con il guscio colorato, pane, dolci e caffè.


    Grecia



    In greco e latino si chiama “pascha”
    La Pasqua greca, è la manifestazione religiosapiù sacra e importante del paese. Molte sono le tradizioni che legano insieme le diverse generazioni durante queste festività. La settimana santa è dedicata al digiuno, e durante i 40 giorni di preparazione possono essere mangiati soltanto alimenti naturali. Niente carni, latticini, pesci, o pollame. La domenica delle palme, che è il primo giorno della settimana santa, sono serviti soltanto piatti di pesce. Il giovedì santo vengono colorate le uova di un rosso profondo, ad indicare l’anima di Cristo. Queste vengono utilizzata sia come decorazione per lo “sweet-bread” oppure, la domenica di Pasqua durante la cerimonia, vengono rotte e aperte in ricordo del miracolo della rinascita e della resurrezione di Gusù. Il proprietario dell’ultimo uovo rotto viene considerato fortunato. Nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono una candela che successivamente porteranno a casa. Il pranzo pasquale inizia intorno a mezzogiorno per prolungarsi fino alla sera. Il sabato prima di Pasqua, i cibi che saranno serviti la domenica vengono portati in chiesa e benedetti dal prete. I greci festeggiano l’interruzione del digiuno con un grande pranzo composto da alimenti tradizionali come la “soupa mayeritsa” accompagnata da riso alla greca, le uova colorate di rosso, il pane pasquale e la tipica “Maghiritsa”, una zuppa fatta con le interiore dell’agnello.



    Russia



    Per la Chiesa ortodossa russa la Pasqua è la festa più importante dell’anno e nelle città e nei villaggi la si celebra con grande solennità: la messa di mezzanotte, che termina con la scambio di un triplice bacio rituale e un canto composto da inni di esultanza, mentre tutte le chiese scampanano. Lunghe processioni escono da ogni tempio, s’accendono tutte le luci, e fuochi d’artificio; nelle campagne il corteo dei fedeli, una volta ultimata la messa, si avvia con i ceri vacillanti verso il cimitero per rendere onore ai defunti. Nella cittadina di Sagorsk, il rito pasquale inizia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina della domenica le famiglie si recano sulle tombe dei parenti e lì consuma un picnic. Il banchetto è composto da diversi tipi di carne, pesce e funghi. Piatto tipico è il “Pabcha”, una pietanza sostanziosa a base di quark e il panettone pasquale “Kulitch” accompagnato dalla ricotta dolce. In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo. Per il popolo Russo tutti i riti e le festività legate alla Pasqua sono un saluto alla primavera, un segno d’esultanza per il suo arrivo e in questo periodo, si liberano le bestie nei pascoli e ogni contadino per fare ciò usa un ramoscello d’olivo. Il Pope benedice i pastori e santificava le mandrie. I giovani vanno in campagna per spogliare le betulle con i quali compongono delle corone con le quali ornano la testa.

    Romania – Pastele



    Il Giovedì Santo è per i rumeni il giorno dei morti ed è chiamato il “gioia mare” (in italiano “giovedì grande”). In questo giorno si portano in chiesa dolci fatti con farina o con grano bollito ricoperto di zucchero e noci, del vino e della frutta, che sono offerti in memoria dei morti e distribuiti ai vecchi e ai poveri. Il Venerdì Santo si pone davanti alla Croce un tavolo molto alto, in modo che vi si possa passare sotto. Sul tavolo si mette l’epitaffio, un pezzo di stoffa che porta ricamato o dipinto il seppellimento di Cristo, e i fedeli, recandosi in chiesa, portano fiori al Cristo e ai loro morti, passando per tre volte sotto il tavolo sul quale è sistemato l’epitaffio. In Romania a sera si svolge il canto Prohod, una cerimonia affascinante alla quale partecipa tutto il villaggio, diviso in gruppi seguendo il cammino della Croce. Qualcosa che rassomiglia alla nostra Via Crucis. Il sabato mattina donne e bambini fanno la Comunione, mentre gli uomini intervengono alla messa di mezzanotte portando in chiesa un gallo bianco e uova colorate. La cerimonia si conclude con una processione intorno alla chiesa, con le candele accese.

    Edited by gheagabry1 - 8/4/2020, 21:37
     
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    la Pasqua in favole,storielle,storie, filastrocche e poesie






    La leggenda della passiflora




    Nei giorni lontani, quando il mondo era tutto nuovo, la primavera fece balzare dalle tenebre verso la luce tutte le piante della Terra, e tutte fiorirono come per incanto.

    Solo una pianta non udì il richiamo della primavera, e quando finalmente riuscì a rompere la dura zolla la primavera era già lontana...

    - Fà che anch'io fiorisca, o Signore! - Pregò la piantina.

    - Tu pure fiorirai - rispose il Signore.

    - Quando? - chiese con ansia la piccola pianta senza nome.

    - Un giorno... - e l'occhio di Dio si velò di tristezza.

    Era ormai passato molto tempo, la primavera anche quell'anno era venuta e al suo tocco le piante del Golgota avevano aperto i loro fiori. Tutte le piante, fuorché la piantina senza nome.

    Il vento portò l'eco di urla sguaiate, di gemiti, di pianti: un uomo avanzava fra la folla urlante, curvo sotto la croce, aveva il volto sfigurato dal dolore e dal sangue...

    - Vorrei piangere anch'io come piangono gli uomini - pensò la piantina con un fremito...

    Gesù in quel momento le passava accanto, e una lacrima mista a sangue cadde sulla piantina pietosa. Subito sbocciò un fiore bizzarro, che portava nella corolla gli strumenti della passione: una corona, un martello, dei chiodi... era la passiflora, il fiore della passione.

    (Autore ignoto)








    La leggenda della Fata Pasqualina





    Esistono le fate, eccome. Noi esseri umani non le possiamo vedere, ma una volta abitavano il mondo insieme a noi. Poi improvvisamente sono fuggite ed ora abitano nei paesi dei TRA.
    Come, non sapete che paesi sono? Ma sono i paesi che stanno tra tutti i TRA. Un esempio: tra il sogno e la realtà abitano le fate della fantasia; tra il dormi-veglia abitano le fate del mattino, tra il bene ed il male abitano le fate della giustizia e via di seguito.

    Le fate abitavano sulla terra insieme a noi, ed a capo di tutte vi era la fata più bella, più dolce, più giusta che l’universo intero avesse mai creato. Figlia della stella più luminosa era giunta sulla terra per portare amore e pace. Lei aveva creato i rossi tramonti e le splendenti albe, lei era padrona degli eterni ghiacciai, e del blu di tutti gli oceani.
    Con lei l’amore era sovrano, il nostro pianeta conobbe l’epoca più bella di tutti i tempi.
    Le fate vivevano insieme a noi aiutandoci ogni qual volta avevamo bisogno.
    La terra era un paradiso.
    Ma, come accade in tutte le leggende anche in questa esiste un ma, la strega dell’invidia viveva di rancore verso le fate. Lei voleva essere sovrana degli uomini, lei voleva distruggere l’amore, lei odiava gli uomini che amavano le fate. Così pensò che se fosse riuscita a distruggere le fate gli uomini avrebbero adorato solo lei. Quindi se avesse distrutto Fata Pasqualina lei avrebbe vinto.
    Vagò nelle notti senza luna nascondendosi a tutti e raccolse dai sogni degli umani i loro incubi peggiori, creò un sogno talmente pauroso che pure lei rischiò di esserne distrutta. Con questo sogno racchiuso in un ampolla stregata iniziò la ricerca di fata Pasqualina, e quando l’avesse trovata, l’avrebbe obbligata a respirare il contenuto dell’ampolla: così Pasqualina sarebbe morta.

    Ma le fate che tutto percepiscono vennero a conoscenza del piano della malvagia Invidia e avvertirono la loro regina. Pasqualina non riusciva a capire perché Invidia l’odiasse tanto e cercò di sfuggirle.
    Non conosceva però la tenacia che animava quella malvagia strega ed un giorno si trovò quasi prigioniera, Invidia le era alle spalle, l’aveva ormai raggiunta e si apprestava ad aprire la tremenda ampolla per farle respirare il contenuto. La malvagia ormai era sicura, aveva vinto!


    Ma, esistono sempre i ma nelle leggende, passò di lì una piccola gallinella che vedendo la disperazione di Fata Pasqualina le disse:-Presto entra dentro il mio uovo.- e subito Pasqualina si dissolse ed entrò dentro l’uovo della buona gallinella. Invidia cercò in tutti i modi di trovare un apertura in quello strano oggetto che non aveva mai visto. Cercò di romperlo, ma quell’uovo era magico, sarebbe riuscito a romperlo solo chi era animato da buone intenzioni verso le fate.
    Poi, improvvisamente, l’uovo scomparve e nessuno sa dove sia. Le fate, prive della loro regina, decisero di ritirarsi nei paesi dei TRA, e noi uomini ora siamo soli sulla terra.
    Fu da quel giorno che una volta all’anno tutti noi acquistiamo le uova, da allora si chiamano di Pasqua, e le rompiamo sperando che dentro vi sia Pasqualina, ma nessuno ancora l’ha trovata. Vi si trovano solo regali che le fate dei paesi dei TRA ci fanno trovare per ricordarci che loro ci amano ancora.
    Aspettano solamente che da un uovo fatato si manifesti la loro REGINA.
    La terra potrà così tornare ad essere il regno delle fate, e noi felici per l'eternità.








    La leggenda del salice




    Gesù saliva verso il Calvario, portando sulle spalle piagate la croce pesante.

    Sangue e sudore scendevano a rigare il volto santo coronato di spine.

    Vicino a Lui camminava la Madre, insieme ad altre pie donne.

    Gli uccellini, al passaggio della triste processione, si rifugiavano, impauriti, tra i

    rami degli alberi.

    Ad un tratto - Gesù stramazzò al suolo. Due soldatacci, armati di frusta, si

    precipitarono su di Lui, allontanando la Madre, che tentava di rialzarlo "Su,

    muoviti! E tu, donna, stàttene da parte."

    Gesù tentò di rialzarsi, ma la croce troppo pesante glielo impedì.

    Era caduto ai piedi di un salice ...Cercò inutilmente di aggrapparsi al tronco. Allora l'albero pietoso

    chinò fino a terra i suoi rami lunghi e sottili perché potesse, afferrandosi ad essi, rialzarsi con minor

    fatica. Quando Gesù riprese il faticoso cammino, l'albero rimase coi rami pendenti verso terra: perciò

    fu chiamato «Salice Piangente ».








    La leggenda del melograno









    Gesù saliva faticosamente la via del Calvario. Dalla Sua fronte trafitta di spine cadevano gocce di

    sangue. Gli Apostoli, timorosi, seguivano Gesù da lontano, per non farsi vedere; ed uno di essi,

    quando il triste corteo era passato, raccoglieva i sassolini arrossati, dal sangue benedetto di Gesù e

    li metteva in un sacchetto. A sera gli Apostoli si radunarono tutti tristi nel Cenacolo; l'apostolo pietoso

    trasse di tasca il sacchetto per mostrare ai compagni le reliquie del sangue di Gesù; ma nel

    sacchetto trovò un frutto nuovo, dalla buccia spessa ed aspra dentro alla quale erano tanti chicchi,

    rossi come il sangue di Gesù. Era nato il melograno.











    La leggenda del pettirosso






    Gesù era sulla Croce. Le spine della corona che stringeva la fronte si conficcavano nelle sue bianche

    carni facendo uscir grosse gocce di sangue.

    Un uccellino, che volava poco distante, vedendo la sofferenza di Gesù, sentì tanta pietà per Lui.

    Gli si avvicinò con un leggero pispiglio.

    Cosa, disse l'uccellino? Forse rimproverò gli uomini di essere stati cattivi, forse, rivolse a Gesù tenere

    parole di consolazione. Poi tentò di portargli aiuto e, col becco tolse alcune di quelle spine che lo

    torturavano. Le piume dell'uccellino caritatevole si macchiarono di rosso.

    L'uccellino conservò, come prova di amore, quelle gocce di sangue sul suo cuoricino. Gli uomini

    vedendolo lo chiamarono «pettirosso». Ancora oggi tutti gli uccellini che appartengono alla famiglia

    dei pettirossi hanno sul petto qualche piumetta sanguigna.






    L'uovo arcobaleno - Eleonora Bellini





    La mattina di Pasqua nel mio prato
    un uovo arcobaleno ho trovato,
    era un uovo profumato e strano
    non più grande di una mano.

    Quando l'ho aperto, con stupore
    ho trovato sorprese d'ogni colore:
    giallo il sorriso d'un cinesino,
    rosso il canto di un algerino,

    azzurro il sorriso di uno svedese,
    verde la capriola di un portoghese,
    violetta la danza di mille bambine,
    indaco i suoni di mille ocarine.

    E arancione rotondo e paffuto
    un sole caldo di benvenuto,
    un sole caldo paffuto e rotondo
    uguale per tutti i bimbi del mondo






    Edited by tappi - 21/3/2011, 20:36
     
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    Perché la Pasqua non è sempre lo stesso giorno?




    All'inizio del Cristianesimo, la risurrezione (e quindi la Pasqua) era ricordata ogni domenica. Successivamente, la Chiesa cristiana decise di celebrarla soltanto una volta l'anno, ma non tutti era concordi per stabilire una stessa data dell'evento.



    Le controversie terminarono con il concilio di Nicea nel 325 d.C., che affidò alla Chiesa di Alessandria d'Egitto il compito di decidere ogni anno la data.
    Partendo dalle norme dei concilio di Nicea, per le quali la Pasqua doveva cadere la domenica seguente la prima luna piena di primavera, oggi la data si calcola scientificamente, sulla base dell'equinozio di primavera e della luna piena, utilizzando per il computo il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e risurrezione di Cristo.



    La data si trova sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile.
    E' da notare come la data della Pasqua ortodossa non coincida con quella cattolica, perché la Chiesa ortodossa utilizza per il calcolo il calendario giuliano, anziché quello gregoriano.
    Pertanto, la Pasqua ortodossa cade circa una settimana dopo quella cattolica.
     
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    Le tradizioni pasquali nei vari paesi





    Bulgaria


    Nei giorni precedenti la Pasqua si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i "kozunaks" e si colorano uova: il primo uovo deve essere colorato di rosso, perché possa portare la salute. A mezzanotte del Sabato Santo la gente si scambia gli auguri e le uova di Pasqua.




    Danimarca


    A Pasqua, in Danimarca, tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte.




    Finlandia


    La Pasqua in Finlandia ha gli stessi riti e tradizioni della vicina Svezia. Durante il pranzo pasquale, si mangiano il "Pasha" a base di formaggio e il "Mammi", il tradizionale budino pasquale di segale.





    Francia


    Le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Intanto che i piccoli sono occupati a guardare il cielo per scoprire se riescono a vedere le campane, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinché i bambini le trovino più tardi.




    Germania


    Per i bambini il simbolo della Pasqua è rappresentato da un "coniglietto". Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi. Nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova (I genitori nascondono nel giardino o in casa delle uova di cioccolato).
    Altra tradizione sono i fuochi di Pasqua, il cui costume vive ancora specialmente nella Germania settentrionale, e che offrono uno spettacolo notturno veramente affascinante. Particolare curioso è che il fuoco di Pasqua deve essere acceso con mezzi naturali, cioè con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro".
    Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannaturali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccolto e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera.
    Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello.




    Grecia


    In Grecia nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono la candela che recano con sé e che poi porteranno a casa. Dopo giorni di rigoroso digiuno, si pranza con la "soupa mayeritsa" accompagnata da riso alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello.





    Inghilterra


    Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale.
    A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell'abbazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa.
    Il Venerdì Santo vive ancora l'usanza dei dolci, di antichissima tradizione, che un tempo si usava mangiare come protezione contro il fuoco.
    Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo quanto descritto da una leggenda: "Una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns".
    Questi dolcetti sono delle brioches fatte con la cannella e uvetta. Sopra a questi dolci vi è una croce di glassa di zucchero per ricordare la passione di Cristo.
    Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso.
    Un'altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.




    Israele


    In Israele a Pasqua, arrivano da tutto il mondo gruppi di pellegrini dove festeggiano due tradizioni: la Pasqua cristiana e la festa ebraica del "Pesah".




    Olanda


    Durante la Pasqua i genitori nascondono in giardino le uova per il divertimento dei bambini che devono cercarle.
    La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa.
    Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino.
    Una delle specialità culinarie di questo periodo è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.




    Russia


    A Pasqua, in Russia, tutti gli occhi sono puntati sulla cittadina di Sagorsk, dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia.
    Il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua la famiglia Russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic.
    Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il "Pabcha", un piatto sostanzioso a base di quark e il panettone pasquale chiamato "Kulitch" accompagnato dalla ricotta dolce.
    In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo.




    Paesi slavi


    In Polonia, Ungheria e in Cecoslovacchia, durante la Pasqua, i giovani, mediante un antico rito di fertilità, spruzzano le ragazze con l'acqua di sorgente.




    Spagna


    La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d'ulivo.
    Una volta i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità.
    Le palme sono rami intrecciati, ma ci sono anche i "palmons" cioè i rami interi. Questi vengono portati dai bambini in chiesa perché siano benedetti.
    Le palme vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci.
    E' usanza appendere alle porte e alle finestre palme e "palmons" per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.
    In Catalogna, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata "Mona", decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino.




    Svezia


    In Svezia durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto), mentre nei giorni che precedono la Pasqua, i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città.
    Queste usanze risalgono al medio evo, quando si aveva il terrore delle streghe.
    Durante il pranzo pasquale si mangiano uova sode con il guscio colorato.




    Edited by giuliascardone - 23/3/2011, 19:17
     
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    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 19:57
     
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    La leggenda della pastiera napoletana


    pastiera-napoletana-ricetta-2



    Un'antica leggenda racconta che sulla spiaggia le mogli dei pescatori lasciarono nella notte delle ceste con ricotta, frutta candita, grano e uova e fiori d'arancio come offerte per il "Mare", affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a terra e con una rete colma di pesci. Al mattino ritornate in spiaggia per accogliere i loro consorti notarono che durante la notte i flutti avevano mischiato gli ingredienti ed insieme agli uomini di ritorno, nelle loro ceste c'era una torta: la Pastiera. Un'altra leggenda narra invece che la pastiera accompagnasse le antiche feste pagane per il ritorno della primavera; difatti gli ingredienti conservano una forte valenza simbolica. Ecco allora la ricotta, addolcita dallo zucchero: trasfigurazione delle offerte votive di latte e miele tipiche delle prime cerimonie cristiane. Il grano: augurio di ricchezza e fecondità. Le uova: simbolo di vita nascente. L'acqua di fiori d'arancio: presagio di primavera. La versione odierna, probabilmente fu messa a punto in un antico monastero napoletano rimasto ignoto: anche questa, tuttavia, è una supposizione. Comunque sia andata, ancor oggi sulla tavola pasquale dei napoletani questo dolce non può mancare.


    Edited by gheagabry1 - 6/2/2023, 20:27
     
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