bimbi ed animali..una lunga amicizia

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  1. Lussy60
     
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    gatti, bambini e…altri animali


    Sono abbastanza esperta di gatti: vivo con loro fin dalla nascita…e non è un mero modo di dire: ai miei tempi (ho cinquantacinque anni) si nasceva in casa e mi è stato detto che, due ore dopo la mia nascita, Joe, il vecchio gatto di casa dormiva già in fondo alla mia culla (ancora oggi le fusa del gatto mi rilassano), anche mio figlio, appena tornato dall’ospedale, ha trovato due gatte ed una cagnetta ad attenderlo, le due gatte si sono subito sistemate nella culla e la cagnolina sotto, pronte a coccolarlo ed a difenderlo contro tutto e contro tutti!


    Premetto anche che sono figlia di un farmacista e moglie di un medico, ma nessuno dei due ha mai pensato che fosse necessario blindarmi con uno scafandro durante la gravidanza, o mettere mio figlio sotto una campana di vetro!


    Molti, quando si preannuncia una gravidanza allontanano da casa gli animali. Tale precauzione, oltre che crudele, è anche inutile. Molti ginecologi spaventano le clienti con lo spauracchio della toxoplasmosi, però, tale malattia non si contrae specificamente dai gatti, infatti, la toxoplasmosi è causata dal Toxoplasma gondii, un microrganismo che può infettare mammiferi, uccelli, rettili e molluschi e che può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta, inoltre, l’agente patogeno non si trova solo nella carne, ma anche nel terreno in cui abbia defecato un animale infetto (anche una lumaca, un uccello o una lucertola etc.). Poiché non si può vivere in un ambiente asettico, tanto vale vivere normalmente! Una cugina di mio marito, la quale teme gli animali, non ne ha mai posseduti e tanto meno toccati,ed inoltre vive in appartamento, ha ugualmente contratto la toxoplasmosi! Peraltro, chi ha sempre avuto animali o trafficato con le piante è assai probabile che abbia sviluppato i relativi anticorpi, infatti , solitamente tale malattia si contrae in forma lieve. È stato calcolato in vari studi, tra i quali uno pubblicato sul British Medical Journal, che ha coinvolto anche due centri italiani, a Napoli ed a Milano,) che, se si evita di mangiare carne cruda, semicruda e salumi durante la gravidanza, può essere evitato il 41% delle infezioni in gravidanza. Un’altra fonte di contaminazione (accertata recentemente anche da uno studio pubblicato sul British Medical Journal realizzato sulle donne europee) è la terra degli orti e dei giardini.. Ortaggi e frutta fresca devono essere lavati accuratamente sotto acqua corrente.
    Ovviamente, tali studiridimensionano il ruolo del gatto come portatore della malattia, in particolare se si tratta di un gatto domestico, alimentato con prodotti in scatola e la cui lettiera è cambiata tutti i giorni.


    Altra leggenda da sfatare è che la presenza di uno o più animali sia rischiosa per il neonato: in realtà lo aiuta a sviluppare una notevole resistenza alle malattie.



    È anche una leggenda che i gatti tendano a soffocare i neonati : come dimostrazione accludo le foto di mio figlio di pochi giorni insieme alla micia Clementina, ed un poco più grande con Cleopatra e Clementina. Il gatto non soffoca i cuccioli e il neonato rientra nella categoria “cuccioli”. Quando il neonato entra in casa deve essere subito “presentato “ alla parte animale della famiglia: lo annuseranno e, rapidamente lo adotteranno. È,invece, sbagliato allontanarli e non permettere loro di fiutare il piccolo (l’elemento olfattivo è precipuo negli animali). Bisogna anche non suscitare gelosie, continuando a dedicare le solite attenzioni agli animali, anzi, intensificandole, mai emarginando l’animale e manifestandogli affetto soprattutto quando si accudisce il bambino (basta parlargli in tono affettuoso).

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    , che è ritratto a circa 3 anni con Vega e la lupa Napo, non solo non ha mai contratto le malattie infantili oppure,quando è stato contagiato, la malattia si è sempre presentata in forma leggerissima, tanto da non essere facilmente identificabile, pur essendo stato a contatto con gli amichetti che le avevano contratte, ma, ancora oggi che è adulto è estremamente raro che sia colpito anche un semplice raffreddore o da un’influenza! Nessuno in famiglia, inoltre, a mai contratto malattie della pelle o verminosi, anche se è capitato di avere in casa degli animali che, arrivati dalla strada, non erano certamente in condizioni perfette.


    La presenza di animali, inoltre educa i bambini alla gentilezza, infatti un bambino cresciuto a contatto con gli animali è istintivamente gentile e delicato, anche quando gioca con loro (sono i bambini che non hanno avuto mai animali quelli che li stringono troppo forte o li tormentano, anche se con buone intenzioni, perché li confondono con i peluches!) . Educare i bambini ad interagire con gli animali è anche una “misura di sicurezza”, infatti, se il bambino ha ben chiaro come comportarsi con un animale, conosciuto o sconosciuto, la possibilità di incidenti sarà limitatissima, nel presente e nel futuro. Bisogna insegnare subito che l’animale conosciuto va sempre trattato con dolcezza (è stupefacente la pazienza di un qualsiasi animale con un bambino in cui non avverte l’intenzione di “fare il dispetto”), ma che va lasciato in pace quando mangia, che non deve essere svegliato bruscamente e che, quando una femmina ha i cuccioli, prima di toccarli bisogna ottenere il suo permesso. L’altra cosa che il bambino deve imparare subito è che un animale sconosciuto si tocca solo dopo aver chiesto il permesso al proprietario,inoltre, deve anche, da subito, imparare ad offrire all’animale sconosciuto la mano da annusare, col palmo aperto e avvicinandola adagio e dal basso verso l’alto, in modo che il gesto non sia interpretato come una minaccia.


    Quando si legge di cani che aggrediscono un bambino o, comunque, una persona conosciuta, si può essere quasi certi che nel comportamento dell’aggedito è intervenuto un fattore che l’animale ha interpretato come aggressivo. Ovviamente questo discorso va riferito ad animali “normali”, ossia non addestrati all’aggressività indiscriminata (molto spesso l’aggressione avviene da parte di cani mal addestrati alla difesa o alla guardia e dei quali il proprietario non è in grado di valutare la potenziale aggressività),. Va ricordato che il cane, fa la guardia spontaneamente, ma la sua aggressività latente si scatena solo se incoraggiata dal proprietario o dall’addestratore.
     
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18 replies since 14/3/2011, 17:01   4667 views
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