ECCOMI..SONO NATO..(l'isola del neonato)

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  1. Lussy60
     
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    IL BAMBINO NEL PRIMO ANNO DI VITA: COME INTERAGISCE COL MONDO


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    I GIOCHI TRA MAMMA O PAPA' E NEONATO CHE LO AIUTANO A CRESCERE
    Il neonato ha una capacità innata di mettersi in contatto e in relazione con il mondo esterno. Questa capacità gli permette di imparare, fin dalle prime settimane, a conoscere e dialogare con la mamma e il papà e a formarsi una "idea di se stesso".

    Questa capacità innata è stimolata dal comportamento degli stessi genitori, che sanno, senza pensarci sù, interagire col piccolo e aiutarlo a crescere.

    Ecco le modalità con cui generalmente ci relazioniamo con i nostri figli neonati e li aiutiamo a imparare nuove cose sul mondo che li circonda e sulle persone che si prendono cura di loro:
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    ESPRESSIONI DEL VISO: quando ci rivolgiamo a un bambino di poche settimane enfatizziamo le espressioni del viso: se ci potessimo vedere allo specchio ci sembreremmo dei pagliacci. Eppure questo modo di comportarsi dei genitori è molto utile, perché il bambino, fin dalle primissime settimane ha una predisposizione per osservare i volti umani. In altre parole, ai bambini neonati piace più di tutto guardare il viso della mamma e del papà e impara presto a rispondere correttamente alle espressioni che il viso di mamma fa.

    I "PRIMI DIALOGHI": pensate a quando vi rivolgete al vostro bimbo neonato con voce dolce e lui spalanca gli occhi e sembra agitarsi; dopo un attimo si calma e voi spontaneamente gli dite un'altra cosa e allora lui si "illumina" di nuovo, spalancando gli occhi e agitando le manine... questa è una impostazione della relazione che il neonato apprende precocemente ed è la base per la costruzione dei futuri rapporti col mondo e con gli altri. Già dalla terza settimana di vita, infatti, il bambino è in grado di imparare a comunicare col genitore con uno scambio di informazioni, che si alternano tra frasi ed espressioni della madre e risposte di felicità del bambino.

    CONSOLARE IL PIANTO: la stessa sequenza dei "primi dialoghi" è quella che entra in azione quando il bambino piange e poi viene consolato dalla mamma. Presto il bambino impara la sequenza: prima il pianto e poi le coccole, prima il disagio e poi il benessere è proprio da questa sequenza, così importante per lui perché lo fa stare bene, che il bebè impara il meccanismo della conseguenza di due eventi. Inoltre, in questo modo il bambino impara che può determinare in qualche modo il comportamento dell'adulto e così, gradualmente, incomincia a prendere coscienza di se stesso.

    RISPECCHIARE IL BEBE': il piccolo emette un suono o fa una smorfia; la mamma lo imita e il bambino lo ripete e la mamma, nuovamente lo imita. Può sembrare ad alcuni sciocco e invece è importantissimo, perché il bambino in questo gioco si vede rispecchiato nella mamma e impara a prendere coscienza della differenza tra sé e la mamma e delle proprie azioni.
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    IL BAMBINO INDICA COL DITO:
    un gioco che si instaura tra l'adulto e il bambino, nel primo anno di vita, è quello che il bambino indica un oggetto e l'adulto lo nomina e glielo porge. Che soddisfazione per il piccolo! La sua comunicazione con l'adulto è stata efficace! E quello che lo soddisfa più di tutto non è avere quell'oggetto tra le mani, bensì è proprio il successo della sua comunicazione.


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    LE TAPPE DELLO SVILUPPO NEL PRIMO ANNO



    A tre mesi


    A tre mesi il bambino è in rado di esprimere quando ha sonno o ha fame; mostra piacere quando è nudo; nell'interazione con l'adulto passa da momenti in cui è tutto concentrato a guardarsi attorno e soprattutto a guardare le persone, a momenti di rilassamento in cui attende stimoli dal genitore.

    Gira la testa nella direzione di un suono e cerca di riprodurre con i vocalizzi certi suoni che sente.

    E' in grado di esplorare con lo sguardo un oggetto che gli è mostrato dall'adulto; se l'oggetto è nascosto vicino a lui, sotto un panno o una coperta, indugia con lo sguardo sul punto in cui è scomparso l'oggetto.




    A sei mesi

    Verso i sei mesi è in grado di giocare con il proprio corpo, prendendosi i piedini. Fa gorgheggi e lallazioni (lalalala) e urletti ed è in grado di instaurare col genitore un vero e proprio dialogo, attraverso le espressioni del viso e il tatto. Se è lasciato solo troppo a lungo protesta. si volta e cerca con lo sguardo nella direzione da cui proviene un suono o una voce. esplora a lungo un oggetto, guardandolo, manipolandolo e portandolo alla bocca. Si sporge per raggiungere un oggetto e carca di imitare dei semplici gesti proposti più volte dai genitori, come battere con una mano sul seggiolone,...

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    A nove mesi

    Verso i nove mesi esplora e gioca con gli oggetti che ha vicino, gioca con il volto dei genitori: lo tocca, lo esplora con la mano, insiste a provocare certe reazioni mimiche che lo divertono.

    Esplora con lo sguardo un ambiente nuovo. Distingue le persone familiari da quelle sconosciute e di queste ha paura. Dai 6-7 mesi vive l'angoscia di separazione dalle persone familiari.

    Se è chiamato si gira verso la voce. Fa <<ciao>> su invito o spontaneamente e batte le manine. Si diverte a far cadere un oggetto che poi rivuole.
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    A 12 mesi

    Verso l'anno migliora le sue prestazioni nell'esplorazione del genitore, degli oggetti, dell'ambiente esterno. Dice frasi semplici; è attratto da altri bambini. Impara a fare i primi passi; beve dalla tazza e vuole mangiare col cucchiaio da solo. Sa trovare oggetti che sono stati nascosti dall'adulto per gioco.

    Se gli si danno dei pennarelli prova a lasciare delle tracce su un foglio e prova a utilizzare il triciclo o la macchinina.

    Alla conclusione del primo anno di vita il bambino ha acquisito capacità di relazione importanti: è in grado di agire in modo intenzionale, secondo uno scopo che si è prefissato.

    Imparando a camminare sperimenta un positivo senso di "indipendenza" di cui il piccolo è fiero e soddisfatto... infatti spesso quando cammina ride, esprime gioia.
     
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65 replies since 13/3/2011, 18:55   11280 views
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