Quando e' l'ora di fare la nanna....

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  1. Lussy60
     
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    La piccola lumachina



    C’era una volta una ragazza di circa 12 anni di nome Dany che amava molto disegnare. In qualsiasi posto si trovasse, osservava sempre ciò che la circondava e se aveva un foglio ed una matita, riportava su di esso fedelmente ciò che vedeva. Disegnare la faceva sentire realizzata e serena.
    Era una calda giornata d’estate e camminando su una strada fatta di grosse pietre, vide, in una delle fessure, una piccola lumachina che strisciava lasciando una piccola strada fatta dal suo liquido schiumoso. Era così graziosa, color bianco con strisce marroni e nere, che Dany decise di fermarsi a disegnarla. Iniziò subito tracciando le linee del guscio e della testolina con le piccole antenne per poi passare alla coda ed alla scia lasciata sulle pietre. Mentre stava lì attenta ad osservare ogni particolare, le parve che la lumachina girasse le antenne e la guardasse. Pensò che la fantasia le stesse giocando dei brutti scherzi e continuò, ma dopo poco di nuovo le antenne si girarono verso di lei e la guardarono fisso negli occhi.
    Dany fermò la matita e disse: ”Cosa c’è lumachina mia, vuoi dirmi qualcosa? Sembra tu voglia parlarmi!”.
    La lumaca allora si mise a parlare, lasciando Dany meravigliata ma non eccessivamente, perché chi disegna con amore, impara a riconoscere l’anima degli oggetti e ancor di più degli animali.
    Disse: “Sì hai ragione volevo parlarti. Ho bisogno di aiuto ed anche se a noi animali è vietato parlare con voi uomini, so che tu sei diversa, perchè la tua sensibilità ti rende una persona speciale”.
    Dany rispose: “Ebbene dimmi lumachina in cosa posso aiutarti?”.
    E la lumachina: “La mia famiglia è in pericolo, alcune persone hanno acceso un fuoco per bruciare tutte le erbacce che ci sono vicino la mia casa. Io sono stata appena avvisata da un bruco mio amico di andare ad aiutarla, ma con la mia lentezza non arriverò mai in tempo! Ti prego potresti condurmi lì?”.
    Dany non se lo fece ripetere due volte, si infilò foglio e matita in tasca, prese la lumachina nella sua mano e sotto la guida della stessa corse al luogo dove l’incendio stava per distruggere tutto ciò che di più importante esisteva al mondo per la sua nuova amica.
    Mentre correva sentiva sempre più vicino l’odore del fuoco che saliva al cielo. Arrivò in una radura dove tre ragazzi appiccavano piccoli focolai per bruciare le erbacce cresciute con le piogge e che il caldo avrebbe reso pericolose per le case vicine, essendo quello un piccolo borghetto di periferia.
    La lumachina indicò un punto vicino ad un vecchio tronco posto alla destra del focolaio, non ancora incendiato, ma che entro pochi minuti sarebbe stato distrutto dalle fiamme.
    Dany si fece coraggio e si avvicinò ai giovani che potevano avere dai 13 ai 17 anni. La ragazza iniziò a parlare con risolutezza anche se dentro di sé sentiva il cuore battere a mille: “Sono la figlia del Conte che possiede queste terre, mio padre mi ha mandato a dirvi di spegnere immediatamente questo fuoco, altrimenti si vedrà costretto a venire di persona”.
    I tre ragazzi rimasero un attimo sbigottiti e si guardarono tra di loro. Erano stati chiamati dal Conte quella mattina per sbrigare questo lavoro e li avrebbe pagati a lavoro finito con € 10,00 ciascuno.
    Se avessero interrotto il lavoro, probabilmente non sarebbero stati saldati ma se avessero continuato, senza ascoltare quella che a loro avviso poteva anche essere la figlia del Conte, questi non li avrebbe più ingaggiati per altri lavori.
    Allora il più grande disse agli altri due: “Presto prendete i secchi d’acqua e buttateli sul focolaio!”.
    La lumachina tirò un sospiro di sollievo ed anche la ragazza che ringraziò i tre e promise di ricompensarli lei stessa con ciò che avrebbero dovuto guadagnare per quel lavoro il giorno successivo.
    Quindi portò la lumachina nel vecchio tronco, la quale la ringraziò dicendo: “Sei stata molto buona. Che il Signore ti ricompensi per tutto ciò che hai fatto per me e per la mia famiglia. Ma dimmi come farai adesso a spiegare al Conte che sei stata tu ad interrompere il lavoro da lui richiesto?”.
    E la ragazza rispose, non ti preoccupare la tua amicizia vale molto di più di un rimprovero preso da mio padre! Tornerò a trovarti presto”. E così dicendo si allontanò sorridendo e salutando la lumachina che da allora diventò per lei una grande amica, consigliandola nel bisogno con la sua saggezza.

    Fabiola Pietropaolo
     
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