Matisse Henri

Biografia ed Opere

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    Henri Matisse


    Biografia ed Opere



    Autoritratto



    Henri Matisse, pittore, scultore, incisore ed illustratore francese nasce a Le Cateau Cambrésis il 31 Dicembre 1869.
    Nel 1889 intraprende studi di legge a Parigi, si impiega in uno studio legale che lascia presto per dedicarsi alla pittura.
    Dal 1891 al 1892 studia all'Académie Julian di Parigi e, nel 1893, entra come allievo nell'atelier del pittore simbolista Gustave Moreau, il quale lo incoraggia a studiare i grandi maestri esposti al Louvre.
    Dopo una prima relazione dalla quale nacque una figlia, Henri Matisse sposa Amelie Parare dalla quale ebbe in successione due figli, Jean e Pierre.
    Per soddisfare i bisogni della famiglia Matisse trova lavoro come pittore di scene teatrali, mentre la moglie lavora come modista.
    Dopo un inizio pittorico alla ricerca di un proprio stile, Henri Matisse durante una vacanza a Saint-Tropez conosce i neoimpressionisti ed i divisionisti.
    Sue opere figurano al primo Salon d'Automne del 1903.
    Nello stesso periodo inizia la collaborazione con Ambroise Vollard, famoso mercante parigino e, nella sua galleria, Matisse tiene la prima mostra personale nel 1904.


    Finestra aperta




    Notre Dame de Paris




    La gioia di vivere



    Nel 1905 i quadri esposti al Salon d'Automne ottengono critiche severissime.
    Anche se le opere vengono bollate come "indicibili aberrazioni" e gli autori come "fauves" (belve), l'esposizione segnala nascita di una nuova generazione di pittori di cui Matisse ne è caposcuola.
    Tra il 1904 e il 1907 Henri Matisse dipinge alcune opere fondamentali: Luxe, Calme et Volupté, La joie de vivre, Nu bleu, Luxe I.
    Il movimento dei Fauves è il contributo francese alla nascita dell’espressionismo, ma, contrariamente alle correnti tedesche, caratterizzate da atmosfere fosche e contenuti drammatici, il fauvismo rappresenta una variante «mediterranea» e solare dell’espressionismo.
    I colori vivi, vero tratto caratteristico di questo movimento che esprime una indistruttibile «gioia di vivere» e che è la costante in tutta la produzione di Henri Matisse, sono messi sulla tela in maniera violenta, e quasi "sporca".
    I quadri di Matisse hanno la forza espressiva dei lavori di Van Gogh, Gauguin e Cézanne, artisti che con le loro opere lo ispirano.
    Nel 1899 acquista "Le tre bagnanti" di Cézanne, "Testa di fanciullo" di Gauguin e un disegno di Van Gogh


    La musique



    Nei primi anni del '900 Henri Matisse stringe un legame di amicizia con Leo, Gertrude, Sarah e Michael Stein, quattro collezionisti che acquistano le sue opere e lo fanno conoscere agli americani di passaggio a Parigi.
    Nel 1906 il pittore conosce Pablo Picasso e Alfred Stieglitz che, nel 1908, organizza la prima mostra di Matisse nella sua galleria a New York.
    August Vollard, uno dei più famoso mercanti d'arte francese, fa conoscere il lavoro di Matisse al collezionista russo Serghej Schukin, che tra il 1907 e il 1914 acquista molte sue opere.



    Odalisca



    Lo stile di Henri Matisse evolve nella semplificazione delle forme, culminante nei due grandi pannelli "La dance" e "La musique", realizzati tra il 1909 e il 1910 per Schukin stesso.
    Nel 1913 Henri Matisse effettua un viaggio in Marocco, da cui trae ispirazione per una serie di opere famose.
    Nel 1917 si stabilisce a Nizza e, dopo le grandi tele dell'ultimo decennio, si dedica a opere di formato più piccolo, ripetendo temi già sperimentati: interni, nature morte, figure distese.



    Lezione di piano




    Armonia in rosso



    Fra i temi più originali espressi dal pittore, le "Odalische", eseguite fra il 1921 ed il 1927 hanno un posto di notevole importanza.
    Matisse utilizza sempre colori primari stesi con forza e senza alcuna stemperatura tonale, accostando colori complementari per rafforzarne il contrasto timbrico; il risultato è un insieme molto vivace con un evidente gusto della decorazione.
    Il mercato dell'arte in crescita offre nel 1928 occasioni per grandi aste dove alcune opere di Matisse spuntano i prezzi più alti tra quelle degli artisti della sua generazione.


    Odalisca




    Interno rosso


    Nel 1930 Henri Matisse, la cui attività pittorica si svolse per decenni nel tranquillo ambiente familiare, lontano dai clamori della vita mondana, trascorre tre mesi a Tahiti.
    La Kunsthalle di Basilea e il Museum of Modern Art di New York gli dedicano importanti mostre antologiche, mentre il pittore è impegnato con la grande decorazione murale per la Barnes Foundation a Merion.
    Matisse continua la sua ricerca artistica, raffinando il suo stile fino a farlo giungere, in tarda età, alle soglie dell’astrattismo, senza mai perdere il gusto originale per la forza espressiva del colore.


    Creole Dancer




    Ritratto con riga verde


    Nel 1940 si separa ufficialmente dalla moglie, ma l'anno dopo, colpito da un tumore all'intestino deve essere operato due volte, sfiora la morte ed esce dalla malattia debilitato e costretto a letto per molte ore al giorno.
    Dopo alcuni viaggi, nel 1949 il vecchio pittore ritorna a Nizza dove continua il lungo processo di semplificazione delle figure riducendole a principi ornamentali, come dai "papiers découpés" degli anni '50, dai mosaici, dalle vetrate e dalle sculture eseguiti per la Cappella del Rosario di Vence (vicino a Cannes).
    Nel 1950 gli viene assegnato il Gran Premio per la pittura della Biennale di Venezia.





    Caffè arabo



    Matisse è stato il più importante esponente della pittura fauve che, a differenza degli impressionisti, non teneva conto del dato atmosferico, del colore e della luce per portare agli eccessi le tonalità dei verdi, dei rossi, degli azzurri, per fare un quadro con l'azzurro più azzurro e con il rosso più rosso possibile.
    Il pittore seguiva questo sogno anche negli ultimi anni di vita, quando, costretto a letto, dipingeva disteso, con le tele appoggiate sul muro di fronte, con una lunga canna su cui aveva applicato il pennello.
    I colori usati da Henri Matisse rimarranno sempre molto intensi e, rispetto al periodo fauve, di grandissima raffinatezza: se nel momento fauve il colore viene "urlato", nell'ultimo periodo il colore di Matisse è "cantato".
    Henri Matisse muore a Nizza il 3 Novembre 1954.


    Giocatori di bocce




    Vetrata cappella

     
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  2. tomiva57
     
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    La tavola imbandita




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    Data 1896-1897
    Tecnica Olio su tela
    Dimensioni 131 × 100 cm
    Ubicazione Stavros S. Niarchos, collezione privata

    La tavola imbandita (titolo originale La desserte, 1896-1897) è un dipinto di Matisse.

    Esso risale ad un periodo della vita dell'artista in cui più forte è l'influenza dell'impressionismo, con rimandi al realismo e all'arte Giapponese. È un genere di pittura che Matisse stesso definisce alcuni anni dopo "insoddisfacente". Tuttavia contava molto su quest'opera, esposta al Salon de la Société Nationale des Beaux Arts, per guadagnarsi una certa fama.


    La scena

    La Tavola Imbandita raffigura una scena di vita quotidiana: una donna, forse una domestica, che termina di preparare la tavola per il pranzo. La rappresentazione di questo tipo di scena era molto diffuso, basti pensare a La Colazione dei Canottieri, ed era un tema già caro a Matisse nel suo primo decennio di pittore. A questo proposito, ricordiamo tra le sue opere Donna che Legge (1894) e La Domestica Bretone (1896). In particolare la scena a cui Matisse si è ispirato per quest'opera è La Preghiera di Ringraziamento di Chardin (1740). La stessa scena verrà ripresa dieci anni dopo con sostanziali cambiamenti dovuti alla crescente passione per il colore (La Tavola da Pranzo Rossa 1908).

    La natura morta

    Ad un primo sguardo, balza subito all'occhio la ricca tavola che occupa buona parte dell'opera tagliandola in senso diagonale; in questa ripartizione geometrica alcuni critici hanno visto una reminiscenza di arte classica. Ciò che colpisce della tavola è la ricchezza di oggetti che vi si trovano nonché il loro dettaglio. Moreau, accusato di troppa indulgenza verso il suo allievo così commenta l'opera, e la tavola in particolare: “Lasciala così com'è: le caraffe sono bene equilibrate sulla tavola; potrei quasi appendere il mio cappello su quei tappi. Questa è la cosa più importante.” La tavola e ciò che vi si trova sono raffrontabili alle altre nature morte dipinte da Matisse, ricordiamo che la sua prima opera fu Natura Morta con Libri (1890), quali Prima Natura Morta Arancione (1899) e Natura Morta con Arance (1899). Ne La Tavola da Pranzo Rossa invece il ricco assortimento di bottiglie e bicchieri è sparito, la tavola e i suoi oggetti cedono il posto alle pareti dal colore acceso.

    La figura femminile

    Nel dipinto la donna occupa una parte rilevante dello spazio e viene rappresentata nell'atto di sistemare i fiori ornamentali sulla tavola. La figura femminile è costante nei quadri di Matisse, ma considerando le opere che più assomigliano a questa per stile e periodo storico è necessario confrontare La Tavola Imbandita ovviamente con il successivo La Tavola da Pranzo Rossa: qui la figura femminile è ridotta a poco più di uno schizzo e prende una parte più ridotta del dipinto. Ne La Domestica Bretone la serva è posizionata sul margine sinistro e il suo vestito pare pensato per confonderla con la tavola e il rosato delle pareti, onde concentrare l’attenzione sulla tavola al centro. Precedenti rappresentazioni di scene quotidiane vedono figure femminili più in luce, oppure miste alle altre persone in scene di gruppo

    La tecnica

    Sulla tovaglia bianca, i piattini, le caraffe e i bicchieri di cristallo, disposti in file ordinate, creano una natura morta realizzata dal pittore con grande abilità tecnica; è impossibile trovare in essa il benché minimo difetto. Ma la grandezza dell'artista si rivela nel bianco della tovaglia, luminoso ma al tempo stesso riccamente sfumato, nell'intensità delle pennellate di colore arancione e nella tonalità di ombre studiate con grande attenzione. E si rivela anche nella maniera “modernista” (alla Degas) di rappresentare la scena come se la si stesse vedendo dall'alto, secondo lo stile Giapponese.

    La resa della profondità della stanza è opera delle pareti: esse sono in netto contrasto con la tavola bianca e con differenti piani di illuminazione lasciano intuire la grandezza della sala.
    La luce

    La luce proviene dalla finestra visibile sul fondo della sala, ma seguendo le ombre delle bottiglie più scure possiamo ipotizzare una seconda finestra all'incirca alle spalle della donna; artificio questo che permette una illuminazione più uniforme (anche se scarsa in quanto totalmente affidata alla luce solare) della tavola senza togliere realismo alla scena.





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    Nello studio di Moreau Henri Matisse conobbe Albert Marquet, mentre l’amicizia con Andrè Derain nacque nel 1899 all’Accademia Carriére. Nel 1901 Derain presentò a Matisse Maurice de Vlaminck che egli stesso aveva conosciuto per caso in treno.Il gruppo successivamente detto Fauves si era cosi costituito.
    Matisse trascorse diversi anni nel sud della Francia e subì la tragedia delle due guerre mondiali. Nel 1944 dovette soffrire l’arresto della figlia primogenita, che militava nella Resistenza, e quello della moglie.
    La vita di Matisse si svolse per tutto il suo corso nella serenità dell’ambiente familiare, in una casa dal gusto borghese e senza che l’artista desse mostra di condurre un’esistenza ribelle spregiudicata o scandalosa che, invece sembrava dover essere il genere di vita tipico di un pittore innovativo e rivoluzionario.
    Henri Matisse morì a Cimiez, nei pressi di Nizza, l’amata località del soleggiato e caldo meridione francese, il 3 novembre 1954.
    Influenzato inizialmente dall’Impressionismo,da Cèzanne e dalla volumetria ricomposta per larghe campiture di colore, in un secondo tempo,dall’esperienza divisionista;tuttavia il suo animo lo portava verso il piacere del colore e alla pittura intensa come <<gioia di vivere>>. La violenza delle tinte è un modo impiegato dall’artista per affermare se stesso e la propria personalità. I colori sono usati sia puri sia in unione con altri; in particolare i gialli sono accostati al violetto, il rosso al verde,il blu all’arancio,in un rinforzarsi vicendevole dei complementari; e poi gli stessi primari sono disposti affiancati.
    Contrariamente a Van Gogh e a Gauguin, per i quali gli stessi decisi colori a cui facevano ricorso costituivano un’esaltazione di quelli comunque presenti nel soggetto rappresentato, Matisse non cerca la somiglianza cromatica oggettiva. Tuttavia ogni colore ha una precisa funzione nel modellare le masse e nel creare ombre.
    Col tempo la ricerca di Matisse si indirizza verso la semplificazione delle forme, l’essenzialità dei colori, l’uso di tinte contrastanti e di
    linee ritmiche, ornamentali. La vita artistica di Matisse sarà costituita, però, da un continuo alternarsi di fasi in cui l’aspetto decorativo è preponderante e fasi in cui, invece, il naturalismo si rifà sentire forte e imperioso.
    Il collezionista russo Sergej Schtschukin, che nel 1908 iniziò la sua raccolta di opere di Matisse, acquistò un quadro esposto nel Salon d’Automne dal titolo Armonia in blu, tavola decorativa per una sala da pranzo. Nato come armonia in verde, il quadro venne ridipinto varie volte finché, nel 1909, Schtschukin prese in consegna, con sua grande sorpresa, un’ Armonia in rosso . Il tono verde iniziale non dava un sufficiente contrasto con il paesaggio primaverile visibile attraverso la finestra aperta. Ridipinto in blu, il quadro non risultava abbastanza astratto, essendo questo il colore reale del tessuto adoperato come modello. Soltanto il rosso bandiva finalmente ogni sfumatura naturalistica. Benché il disegno si attenga alle regole della prospettiva, il tessuto rosso dai ricami blu, che ricopre sia le pareti che la tavola, riduce l’immagine, con il suo tono dominante, ad una unica superficie piana. Con la vista dalla finestra Matisse riprende uno dei temi preferiti dell’arte post-rinascimentale, al quale dedica molte delle principali opere della sua vita. Il quadro e la finestra sono caratterizzati dalla stessa forma rettangolare, ed in molte opere essi sono a prima vista difficilmente distinguibili l’uno dall’altra. La domestica appare indaffarata a preparare la tavola, come si trattasse di una solenne celebrazione.
    Con La tavola imbandita (armonia in rosso), Matisse ha trasposto il suo quadro del 1897 dall’influenza impressionistica nello stile decorativo. Il tema è lo stesso. La domestica, che appare sul lato destro dell’immagine, ordina gli oggetti sulla tavola: stoviglie, caraffe, frutti e l’imponente alzata con frutta e fiori. Nella Tavola imbandita del 1897 la mensa si perde nella profondità dell’immagine. La domestica sembra essere la creatrice del curato ordine casalingo, mentre nell’ Armonia in rosso ella è ridotta ad una piatta silhouette, la cui posizione delle mani e della testa accentuano l’atteggiamento non più attivo ma subordinato, con il quale si inserisce nel ritmo degli ornamenti sulla parete e sulla tovaglia.


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    La Stanza Rossa 1908

    Matisse ha lasciato un gran numero di disegni a matita dal tratto puro e a carboncino. Ha illustrato con incisioni le Poesie di Mallarmé (1932), gli Amori di Ronsard (1948), le Poesie di Carlo d'Orléans (1950). Ha lasciato più di cinquecento opere tra litografie, acqueforti e legni.
    Negli ultimi anni di vita si è dedicato alla tecnica del collage realizzando composizioni di grande formato o di dimensioni più modeste (fiori e ballerine); notevole anche la sua attività di scultore in bronzo. Matisse ha scritto inoltre dei pensieri sulla pittura in alcune riviste (Note di un pittore nella Grande Revue, dicembre 1908). Indubbia la grande influenza esercitata sulla pittura contemporanea. Sue opere sono in numerose grandi collezioni europee, americane e giapponesi.


    Bibliografia

    Enciclopedia Rizzoli Larousse 2000 - Copyright RCS Libri S.P.A.
    Itinerario nell’ arte –Giorgio Cricco e Francesco P.Di Teodoro- Zanichelli
    Enciclopedia Universale dell’ Arte- Leonardo Arte-


     
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  3. gheagabry
     
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    "Non c'è niente di più difficile per un pittore veramente creativo nel dipingere una rosa, perché prima di tutto deve dimenticare tutte le altre rose che sono state dipinte."

    (Henri Matisse)



    HENRI MATISSE ROSE



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2 replies since 1/3/2011, 21:33   4989 views
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