PITAGORA

matematico, filosofo

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  1. gheagabry
     
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    IPSE DIXIT… la locuzione latina per la prima volta compare negli scritti di Marco Tullio Cicerone nel suo De Natura Deorum, quando nomina i pitagorici che erano soliti definire Pitagora usando la locuzione “Ipse dixit”, ...letteralmente “l’ha detto lui”....nessuno può discutere l’autorevolezza di ....



    PITAGORA


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    Scienziato e sciamano, legislatore e oligarca, taumaturgo e filosofo, anzi inventore dello stesso termine di filosofia, mago e oratore, liberatore di città e musico, iniziatore della razionalità greca ed erede della sapienza esoterica dell’Oriente, fondatore della matematica ricordato soprattutto per un teorema scoperto dieci secoli prima della sua nascita e probabilmente dimostrato dopo la sua morte.


    Nel VI sec. a.C., proprio quando la Grecia, in mano ai tiranni, ai sofisti ed ai retori, era giunta a negare l’esistenza di Orfeo abbandonandosi alla violenza, all’ignoranza e alla brutalità, l’evoluzione del Pensiero si incarnò sulla terra in un grande Illuminato: Pitagora. Nasce a Samo intorno al 570 a.C. Figlio di un ricco commerciante e di una donna di nome Parthenis. La Pizia di Delfi aveva predetto ai genitori ... "Avrete un figlio che sarà utile agli uomini di tutti i tempi".
    Così Diogene Laerzio ci parla della vita di Pitagora....Socrate nelle Successioni dei filosofi dice che Pitagora, interrogato da Leonte tiranno di Fliunte: "Chi sei?", abbia risposto: "Filosofo". Era solito dire che la vita è simile ad una panegiria: come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per commerciare, altri ancora - e sono i migliori - per assistervi, così nella vita, diceva, alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori di guadagno, altri filosofi della verità.
    E così stanno queste cose.


    I maestri di Pitagora furono Ermodamante, Anassimandro e Talete...nonostante gli insegnamenti rivelassero una natura cieca ed inflessibile alla quale l’umanità doveva assoggettarsi, Pitagora non volle darsi per vinto e con l’intuizione percepì l’equilibrio e la sintesi fra tre mondi: cielo (Provvidenza), terra (Fatalità) e umanità (Follia, Dolore, Schiavitù). Intuì la triplice natura dell’uomo e dell’universo, del microcosmo e del macrocosmo coronati dall’unità divina che a sua volta è una trinità. Pitagora vide i mondi muoversi secondo il ritmo e l’armonia dei numeri sacri.
    Pitagora fu costretto a lasciare la sua città in seguito ad una congiura ordita contro la scuola da lui fondata. Pare si rifugiasse a Crotone da dove il suo pensiero si diffuse in tutto il mondo greco.

    Pitagora iniziò il suo viaggio iniziatico in Egitto dove visse per oltre 20 anni, presso i sacerdoti di Menfi cercava la "scienza di Dio". Quando l’Egitto fu invaso dal despota Cambise, Pitagora fu fatto prigioniero e trasportato in Babilonia. Lì venne in contatto con la religione degli antichi caldei, con il magismo persiano e con il mondo ebraico, approfondì le conoscenze dei maghi eredi di Zoroastro.
    Pitagora intuisce che tutte quelle religioni sono i raggi di un’unica verità passata al vaglio di diversi livelli di comprensione a seconda degli strati sociali e culturali, egli disponeva della chiave cioè la sintesi di tutte quelle dottrine nella scienza esoterica. Fondando la sua scuola nel golfo di Taranto, portò la saggezza orientale in Occidente anticipando una sintesi fra ellenismo e cristianesimo.





    Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio.
    L'inizio della saggezza è il silenzio.



    E’ molto probabile che Pitagora non abbia scritto nulla. Aristotele infatti non conosce nessun suo scritto; e l'affermazione di Giamblico (Vita di Pit., 199) che gli scritti dei primi Pitagorici fino a Filolao sarebbero stati conservati come segreto della scuola, non vale se non come una prova del fatto che anche più tardi non si possedevano scritti autentici di Pitagorici anteriori a Filolao. Posto ciò, è molto difficile riconoscere nel pitagorismo la parte che spetta al suo fondatore. Una sola dottrina gli può essere con tutta certezza attribuita: quella della sopravvivenza dell'anima dopo la morte e della sua trasmigrazione in altri corpi... questa dottrina, che fu fatta propria da Platone.


    Tutto è numero



    .... i numeri ....



    Pitagora trasforma le nozioni numeriche degli Egizi in Teoria Generale e Sistematica dei numeri e delle figure geometriche andando assai al di là degli scopi prevalentemente pratici degli egiziani. Una delle principali affermazioni filosofiche di Pitagora riguarda il numero come ESSENZA DEL REALE concepito in un tutto armonico e perfetto (COSMOS). Il principio è il numero, gli elementi del numero sono gli elementi di tutte le cose, l’universo è armonia e numero. La scoperta, che in tutte le cose esiste una regolarità matematica, produsse un’impressione straordinaria e portò a quel mutamento di prospettiva che ha segnato una tappa fondamentale nello sviluppo spirituale dell’Occidente. Esempi di leggi numeriche: anno, stagioni, mesi, incubazione del feto, cicli biologici, ecc.
    I numeri sono principio costitutivo di tutto poichè rendono ragione del perché e come ogni cosa si forma (materia, proprietà, condizioni). Il motivo per cui le cose sono in un modo piuttosto che nell’altro è determinato dalla natura del numero stesso. L’unità è il principio fondante di tutti i numeri, in quanto è ciò che determina il pari e dispari ovvero è ciò che permette di distinguere il limitato e definito dall’illimitato ed indefinito, l’unità è all’origine e fonda la differenza fra finito ed infinito. Partendo dall’opposizione misurabile (finito)/ non misurabile (infinito) si comprende l’intero universo. Pitagora identifica la perfezione con il finito ed il limitato. L’infinito è concetto negativo identificato con l’imperfezione perché rappresenta ciò che, in quanto non misurabile, non è perfettamente conoscibile;
    Uno dei caratteri fondamentali dei numeri è l’armonia, cioè proporzione e progressione aritmetico-geometrica; grazie all’identificazione cose/numeri, l’intero universo è armonico. Tale armonia si esprime in accordi musicali.
    Pitagora ha una concezione geometrica del numero. Esempio: 1= un sassolino; essendo tutte le figure geometriche formate da questi punti/numeri ne deriva che tutte le cose essendo composte da punti sono composte da numeri quindi sono numeri.





    Degli umani contratti altri s’incidono in tavole, ed altri in colonne,
    ma il coniugale contratto si sanziona ne’ figli.



    .... le spirali ....



    Le spirali sono alla base del mondo vivente.
    Il nucleo cellulare è costituito da una lunga catena a spirale, il DNA, riportante l'intero codice genetico.
    Anche la forma di certi organismi può essere a spirale come quella dell'ammonite, vissuto 300.000.000 di anni fa.
    Archimede ne scrisse un trattato, "Sulle Spirali". anche nella natura inanimata scopriamo spirali come ad esempio la galassia a spirale.
    "E se Tutto fosse così talmente palese da essere proprio per questo celato alla verità che i nostri occhi filtrano al nostro cervello?" Quante volte capita di chiederci i fatidici quesiti del tipo “ma perché?” oppure
    “Spero ci sia una giustizia e chi mi ha fatto soffrire così tanto possa a sua volta soffrire.”
    Ma quanti di noi effettivamente sono realmente a conoscenza di quanta filosofia si cela
    in queste imprecazioni, preghiere, o suppliche che siano? Spesso tendiamo a perdere il senso di quella prospettiva che da sempre viene celata dalle grosse istituzioni nei secoli. Una prospettiva che tutti dovremmo tenere presente per una qualsorta di diritto cosmico. Tale visione si vela nel senso più profondo del termine, un senso non solo letterario ma anche artistico e filosofico.
    “Spirali.” Ecco uno dei tanti segreti che compongono la verità. Le spirali. Curve dalle quali nacque l’altrettanto simbolo sacro dell’infinito –l’otto rovesciato- altra espressione dell’andamento intrinseco delle cose.





    ...la musica...



    Fu anche il primo intellettuale occidentale
    a mettere in chiaro le relazioni tra gli intervalli musicali.
    La chiave di questa scoperta fu uno strumento molto semplice chiamato Monocorde,
    costituito da una sola corda tirata su una struttura in legno.
    Usando il monocorde, Pitagora fu in grado di scoprire che la divisione musicale
    creata dall'uomo dava origine a determinati rapporti.
    Esaminando gli intervalli creati da questa divisione, Pitagora scoprì che tutti i rapporti numerici potevano essere espressi. È probabile che la nostra comprensione dei rapporti e del sistema matematico che li governa si basi sulle osservazioni di Pitagora in campo musicale.
    Si dice che abbia detto: "Studiate il monocorde e scoprirete i segreti dell'universo".
    Dallo studio di un unica corda vibrante si potrebbero scoprire gli aspetti microcosmici della vibrazione sonora e, grazie a questo, si potrebbero studiare le leggi macroscopiche che regolano il cosmo.
    Pitagora credeva che l'universo fosse un immenso monocorde, uno strumento con una sola corda tirata tra il cielo e la terra. L'estremità superiore della corda era legata allo spirito assoluto, mentre l'estremità inferiore era legata alla materia assoluta.Attraverso lo studio della musica
    come una scienza esatta è possibile conoscere tutti gli aspetti della natura.
    Egli applicò le sue leggi sugli intervalli armonici a tutti i fenomeni naturali,
    dimostrando la relazione armonica insita in elementi, pianeti e costellazioni.
    Pitagora parlò di "Musica delle Sfere".
    Pensava che i movimenti dei corpi celesti che si spostavano nell'universo producessero un suono.
    Questi suoni potevano essere percepiti da chi si era preparato con coscienza ad ascoltarli.
    La Musica delle Sfere poteva anche essere suonata negli intervalli delle corde pizzicate.
    Per Pitagora ed i suoi studenti la Musica delle Sfere era più di una metafora.
    Si diceva che il maestro greco fosse in grado di sentire i suoni dei pianeti che vibravano nell'universo.
    Per secoli gli scienziati hanno fatto ipotesi sulla relazione tra il movimento dei corpi celesti ed il suono.
    Recentemente, usando avanzati principi matematici basati sulle velocità orbitali dei pianeti,
    un gruppo di scienziati ha abbinato differenti suoni a differenti pianeti.
    Sembra che esista un'incredibile relazione armonica.
    Forse questo antico maestro era davvero dotato di un udito in grado di percepire i movimenti astronomici come suono.



    ...conversando con Pitagora...



    — Racconta: che cosa serve per non perdere il sentimento di felicità?
    — Il Sole della Felicità sorge nel cielo interno!
    Il Cammino si realizza grazie agli sforzi! Gli ostacoli soltanto aumentano le tue forze e fanno accrescere la saggezza nel superare le barriere!
    L’Amore, che illumina da dentro, non si trasforma per colpa degli ostacoli del mondo delle conseguenze!
    Purificandosi noi ci avviciniamo a Lui — al Creatore, alla Fonte del tutto.
    Bisogna diventare la Purezza Primordiale per manifestare Lui!
    Diventa Dio colui, che ha percepito La Volontà Superiore e nello stesso momento è riuscito
    a trattenere acceso il Fuoco Divino che é divampato in lui!
    Tutto quello, che tu vedi è stato creato dal Suo Amore e ogni atomo manifestato dal Suo Amore e dalla Sua Forza.
    Chi ha ricevuto l’iniziazione, deve illuminare con il Fuoco, Che è stato ricevuto, e con se stesso riaccendere la luce nuova — la luce delle conoscenze e dell’amore verso l’Unica Volontà Creatrice — verso il Creatore del tutto!


    “Non ho difficoltà a immaginare un’antologia dei più bei frammenti della poesia mondiale in cui trovasse posto anche il teorema di Pitagora”... “perché?” ... “lì c’è quella folgorazione che è connaturata alla grande poesia, e una forma sapientemente ridotta al termini più indispensabili,
    e una grazia che a non tutti i poeti è stata concessa”
    Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura





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