NILLA PIZZI ...x...

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  1. tomiva57
     
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    Ciao regina della canzone



    Nilla Pizzi si è spenta a 91 anni. Tre settimane fa era stata sottoposta a un intervento chirurgico. Fu la prima a vincere Sanremo.

    nilla-pizzi-morta



    Nilla Pizzi Al Festival di Sanremo dello scorso anno, a 90 anni compiuti, Nilla Pizzi salì per l'ultima volta sul palco dell'Ariston. Quell'incedere incerto, quell'entrata faraonica con tanto di valletti vestiti a festa parve a tutti un'esagerazione di Lele Mora, amico e confidente della cantante. Iperbole forzata di una rassegna che compiva sessant'anni. Eppure, come per magia, l'anziana Regina, catapultata sul palco per quelle regole non scritte ma chiare a tutti dello show-business, appena afferrato il microfono per accennare «Grazie dei fiori» sbalordì ancora una volta: la voce non ballava, l'intonazione sicura, il timbro lo stesso del disco. Meraviglia del creato, con il pubblico in piedi, Nilla Pizzi dimostrò a tutti di che pasta è fatta una vera cantante. «Sono nata nel 1951 con il Festival di Sanremo, prima non esistevo», era solita ricordare, riferendosi ovviamente al suo trionfo nelle prime due edizioni e ai successivi ritorni.

    In realtà proveniva da una lunghissima gavetta, prima e dopo la guerra, dalla natia Sant'Agata Bolognese al primo concorso vinto all'Eiar (non ancora Rai) nel 1942 all'esordio discografico nel 1944, già sotto la guida del maestro Angelini. Diventerà «regina della canzone» dopo i trionfi a Sanremo e lo sarà per tutti gli anni Cinquanta, grazie alla potenza e all'espressività della sua voce e alle oltre quattromila canzoni incise nella sua lunga carriera. Cantare, essere la n.1 ai tempi di Nilla Pizzi non era come adesso. I cantanti venivano tutti dalla radio, non si conoscevano i loro volti, quasi non si pubblicavano fotografie, non c'era la tv, in compenso quelle loro vecchie care canzoni non erano tutte da buttar via. E non erano nemmeno tutte facilissime. I loro maestri avevano un concetto della musica molto alto e il loro lavoro e quello dei cantanti veniva ripagato dal pubblico che aveva una gran voglia di cantarle quelle canzoni. Quando pubblicai «Sanremo 50», sul primo mezzo secolo del Festival, le chiesi una prefazione. Accettò con grande entusiasmo e finì per accompagnarmi in varie presentazioni del libro. Nessuno più di lei poteva raccontare lo spirito e le sensazioni di Sanremo, ma il suo punto di vista non era rivolto solo al passato. «Anche con la Rai ho avuto dei lunghi periodi di turbolenza - ricordava puntigliosamente - mi hanno sempre e solo cercata per farmi cantare «L'edera» e «Papaveri e papere». Ho provato a farmi sentire, a dire che ho inciso migliaia di brani, cantati in varie lingue, che avrei potuto esprimermi anche in qualche altro modo. Macchè». Ha cantato tutto quello che c'era da cantare, vinto tutto ciò che c'era da vincere, incarnando un'epoca indimenticabile e professionalmente irripetibile.

    Forte, coraggiosa, artisticamente generosa, molto sfortunata sentimentalmente. Nel 1939 sposa Guido Pizzi (nessuna parentela), un manovale del suo paese, che dopo poche settimane parte per il fronte. Saprà del suo ritorno soltanto dopo molti anni, quando lei è già famosa e lui si è rifatto un'altra famiglia. Ci sarà qualche pietoso strascico. Vive una love-story con il maestro Angelini che la lancia ma la osteggia negli anni di Sanremo, quando la sua vicenda sentimentale con il collega Gino Latilla infiamma il gossip del tempo. Negli anni Sessanta ha accanto Sante Simeone, che grazie a lei tenta una carriera come autore. Tutti, chi più chi meno, le hanno tolto qualcosa. Affettivamente rimane poco. Rimarrà e molto delle sue canzoni e anche di uno stile e una serietà nell'interpretare il ruolo di cantante ormai estinto.



    Dario Salvatori
    Il Tempo.it.
    13/03/2011



    aaaanillipi




    Nilla Pizzi addio, da operaia della Ducati a Sanremo
    Aveva quasi 92 anni. Martedì i funerali a Milano. Grazie dei fiori e tanti successi.


    Janna Carioli

    E' morta ieri Nilla Pizzi, una delle più famose cantanti italiane, nota come "la Signora della canzone". Aveva quasi 92 anni (li avrebbe compiuti nel prossimo aprile). I funerali martedì a Milano. La camera ardente - annuncia il suo agente Lele Mora - probabilmente domani nella stessa clinica in cui la cantante è deceduta.
    Diventata famosa, negli anni '50, per canzoni come Vola colomba, Papaveri e Papere, Grazie dei fior (guarda una recente interpretazione) e tantissime altre.
    La cantante, prima vincitrice del Festival di Sanremo nel 1951 con Grazie dei fiori (nella foto), avrebbe compiuto 92 anni il 16 aprile. Era ricoverata in una clinica dopo un intervento subito tre settimane fa.

    Da operaia della Ducati al Festival

    Nilla Pizzi nel 1939 era una dei 7.000 dipendenti (più della metà erano donne) della Ducati di Bologna.
    Lo stabilimento all’epoca non produceva motociclette, ma condensatori per apparecchi radio. Lei faceva la collaudatrice.
    Quasi una premonizione per la cantante che proprio attraverso la radio diventò la regina incontrastata della canzone italiana con il suo “Grazie dei fior” vincitrice del primo festival di Sanremo.

    Quando arrivava Mussolini
    Quando Benito Mussolini andava in visita alla Ducati, davanti all’entrata di ogni reparto venivano messe due ragazze, una bionda e una mora per accogliere il duce. Belle ragazze, in genere formose, come volevano i canoni dell’epoca.


    Faceva la parte della mora
    Adionilla (questo era il suo vero nome), in genere faceva la parte di “quella mora”.
    Formosa era formosa e bella era bella, tanto è vero che anche nell’ambito musicale fece strage di cuori. Nota fu la sua storia d’amore con Gino Latilla, che per lei si dice che tentò il suicidio, prima di trovare conforto fra le braccia della bionda Carla Boni. Altrettanto nota e lunga nel tempo, fu la sua relazione con Cinico Angelini, il direttore d’orchestra che a Sanremo diresse innumerevoli edizioni del neonato Festival della Canzone Italiana.


    Una voce profonda, sensuale (e censurata)
    Ma il merito della notorietà musicale di Nilla Pizzi non era il gossip, bensì la voce. Profonda e sensuale… tanto sensuale che nei primi tempi della sua carriera le fu di impedimento.
    Infatti nel 1944 fu allontanata dall’Eiar proprio perché la sua voce, dicevano, era troppo “conturbante” e poco adatta al target di famiglie rurali a cui puntava il regime fascista. La vera rivincita avvenne nel 1951, quando “Grazie dei fior” vinse la prima edizione del Festival di Sanremo. Il Gotha della musica leggera italiana, all’epoca era costituito oltre che da NillaPizzi, da Achille Togliani, Carla Boni, Jula de Palm, Gino Latilla, Giorgio Consolini.

    La surreale Papaveri e papere

    Le coriste Doc del tempo erano due gemelle torinesi: “il Duo Fasano”. Fra le canzoni di Nilla Pizzi forse ancora più nota di “Grazie dei fior”, fu la surreale “Papaveri e papere”. Il testo racconta la storia di un amore impossibile fra un fiore di campo e una piccola oca, che alla morte del suo “alto papavero” (chissà se all’epoca c’erano già riferimenti a noti personaggi?) rimase sola… e impaperata. Nilla Pizzi ha calcato le scene per settant’anni cantando con la sua bella voce.
    La sua ultima apparizione è stata al festival di Sanremo del 2010, come ospite d’onore.


    aaaapizzini













    Suona chitarra





    Tornerai



    La strada nel bosco



    Edited by tomiva57 - 14/12/2013, 18:16
     
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75 replies since 22/2/2011, 10:53   2375 views
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