PACIFICO ( cantautore)

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  1. tomiva57
     
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    Le mie parole

    Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi,
    pronti da scagliare,
    su facce vulnerabili e indifese,
    sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi,
    che accendono negli occhi infinite attese
    sono gocce preziose, indimenticate,
    a lungo spasimate e poi centellinate,
    sono frecce infuocate
    che il vento o la fortuna sanno indirizzare

    Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato,
    un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato,
    sono foglie cadute, promesse dovute,
    che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
    sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio,
    tracciate e poi dimenticate,
    le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire,
    lo ammetto

    RIT.
    strette tra i denti,
    passate, ricorrenti,
    inaspettate, sentite o sognate…

    Le mie parole son capriole, palle di neve al sole,
    razzi incandescenti prima di scoppiare,
    sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare,
    piccoli divieti a cui disobbedire,
    sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo
    che non mi riesce di spiegare
    fanno come gli pare, si perdono al buio
    per poi continuare

    Sono notti interminate, scoppi di risate,
    facce sovraesposte per il troppo sole,
    sono questo le parole,
    dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose
    Sono mio padre e mia madre,
    un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire,
    le parole che ho detto, e chissà quante ancora
    devono venire…

    RIT.
    strette tra i denti
    risparmiano i presenti,
    immaginate, sentite o sognate,
    spade, fendenti,
    al buio sospirate, perdonate,
    da un palmo soffiate








    Fine fine

    Fine, fine, pioggia di piccole spine,
    dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate
    Fine, fine, che allaga tombini e cantine,
    in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate

    RIT.
    Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri,
    batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri
    Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano,
    che abbia tempo per riparare, rifiatare

    Fine, fine, pioggia e corone di spine,
    nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate
    Fine, fine, cadono grani e perline,
    in queste mattine d'estate infiammate a lungo invocate

    RIT.
    Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente,
    lascia che si riposi e non le manchi niente
    Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano,
    vai dovunque per rinfrescare, dissetare

    Vieni ad aiutarmi,
    so che puoi ascoltarmi
    Vieni prima che sia tardi

    RIT.
    Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente
    si riprende respiro e non si sente niente
    Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano,
    che possiamo dimenticare, riposare…



     
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14 replies since 14/2/2011, 16:54   537 views
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