DORI GHEZZI

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    Dori+Ghezzi+dori


    Dori Ghezzi



    Dori Ghezzi (Lentate sul Seveso, 30 marzo 1946) è una cantante italiana.


    biografia


    Gli esordi

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    Riccardo Del Turco e Dori Ghezzi nel 1968


    Comincia ad interessarsi di musica sin da bambina. La sua carriera inizia, grazie un concorso regionale dove si presentò nel 1966 interpretando Io che non vivo di Pino Donaggio, vincendo la manifestazione.
    Qui viene notata da alcuni discografici della Durium che le procurano un contratto.
    Nel 1967 debutta al Festival delle Rose di Roma, dove arriva seconda proponendo una sua versione di Vivere per vivere, brano scritto da Francis Lai per la colonna sonora dell'omonimo film di Claude Lelouch. Alla fine del 1968 incide Casatschok (Giancarlo Guardabassi - Ciotti - Rubaschin), rifacimento del brano scritto dal russo Matvei Blanter Katjuša, che entra in classifica procurandole popolarità e ingaggi televisivi.
    Partecipa a Canzonissima 1969, ma viene eliminata al primo turno.
    Nel 1970 gareggia a Sanremo con Occhi a mandorla, in coppia con Rossano, ma non arriva in finale.
    Dopo alcune cover di brani francesi e inglesi, nel 1972 Dori viene scelta da Wess (già bassista di rhythm and blues negli Airdales di Rocky Roberts), suo collega di scuderia della Durium, per incidere la versione italiana di United We Stand (Voglio stare con te), che verrà pubblicato su 45 giri, riscuotendo un grande successo.

    La cantante continua, comunque, la carriera solista in parallelo con quella del duo, e nel 1972 pubblica il 45 giri Povero ragazzo composto da Roberto Vecchioni che reca nel retro Ed ora son sola scritta da Franco Cassano e Gilberto Ziglioli.
    Nello stesso anno partecipa alla manifestazione "Un disco per l'estate 1972" per proporre Ma chi è che cos'è composta da Umberto Napolitano che riscuote un discreto successo anche in Jugoslavia.
    Nel 1973, come solista, inciderà un singolo denominato Adamo ed Eva, una cover francese di Carrere tradotta da Luigi Albertelli ed Enrico Riccardi, che reca nel retro il brano Non ci contavo più, versione italiana di Ben di Michael Jackson, che la cantante presenta a "Canzonissima".


    Wess-dori

    Il duo con Wess


    La Durium, visto l'enorme successo della canzone Voglio stare con te, fa si che Wess e Dori Ghezzi diventino una coppia canora a tutti gli effetti. Infatti il duo diverrà uno dei più celebri e di maggior successo della musica leggera degli anni '70. Segue una grande quantità di hits discografici, con la partecipazione, vincendo, a importanti manifestazioni canore nazionali ed internazionali, quali Sanremo, Canzonissima e L'Eurofestival.
    Nel 1975 Dori Ghezzi diviene la compagna di vita del cantautore Fabrizio De André e si trasferisce con questi in Sardegna, due anni dopo dalla loro unione nasce Luvi.
    Il duo con Wess, dopo alcune altre incisioni, si scioglie.

    1979: Il rapimento

    DoriFaberB.400
    De André con Dori Ghezzi e la piccola Luvi

    In previsione della nascita della figlia Luisa Vittoria, Dori e Fabrizio De André si stabiliscono nella tenuta sarda dell'Agnata, a due passi da Tempio Pausania.
    La sera del 27 agosto 1979, la coppia fu rapita dall'Anonima sequestri sarda e tenuta prigioniera nelle montagne di Pattada, per essere liberata dopo quattro mesi (Dori fu liberata il 21 dicembre, Fabrizio il 22), dietro il versamento del riscatto, di circa 550 milioni di lire, in buona parte pagato dal padre di Fabrizio De André, Giuseppe.

    Gli anni ottanta: il ritorno da solista


    Dopo quest'esperienza, che segna la vita di entrambi, Dori riprende la sua carriera artistica come solista registrando nel 1980 il 33 giri Mamadodori, album dedicato a Luvi che viene pubblicato sotto una nuova etichetta discografica, la Fado, appositamente creata per l'occasione ("Fado" sta per Fabrizio e Dori).
    Nel 1983 ritorna a Sanremo con Margherita non lo sa, che ottiene il terzo posto, nonché un grande successo di vendite. Il brano incluso nell'album Piccole donne, è composto e prodotto da Oscar Prudente con la partecipazione artistica di Ivano Fossati, che suona in alcuni brani. Vola via, presentata a "Saint Vincent Estate" e Piccole donne, presentata a Vota la voce e Festivalbar sono gli altri singoli estratti dal 33 giri Piccole donne.
    Nel 1984 partecipa alla terza edizione della gara canora Premiatissima, trasmessa da Canale 5.
    Nel 1986 passa alla Ricordi e pubblica il singolo Nessuno mai più (cover di Love you forever dei Giuffria), con cui partecipa al Festivalbar. Il retro del 45 giri era Spezzacuori, dal repertorio di Massimo Bubola.
    Nel 1987 è ancora a Sanremo con E non si finisce mai, tratto dall'album Velluti e carte vetrate; in estate presenta a Riva Del Garda il brano Cercarti (musica P.Cassano - testo A.Cogliati), una delle sue interpretazioni più intense.
    Nel 1989 partecipa per l'ultima volta al Festival di Sanremo con Il cuore delle donne, pubblicando l'omonimo album.
    Il 7 dicembre 1989 a Tempio Pausania, Dori sposa Fabrizio De André dopo sedici anni di convivenza.

    Dori+Ghezzi+1983

    Il ritiro dalle scene e la Fondazione De André

    Nel 1990 deve interrompere la sua carriera artistica a causa di un problema alle corde vocali, e decide di abbandonare le scene. Nel 2005, intervistata da Fabio Fazio nel programma Che tempo che fa, la cantante ha dichiarato, inoltre, la sua forte paura delle esibizioni in pubblico.
    Tuttavia, fa alcune eccezioni: prima accettando, nel 1992, il ruolo di corista nel tour di De André Uomini e donne e successivamente collabora ancora con il marito nell'album Anime salve (1996): la si può sentire nella coda del brano Khorakanè, e insieme alla figlia Luvi nei cori di altri due brani: Dolcenera e A cumba. Un'altra eccezione Dori la farà nel 2002 cantando il brano Il suonatore Jones per Fernanda Pivano, inserito nel documentario A farewell to Beat dedicato alla scrittrice, prodotto da Fandango e diretto da Luca Facchini. Nel 2008 Fiorello la ospita in una puntata della trasmissione radiofonica Viva Radio 2, dove ha ricantato dopo tanti anni i suoi due più grandi successi Un corpo e un'anima e Margherita non lo sa.
    L'11 gennaio 1999 muore il marito Fabrizio De André. Dopo la scomparsa, Dori si è dedicata alla tutela e all'amministrazione del patrimonio artistico del cantautore e, attraverso la Fondazione Fabrizio De André Onlus a lui dedicata coadiuvata dal Centro Interdipartimentale di Studi Fabrizio De André presso l'Università di Siena, a una sempre più vasta partecipazione del pubblico, promuovono eventi e iniziative con una particolare attenzione al rispetto filologico della sua arte.

    Wess

    Il 21 settembre 2009 muore in USA il suo partner musicale degli esordi, Wesley Johnson, conosciuto come Wess, per una crisi asmatica.
    In un'intervista rilasciata subito dopo la notizia della morte di Wess la cantante dice: "Ricordo il periodo insieme come uno dei più belli e divertenti del mio lavoro. Era una persona squisita, un artista e un bassista forse neppure conscio delle sue grandi possibilità. Se posso definirmi una professionista lo devo a lui; da lui ho imparato il mestiere, lui era l’artista io la corista".




    discografia

    Discografia Solista

    Album

    1973 - Dori Ghezzi
    1979 - Casatchock (Start, S 40060)
    1980 - Mamadodori
    1983 - Piccole donne
    1987 - Velluti e carte vetrate
    1989 - Il cuore delle donne

    Singoli

    1967 - Vivere per vivere/L'amore ha ucciso
    1968 - Isabelle/Mi domandi con gli occhi
    1968 - Pagina uno/L'ultimissima volta (Durium, Ld A 7579)
    1968 - Casatshock/Per un anno che se ne va (Durium, Ld A 7606)
    1969 - La mia festa/Fiori sul soffitto (Durium, Ld A 7646)
    1970 - Occhi a mandorla/Un bacio no due baci no (Durium, Ld A 7668)
    1970 - Quello là/Ma che strano tipo
    1971 - Bluebirds over the mountain/Why don't you believe me - stampa internazionale
    1971 - Gli occhi di quella/Why don't you believe me - stampa internazionale
    1972 - Povero ragazzo/Ed ora son sola
    1972 - Ma chi è che cos'è?/Uomo uomo
    1972 - Quien sera como es/Ma chi è che cos'è - stampa argentina
    1973 - Adamo ed Eva/Non ci contavo più
    1980 - Mamadodori/Stringimi piano, stringimi forte (Fado, FDNP 3001)
    1983 - Margherita non lo sa/Luna park (Fado, FAD 35001)
    1983 - Vola via/Stella bionda (Fado, FAD 35003)
    1983 - Piccole donne/Vola via (Fado, FAD 35003)
    1986 - Nessuno mai più/Spezzacuori (Dischi Ricordi], SRL 11039)
    1987 - E non si finisce mai/Cosa voglio da te (Dischi Ricordi], SRL 11050)
    1989 - Il cuore delle donne/Che cielo vuoi (Fonit Cetra, SP 1873)


    Discografia con Wess

    33 giri

    1973 - Wess & Dori Ghezzi (Durium, ms Al 77330)
    1974 - Un corpo e un'anima (Durium, ms Al 77359)
    1975 - Terzo album (Durium, ms Al 77370)
    1976 - Amore bellissimo (Durium, ms Al 77382)
    1976 - I nostri successi (Durium)
    1977 - Insieme (Durium, LPS 40.020)
    1979 - In due (Durium, ms AL 77403 )
    2000 - Tu nella mia vita (Durium, LPS 40.101)

    45 giri

    1972 - Voglio stare con te/There's Gonna Be A Revolution (Durium, CN A 9332; lato A con Dori Ghezzi; lato B Wess & The Airedales)
    1973 - Tu nella mia vita/Sentimento (Durium, CN A 9335)
    1974 - Noi due per sempre/Se mi vuoi ancora bene (Durium, CN A 9336)
    1974 - Un corpo e un'anima/Sempre tu (Durium, CN A 9338)
    1975 - Era/...e siamo qui (Durium, CN A 9339)
    1975 - E' l'amore che muore/Tutto bene (Durium, CN A 9340)
    1975 - Uomo e donna/Cielo (Durium, CN A 9341)
    1976 - Come stai, con chi sei/Più ti voglio bene (Durium, CN A 9343)
    1976 - Amore bellissimo/La sola cosa che ho (Durium, CN A 9344)
    1977 - Canzone a Leopardi/Come la prima sera (Durium, CN A 9346)


    uncorpoeunanima



    Edited by tomiva57 - 8/11/2013, 18:11
     
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    Dori Ghezzi - 1974

    Tracce:
    ssie

    A1 Io Sto Bene Con Te (Yesterday One More) 4:00
    A2 Stagioni Fuori Tempo (Le Moribond) 3:15
    A3 Ora E' Tardi 3:09
    A4 Billy Non Far L'Eroe (Billy Don't Be A Hero) 3:45
    A5 Jessie 3:21
    B1 Mai (Mal) 4:09
    B2 Che Fallimento (Dark Lady) 3:49
    B3 Pero' Nel Buio 3:30
    B4 Adesso Vai 2:50
    B5 Proviamo A Innamorarci (Ca N'arrive Qu'aux Autres) 2:15
    B6 Non Ci Contavo Piu' (Ben) 2:34


    da: discogs.com






    Non ci contavo più



    Edited by gheagabry - 20/7/2016, 21:29
     
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    mamadodori


    Mamadodori



    « ...Stringimi piano stringimi forte, fammi pensare più dolce la sorte, fammi sognare tutto quel che sarà mentre vola un aereo nell'azzurrità... »

    (Stringimi piano stringimi forte)


    Mamadodori è un album della cantante italiana Dori Ghezzi, pubblicato nel 1980.


    Il disco

    L'album, suo primo vero lavoro da cantante solista, nasce dopo l'esperienza del rapimento avvenuta nel 1979. Prodotto da Oscar Prudente, pubblicato dall'etichetta Fado appositamente creata per l'occasione ("Fado" sta per Fabrizio e Dori), l'album è dedicato alla figlia Luvi, partendo dalla title-track Mamadodori. Contrariamente a quanto può sembrare dallo stile dei pezzi, nessun brano porta la firma del compagno (e poi marito) di Dori Fabrizio De Andrè, che comunque collabora alla realizzazione dell'album.



    Tracce

    Mamadodori (Cristiano Minellono – Oscar Prudente)
    Il gatto (Cristiano Minellono – Rodolfo Grieco)
    Anni fa (Cristiano Minellono – Gino De Stefani)
    Viva l'amore (Cristiano Minellono – Angelo Sotgiu)
    Mio signore(wo-ya-ya) (Cristiano Minellono – T.Osei)
    Era notte (Cristiano Minellono – Oscar Prudente)
    Buongiorno (Cristiano Minellono – Gino De Stefani)
    Stringimi piano stringimi forte (Massimo Bubola)
    Mi mandi in bianco (Young Girl) (Sue Saad e James Lance) – Adattamento di Cristiano Minellono


    da Wikipedia
    foto: dorighezzi.alteravista.org







    Mamadodori






    Il gatto






    Anni fa



    Edited by tomiva57 - 17/7/2013, 16:12
     
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    Mio signore(wo-ya-ya)





    Era notte





    Buongiorno



    Edited by tomiva57 - 17/7/2013, 16:17
     
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    Stringimi piano stringimi forte



    Edited by tomiva57 - 17/7/2013, 16:20
     
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    Solo momento












     
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    Piccole donne



    « ...Una stella bionda,
    una stella buona,
    una stella bionda
    quando sbagli ti perdona... »


    (Stella bionda)

    Piccole donne è un album della cantante italiana Dori Ghezzi, pubblicato nel 1983.


    Il disco

    L'album viene messo in commercio successivamente alla partecipazione al Festival di Sanremo 1983 di Dori Ghezzi con il pezzo Margherita non lo sa che ottiene un terzo posto al festival e buon successo di vendite.
    Altri singoli estratti e portati al Festivalbar e ad altre manifestazioni canore di quell'anno sono la title-track Piccole donne e Vola via.
    Va segnalata la partecipazione artistica di Ivano Fossati che suona la chitarra in alcuni brani. Tutti i pezzi sono firmati per la musica da Oscar Prudente e la stesura di tutti i testi è affidata al paroliere Oscar Avogadro, che in molti testi, coerentemente al titolo del disco, fa riferimenti all'universo femminile, raccontando di "piccole donne" e dei loro pensieri e sentimenti.


    Tracce

    Testi di Oscar Avogadro (tranne ove indicato diversamente), musiche di Oscar Prudente.


    Piccole donne
    Vola via
    Stella bionda – Testo di Oscar Avogadro e Carlo Facchini
    Luna park
    Margherita non lo sa
    Notte
    Quando dormi
    Ma che festa sarà


    da Wikipedia
    foto web








    Piccole donne






    Vola via





    Stella bionda


    Una stella per chi va e per chi rimane solo
    per Maria che non vuol dire la sua età nelle notti senza cielo
    una stella bionda che comunque vada ti disegna l'onda illumina la strada
    e per gli amori che si spengono al mattino come lucciole d'agosto
    una stella che d'accordo col destino ti rimetta il cuore a posto
    per chi è seduto sopra un treno che non parte e crede d'esser arrivato
    per chi non sa che gli truccavano le carte e pensa quant'è sfortunato
    una stella bionda una stella buona una stella bionda quando sbagli ti perdona
    e per te che hai gli occhi chiari come i miei ma stai guardando più lontano
    una stella per il giorno in cui vorrai lasciare andare la mia mano
    una stella bionda che assomiglia al sogno una stella bionda quando ne hai bisogno una stella bionda una stella buona ti disegna l'onda quando sbagli ti perdona..



    Edited by tomiva57 - 17/7/2013, 16:55
     
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    Margherita non lo sa


    Un amore una bugia
    Ali per scappare via
    Delusioni senza età
    Le ritrovi un po' più in là
    Sotto questo cielo
    Marinai con gli occhi chiari
    Nostalgie di desideri
    Poliziotti senza orari
    Ballerine e giocolieri sotto questo cielo
    Margherita non lo sa
    Che la vita è tutta qua
    E continua a non trovarsi nello specchio
    Margherita veste male
    Dice niente di speciale
    E sorride accarezzandosi il ginocchio
    Chissà quando finirà
    Questo inverno col suo gelo
    Quando il mare dormirà
    E la luna ballerà sotto questo cielo
    Margherita non lo sa
    Ma capisce che non va
    Si nasconde dietro un'altra sigaretta
    Poi mordendosi la mano
    Dice adesso dove andiamo
    Inseguita come sempre dalla fretta
    Quando il mare dormirà
    E la luna ballerà sotto questo cielo
    Margherita è una bugia
    Margherita amica mia
    E di chi ha paura di spiccare il volo
    è soltanto un'illusione
    Affacciata ad un balcone
    Che diventa donna sotto questo cielo
    Margherita.

     
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    Velluti e carte vetrate



    « ...Giorni chiari, i miei respiri nei tuoi,
    giorni scuri nuvole sopra di noi...
    Batte in testa incontenibile una gran voglia di te...
    Come velluti e carte vetrate io e te... »


    (Velluti e carte vetrate)


    Velluti e carte vetrate è un album della cantante italiana Dori Ghezzi, pubblicato nel 1987.

    Il Disco

    L'album, primo lavoro di Dori per la casa discografica Ricordi, esce dopo la presentazione al Festival di Sanremo 1987 del pezzo E non si finisce mai, che ottiene un buon successo come singolo. Altri brani estratti come singoli sono Cercarti e Vanità, presentati a varie manifestazioni canore di quell'anno. Tutti i pezzi dell'album, molto raffinati e curati negli arrangiamenti, sono stati scritti per la musica da Piero Cassano e per i testi da Adelio Cogliati.


    Tracce

    Testi di Adelio Cogliati (tranne ove indicato diversamente), musiche di Piero Cassano.


    Solo un momento
    E non si finisce mai
    Donne senza età
    Cercarti
    Vanità
    Mi manchi tu
    Cosa voglio da te – Testo di Adelio Cogliati e Claudia Ferrandi
    Velluti e carte vetrate


    da Wikipedia
    foto web







    Solo un momento






    E non si finisce mai






    Cercarti

     
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    Vanità








    Cosa voglio da te






    Velluti e carte vetrate

     
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    Il cuore delle donne


    « ... Il cuore delle donne cambia età, è un albero d'inverno e fiorirà, il cuore delle donne sei tu che non tremi più... »

    (Il cuore delle donne)


    Il cuore delle donne è un album della cantante italiana Dori Ghezzi, pubblicato nel 1989.


    Il Disco

    L'album segna l'ultimo lavoro dell'artista, che dopo questo LP non inciderà più nessun pezzo. Il disco contiene la canzone title-track Il cuore delle donne che Dori portò al Festival di Sanremo di quell'anno. Inoltre è presente nell'album anche il singolo Atlantic bar presentato al Festivalbar dall'artista. Ritorna a scrivere per Dori il paroliere Oscar Avogadro, che si occupa della stesura dei testi di tutti i pezzi come per l'album Piccole donne del 1983. L'album si distacca relativamente dallo stile e dalle sonorità dei lavori precedenti della cantante, mostrando una certa evoluzione artistica dell'interprete.

    Tracce


    Testi di Oscar Avogadro (tranne ove indicato diversamente), musiche di Mauro Paoluzzi.


    Il cuore delle donne – Testo di Oscar Avogadro e Roberto Ferri

    Invece tu
    L'altra metà
    Si può fare – Cover del brano Wicked woman di Heatlie Bob/adattamento di Oscar Avogadro
    Atlantic bar
    Eppure l'attrazione
    Che cielo vuoi
    Dietro l'ultimo rock



    da Wikipedia
    foto i.ebayimg.com






    Il cuore delle donne






    Invece tu





    Atlantic bar

     
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    La discografia di Dori Ghezzi e Wess la potete trovare nel post di Wess
     
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    LE INTERVISTE DEL VENERDÌ
    Dori Ghezzi



    «La mia fortuna è stata avere tanti amici Fabrizio? Non amava vincere né perdere»

    di Edoardo Segantini

    Dori nonna. Le due parole convivono difficilmente, perché Dori Ghezzi («Bo» per il marito Fabrizio de André) l’aspetto della nonna proprio non ce l’ha. Mantiene la sua consueta aria di eterna ragazza, dolce e determinata. Il neonato, figlio di sua figlia Luisa Vittoria (Luvi) e del suo compagno Robin, si chiama Demetrio come Demetrio Stratos, il cantante degli Area con cui Fabrizio e Dori collaborarono negli anni Settanta. Il nome è stato scelto dal padre, ma esiste anche una correlazione musicale: gli Area facevano parte, con Finardi, una giovanissima Nannini e la stessa Dori Ghezzi, allora in coppia con Wess, di un gruppo di cantanti riuniti nell’agenzia di spettacolo di Adele Di Palma (agente storica di Fabrizio), che organizzava i tour e i concerti. «Essere nonna è bellissimo — dice Dori, seduta nel salotto della sua casa milanese, in zona Fiera — ma avrei voluto diventarlo prima, quando avevo più energie e più tempo davanti a me. E’ un bambino con grandi occhi e uno sguardo intenso. A pochi mesi è già molto alto, ovvio che non mi assomiglia». Di Luvi il padre Fabrizio diceva che ha «la lacrima in gola»: una voce melodiosa e ricca, che dai genitori ha preso l’intonazione, la limpidezza e la profondità, mescolandole con una sua speciale eco dolorosa. Non ha voglia di esibirsi ancora? «Per ora canta solo per il suo bambino. Penso che, come mamma, sarà più brava di me: non autoritaria, ma un po’ più severa, o almeno aspirante tale». Dori Ghezzi è una donna impegnata, intensamente, nella Fondazione De André. Un ruolo in cui esprime le sue qualità di organizzatrice e promotrice instancabile, prolungando nel tempo la memoria e l’attualità culturale di Fabrizio de André, girando per l’Italia e l’Europa, dove la portano gli eventi legati all’artista scomparso nel 1999. «Accanto a Fabrizio — dice — credo di aver esercitato una funzione positiva: ma quanto al ruolo della Fondazione non so, lui ha lasciato un segno così profondo che la sua eredità sarebbe stata comunque indelebile».

    Il senso dei soldi
    Il senso pratico di Dori (e il particolare senso del denaro del marito) emergono bene da un episodio che risale al periodo in cui lei e Fabrizio stavano avviando l’attività di allevatori nella proprietà dell’Agnata, vicino a Tempio Pausania, in Sardegna, dove poi sarebbero stati rapiti. «Eravamo a Como, ospiti di Krikor Mintardjan, il fondatore della casa discografica Durium, e della sua compagna Liliana Azzolini (amica storica di Dori e oggi suo braccio destro nella Fondazione, ndr) e si giocava a poker, un gioco che a Fabrizio, bravissimo a scopone scientifico, non piaceva. Lui non amava vincere né perdere, e quella sera perse parecchio. A fine partita, con un sorriso impacciato, mi disse: “Bo, ti secca fargli un assegno?” Gli risposi: “Non preoccuparti, hai perso solo il valore di una vacca gravida”». Dori Ghezzi ha vissuto in mezzo a gente di talento (compreso il suo): la musica e le voci di Fabrizio, Cristiano e Luvi; l’intelligenza professionale del cognato Mauro, celebre avvocato, e del suocero Giuseppe de André, tra i principali imprenditori italiani del dopoguerra. «Ma soprattutto — dice — ho avuto e ho la fortuna di avere tanti amici, che si sono visti nei momenti di gioia e in quelli bui. Per non scordare nessuno tra i viventi, cito solo Fernanda Pivano, di cui spesso riprendo a leggere i diari, e che ci ha lasciato nel 2009, a 92 anni. Mi manca la sua vivacità, il suo calore, la sua apertura mentale. La sera era lei che portava fuori me, e non il contrario. Da quando se n’è andata, devo ammetterlo, mi sono un po’ chiusa». Lo scirocco scuote le piante della terrazza che circonda l’appartamento, in un piovoso pomeriggio milanese. «Fabrizio era un genovese irriducibile, cresciuto nello splendore di Villa Paradiso ad Albaro — spiega Dori —. Amava questa casa ma non Milano, almeno all’inizio, perciò aveva voluto una barriera vegetale che gli precludesse la vista esterna. In seguito, col tempo, aveva imparato ad apprezzare la città e le sue molte virtù».

    Quello che amo
    Che musica sente oggi, a proposito, Dori Ghezzi? «Mi piacciono i grandi artisti del passato, come Nat King Cole e Muddy Waters, ma anche alcuni interpreti di oggi. Sulla scena internazionale, la più bella voce in assoluto è quella di Paolo Nutini, il cantautore scozzese di origine italiana, di 27 anni». Al cinema va poco, i film li vede soprattutto in tivù. E dalla tivù arriva una novità: entro l’anno prossimo, se i contatti in corso andranno a buon fine, dovrebbe essere realizzata la fiction su Fabrizio de André, con la regia di Luca Facchini, già autore di un documentario su Fernanda Pivano (A Farewell to Beat). Il racconto copre l’arco di tempo che va dall’inizio della sua carriera fino all’uscita dell’album Le nuvole, nel 1990.

    L’ingratitudine
    «La sceneggiatura, scritta da Luca con Francesca Serafini e Giordano Meacci, è già pronta. Così come sono stati individuati alcuni attori: nella parte di Luigi Tenco, ad esempio, abbiamo avuto la disponibilità di Filippo Timi. Ci piacerebbe Valerio Mastrandrea per un’altra parte molto importante. Inoltre abbiamo avviato contatti con un altro attore famoso che reciterà nella parte di Giuseppe de André, il padre di Fabrizio, che nella storia gioca un ruolo chiave; mentre non abbiamo ancora scelto il nome di chi indosserà i panni del protagonista e miei». Dori non commenta le affermazioni di Francesca, figlia di Cristiano de André, che, ospite di una trasmissione televisiva (Domenica Live) ha accusato il padre e la stessa Dori — nota per la sua generosità in famiglia e fuori — di averla abbandonata. Però racconta un aneddoto orientale sul tema dell’ingratitudine umana: «Un tale incontra un amico e gli dice: “Lo sai che Tizio parla tanto male di te?” “Strano — ribatte l’altro —: non gli ho mai fatto del bene...”». e-mail: [email protected]

    4 dicembre 2014 | 21:02


    Fonte:
    © http://www.corriere.it/cultura/14_dicembre...f49797245.shtml
     
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