DUBLINO ed IRLANDA

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  1. gheagabry
     
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    Un battere leggero sui vetri lo fece voltare verso la finestra. aveva ripreso a nevicare. assonnato guardava i fiocchi neri e argentei cadere obliqui contro il lampione. era venuto il momento di mettersi in viaggio verso ovest. i giornali dicevano il vero: c'era neve dovunque in Irlanda. Neve cadeva su ogni punto dell'...oscura pianura centrale, sulle colline senza alberi; cadeva piano sulle paludi di Allen e, più a occidente, sulle fosche onde rabbiose dello Shannon....James Joyce



    DUBLINO




    Nell'immaginario di molti Dublino vuol dire scogliere e birra, grandi distese verdi, pecore e suggestive vestigia di popolazioni del neolitico, un'immagine stereotipata, da cartolina, arricchita di spessore dalla secolare lotta per l'indipendenza. L'Irlanda, piegata e mai spezzata al volere colonialistico dei vicini inglesi, sta ora espandendosi economicamente tentando di recuperare il tempo perduto senza perdere se stessa, la propria identità, la sua storia e la sua musica. Una città difficile da rappresentare per immagini, difficile perché porta la sua bellezza dentro, nei suoi giardini, nelle sue case georgiane, nella sua università, nei suoi pub e soprattutto nella sua popolazione. Una popolazione particolare, simpatica, espansiva e molto ospitale, emozionante per chi sa aprire il cuore e cercabei ricordi più che souvenir.
    Come tutte le capitali del mondo, Dublino è al centro della cultura nazionale, fatta di storia e di orgoglio, di ospitalità e semplicità
    In pieno centro si trova anche il Trinity College, cuore della cultura irlandese. Costruito in perfetto stile Palladiano, ha ospitato studenti come Oscar Wilde e James Joyce. Voluto dalla Regina Elisabetta I nel 1592, fu costruito per creare in Irlanda una classe dirigente di formazione protestante e di fatto i cattolici vi furono ammessi solo tre secoli dopo. All'interno dell'università merita una visita la Long Room della splendida biblioteca, una sala lunga ben 60 m, in cui si trovano più di 2 milioni di volumi e oltre cinquemila manoscritti. Fra questi c'è un codice miniato di grande valore risalente all'806 d.C., il Book of Kells: una versione latina dei quattro vangeli. Poco lontano dal College si trova poi il Phonix Park, il parco pubblico più grande d'Europa; al suo interno vi sono piste ciclabili, campi da polo, da calcio, l'immancabile ippodromo, lo zoo e aree in cui praticare moltissimi altri sport. Questo parco è famoso anche per aver dato titolo e ambientazione al famoso romanzo di Christiane F., "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino". Vi sono poi Marrion Square, la piazza dalle porte coloratissime dove si trova anche la statua di Oscar Wilde, e Temple Bar, il quartiere degli artisti. Il quartiere, posto in Dame Street, sorge sui resti dei primi insediamenti vichinghi, ricco di gallerie, teatri e locali in cui ascoltare musica dal vivo. Le strade risultano di forte impatto visivo grazie ai murales che ricoprono la gran parte delle pareti delle case. Imperdibili le botteghe artigiane e i locali: Temple Bar rappresenta il luogo più giovane, creativo, e nottambulo dell'intera città.
    Il ritrovo più antico della città (già attivo con regolare licenza nel 1690!) è The Brazen Head (in Bridge St.), famoso per aver fornito una via di fuga a Robert Emmet, eroe degli United Irishman nell'800, oggi conosciuto per il suo jazz.
    St. Patrick Cathedral....È considerata la cattedrale nazionale dell’Irlanda protestante venne edificata in uno dei siti cristiani più antichi di Dublino: dove, si narra, S. Patrizio abbia battezzato i pagani in un pozzo nel 450 d.c. La curiosità? Nel 1649, durante la guerra civile, venne utilizzata come stalla dalla cavalleria di Cromwell.
    ....Nel cuore della città medievale, questa meravigliosa cattedrale, risalente al 1172, è stata edificata sul sito di una chiesa vichinga in legno, anche se poi rimaneggiata più volte nel corso della storia. Ciò che colpisce della struttura sono le sue dimensioni: 70 metri di lunghezza e 24,70 di altezza sotto la volta. Qui si tengono spesso concerti per l’atmosfera particolare che il luogo riesce a suscitare.
    Ha’Penny BridgeFoto di davebushe...È uno dei luoghi più fotografati della città: il celebre ponte pedonale ad arco risale al 1816, costruito per unire le due sponde del Liffey. Deve il suo nome al pedaggio di mezzo penny indispensabile per passare dall’altra parte del fiume!
    L’area metropolitana di Dublino sta cambiando in fretta, e la velocità di questo cambiamento è in parte alimentata dalla sua giovane popolazione (oltre il cinquanta per cento degli abitanti è sotto i venticinque anni di età) che le ha dato nuova vita e la forte presenza di giovani provenienti da tutta Europa. L’odierna Dublino è una città piena di fascino con una vivace vita culturale, abbastanza piccola da risultare cordiale, ma con una prospettiva cosmopolita che genera e crea sempre nuovi spazi di modernità.


    Mi piace sentirmi parlare. È una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico. - da Il razzo illustre di Oscar Wilde -





    ....nella storia...



    Nei primi secoli della nostra era, i Celti si erano già installati sulle rive del Liffey che si poteva facilmente guadare, da cui deriva il suo nome in gaelico: Baile Atha Cliath, «la città del Guado con i graticci» (o con le siepi). Duh Linn, «lo stagno nero», era probabilmente un quartiere della città, che doveva il suo nome alle acque nere dell’estuario. Nel IX secolo, alcuni pirati vichinghi vi costruirono un forte. La municipalità, obbligata a trovare una data dì nascita per i mille anni della città, scelse il 988, data della prima traccia scritta del pagamento di un’imposta! Nel 1170, Dublino cadde in mano ai Normanni che costruirono il celebre castello e fortificarono la città. Da questo periodo al 1921, Dublino simbolizzò il potere britannico. Tuttavia, fu soltanto nel XVIII secolo che la capitale si affermò.
    Le guerre cromwelliane e giacobite l’avevano lasciata per metà distrutta e impoverita. Dopo che cominciò a fiorire il commercio marittimo, lo sfruttamento dei contadini irlandesi favorì la nascita di una ricca borghesia protestante, appassionata di cultura e di architettura. La città si aprì a prestigiosi monumenti civili, di belle dimore e di romantici giardini. Nel 1782, con l’autonomia concessa al parlamento irlandese, Dublino raggiunse il massimo del suo splendore e del suo potere. Tuttavia, in seguito alla rivolta degli United Irishmen, nel 1800, la soppressione del parlamento, la ripresa in mano diretta dell’Irlanda da parte dell’Inghilterra, la partenza dei grandi proprietari terrieri per Londra provocarono il rapido declino della città. Le masse contadine rovinate, affamate, dopo poco si ammassarono in città.
    Al momento della rivoluzione industriale, Dublino si proletarizzò al punto che, all’inizio di questo secolo, era una delle città più povere d’Europa. Il grande sciopero generale del 1913, che durò sei mesi, ebbe luogo sullo sfondo di una miseria spaventosa.
    Dublino rischiava di diventare una semplice succursale del colonialismo britannico, ma fortunatamente la città conobbe alla fine del XIX secolo una straordinaria vitalità culturale, intorno a Lady Gregory e a Yeats si ritrovarono tutti coloro che volevano far rivivere la cultura gaelica. La creazione dell’Abbey Theatre fu un grande avvenimento.
    Parallelamente, ricominciò l’agitazione politica (creazione del Sinn Féin ecc). È su questo terreno culturale e politico che si preparò la grande insurrezione della Pasqua del 1916, la conquista della Grande Posta e la proclamazione della Repubblica.





    La lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.
    Samuel Beckett


    ....nella letteratura.....



    Dal Trinity College sono uscite le più grandi teste d’Irlanda, che hanno prodotto capolavori della letteratura locale, ben presto diventata mondiale, come Jonathan Swift, Oscar Wilde o Samuel Beckett.....a Sandycove, si trova la torre martello e la deliziosa spiaggetta sula quale si affaccia il James Joyce Museum, allestito nel punto esatto da quale prende il via il racconto dell’Ulisse....In città, accanto al Gran Canal, c’è la casa natale di George Bernard Show, altro grande poeta e scrittore irlandese, uno dei 4 insigniti del Premio Nobel per letteratura, insieme con Samuel Beckett, William Butler Yeats e, recentemente, Seamus Heaney.... la casa di Bram Stoker, al civico 36 di Kildare Street, dove probabilmente la sua penna creò il più spaventoso vampiro di tutti i tempi: Dracula.... in Marrion Square al numero 82 abitava W.B. Yeats, prima di trasferirsi dall’altro lato, al 52...Al numero 1, infine, nacque e crebbe Oscar Wilde, in onore del quale, si trova una singolare statua colorata che raffigura il poeta sdraiato su una roccia, ‘ammaliato’ da un uomo da un lato e da una donna dall’altro. Visto dalla parte della donna, il viso di Wilde è triste; dalla prospettiva dell’uomo, invece, è sorridente.



    ...la musica...



    Van Morrison, uno dei grandi figli d'Irlanda, provocatoriamente diceva che la musica soul era nata a Dublino. Se ciò non è vero storicamente lo è idealmente e gli irlandesi a buon diritto possono definirsi i neri d'Europa e i Dubliners i neri d'Irlanda. A Dublino come a Memphis Tennessee, in un miracoloso miscuglio di ritmo e melodia esplode il soul. Musica di gente povera, urbanizzata, che dal vigore religioso mutua una fantastica carica emotiva, sensuale, terrena. E' la vittoria del ballo e del corpo.





    ......miti e leggende...



    Secondo la tradizione popolare irlandese le fate o “piccolo popolo” sono angeli caduti in peccato, non buoni abbastanza per essere salvati, né cattivi al punto di essere dannati.
    Sono creature molto estrose, suscettibili, di cui è meglio addirittura non parlare, ma che si lasciano conquistare, e, ad esempio, proteggeranno la vostra casa dalla sfortuna se di notte avrete l’accortezza di lasciare un po’ di latte sul davanzale di una finestra.
    Molti poeti e scrittori, anche di altre culture, sono stati concordi nel ritenere che dietro il mondo visibile ci siano esseri coscienti, che non sono del cielo ma della terra, e che normalmente non vediamo, tranne nei sogni, quando giochiamo e parliamo con loro. Le loro attività principali sono far festa, lottare e suonare le musiche più belle. Tra loro c’è una sola persona che fa un mestiere, il leprecano, cioè il calzolaio fatato: probabilmente i folletti ne hanno bisogno, perché a furia di ballare consumano tante scarpe.
    I folletti hanno tre grandi feste: la Vigilia di Maggio, la Festa di Mezza Estate e la Viglia di Novembre. Alla Vigilia di Maggio, ogni sette anni, vanno in giro a combattere, soprattutto nei grandi spiazzi circolari racchiusi da un muro di pietre a secco, molto diffusi nel paesaggio irlandese.
    Alla Vigilia di Mezza Estate, in occasione della festa di S. Giovanni (24 giugno), quando nelle campagne si accendono i fuochi, il popolo delle fate è al massimo della sua allegria ed è in questo periodo che talvolta vengono rapite le belle fanciulle mortali.
    Invece, la Vigilia di Novembre i folletti sono piuttosto tristi: infatti, secondo il calendario gaelico, questa è la prima notte d’inverno ed essi danzano con gli spettri, mentre il pooka s’aggira e le streghe lanciano i loro incantesimi.
    I folletti sono sempre molto gelosi delle loro melodie e non amano sentirle sulle labbra degli umani. Alla domanda se questi angeli caduti conoscano la morte, gli irlandesi rispondono che essi sono immortali.





    ..una leggenda..



    Fionn e il salmone della conoscenza...Fionn mac Cumhaill è uno dei più importanti eroi della mitologia irlandese. Il suo maestro, Finn, trascorse sette noiosissimi anni tentando di catturare il salmone che aveva ingoiato le nocciole della conoscenza. Quando ci riuscì, l'allievo Fionn disse che l'avrebbe cucinato lui con una ricetta buonissima. Ma quando lo diede da magiare al maestro... non successe niente! Il vecchio Finn non aveva nessuna conoscenza in più. Questo perchè il giovane Fionn, cucinandolo, si era scottato un dito con l'olio bollente e, succhiandolo, era stato il primo a gustare il salmone. Divenne così l'uomo più sapiente del mondo.




    ..........una canzone....



    Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce
    il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
    il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
    ti annega di verde e ti copre di blu
    ti copre di verde e ti annega di blu

    Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
    il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
    il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
    si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
    si ubriaca di stelle e il mattino è leggero

    Dal Donegal alle isole Aran
    e da Dublino fino al Connemara
    dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
    il cielo d'Irlanda si muove con te
    il cielo d'Irlanda è dentro di te

    Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
    il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
    il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
    ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero
    ma dopo un momento li fa brillare più del vero

    Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
    il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
    il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
    si apre e si chiude con il ritmo della musica
    Dovunque tu stia bevendo con zingari o re
    il cielo d'Irlanda è dentro di te

    Fiorella Mannoia





    Edited by gheagabry - 13/12/2011, 20:36
     
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  2. tomiva57
     
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    Áras an Uachtaráin è il nome della residenza presidenziale irlandese: è situata in Phoenix Park, nel Northside di Dublino.

    Nathaniel Clements, guardaboschi del parco e architetto dilettante, disegnò la casa nella metà del XVIII secolo. Dopo la costruzione, l'edificio è stato residenza dei vari capi di Stato: il Lord-Lietenant durante il Regno d'Irlanda, il Governatore Generale nello Stato Libero d'Irlanda e, attualmente, il Presidente della Repubblica.

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    Abbey Theatre


    Da Wikipedia

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    L'Abbey Theatre è un gruppo teatrale irlandese.

    Esso è anche noto come National Theatre of Ireland, ed è situato a Dublino, Irlanda. L'Abbey aprì per la prima volta le porte al pubblico il 27 dicembre 1904 e, nonostante la sua sede originaria venisse distrutta da un incendio nel 1951, esso continuò a rappresentare allestimenti teatrali fino ai giorni nostri con una cadenza più o meno costante. L'Abbey fu il primo teatro sovvenzionato con fondi statali nel mondo di lingua anglosassone e dal 1925 in poi esso riceve una sussidio annuale dalla Repubblica d'Irlanda.

    Nei suoi primi anni di attività, il teatro ebbe stretti legami con gli autori del Celtic revival, e molti di essi furono coinvolti nella sua fondazione e nella rappresentazione delle loro opere sui palcoscenici del teatro. L'Abbey funse da palestra per molti importanti attori teatrali irlandesi del XX secolo. Oltre a ciò, grazie al suo ampio programma di tournee di spettacoli all'estero, soprattutto in Nord America, esso è diventato una importante attrazione turistica dell'industria del turismo irlandese.


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    Prima della fondazione

    La fondazione dell'Abbey fu la risultante dell'unione di tre distinti elementi. Il primo di questi fu l'embrionale Irish Literary Theatre, fondato da Lady Gregory, Edward Martyn e W. B. Yeats nel 1899 - con l'aiuto di George Augustus Moore - che presentò un certo numero di rappresentazioni teatrali nell' Ancient Concert Rooms e nel Gaiety Theatre, riscuotendo un discreto successo di critica ma uno scarso afflusso di pubblico.

    La seconda componente è rappresentata dall'opera dei due fratelli irlandesi, gli attori William Fay e Frank Fay. William lavorò per un certo periodo di tempo con una compagnia itinerante in Irlanda, Scozia e Galles mentre Frank era dedito principalmente nell'allestimento di spettacoli amatoriali a Dublino. Dopo il ritorno di William, i due fratelli iniziarono insieme la produzione di spettacoli teatrali in diverse sale cittadine. Infine fondarono la W. G. Fay's Irish National Dramatic Company, con l'intento di promuovere nuovi talenti teatrali irlandesi. Nell'aprile del 1902, i Fay diedero tre rappresentazioni dell'opera teatrale di George William Russell Deirdre e Cathleen Ní Houlihan di W.B. Yeats nella St Theresa's Hall, di Clarendon Street a Dublino. Questi spettacoli teatrali attirarono molti spettatori dalle classi lavoratrici e furono un grande successo anche grazie al fatto che Maud Gonne ne fu l'inteprete principale.

    La terza componente fu la presenza a Dublino di Annie Elizabeth Fredericka Horniman. Horniman era una donna appartenente alla classe media inglese con diverse esperienze in produzioni teatrali, avendo partecipato alla presentazione del lavoro di George Bernard Shaw Arms and the Man a Londra nel 1894. Ella venne a Dublino nel 1903 come segretaria di Yeats e per occuparsi della creazione dei costumi per la sua opera teatrale The King's Threshold. Fu grazie ad i suoi investimenti finanziari che fu possibile la fondazione dell'Abbey Theatre.

    La fondazione dell'Abbey

    Alla luce dei successi dell'avventura del St Theresa's Hall, venne fondata nel 1903 l'Irish National Theatre Society con Yeats come presidente, e come membri Lady Gregory, Martyn, e John Millington Synge. I fondi finanziari vennero forniti da Annie Horniman. Inizialmente le rappresentazioni vennero allestite alla Molesworth Hall. Quando il Hibernian Theatre of Varieties a Lower Abbey Street ed i palazzi adiacenti di Marlborough Street divennero disponibili a seguito dell'ordine di chiusura emanato per l'inagibilità degli stabili, Horniman e William Fay si accordarono per acquistare ed adeguare a norma il teatro ed entrare nella società teatrale. L'11 maggio 1904 la compagnia accettò formalmente l'offerta della Horniman di fare uso del teatro. Poiché la Horniman non viveva abitualmente in Irlanda, la necessaria Royal Letters Patent richiesta per aprire il teatro venne pagata da lei ma concessa in suo nome a Lady Gregory. William Fay venne nominato direttore del teatro e impresario, con l'incarico di formare i nuovi attori per il repertorio teatrale della compagnia. Il fratello di Yeats, Jack Yeats venne incaricato di dipingere i ritratti dei membri della compagnia per il foyer del teatro mentre Sarah Purser disegnò alcune vetrate per lo stesso ambiente.

    Il 27 dicembre, si alzò il sipario per il primo spettacolo. Esso consisteva di tre atti unici, On Baile's Strand e Cathleen Ní Houlihan di Yeats, e Spreading the News di Lady Gregory. La sera successiva In the Shadow of the Glen di Synge sostituì il secondo pezzo di Yeats. Frank Fay, nel ruolo di Cúchulainn nel On Baile's Strand, fu il primo attore della compagnia dell'Abbey. Sebbene la Horniman avesse disegnato personalmente i costumi, né lei né Lady Gregory furono presenti alle prime rappresentazioni. La Horniman era infatti tornata in Inghilterra ed il suo successivo ruolo per gli anni seguenti all'interno dell'Abbey fu di organizzare le campagne pubblicitarie per la compagnia a Londra e nelle altre piazze inglesi. Nel 1905, Yeats, Lady Gregory e Synge decisero di trasformare la società proprietaria del teatro in una Limited Liability Company senza prima consultare la Horniman, che, dispiaciuta di questo comportamento, si accordò con Ben Iden Payne, il precedente proprietario dell'Abbey, per aiutarla a trovare un nuovo repertorio a Manchester.


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    Gli anni iniziali

    Il nuovo teatro raccolse subito un grande successo di pubblico, con spettacoli sempre affollati per gran parte degli allestimenti teatrali. La sua fortuna si trovava anche nell'avere in Synge, uno dei più importanti drammaturghi dell'epoca in lingua inglese. Il teatro annoverò rappresentazioni prese dai più importanti autori dell'epoca, o di autori che ben presto lo sarebbero stati, quali Yeats, Lady Gregory, Moore, Martyn, Padraic Colum, Oliver St John Gogarty, F. R. Higgins, Thomas MacDonagh, (uno dei leaders dell'Easter Rising del 1916), T. C. Murray e Lennox Robinson. Molti di questi autori entrarono a far parte integrante della compagnia con il risultato che l'Abbey ottenne una durevole reputazione come compagnia con i più importanti autori teatrali irlandesi.

    Tuttavia la buona fortuna cominciò a mutare in peggio nel gennaio del 1907 con gli incidenti occorsi alla rappresentazione dell'allestimento dall'opera di Synge The Playboy of the Western World. Istigato dal nazionalismo irlandese secondo il quale il teatro non era sufficientemente politicizzato, gran parte della platea si alzò iniziando a protestare contro gli attori in scena. L'ira dei nazionalisti fu ancor più sobillata dal fatto che i proprietari del teatro chiamarono la polizia per sedare i disordini. Sebbene sia la stampa che l'opinione pubblica si mostrassero contrari ai responsabili dei disordini (ora noti nella storia irlandese come Playboy Riots), l'Abbey subì un duro colpo e il successivo allestimento di Synge (ed anche l'ultimo) The Tinker's Wedding (1908) non venne più messo in scena per timore di altri sommovimenti di protesta.

    In quello stesso anno, i fratelli Fay smisero di collaborare con l'Abbey ed emigrarono negli Stati Uniti lasciando così la responsabilità della conduzione del teatro a Lennox Robinson. Il 7 maggio 1910, quando tutti gli altri teatri della città vennero chiusi per rispetto della morte di Edoardo VII d'Inghilterra, Robinson tenne aperto l'Abbey. Questa scelta comportò ulteriori dissapori tra i responsabili dell'Abbey e Annie Horniman che decise di allontanarsi definitivamente dopo aver investito circa 10.350 sterline nel progetto dell'Abbey.

    Con la perdita del sostegno economico della Horniman, di Synge e dei Fay, le sorti dell'Abbey sotto la conduzione di Robinson portarono presto a grossi insuccessi di botteghino e ad una pesante perdita d'interesse da parte del pubblico. Questa tendenza si arrestò solo grazie all'emergere di Sean O'Casey come erede di Synge. La carriera di O'Casey come drammaturgo iniziò con The Shadow of a Gunman, rappresentato all' Abbey nel 1923. Questo primo successo fu seguito da Juno and the Paycock (1924) e The Plough and the Stars (1926). Quest'ultima rappresentazione scatenò ulteriori disordini simili a quelli causati nove anni prima. Ancora una volta, preoccupati dalle reazioni del pubblico, i responsabili dell'Abbey rifiutarono le successive proposte di O'Casey che presto dovette abbandonare la sua collaborazione con il teatro.


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    L'Abbey dopo Yeats

    Nel 1924, Yeats e Lady Gregory offrirono l'Abbey al governo della Libera Irlanda come dono per il popolo irlandese. Nonostante una iniziale riluttanza da parte del Dipartimento delle finanze irlandese, l'offerta venne infine accettata soprattutto per i meriti del teatro nel rappresentare e produrre opere in lingua irlandese. Come conseguenza di ciò, nel 1925 vennero fondate l'Abbey School of Acting e l'Abbey School of Ballet. Quest'ultima, che chiuse le attività nel 1933, venne tenuta da Ninette de Valois, che fornì diverse coreografie per le rappresentazioni teatrali di Yeats.

    Sempre durante lo stesso periodo vennero aggiunti spazi addizionali e un piccolo teatro sperimentale, the Peacock, che dipendeva dal teatro principale. Nel 1928 Hilton Edwards e Micheál MacLiammoir fondarono il Gate Theatre, facendo uso inizialmente del Peacock per mettere in scena importanti lavori di drammaturghi americani ed europei. Il Gate cercò di scritturare nuovi autori teatrali ma l'Abbey era ormai entrato in un periodo di decadenza dal punto di vista artistico. Quando Denis Johnston presentò la sua opera prima Shadowdance all'Abbey, essa venne rifiutata da Lady Gregory e inviata all'autore con sopra la nota scritta a mano La Vecchia ha detto no sulla pagina iniziale del manoscritto. Johnson decise di dare un titolo diverso all'opera proprio usando le parole della nota, fu così che nel 1928 nel Peacock venne rappresentata la prima di The Old Lady Says 'No' .

    La tradizione dell'Abbey come teatro di scrittori sopravvisse anche dopo il ritiro di Yeats. Ad esempio Frank O'Connor sedette sulla poltrona di direttore dal 1935 al 1939, e produsse due opere teatrali durante il medesimo periodo. Sfortunatamente venne costretto a rassegnare le dimissioni dopo la morte di Yeats. Durante gli anni quaranta e i cinquanta il teatro subì una grave decadenza, continuando a subire una mancanza di spettatori sempre maggiore. Questo declino sarebbe stato molto più drammatico se non fosse stato per il merito di importanti attori, come F. J. McCormick, e di noti drammaturghi, come George Shiels, che continuarono a contribuire al suo mantenimento. Un altro responsabile dell'Abbey fu il poeta Austin Clarke e la sua Dublin Verse Speaking Society, che in seguito si sarebbe trasformata nel Lyric Theatre, il quale collaborò per il Peacock dal 1941 al 1944 e per l'Abbey dal 1944 al 1951.

    Il 18 luglio 1951, la costruzione del teatro venne distrutta da un incendio e sopravvisse solo il Peacock. La compagnia affittò così il vecchio Queen's Theatre in settembre e continuò ad utilizzare lo stabile come sede provvisoria fino al 1966. Il Queen's era appartenuto in precedenza al gruppo teatrale Happy Gang, un gruppo di commedianti che rappresenta farse e pantomime per grandi platee e, da un certo punto di vista, con la loro serie di commedie popolari, i nuovi tenutari dello stabile non fecero altro che continuare la linea del vecchio gruppo. È indicativo delle ambizioni dell'Abbey a quel tempo il fatto che due dei più grandi drammaturghi irlandesi di quel periodo, Brendan Behan e Samuel Beckett, ebbero lì i loro primi esordi. Nel febbraio del 1961 le macerie dell'Abbey vennero definitivamente rimosse per la sua ricostruzione, dietro un progetto dell'architetto irlandese Michael Scott, ed iniziarono il 3 settembre 1963, con la posa della prima pietra da parte del Presidente d'Irlanda, Eamon de Valera. L'Abbey riaprì il palcoscenico il 18 luglio 1966.

    L'Abbey dal 1966

    La congiunzione di un nuovo stabile, con una nuova generazione di drammaturghi che comprendeva figure come Hugh Leonard, Brian Friel e Tom Murphy, e la crescita del turismo in Irlanda con il National Theatre come attrazione chiave della cultura aiutò a promuovere un revival delle fortune dell'Abbey. Un aiuto ulteriore venne dalla continua partecipazione al Dublin Theatre Festival, che vide la prima manifestazione nel 1957.

    Opere teatrali come Philadelphia Here I Come (1964) di Friel, The Faith Healer (1979) e Dancing at Lughnasa (1990), di Murphy, e Da (1973) e A Life (1980) di Leonard aiutarono la rinascita dell'Abbey e del suo profilo internazionale anche grazie agli allestimenti nel West End theatre di Londra e in diversi teatri di Broadway.

    L'insorgere di un indebitamento di circa 2.5 milioni di euro e la riduzione del contributo statale, insieme a un piano di recupero che prevedeva il licenziamento di circa un terzo dei dipendenti del teatro, portarono alle dimissioni del direttore artistico dell'Abbey Ben Barnes. Il 14 settembre, l'Arts Council of Ireland annunciò lo studio di un piano indipendente per supportare il teatro in questo periodo di crisi. Nel dicembre del 2004, il teatro celebrò il suo centenario con una serie di eventi, compresa la rappresentazione di alcuni programmi originali di gruppi teatrali non professionisti e amatoriali provenienti da tutto il paese.

    Il 12 maggio 2005 Barnes e il Direttore Brian Jackson dettero le loro dimissioni dopo la scoperta di un grave errore nella contabilità del teatro risultante in un deficit di circa 1.85 milioni di euro.

    Il 20 agosto 2005, l'Abbey Theatre Advisory Council un piano secondo il quale la proprietaria dell'Abbey, la National Theatre Society, si sarebbe sciolta in favore di una società a responsabilità limitata, ovvero l'Abbey Theatre Limited. .





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    Palazzo del Parlamento irlandese


    Da Wikipedia

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    L'entrata della Camera dei Lords irlandese dal lato del Parlamento (vista da est)
    L'entrata della Camera dei Lords, che era parte di un'estensione della costruzione originale, fu progettata dal famoso architetto James Gandon



    Il Palazzo del Parlamento irlandese (in inglese: Irish Houses of Parliament o Irish Parliament House) si trova a Dublino, in College Green. Fu il primo edificio al mondo costruito appositamente per ospitare un Parlamento bicamerale: vi ebbero infatti sede entrambe le camere del parlamento del Regno d'Irlanda prima che questo fosse unito alla Gran Bretagna con l'Atto d'Unione del 1800. Dopo essere stato sede della Bank of Ireland, ospita oggi una filiale della stessa banca.

    Nel XVII secolo il Parlamento era stato stabilito a Chichester House, una residenza di Hoggen Green (in seguito ribattezzato College Green) che era stata di proprietà di Sir George Carew, Presidente di Munster e Lord Supremo tesoriere d'Irlanda, ed era stata costruita sul luogo di un convento di suore disciolto da re Enrico VIII dopo la dissoluzione dei monasteri. La residenza di Carew, (successivamente ribattezzata Chichester House in onore di un successivo proprietario, Sir Arthur Chichester) era già un edificio di importanza sufficiente da permettergli di diventare la sede temporanea del Palazzo di Giustizia del Regno d'Irlanda durante la sessione giudiziaria del Michaelmas nel 1605. La documentazione legale che facilitava la Plantation of Ulster venne firmata in questo palazzo il 16 novembre 1612.


    La nuova struttura


    Il Parlamento era in cattivo stato, secondo quanto si diceva era infestato e inadatto per riunioni parlamentari. Nel 1727 il Parlamento decise di spendere £6.000 nella costruzione di una nuova struttura sul posto. Doveva essere la prima costruzione al mondo fatta sorgere appositamente per ospitare le due camere. L'allora antico Palazzo di Westminster, sede del parlamento inglese (prima del 1707) e britannico, era semplicemente una struttura adattata; la strana disposizione dei posti a sedere nella Camera dei Comuni era dovuta alla presenza di una cappella precedente alla camera. Per questo i deputati si affrontavano da vecchie panche di chiesa, una disposizione che continuò quando fu costruito il nuovo Parlamento Britannico nella metà del XIX secolo, dopo che la struttura medievale era stata distrutta dalle fiamme. (Essa fu seguita anche negli anni '40, quando la Camera dei Comuni fu bombardata durante la seconda guerra mondiale, sebbene si era riflettuto sul sostituirla con una camera semi-circolare.)

    Il progetto di questa nuova radicale struttura del Parlamento Irlandese, una delle due costruzioni fatte appositamente per il Parlamento Irlandese (l'altra sarebbe il Parlamento di Stormont), fu affidato ad un giovane architetto con talento, Edward Lovett Pearce, egli stesso deputato ed un protégé del Presidente della Camera dei Comuni, William Connolly di Castletown House. Mentre la costruzione iniziò, il Parlamento si spostò al Blue Coat Hospital a nord di Dublino. La prima pietra della nuova struttura fu posata il 3 febbraio 1729.

    Il Progetto

    Il progetto di Pearce per il nuovo Parlamento irlandese era rivoluzionario. La costruzione era effettivamente semi-circolare nella forma, occupando circa 6.000 m² di terreno. Diversamente dalla Chichester House, che era stabilita distante dall'Hoggen Green, la nuova struttura si apriva direttamente nel Green, come mostra la fotografia di sopra. L'entrata principale era formata da un colonnato di colonne ioniche, estendentisi attorno ai tre lati del quadrangolo d'entrata, formanti una lettera 'E' (vedi la foto in fondo alla pagina). Tre statue, rappresentanti Hibernia (il nome latino dell'Irlanda), Fedeltà e Commercio, stavano sopra al portico. Sopra l'entrata principale, lo stemma araldico reale era inciso nella pietra.


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    Up here it's different

    “Quassù è diverso”


    La contea di DONEGAL



    La contea del Donegal è situata nella parte nord-occidentale della Repubblica d’Irlanda, in altri termini immediatamente ad ovest dell’Irlanda del Nord (Ulster). E’ una regione in cui il Gaeltacht, l’antica lingua irlandese di origine gaelica, è ancora oggi presente e notevolmente radicato, ed al suo interno nettamente palpabili sono un certo senso di indipendenza e diversità delle proprie tradizioni popolari. Il Donegal potrebbe anche essere considerato una piccola Irlanda in miniatura, con le sue brughiere ricche di erica, i suoi monti, le sue torbiere e oltre 300 km di coste, un affascinante, continuo alternarsi di spiagge dorate e alte scogliere. Probabilmente la sua stessa posizione geografica, ai margini occidentali dell’isola, ha contribuito in maniera determinante al senso di indipendenza di cui si diceva, che si riflette in buona misura anche nella musica di questa Contea. La sua natura selvaggia ha tra l’altro costituito per molti secoli una difesa naturale dalle invasioni esterne.
    Il vecchio nome del Donegal era Tyrconnel (“terra di Conall”), a ricordo di una linea monarchica che ebbe origine nel corso del V secolo d.C. Il nome “Donegal” si ritiene provenga da un antico insediamento vichingo nel luogo in cui oggi vi è la città di Donegal, e significherebbe “forte degli stranieri”. Durante il Medio Evo Tyrconnel fu sotto il dominio degli O’Donnells, uno dei due rami della dinastia Uì Neill, che regnò sull’Ulster per oltre mille anni. Nel 1601 gli O’Donnells di Tyrconnel ed i loro parenti, gli O’Neills di Tyrone, furono sconfitti dalle truppe inglesi nella battaglia di Kinsale, e si rifugiarono in Continente, salpando dal Lough Swilly, nella parte settentrionale della Contea. Successivamente il governo inglese iniziò un programma di pacificazione a lungo termine dell’Ulster, concedendo le sue terre ai coloni protestanti provenienti dalle Lowlands scozzesi. A causa dell’infertilità dei terreni del Donegal la maggior parte di questi coloni preferì tuttavia stabilirsi nelle fertili campagne dell’Ulster centro-orientale.
    Anche in virtù di ciò, quando nel 1922 furono stabiliti i confini della Repubblica d’Irlanda, il Donegal, in larga parte cattolico, fu separato dal resto dell’Ulster e divenne parte integrante della Repubblica, cui è collegato da uno stretto lembo di terra.
    Storicamente i legami tra il Donegal e la Scozia sono stati sempre molto tenaci. Ancor prima della conquista del 1601 le Highlands scozzesi e l’Irlanda potevano essere considerate quasi una sola regione, essendo unite da culture e linguaggi molto vicini tra loro, tant’è che ancora oggi c’è chi in Irlanda definisce scherzosamente la Scozia “la Contea più settentrionale dell’Ulster”. Così, ad esempio, il potere militare degli O’Donnell si avvaleva dell’apporto dei “gallowglasses” (soldati mercenari scozzesi) e in ambito musicale gli arpisti dell’epoca si spostavano liberamente tra le corti nobiliari sia di Irlanda che di Scozia, i cui stili musicali erano spesso abbastanza simili. In seguito alla decadenza dell’aristocrazia gaelica, l’importanza della Scozia per l’economia del Donegal divenne fondamentale: i proprietari terrieri (inglesi) richiedevano affitti in moneta ai loro fittavoli, ma i miseri contadini del Donegal riuscivano a malapena a nutrirsi ed a vestirsi, e la depressa economia locale era basata per lo più sul baratto, con pochissima moneta circolante. Di conseguenza, per poter pagare gli affitti, praticamente tutti gli uomini adulti di quella Contea durante i mesi estivi si recavano a lavorare nelle Lowlands scozzesi; nel contempo rimanevano a casa donne, vecchi e bambini, a coltivare le terre ed a raccogliere la lana per vestirsi. Il Donegal è rimasto una regione povera anche per buona parte del XX secolo, e l’emigrazione stagionale in Scozia si è perpetuata sino alla prima metà del secolo scorso.

    ....Donegal Town.....


    Dal cielo ferito dell'Ulster cade pioggia densa sul castello di Donegal Town. Scivola sulle antiche mura del maniero e incide le pietre che trattengono la storia di questa città e del nord-ovest d'Irlanda. Entrando dall'ingresso basso e stretto, attraverso il tempo e un'altra dimensione. Pareti potenti e pesanti della Casa Torre, la parte più antica dell'edificio, custodiscono i ricordi di Basil Brooke che realizzò la struttura in stile giacobiano nel 1623. Fu lui a ridarle lustro dopo che la costruzione originale del 1474 venne incendiata da Rory O'Donnel prima che gli inglesi invadessero la zona. Poi scappò con High O'Neill in Francia, in quella che venne definita "The Flight of The Earls" (La Fuga dei Conti). Senza più nessuna forza a presidiare l'Ulster, arrivarono migliaia di protestanti scozzesi e inglesi che occuparono le terre degli irlandesi. La loro venuta - nota come Plantation - avrebbe determinato nei secoli futuri il conflitto tra le due comunità, sfociato nella Guerra di Liberazione e nei Troubles in Irlanda del Nord.Nella sala grande, al primo piano del castello, spicca il camino molto elaborato su cui sono affissi gli stemmi dei Brooke e dei Leicester circondati da festoni scolpiti. Alle pareti ci sono tappeti persiani e arazzi francesi che si dividono le mura con pannelli informativi sulla storia del maniero. Dopo aver visitato la casa padronale adiacente, simile a una magione di campagna inglese, esco per le vie di Donegal Town e raggiungo il centro della città che dà nome alla seconda contea più grande della Repubblica d'Irlanda. E' un nome antico quanto la sua fondazione, ad opera dei vichinghi nel IX secolo, e che nella lingua dei celti, Dun na nGall, significa il Forte dello Straniero. Sulla piazza, conosciuta come Diamond e circondata da negozi e pub, si innalza una stele: ricorda l'opera di quattro frati che trascrissero la mitologia celtica perché gli invasori inglesi non la distruggessero. "The Annals of the four Masters" ripercorre la storia dal diluvio universale sino al 1618. Alcune copie degli annali si trovano alla National Library di Dublino. I religiosi vivevano nel monastero francescano nella parte meridionale della città a sud del River Eske. Così decido di costeggiare il fiume che entra nella baia di Donegal. Tempo permettendo un battello porta i viaggiatori al largo per ammirare le insenature della costa. Ma oggi, secondo il titolare, non ci sono le condizioni. Guardo il cielo che si apre in un pallido sole e la fila per salire a bordo: sono solo. E capisco perché l'imbarcazione non molla gli ormeggi. Cammino lungo il molo sino a raggiungere i resti del monastero. Fu fondato nel 1474 da Red Hugh O'Donnel, la cui statua lì vicino lo ricorda, e da sua moglie Nuala O'Brien. La struttura venne incendiata in modo fortuito nel 1601 da Rory O'Donnel. Alcune rose crescono tra il verde brullo del cimitero adiacente, dove vecchie tombe dalle croci celtiche guardano l'Eske e il mare diventare un solo flusso eterno. Torno sui miei passi, e riattraverso la città sino alla periferia. Il rosso sgargiante di alcuni vagoni, a fianco di un vecchio edificio grigio attrae la mia attenzione. Supero la porta in legno ed entro in un vero e proprio paradiso per amatori del genere: il Donegal Railway Heritage Centre. Nella vecchia stazione ferroviaria, è stato realizzato un piccolo museo sui treni a vapore. Alle pareti ci sono quadri delle vecchie locomotive e nei plastici, perfettamente ricostruiti, i modellini dell'epoca. "Purtroppo non abbiamo molti visitatori durante l'anno, solo in estate - mi confessa la custode -. Ma anche se riusciamo appena a pagar le spese, è importante tenere viva la memoria: quei convogli viaggiavano da Ballyshannon a Derry sino al 1959". E univano l'Irlanda.
    (Andrea Lessona, ilreporter)

    ....scogliere d'Irlanda....


    Le onde dell'Atlantico vivono di vento, si alzano violente sulle scogliere di Slieve League e muoiono per tornare mare. Dalla costa del Donegal ne respiro il divenire infinito, mentre il cielo basso e grigio nega l'orizzonte al bianco dei gabbiani in volo.Li vedo librarsi e rimanere sospesi tra folate che mi spingono via dal parapetto e mi tolgono il fiato. Vorrei liberare l'istinto, lasciarmi trasportare e capire cosa c'è Oltre. Ma l'aria fredda mi entra negli occhi, mi riga il volto di lacrime e mi ridesta in un brivido.Qui, sui faraglioni più alti d'Europa, il richiamo dell'eterno è forte. L'ho percepito sin dal parcheggio laggiù, dove ho lasciato la mia auto a nolo. L'ho raggiunto dopo aver superato Killybegs, il più importante porto di pesca d'Irlanda, e guidato sulla R263 per imboccare la stradina rurale.Curve e contro curve sterrate che finiscono sullo spiazzo di ghiaia circondato da rocce. Poi, passo dopo passo, ho iniziato la mia salita lungo il percorso asfaltato che si inerpica a ridosso del mare sotto: 300 metri dentro le nuvole basse e il vento che le sposta come onde di cielo. Il primo tratto è un saliscendi tra mura rocciose che negano l'Atlantico, ma non il suo fragore. Superata la prima collina, il mio fiato grosso si è liberato nell'orizzonte acqueo della Baia di Donegal: e gli occhi hanno potuto spaziare sino alla linea grigia dell'orizzonte.Da qui il percorso si è fatto meno accidentato, mentre le scogliere iniziavano a declinare vertiginose verso il blu delle acque. A fianco del sentiero, il poco verde era preda di qualche pecora in libertà: brucavano l'erba, attente a fuggire ai miei passi e a quelli dei pochi altri viaggiatori. Cercando la loro fuga bianca, lo sguardo si è imbattuto in una piccola costruzione, innalzata su uno sperone di roccia, proprio a picco sul mare. Non è lontana dal Little Lough Agh, il laghetto che, dall'altra parte del sentiero, occupa uno dei pochi spazi piani lasciati da Sliabh Liag: il nome gaelico, traducibile in montagna dei lastroni, di Slieve League.In realtà, secondo gli esperti, con questa denominazione vengono identificati la penisola, la scogliera e la catena montuosa, associata a Bunglass, l'altro braccio dei monti che si getta nel mare. Ormai, però, nessuno le distingue più: tutte a formare uno spettacolo che qui, dove sono adesso, sullo spiazzo dove solo pullman autorizzati arrivano e l'asfalto finisce, è gioia dei sensi. Un parapetto in legno protegge la mia voglia di scendere il declivio accidentato e andare là. Là dove le acque sono risacca verde nell'insenatura dalla spiaggia dorata. Poi rapito dal desiderio di raggiungere l'estremo, mi incammino sul sentiero accidentato, il One Man's Path.Sale zigzagando tra la flora alpina, scivoloso e malfermo, sotto i miei passi stentati. Ma i seicento metri di altezza da cui, nei giorni di sole, si gode la vista della baia più grande d'Irlanda sono lassù. A metà, mi fermo un attimo e mi volto indietro: Donegal Bay è avvolta dalle nuvole e da un senso di pace che pervade l'anima.
    (Andrea Lessona, ilreporter)

     
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  5. gheagabry
     
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    Le ACHILL ISLAND


    Achill (in gaelico irlandese: Acaill; Oileán Acla) è l'isola più grande a largo dell'Irlanda. Fa parte del Mayo, nella Repubblica d'Irlanda, ed è situata a ridottissima distanza dalle coste occidentali della propria contea. È collegata, infatti, alla terraferma da un piccolo ponte levatoio, il Michael Davitt Bridge, tra i villaggi di Achill Sound e Achill. Poco più a sud di Achill Island le fa compagnia un isolotto più piccolo, chiamato Achill Beg (in gaelico “Piccola Achill”), rimasto disabitato negli anni Sessanta. Il paesaggio è molto particolare: le montagne si alternano alle brughiere e le scogliere a picco sul mare, imponenti e grandiose, si alternano a lunghe spiagge sabbiose che sembrano perdersi all’orizzonte. La torba e l’erica danzano nel vento frizzante dell’Irlanda, scoprendo qua e là rocce grezze modellate dagli agenti atmosferici. Questo paradiso selvaggio si regge economicamente sul turismo, ma non sono mancati i tentativi di impiantarvi qualche industria. Scarsissima invece è l’agricoltura, che deve fare i conti con un terreno troppo aspro, mentre la pesca sta perdendo d’importanza negli ultimi anni dopo molti secoli di grande successo. È molto affascinante il villaggio abbandonato conosciuto come Deserted Village, che se ne sta ai piedi dello Slievemore e venne abbandonato e durante una grande carestia; a breve distanza ci si imbatte in alcuni resti di tombe neolitiche risalenti a migliaia di anni fa, in una torre a martello eretta dagli inglesi durante la prima guerra mondiale e la scogliera chiamata Cathedral Rocks, abilmente scolpita dal vento e dalle onde a due passi dalla spiaggia di Keel.

    Ad Achill Island respiro l’oceano. Il vento porta l’Atlantico sulla costa e gli spruzzi freddi delle onde si infrangono sulla spiaggia. Colline di verde tutt’intorno e un cielo specchio che riflette lo scenario all’infinito. Qui, sulla isola più grande d’Irlanda, nella contea di Mayo, c’è qualcosa di magico. Lo percepisco non appena supero il ponte ad Achill Sound con la macchina. Circa 50 metri fuori dal villaggio, passata un’area boschiva, vedo il cartello per l’Atlantic Drive. La strada è fiancheggiata da splendidi rododendri e mi porta lungo la costa. Attraverso i villaggi di Shraheens e Derreens to Cloughmore, e arrivo alla famosa Kildavnet Tower. Sfogliando la guida, scopro che è un perfetto esempio di una torre irlandese del XV secolo. Fu eretta dal Clan O’Malley intorno al 1429, ma i locali la associano a una discendente dei costruttori originali, Grace O’Malley o Granuaile, la leggendaria regina pirata.
    L’edificio, conosciuto anche come il Castello, è alto circa 12 metri e ha tre piani. La sua posizione, alla bocca di Achill Sound, è molto importante. Infatti protegge il passaggio che unisce Clew Bay con Blacsod, e la stazione di salvataggio è proprio lì vicino. Scendo dalla macchina e guardo il maniero contro il cielo nuvoloso. Faccio qualche passo e visito l’antica chiesa e il cimitero di Kildavnet. L’edificio ecclesiastico fu costruito all’inizio del XII secolo ma alcuni ritengono che sia precedente e che risalga all’VIII. Nel camposanto ci sono ancora vecchie pietre tombali, avvolte nel muschio.
    Proseguendo il mio viaggio lungo l’Atlantic Drive, trovo un posto tranquillo vicino al bordo della carreggiata: mi fermo e ascolto le onde infrangersi sugli scogli imperiosi. Volgo lo sguardo nell’entroterra e ammiro i costoni ricoperti d’erba grassa e le rughe di fiori che attraversano il terreno scosceso.
    Non so quanto tempo sia rimasto qui, ma quando riparto il vento ha portato via le nuvole grigie e il cielo ha un colore blu vivido. La strada sale su una piccola collina, chiamata Portnahally: guarda dabbasso verso Ashleam Bay. Mi fermo di nuovo e la macchina fotografica cattura il paesaggio tutt’intorno e trattiene ricordi. Curve strette mi portano alla baia. Vado avanti e raggiungo il villaggio di mare di Dooega. Sembra un quadro dipinto dalla natura. La spiaggia è conosciuta come Camport Bay e la zona circostante è ricca di Storia: ci sono resti di due forti sul promontorio verso ovest e un sistema di campi a nord. Dooega è anche un pittoresco borgo di pescatori con vista sull’Atlantico. Dovrebbe essere il mio ultimo stop prima di andare verso Achill Head, il punto più occidentale dell’Isola. La strada, costruita nel 1960 sulla via di una vecchia pista, si inerpica sulle scogliere e mi porta a Keem Bay. Attraversa un confine geologico dove si possono vedere vene di quarzo d’ametista nella roccia. Non riesco a resistere, e mi fermo di nuovo.
    “E’ una pietra semipreziosa con una colorazione che va dal viola al porpora”, mi dice un pastore col cane, mentre guardo il suo gregge colorare di bianco il verde della valle, laggiù. “Secondo la tradizione, l’ametista ha molte proprietà: aiuta a dormire, è un amuleto per l’amore e una protezione contro i furti e l’ubriachezza”, continua l’uomo.

    “Se vuole, può provare a cercarla. Il periodo migliore per trovarla è subito dopo un violento temporale”, suggerisce ancora il pastore. Lo ringrazio per la sua “lezione”, ma lascio l’ametista a qualcun’altro. Alla fine della strada, arrivo finalmente a Keem Bay: ha la forma perfetta di un ferro di cavallo.
    Queste acque erano il rifugio di squali elefante, di foche grigie e di una grande varietà di pesci. Parcheggio la macchina e vado verso la spiaggia. Mentre cammino sui bianchi e larghi granelli di sabbia, guardo le onde morire sulla riva e il tramonto toccare l’oceano all’orizzonte.
    Respiro il vento freddo dell’Atlantico, e vivo l’Infinito.
    (Andrea Lessona)
     
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    CUORE D'IRLANDA



    Ci sono luoghi in cui il tempo e lo spazio si dilatano fino a mutare la loro qualità, che è quella del continuo, di uno scorrere ininterrotto che dà loro il carattere del provvisorio. Ci sono luoghi in cui il tempo e lo spazio escono dal fiume eracliteo dell’eterno fluire, per separare la loro natura in essenza puntiforme. Questa qualità del discreto, dell’infinitamente separato, sospende tempo e spazio, così che ogni istante/punto diviene un’entità a sé stante: diviene eternità., o meglio, assenza della provvisorietà.

    Luoghi come questi sono in genere aree circoscritte e limitate; non solo luoghi geografici, come Olimpia, Capo Sunion, Pompei, alcune calli veneziane lontane dalle greggi di turisti, Machu Picchu, i circoli di pietre (tranne Stonehenge che è stato completamente ricostruito) e altri che a ciascuno verranno in mente.



    Ma esiste un’intera isola in cui questo avviene e quell’isola è l’Irlanda. Non è tanto per la presenza così forte del passato, ma all’opposto. La presenza del passato, di un passato che non è fluire del tempo, ma sospensione puntiforme del tempo, è così potente, perché l’isola ha una qualità che la pone al di fuori dello scorrere del tempo. Difatti, quel passato è la sostanza di cui è intessuto il presente. Ovunque si vada, che sia nel mezzo del traffico di Dublino, lungo le strade animate di Cork, lungo le coste frastagliate, nelle foreste, nelle brughiere, sulle colline o sui monti, lungo le stradine di campagna, dietro e dentro il paesaggio esiste un altro paesaggio, simile a quello visibile, ma di consistenza e sostanza diverse. L’uno è composto di materia, l’altro di energia eterica. Il primo è l’emanazione del secondo. Come se la sostanza eterica si rapprendesse in una proiezione materiale della propria forma.

    E’ il suo volto immutabile. Ed è per questo che l’Irlanda parla al cuore di chi vi arriva come pellegrino del cuore. Forse anche i turisti frettolosi, che vanno a visitare le distillerie, i pub, i negozi di souvenir, i monumenti megalitici davanti ai quali si fanno fotografare avvertono quel respiro primordiale e, pur ignorandolo con la mente, se ne sentono avvolti in modo inspiegabile. Provano forse, dentro, una nostalgia a cui non sanno dare nome né spiegazione, di cui non comprendono il significato. Ma è lì, rannicchiata in un angolino segreto.



    Che cos’è un cuore irlandese? E’ un cuore che sussurra il canto che sente salire dalla terra, dalle acque, dalle rocce e lo trasforma in parole udibili.

    La narrazione degli antichi miti diventa la narrazione bardica e poi tradizione orale di leggende e storie, e poi diventa la preghiera degli antichi primi anacoreti dell’isola e diventa un canto gregoriano con caratteristiche molto speciali e poi diventa lamentazione funebre ritualizzata e la poesia dei grandi poeti irlandesi della nostra epoca e poi storytelling dei moderni seanchaì, non affatto diversi dai loro antenati e discorsi che animano il quotidiano.

    Il suono e la parola sono la stessa cosa e il suono e l’immagine sono la stessa cosa. Dunque è all’origine del mondo che si deve guardare, quando l’energia non era ancora materia e la materia era già nell’energia. Quando tempo e spazio non erano separati ma l’uno era l’altro.





    .Nelle migliaia di fonti sacre disseminate sul suo suolo, l’Irlanda riversa il cristallo liquido che la nutre e l’attribuzione di qualità taumaturgiche a queste acque trasparenti, che sgorgano silenziose dal sottosuolo, meta di pellegrinaggi e offerte, altro non è che il tributo a questa verità invisibile. I fiumi in Irlanda sono vene in cui scorre la linfa che alimenta il sogno. Le fonti sacre sono uteri che riversano quella linfa vitale e come tali, in passato e ancora oggi, venerate.

    L’oppressione inglese ha di fatto conservato, più che annientato, questa trasparenza della realtà. L’ha incapsulata in una teca protettiva e ha impedito che evaporasse.



    Un cuore irlandese ride piangendo e piange ridendo, perché tra riso e pianto non c’è distinzione. Solo in Irlanda esiste la merry wake, la veglia funebre in cui si ride, si scherza, si raccontano storie e barzellette, si mangia e si fuma, lasciando che il fumo del tabacco salga al cielo, accompagnando l’anima, che è fatta di fumo eterico e luminoso, nel suo viaggio. E’ questo che in apparenza rende contraddittorio un cuore irlandese, la coincidenza degli opposti.

    Che cosa separa la vita e la morte? Nulla, sono la stessa medesima cosa, ma l’una è immersa nella precarietà del tempo, l’altra se ne è astratta. Essere e non-essere, essenza ed esistenza si incontrano in un unico punto. Quel punto è ineffabile e inafferrabile, ma non precario.

    (Francesca Diano)

     
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  7. tomiva57
     
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    In Irlanda per il Gathering Ireland 2013



    The Gathering Ireland 2013: un anno intero di festeggiamenti in cui si celebrerà l’Irlanda e tutto ciò che è irlandese - la nostra gente, la nostra cultura, la nostra ricca storia. Aspettiamo a braccia aperte chiunque senta una connessione, un’affinità con l’Irlanda e ti invitiamo visitare la nostra bella isola in questo anno così speciale.
    Si stanno già organizzando tanti "gathering" (raduni): scuole, club, centri culturali e associazioni per il tempo libero, famiglie e anche aziende, si ritroveranno tutti in Irlanda. E questi “gathering” locali saranno accompagnati da un ricco programma di festival che nel 2103 saranno ancora più grandi e più spettacolari.
    Quindi, se qualcosa ti lega all'Irlanda, se ha parenti o amici irlandesi oppure semplicemente desideri da tempo visitare il nostro paese, il 2013 è l’anno giusto! Avrai l’occasione di far parte di qualcosa di veramente speciale. Cosa aspetti? Vieni in Irlanda e partecipa anche tu al Gathering Ireland 2013!


    TheGathering



    Il 'Festival dei Festival'



    Eventi di tutti i tipi e di tutte le dimensioni saranno organizzati in Irlanda per tutto il 2013 e in tutta l’isola. Grandi eventi come il Festival di San Patrizio, il Temple Bar TradFest e un nuovissimo spettacolo ideato dai creatori di Riverdance. Ci saranno anche “gathering” più piccoli a livello locale, come festival musicali, festival gastronomici ed eventi di artigianato tutti Irish. Festival artistici, letterari, di danza, di cultura, sportivi, culinari e cinematografici animeranno l’isola d’Irlanda per tutto l’anno, sprigionando un’energia e un entusiasmo senza precedenti. Un motivo in più per ritrovarsi tutti in Irlanda nel 2013!

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    Irlandesi nel mondo



    Lo sapevi che nel 18° e 19° secolo oltre 4 milioni di persone hanno lasciato l’Irlanda e molti di loro hanno attraversato l’Atlantico fino ad arrivare negli Stati Uniti? Dopo la Grande Carestia del 1845 c’è stata un’emigrazione di massa e oggi si contano più di 70 milioni di persone nel mondo che rivendicano origini irlandesi. Considerando che sull’isola stessa vivono solo 6 milioni di persone, è davvero stupefacente




    da: discoverireland.com
    foto web


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  8. tomiva57
     
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    Dungarvan

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    Dungarvan (Dún Garbháin in irlandese) è un centro abitato e un porto della costa meridionale dell'Irlanda, situato nella contea di Waterford.
    È il capoluogo (county town) e centro amministrativo della contea.

    Il nome irlandese della città significa "forte di Garbhan", in riferimento al Santo Garvan che vi fondò una chiesa nel VII secolo.

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    Il castello

    Dungarvan nacque probabilmente come un piccolo centro portuale nel VI o VII secolo, favorito dalla vicinanza al monastero di Ardmore, Dungarvan subì la dominazione celtica fino al 1200 quando il conte di Strongbow e gli inglesi sottomisero l'isola, di cui rimane oggi il castello di Re John, e l'abbazia romanica (oggi in rovina) sorta sulla precedente chiesa paleocristiana. La città seguì poi le vicende della storia irlandese fino ad oggi, prima sotto gli inglesi e poi indipendente dal 1949, con stretti contatti con le vicine Waterford, Ardmore e Youghal. Fino agli anni '50, la città era attraversata da una ferrovia adiacente al porto, che fu spazzata via da una forte tempesta che colpì le coste circostanti. Della ferrovia oggi rimane un sentiero pedonale.


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    Dungarvan sorge sul delta del fiume Corrib, che forma un'ampia laguna. Come la maggior parte della zona, è interessata dai fenomeni di alta e bassa marea. In direzione di Youghal il territorio è occupato da dolci colline sulle quali sorgono piccoli centri abitati come Piltown e Kinsalebeg.


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    St Augustine’s Church

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    Dungarvan Church


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    Waterford County Museum




    fonte: wikipedia.org
    foto: tripadvisor.co.uk
    - dungarvan.com
    - wikipedia.org
     
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    wicklownationalparklandscape


    Wicklow Mountains


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    I Monti Wicklow sono una catena montuosa dell'Irlanda sud-orientale. Corrono da nord verso sud, precisamente dalla Contea di Dublino lungo Wicklow e Wexford.

    Nell'isola d'Irlanda non ci sono montagne particolarmente alte, ed i Wicklow mantengono questa premessa: il Lugnaquilla è il picco più alto a 926 m, seguito dal Mullaghcleevaun ad 847. La cima del Kippure, invece, è la più alta nella Contea di Dublino con 757 m.

    Il fiume Slaney ha la sua sorgente a sud ovest del Lugnaquilla e scorre nelle valli occidentali per circa 80 km prima di sfociare nel Mar d'Irlanda a Wexford. La centrale elettrica di Turlough Hill è l'unica idroelettrica dell'Irlanda, ed è situata nel Wicklow Gap a mezza distanza da Hollywood e Glendalough.

    L'intera area è molto frequentata, specialmente nei weekend, dagli abitanti di Dublino, dato che offre molti svaghi come pesca, canottaggio e trekking.



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    Al centro è situato il complesso monastico di Glendalough, che si crede sia stato fondato da San Kevin ed è oggi una meta turistica molto popolare.

    Il limite meridionale dei monti è segnato dal monte Croghane, il più alto fra quelli al confine tra Wicklow e Wexford e teatro, nel XIX secolo, dell'unica corsa all'oro irlandese.


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    fonte: wikipedia.org
    foto: discoveringireland.com
    - wicklowmountainsnationalpark.ie
    - angeltours.eu
    - grayline.com
    - getyourguide.com
    - 41.media.tumblr.com


     
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    The Wicklow Way



    La Via Wicklow ( irlandese : Slí Cualann Nua, che significa "Nuova Cuala Way ") è un percorso a lunga distanza che attraversa le montagne di Wicklow in Irlanda di 129 chilometri (80 miglia) .

    Si va da Marlay parco nella periferia sud di Dublino attraverso contea di Wicklow e termina nel villaggio di Clonegal in County Carlow .

    GWICKL_Ierland_Wicklow_and_Dublin_7_dagen2

    Segnalato al National Trail dal Consiglio Sportivo irlandesi ed è un sentiero pedonale segnalato da pali con un simbolo giallo "uomo che cammina" e una freccia direzionale.

    Knockree-on-the-Wicklow-Way-pic_ccl_JP


    Tipicamente si completata in 5-7 giorni, è uno dei più trafficati sentieri Nazionali d'Irlanda, con un massimo di 24.000 persone l'anno. La via è anche usata regolarmente da un certo numero di corse in montagna per concorsi.


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    Il percorso segue strade forestali , sentieri di montagna, boreens e tranquille strade di campagna. Montagne, laghi di montagna e valli glaciali ripidi lati costituiscono il terreno delle sezioni del nord iniziali della Via prima di lasciare spazio al dolce prealpino negli ultimi sezioni meridionali. Gran parte del percorso segue il punto di contatto tra la igneo granito della parte occidentale di Wicklow e metamorfiche scisti e ardesie del versante orientale. Il preside habitat delle sezioni di montagna è un misto di latifoglie e conifere boschi , brughiere e torbiere , mentre in sezioni di pianura le siepi che segnano i confini tra campi supportano una varietà di fauna selvatica. La via passa anche la città monastica di Glendalough , fondato nel 6 ° secolo da San Kevin .


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    La Via di Wicklow è stato originariamente proposto da JB Malone in una serie di articoli di giornale nel 1966. Nel 1977, Malone è stato nominato alla lunga distanza sentieri Comitato Cospoir, del Consiglio Nazionale dello Sport e si mise a fare l'idea in realtà. Proposta originale di Malone per un percorso circolare di Wicklow è stato abbandonato a favore del percorso lineare che esiste oggi, perché il governo voleva che il modo di Wicklow a far parte di una rete di percorsi a piedi in tutto il paese. La prima sezione ha aperto nel 1980 e la pista è stata completata nel 1982. E 'diventato il primo di molti segnalati Nazionale Trails da sviluppare in Italia: ora ci sono oltre quaranta tali percorsi, che coprono una distanza di oltre 4.000 km (2.500 miglia). La via fa parte del percorso europeo E8 a piedi che si estende dalla atlantica costa della contea di Cork a Istanbul in Turchia . Un memoriale di JB Malone, che morì nel 1989, fu eretto sulla via di Wicklow, nei pressi di Lough Tay , in onore del suo contributo.


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    La fornitura e l'accesso ai percorsi attraverso la campagna utilizzata dalla Via di Wicklow dipende accordo con le autorità locali e proprietari terrieri. Di conseguenza, la rotta è stata criticata per l'uso eccessivo di percorsi attraverso le piantagioni forestali e strade. Le proposte per affrontare tali questioni sono state proposte in una revisione dei sentieri segnati nazionali pubblicati nel 2010.



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    fonte: wikipedia.org
    foto:travelguideline.net
    - theirishstore.com
    - activeme.ie
    - thehikinglife.com
    - moireosullivan.files.wordpress.com
    - rucsacs.com
    - walkingroutes.ie
     
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  11. tomiva57
     
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    foto:Ireland.com


    Tullynally Castle Gardens



    foto: emanuelarech

    Situato in uno splendido parco, tra le colline ei laghi del nord ovest, Tullynally è stata la casa della famiglia Pakenham, successivamente Earls of Longford, da oltre 350 anni. La casa fortificata originale fu poi adattata alla confortevole dimora georgiana, poi agli inizi del 1800, ampliata in un magnifico castello di rinascita del Gothic, oggi una delle più grandi case d'Irlanda per sopravvivere in mani private. Le principali sale del castello con la Sala Grande, la Biblioteca, la Sala da Pranzo e la Sala Disegno sono disponibili solo per i gruppi prenotati in anticipo (minimo 20 persone) previo accordo e ci sono visite guidate delle prime cucine e lavanderie vittoriane a 3pm ogni domenica da maggio - Settembre, dando affascinanti intuizioni di "Vita sotto le scale".



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    foto:Peter Donegan Landscaping Dublin


    Ma l'attrazione principale sono i giardini splendidamente restaurati, risalenti alla fine del XVIII secolo, con prati a schiera, giardini fioriti murati, passeggiate romantiche del bosco e due laghi ornamentali. Questi sono stati accresciuti da attuali proprietari, Thomas e Valerie Pakenham con graziose case di campagna, ognuna che inquadra una visione diversa e una ricchezza di alberi e arbusti insoliti, molti dei quali raccolti come seme in spedizioni di piante da parte di Thomas stesso. Ci sono nuovi giardini cinesi e tibetani e una grande collezione di magnolie dal lago inferiore.


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    foto:Tullynally Castle Gardens



    fonte:discoverireland.ie
     
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