SQUALI, RAZZE E CHIMERE

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  1. gheagabry
     
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    ...il gigante dei mari...


    Lo SQUALO BALENA



    In virtù delle sue dimensioni (fino a 12 metri e più di lunghezza), che ne fanno il pesce più grande al mondo, gli squali balena hanno a disposizione un menù di ampissima scelta. Per nostra fortuna, e per la fortuna di buona parte degli abitanti marini, il suo cibo preferito è il plancton. Con l’enorme bocca spalancata, lo squalo balena nuota a fior d’acqua e aspira questi microrganismi vegetali e animali, risucchiando nel vortice anche tutti i piccoli pesci che si trovano a passare dalle sue parti.
    L’alimentazione dello squalo balena, così come quella dello squalo elefante, il secondo pesce in ordine di grandezza, poggia su un apparato di filtri. Per nutrirsi, lo squalo apre le sue imponenti mascelle e assorbe insieme acqua e qualunque forma di vita la abiti. Quindi richiude la bocca e fa defluire l’acqua verso le branchie, che funzionano da setacci. Tutto ciò che non viene filtrato diventa il pasto di questo gigante.
    La testa piatta dello squalo balena fa sfoggio di un muso smussato sopra la bocca, guarnito da piccoli filamenti che sbucano dalle narici. Il dorso e i fianchi degradano dal marrone al grigio, fino al bianco del ventre, con macchie chiare sparse sul lato superiore, segnato anche da una pallida trama di strisce verticali e orizzontali. Le due pinne dorsali sono notevolmente retrocesse lungo il suo corpo, che termina con una pinna caudale divisa in due lobi.
    Preferendo le acque calde, gli squali balena popolano tutti i mari tropicali. Sono noti per migrare ogni primavera verso la piattaforma continentale della costa centro-occidentale dell’Australia. La barriera corallina di Ningaloo Reef, teatro di un’intensa deposizione di uova di coralli, fornisce agli squali balena abbondanti scorte di plancton. Nonostante le loro dimensioni, gli squali balena sono docili e alle volte acconsentono a dare un passaggio agli uomini. Sebbene considerati una specie vulnerabile, la caccia a questi squali è ancora praticata in alcune zone dell’Asia, in particolare a Taiwan e nelle Filippine.
    (National Geographic)



    Il primo squalo balena di cui è a conoscenza la scienza fu catturato nel 1828 vicino al Capo di Buona Speranza. Questa distribuzione meridionale di una specie tropicale di squalo è il risultato della calda corrente del Mozambico che corre lungo la costa sud est dell’Africa.
    Questo individuo, relativamente piccolo, misurava 4,6 metri ed era stato arpionato. In seguito, l’animale morto fu conservato, e la sua descrizione scientifica pubblicata sul South African Zoological Journal nello stesso anno. L’esemplare fu poi spedito al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, dove ancora oggi è esposto!
    Il più lungo squalo balena la cui lunghezza sia stata determinata con precisione , fu catturato con una rete nel 1983 al largo delle coste di Bombay. Maschio, era lungo 12,18 metri e pesava 11 tonnellate.
    Quanto raro sia il pesce più grande del mondo risulta chiaro dalla lista di tutti gli esemplari incontrati fra il 1828 e il 1987: un biologo segnala 320 avvistamenti, ciò significa solo due all’anno.
    Nel novembre 1994 il pilota di un elicottero segnalò un gruppo di squali balena subito fuori MAHE, Seychelles, molto vicino ad un diving center. Lui comunicò via radio il suo avvistamento al centro ed il risultato fu un documentario unico, nel quale più di quattro squali balena che si nutrivano tutti insieme nello stesso punto.
    La bocca si apre in posizione frontale. Le aperture nasali sono visibili subito sopra la bocca e i loro barbigli ricordano quelli dello squalo nutrice.
    Ma come lavorano gli occhi di questo gigante?Confrontati con il corpo enorme sono piuttosto piccoli e servono solo in poche occasioni, come per la maggior parte degli squali. La forma stranamente schiacciata della testa contiene cavità orbitali più grandi di quanto non sia l’occhio in sé. Questo consente una mobilità in ogni direzione che non troviamo in altri squali. Per proteggere gli occhi, questi possono essere anche ruotati all’interno, coem se sprofondassero dentro della testa. Infatti allo squalo balena mancano le membrane che gli altri squali hanno per proteggere gli occhi durante gli attacchi.
    Mentre si nutre filtrando, lo squlo balena ha un movimento lineare, privo di quel movimento destra-sinistra classico degli altri squali, con i quali essi accumulano informazioni.
    Lo squalo balena, semplicemente, raccoglie le sue prede mentre nuota attraverso la superficie dove si accumula il plancton. I suoi occhi servono dunque solo per determinare la densità del plancton o per guidare l’animale attraverso banchi di acciughe, non appena ne scopre uno.
    (lovebubble.it)



    ............ racconti di mare...............


    Luna Piena. Stanotte nelle profondità dell’oceano qualcosa è successo. Migliaia di piccoli polpi e creature del mare hanno rilasciato il loro sperma impalpabile. Milioni di uova e larve, da questa notte, hanno iniziato il loro faticoso viaggio verso il futuro. Pochissime di loro riusciranno a portare a termine il loro sublime incarico: la vita. Molte dovranno essere sacrificate, come parte di un grande disegno biologico, che le vuole cibo per voraci organismi di ogni misura e razza, che sicuramente da molto lontano e dalle profondità più oscure hanno già percepito che qualcosa di nuovo si muove nell’acqua.
    Il cielo, alle prime ore dell’alba e nelle ultime ore del pomeriggio, in questi primi giorni di novembre, è bianco latte, non ancora abbastanza scuro e denso da sciogliersi in pioggia.
    L’umidità si va raccogliendo, ma ancora troppo poco, un delicato venticello è ancora sufficiente a spazzarla via.
    Sule e gabbiani volano alti, la mattina presto, scrutando la superficie del mare ancora un po’ troppo increspata, non ancora abbastanza piatta da consentire al loro sguardo di penetrarla. Qualche fregata, in picchiata, sfiora le onde, per tornare poi nel blu del cielo, in attesa, anche lei.
    Ogni mattina, uscendo in mare aperto, ci facciamo assorbire affascinati dalla visione delle prime mangianze che fanno ribollire il mare; ci attardiamo ai margini di queste distese in fermento, concentrati e speranzosi, ben sapendo che è ancora presto per riuscire a vedere la tanto agognata pinna, o quel cielo di stelle che, d’improvviso, attraversa il blu del mare sotto alla barca.
    Sembra strano, ma noi, popolo dei subacquei, da oggi, come ogni anno, qui a Nosy Be, alla sera, aspettiamo la pioggia.
    A parte il fatto che è bellissimo quando piove così. Se non hai sentito un acquazzone tropicale non puoi dire di sapere cos’è la pioggia.
    E’ incredibile. Incredibile il muro d’acqua che ti si para davanti ma soprattutto è incredibile il RUMORE che ti assorda rombando su tutto, o intorno a te, è incredibile come il mare diventi immobile, una lastra di metallo incolore, ai cui margini tutto sparisce, il cielo si fonde con il mare e non puoi dire dove inizia uno e dove finisce l’altro. E’ una pioggia che cade a secchi, impetuosa, calda e improvvisa, ed ha il potere di bagnarti completamente nel giro di pochi secondi, ma non te ne importa, è calda e viva e ti fa sentire felice su questa terra e ti chiedi come sia possibile che la natura sia così potente e magnifica.
    Quando alla sera comincia a piovere in questo modo, e con regolarità, allora vuole dire che la stagione dello squalo balena è iniziata, che la natura ha preparato il suo scenario, e che da quel momento il grande protagonista potrà tornare in scena.
    Ci vogliono 27 gradi in acqua, ci vuole tanto plancton: piste compatte come una via lattea appoggiata su velluto blu, dall’odore forte e familiare, che senti a centinaia di metri di distanza; ci vuole l’acqua tranquilla ed i raggi del sole che la attraversano creando giochi di luce di gioielli sommersi.
    Poi c’è l’ingrediente magico, che nessuno ha ancora scoperto. Una volta che tutte queste condizioni si verificano insieme (so che questa frase vuole dire tutto e niente, ma la natura è così, ha i suoi misteri e i suoi poteri), allora arriva lui.
    Piccole meduse trasparenti ed inoffensive si lasciano trasportare dalle correnti di superficie, e fluttuano imperterrite assistendo alla grande battaglia che si svolge sotto il pelo dell’acqua, un misterioso gioco di ruolo dove in palio c’è la vita del più debole.
    Lo squalo balena transita pacifico ed ozioso, con la sua bocca gigantesca spalancata ad inghiottire quintali di acqua e plancton. In Madagascar il suo nome è MAROKINTANA che significa “tante stelle”, perché è proprio un cielo di stelle che vedi passare sotto la barca quando lo incontri. Intorno a lui minuscole sardine azzurre trovano riparo, convinte che una tale massa in movimento tenga alla larga anche il più spietato dei predatori, ma tutti intorno, i predatori, partecipano al gioco con entusiasmo e si scagliano come proiettili verso le loro prede, con una tale spinta propulsiva da balzare fuori dall’acqua.
    Dall’alto, gi uccelli predatori del mare, tengono d’occhio tutto ciò che si muove sotto la superficie e si tuffano fulminei a catturare le prede che disperate cercano una estrema via di fuga, come se il cielo potesse salvarle.
    Ecco che l’acqua ribolle. Il blu, al di sotto, è squarciato da piste bianche simili quelle lasciate dagli aerei in cielo e svariati pesci sembrano assistere allo prettacolo, apparentemente senza parteciparvi: marlin, pesci vela, mobule, una manta che sembra divertirsi in mezzo a questo parapiglia.
    Se anche noi riusciamo ad essere fluidi come l’acqua, silenziosi come una medusa, attenti come rapaci, possiamo assistere a questo spettacolo da molto, molto vicino, come parte di esso.
    Nessuna paura incute il protagonista, un gigante gentile con occhi piccolissimi ma mobili, vigili, simpatici, non freddi ed impersonali come quelli degli altri squali. E’ curioso, se ti lasci scivolare in acqua delicatamente lui abbandona per un attimo la sua tranquilla occupazione e viene a guardarti, ad amoreggiare un po’ con la strana e dura nuova compagna fatta di resina e metallo, ti gironzola intorno finchè ha percepito tutte le angolazioni della tua figura, poi torna al suo plancton o sparisce come un sogno nelle profondità del mare.
    (lovebubble.it)




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18 replies since 12/2/2011, 00:59   12373 views
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