SQUALI, RAZZE E CHIMERE

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  1. gheagabry
     
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    " Mai sanguinare davanti agli squali! "


    Lo SQUALO MARTELLO



    Come indica il nome comune di questo squalo, il suo capo è “a martello”. In particolare il capo è molto appiattito ed espanso in due lobi, o porzioni laterali, che ne conferiscono la caratteristica forma. All’estremità del “martello” sono posti gli occhi, provvisti di membrane nittitanti (membrane che abbassandosi proteggono l’occhio). Il “martello” conferisce a questi animali particolari proprietà idrodinamiche e consente loro di compiere virate più strette rispetto agli altri squali. I denti sono triangolari ed appuntiti. La porzione superiore della pinna caudale è molto più lunga di quella inferiore.
    Il dorso del pesce martello è grigio nerastro, grigio bruno o verdastro; i fianchi ed il ventre sono più chiari. Il pesce martello può raggiungere i 4 m di lunghezza e i 4 quintali di peso.

    A vederlo sembra uno scherzo della natura, con quel martellone piantato sul muso e gli occhi posti alle sue estremità... e non dev'essere molto piacevole incontrarlo vis-à-vis... tant'è che questo "giovane" squalo (comparso sulla Terra solo 25 milioni di anni fa e conosciuto già nei primi secoli dopo Cristo), era considerato dai popoli antichi una vera e propria belva da temere ed evitare: si pensava che incontrarlo in mare portasse grande sfortuna. In effetti, proprio in virtù della sua particolare morfologia, sono nate intorno allo squalo martello numerose leggende. Per esempio, in Nuova Zelanda esiste una divinità chiamata Mangopare, che ha le sembianze dello squalo martello ed è considerata un portafortuna. Nelle isole del Pacifico si racconta invece che gli squali martello siano la reincarnazione dei morti. Pare che all'origine di questa credenza ci sia il fatto che, quando si radunano in gruppi di migliaia, il loro nuoto flessuoso e le oscillazioni laterali del capo ricordano tante anime che vagano nelle profondità ovattate dell’oceano.
    A cosa serva quel muso a martello, la scienza non è ancora riuscita a scoprirlo con esattezza, anche se sono state avanzate varie ipotesi. Si è ipotizzato che una testa così grande e dalla forma così strana potrebbe essere utile a spaventare i predatori. Oppure che la forma del muso, molto simile alle ali di un aereo, potrebbe aiutare lo squalo martello a raggiungere la superficie, visto che questi animali - essendo privi di vescica natatoria - sono pressoché impossibilitati a galleggiare. Esiste però una terza ipotesi ancor più accreditata. Una testa così espansa significa anche una superficie più ampia di ricettori elettrici. Infatti, l'intera struttura è infatti ricca di ampolle di Lorenzini*, che permettono all'animale di orientarsi per mezzo del campo magnetico terrestre e di percepire i campi elettrici generati dagli altri animali: quindi, di individuare anche prede sotto la sabbia e di riconoscere, probabilmente, la loro posizione rispetto al campo magnetico terrestre. Il suo "sesto senso" ha una capacità di ricezione che è circa 10 volte maggiore rispetto a quella degli squali dalla testa affusolata.
    Ciò implica una maggiore capacità di cacciare prede, che riesce a scovare ovunque, persino sotto la sabbia: per esempio le razze, di cui è ghiotto; oppure i granchi, che scova negli anfratti più nascosti. Si ciba anche di altri crostacei e pesci, oltre che di piccoli squali. Il martello gli serve anche per "grufolare" sui fondali o stordire le prede con... La forma della testa gli conferisce, inoltre, una capacità visiva particolare: mentre l’uomo percepisce due immagini che - quando vengono messe a fuoco - si accavallano e diventano una sola, si pensa che lo squalo martello (i cui occhi sono distanziati di oltre mezzo metro) sia in grado di percepire due immagini laterali distinte ed avere un visus centrale più ampio, con una sorta di "effetto grandangolare. L'unico inconveniente che presenta la sua testa enorme è che si rivela più facilmente esposta ed attaccabile nellalotta contro altri predatori.
    Anche con l'olfatto, il pesce martello non scherza. Le narici, poste alle estremità della testa appiattita, sono di dimensioni maggiori rispetto a quelle di altre specie di squali e si pensa che chi conferiscano una capacità olfattiva nettamente superiore. Non a caso, si è riscontrato che in presenza di sangue in acqua, o comunque quando ci sono pesci feriti o agonizzanti, gli squali martello sono i primi ad arrivare. Le narici di questi squali, sempre ben visibili sulla parte inferiore del muso, sono costituite da due canali a fondo cieco, che terminano con cellule olfattive in grado di analizzare la presenza di sostanze odorose, anche minima, disciolte in acqua. Si pensa che uno squalo martello sia in grado di individuare una parte di sangue in 100 milioni di parti d'acqua! Il suo habitat preferito è quello delle acque tropicali e subtropicali, in prossimità delle barriere coralline. Ma alcune specie vivono anche negli oceani a profondità di diverse decine di metri, così come è possibile incontrarli in fondali bassissimi vicino alla costa. I biologi non sono sicuri della presenza dello squalo martello nel Mar Mediterraneo. Lo squalo martello, a differenza degli altri squali, ha una vita sociale molto avanzata. In particolare, gli squali martello Sphyrna lewini sono stati osservati in numerosi branchi nei pressi del reef del Mar Rosso, con gli esemplari adulti all'esterno e i giovani al centro. La ragione per cui si muovano compatti è un mistero, dato che non è legata all'attività predatoria, in cui sono abilissimi, né a ragioni riproduttive. Si accoppiano generalmente in primavera, quando hanno raggiunto il metro di lunghezza per le specie più piccole e i tre metri per gli esemplari di dimensioni maggiori. L’accoppiamento tra squali è generalmente violento e questa specie non fa eccezione: morsi, colpi di martello e segnali aggressivi per assoggettare le femmine più facilmente. La gravidanza di una femmina di squalo martello dura un anno o poco più, al termine della quale vedranno la luce da 6 nuovi nati per le specie più piccole, fino a una quarantina per le specie più grosse. Gli sfirnidi sono vivipari come tutti i carcarinidi (ad eccezione dello squalo tigre); il che significa che l'embrione si sviluppa all'interno dell'utero materno in modo sorprendentemente analogo a quello dei mammiferi. Le femmine di squali ovovivipari, invece, custodiscono nel ventre materno sia gli embrioni, sia le uova che li contengono.(dal web)



    .....il sesto senso...


    Uno dei piccoli misteri della natura è sempre stato quello della forma assurda del cranio del pesce martello. Un'ipotesi in proposito è stata esposta recentemente da Stephen Kajiura dello Hawaii Institute of Marine Biology, dal quale appare che la forma a T della testa di questo squalo, oltre alla già nota funzione idrodinamica, è dovuta alla presenza di un particolare organo di senso, capace di captare il campo elettromagnetico emesso dalla preda. Si tratta di elettrorecettori la cui presenza era già stata riscontrata su altri squali ma presenti, nel martello, in quantità molto superiore.

    Questi elettrorecettori sono le cosiddette ampolle di Lorenzini che formano una rete di canali con celle ripiene di gel conduttore di elettricità; da queste, si dipartono dei piccoli condotti che si aprono sulla superficie della pelle del capo degli elasmobranchi, mediante pori. Attraverso questi organi, scoperti già da Erasmo Lorenzini nel 18° Secolo, squali e razze percepiscono i campi elettromagnetici a bassa intensità prodotti dalle potenziali prede. Questi organi di senso possono contribuire anche all’orientamento poiché le correnti oceaniche creano dei campi elettrici che le ampolle di Lorenzini sono in grado di captare. Le ricerche compiute sugli squali hanno dimostrato che questo “sesto senso” è sollecitato da frequenze comprese tra 25 e 50 Hz.



    ..miti e leggende...


    .. in certe isole del Pacifico era il culto dello squalo, almeno fino a quando i missionari cristiani non vennero a contrastarlo. Gli isolani delle Salomone erigevano altari di pietra, e secondo una testimonianza offrivano sacrifici umani a un dio-squalo chiamato takw manacca. I Figiani compivano due volte all' anno la cerimonia del bacio dello squalo, in parte al fine di ottenere sicurezza per le aree dove nuotavano. ...
    I denti di squalo fossili secondo Plinio il Vecchio, erano lingue pietrificate cadute dal cielo durante un'eclissi di luna. Egli li chiamava glossopetra, "lingua di pietra", e si chiameranno cosi fino al XVII secolo.


    .....chi sono i veri squali?....


    Eccoli gli squali
    divorano voraci tutto cio che trovano
    non lasciano nulla a nessuno
    denaro , case , lavoro , esseri umani
    i nuovi squali non conoscono pause
    si gestiscono il potere fra loro
    spolpano ogni cosa fino all’osso
    pensano solo alla loro ingordigia
    ci lasciano ai margini , aprendo le fauci per spaventarci
    i nuovi squali sono della razza peggiore
    nessuno può fermarli , non avranno tregua
    fino a che non rimarrà più nulla sul loro cammino.
    (dal web)






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18 replies since 12/2/2011, 00:59   12373 views
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