ZUPPE

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  1. gheagabry
     
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    Zuppa speziata di pollo e pomodoro



    per 2

    scalogno 1
    peperoncino fresco 1
    sedano 1 costa
    pelati un barattolo
    petto di pollo 180 g
    cus cus 60 g
    olio di oliva
    sale
    mix di spezie per torte nordiche/vin brule o mix di spezie per cus cus o quanto basta di cannella+chiodi di garofano+pepe nero+ coriandolo
    maggiorana

    Fate un soffritto con un cucchiaio scarso di olio, la cipolla e il peperoncino tritati. Unite il sedano tagliato a fettine sottili e fatelo rosolare. Unite i pelati e fateli cuocere per 5 minuti. Unite il pollo a pezzetti, coprite con 1,2 l di acqua, salate e cuocete per 5 minuti ancora, con il coperchio. Ora unite mezzo cucchiaino di mix di spezie, il cus cus, mescolate, alzate la fiamma per 30 secondi, sempre con il coperchio, quindi spegnete e lasciate riposare per 5 minuti.
    Servite con della maggiorana secca o fresca


    DAL WEB
     
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    Zuppa di fagioli e pomodori


    zuppa-fagioli-pomodori


    Ingredienti


    fagioli cannellini freschi: 300 gr.
    cipollotti: 2
    pomodori: 2
    basilico: qualche foglia
    olio: q.b.
    sale: q.b.
    pepe


    Preparazione


    Cuocete i fagioli cannellini in abbondante acqua salata per 1 ora e 30 minuti. Pulite i cipollotti, togliete le radichette e affettateli sottilmente. Portate a bollore dell’acqua, immergete i pomodori per 2 minuti, poi toglieteli e metteteli in acqua fredda, spellateli, tagliateli a cubetti e togliete i semi.
    Lavate il basilico e tagliatelo a julienne con il coltello.
    Prendete una pentola e mettete un po’ di olio, fatelo scaldare ed aggiungete i cipollotti e cuoceteli per 6-7 minuti per farli imbiondire, mescolate spesso e poi unire i pomodori.
    Cuocete per 1 minuto e aggiungete il basilico e i fagioli ed un po’ della loro acqua di cottura.
    Versate la zuppa nelle ciotole e servitela accompagnata da pane tostato.


    Fonte:dal web
     
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    meglio con i peperoni,senza pomodoro!!almeno x me..
     
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  13. arca1959
     
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    grazie Giulia
     
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    La zuppa











    Da sempre zuppe e minestre regalano alle cucine quel profumo inconfondibile che sa di casa, di famiglia. Fanno la loro comparsa sulla tavola con l’arrivo dell’autunno e riscaldano le fredde serate invernali e primaverili, per scomparire, o quasi, ai primi caldi. Come il pane, loro compagno fedele, le zuppe hanno un fascino antico ed evocano immagini di un mondo contadino a cui tutti guardano con nostalgia: il paiolo di rame appeso alla catena sul fuoco del camino, il sobbollire lento e costante sotto il coperchio che lascia uscire un filo di vapore... Era proprio quel cuocere lento che riusciva a strappare sapore e profumo anche agli ingredienti più poveri, i quali venivano infine versati in un’ampia scodella, assieme a tocchi di pane raffermo o abbrustolito.
    Etimologicamente il nome zuppa risale al gotico suppa, che significa fetta di pane inzuppata, e la stessa radice si ritrova in molte lingue europee: sopa (in spagnolo), soupe (in francese), Suppe (in tedesco). La storia della zuppa è racchiusa proprio in questo nome che ci riporta al Medioevo, quando il pane aveva, nelle case dei ricchi e dei nobili, la funzione di piatto. Sul pane, che allora era una specie di focaccia di grano, venivano tagliate le carni, i pesci, i formaggi e tutte le pietanze del menù.
    Le zuppe a base di brodo, a dire il vero, arrivano molto dopo le cosiddette pulmenta: polente e zuppe di cereali poveri, come l’avena, il miglio, la segale, l’orzo. Questi ultimi potevano essere lasciati interi o ridotti a farina, quindi venivano fatti cuocere a lungo in acqua, assieme ai legumi e alle verdure disponibili. Si lasciavano bollire per ore e ore sul fuoco, fino a farli diventare creme dense e granulose che saziavano la fame dei più poveri, i cosiddetti servi della gleba. Quando si aveva fortuna, si aggiungevano carni e lardo. Il sale, costosissimo, era poco utilizzato e talvolta si sostituiva con acqua di mare.
    Come abbiamo detto, il pane, alimento primario, era considerato parte di questo piatto. Il grano era un bene prezioso e veniva consumato dai ceti abbienti, mentre alle classi inferiori restavano solo i cereali poveri e le castagne, che impastati con l’acqua davano vita a un pane scuro e compatto.
    Nella Bibbia il profeta Ezechiele riceve il comando: “Prendi del frumento, dell’orzo, delle fave, delle lenticchie e della veccia e fanne pane...”.
    Per le minestre dobbiamo attendere l’avvento del riso e della pasta. Entrambi questi alimenti hanno bisogno di essere cotti in un liquido caldo ed è quindi facile immaginare come sia nato l’abbinamento con il brodo e le zuppe, che costituivano certamente le basi di cottura ideali.
    Il nome minestra deriva dal latino ministrare, amministrare, e si riferisce al fatto che, a tavola, essa veniva distribuita (ministrata) dalla persona che gestiva la casa.
    La minestra è un piatto diffuso in molti Paesi, ma soprattutto in quelli mediterranei dove, come la zuppa, è stata a lungo il principale e a volte unico cibo delle classi più umili.
    Inizialmente si buttavano in pentola le verdure in esubero provenienti dall’orto di casa, i legumi messi a essiccare al sole, le frattaglie e i pesci meno pregiati, che servivano a preparare il brodo per cuocere la pasta. Si trattava, con ogni probabilità, di pasta fresca, impastata e tagliata a mano. Con il passare degli anni e il migliorare delle condizioni di vita, la gamma degli ingredienti si è ampliata permettendo di creare, in ogni regione e Paese, ricette deliziose legate al territorio.
    A partire dalla patata e dal pomodoro, le influenze etniche, dovute all’apertura dei mercati del Nuovo Mondo, hanno arricchito le zuppe di odori e sapori prima inusuali. Alle erbe aromatiche si sono affiancati i profumi pungenti di curry, curcuma, zenzero, tabasco e tante altre spezie, creando contrasti ed equilibri del tutto particolari. Se un tempo fare una zuppa significava mettere in una pentola quello che c’era in dispensa, oggi diventa un gioco di fantasia, un esercizio di arte culinaria: non esistono più limiti di stagionalità e provenienza degli alimenti e il mercato offre tutti i giorni un assortimento infinito di ingredienti per creare nuove combinazioni.

     
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    Zuppa di ceci e castagne


    zuppa-di-ceci-e-castagne


    Ingredienti


    ceci ammollati 300 gr.
    castagne cotte al forno 400 gr.
    3 spicchi di aglio
    prezzemolo fresco tritato
    1 patata
    alloro
    rosmarino
    olio extravergine di oliva


    Preparazione


    Tritate due spicchi di aglio e prezzemolo e metteteli a soffriggere in una casseruola con 4 cucchiai di olio, poi unite i ceci e lasciateli insaporire per un paio di minuti.
    Coprite con acqua calda e mettete nel tegame anche la patata lavata e sbucciata e lasciate sul fuoco per un’ora, poi aggiungete le castagne e con una forchetta schiacciate la patata e passate rapidamente il frullatore a immersione.
    Aromatizzate dell’olio con l’aglio e il rosmarino, versatela zuppa nei piatti a conditela con l’olio aromatizzato.


    Fonte:dal web
     
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18 replies since 7/2/2011, 01:00   622 views
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