LUNA

..la sua magia..

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Che mistero la luna! ti fa pensare a cose lontane, ai dolci momenti della giovinezza, quando con il plenilunio si provavano emozioni difficili da raccontare.



    LA LUNA





    Da tempo immemorabile alla Luna si attribuiscono i più svariati effetti sul comportamento degli uomini: instabilità emotiva, romanticismo, insicurezza, licantropia, vampirismo. Molte tradizioni e scuole spirituali hanno usato la notte di plenilunio per condurre pratiche e ritualità di crescita intellettuale. Da sempre quando non riusciamo a spiegare un fenomeno, lo attribuiamo ai "capricci" della Luna.



    Lo Tsukimi, una poetica e accattivante festa giapponese che celebra la Luna.L’abitudine a festeggiare la Luna nacque durante il periodo Heian (794-1185): a quei tempi i nobili di corte amavano riunirsi nelle notti di plenilunio e comporre versi ammirando il cielo stellato.
    Durante il periodo Edo questa usanza divenne tradizione popolare legata alla cultura contadina ; infatti, proprio chi lavorava la terra affiancò al rito di ammirare il primo plenilunio di settembre, quello dei festeggiamenti per la fine del periodo del raccolto. Un modo, questo, per ringraziare e ingraziarsi la Luna stessa, elemento essenziale in tutte le usanze contadine.



    Voglio corde di stelle per la mia chitarra triste che,
    come la mia anima, resta muta se tu non l' ascolti Luna
    La luna cammina sull'acqua com'è tranquillo il cielo!
    Va segando lentamente il tremore vecchio del fiume
    mentre un ramo giovane la prende per uno specchio..

    Federico Garcia Lorca





    ......nella letteratura.....



    Dante dedica alla Luna molte terzine della Commedia: il secondo canto del Paradiso è una specie di trattato sulla luna con Beatrice che spiega :
    "...che son li bei bui di questo corpo,
    che là giuso in terra fan i Cain favoleggiar altrui..."

    Farinata annuncia a Dante che dovrà imparare a sue spese quanto sia difficile rientrare in patria dall'esilio:
    "Ma non cinquanta volte fia raccesa
    la faccia della donna che qui regge,
    che tu saprai quanto quell'arte pesa."

    D'Annunzio :
    "Nascente Luna, in cielo esigua come
    il sopragciglio de la giovinetta
    e la midolla de la nova canna."

    Petrarca è attratto dall'opportunità lirica e fà della luna metafora dei suoi stati d'animo malinconici e notturni:
    "Io aspetto tutto 'l dì la sera,
    che 'l sol si parta, e dia luogo alla luna."

    Manzoni inserisce un ingrediente paesaggio romantico:
    "Era il più bel chiaro di luna; l'ombra inserimbra della chiesa, e più in fuori l'ombra lunga ed acutadel campanile, si stendeva bruna e spiccata sul piano erboso e lucente della piazza."
    Leopardi che dedica un'operetta morale al dialogo con la luna, in uno dei canti le chiede
    "Che fai tu,luna, in ciel? ..dimmi, che fai, silenziosa luna?
    Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi.
    Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli?
    Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar questi valli?"

    In "Il sabato nel villaggio" scrive
    "Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
    giù dà colli e dà tetti, al biancheggiar della recente luna."


    William Shakespeare fa recitare al Commediante Re, nell'Amleto:
    "Trenta volte il carro di Febo fece il giro del salso impero di Nettuno e del globo della Terra;
    e trenta volte dodici lune hanno rischiarato il mondo con la loro luce riflessa,..."

    E in Giulietta e Romeo nella scena seconda
    Romeo:"Madamigella, per quella sacra luna che inargenta le cime di quegli alberi, giuro..."
    Giulietta:"Oh, non giurar per la luna, l'incostante luna, che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per tema che anche l'amor tuo non si dimostri al par di lei mutevole."

    Coleridge In the Rime of the ancient Mariner scrive:
    "La luna salì in cielo senza fermarsi, saliva dolcemente
    e una stella o due vicino ai suoi raggi brillavano nel torbido oceano.

    Victor Hugo
    "La luna era serena e giocava sulle nuvole.
    La finestra in fine libera é aperta alla brezza, il sultano guarda,
    e il mare che si brezza, in fondo d'un flutto argentato ricama i neri isolotti."



    "Chiunque è come la luna, e ha una parte che non viene mai mostrata a nessuno." Mark Twain




    ...nella mitologia...


    Il nome del pianeta deriva da quello dell'omonima divinità romana, in latino Luna, corrispondente della greca Selene, personificazione della Luna piena e spesso associata con Ecate (la Luna calante) e soprattutto con Artemide (la Luna nuova).

    La Luna ha sempre rappresentato uno degli elementi essenziali della mitologia e della cultura popolare. Nelle antiche culture era diffusa l'idea che la Luna morisse ogni notte per calare nel mondo delle ombre, o che fosse coinvolta in un continuo inseguimento con il Sole, mentre nella mitologia medievale, alla luce della Luna si trasformano i lupi mannari, e alle sue fasi erano legate le riunioni delle streghe.
    Nella religione induista, l'origine delle fasi lunari è spiegata con un aneddoto che coinvolge Ganesha, la divinità con la testa di elefante, ed ampio spazio è ricoperto dalla Luna anche nella cultura islamica.

    Molte delle credenze popolari sono legate agli effetti della Luna: la fase di luna piena è favorevole ai pescatori poiché attira i pesci in superficie, il mosto va messo nelle botti nelle notti di luna nuova, mentre gli ortaggi devono essere seminati con la luna crescente, periodo in cui aumenta anche il numero delle nascite.
    Tra le numerose divinità lunari compaiono alcune figure maschili, come Nanna e Sin tra i popoli mesopotamici, Thoth per gli Egiziani, il giapponese Susanowo, o anche Isil, personaggio mitologico del mondo immaginario creato dallo scrittore J.R.R. Tolkien; tuttavia le principali divinità legate alla Luna sono impersonate da figure femminili, come l'etrusca Artume, ma tra tutte spiccano le dee greche Selene e Artemide, e le loro equivalenti romane Luna e Diana.

    Secondo la mitologia classica, Selene era sorella di Helios (il Sole) e di Eos (l'aurora), ed era figlia dei Titani Iperione e Teia. Dal suo matrimonio con Zeus (Giove), nacque Erse (la rugiada).
    Selene veniva rappresentata come una bella donna, dal viso pallido; indossava lunghe vesti argentate e portava in mano una torcia e sulla testa una luna crescente. Talvolta era raffigurata su una biga trainata da cavalli, all'inseguimento di quella solare.
    Artemide (Diana) era la sorella gemella di Febo (Apollo) e la figlia di Zeus e Leto (Latona). Secondo la legenda Hera (Giunone), la moglie di Zeus, lanciò su Leto una maledizione che la costringeva, per dare alla luce i suoi figli, a cercare un luogo in cui non avesse mai battuto il sole. Per questo motivo Zeus fece emergere dai mari l'isola di Delo, e fu qui che nacque Artemide. Ella nacque per prima ed aiutò la madre a mettere al mondo il fratello Febo, ragione per cui Artemide era considerata anche la dea del parto e della fertilità, una figura simile alla dea frigia Cibele.
    Artemide era anche la dea della caccia, dei boschi, delle fonti e dei torrenti e la protettrice degli animali selvatici. Secondo un aneddoto raccontato da un poema di Callimaco, Artemide, giunta all'età di tre anni, chiese al padre Zeus di esaudire alcuni suoi desideri, ossia di non doversi mai sposare, di rimanere vergine e di avere sempre, come compagni di caccia, dei cervi che tirassero il suo carro e dei segugi, oltre a sessanta fanciulle. Il padre la assecondò. Le sue compagne rimasero vergini, come lei, ed ella vigilò strettamente sulla loro castità.
    Altri epiteti con cui era conosciuta Artemide sono Locheia (patrona della nascita e delle levatrici), Cynthia (dal Monte Cinzio, luogo di nascita), Phebe (versione femminile del fratello Phebo), Potnia Theron (patrona degli animali selvatici, epiteto usato da Omero), Agrotera (protettrice dei cacciatori) e Kourothrophos (protettrice dei giovani).
    Nelle rappresentazioni più antiche Artemide è raffigurata come una dea alata, che tiene in mano un cervo, un leone o un leopardo, mentre nel periodo classico indossava degli stivali da caccia e portava un arco e una faretra con frecce d'argento; al suo fianco venivano spesso ritratti un cane, un cervo o dei cipressi. In alcune rappresentazioni è vista come dea delle fanciulle e tiene in mano una lira. Nei periodi successivi compariva anche con vesti argentate e una corona lunare, simbolo della sua identificazione con la dea Luna.





    La luna è come la libertà: sta in cielo e in fondo al pozzo.
    Antonio Delfini



    ...nell'arte...





    ..nella musica...



    "la luna si stancò di guardare il mondo di lassù;
    prese una cometa, il volto si velò e fino in fondo al cielo camminò.
    E sorpresa fù che la bianca distesa non fosse neve.
    Eran solo sassi e i piedi si ferì, piangendo di nascosto lei fuggì.
    Affrontare il mondo a piedi nudi non si può e dall'alto a spiarlo lei restò.
    E sorpresa non è più che la bianca distesa non sia neve.

    A.Branduardi





    Edited by gheagabry - 27/8/2014, 19:38
     
    Top
    .
  2. gheagabry
     
    .

    User deleted


    I giorni vengono distinti fra loro,
    ma la notte ha un unico nome.
    Elias Canetti



    LA NOTTE




    Nel senso astronomico del termine, la notte, che si alterna al dì, è parte del giorno ..Si tratta dell'intervallo di tempo compreso tra il tramonto e l'alba, in cui il Sole rimane al di sotto dell'orizzonte ed in cui, in genere, gli esseri viventi riposano in una fase chiamata sonno. In genere di notte, invece del sole, è visibile la Luna.
    La durata della notte varia in base al susseguirsi delle stagioni, alla latitudine, alla longitudine e al fuso orario. Nei giorni di equinozio la notte e il dì hanno in linea teorica la medesima durata; in realtà, la diffrazione dovuta all'atmosfera terrestre fa si che il dì risulti più lungo della notte.
    Al mondo esistono due punti geografici dove per sei mesi è notte. Ai due poli infatti esistono solo due stagioni, estate e inverno, che corrispondono a sei mesi di dì e sei mesi di notte. Quando, per esempio, al polo nord è estate, al polo sud è inverno, e a causa dell'inclinazione dell'asse terrestre la luce del sole non arriva. Per questo motivo si parla del sole di mezzanotte quando è estate in uno dei due poli, poiché i raggi del sole arrivano per tutta la durata del giorno. Il fenomeno dura invece per un minor lasso di tempo man mano che ci si sposta verso i due circoli polari.
    All'equatore la notte e il dì hanno la stessa durata durante tutto l'anno.
    Il fenomeno della notte è dovuto alla rotazione assiale dei corpi celesti, che crea l'illusione del sorgere e tramontare del sole. Poiché ogni corpo celeste ha una propria velocità di rotazione, la durata della notte varia da pianeta a pianeta. Dato che anche l'atmosfera di ogni corpo celeste è differente, esistono pianeti e satelliti praticamente privi di atmosfera dove è netta e visibile la linea di demarcazione tra notte e dì.




    ..... nella mitologia .....



    I miti sono una particolare forma di narrazione fantastica, che ha lo scopo di dare una spiegazione a diversi aspetti della realtà. Fin dalle epoche più remote, l’uomo cercò di trovare risposta a tutti i grandi interrogativi postigli dall’osservazione di quanto lo circondava. Qual è l’origine dell’universo? Chi ha creato l’uomo? Perché il giorno finisce e viene il buio? Privi dell’aiuto della scienza, che oggi fornisce risposte esaurienti a tutte queste domande, i popoli primitivi elaborarono interpretazioni poetiche e fantastiche di molti fenomeni naturali ed è a questo patrimonio mitologico che dobbiamo attingere se vogliamo conoscere le risposte sull’origine della notte.

    In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era una massa senza forma e vuota; le tenebre ricoprivano l’abisso e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio
    Iddio disse:”Sia la luce”; e la luce fu. Vide Iddio che la luce era buona e separò la luce dalle tenebre; e chiamò la luce “giorno”, e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: il primo giorno.

    La Sacra Bibbia, Genesi

    Nel mito persiano il dio Ormuzd creò il monte Alborgi che crebbe dal centro della terra fino alle stelle. Su di esso ci sta il trono di Ormuzd e la sua ombra crea la Notte sulla terra.
    La mitologia egizia non ha una vera e propria divinità notturna, ma in essa Nut è la dea che personifica il cielo stellato, e per estensione anche il periodo notturno.
    Nut o Nuit infatti era più esattamente la dea del cielo e della nascita.
    Nella mitologia norrena o mitologia scandinava , Nótt è la divinità che personifica la notte. Figlia del gigante Nörfi si sposò tre volte: con Naglfari che significa "oscurante" ebbe come figlio Audr, cioè "spazio"; con Annarr (che significa "secondo") ebbe come figlia Jördr cioè "la terra"; infine con Dellingr, ossia "giorno di primavera", generò Dagr , "il giorno" che era luminoso e bello come il padre.
    Secondo la mitologia azteca, Tezcatlipoca ("specchio fumante") era il dio della notte, del nord e delle tentazioni. Possedeva uno specchio che sprigionava fumo ed uccideva i suoi nemici. Era l'antitesi ed il rivale di Quetzalcoatl che era il dio della bellezza e della guerra. Gli aztechi li assimilarono nella loro religione e li considerarono alla stessa stregua, due divinità gemelle. Erano uguali ed opposti. Perciò Tezcatlipoca fu chiamato "il nero Tezcatlipoca" e Quetzalcoatl "il bianco Tezcatlipoca".
    Nella tradizione classica, Nyx era la personificazione della notte terrestre, in contrapposizione al fratello Erebo, che rappresentava la notte del mondo infernale: questa dea è stata ripresa dalla mitologia romana con il nome di Nox.



    Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte
    inciampi nei miei più segreti pensieri?
    William Shakespeare



    ......nell'arte ......



    ...la notte ha da sempre ispirato, ad artisti, poeti e musicisti, opere che suscitano emozioni profonde, sentimenti e passioni che ci trasportano in un mondo fatto di immagini e sensazioni tutte personali..L'opera d'arte più popolare del decennio è il celebre quadro di Vincent van Gogh, La notte stellata.





    ....La notte di Mattia, una fiaba color lilla....



    Una favola antica che si tinge di lilla ogni volta che si parla d' amore. E' La notte di Mattia, terzo libro di Emmanuelle de Villepin, illustrato dalle foto della figlia, Neige De Benedetti. E' una storia di fate che si chiamano Avvenire, Malinconia, Saggezza ma anche Angoscia; è una ballata senza tempo che ha la cupezza dei romantici e la leggerezza delle filastrocche, dove i folletti si nutrono di fragole e la magia si nasconde nel buio del bosco. E' l'allegoria di un lutto, quello della morte di un fratello giovane ma è anche il racconto di un sentimento che dura solo una notte di luna e che rovescia il gioco mitologico del dio che scompare. Qui a sparire è Mattia, troppo umano, bello e tormentato per amare la fata Natura, "bruciato" da una passione che si trasformerà in ricerca e ricordo. Una trama - scritta quando l'autrice era una sedicenne, rimasta chiusa in un cassetto - che si rifà al mondo classico, come le immagini che sembrano scorrere dentro una lanterna magica e illuminano bambole di porcellana, Pierrot, gnomi, Arlecchini che dalla favola del principe "Schiaccianoci" musicata da Cajkowskij, sembrano essersi smarriti nella foresta.
    (di Alessandra Rota)





    In questa notte dal cielo stellato più di un racconto vi sarà dato
    ora tra frasi, parole ed incanti seguite il cuore e trovate gli infranti
    di ciò che è vero e di ciò che è menzogna seguite il giusto e mandate alla gogna
    le falsità che d'intorno ci giran a verità che suddetta ci ispira se nel cercare gli apostrofi rosa
    o nel rilegger più volta una prosa noi questa notte troviamo coraggio
    ch'ivi ci appare come di Sole un raggio.
    Questa è la notte di sola magia questa è la strada che porta alla via
    del tuo futuro e di quello di molti di chi capisce cos'è l'esser stolti.
    Credi per oggi soltanto anche al fato credi che questo mio scritto incantato
    possa far giunger la felicità a chi lo legge e a chi lo capirà.
    - dal web -




    Perché avere paura della notte?
    Perché non amarla se è lei che ci porta le stelle?
    E chi non sa che è nelle notti più oscure
    che le stelle brillano del loro massimo splendore?
    HELDER CAMARA





    ...la storia della notte e delle stelle...



    Molte notti fa tutto era notte. Era un lungo soffitto di ombra il cielo ed era triste il canto degli uomini e delle donne...Gli dei ebbero pena per il triste cantare degli uomini e delle donne e si riunirono per mettersi d'accordo....Gli dei si misero d'accordo per togliere il soffitto della notte in modo che dall'alto tutta la luce che esisteva cadesse sugli uomini e sulle donne affinché non fosse triste il loro canto...tolsero tutto il soffitto della notte ed arrivò tanta luce, perché la notte era lunga e copriva dal fiume fino alla montagna ed ora,
    era molta la luce che tratteneva il lungo soffitto della notte.
    Gli uomini e le donne diventarono ciechi per la troppa luce, gli occhi non si riposavano ed il corpo lavorava sempre ... si lamentarono...E gli dei si resero conto che era male quello che avevano fatto, si riunirono un'altra volta e si misero d'accordo per rimettere il lungo soffitto della notte mentre avrebbero pensato bene come mettersi d'accordo meglio.
    E tardarono molto, tardarono tutta la lunga notte e per quel motivo gli uomini e le donne pipistrello impararono a camminare di notte, senza luce, perché gli dei tardarono molto a risolvere il problema del lungo soffitto della notte.
    Quando poi riuscirono ... andarono dagli uomini e dalle donne e chiesero dei volontari per risolvere il problema... dissero che i volontari sarebbero stati dei pezzetti di luce spruzzati sul soffitto della notte affinché non fosse tanto lunga la notte. "Sarete stelle" dissero gli dei.
    E tutti gli uomini e le donne dissero che volevano essere stelle e non volevano più essere uomini e donne pipistrello, e tutti e tutte si fecero stelle ed bucarono tutto il soffitto della lunga notte finchè non ne rimase più neanche un pezzetto ... c'era troppa luce ed il problema non fu risolto e si era già rotto tutto il soffitto della notte e non c'era ormai modo di coprire la luce che cadeva dappertutto. Ma gli dei non si resero più conto perché si erano già addormentati, molto contenti per aver risolto il problema
    Ed allora gli uomini e le donne pipistrello dovettero risolversi da soli il problema che avevano creato. E fecero come gli dei, si riunirono per mettersi d'accordo e videro che non serviva che tutti fossero stelle: affinché alcune brillino, altre devono spegnersi....
    si apri una gran discussione perché nessuno voleva spegnersi e tutti volevano brillare ed essere stelle.
    Allora gli uomini e le donne vere - quelli del cuore del colore della terra, perché il mais viene dalla terra - dissero che loro si sarebbero spenti e si spensero e così rimase bella la notte perché c'era il nero e c'era la luce.
    Fu così che le stelle poterono brillare, grazie a quelle che si spensero..E gli dei si svegliarono e videro che c'era la notte e che c'erano le stelle e che era bello il mondo come l'avevano fatto ed andarono via credendo che loro stessi avessero risolto il problema. Ma non fu così, furono gli uomini e le donne che si misero d'accordo per bene e lo fecero.
    - favola messicana -



    Ci vediamo al fondo di un bicchiere/ fino a quando l'alba nel cielo tornerà/
    e nell'alba disperata/ sarà triste rincasare/ per attendere la notte/ e poterti ritrovare/
    al fondo di un bicchiere/ nel cielo dei bar.
    (Fred Buscaglione)



    La notte,
    Con i suoi silenzi, con i suoi colori.
    Quante volte ci scopriamo incantati a guardare la volta celeste
    nell'immobile bellezza delle stelle o nella candida luminescenza lunare.
    Proprio quando l'oscurità sembra più intensa,
    ed i contorni delle cose sembrano perdersi nel buio,
    la notte mostra tutti i suoi colori e le sue molteplici luci in un palpito nascosto.
    Appare un mondo ovattato, affascinante, misterioso, fatto di cieli tersi,
    tempestosi, stellati, di galassie e corpi celesti persi nell'universo.

    Ferdinando Lepore



    Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia.
    Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco.
    Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.
    (Alessandro Baricco)





    .
     
    Top
    .
  3. ZIALAILA
     
    .

    User deleted




    ...una curiosita'


    image




    Chi osserva il cielo sa da centinaia di anni che le lune basse sull’orizzonte appaiono artificialmente grandi. Le videocamere (ndr: e gli altri “occhi” artificiali) non si ingannano, ma l’occhio umano si: possiamo quindi affermare che si tratta di una vera e propria illusione ottica.

    Quando si osserva la Luna, i raggi lunari convergono e formano un’immagine larga circa 0.15 mm sul fondo dell’occhio. Lune alte e basse hanno un diametro della stessa misura. Allora perchè il nostro cervello pensa che una sia più grande dell’altra? Dopo tutti questi anni, gli scienziati non hanno ancora certezze assolute sulla risposta.

    Forse gli oggetti in primo piano ( alberi e case ) ingannano il cervello facendo credere che la Luna sia più grande di quello che è realmente ?


    image


     
    Top
    .
  4. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Astronomia, stasera arriva la luna gigante
    Dita incrociate perche' domani sera il cielo sia libero dalle nuvole: si prepara uno spettacolo da non perdere, con una Luna piena gigante. E' un fenomeno molto diverso dalla ''superluna'' degli astrologi, portatrice di sventure e catastrofi, ma un semplice evento astronomico nel quale ogni 19 anni la Luna raggiunge la distanza minima dalla Terra. Quest'anno a renderlo particolarmente interessante e' il fatto che la Luna, cosi' vicina, sara' piena. Raggiungera' il culmine a mezzanotte e, complice il sabato, sara' piu' facile aspettarla senza la preoccupazione di doversi svegliare presto l'indomani. ''Domani sera la Luna raggiungera' la stessa distanza minima dalla Terra che aveva raggiunto 19 anni fa'', spiega l'astronomo Luca Nobili, dell'osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Questo non significa che in questi 19 anni la Luna non si sia avvicinata alla Terra negli ultimi anni. ''La Luna si e' trovata ad una distanza ancora piu' piccola dalla Terra nel 2008, nel 2005 e nel 1993'', rileva l'astrofisico Gianluca Masi, del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. La distanza minima di domani notte ''non sara' quindi un record'', aggiunge Masi. Domani sera la Luna sorgera' dopo le 20,00 e a mezzanotte raggiungera' la distanza minima, calcolata in circa 353.400 chilometri. Dal punto di vista astronomico, dice Nobili, questo appuntamento si spiega perche' la Luna gira attorno a Terra seguendo un'orbita ellittica. ''Ogni 19 anni - prosegue - l'orbita si sposta per effetto delle perturbazioni causate da altre forse gravitazionali, come quella del Sole, e di conseguenza i punti nei quali la Luna raggiunge la distanza minima (perigeo) e massima (apogeo) si spostano oscillando attorno a un punto medio''. Domani notte la Luna apparira' un po' piu' brillante e appena un po' piu' grande, anche sara' un po' difficile accorgersi della differenza. Sara' solo un bellissimo spettacolo, assolutamente privo di catastrofici effetti collaterali. (Ansa)





    .
     
    Top
    .
  5. gheagabry
     
    .

    User deleted



    aforisma

    Punta a conquistare la luna e se non ci sarai riuscito avrai vagabondato tra le stelle

     
    Top
    .
  6. gheagabry
     
    .

    User deleted


    image





    Mi ricordo una sera d'estate: mia sorella, mio fratello ed io (eravamo molto piccoli e l'afa gravava come muschio sulla pianura) non riuscivamo a dormire. La mamma ci portò allora a fare due passi fino al fiume e alla darsena, benché Savannah e io avessimo un raffreddore estivo e Luke un eczema da calore. "Ho una sorpresa per i miei cocchi," disse la mamma mentre noi guardavamo affascinati un delfino prendere il largo nell'acqua tranquilla, metallica. Sedevamo sulla punta del moletto e, stendendo le gambe, cercavamo di toccare l'acqua col piede. "C'è una cosa che voglio farvi vedere. Una cosa che vi aiuterà a dormire. Guardate là, figlioli," disse, indicando l'orizzonte a levante. E, proprio in quel momento, dove essa indicava, la luna comparve, sollevando la fronte di uno stupefacente color oro al di sopra di una filigrana di nuvole che bordavano il cielo di veli. Le sere erano lunghe al sud, in quella stagione, e alle nostre spalle, in quello stesso momento, il sole stava tramontando in un tripudio di fiamme che incendiavano il fiume. Era come un duello di ori: l'oro nuovo della luna nascente, l'oro consunto del sole che scompariva all'altro capo del cielo. Così il giorno, dopo un'ultimo guizzo di danza sulle paludi della Carolina, moriva splendidamente sotto gli occhi di noi ragazzi, finché della luce dell'astro diurno non rimase che un listello intorno alle chiome delle querce acquatiche. La luna poi sorse veloce, come un'uccello che si leva dall'acqua, e salì in alto: fulva, poi gialla, poi giallino, poi d'argento, poi d'un miracoloso, immacolato pallore, al di là dell'argento, un colore che è proprio soltanto delle notti del sud. Noi bambini restammo estasiati di fronte alla luna che nostra madre aveva evocato dalle acque. Quando l'astro si fu inargentato, mia sorella Savannah, che aveva tre anni, esclamò "Oh mamma, fallo ancora!" E questo è il ricordo più antico che ho.

    -- Pat Conroy dal libro "Il principe delle maree"

     
    Top
    .
  7. tappi
     
    .

    User deleted


    grazie Gabry
     
    Top
    .
  8. gheagabry
     
    .

    User deleted



    RIFLESSIONI


    ... AMICA NOTTE ...
    … Spesso quando associamo il buio ad una sensazione ci viene natural pensare alla paura, all’incognita. Ci sono tanti tipi di buio e di oscurità e si fa fatica a pensare ad essi in chiave positiva, eppure esiste un tipo di oscurità, di buio al quale spesso facciamo riferimento e che ci induce a pensieri e ricordi positivi … è la sera, anzi la notte. La notte se da un lato rappresenta la sparizione alla nostra vista del sole, e quindi della luce, dall’altro è la quiete dopo la “tempesta” delle ore del giorno. A volte essa sembra come un ritrovo sereno e tranquillo dove pensare, ricordare … sperare. Il giorno con il sole, il suo calore e la sua luce; la notte con la luna, le stelle e il loro abbraccio delicato. Il giorno fatto di azioni e reazioni, di corse e rincorse; la notte invece fatta di pensieri e ricordi, di movimenti e azioni lente, ragionate … quasi felpate. Così quando la notte giunge ed avvolge con la sua oscurità cose e persone; a volte ci piace adagiarsi in essa, e ascoltare la nostra voce; ascoltare il suono dei nostri pensieri che durante il giorno chiassoso è un’impresa impossibile. La notte a volte è bella perché in essa troviamo i ricordi, le persone andate e le cose che amiamo; in quel lento fluire del tempo dove anche i suoni sembrano avvolti da quel lento evolversi, spesso ritroviamo noi stessi e ci lasciamo baciare dal delicato tocco dei raggi di luna o dalla gioiosa presenza delle stelle nel cielo … la notte e il giorno due lati di una stessa moneta chiamata … Vita … Buon risveglio amici miei … Vi abbraccio fortissimo … Buona Estate a tutti ….
    (Claudio)



    ... Dialoghi con la note ...

    O Notte,
    Tu che puntualmente il mondo
    Come una coperta avvolgi
    Le tenebre porti anche nel mio animo
    E m'induci a riflettere;
    Nel tuo tempio, cilicio di mistero
    Con serrati dentro proibiti segreti...
    Mi tocchi il cuore con la tua profondità
    Ed eccomi... sospeso nell'Universo
    Un incrocio di luci e di ombre,
    L'infinito tempo e l'infinito spazio,
    E tra le carezze di questa eternità
    Trovo infin la pace;

    O Luna,
    Tu che sul mondo vegli
    Come una madre sulla culla,
    Io piccolo uomo ti osservo
    Tu che da sempre i cieli solchi
    Nella tua luce vedo riflessi
    I mille sguardi di chi mi ha preceduto
    E quasi mi sembra di dialogare
    Con le anime dei secoli passati
    Le lor passioni, le lor speranze,
    Che riemergono nel mio pensier...
    O cara amica, a te io mi confesso,
    Con dolci sussurri a te io lascio testamento
    E il mio spirito consegno ai posteri;

    O Stelle,
    Voi che della notte siete gli occhi
    Fiere amazzoni guardiane dell'infinito
    M'ispirate la serenità di un attimo, di un giorno
    Di una settimana, di un secolo...
    Un'intera Via Lattea si leva
    Sulle ansie della Terra,
    Truculenta specchiandosi nel fosso
    Ove recisi gigli si abbeverano;
    Con gli occhi io distacco
    Voi Stelle dal cielo e,
    Geloso, tenendovi tra le mie mani,
    Mi tuffo nel vuoto.

    E così mi nasconde la notte
    In nera armonia
    E mi dissolve
    Al torpor dello scirocco
    Che sfiora le erbe pallide
    Lungo il torrente in sussurro...
    Addio Terra,
    Fuggo il giorno prima dell'alba,
    Qui, nel mio angolo di prato
    Dove ancora il vento
    Ha ammucchiato
    Le foglie.


    (Andrea Contenti)





    .
     
    Top
    .
  9. gheagabry
     
    .

    User deleted





    Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
    Silenziosa luna?
    Sorgi la sera, e vai,
    Contemplando i deserti, indi ti posti.

    (Leopardi)



    .
     
    Top
    .
  10. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .



    .
     
    Top
    .
  11. xxxTheSaintxxx
     
    .

    User deleted


    Ci sono un pò di canzoni in cui è celebrata la luna ne posto alcune di quelle che mi piacciono

    Pierangelo Bertoli & Tazenda - Spunta la luna dal monte





    Rem - Man on the moon






    Mike Oldfield & Maggie Rielly












    Grignani - Magica




    Loredana Bertè - E la luna busso





    Savage Garden - to the Moon and back





    Barbara Streisand - Moon River




    Shivaree - Goodnight Moon





    Pink Floyd - The Dark side of the Moon





    Police - Walking on the Moon





    Bruno Mars - Talking to the Moon





    Norah Jones - Shoot the Moon





    Frank Sinatra - Fly me to the Moon



     
    Top
    .
  12. gheagabry
     
    .

    User deleted



    10 dicembre 2011


    Karachi, Pakistan(ASIF HASSAN/AFP/Getty Images)

    Un’eclissi lunare totale si verifica quando la Luna passa nell’ombra della Terra, che oscura il nostro satellite naturale. Il fenomeno avviene quando la Luna è piena e Sole, Terra e la stessa Luna sono allineati in questo ordine. Inizialmente la Luna appare in penombra e poi si colora di rosso, sparendo complessivamente nell’ombra per qualche minuto. L’eclissi del 10.12.2011 è stata osservata anche dalla strumentazione del Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, che orbita a 50 chilometri circa dalla Luna. I suoi sistemi hanno raccolto dati che serviranno per verificare i cambiamenti di temperatura che si verificano sulla superficie lunare quando questa si trova nell’ombra della Terra.







    Gerusalemme, Israele (MENAHEM KAHANA/AFP/Getty Images)



    San Francisco, California
    (AP Photo/San Francisco Chronicle, Frederic Larson)



    Tacoma, Washington (AP Photo/Ted S. Warren)



    .

     
    Top
    .
  13. gheagabry
     
    .

    User deleted





    scatto di Emanuel Lopes

     
    Top
    .
  14. gheagabry
     
    .

    User deleted


    RIFLESSIONI


    ... LUNA AMICA MIA ...
    … Col naso all’insù cerco di scorgere la luna. Amica di tante notti passate sulla spiaggia, sui tetti, sulla nave, in aereo … Amica che osservi e carezzi silenziosa oggetti e persone stimolando emozioni, scatenando sentimenti. Ispiratrice silenziosa di poeti, cantanti … compagna di dichiarazioni d’amore, di slanci di sconforto … A dispetto del tuo colore che sembrerebbe algido, i tuoi raggi invisibili a differenza del sole riscaldano il cuore e non la pelle. Mi attrai come calamita, disteso sugli scogli della mia vita ti osservo silenzioso, il mio respiro cadenzato dall’emozione cerca di uniformarsi al tuo; mi diverto a chiudere e riaprire i miei occhi assorti nella tua silenziosa bellezza cercando ogni volta di cogliere espressioni e colori nuovi, inaspettati. Distendi il tuo velo di luce sul mare e sembra una strada di luce che porta verso la felicità. Sfioro quel raggio, cerco di farmi avvolgere … sono brividi che entrano nell’anima, sono carezze che scaldano il cuore. Chiudo gli occhi e sento il tuo abbraccio poderoso che non lascia segni ma brividi, che non chiede di essere contracambiato ma di essere notato. Amica luna, compagna di quelle sere in cui il buio si impossessa dei pensieri e come d’incanto la tua luce lo dissolve portando in evidenza tutto ciò che le paure avevano nascosto. Ci sono notti nelle quali sento forte il tuo richiamo e vedo segni della tua presenza apparire discreti dalle tende, e innamorato raccolgo il tuo richiamo e mi specchio in te … Luna, gigantesco specchio del cielo nel quale rivediamo noi stessi, nel quale ci rifugiamo e troviamo risposte alle nostre domande, ai quesiti che ci affliggono e accompagnano. Disteso sugli scogli della mia vita, spalanco le braccia e ti stringo forte a me … Grazie Luna, amica mia silenziosa … ti voglio davvero bene … .
    (Claudio)



    Il tramonto della luna

    Quale in notte solinga,
    Sovra campagne inargentate ed acque,
    Là 've zefiro aleggia,
    E mille vaghi aspetti
    E ingannevoli obbietti
    Fingon l'ombre lontane
    Infra l'onde tranquille
    E rami e siepi e collinette e ville;
    Giunta al confin del cielo,
    Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
    Nell'infinito seno
    Scende la luna; e si scolora il mondo;
    Spariscon l'ombre, ed una
    Oscurità la valle e il monte imbruna;
    Orba la notte resta,
    E cantando, con mesta melodia,
    L'estremo albor della fuggente luce,
    Che dianzi gli fu duce,
    Saluta il carrettier dalla sua via;
    Tal si dilegua, e tale
    Lascia l'età mortale
    La giovinezza. In fuga
    Van l'ombre e le sembianze
    Dei dilettosi inganni; e vengon meno
    Le lontane speranze,
    Ove s'appoggia la mortal natura.
    Abbandonata, oscura
    Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
    Cerca il confuso viatore invano
    Del cammin lungo che avanzar si sente
    Meta o ragione; e vede
    Che a sé l'umana sede,
    Esso a lei veramente è fatto estrano.
    Troppo felice e lieta
    Nostra misera sorte
    Parve lassù, se il giovanile stato,
    Dove ogni ben di mille pene è frutto,
    Durasse tutto della vita il corso.
    Troppo mite decreto
    Quel che sentenzia ogni animale a morte,
    S'anco mezza la via
    Lor non si desse in pria
    Della terribil morte assai più dura.
    D'intelletti immortali
    Degno trovato, estremo
    Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
    La vecchiezza, ove fosse
    Incolume il desio, la speme estinta,
    Secche le fonti del piacer, le pene
    Maggiori sempre, e non più dato il bene.
    Voi, collinette e piagge,
    Caduto lo splendor che all'occidente
    Inargentava della notte il velo,
    Orfane ancor gran tempo
    Non resterete; che dall'altra parte
    Tosto vedrete il cielo
    Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
    Alla qual poscia seguitando il sole,
    E folgorando intorno
    Con sue fiamme possenti,
    Di lucidi torrenti
    Inonderà con voi gli eterei campi.
    Ma la vita mortal, poi che la bella
    Giovinezza sparì, non si colora
    D'altra luce giammai, né d'altra aurora.
    Vedova è insino al fine; ed alla notte
    Che l'altre etadi oscura,
    Segno poser gli Dei la sepoltura.


    Giacomo Leopardi

     
    Top
    .
  15. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Canto di Aradia



    “Io sono la Volontà degli Dei
    Io sono la Vita
    Io sono la Signora del Plenilunio
    Colei che ritorna
    Per ricordare ai Figli del Cielo
    L’Antica Arte
    Io sono la Dea dell’Amore
    Che stende un mantello di stelle sopra la notte
    Io annuncio l’alba e saluto il tramonto
    Io possiedo il segreto di ogni incantesimo
    Io sono Colei che comanda la folgore
    Io sono la rugiada che scende sui prati fioriti
    La linfa che scorre nei boschi
    Che anima i venti e le acque
    Che sposa e feconda la terra
    Che nasce nel fuoco e alimenta
    La fiamma perenne che grida giustizia agli Dei
    Io sono Colei che sconfigge la morte
    E spezza le catene della paura
    Io sono lo Spirito puro della Natura
    Lo Spirito libero dell’Universo
    Io sono la Gloria Immortale
    Della Verità mai tradita
    Io sono l’Amore
    Io sono la Vita
    Io sono la figlia della Luce Infinita.”


    Da “Il vangelo delle streghe”

     
    Top
    .
38 replies since 6/2/2011, 23:47   4877 views
  Share  
.