FRANCO CALIFANO ...x...

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  1. tomiva57
     
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    FRANCO CALIFANO, FIGLIA COMMOSSA:
    "PAPÀ NON HA MAI CONOSCIUTO SUA NIPOTE"


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    Franco Califano non ha mai conosciuto sua nipote, Francesca, che oggi ha 14 anni. A dirlo è Silvia Califano, la figlia del cantautore, ex ballerina classica e ora titolare di una scuola di danza. «Non mi sono resa conto di quanta gente amasse mio papà - dice Silvia - forse più di me, ci siamo voluti bene però ci siamo persi un pezzo di vita insieme. Io sono figlia, ma anche madre di Francesca e penso che mio padre non era tagliato per fare il padre». Silvia Califano racconta «di non aver mai vissuto» insieme al padre Franco.
    «Ci siamo frequentati per un periodo - aggiunge - ma il fatto di non vivere a Roma bensì a Trieste non ci ha aiutato. Ho perso un pò di lui, papà era quello che era, era un artista, un grande poeta, ma non era proprio capace di fare il padre».
    E Califano anche come nonno non ha avuto miglior fortuna. «Non ha mai conosciuto mia figlia Francesca - spiega - ho tentato di portarla a conoscere il nonno un periodo, ma si vergognava. Di sicuro ha perso più lui di me».


    da: leggo.it


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    Folla in piazza del Popolo per il funerale nonostante la grandine. Renato Zero: lascia un grande vuoto. Una via alla Garbatella per il Califfo


    di Laura Bogliolo
    da: ilmattino.it
    foto web


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    ROMA - Tuoni, fulmini e la grandine. Anche il cielo di Roma piange Franco Califano. Oggi l'ultimo saluto nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Centinaia di persone sono rimaste fuori la chiesa stracolma di amici e fan. Sul feretro le foto del cantante, lo striscione «L'ultimo amico se ne va, la musica è finita», la maglia dell'Inter con il numero 70 e la scritta Califfo. Grande emozione in piazza dopo che ieri, alla camera ardente, centinaia di persone avevano salutato il Califfo. Tra loro c'era anche Fiorello. Il medico del califfo ieri ha fatto sapere: tradito dal cuore, non è morto di stenti.

    L'uscita del feretro dalla chiesa è stata ritardata: non appena la messa è finita il cielo di Roma si è fatto scuro, ha iniziato a grandinare, ma la folla e gli amici sono rimasti in piazza nonostante la pioggia torrenziale.

    Tra i primi ad arrivare oltre alla sorella Liliana, la figlia Silvia e la tata Donatella Diana, per 12 anni factotum del cantautore, Renato Zero, Amedeo Minghi (video), Federico Zampaglione dei Tiromancino, Bruno Giordano (video), Maurizio Mattioli (video), Max Tortora, Vianello (video), Wilma Goich, Lando Fiorini, Serena Grandi (video), Marina Occhiena, Monica Liofreddi, Dario Salvatori, Enrico Giaretta, Gianni Alemanno, Renata Polverini, l'assessore capitolino alla Cultura Dino Gasperini, il vice sindaco Sveva Belviso. Non c'era invece Fiorello, il primo ieri ad arrivare alla camera ardente.

    «Ora senza di te tutto il resto è noia. Grazie Franco» lo striscione che campeggiava tra la folla in piazza del Popolo. Il funerale è stato celebrato oggi sotto pioggia e grandine. La sepoltura avverrà ad Ardea. E, seguendo le sue volontà, sulla lapide del Califfo ci sarà scritto "Non escludo il ritorno", il titolo della canzone che cantò al festival di Sanremo 2005 scritta con Federico Zampaglione.

    Una folla di fan, appassionati del Califfo, attori, amici, cantanti e rappresentanti delle istituzioni ha atteso il feretro e lo ha accolto con un applauso.

    «Ciao Maestro». Tanti gli artisti arrivati per l'ultimo saluto al cantautore, fra i primi a entrare in chiesa Renato Zero e il gruppo dei Flaminio Maphia. Bruno Giordano.

    Amedeo Minghi ha ricordato invece quando Califano era ai domiciliari ma continuava a comporre. In prima fila anche la sua factotum Donatella. Nel libro dei saluti tanti «Ciao Maestro».

    «Califano lascia un grande vuoto per la romanità», ha detto Renato Zero, seduto in seconda fila. E da parte sua c'è anche un pensiero ad un altro della musica italiana di cui si faranno oggi i funerali, Enzo Jannacci: «Franco ed Enzo sono due grandi artisti che hanno rappresentato delle grandi ricchezze che ci mancheranno molto. Ci hanno rappresentati anche nelle paure e nei disagi».

    Federico Zampaglione dei Tiromancino ha ricordato quando composero insieme la canzone "Non escludo il ritorno" «la frase che Califano voleva fosse scritta sulla sua lapide». «Franco - ha detto ampaglione - a volte diceva cose non politcally correct e questo un po' lo ha pagato».

    Lando Fiorini. «Dopo Trovajoli, perdiamo un altro pezzo di Roma - sottolinea Lando Fiorini, classe 1938 come il Califfo - . Tempo fa abbiamo lavorato insieme, ho inciso molte sue canzoni. Se ne va un po' di romanità fatta non di coatti, ma di persone per bene, pulite, come Fabrizi e Proietti».

    Maurizio Mattioli non ce l'ha fatta a trattenere le lacrime: «Oggi c'è una grande rassegnazione nel mio cuore».

    Serena Grandi. «Era un grande amico, sono venuta dalla Romagna per salutarlo. Era molto ironico, mi diceva sempre: "Sono il re del sesso"», ha detto l'attrice Serena Grandi.

    Alemanno. «Tutti i romani avrebbero voluto essere un po' Califano per la simpatia, la poesia e il successo con le donne» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno nella Chiesa degli Artisti. Alemanno ha confermato il concerto del 21 aprile in piazza a Roma in memoria di Califano.

    Una via per il Califfo alla Garbatella. Per quanto riguarda la via a lui dedicata, il sindaco ha detto: «Lui amava molto la Garbatella, speriamo di trovare una via che possa intitolare a suo nome perchè quello era il luogo dove lui voleva andare a vivere».

    Anche Edoardo Vianello, che al termine della messa è intervenuto con un saluto al Califfo, ha gridato: «Franco, tranquillo, il 21 aprile ci incontreremo di nuovo per un grande concerto in piazza a Roma, ci sarò io, ci saranno tutti i tuoi amici», concerto che potrebbe svolgersi ai fori Imperiali.

    Anche Zampaglione ha dedicato una breve e sentita composizione, in romanesco.

    Padre Angelo Riva nell'omelia ha ricordato: «Francesco ha trasmesso tanti messaggi e ognuno di noi ha cercato di apprendere qualcuno di questi messaggi. Ha cercato di essere di essere diverso e migliore e non solo per mettersi in mostra ma perché qualcuno lo vedesse per la sua bontà».

    Il cantante è stato seguito dall'affetto dei suoi fan che hanno voluto far sentire la loro voce intonando, alla fine della messa, la celebre canzone Tutto il resto è noia.

    Alla camera ardente di lunedì in centinaia, c'era Fiorello e gli amici di sempre, ma anche tantissimi romani. Tra la folla anche due suore: «Califano si era redento». Tra le mani Califano stringeva la foto di Ratzinger («voleva incontrarlo» ha raccontato la sua factotum) (continua a leggere).

    L'ultimo concerto di Franco Califano è stato a Bari in un piccolo locale che ha deciso di intitolare a Califano il nome della sala concerti (continua a leggere).

    Intanto i sette concerti che Califano aveva in programma per aprile «non sono stati annullati dai teatri, ma diventeranno dei tributi in sua memoria», annuncia Alberto Laurenti, chitarrista e collaboratore artistico del Califfo, che aggiunge. «Dei sette concerti due si svolgeranno a Roma, ai Parchi della Colombo e al Dubai Palace, gli altri a Cassino, Porto Recanati e San Benedetto del Tronto. Mi sono davvero commosso quando tutte le date sono state confermate. Questo vuol dire che tutti amano Franco».

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