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  1. tomiva57
     
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    Franco Califano



    Franco Califano, anche noto come Il Califfo o con l'appellativo Il Maestro (Tripoli, 14 settembre 1938), è un cantautore, scrittore e poeta italiano.

    Biografia

    Originario di Pagani, in provincia di Salerno, è nato per caso in volo sul cielo della capitale libica, in quei tempi territorio italiano. È cresciuto e vive da molti anni a Roma ma ha anche trascorso dieci anni a Milano.

    Già arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, dove fu coinvolto anche Walter Chiari, finisce nuovamente in carcere per lo stesso motivo e per porto abusivo di armi nel 1983, questa volta insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora. Durante quest'ultima esperienza carceraria ha composto l'album Impronte digitali, che si basa soprattutto su spunti di quel periodo. In entrambi i processi Califano è stato assolto perché il fatto non sussiste. Califano lo ha ripetutamente ricordato nei suoi libri e nelle sue interviste.

    Si è cimentato come scrittore e saggista con opere come Ti perdo - Diario di un uomo da strada, Il cuore nel sesso, Sesso e sentimento e Calisutra - Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro. Del 2008 è, invece, l'autobiografia Senza Manette, scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco.

    È stato interprete di fotoromanzi e attore cinematografico in Sciarada alla francese (1963), Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1983) con Pippo Franco, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).

    Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del programma realtà Music Farm, condotto da Simona Ventura.

    Nel 2007 partecipa a Ciao Darwin con Paolo Bonolis. In queste puntate si è esibito in una prova, la cosiddetta "gabbia neurale", durante la quale il concorrente doveva rispondere dopo aver visto una associazione di immagini.

    Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un po' cinico, un po' romantico, vantando migliaia di conquiste femminili.

    Vive in una villa nei pressi di Roma, precisamente ad Acilia, a pochi chilometri dal litorale di Ostia. Califano ha tatuato nell'avambraccio destro la sua celebre frase Tutto il resto è noia. Califano viene citato anche nella serie televisiva Romanzo criminale partecipando al matrimonio di uno dei componenti della banda.

    I suoi ammiratori lo chiamano Califfo o anche maestro, viene imitato da Fiorello, dall'attore Max Tortora, e dall'imitatore Gianfranco Butinar. Ha ricevuto una laurea honoris causa in Filosofia dall'Università di New York.

    Nel 2010 a causa del suo stato precario di salute (dovuto alla rottura di tre vertebre in seguito ad una caduta dalle scale) attualmente non è in attività

    Autore di canzoni e poeta

    Da sempre autore di testi e poesie, è famoso per canzoni spesso cantate in proprio, ma molto più frequentemente scritte per altri artisti: Mia Martini (Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo e La nevicata del '56); Ornella Vanoni (La musica è finita, su musica di Umberto Bindi, scritta con Nisa, Una ragione di più, scritta con Mino Reitano); Peppino di Capri (Un grande amore e niente più, che vince il Festival di Sanremo del 1973); Bruno Martino (E la chiamano estate, scritta in coppia con lo stesso Martino); Edoardo Vianello e Wilma Goich (Semo gente de borgata). Suo è anche il testo di Un'estate fa, versione italiana di Une belle histoire, del cantante francese Michel Fugain. Le notti d'agosto fu portata al successo da Loretta Goggi. Per Mina ha scritto l'intiero album Amanti di valore (1974). Poco gettonato dal pubblico, il disco, con le musiche di Carlo Pes è considerato dalla critica un autentico capolavoro.

    Da cantautore, da annoverare tra i suoi grandi successi Tutto il resto è noia (su musica di Frank Del Giudice) , Fijo mio (su musica di Amedeo Minghi e brani come Tac, La mia libertà e Io nun piango (dedicata all'amico Piero Ciampi) canzoni di cui è autore anche della parte musicale, Ti perdo, Io per le strade di quartiere con la quale partecipa a Sanremo 88, Un tempo piccolo, brano reinciso dai Tiromancino.

    Franco Califano è anche autore di molte composizioni poetiche, spesso in forma di sonetto. Da ricordare Secondo me l'amore, che dà il titolo a uno dei suoi album, Il gigante de casa, Beata te, te dormi, Nun me portà a casa. Gettonatissime dal pubblico alcune poesie umoristiche e lievemente licenziose come Pasquale l'infermiere (che affronta il tema di una gravidanza inapettata), Cesira(che ha per tema la chirurgia plastica), Avventura con un travestito (che narra di un incontro amoroso con un travestito), La seconda (sull'ingordigia sessuale di una moglie). Questi brani, graditissimi dai fan, sono puntualmente declamati dell'artista nei suoi recital e concerti.

    Come musicista, Califano firma alcune colonne sonore, da ricordare Due strani papà film di cui è anche protagonista con Pippo Franco

    Le apparizioni sanremesi

    La sua prima apparizione a Festival di Sanremo risale al 1988 con Io per le strade di quartiere scritta insieme a Toto Cutugno che l'ha musicata. Torna nel 1994 con Napoli e nel 2005 con Non escludo il ritorno, scritta assieme ai Tiromancino.

    Politica

    Quando fu arrestato nel 1983 scrisse una lettera per chiedere aiuto e sostegno a Bettino Craxi: il leader socialista gli fu vicino e, dopo questo episodio, i due divennero amici.

    Alle Elezioni Politiche del 1992 si è candidato con il PSDI, senza però essere eletto.

    Nel 2008, in occasione del suo settantesimo compleanno festeggiato a Piazza Navona, ha affermato:"Io sono liberale, anticomunista. Ho chiesto al sindaco Alemanno, mio caro amico, di poter cantare in qualche bella piazza. E lui mi ha fatto un meraviglioso regalo. Per 5 anni mi hanno impedito di cantare perché mi hanno bollato come uno di destra. Conoscevo bene sia Rutelli sia Veltroni: il primo si è sempre comportato bene, il secondo mi ha ignorato. E non so perché...".


    Franco Califano si definisce cattolico apostolico romano. Durante un'intervista radiofonica ha manifestato pubblicamente la sua grande ammirazione per Papa Benedetto XVI, di cui ha detto: "mi è piaciuto subito e continua ad essere quello che immaginavo: un uomo colto, politico, forte, duro al momento giusto, che non si ferma ad accarezzare le teste ma cammina dritto, perché ha tanto cammino da fare. La prima volta che l’ho visto ho sentito qualcosa dentro e mi sono molto riavvicinato alla fede".


    La morte

    È morto nella sua villa di Acilia quartiere periferico di Roma, per arresto cardiaco, il 30 marzo 2013, all'età di 74 anni. La camera ardente è stata allestita in Campidoglio a Roma, il 1º aprile, presso la quale molte persone si sono recate, fra queste Fiorello e Maurizio Mattioli. Fra le sue frasi inerenti alla morte: "Mi accorgerò di essere vecchio solo cinque minuti prima di morire". Tra le sue ultime volontà, l'essere sepolto nel cimitero di Ardea vicino al fratello e al nipote (figlio del fratello), volontà ritardate per mesi a causa di ostacoli burocratici. Nella stessa città, all'interno degli spazi del futuro Museo Archeologico di Ardea, è oggi presente una sala-museo dedicata alla vita e all'arte di Califano curata da Donatella Diana, sua collaboratrice ed amica.

    Sulla sua lapide, per sua richiesta, compare la scritta "Non escludo il ritorno", titolo dell'omonima canzone con cui prese parte al Festival di Sanremo 2005




    Al cantautore è dedicato un brano parodistico del gruppo comico romano Latte e i suoi derivati dal titolo Me so' ngrifato, spesso attribuito allo stesso Califano, per una similitudine di stile e timbrica. Il componimento è stato scritto e cantato da Claudio Gregori, in arte Greg, allora leader del gruppo, e contenuto nel loro primo disco Greatest Hits del 1994.
    Viene citato nel singolo Supercafone, successo del rapper romano Piotta.
    A Borbona in provincia di Rieti esiste una piazza denominata Piazza Franco Califano.
    Le auto utilizzate da Califano nel film Due strani papà, una Maserati Ghibli e un'esclusiva Ferrari 308 GTSi Quattrovalvole erano realmente di sua proprietà.
    Viene citato in una scena da J. Ax nel film Senza Filtro



    Discografia


    LP


    * 1972 - 'N bastardo venuto dar sud
    * 1973 - L'evidenza dell'autunno
    * 1975 - Secondo me, l'amore...
    * 1976 - Tutto il resto è noia (Dischi Ricordi, SMRL 6199)
    * 1977 - Tac...! (Dischi Ricordi, SMRL 6216)
    * 1979 - Ti perdo (Dischi Ricordi, SMRL 6241)
    * 1980 - Tuo Califano
    * 1981 - La mia libertà
    * 1982 - Buio e Luna piena
    * 1983 - Io per amarti
    * 1984 - Impronte digitali
    * 1985 - Ma cambierà
    * 1987 - Il bello della vita
    * 1988 - Io
    * 1989 - Coppia dove vai
    * 1990 - Califano
    * 1991 - Se il teatro è pieno
    * 1994 - Ma io vivo
    * 1995 - Giovani uomini
    * 1999 - Tu nell'intimità
    * 2009 - C'è bisogno d'amore

    Live

    * 1975 - 24-07-1975 dalla Bussola, dal vivo a La Bussola di Viareggio
    * 1982 - In concerto dal Blue Moon di Ogliastro Marina, dal vivo al Blue Moon di Ogliastro Marina
    * 1992 - In concerto dal Blue Moon di Ogliastro Marina 2, dal vivo al Blue Moon di Ogliastro Marina
    * 2001 - Stasera canto io



    Singoli

    * 1962 - Ti raggiungerò / Amica malinconia
    * 1966 - Non voglio vederti / Triste così
    * 1973 - Ma che piagni a ffa' / Beata te...te dormi
    * 1975 - Io me m'briaco
    * 1976 - Me'nnamoro de te / Tutto il resto è noia
    * 1977 - Io non piango / Tac...!
    * 1981 - La mia libertà
    * 1983 - Io per amarti

    EP

    * 2001 - Vive chi vive

    Raccolte

    1977 - n'bastardo, l'autunno e l'amore (Record Bazaar, RB 145)
    1981 - Ritratto di Franco Califano (Record Bazaar, RB 315)
    1983 - Super Califfo (Lupus, LULM 25002)
    2011 - I successi... e tutto il resto (3 cd 36 brani SONY)
    2013 - 1972-1975 The complete studio collection (2 CD 37 brani, comprende i primi 3 album cgd WARNER)


    Filmografia

    Appuntamento in Riviera, regia di Mario Mattoli (1962)
    Notti nude, regia di Ettore Fecchi (1963)
    Sciarada alla francese, (titolo originale francese: "Cherchez l'idole"), regia di Michel Boisrond (1963)
    Gardenia - Il giustiziere della mala, regia di Domenico Paolella (1979)
    Due strani papà, regia di Mariano Laurenti (1983)
    Il ritorno di Ribot, regia di Pino Passalacqua (1991)
    Viola bacia tutti, regia di Giovanni Veronesi (1998)
    Questa notte è ancora nostra, regia di Paolo Genovese e Luca Miniero (2007)
    Noi di settembre, regia di Stefano Veneruso (2011) documentario
    Roma nuda, regia di Giuseppe Ferrara (2013) miniserie TV


    Libri

    Ti perdo. Diario segreto di un uomo da strada, Milano, Davoli, 1979.
    Monologhi e poesie romanesche, Roma, Califfo, 1991.
    Il cuore nel sesso. Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da uno pratico, Roma, Castelvecchi, 2000. ISBN 88-8210-228-9.
    Sesso e sentimento, Santarcangelo di Romagna, Keybook, 2004.
    Il Calisutra. Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro, Roma, Castelvecchi, 2006. ISBN 88-7615-136-2.
    Senza manette, intervista con Pierluigi Diaco, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 978-88-04-57327-2.
    Un attimo di vita, a cura di Antonio Gaudino e Paolo Silvestrini, Milano, Mondadori 2014. ISBN 978-88-370-9970-1.


    Da Wikipedia.org





    Edited by tomiva57 - 11/8/2014, 19:14
     
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  2. tomiva57
     
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    'N bastardo venuto dar sud



    nbastardo

    'N bastardo venuto dar sud è il primo album in studio di Franco Califano, pubblicato nel 1972 per l'etichetta discografica CGD.

    Tracce

    1. 'N attimo de vita (Califano) - 3:06
    2. Un ricamo ner core (Califano) - 3:22
    3. Gratta gratta amico mio (Califano, Bongusto) - 3:22
    4. 'N contadino nun deve avè pretese (Califano, G. Lombardi) - 3:27
    5. Zitta nun parlà (Califano, E. Lombardi) - 3:23
    6. Ma che serata è (Califano) - 3:07
    7. 'N bastardo (Califano, G. Lombardi) - 3:36
    8. Quattro regine e quattro re (Califano) - 3:04
    9. Semo gente de borgata (Califano, Piacente) - 4:26
    10. L'urtimo amico va via (Califano, Savio) - 3:28
    11. Beata te...te dormi (Califano, Conrado) - 2:32
    12. 'Mbriacate de sole (Califano, Savio) - 3:05







    'N attimo de vita




    Un ricamo del cuore




    Gratta gratta amico mio



    Edited by tomiva57 - 31/3/2013, 17:36
     
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  3. arca1959
     
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    Addio a Califano, era malato da tempo
    Il Califfo pochi giorni fa si era esibito al Sistina,
    teatro della sua ultima apparizione pubblica

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    A 24 ore dalla morte di Enzo Jannacci, si è spento nella sua casa di Acilia Franco Califano. Il cantautore romano, 74 anni, era malato da tempo. Lo scorso 18 marzo, la sua ultima apparizione al Teatro Sistina di Roma.

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    IL PERSONAGGIO - Originario di Pagani, in provincia di Salerno, Califano è nato per caso in aereo sul cielo della capitale libica Tripoli, a quei tempi colonia italiana. È cresciuto a Roma ma ha anche trascorso otto anni a Milano. Già arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, caso in cui fu coinvolto anche Walter Chiari (assolto con formula piena), finisce nuovamente in carcere per lo stesso motivo e per porto abusivo di armi nel 1983, questa volta insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora (assolto con formula piena e caso emblematico di mala giustizia). Durante quest'ultima esperienza carceraria ha composto l'album Impronte digitali, che si basa soprattutto su esperienze di quel periodo. In entrambi i processi Califano è stato assolto «perchè il fatto non sussiste». Califano lo ha ripetutamente ricordato nei suoi libri e nelle sue interviste.

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    Addio a Franco Califano, il poeta delle borgate


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    L'ESPERIENZA DA SAGGISTA - Si è cimentato come scrittore e saggista con opere come Ti perdo - Diario di un uomo da strada,Il cuore nel sesso, Sesso e sentimento e Calisutra - Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro. Del 2008 è, invece, l'autobiografia Senza Manette, scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco. È stato interprete di fotoromanzi e attore cinematografico in Sciarada alla francese (1963), Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1983) con Pippo Franco, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008). Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del programma realtà Music Farm, condotto da Simona Ventura. Nel 2007 e nel 2010 partecipa a due puntate di Ciao Darwin con Paolo Bonolis. Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un po' cinico, un po' romantico, vantando migliaia di conquiste femminili.

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    NEL PIENO DELL'ATTIVITA' - Califano era in piena attività artistica. «Fino all'ultimo giorno non ha smesso di cantare e di scrivere canzoni», spiega il cantautore Enrico Giaretta, suo pianista e figlio artistico. «Il Maestro - racconta - stava per partire per un 'mini tour' con accompagnamento di pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Era entusiasta di questa nuova avventura. Avremmo dovuto suonare il 4 aprile a Porto Recanati e, pochi giorni dopo, avevamo un appuntamento in sala di incisione ad Avezzano. Stasera, all'improvviso, la notizia della sua morte. Siamo tutti increduli. Si è chiuso per noi un'era», conclude. Califano stava lavorando anche ad un progetto di canzoni in romanesco rivisitate in chiave jazz.

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    LE REAZIONI - «RIP Franco Califano. Grande tifoso, grande musicista». Con questo messaggio su twitter l'Inter ha comunicato al mondo il proprio cordoglio per la scomparsa del cantautore romano, grande tifoso della «beneamata». Commosso anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «La morte di Califano, cantore romano e autentico simbolo dell'anima più popolare della città ci addolora molto. Festeggiammo insieme con un concerto a piazza Navona i suoi 70 anni dove tutta la città si raccolse intorno al suo Maestro» E poi il sindaco promette che al Califfo sarà dedicata una strada della capitale. «La morte di Franco Califano lascia un grande vuoto, mi addolora profondamente. In questi anni è stato per me un amico sincero, ho conosciuto non solo un grande artista ma un grande uomo», ha detto il deputato del Pdl (ed ex presidente della Regione

    Lazio)Renata Polverini
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    GLI AMICI SU TWITTER - Molti anche i ricordi e le parole affettuose postate su Twitter da amici e colleghi. «Non c'era bisogno che morisse per definirlo come ho sempre fatto: il poeta di Roma - scrive Giuliano Sangiorgi dei Negramaro - Addio amico, addio Franco». E ancora: «Fa male non dirsi l'ultimo ciao», aggiungono i Negramaro che postano anche il video di Minuetto, capolavoro scritto da Califano per Mia Martini. «Ma c...!!! Anche il Califfo. Che Pasqua triste!!», è questo lo sfogo di Biagio Antonacci che poi twitta: «Onore a Franco e a Enzo (Jannacci, morto venerdì, ndr), siete stati unici e diversi. Fate musica lassù... gli angeli vi lasceranno liberi». «Ciao Califfo», twittano sia Emanuele Filiberto che Elisabetta Canalis, mentre Luna Berlusconi, la nipote del Cavaliere, scrive: «Ciao Franco... le tue canzoni alla radio con papà che cantava... e poi a cantare con te al piano... ricordi bellissimi! Con te la vera poesia».

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  4. tomiva57
     
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    'N contadino nun deve avè pretese





    Zitta nun parlà






    Ma che serata è



    Edited by tomiva57 - 31/3/2013, 18:19
     
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    'N bastardo






    Quattro regine e quattro re





    Semo gente de borgata



    Edited by tomiva57 - 31/3/2013, 18:41
     
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    L'urtimo amico va via

    L' urtimo amico va via,
    domani se va a sposà,
    se gioca la libertà pure lui.
    Er vecchio gruppo 'ndò stà,
    me li so' persi così
    se sè scordati de me,
    Tanto amici e poi... tiè!
    Ogni cosa se ne và,
    finisce er ciclo de 'n'età,
    domani chiude er bar in fondo a 'na via.
    Quanta nostalgia me viè,
    si penso a quanno tutti noi
    se giocavamo a carte quarche bottija
    Te saluto gioventù,
    te ne sei annata pure tu.
    Adesso a me che me rimane più.
    L'urtimo amico vi via
    e 'nzieme a lui l'allegria.
    Ce resto sortanto io
    a penzà che ho da fa'





    Beata te ...te dormi

    Beata te... te dormi... come fai...
    Ar monno nun c'e' donna più 'ncosciente
    li buffi c'hanno invaso tutta casa
    e tu stai li, che dormi, come gnente!
    So' già le tre, nun c'è 'n filo de luce
    e io nun pijo sonno, nun c'ho pace
    e sto a discute sempre cor cuscino come 'n cretino
    mentre te dormi... dormi e te ne freghi.
    Nun ce voi ave' pensieri, c'hai artro pe la testa,
    tu te voi vestì bene
    pe anna' giranno co' l'amiche sceme
    e l'a ffitto, er telefono, er cane?
    La rata dell'armadio a cento ante pe'li vestiti tua?
    E la cambiale della millecento?
    Nun ne parlamo proprio, va... va... va...
    Nun hai allattato manco er ragazzino,
    "Me cala er seno - dicevi - ce so' le balie 'e già,
    io penso a tutte quante le rotture e tu?
    A le smajature! (colpo di tosse)
    Ah, t'ho svejata, t'ho rovinato proprio er primo sonno,
    me perdoni signora se ho tossito...
    Me scusi tanto se l'ho disturbata...
    Ma va' a morì ammazzata!






    'Mbriacate de sole



    Edited by tomiva57 - 1/4/2013, 08:59
     
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  7. tomiva57
     
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    franco-califano

    È morto Franco Califano,
    poeta e cantore di donne e borgate



    Il "Califfo", malato da tempo, se n'è andato a 74 anni. Playboy venuto dalle periferie, spregiudicato e allo stesso tempo romantico, re delle cronache mondane con uscite galanti e ambigue frequentazioni, celava dietro il machismo una straordinaria sensibilità. Tradotta in splendide canzoni, cantate da Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni e in prima persona. Alemanno: "Per lui camera ardente"


    di PAOLO GALLORI
    da: repubblica.it
    foto web



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    ROMA - All'età di 74 anni, Franco Califano è morto nella sua casa ad Acilia. Malato da tempo, era nato nel 1938. I funerali si terranno martedì 2 aprile nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo. Lunedì, camera ardente in Campidoglio. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, l'artista si era esibito al Teatro Sistina di Roma.

    Famiglia originaria di Pagani, in provincia di Salerno, Franco Califano era venuto al mondo a bordo di un aereo in volo su Tripoli, allora colonia italiana. Ed era anche un insospettabile tifoso dell'Inter. Eppure resterà per sempre tra le espressioni più genuine di Roma e delle sue tante anime.

    Per i giornali, Califano era il playboy venuto dalle borgate, spregiudicato e allo stesso tempo romantico, interprete di fotoromanzi, che alimentava le cronache con uscite galanti e ambigue frequentazioni. Eppure, dietro il machismo e il ghigno del Califfo, si celava una persona di straordinaria sensibilità. Un'anima capace di esprimere, soprattutto in età avanzata, un candore e una tenerezza quasi infantili. E' la tv dei reality a rivelarli, mentre chi era andato oltre le copertine dei giornali scandalistici e si era immerso nelle canzoni del Califfo, sapeva quanto il personaggio fosse ben più profondo delle prime impressioni.

    Canzoni splendide, a cui spesso sono altri a dare voce. Quella di Mia Martini, ad esempio, in Minuetto, scritta con Dario Baldan Bembo, e La nevicata del '56, testo vergato a quattro mani con Carla Vistarini. Quella di Ornella Vanoni, interprete di La musica è finita, musica di Umberto Bindi, testo scritta con Nisa. Nel 1973 Mino Reitano spopola con Una ragione di più. Nello stesso anno, Califano firma anche Un grande amore e niente più, con cui Peppino di Capri vince Sanremo. Come dimenticare E la chiamano estate, parole e musica frutto della collaborazione con il maestro Bruno Martino. E l'inno in romanesco Semo gente de borgata, affidata alla coppia d'arte e vita composta da Edoardo Vianello e Wilma Goich. Per la più grande voce italiana, quella di Mina, Califano scrive un intero album, Amanti di valore, nel 1974.

    Altre sono le canzoni per le quali il giovane Califano ci mette la faccia e l'ugola, credendo finalmente nel suo timbro cavernoso e insospettabilmente sexy. Due su tutte. Lo rappresenterà per l'intera carriera Tutto il resto è noia, su musica di Frank Del Giudice. Quasi un autoritratto La mia libertà. Inevitabile, per uno così, incrociare anche le strade di Sanremo. Califano vi partecipa la prima volta nel 1988 con Io per le strade di quartiere scritta con Toto Cutugno e interpretata dal Califfo con vigoria e teatralità da sceneggiata borgatara. Bisogna aspettare il 1994 per rivedere Califano all'Ariston con Napoli. Infine, l'ultima apparizione nel 2005 con Non escludo il ritorno, scritta con Federico Zampaglione dei Tiromancino, a cui Califano offre il testo di In un tempo piccolo, con cui il gruppo lancia la sua prima raccolta di successi.

    Si diceva delle frequentazioni ambigue. Per la "sua libertà", Califano ha pagato il suo prezzo. Arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, caso in cui rimase invischiato anche Walter Chiari, è ancora la droga, assieme alle accuse di un pentito, a riportare Califano dietro le sbarre nel 1983, con l'aggravante del porto abusivo di armi. Questa volta, con Enzo Tortora. Processi conclusi sempre con l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Ed esperienza che Califano all'epoca traduce in un album, Impronte digitali.

    Al carcere, Califano si rivolge ancora con la musica nel giugno 2012, dedicando un duetto con Simone Cristicchi, Stò a cercà lavoro, ai giovani detenuti del minorile di Nisida. I proventi del brano vanno al progetto "Liberi di...", per la rieducazione e l'inserimento lavorativo dei giovani reclusi. E il Califfo spiega: "Ho voluto mettere la mia esperienza al servizio dei giovani. Anche io ho vissuto l'esperienza del carcere, so quanto è importante avere un aiuto da chi sta fuori".

    La sua innocenza, e la sua libertà, Franco Califano si è sempre sentito in dovere di ribadirle, come spinto da un'insopprimibile esigenza di colmare una distanza, farsi capire. L'occasione erano le interviste. Ma il pensiero di Califano è spalmato soprattutto nelle pagine di un libro, Il cuore nel sesso, edito da Castevecchi nel 2000. Il Califfo si "introduce" così: "Non ho religione, non ho famiglia, a volte non ho nemmeno pensieri. Sono cresciuto prendendo calci e cercando di restituirli quand'era possibile. Un match lunghissimo con il destino che mi porto appiccicato. Giù io o giù lui. La partita non è ancora finita, chissà quale sarà l'epilogo...".

    Manuale d'amore e soprattutto di vita, Il cuore nel sesso, in cui Califano racconta della sua gioventù, delle sue esperienze, delle donne (il primo rapporto a 12 anni, con la madre di un amico). Prodigandosi in aneddoti e consigli. Particolarmente gustoso il ricordo delle collette con gli amici, un manipolo di squattrinati, per noleggiare un'auto appariscente e sfilare in via Veneto negli anni della Dolce Vita a caccia di turiste straniere da incantare. Tra i suggerimenti del Califfo, il rimedio per un alito cattivo al termine di una cena a lume di candela contaminata da aglio o cipolla. "Allungate una mancia al cameriere e fatevi portare un pezzo di parmigiano. Masticatelo a lungo. Vi ripulirà la 'fiatella'".

    Del Califano scrittore si possono ricordare anche Ti perdo - Diario di un uomo da strada, Sesso e sentimento e Calisutra - Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro. Del 2008 è, invece, l'autobiografia Senza Manette, scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco. Come attore compare in Sciarada alla francese (1963), Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1983) con Pippo Franco, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).



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    Nel 2006 partecipa alla terza edizione del programma realtà Music Farm. Le telecamere a circuito chiuso, impietose, fanno scempio del suo sonno, quando Califano addormentato parla a ruota libera. Un uomo con le sue fragilità, ben lontano dal guascone recuperato persino nella serie tv tratta da Romanzo Criminale. Nel 2010 Califano è fermato dalla rottura di tre vertebre in seguito a una caduta dalle scale.

    Il 20 febbraio 2012 il Teatro Sistina è tutto esaurito per lui, eppure il 2012 è anche l'anno in cui trapela la notizia che Califano ha chiesto allo Stato la pensione per artisti indigenti prevista dalla legge Bacchelli, che il Califfo smentisce. Il 15 ottobre dello stesso anno Califano è ospite con Edoardo Vianello a Domenica In da Lorella Cuccarini, le sue condizioni di salute sono evidentemente precarie.

    "Chissà quale sarà l'epilogo...". Nel 2008, in occasione del suo settantesimo compleanno festeggiato con un concerto a Piazza Navona, Califano si era sfogato: "Io sono liberale, anticomunista. Ho chiesto al sindaco Alemanno, mio caro amico, di poter cantare in qualche bella piazza. E lui mi ha fatto un meraviglioso regalo. Per cinque anni mi hanno impedito di cantare perché mi hanno bollato come uno di destra. Conoscevo bene sia Rutelli sia Veltroni: il primo si è sempre comportato bene, il secondo mi ha ignorato. E non so perché".


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    Oggi lo stesso sindaco Alemanno, appresa la notizia e ricordando quel concerto in Piazza Navona, annuncia: "La morte di Califano, cantore romano e autentico simbolo dell'anima più popolare della città ci addolora molto. Nel piangerlo, lasciamo alle future generazioni di cantori romani i testi senza tempo di un cantante di altri tempi a cui l'amministrazione aprirà le porte per la camera ardente".

    Alemanno è stato di parola: allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, la camera ardente per Franco Califano resterà aperta lunedì 1 aprile dalle ore 10 alle 19. Il giorno dopo, le esequie nella Chiesa degli Artisti.


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    FRANCO CALIFANO, FIGLIA COMMOSSA:
    "PAPÀ NON HA MAI CONOSCIUTO SUA NIPOTE"


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    Franco Califano non ha mai conosciuto sua nipote, Francesca, che oggi ha 14 anni. A dirlo è Silvia Califano, la figlia del cantautore, ex ballerina classica e ora titolare di una scuola di danza. «Non mi sono resa conto di quanta gente amasse mio papà - dice Silvia - forse più di me, ci siamo voluti bene però ci siamo persi un pezzo di vita insieme. Io sono figlia, ma anche madre di Francesca e penso che mio padre non era tagliato per fare il padre». Silvia Califano racconta «di non aver mai vissuto» insieme al padre Franco.
    «Ci siamo frequentati per un periodo - aggiunge - ma il fatto di non vivere a Roma bensì a Trieste non ci ha aiutato. Ho perso un pò di lui, papà era quello che era, era un artista, un grande poeta, ma non era proprio capace di fare il padre».
    E Califano anche come nonno non ha avuto miglior fortuna. «Non ha mai conosciuto mia figlia Francesca - spiega - ho tentato di portarla a conoscere il nonno un periodo, ma si vergognava. Di sicuro ha perso più lui di me».


    da: leggo.it


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    Folla in piazza del Popolo per il funerale nonostante la grandine. Renato Zero: lascia un grande vuoto. Una via alla Garbatella per il Califfo


    di Laura Bogliolo
    da: ilmattino.it
    foto web


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    ROMA - Tuoni, fulmini e la grandine. Anche il cielo di Roma piange Franco Califano. Oggi l'ultimo saluto nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Centinaia di persone sono rimaste fuori la chiesa stracolma di amici e fan. Sul feretro le foto del cantante, lo striscione «L'ultimo amico se ne va, la musica è finita», la maglia dell'Inter con il numero 70 e la scritta Califfo. Grande emozione in piazza dopo che ieri, alla camera ardente, centinaia di persone avevano salutato il Califfo. Tra loro c'era anche Fiorello. Il medico del califfo ieri ha fatto sapere: tradito dal cuore, non è morto di stenti.

    L'uscita del feretro dalla chiesa è stata ritardata: non appena la messa è finita il cielo di Roma si è fatto scuro, ha iniziato a grandinare, ma la folla e gli amici sono rimasti in piazza nonostante la pioggia torrenziale.

    Tra i primi ad arrivare oltre alla sorella Liliana, la figlia Silvia e la tata Donatella Diana, per 12 anni factotum del cantautore, Renato Zero, Amedeo Minghi (video), Federico Zampaglione dei Tiromancino, Bruno Giordano (video), Maurizio Mattioli (video), Max Tortora, Vianello (video), Wilma Goich, Lando Fiorini, Serena Grandi (video), Marina Occhiena, Monica Liofreddi, Dario Salvatori, Enrico Giaretta, Gianni Alemanno, Renata Polverini, l'assessore capitolino alla Cultura Dino Gasperini, il vice sindaco Sveva Belviso. Non c'era invece Fiorello, il primo ieri ad arrivare alla camera ardente.

    «Ora senza di te tutto il resto è noia. Grazie Franco» lo striscione che campeggiava tra la folla in piazza del Popolo. Il funerale è stato celebrato oggi sotto pioggia e grandine. La sepoltura avverrà ad Ardea. E, seguendo le sue volontà, sulla lapide del Califfo ci sarà scritto "Non escludo il ritorno", il titolo della canzone che cantò al festival di Sanremo 2005 scritta con Federico Zampaglione.

    Una folla di fan, appassionati del Califfo, attori, amici, cantanti e rappresentanti delle istituzioni ha atteso il feretro e lo ha accolto con un applauso.

    «Ciao Maestro». Tanti gli artisti arrivati per l'ultimo saluto al cantautore, fra i primi a entrare in chiesa Renato Zero e il gruppo dei Flaminio Maphia. Bruno Giordano.

    Amedeo Minghi ha ricordato invece quando Califano era ai domiciliari ma continuava a comporre. In prima fila anche la sua factotum Donatella. Nel libro dei saluti tanti «Ciao Maestro».

    «Califano lascia un grande vuoto per la romanità», ha detto Renato Zero, seduto in seconda fila. E da parte sua c'è anche un pensiero ad un altro della musica italiana di cui si faranno oggi i funerali, Enzo Jannacci: «Franco ed Enzo sono due grandi artisti che hanno rappresentato delle grandi ricchezze che ci mancheranno molto. Ci hanno rappresentati anche nelle paure e nei disagi».

    Federico Zampaglione dei Tiromancino ha ricordato quando composero insieme la canzone "Non escludo il ritorno" «la frase che Califano voleva fosse scritta sulla sua lapide». «Franco - ha detto ampaglione - a volte diceva cose non politcally correct e questo un po' lo ha pagato».

    Lando Fiorini. «Dopo Trovajoli, perdiamo un altro pezzo di Roma - sottolinea Lando Fiorini, classe 1938 come il Califfo - . Tempo fa abbiamo lavorato insieme, ho inciso molte sue canzoni. Se ne va un po' di romanità fatta non di coatti, ma di persone per bene, pulite, come Fabrizi e Proietti».

    Maurizio Mattioli non ce l'ha fatta a trattenere le lacrime: «Oggi c'è una grande rassegnazione nel mio cuore».

    Serena Grandi. «Era un grande amico, sono venuta dalla Romagna per salutarlo. Era molto ironico, mi diceva sempre: "Sono il re del sesso"», ha detto l'attrice Serena Grandi.

    Alemanno. «Tutti i romani avrebbero voluto essere un po' Califano per la simpatia, la poesia e il successo con le donne» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno nella Chiesa degli Artisti. Alemanno ha confermato il concerto del 21 aprile in piazza a Roma in memoria di Califano.

    Una via per il Califfo alla Garbatella. Per quanto riguarda la via a lui dedicata, il sindaco ha detto: «Lui amava molto la Garbatella, speriamo di trovare una via che possa intitolare a suo nome perchè quello era il luogo dove lui voleva andare a vivere».

    Anche Edoardo Vianello, che al termine della messa è intervenuto con un saluto al Califfo, ha gridato: «Franco, tranquillo, il 21 aprile ci incontreremo di nuovo per un grande concerto in piazza a Roma, ci sarò io, ci saranno tutti i tuoi amici», concerto che potrebbe svolgersi ai fori Imperiali.

    Anche Zampaglione ha dedicato una breve e sentita composizione, in romanesco.

    Padre Angelo Riva nell'omelia ha ricordato: «Francesco ha trasmesso tanti messaggi e ognuno di noi ha cercato di apprendere qualcuno di questi messaggi. Ha cercato di essere di essere diverso e migliore e non solo per mettersi in mostra ma perché qualcuno lo vedesse per la sua bontà».

    Il cantante è stato seguito dall'affetto dei suoi fan che hanno voluto far sentire la loro voce intonando, alla fine della messa, la celebre canzone Tutto il resto è noia.

    Alla camera ardente di lunedì in centinaia, c'era Fiorello e gli amici di sempre, ma anche tantissimi romani. Tra la folla anche due suore: «Califano si era redento». Tra le mani Califano stringeva la foto di Ratzinger («voleva incontrarlo» ha raccontato la sua factotum) (continua a leggere).

    L'ultimo concerto di Franco Califano è stato a Bari in un piccolo locale che ha deciso di intitolare a Califano il nome della sala concerti (continua a leggere).

    Intanto i sette concerti che Califano aveva in programma per aprile «non sono stati annullati dai teatri, ma diventeranno dei tributi in sua memoria», annuncia Alberto Laurenti, chitarrista e collaboratore artistico del Califfo, che aggiunge. «Dei sette concerti due si svolgeranno a Roma, ai Parchi della Colombo e al Dubai Palace, gli altri a Cassino, Porto Recanati e San Benedetto del Tronto. Mi sono davvero commosso quando tutte le date sono state confermate. Questo vuol dire che tutti amano Franco».

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    L'evidenza dell'autunno


    Da Wikipedia


    L'evidenza dell'autunno è il secondo album in studio di Franco Califano, pubblicato nel 1973 per l'etichetta discografica CGD.


    Tracce

    Tutte le tracce sono state composte da Franco Califano (testi) e da Carlo Pes (musica), eccetto dove indicato.



    Teneramente (Califano) - 0:32
    Oltre ad amare te - 3:12
    Mi vuoi sposare - 3:38
    Dove il mio cane vorrà - 2:49
    Un libro d'autore - 3:10
    Roma e settembre - 3:12
    Fesso proprio no - 2:13
    L'evidenza dell'autunno - 2:50
    Che immensa donna - 2:36
    Si nun ce fossi tu - 3:12
    Tua madre - 2:41
    Quando sarai vecchia - 0:28





    Teneramente




    Oltre ad amare te




    Mi vuoi sposare

     
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    Dove il mio cane vorrà





    Un libro d'autore





    Roma e settembre

     
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    Fesso proprio no





    L'evidenza dell'autunno





    Che immensa donna



    Edited by tomiva57 - 9/4/2013, 14:54
     
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    Si nun ce fossi tu





    Tua madre




    Quando sarai vecchia

     
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    Secondo-Me-L-Amore-cover


    Secondo me, l'amore
    - 1975

    Tracce:

    1. Ok Papa 4:38
    2. Io Me 'Mbriaco 4:17
    3. Poeta Saltimbanco 3:19
    4. Devo Dormire 3:10
    5. Malinconico Tango 3:44
    6. Primo Di Settembre 5:46
    7. Secondo Me L'Amore 4:39
    8. Felici Noi 3:41
    9. Domani Che Ne So 4:20
    10. Notti D'Agosto 4:17
    11. Eri Mia 4:07
    12. E La Malinconia 4:05






    Ok Papa




    Io Me 'Mbriaco





    Poeta Saltimbanco

     
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    Devo Dormire





    Malinconico Tango





    Primo Di Settembre

     
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    Secondo Me L'Amore





    Felici Noi





    Domani Che Ne So



    Edited by tomiva57 - 14/4/2013, 14:48
     
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