« Ora dicono fosse un poeta Che sapesse parlare d'amore Cosa importa se in fondo uno muore E non può più parlare di te »
(B. Lauzi, Il poeta)
Bruno Lauzi (Asmara, 8 agosto 1937 – Peschiera Borromeo, 24 ottobre 2006) è stato un cantautore, compositore, poeta, scrittore e cabarettista italiano. Biografia
Nato sul suolo Italiano dell'Eritrea, ma cresciuto a Genova, è considerato - insieme con Fabrizio De André, Umberto Bindi, Luigi Tenco e Gino Paoli - tra i fondatori e maggiori esponenti della cosiddetta scuola genovese dei cantautori.
L'inclinazione artistica di Lauzi si manifesta piuttosto precocemente. Sono gli anni cinquanta quando, insieme all'amico Luigi Tenco, compagno di banco al ginnasio con il quale condivide la passione per le pellicole musicali e per il jazz, forma un gruppo musicale e inizia a scrivere i primi brani.
Nel 1960 Giorgio Gaber incide su 45 giri una sua canzone (con il testo di Mogol), Bella, che è il debutto, seppur solo come autore, di Lauzi.
L'inizio della carriera come cantautore avviene nel 1962: con lo pseudonimo di Miguel e i Caravana incide due canzoni in dialetto genovese (giocando con le assonanze tra la lingua brasiliana e questo dialetto), e O frigideiro, oltre ad ottenere un discreto successo, gli apre le porte del cabaret: viene infatti chiamato al Derby Club di Milano per effettuare alcuni spettacoli.
Il successo con il suo vero nome, però, avviene con una serie di canzoni: Ti ruberò, Margherita, Viva la libertà, Ritornerai, e Il poeta (scritta nel 1963 e considerata dalla critica uno dei manifesti della scuola genovese), che verrà incisa da Gino Paoli.
È del 1965 la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Il tuo amore, un valzer che riecheggia atmosfere francesi, che viene ignorato dalle giurie e non viene ammesso alla finale.
Al filone romantico Lauzi alterna spesso canzoni umoristiche, come la già citata O frigideiro e Garibaldi blues (cover con testo in italiano di Fever). Questo aspetto del suo talento creativo lo porterà successivamente a collaborare con comici e cabarettisti quali Lino Toffolo ed Enzo Jannacci, per i quali scrive diverse canzoni, tra cui Il metrò e Ragazzo padre.
Nel 1970 Lauzi inizia la collaborazione con Mogol e Lucio Battisti, che lo portano alla loro casa discografica, la Numero Uno, e scrivono a loro volta per lui diversi motivi di successo: Mary oh Mary, E penso a te, Amore caro, amore bello, L'aquila e Un uomo che ti ama. Alla Numero Uno l'artista conosce un giovane cantautore napoletano, Edoardo Bennato, con cui scrive Lei non è qui... non è là.
Negli anni settanta, Lauzi è tra i primissimi personaggi dello spettacolo a intervenire in trasmissioni delle prime televisioni private, allora agli albori. A Telebiella si esibisce in un concerto precedentemente rifiutato dalla RAI. La sua presenza nella piccola emittente piemontese avrà grande riscontro sulla stampa nazionale. Il 30 giugno del 1995, a pochi giorni dalla scomparsa di Mia Martini, partecipa all'"Omaggio a Mia Martini" organizzato a Lamezia Terme da Ruggero Pegna, cantando "Piccolo Uomo", che trasforma per l'occasione in "Piccola Donna". Lo spettacolo è trasmesso da RAI Due in differita il 20 luglio.
Negli ultimi anni di vita, nonostante la sofferenza per la malattia che l'aveva colpito (una grave forma di morbo di Parkinson) Lauzi conserva intatta la sua straordinaria verve, la schiettezza e il grande senso dell'ironia, che lo porta persino a indirizzare una lettera a Mr. Parkinson. In questo ambito promuove diverse iniziative per la raccolta di fondi per lo studio e l'assistenza agli ammalati di Parkinson e pubblica dischi e poesie appositamente dedicati. Colpito da un cancro al fegato in aprile, muore nell'ottobre 2006.
A giugno del 2005 era uscito il suo ultimo romanzo, dal titolo curioso "Il caso del pompelmo levigato", edito da Bompiani, mentre nel 2006 aveva partecipato alla realizzazione del disco-tributo ... a Pierangelo Bertoli (pubblicato per ricordare il cantautore di Sassuolo) interpretando Sera di Gallipoli.
Al suo nome è stata dedicata l'edizione 2006 del Premio Tenco.
Un artista controcorrente
Lauzi è stato sempre un uomo controcorrente (Ivano Fossati lo ha definito un vero anticonformista"): a partire dalla politica, di cui negli ultimi anni amava scrivere anche su alcuni siti internet, fino agli aspetti musicali. Amava differenziarsi dagli altri cantautori, non disdegnando di interpretare brani di altri autori, pur scrivendo brani stupendi per molti interpreti.
L'interesse per la politica
Negli anni sessanta e anni settanta, mentre molti tra i più noti cantautori, come gli amici De André, Paoli e Tenco, "militavano" in vario modo a sinistra, lui scelse di fare comizi e prodigarsi per il PLI (Partito Liberale), ritenuto conservatore, ironizzando anche su Mao Zedong, con Arrivano i Cinesi (1969). Nel 1977, con la musica e la società in piena recrudescenza politica, scrive Io canterò politico, una canzone-invettiva contro i cantautori politici di sinistra (salvando tra tutti solo Guccini), definita dai critici "intelligentissima ma tremenda", che fu presentata al Premio Tenco. Questo lo accreditò come artista sempre al di fuori del coro e con orgoglio. Spesso veniva avvicinato (da altri) ad aree politiche non collegate al partito più gettonato dalla musica (cioè il PCI), come quella repubblicana, radicale e centrista. Lauzi era un uomo libero, certamente non liberista e sicuramente democratico. In realtà, Lauzi commentava spesso con tagliente ironia anche i fatti riguardanti questi partiti, dimostrando la sua autonomia. L'unico impegno ufficiale di Lauzi, a parte il periodo del PLI, fu quello civile di sostegno all'Associazione Italiana Parkinson, dopo che fu colpito dalla patologia.
Autore e interprete
« Ricordo una sera a Varazze che venivo da Savona no, non era Varazze non era neanche Savona Ohi, non era neanche quella volta lì! »
(Bruno Lauzi, da I crauti)
Come autore, Bruno Lauzi firma indimenticabili brani soprattutto per voci femminili: per Mia Martini compone Donna sola, Piccolo uomo (poi ripresa da Lauzi stesso), Neve bianca, Per amarti, Almeno tu nell'universo; per Ornella Vanoni Alibi e La casa nel campo; per Marcella Bella scrive Più soffia il vento e Verde smeraldo; per Anna Identici Una rosa da Vienna (Festival di Sanremo 1966); per Mina Radio, Mi fai sentire così strana, Racconto, Devo dirti addio. Nel 1981 scrive per Orietta Berti la canzone: La barca non va piu', con questa canzone la cantante parteciperà al Festival di Sanremo 1981. Non mancano però anche successi interpretati da uomini: Mino Reitano (Cento colpi alla tua porta), Pino Donaggio (La voglia di vivere), I Nomadi (So che mi perdonerai), Piero Focaccia (Permette signora), Michele (Ti giuro che ti amo).
Un altro aspetto dell'attività di Lauzi come autore sono gli adattamenti in italiano di canzoni di lingua straniera. Tra queste ricordiamo L'appuntamento e Dettagli, scritte da Roberto Carlos e portate al successo in Italia da Ornella Vanoni, Quanto t'amo di Johnny Halliday, Lo straniero e molte altre di Georges Moustaki, Champs Elysées di Joe Dassin, Il mondo è grigio, il mondo è blu di Eric Charden e una decina di brani di Paul Simon, tutti racchiusi in un unico album del 1974.
Pur essendo cantautore, Lauzi non ha disdegnato di interpretare canzoni scritte da altri: oltre alle già citate canzoni di Mogol e Battisti, nel 1974 incide Onda su onda, scritta da Paolo Conte che diventa un successo rilanciato dalle emittenti radiofoniche. Ad esso si aggiungono poi, tra gli altri motivi, Genova per noi, sempre di Conte, Angeli di Lucio Dalla, Naviganti di Ivano Fossati, Molecole di Mario Lavezzi.
Il 1989 è forse l'anno che decreta il suo massimo successo artistico come autore: Almeno tu nell'universo, scritta in coppia con Maurizio Fabrizio e interpretata da Mia Martini, vince infatti il premio della critica al Festival di Sanremo del 1989 e diventa un classico della canzone italiana.
Tra le altre sue canzoni più conosciute si ricordano anche quelle scritte per un target giovanile, come La tartaruga e Johnny Bassotto (quest'ultima interpretata dall'amico Lino Toffolo), Cicciottella, scritta per Loretta Goggi, nel 1977 La buona volontà per il 20º Zecchino d'Oro e, nel 2002, La gallina brasiliana, sulla musica di Riccardo Zara per il 45º Zecchino d'Oro.
Sempre nel 2002 per Mina scrive la bellissima Certe cose si fanno, inclusa nell'album della cantante cremonese, dal titolo Veleno.
Negli anni novanta, Lauzi - la cui carriera si è sviluppata prevalentemente lontano dalla città nella quale ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza - si è riavvicinato a Genova avviando una collaborazione con i Buio Pesto, per i quali ha scritto il brano "Meno ma" ("Meno male") e inciso la propria canzone "O Frigideiro" per il primo album del gruppo. Con i Buio Pesto Lauzi duetta in concerto a Lavagna nel luglio 2005 e partecipa alla stesura del copione e alla realizzazione della pellicola "Invaxön - Alieni in Liguria".
Nel 2006, come suo ultimo lavoro, scrive una canzone per Viola Valentino dal titolo Barbiturici nel thè.
Discografia
33 giri
* Ottobre 1965 - Lauzi al cabaret (CGD, FG 5020) * Dicembre 1965 - Ti ruberò (CGD, FG 5023) * 1966 - Kabaret n. 2 (Ariston, ARS 30001 RPS) * 1967 - I miei giorni (Ariston, AR 0187) * 1969 - Cara (Ariston, ARLP 10030) * 1970 - Bruno Lauzi (Numero Uno, ZSLN 55012) * Novembre 1971 - Questo sono io (Ariston, ARLP 10053) * Dicembre 1971 - Amore caro amore bello..... (Numero Uno, ZDLN 55015; doppio, un disco dal vivo ed uno in studio) * Novembre 1972 - Il teatro di Bruno Lauzi (Numero Uno, ZSLN 55157) * Ottobre 1973 - Simon (Numero Uno, DZSLN 55658) * Dicembre 1974 - Lauzi oggi (Numero Uno, DZSLN 55674) * Giugno 1975 - Genova per noi (Numero Uno, ZSLN 55680) * Settembre 1975 - Quella gente là (Numero Uno, ZSKN 55681) * Settembre 1975 - L'amore sempre (Numero Uno, ZSKN 55682) * 1976 - Johnny Bassotto, la tartaruga...ed altre storie (Numero Uno, ZSLN 55689) * 1977 - Persone (Numero Uno, ZPLN 34014) * 1978 - Alla grande (Numero Uno, ZPLN 34050) * Novembre 1981 - Amici miei (Numero Uno, ZPGN 33422; Q disc con quattro brani) * 1982 - Palla al centro (Numero Uno, ZPLN 34179) * 1985 - Piccolo grande uomo * 1985 - Back to Jazz * 1987 - Ora! * 1988 - La musica del mondo * 1989 - Inventario latino * 1992 - Il dorso della balena
CD
* 1994 - 10 Belle canzoni d'amore (raccolta) * 1995 - Una vita in musica (raccolta) * Pagine * 1996 - Johnny Bassotto e i suoi amici * 2001 - Omaggio alla città di Genova * 2003 - Il manuale del piccolo esploratore * 2003 - Nostaljazz * 2004 - Tra cielo e mare:la Liguria dei poeti * 2006 - Ciocco Latino * 2006 - Le mie canzoni (3 CD), triplo CD antologico
45 giri
* 1962 - O frigideiro/A bertoela (CGD, N 9390; inciso con lo pseudonimo Miguel e i Caravana) * 1963 - Vecchio paese/Menica menica/La banda/Il poeta (Galleria del Corso, GC 091) * 1963 - Sto cicchetton de un Gioan/O scioco (Galleria del Corso, GC 094) * 1963 - Ritornerai/Fa' come ti pare (Galleria del Corso, GC 102) * 1964 - Viva la libertà/Io non ero così (Galleria del Corso, GC 107) * 1964 - Ciao Dolly/Io so, tu sai (Galleria del Corso, GC 110) * 1965 - Il tuo amore/Sei come le altre (Galleria del Corso, GC 111) * 1965 - Margherita/Se tu sapessi (CGD, N 9544) * 1965 - O scioco/O frigideiro (CGD, N 9552)[1] * 1965 - Sto cicchetton de un Gioan/A bertoela (CGD, N 9553)[1] * 1965 - L'uomo che aspetti/Ti ruberò (CGD, N 9582) * 1966 - La donna del sud/Domani ti diranno (Ariston, AR 0130) * 1966 - Mae ben/A 'rappa (Ariston, AR 0141) * 1966 - Una storia/Domenica d'amore (Ariston, AR 0157) * 1967 - Il cuore di Giovanna/Semplicissimo (Ariston, AR 0219) * 1968 - Garibaldi blues/Il poeta (Ariston, AR 0290) * 1968 - Poi sei venuta tu/L'altra (Ariston, AR 0300) * 1969 - Arrivano i cinesi/Texas (Luv, 0088) * 1970 - Ciao Dolly/L'altra (Ariston, AR 0358) * 1970 - Hello Dolly/Ritornerai (Poppy, P.NP. 051) * 1970 - Mary oh Mary/...e penso a te (Numero Uno, ZN 50025) * 1970 - Lucy l'ortopedica/Se tu sapessi (Numero Uno, ZN 50105) * Novembre 1970 - Ti ruberò/Il bene di luglio (Numero Uno, ZN 50106) * Novembre 1970 - E dicono/La casa nel parco (Numero Uno, ZN 50107) * Gennaio 1971 - E dicono/...e poi morire... (Numero Uno, ZN 50113) * 1971 - Amore caro, amore bello/La casa nel parco (Numero Uno, ZN 50120) * 1971 - L'aquila/Devo assolutamente sapere (Numero Uno, ZN 50133) * 1972 - Sotto il carbone/Il mondo cambia colori (Numero Uno, ZN 50265) * 1973 - Canzone italiana/Storia di due imbecilli (Numero Uno, ZN 50318)
Poesie
* I mari interni Edizioni Crocetti 1994 * Riapprodi Edizioni Rangoni 1994 * Versi facili Edizioni marittime 1999 (raccolta delle due precedenti opere) * Esercizi di sguardo Edizioni marittime 2002 * Agli immobili cieli (2010, pubblicato postumo con poesie inedite)
Prose
* Il caso del pompelmo levigato Edizioni Bompiani 2005 * Tanto domani mi sveglio. Autobiografia in controcanto Gammarò Editori 2006 ISBN 88-95010-10-8
Da Wikipedia foto web
Lettera aperta a Mr. Parkinson di Bruno Lauzi
Non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me.
Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla…
Perché le scrivo? E’ presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei (l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie (le cose si vengono a sapere, come vede…) non è stato facile, la mia è una famiglia è all’antica e non ha apprezzato. MA ORA LEI STA ESAGERANDO, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia! C’è un proverbio arabo che dice:” Se hai un amico di miele non lo leccare tutto”, INVECE LEI S’APPROFITTA D’OGNI RILASSATEZZA, DELL’ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male… si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti… no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata. Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata “LA MANO” come ricordo e memento…
Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie… Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.
A mano ferma.
Mi stia male e a non rivederla.
Bruno Lauzi
La nostra amicizia
Noi l’abbiamo conosciuto più di cinque anni fa quando cominciava a presentare qualche segno di una malattia tremorigena per la quale era stato indirizzato al Centro Parkinson di Milano.
Bruno era un personaggio speciale, intelligente, modesto, all’apparenza soltanto un po’ triste, ma in realtà, capace di utilizzare molta autoironia e con continue battute, talvolta un po’ surreali. Anche il parkinson era un oggetto della sua ironia.
Siamo diventati amici. E’ stato facile: tutti, specie quelli della mia generazione, conoscono le sue canzoni che hanno rappresentato un pezzo della nostra giovinezza.
Accettò subito la proposta di diventare testimonial dell’Associazione Italiana Parkinsoniani e della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, di dare concerti per tutta l’Italia a nostro favore, di diventare in sostanza il rappresentate, il simbolo della Malattia di Parkinson in Italia, per coloro che non la conoscono. In tutti questi mesi di vicinanza ed incontri conviviali (perché era un ottimo buongustaio) abbiamo imparato molto da lui.
Dai suoi racconti emergeva che la sua vena poetica e di cantante fosse già evidente al Liceo, a Genova, quando gli insegnanti di allora, uno in particolare, chiedeva loro di mettere in versi poetici la versione appena tradotta dal latino.
Più volte mi disse Bruno aveva fatto suo l’incoraggiamento dell’insegnante “Nessun complesso, ragazzi; ora mettiamo la versione in endecasillabi”. E’ probabile che, grazie anche a questi insegnamenti, siano germogliati talenti come Luigi Tenco (il suo compagno di banco). Poi un anno ebbe Scienze a settembre e alla domanda cruciale come fosse fatto l’intestino della formica fece scena muta. Cambiò scuola, fu mandato nel varesotto, a Luino, dove tra l’altro fece il correttore di bozze di Piero Chiara. Ne raccolse gli insegnamenti. “Piero Chiara, guardando il foglio, mormorava: Ragazzo mio, non è difficile scrivere venticinque righe su un foglio, difficile poi è cancellarne venti”.
Così in mezzo a centinaia di aneddoti che ora non posso nemmeno ricordare, abbiamo, insieme con Bruno, l’Associazione e la Fondazione, vissuto un rilancio delle sue canzoni e della sua poetica negli ultimi anni.
Qualche giorno prima che morisse ci chiamò a trovarlo chiedendo di realizzare l’ultimo disco con tutte le sue canzoni per i bambini.
Come ultima frase aggiunse: “E’ l’ultimo disco che faccio e sono contento di chiudere così, io stesso, la mia biografia.” Questo disco lo realizzeremo davvero: nell’arco di qualche settimana lo renderemo disponibile. Sarà per tutti: per i bambini, come voleva Bruno, per i pazienti, per tutti coloro che sostengono la Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e l'Associazione Italiana Parkinsoniani e, naturalmente, per BRUNO LAUZI CHE CONTINUERA’ AD AIUTARCI ANCHE NEGLI ANNI FUTURI. Io lo ricordo sempre con commozione
Gianni Pezzoli Presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson
* GLI ACROBATI - Autori: Bruno Lauzi * LA BANDA - Autori: Bruno Lauzi * MENICA, MENICA- Autori: Bruno Lauzi * I'M THIRSTY FOR KISSES - Autori: J.F. Coots, Rick Davies * WHEN I MET CONNIE IN THE CORNFIELDS Autori: J.F. Coots, Rick Davies * I CARGO- Autori: Bruno Lauzi
Lato B
* IL POETA -Autori: Bruno Lauzi * VECCHIO PAESE - Autori: Bruno Lauzi * LA FRETTA -Autori: Bruno Lauzi * IL CASERMONI - Autori: Bruno Lauzi * GARIBALDI -Autori: Bruno Lauzi
Garibaldi fu ferito fu ferito ad una gamba Garibaldi che comanda che comanda i suoi solda' per Garibaldi viva Garibaldi che si ferì viva! Garibaldi ... viva Garibaldi che si ferì Garibaldi aveva un socio si chiamava Nino Bixio venne giu' da Busto Arsizio e nei Mille si arruolo' per Nino Bixio viva Nino Bixio che si arruolò Viva Nino Bixio Nino Bixio che si arruolò Garibaldi amava Anita ch’era la sua preferita Ma l’amore durò poco, perché un giorno Anita morì. E per Anita, amen! oh ! per Anita che morì E arrivarono a Teano e si strinsero la mano gli altri stavano a guardare sventolando il tricolor e per l'Italia viva! per l'Italia dell'unità e per l'Italia viva e per l'Italia viva e per l'Italia viva! per l'Italia dell'unità e per l'Italia viva e per l'Italia viva
I miei giorni è il quarto album di Bruno Lauzi, pubblicato dalla Ariston nell'autunno del 1967.
Il disco
Due canzoni presenti nell'album, La donna del sud e Una storia, erano state già pubblicate l'anno precedente su due 45 giri diversi; il primo brano inoltre era stato inciso anche da Sergio Endrigo, che aveva anche scritto una canzone, Il treno che viene dal sud, in risposta.
Lauzi, restituendo l'omaggio, incide in questo disco una canzone del collega, Girotondo intorno al mondo.
Un altro brano di cui Lauzi non è autore è Se qualcosa ci divide, scritto da Franco Campanino, il leader dei Campanino.
La copertina del disco è un collage di fotografie dell'artista; gli arrangiamenti sono curati dal maestro Franco Tadini.
Molte di queste canzoni verranno reincise da Lauzi in seguito, in vari album.
Tracce
LATO A
1. La donna del sud (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'32 2. L'altra (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'28 3. L'ultima domenica d'estate (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'17 4. Se qualcosa ci divide (testo e musica di Franco Campanino) - 1'54 5. Girotondo intorno al mondo (testo di Sergio Endrigo e Paul Fort; musica di Sergio Endrigo) - 2'35 6. I miei giorni (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'38
LATO B
1. Una storia (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'37 2. Poi sei venuta tu (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'03 3. Come due amici (testo di Bruno Lauzi; musica di Mario Coppola e Bruno Lauzi) - 2'01 4. Quando il giorno verrà (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'32 5. Sua Signoria l'amore (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'18 6. Ninna nanna amore (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'02
Bruno Lauzi è il sesto album di Bruno Lauzi, il primo per la nuova casa discografica Numero Uno, pubblicato nell'autunno del 1970.
Il disco
Dopo i dischi incisi per la Galleria del Corso, la CGD e l'Ariston, Lauzi firma un contratto con l'etichetta che Mogol, suo padre Mariano Rapetti, Sandro Colombini, Lucio Battisti e Franco Daldello hanno fondato pochi mesi prima, la Numero Uno, spinto proprio dallo stesso Battisti che scrive, con Mogol, le canzoni del 45 giri con cui Lauzi debutta per la nuova etichetta, e cioè Mary oh Mary e E penso a te.
Questi due brani vengono poi inseriti in autunno nell'album, insieme ad altri otto, di cui sei, Lucy l'ortopedica/Se tu sapessi, Ti ruberò/Il bene di luglio, E dicono/La casa nel parco, vengono pubblicati su 45 giri in contemporanea con la pubblicazione del 33 giri; i rimanenti sono due cover, Quella cosa in Lombardia infatti era già stata incisa in precedenza da Laura Betti e poi da Enzo Jannacci (che l'aveva inclusa nel suo album La Milano di Enzo Jannacci) mentre Le bigotte è una traduzione di Les Bigottes di Jacques Brel.
Inoltre Se tu sapessi e Ti ruberò facevano parte del repertorio di Lauzi ed erano già state pubblicate qualche anno prima da altre etichette, mentre Il bene di luglio era stata incisa da uno dei due autori, Andrea Lo Vecchio.
Il disco vede la partecipazione come session man di alcuni noti musicisti come Franz Di Cioccio e Flavio Premoli, entrambi componenti dei Quelli, Mario Lavezzi dei Flora Fauna Cemento e Damiano Dattoli.
Il tecnico del suono è Ezio De Rosa, mentre gli arrangiamenti sono curati da Gian Piero Reverberi (Mary oh Mary e E penso a te), Damiano Dattoli (E dicono, La casa nel parco), Gino Negri (Quella cosa in Lombardia), Claudio Fabi (Se tu sapessi, Ti ruberò), Elio Isola (Il bene di luglio) e lo stesso Lauzi (Lucy l'ortopedica, Le bigotte).
L'album non è mai stato ristampato in CD.
Musicisti
* Franz Di Cioccio: batteria * Damiano Dattoli: basso * Flavio Premoli: pianoforte e organo * Andrea Sacchi: chitarra * Mario Lavezzi: chitarra
Tracce
LATO A
1. Mary oh Mary (testo di Mogol; musica di Lucio Battisti) - 4'07 2. E dicono (testo e musica di Bruno Lauzi) - 3'16 3. Lucy l'ortopedica (testo e musica di Bruno Lauzi) - 3'13 4. La casa nel parco (testo e musica di Bruno Lauzi) - 3'08 5. Quella cosa in Lombardia (testo di Franco Fortini; musica di Fiorenzo Carpi) - 4'03
LATO B
1. Se tu sapessi (testo e musica di Bruno Lauzi) - 4'52 2. Le bigotte (testo in italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Jacques Brel) - 3'04 3. Ti ruberò (testo e musica di Bruno Lauzi) - 2'45 4. Il bene di luglio (testo di Roberto Vecchioni; musica di Andrea Lo Vecchio) - 3'10 5. E penso a te (testo di Mogol; musica di Lucio Battisti) - 4'00
Ti ruberò a tutti quelli che ti tengono lontana da me Ti porterò con la mia nave verso terre sconosciute per te Conoscerai la libertà d'amare che non ti hanno dato mai Ti ruberò, vedrai, ci riuscirò, amore mio, se tu lo vuoi. Ti ruberò a tutti quelli che non sanno più sognare come noi Ti porterò in una casa costruita solamente per noi T'insegnerò ad essere felice come non sei stata mai Ti ruberò, vedrai ci riuscirò, amore mio, se tu lo vuoi
Amore caro amore bello..... è il settimo album di Bruno Lauzi, pubblicato nel settembre del 1971.
Il disco
Dopo il successo di Amore caro, amore bello, giunto fino alla prima posizione dell'hit parade, Lauzi pubblica in settembre un disco doppio: il primo, registrato dal vivo al Teatro Filodrammatico di Milano, mette in evidenza l'aspetto di Lauzi meno noto, quello di showman e cabarettista, e le canzoni sono inframezzate da gag e battute che il cantautore fa con il pubblico.
In questo disco, in cui sono contenute canzoni del vecchio repertorio di Lauzi (e due cover, When i Met Connie In The Cornfield e Coccodì coccodà), il cantautore si accompagna alla chitarra, insieme ad Andrea Sacchi.
L'altro disco è invece registrato in studio con l'apporto di alcuni musicisti, tra cui Di Cioccio e Mussida della Premiata Forneria Marconi, Dario Baldan Bembo dell'Equipe 84 e Dall'Aglio e Salvador, ex de i Ribelli; inoltre in una canzone, Lei non è qui non è là, la chitarra acustica e l'armonica a bocca sono suonate dall'autore della musica, il cantautore Edoardo Bennato, che nel 1973 inciderà una sua versione della canzone includendola nel suo album di debutto, Non farti cadere le braccia.
Il secondo disco contiene tutti brani inediti tranne quello già pubblicato su 45 giri, Amore bello, ed Il tuo amore, canzone che Lauzi aveva presentato al Festival di Sanremo 1965 (presente anche nel disco dal vivo); qualche mese dopo viene stampato un ulteriore 45 giri, L'aquila/Devo assolutamente sapere.
La copertina del disco è curata da Caesar Monti e Wanda Spinello, mentre i tecnici del suono sono Ezio De Rosa e Plinio Chiesa; gli arrangiamenti e la direzione d'orchestra sono curati da Damiano Dattoli, Massimo Salerno e Claudio Fabi.
Nel 1972 i fratelli La Bionda incideranno due canzoni di questo disco, Al mercato dei fiori e Il coniglio rosa, nel loro album di debutto Fratelli La Bionda s.r.l..
L'album non è mai stato ristampato in CD.
Tracce
Disco uno
LATO A
1. Menica, menica (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 3'15 2. Vecchio paese (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 2'34 3. La banda (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 3'32 4. Gli acrobati (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 1'55 5. La mia solitudine (testo in italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di George Moustaki; edizioni musicali Esedra) - 3'54
LATO B
1. O frigideiro (testo di Giorgio Calabrese; musica di Bruno Lauzi e Gian Franco Reverberi; edizioni musicali Suvini-Zerboni) - 3'02 2. Il tuo amore (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 4'37 3. Ritornerai (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 2'47' 4. When I meet Connie in Cornfield (testo e musica di Harry Tilsley, Robert Hargreaves e Stanley Damerell; Pubblico Dominio) - 2'02 5. Coccodì coccodà (testo di Walter Valdi; musica di Armando Celso; Pubblico Dominio) - 4'29
Disco due
LATO A
1. Amore caro amore bello (testo di Mogol; musica di Lucio Battisti; edizioni musicali Acqua azzurra) - 3'05 2. Al mercato dei fiori (testo di Bruno Lauzi; musica di Carmelo e Michelangelo La Bionda; edizioni musicali Come il Vento/edizioni musicali Numero Uno) - 2'57 3. 4.000.000 di anni fa (testo di Bruno Lauzi; musica di Carmelo e Michelangelo La Bionda; edizioni musicali Come il Vento/edizioni musicali Numero Uno) - 3'23 4. Lei non é qui’, non é là (testo di Bruno Lauzi; musica di Edoardo Bennato; edizioni musicali Universale) - 3'52 5. Il costruttore (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Numero Uno) - 2'27 6. Giovedì speciale (testo di Bruno Lauzi; musica di Tito Fontana; edizioni musicali Universale) - 2'56
LATO B
1. L’aquila (testo di Mogol; musica di Lucio Battisti; edizioni musicali Acqua azzurra) - 4'50 2. Un buon matrimonio (testo di Pino Donaggio e Bruno Lauzi; musica di Pino Donaggio; edizioni musicali Accordo) - 3'28 3. Il coniglio rosa (testo di Bruno Lauzi; musica di Carmelo e Michelangelo La Bionda; edizioni musicali Come il Vento/edizioni musicali Numero Uno) - 3'15 4. Stella, Stella (testo di Bruno Lauzi; musica di Massimo Salerno; edizioni musicali Universale) - 2'26 5. Devo assolutamente sapere (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Universale) - 3'53 6. Il tuo amore (testo e musica di Bruno Lauzi; edizioni musicali Ariston) - 2'40
Il coniglio rosa Ho la nostalgia di quella casa dove stavo con il mio papà e il coniglio rosa che mi regalò quando mamma mia per sempre se ne andò. Ho la nostalgia di quel mattino che passammo fuori di città mi portò a pescare lungo un fiume blu certo che quel giorno non lo scordo più. Ho questi ricordi in cuore li dedico a te ti posson servire a star con me. Ho questi ricordi in cuore li dedico a te ti posson servire a star con me. Ho la nostalgia della canzone che cantava sempre insieme a me io ridevo tanto se stonava un po' forse lo faceva apposta non lo so. Ho la nostalgia di quella sera quando lui decise e mi parlò disse devi andare non mi dir di no io oramai per sempre solo resterò. Ho questi ricordi in cuore li dedico a te ti posson servire a star con me. Ho questi ricordi in cuore li dedico a te ti posson servire a star con me
Se mi vuoi bene o no Non so capire Ma c'è qualcosa che mi fa male E se non fosse così Potrei anche morire Devo assolutamente sapere Non guardi mai le stelle insieme a me Quando ti parlo stai in disparte Sogni una storia dove io no c'ero Sogni in bianco e nero Se fosse solo colpa mia, cambierei Se vuoi sentirti dire che, sei mia, sei mia, si ma Dimmi cosa altro vuoi Per rimanere Devo buttarmi per terra a pregare, oh no Perchè se è questo che vuoi Te ne puoi anche andare Vuol dire che Non c'è più niente da fare.
Il teatro di Bruno Lauzi è l'ottavo album di Bruno Lauzi, pubblicato nel novembre del 1972.
Il disco
Pur essendo, come il primo disco dell'album precedente, registrato dal vivo al Teatro Filodrammatico di Milano nell'aprile 1972 il disco contiene canzoni inedite (tranne "La donna cannone", già incisa dal cantautore in precedenza): la maggior parte sono cover di altri autori tradotte da Lauzi, come Georges Moustaki ("Ma liberté" e "Joseph"), Jacques Brel ("Les bonbons", "La java des bombes atomiques", incisa anche da Boris Vian e Serge Reggiani, "Mon enfance") e Pierre Tisserand ("L'homme fossile", che era stata incisa nel 1968 da Serge Reggiani), ma vi sono anche due canzoni tratte dal repertorio di Enzo Jannacci, "Soldato Nencini" e "Ho visto un re". Tra un brano e l'altro Lauzi intrattiene il pubblico con gag e battute umoristiche. La copertina del disco è curata da Caesar Monti. L'album non è mai stato ristampato in CD.
Musicisti
Bruno Lauzi: voce, chitarra Giorgio Azzolini: basso Michelangelo e Carmelo La Bionda: chitarre Gianni Zilioli: fisarmonica Claudio Fabi: organo, pianoforte
Tracce
LATO A
Oh libertà (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Georges Moustaki) - 3'22 Giuseppe (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Georges Moustaki) - 3'08 Soldato Nencini (testo e musica di Enzo Jannacci) - 4'22 I bonbons (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Jacques Brel) - 6'24 La giava delle bombe atomiche (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Boris Vian) - 2'31
LATO B
Maria dell'11 (testo e musica di Bruno Lauzi) - 3'01 La donna cannone (testo e musica di Bruno Lauzi) - 4'37 Un bambino (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Jacques Brel) - 3'43 L'uomo fossile (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Pierre Tisserand) - 2'34 Ho visto un re (testo di Dario Fo; musica di Omicron) - 4'24
Tutti i brani sono traduzioni in italiano dagli originali in inglese di Paul Simon Registrato presso gli Studi "Fonorama", Milano, da Gaetano Ria Distribuito da RCA Italiana - Roma
BRANI
Lato A
L'AMERICA (AMERICA - Simon & Garfunkel) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon PICCOLINO (ST. JUDY'S COMET - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon SE UNA DONNA NON VA (SOMETHING SO RIGHT - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon QUANTO COSTA (RUN THAT BODY DOWN - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon DUNCAN (DUNCAN - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon
Lato B
CANZONE ITALIANA (AMERICAN TUNE - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon STORIA DI DUE IMBECILLI (WAS A SUNNY DAY - Paul Simon) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon CLAUDIA (CLOUDY - Simon & Garfunkel) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon L'UNICO CHE STA A NEW YORK (THE ONLY LIVING BOY IN NEW YORK - Simon & Garfunkel) Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon SALVE FRANK LLOYD WRIGHT - Autori: Bruno Lauzi, Paul Simon
Etichetta: NUMERO UNO 1974 Matrici: DKAY 28006/DKAY 28007 Note: "Il poeta" in nuova versione rispetto alle precedenti Registrato da Piero Bravin e Ambrogio Ferrario negli Studi Fonoroma di Milano, Settembre 1974 Copertina di Giovanna Coprani Lauzi e Claudio Bonivento Distribuito da RCA Italiana - Roma
Tracce:
Lato A
ANCORA Autori: Bruno Lauzi Edizioni: Universale QUANTI SONO I PERICOLI CHE CORRI Autori: Sergio Bardotti, Vinicius de Moraes, Bruno Lauzi, Toquinho Edizioni: Numero Uno , International Melodies ONDA SU ONDA Autori: Paolo Conte Edizioni: RCA IN CAMPAGNA Autori: Bruno Lauzi Arrangiatori: Gian Piero Reverberi MOLECOLE Autori: Mario Lavezzi, Mogol Arrangiatori: Gian Piero Reverberi Edizioni: Numero Uno
Lato B
PASSA IL TEMPO Autori: Carmelo La Bionda, Angelo La Bionda, Bruno Lauzi Edizioni: Universale , Curci IL BAMBINO MERAVIGLIA Autori: Bruno Lauzi Edizioni: Universale L'AVIATORE Autori: Bruno Lauzi Edizioni: Universale PHOTOGRAPH MAN Autori: Carmelo La Bionda, Angelo La Bionda, Bruno Lauzi Orchestra: Michelangelo La Bionda Edizioni: Universale , Come il Vento IL POETA (IL POETA - Bruno Lauzi) Autori: Bruno Lauzi Edizioni: Ariston ANCORA (Ripresa) Autori: Bruno Lauzi Edizioni: Universale
Una delle (tante) vergogne della discografia italiana è, senza alcun dubbio, la mancata ristampa su CD degli album di Bruno Lauzi. Bisogna dire che il cantautore nato ad Asmara è in buona compagnia: non sono mai stati ristampati, ad esempio, gli album di Rosalino Cellamare, quelli di Modugno per la Curci e la Carosello, molti di Endrigo (tanto per citarne alcuni). Per questo motivo oggi parliamo di un album di Bruno Lauzi, del 1975, intitolato "Genova per noi" (dall'omonima celeberrima canzone di Paolo Conte che apre il disco). Si tratta di un album in cui Lauzi rivisita alcuni suoi vecchi brani in genovese, aggiungendo alcuni inediti: oltre alla canzone scritta dal cantautore astigiano (che la incide nello stesso anno nel suo secondo album), che descrive come i Piemontesi vedono Genova, possiamo ricordare due canzoni scritte dal bravo cantautore dialettale ligure Sergio Alemanno (insieme a Franco Piccolo), "O strassé" e "Ostaie", e "La nostra spiaggia", cover di "C'était notre plage" di Frank Thomas (in copertina uno degli autori della canzone, Sainturat, viene trasformato in "Saintura". Tra i vecchi brani riarrangiati meritano una citazione "O frigideiro" e "A bertoela", in assoluto le prime due incisioni effettuate da Lauzi come cantautore, pubblicate nel 1963 con lo pseudonimo "Miguel e i Caravana", con i testi scritti da Giorgio Calabrese. Conclude l'album una rivisitazione del classico genovese "Ma se ghe penso".
LATO A
1) Genova per noi (Paolo Conte) 2) A bertoela (Giorgio Calabrese-Bruno Lauzi-Gian Franco Reverberi) 3) O scioco(Giorgio Calabrese-Bruno Lauzi-Gian Franco Reverberi) 4) Ostaie (Sergio Alemanno-Franco Piccolo) 5) Sto ciccheton de un Gioan (Franco Franchi-Gian Franco Reverberi ) 6) Vicoli (Bruno Lauzi)
LATO B
1) La nostra spiaggia (C’ètait notre plage) (Bruno Lauzi-Frank Thomas-Christian Charles Sainturat) 2) A ‘rappa (Giorgio Calabrese-Roberto Livraghi) 3) Mae ben (Giorgio Calabrese-Roberto Livraghi) 4) O strasse (Sergio Alemanno-Franco Piccolo) 5) O frigideiro (Giorgio Calabrese-Bruno Lauzi-Gian Franco Reverberi) 6) Ma se ghe penso (Mario Cappello-Attilio Margutti)