BRUNO LAUZI

biografia ,discografia, news, foto...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. tomiva57
     
    .

    User deleted


    bruno-lauzi-2



    Bruno Lauzi


    « Ora dicono fosse un poeta
    Che sapesse parlare d'amore
    Cosa importa se in fondo uno muore
    E non può più parlare di te »


    (B. Lauzi, Il poeta)


    Bruno Lauzi (Asmara, 8 agosto 1937 – Peschiera Borromeo, 24 ottobre 2006) è stato un cantautore, compositore, poeta, scrittore e cabarettista italiano.

    Biografia


    Nato sul suolo Italiano dell'Eritrea, ma cresciuto a Genova, è considerato - insieme con Fabrizio De André, Umberto Bindi, Luigi Tenco e Gino Paoli - tra i fondatori e maggiori esponenti della cosiddetta scuola genovese dei cantautori.

    L'inclinazione artistica di Lauzi si manifesta piuttosto precocemente. Sono gli anni cinquanta quando, insieme all'amico Luigi Tenco, compagno di banco al ginnasio con il quale condivide la passione per le pellicole musicali e per il jazz, forma un gruppo musicale e inizia a scrivere i primi brani.

    Nel 1960 Giorgio Gaber incide su 45 giri una sua canzone (con il testo di Mogol), Bella, che è il debutto, seppur solo come autore, di Lauzi.

    L'inizio della carriera come cantautore avviene nel 1962: con lo pseudonimo di Miguel e i Caravana incide due canzoni in dialetto genovese (giocando con le assonanze tra la lingua brasiliana e questo dialetto), e O frigideiro, oltre ad ottenere un discreto successo, gli apre le porte del cabaret: viene infatti chiamato al Derby Club di Milano per effettuare alcuni spettacoli.

    Il successo con il suo vero nome, però, avviene con una serie di canzoni: Ti ruberò, Margherita, Viva la libertà, Ritornerai, e Il poeta (scritta nel 1963 e considerata dalla critica uno dei manifesti della scuola genovese), che verrà incisa da Gino Paoli.

    È del 1965 la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Il tuo amore, un valzer che riecheggia atmosfere francesi, che viene ignorato dalle giurie e non viene ammesso alla finale.

    Al filone romantico Lauzi alterna spesso canzoni umoristiche, come la già citata O frigideiro e Garibaldi blues (cover con testo in italiano di Fever). Questo aspetto del suo talento creativo lo porterà successivamente a collaborare con comici e cabarettisti quali Lino Toffolo ed Enzo Jannacci, per i quali scrive diverse canzoni, tra cui Il metrò e Ragazzo padre.

    Nel 1970 Lauzi inizia la collaborazione con Mogol e Lucio Battisti, che lo portano alla loro casa discografica, la Numero Uno, e scrivono a loro volta per lui diversi motivi di successo: Mary oh Mary, E penso a te, Amore caro, amore bello, L'aquila e Un uomo che ti ama. Alla Numero Uno l'artista conosce un giovane cantautore napoletano, Edoardo Bennato, con cui scrive Lei non è qui... non è là.

    Negli anni settanta, Lauzi è tra i primissimi personaggi dello spettacolo a intervenire in trasmissioni delle prime televisioni private, allora agli albori. A Telebiella si esibisce in un concerto precedentemente rifiutato dalla RAI. La sua presenza nella piccola emittente piemontese avrà grande riscontro sulla stampa nazionale. Il 30 giugno del 1995, a pochi giorni dalla scomparsa di Mia Martini, partecipa all'"Omaggio a Mia Martini" organizzato a Lamezia Terme da Ruggero Pegna, cantando "Piccolo Uomo", che trasforma per l'occasione in "Piccola Donna". Lo spettacolo è trasmesso da RAI Due in differita il 20 luglio.

    Negli ultimi anni di vita, nonostante la sofferenza per la malattia che l'aveva colpito (una grave forma di morbo di Parkinson) Lauzi conserva intatta la sua straordinaria verve, la schiettezza e il grande senso dell'ironia, che lo porta persino a indirizzare una lettera a Mr. Parkinson. In questo ambito promuove diverse iniziative per la raccolta di fondi per lo studio e l'assistenza agli ammalati di Parkinson e pubblica dischi e poesie appositamente dedicati.
    Colpito da un cancro al fegato in aprile, muore nell'ottobre 2006.

    A giugno del 2005 era uscito il suo ultimo romanzo, dal titolo curioso "Il caso del pompelmo levigato", edito da Bompiani, mentre nel 2006 aveva partecipato alla realizzazione del disco-tributo ... a Pierangelo Bertoli (pubblicato per ricordare il cantautore di Sassuolo) interpretando Sera di Gallipoli.

    Al suo nome è stata dedicata l'edizione 2006 del Premio Tenco.


    bruno-lauzi


    Un artista controcorrente

    Lauzi è stato sempre un uomo controcorrente (Ivano Fossati lo ha definito un vero anticonformista"): a partire dalla politica, di cui negli ultimi anni amava scrivere anche su alcuni siti internet, fino agli aspetti musicali. Amava differenziarsi dagli altri cantautori, non disdegnando di interpretare brani di altri autori, pur scrivendo brani stupendi per molti interpreti.

    L'interesse per la politica

    Negli anni sessanta e anni settanta, mentre molti tra i più noti cantautori, come gli amici De André, Paoli e Tenco, "militavano" in vario modo a sinistra, lui scelse di fare comizi e prodigarsi per il PLI (Partito Liberale), ritenuto conservatore, ironizzando anche su Mao Zedong, con Arrivano i Cinesi (1969). Nel 1977, con la musica e la società in piena recrudescenza politica, scrive Io canterò politico, una canzone-invettiva contro i cantautori politici di sinistra (salvando tra tutti solo Guccini), definita dai critici "intelligentissima ma tremenda", che fu presentata al Premio Tenco. Questo lo accreditò come artista sempre al di fuori del coro e con orgoglio. Spesso veniva avvicinato (da altri) ad aree politiche non collegate al partito più gettonato dalla musica (cioè il PCI), come quella repubblicana, radicale e centrista. Lauzi era un uomo libero, certamente non liberista e sicuramente democratico. In realtà, Lauzi commentava spesso con tagliente ironia anche i fatti riguardanti questi partiti, dimostrando la sua autonomia. L'unico impegno ufficiale di Lauzi, a parte il periodo del PLI, fu quello civile di sostegno all'Associazione Italiana Parkinson, dopo che fu colpito dalla patologia.

    Autore e interprete

    « Ricordo una sera a Varazze
    che venivo da Savona
    no, non era Varazze
    non era neanche Savona
    Ohi, non era neanche quella volta lì! »


    (Bruno Lauzi, da I crauti)


    Come autore, Bruno Lauzi firma indimenticabili brani soprattutto per voci femminili: per Mia Martini compone Donna sola, Piccolo uomo (poi ripresa da Lauzi stesso), Neve bianca, Per amarti, Almeno tu nell'universo; per Ornella Vanoni Alibi e La casa nel campo; per Marcella Bella scrive Più soffia il vento e Verde smeraldo; per Anna Identici Una rosa da Vienna (Festival di Sanremo 1966); per Mina Radio, Mi fai sentire così strana, Racconto, Devo dirti addio.
    Nel 1981 scrive per Orietta Berti la canzone: La barca non va piu', con questa canzone la cantante parteciperà al Festival di Sanremo 1981. Non mancano però anche successi interpretati da uomini: Mino Reitano (Cento colpi alla tua porta), Pino Donaggio (La voglia di vivere), I Nomadi (So che mi perdonerai), Piero Focaccia (Permette signora), Michele (Ti giuro che ti amo).

    Un altro aspetto dell'attività di Lauzi come autore sono gli adattamenti in italiano di canzoni di lingua straniera. Tra queste ricordiamo L'appuntamento e Dettagli, scritte da Roberto Carlos e portate al successo in Italia da Ornella Vanoni, Quanto t'amo di Johnny Halliday, Lo straniero e molte altre di Georges Moustaki, Champs Elysées di Joe Dassin, Il mondo è grigio, il mondo è blu di Eric Charden e una decina di brani di Paul Simon, tutti racchiusi in un unico album del 1974.

    Pur essendo cantautore, Lauzi non ha disdegnato di interpretare canzoni scritte da altri: oltre alle già citate canzoni di Mogol e Battisti, nel 1974 incide Onda su onda, scritta da Paolo Conte che diventa un successo rilanciato dalle emittenti radiofoniche. Ad esso si aggiungono poi, tra gli altri motivi, Genova per noi, sempre di Conte, Angeli di Lucio Dalla, Naviganti di Ivano Fossati, Molecole di Mario Lavezzi.

    Il 1989 è forse l'anno che decreta il suo massimo successo artistico come autore: Almeno tu nell'universo, scritta in coppia con Maurizio Fabrizio e interpretata da Mia Martini, vince infatti il premio della critica al Festival di Sanremo del 1989 e diventa un classico della canzone italiana.

    Tra le altre sue canzoni più conosciute si ricordano anche quelle scritte per un target giovanile, come La tartaruga e Johnny Bassotto (quest'ultima interpretata dall'amico Lino Toffolo), Cicciottella, scritta per Loretta Goggi, nel 1977 La buona volontà per il 20º Zecchino d'Oro e, nel 2002, La gallina brasiliana, sulla musica di Riccardo Zara per il 45º Zecchino d'Oro.

    Sempre nel 2002 per Mina scrive la bellissima Certe cose si fanno, inclusa nell'album della cantante cremonese, dal titolo Veleno.

    Negli anni novanta, Lauzi - la cui carriera si è sviluppata prevalentemente lontano dalla città nella quale ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza - si è riavvicinato a Genova avviando una collaborazione con i Buio Pesto, per i quali ha scritto il brano "Meno ma" ("Meno male") e inciso la propria canzone "O Frigideiro" per il primo album del gruppo. Con i Buio Pesto Lauzi duetta in concerto a Lavagna nel luglio 2005 e partecipa alla stesura del copione e alla realizzazione della pellicola "Invaxön - Alieni in Liguria".

    Nel 2006, come suo ultimo lavoro, scrive una canzone per Viola Valentino dal titolo Barbiturici nel thè.



    Bruno-Lauzi


    Discografia


    33 giri


    * Ottobre 1965 - Lauzi al cabaret (CGD, FG 5020)
    * Dicembre 1965 - Ti ruberò (CGD, FG 5023)
    * 1966 - Kabaret n. 2 (Ariston, ARS 30001 RPS)
    * 1967 - I miei giorni (Ariston, AR 0187)
    * 1969 - Cara (Ariston, ARLP 10030)
    * 1970 - Bruno Lauzi (Numero Uno, ZSLN 55012)
    * Novembre 1971 - Questo sono io (Ariston, ARLP 10053)
    * Dicembre 1971 - Amore caro amore bello..... (Numero Uno, ZDLN 55015; doppio, un disco dal vivo ed uno in studio)
    * Novembre 1972 - Il teatro di Bruno Lauzi (Numero Uno, ZSLN 55157)
    * Ottobre 1973 - Simon (Numero Uno, DZSLN 55658)
    * Dicembre 1974 - Lauzi oggi (Numero Uno, DZSLN 55674)
    * Giugno 1975 - Genova per noi (Numero Uno, ZSLN 55680)
    * Settembre 1975 - Quella gente là (Numero Uno, ZSKN 55681)
    * Settembre 1975 - L'amore sempre (Numero Uno, ZSKN 55682)
    * 1976 - Johnny Bassotto, la tartaruga...ed altre storie (Numero Uno, ZSLN 55689)
    * 1977 - Persone (Numero Uno, ZPLN 34014)
    * 1978 - Alla grande (Numero Uno, ZPLN 34050)
    * Novembre 1981 - Amici miei (Numero Uno, ZPGN 33422; Q disc con quattro brani)
    * 1982 - Palla al centro (Numero Uno, ZPLN 34179)
    * 1985 - Piccolo grande uomo
    * 1985 - Back to Jazz
    * 1987 - Ora!
    * 1988 - La musica del mondo
    * 1989 - Inventario latino
    * 1992 - Il dorso della balena

    CD

    * 1994 - 10 Belle canzoni d'amore (raccolta)
    * 1995 - Una vita in musica (raccolta)
    * Pagine
    * 1996 - Johnny Bassotto e i suoi amici
    * 2001 - Omaggio alla città di Genova
    * 2003 - Il manuale del piccolo esploratore
    * 2003 - Nostaljazz
    * 2004 - Tra cielo e mare:la Liguria dei poeti
    * 2006 - Ciocco Latino
    * 2006 - Le mie canzoni (3 CD), triplo CD antologico

    45 giri

    * 1962 - O frigideiro/A bertoela (CGD, N 9390; inciso con lo pseudonimo Miguel e i Caravana)
    * 1963 - Vecchio paese/Menica menica/La banda/Il poeta (Galleria del Corso, GC 091)
    * 1963 - Sto cicchetton de un Gioan/O scioco (Galleria del Corso, GC 094)
    * 1963 - Ritornerai/Fa' come ti pare (Galleria del Corso, GC 102)
    * 1964 - Viva la libertà/Io non ero così (Galleria del Corso, GC 107)
    * 1964 - Ciao Dolly/Io so, tu sai (Galleria del Corso, GC 110)
    * 1965 - Il tuo amore/Sei come le altre (Galleria del Corso, GC 111)
    * 1965 - Margherita/Se tu sapessi (CGD, N 9544)
    * 1965 - O scioco/O frigideiro (CGD, N 9552)[1]
    * 1965 - Sto cicchetton de un Gioan/A bertoela (CGD, N 9553)[1]
    * 1965 - L'uomo che aspetti/Ti ruberò (CGD, N 9582)
    * 1966 - La donna del sud/Domani ti diranno (Ariston, AR 0130)
    * 1966 - Mae ben/A 'rappa (Ariston, AR 0141)
    * 1966 - Una storia/Domenica d'amore (Ariston, AR 0157)
    * 1967 - Il cuore di Giovanna/Semplicissimo (Ariston, AR 0219)
    * 1968 - Garibaldi blues/Il poeta (Ariston, AR 0290)
    * 1968 - Poi sei venuta tu/L'altra (Ariston, AR 0300)
    * 1969 - Arrivano i cinesi/Texas (Luv, 0088)
    * 1970 - Ciao Dolly/L'altra (Ariston, AR 0358)
    * 1970 - Hello Dolly/Ritornerai (Poppy, P.NP. 051)
    * 1970 - Mary oh Mary/...e penso a te (Numero Uno, ZN 50025)
    * 1970 - Lucy l'ortopedica/Se tu sapessi (Numero Uno, ZN 50105)
    * Novembre 1970 - Ti ruberò/Il bene di luglio (Numero Uno, ZN 50106)
    * Novembre 1970 - E dicono/La casa nel parco (Numero Uno, ZN 50107)
    * Gennaio 1971 - E dicono/...e poi morire... (Numero Uno, ZN 50113)
    * 1971 - Amore caro, amore bello/La casa nel parco (Numero Uno, ZN 50120)
    * 1971 - L'aquila/Devo assolutamente sapere (Numero Uno, ZN 50133)
    * 1972 - Sotto il carbone/Il mondo cambia colori (Numero Uno, ZN 50265)
    * 1973 - Canzone italiana/Storia di due imbecilli (Numero Uno, ZN 50318)


    Poesie

    * I mari interni Edizioni Crocetti 1994
    * Riapprodi Edizioni Rangoni 1994
    * Versi facili Edizioni marittime 1999 (raccolta delle due precedenti opere)
    * Esercizi di sguardo Edizioni marittime 2002
    * Agli immobili cieli (2010, pubblicato postumo con poesie inedite)

    Prose

    * Il caso del pompelmo levigato Edizioni Bompiani 2005
    * Tanto domani mi sveglio. Autobiografia in controcanto Gammarò Editori 2006 ISBN 88-95010-10-8

    Da Wikipedia
    foto web


    Lettera aperta a Mr. Parkinson
    di Bruno Lauzi




    Non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me.

    Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla…

    Perché le scrivo?
    E’ presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei (l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie (le cose si vengono a sapere, come vede…) non è stato facile, la mia è una famiglia è all’antica e non ha apprezzato. MA ORA LEI STA ESAGERANDO, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia!
    C’è un proverbio arabo che dice:” Se hai un amico di miele non lo leccare tutto”, INVECE LEI S’APPROFITTA D’OGNI RILASSATEZZA, DELL’ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male… si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti… no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata. Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata “LA MANO” come ricordo e memento…

    Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie…
    Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.

    A mano ferma.

    Mi stia male e a non rivederla.



    Bruno Lauzi




    La nostra amicizia

    Noi l’abbiamo conosciuto più di cinque anni fa quando cominciava a presentare qualche segno di una malattia tremorigena per la quale era stato indirizzato al Centro Parkinson di Milano.

    Bruno era un personaggio speciale, intelligente, modesto, all’apparenza soltanto un po’ triste, ma in realtà, capace di utilizzare molta autoironia e con continue battute, talvolta un po’ surreali. Anche il parkinson era un oggetto della sua ironia.

    Siamo diventati amici. E’ stato facile: tutti, specie quelli della mia generazione, conoscono le sue canzoni che hanno rappresentato un pezzo della nostra giovinezza.

    Accettò subito la proposta di diventare testimonial dell’Associazione Italiana Parkinsoniani e della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, di dare concerti per tutta l’Italia a nostro favore, di diventare in sostanza il rappresentate, il simbolo della Malattia di Parkinson in Italia, per coloro che non la conoscono. In tutti questi mesi di vicinanza ed incontri conviviali (perché era un ottimo buongustaio) abbiamo imparato molto da lui.

    Dai suoi racconti emergeva che la sua vena poetica e di cantante fosse già evidente al Liceo, a Genova, quando gli insegnanti di allora, uno in particolare, chiedeva loro di mettere in versi poetici la versione appena tradotta dal latino.

    Più volte mi disse Bruno aveva fatto suo l’incoraggiamento dell’insegnante “Nessun complesso, ragazzi; ora mettiamo la versione in endecasillabi”. E’ probabile che, grazie anche a questi insegnamenti, siano germogliati talenti come Luigi Tenco (il suo compagno di banco). Poi un anno ebbe Scienze a settembre e alla domanda cruciale come fosse fatto l’intestino della formica fece scena muta. Cambiò scuola, fu mandato nel varesotto, a Luino, dove tra l’altro fece il correttore di bozze di Piero Chiara. Ne raccolse gli insegnamenti. “Piero Chiara, guardando il foglio, mormorava: Ragazzo mio, non è difficile scrivere venticinque righe su un foglio, difficile poi è cancellarne venti”.

    Così in mezzo a centinaia di aneddoti che ora non posso nemmeno ricordare, abbiamo, insieme con Bruno, l’Associazione e la Fondazione, vissuto un rilancio delle sue canzoni e della sua poetica negli ultimi anni.

    Qualche giorno prima che morisse ci chiamò a trovarlo chiedendo di realizzare l’ultimo disco con tutte le sue canzoni per i bambini.

    Come ultima frase aggiunse: “E’ l’ultimo disco che faccio e sono contento di chiudere così, io stesso, la mia biografia.”
    Questo disco lo realizzeremo davvero: nell’arco di qualche settimana lo renderemo disponibile.
    Sarà per tutti: per i bambini, come voleva Bruno, per i pazienti, per tutti coloro che sostengono la Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e l'Associazione Italiana Parkinsoniani e, naturalmente, per BRUNO LAUZI CHE CONTINUERA’ AD AIUTARCI ANCHE NEGLI ANNI FUTURI.
    Io lo ricordo sempre con commozione



    Gianni Pezzoli
    Presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson

    Edited by tomiva57 - 2/5/2014, 15:14
     
    Top
    .
  2. tomiva57
     
    .

    User deleted


    Al cabaret 1965




    scheda_lauzicabaret1web





    Brani
    Lato A

    * GLI ACROBATI - Autori: Bruno Lauzi
    * LA BANDA - Autori: Bruno Lauzi
    * MENICA, MENICA- Autori: Bruno Lauzi
    * I'M THIRSTY FOR KISSES - Autori: J.F. Coots, Rick Davies
    * WHEN I MET CONNIE IN THE CORNFIELDS
    Autori: J.F. Coots, Rick Davies
    * I CARGO- Autori: Bruno Lauzi

    Lato B

    * IL POETA -Autori: Bruno Lauzi
    * VECCHIO PAESE - Autori: Bruno Lauzi
    * LA FRETTA -Autori: Bruno Lauzi
    * IL CASERMONI - Autori: Bruno Lauzi
    * GARIBALDI -Autori: Bruno Lauzi