ALESSANDRO DEL PIERO

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    Alessandro Del Piero (Conegliano, 9 novembre 1974) è un calciatore italiano, attaccante della Juventus. Con la Nazionale è stato campione del mondo nel 2006.

    Dal 2001 è il capitano della Juventus, squadra nella quale milita dal 1993 e della quale detiene il record assoluto di gol (280), Con la maglia bianconera detiene anche i primati di reti in Serie A (181), nei Campionati italiani (201), nelle competizioni UEFA per club (54) e in UEFA Champions League (44). Inoltre detiene vari record assoluti con il club bianconero per quanto riguarda le presenze, di cui: primato assoluto presenze in partite ufficiali (663), nei Campionati italiani (475), di cui 440 in Serie A e nelle competizioni UEFA per club (127).[2]

    Nel 2004 è stato incluso nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, redatta da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della Federazione internazionale, ed è anche risultato 49º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti. Inoltre è stato incluso tra i 50 candidati al Pallone d'oro sei volte, classificandosi quarto nel 1995 e in quello contestato del 1996.


    CARATTERISTICHE TECNICHE





    Caratteristiche tecniche
    Fantasista, è un attaccante dotato di un notevole bagaglio tecnico. Nato mezzapunta, ha grande abilità nell'uno due, nel dribbling e nell'effettuare assist per i compagni; è inoltre uno specialista nei calci di punizione, con i quali sovente trova l'incrocio dei pali scavalcando la barriera, (viene infatti incluso nel novero dei migliori esecutori in Italia e nel mondo negli ultimi trent'anni) e nei calci di rigore.

    Dal punto di vista tattico predilige il ruolo di seconda punta, anche se è in grado di ricoprire diversi ruoli del reparto avanzato. In passato (in particolare con la Nazionale, sotto la guida di Arrigo Sacchi) ha infatti giocato nel ruolo di ala sinistra; ha inoltre agito talvolta anche da trequartista dietro le due punte, mettendo in mostra la sua visione di gioco e le sue qualità di impostazione, ma solo in casi particolari e controvoglia.

    Il "gol alla Del Piero"
    Nei suoi primi anni alla Juventus, un particolare tipo di gol, realizzato con un tiro a rientrare (a parabola) dal vertice sinistro dell'area di rigore verso l'incrocio dei pali più lontano, realizzato molte volte in sequenza in poche partite (nella stagione 1995-1996, soprattutto durante la prima fase a gironi in Champions League), venne contrassegnato dalla stampa sportiva e dal pubblico come "gol alla Del Piero".

    Dopo l'exploit del 1996, ha segnato altre volte in questa maniera, rendendo il "gol alla Del Piero" un termine usato per definire i gol segnati anche da altri giocatori con questo gesto tecnico.




    CARRIERA





    Iniziò a tirare i primi calci al pallone nel campo parrocchiale di Saccon in cui si allenava anche di notte grazie a suo padre che gli costruì un piccolo impianto di illuminazione, per poi giocare nella squadra del paese natale San Vendemiano dove, nonostante la giovane età, mise subito in luce la sua bravura, anche se la madre voleva che giocasse in porta, così da sudare di meno e non ammalarsi. Il sacerdote del paese, che fungeva anche da presidente della squadra, parlò del giovane con alcuni dirigenti del Padova, inizialmente invano a causa delle perplessità dovute al fisico minuto ed esile del ragazzo.

    Nel 1992 venne acquistato dalla squadra patavina ed inserito nella formazione Allievi. All'età di 16 anni esordì in Serie B sotto la guida di Mauro Sandreani e, il 22 novembre 1992, realizzò la sua prima rete con la maglia del Padova, e prima da professionista, siglando il 5-0 finale ai danni della Ternana.

    Considerato fin dall'inizio un predestinato, i maggiori club lo notarono subito e se lo contesero ma, alla fine, nell'estate del 1993 grazie a Giampiero Boniperti venne acquistato dalla Juventus per cinque miliardi di lire, con un ingaggio al giocatore di 150 milioni di lire a stagione più premi a rendere, dopo essere stato rifiutato dal Milan, soddisfacendo così il desiderio del giocatore stesso di voler giocare nella squadra torinese. Nonostante Giovanni Trapattoni lo portò subito in ritiro con la prima squadra, venne inserito nella formazione “Primavera” allenata da Cuccureddu, divenendone subito un leader. Insieme a Fabrizio Cammarata, Christian Manfredini, Lorenzo Squizzi e Jonathan Binotto, guidò la squadra alla conquista del prestigioso Torneo di Viareggio e dello scudetto Primavera.

    Esordì in Serie A il 12 settembre 1993, subentrando a Fabrizio Ravanelli al 74º minuto di Foggia-Juventus, terminata poi 1-1, e tre giorni dopo, nella gara dei trentaduesimi di finale della Coppa UEFA contro la Lokomotiv Mosca, fece il suo debutto nelle Coppe europee. Il 19 settembre, una settimana dopo l'esordio in campionato, alla seconda presenza in Serie A, un minuto dopo essere entrato al posto di Ravanelli, realizzò il suo primo gol in bianconero, all'80º minuto di Juventus-Reggiana, contribuendo al 4-0 finale. Nella sua prima stagione in bianconero si ripeté il 13 marzo 1994 contro il Genoa. Il 20 marzo realizzò la prima tripletta della sua carriera, segnando tre dei quattro gol con cui la Juventus batté il Parma al delle Alpi. Solo allora in casa Juventus si capì che il giovane promettente avrebbe dovuto avere più spazio da titolare in squadra dall'inizio del campionato.

    Al termine di quella prima stagione in bianconero, in cui si divise tra Primavera e prima squadra, totalizzò 14 presenze tra campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA, e realizzò 5 reti, tutte in Serie A con una media di un gol ogni 70 minuti.[34] Nell'estate del 1994 nella Juventus cambiarono i vertici societari, con l'arrivo di Giraudo (amministratore delegato), Bettega (vice presidente) e Moggi (direttore generale). Il presidente era l'avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano. La nuova dirigenza operò subito una scelta coraggiosa: affidare la squadra a Marcello Lippi, allenatore giovane, che aveva ben figurato sulle panchine di Napoli ed Atalanta.




    L'AFFERMAZIONE





    Lippi gli offrì, nella prima annata della sua gestione, l'occasione di proporsi. Gianluca Vialli era il leader di un gruppo affidabile e granitico ed a Roberto Baggio, in ombra a causa di un infortunio, venne preferito proprio Del Piero. Giocò più di Baggio, segnò come lui, ma alla fine mise la sua firma sullo scudetto, riportandolo a Torino dopo nove anni di astinenza, e sulla Coppa Italia.

    Il 1994-95 iniziò con un gol al Napoli, mentre il 4 dicembre segnò contro la Fiorentina il gol della vittoria con una prodezza balistica: su un lancio di quaranta metri di Orlando da centrocampo, Del Piero in lieve avvitamento cercò e trovò la battuta morbida, al volo, di collo destro, che corresse con un pallonetto alle spalle di Toldo nel sette; la Juventus vinse 3-2 rimontando da 0-2. Una settimana dopo si ripeté segnando una doppietta alla Lazio. Il 13 settembre realizzò il primo gol in Europa, nell'incontro di Coppa UEFA contro il CSKA Sofia terminato 3-2 per la formazione bulgara. Il gol fu vano in quanto la giustizia sportiva europea annullò la partita per posizione irregolare del giocatore bulgaro Petar Mihtarski, assegnando la vittoria per 3-0 a tavolino alla Juventus. Compreso il gol all'Eintracht, in Coppa UEFA il 14 marzo, il primo ufficiale in Europa per lui,complessivamente in quell'annata giocò 50 partite, segnò 10 gol e compì il primo passo importante della sua carriera vincendo il suo primo scudetto con la maglia della Juventus. Debuttò anche in Nazionale nel marzo del 1995, realizzando il primo gol in azzurro pochi mesi dopo.

    Del Piero festeggia dopo aver vinto la finale della Champions League del 22 maggio 1996Nella stagione 1995-1996 la Juventus decise di puntare su di lui e lasciò partire Roberto Baggio, non senza perplessità da parte dei tifosi e degli organi di stampa, riguardo al rischio di puntare tutto su un giocatore che aveva ancora molto da dimostrare. Dopo una rete all'Avellino in Coppa Italia, il 13 settembre realizzò il primo gol in Champions League al Borussia Dortmund, con un tipico "gol alla Del Piero" che diventerà la sua specialità. All'età di 20 anni si ritrovò il numero 10 sulle spalle e guidò la Juventus al trionfo in Champions League, segnando 5 gol nelle prime 5 partite ed uno, il 13º ed ultimo stagionale per lui, nella gara dei quarti di finale contro il Real Madrid il 20 marzo del 1996, che permise alla Juventus di accedere alle semifinali di Champions, trofeo che vincerà in finale a Roma contro l'Ajax. Alla fine della competizione europea aveva realizzato ben 6 reti e fu vice-capocannoniere dell'edizione. Vinse anche la sua prima Supercoppa Italiana contro il Parma, firmando l'assist del gol di Vialli nella partita vinta per 1-0.

    Il 1996-97 lo iniziò con il gol decisivo a Perugia. Grazie ad un'altra sua rete, il 20 novembre 1996 la Juventus batté per 1-0 il Manchester United, uno storico successo perché, oltre a ipotecare con un turno di anticipo il passaggio ai quarti di finale di Champions League, fino ad allora nessuna squadra italiana aveva mai vinto nel campo dell'Old Trafford

    La sua popolarità all'estero crebbe anche grazie alla vittoria della Coppa Intercontinentale il 26 novembre 1996, contro i campioni sudamericani del River Plate, che lo rese celebre anche in Giappone, dopo il gol importantissimo da lui stesso segnato che consentì alla Juventus di vincere la seconda Coppa Intercontinentale della sua storia. Il 23 febbraio 1997, contro la Fiorentina, segnò il suo cinquantesimo gol ufficiale in carriera con la maglia bianconera.Vinse tra i tanti riconoscimenti anche il Trofeo Bravo 1996, assegnato dal Guerin Sportivo al miglior giocatore under 23 d'Europa.

    A febbraio si ripeté contro il Paris Saint-Germain con una doppietta e due assist per la vittoria nella Supercoppa europea; poté così alzare la sua terza coppa internazionale in meno di un anno. Poi si procurò uno strappo muscolare semitendinoso alla coscia destra che lo tenne fermo due mesi. Giocò la seconda finale di UEFA Champions League consecutiva entrando al primo minuto del secondo tempo, mentre la Juventus perdeva 2-0 (Lippi aveva preferito tenerlo in panchina dopo l'ennesimo rientro da un infortunio). Appena entrato si mise in luce con il suo 15º ed ultimo gol stagionale, un colpo di tacco al volo con il mancino al Borussia Dortmund, che non evitò la sconfitta ai bianconeri nella finale, persa per 3-1. A fine stagione vinse comunque il suo secondo campionato, siglando 8 gol nonostante i tanti infortuni muscolari.

    Il 1997-98 si aprì con una doppietta al Feyenoord in Champions League con la quale eguagliò e superò Paolo Rossi (fermo a 11 reti) nella speciale classifica dei marcatori juventini che hanno segnato di più in Champions, appostandosi al secondo posto e a 5 reti da Platini, primo con 17 marcature. Il 1º ottobre 1997 all'Old Trafford si rese autore di un gran gol realizzato al Manchester United che ammutolì l'intero stadio, il terzo gol più veloce nella storia della Champions, segnato dopo 20 secondi e 12 centesimi; la partita terminò 3-2 per il Manchester. Il 21 dicembre del '97, realizzò contro l'Empoli la sua seconda tripletta e, un'altra ancora, il 1º aprile 1998, contro il Monaco, la prima in Champions League. Il 24 aprile segnò all'Inter il gol decisivo che valse lo scudetto, vinto tra le polemiche per un presunto rigore negato a Ronaldo.

    Giocò la stagione 1997-1998 (la sua più prolifica) ad altissimo livello, chiudendo con 32 gol in stagione, di cui 21 in campionato e 10 in Champions League, di cui fu capocannoniere, ed uno in Coppa Italia. Con le 32 realizzazioni si piazzò al secondo posto nella classifica delle reti segnate in una sola stagione nella storia della Juventus, dietro a Borel II, primo con 34. Vinse il campionato ai danni dell'Inter di Ronaldo, la Supercoppa Italiana e trascinò la Juventus in finale di Champions League segnando 5 gol nel fase a gironi ed altri 5 nella fase ad eliminazione diretta, realizzandone uno nella gara di andata dei Quarti nell'1-1 contro la Dinamo Kiev e ben 4 in semifinale contro il Monaco, tra il match di andata (dove superò Michel Platini nella classifica marcatori juventini in Champions di tutti i tempi diventando il calciatore bianconero che ha segnato di più in questa competizione) e quello di ritorno, laureandosi miglior marcatore della competizione nonostante la sconfitta per 1-0 patita in finale contro il Real Madrid, giocata in precarie condizioni fisiche a causa di un precedente infortunio
    La grande annata disputata nel 1998 gli valse il primo Oscar del calcio AIC come migliore calciatore italiano

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    Occupa la 77ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata nel 1999 dalla rivista World Soccer, realizzata tramite un sondaggio fra i lettori. È stato inserito per tre anni consecutivi (1995-1996, 1996-1997, 1997-1998) nella Squadra dell'Anno secondo l'associazione European Sports Magazines. L'Association of Football Statisticians (The AFS), classificando i Più grandi calciatori di sempre, lo ha incluso al 60º posto. Nel 2000 è risultato essere il calciatore più pagato del mondo tra stipendio e introiti pubblicitari.

    È uno dei 5 giocatori italiani ad aver segnato più di 300 gol (312 al 6 novembre 2010) insieme a Filippo Inzaghi (315), Roberto Baggio (318), Giuseppe Meazza (338) e Silvio Piola (364)..Considerato tra i migliori talenti che il calcio italiano abbia mai prodotto,[11] vanta la convocazione per tre Mondiali e quattro Europei.

    È stato il Migliore calciatore italiano nel 1998 e nel 2008, nominato dall'Associazione Italiana Calciatori







    Edited by arca1959 - 8/9/2013, 14:02
     
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    L'INFORTUNIO E IL MOMENTANEO APPANNAMENTO




    Il 1998-1999 lo cominciò con un gol alla Lazio nella Supercoppa italiana, che non bastò alla Juventus per vincere il trofeo, e proseguì con due reti in campionato contro Vicenza e Inter, battuta 1-0.

    Un giorno prima del suo compleanno, l'8 novembre 1998, al 92' della partita Udinese-Juventus, si infortunò gravemente al ginocchio sinistro,[55] riportando la lesione del legamento crociato anteriore e posteriore che lo costrinse all'intervento chirugico negli Stati Uniti e a rimanere fermo per 9 mesi,[56] dopo la burrascosa estate con due gol in campionato ed uno in Supercoppa italiana in appena 8 partite giocate. L'episodio fece da spartiacque alla sua carriera, fino ad allora ricca di soddisfazioni. La Juventus finì la stagione con l'abbandono di Marcello Lippi (dopo la sconfitta interna contro il Parma) ed il settimo posto in campionato. Intanto, il 29 giugno, dopo una lunga e difficile trattativa legata all'ingaggio e ai diritti di sfruttamento della sua immagine,[57][58] firmò il rinnovo del contratto, con un prolungamento fino al 2004 ed un adeguamento economico dell'accordo, che venne portato a 10 miliardi di lire contro i 3,5 che guadagnava prima.[59][60]

    Ritornò sui campi di calcio nella stagione successiva, con Carlo Ancelotti in panchina. Il campionato ormai era compromesso e l'avventura in Champions terminata contro il Manchester United, capace di rimontare al Delle Alpi il doppio svantaggio firmato da Inzaghi. Ai bianconeri sfuggi anche la qualificazione diretta alla Coppa UEFA, ottenuta poi tramite la vittoria in Intertoto: proprio in estate, durante questo torneo, Del Piero tornò in campo ed al gol. Il primo incontro ufficiale che disputò nell'estate del 1999 fu la semifinale di ritorno della Coppa Intertoto,[61] giocata il 4 agosto contro il Rostov e vinta 5-1: subentrò a Kovačević al decimo minuto del secondo tempo e un quarto d'ora più tardi realizzò l'assist per Inzaghi ed al 31º il suo primo gol dopo l'infortunio. Nella finale della competizione vinta contro il Rennes mise a segno quattro assist, due nel match di andata finito 2-0 e due in quello di ritorno finito 2-2, incidendo pesantemente sulla vittoria.[62][63] Nelle tre gare disputate realizzò cinque assist ed un gol. Poi segnò all'Omonia Nicosia in Coppa UEFA. Durante la stagione non giocò agli stessi livelli a cui aveva abituato in passato per via della famosa «legge della flessione» che colpisce i reduci dai grandi infortuni.[64] La stampa non risparmia colpi, dichiarando che il meglio della sua carriera è già trascorso. Riuscì a segnare solo 12 gol stagionali: 9 in campionato, di cui però 8 su rigore, intervallati da uno su azione in Coppa Italia alla Lazio, e fornì oltre 20 assist. L'allenatore Ancelotti fu spesso criticato per la sua insistenza nel far giocare il numero 10 bianconero, da molti giudicato un calciatore finito e incapace di tornare a giocare ad alti livelli.[65] Il 7 maggio 2000 segnò il suo unico gol su azione, di testa, in campionato al Parma,[66] nella penultima giornata ma lo scudetto andò alla Lazio, in vantaggio di un solo punto rispetto alla Juventus.

    Il 2000-2001 si aprì con un gol decisivo al Napoli il 30 settembre,[67] poi si fermò ancora per problemi muscolari.

    Il 18 febbraio 2001, durante la partita Bari-Juventus, segnò un gran gol che lo portò ad esultare con un pianto liberatorio ed una dedica al padre, venuto a mancare pochi giorni prima.[68] Questo episodio rappresentò un nuovo spartiacque nella sua carriera: gioca un ottimo finale di stagione e da quel momento trovò nuovamente fiducia nei propri mezzi.[69]

    Con un colpo di testa vincente contro la Roma, il 5 maggio segnò il gol che sbloccò la partita, illudendo la Juventus di completare la rimonta in campionato sui giallorossi, in quanto la squadra arrivò ancora al secondo posto


    IL RITORNO DI MARCELLO LIPPI E LA RINASCITA


    Fu proprio sotto la guida di Marcello Lippi, tornato sulla panchina della Juventus, che si rivide il miglior Del Piero. Segnò 21 reti nella stagione 2001-2002, iniziata alla grande. Il 26 agosto la Juventus al "Delle Alpi" incontrò il Venezia, surclassato dalla doppietta di Trezeguet, promosso titolare, e da quella di Del Piero che, nel primo e secondo tempo, raggiunse e superò un traguardo storico: 100 gol in maglia bianconera. La doppietta nel derby al Torino non bastò alla Juventus per vincere: il Toro infatti rimontò 3 gol. Nella sua carriera, ha realizzato 4 reti nei derby. Il 31 ottobre del 2001, nell'incontro di Champions League perso contro il Celtic Glasgow 4-3, realizzando il gol dello 0-1 con una punizione, segnò il 27º gol in campo europeo, superando il record di marcature nelle Coppe europee con la maglia bianconera precedentemente appartenuto a Roberto Bettega. Il 23 novembre, sempre in Champions, trasformò in rete una punizione al Porto, mentre in campionato, il 9 dicembre, segnò il gol del pareggio contro il Milan.

    Nell'ultima giornata di campionato, il famoso 5 maggio 2002, grazie al passo falso dell'Inter che perse 4-2 con la Lazio ed alla vittoria della Juventus contro l'Udinese per 2-0, in cui prima realizzò l'assist per Trezeguet e poi il gol del definitivo 2-0, vinse il suo quarto scudetto, 26º nella storia della Juventus, contribuendo con 16 realizzazioni ed una buona somma di assist per il suo compagno di reparto. In quell'anno insieme a Trezeguet registrò il record come coppia d'attacco più prolifica d'Europa, 40 gol in due[71] (24 gol il franco-argentino, che gli valsero il primato nella classifica marcatori, insieme a Dario Hubner, e 16 suoi). Ricevette il premio speciale degli Oscar del calcio AIC come Calciatore più amato del 2001 dai tifosi.

    Nel 2002-2003 si mise in luce ancor più che nella stagione precedente, realizzando 23 gol e diverse doppiette decisive. L'inizio fu estremamente prolifico, con 10 gol in 6 partite: prima una doppietta al Parma per vincere 2-1 la Supercoppa Italiana il 25 agosto, poi ancora due gol all'esordio in campionato all'Atalanta e infine un'altra doppietta all'Empoli una settimana più tardi. L'ennesima doppietta stagionale la segnò alla Roma in campionato. Il martedì successivo andò a segno in Europa nel 5-0 contro la Dinamo Kiev, il sabato realizzò il 2-2 in extremis con il Parma. La serie positiva si chiuse con una doppietta per il 2-0 al Newcastle. Il 19 ottobre 2002, con un gol all'Inter, arrivò a quota 131 gol con la maglia della Juventus, eguagliando Pietro Anastasi. Il 17 novembre sbloccò la partita con un gran gol al volo di tacco nel derby torinese, vinto per 0-4.

    Il 26 gennaio 2003, due giorni dopo la morte di Gianni Agnelli, la Juventus giocava in casa contro il Piacenza e realizzò un gol da antologia, poi dedicato all'"avvocato", deviando in rete un cross di Zambrotta con un tocco al volo di esterno-tacco.[72][73][74]Nello scontro diretto con la principale rivale per la lotta scudetto, il Milan, la Juventus vinse 2-1 in casa e Del Piero servì prima l'assist per Di Vaio e poi per Thuram. Nella partita Juventus-Brescia vinta 3-1, realizzò il gol numero 100 in Serie A. In Champions League realizzò 5 reti, la più importante (23ª e ultima stagionale) fu quella segnata in semifinale di ritorno contro il Real Madrid il 14 maggio, oltre a fornire l'assist a Trezeguet per il momentaneo 2-0. Partita poi finita 3-1 per i bianconeri, che ribaltarono la sconfitta incassata all'andata per 2-1.[75][76][77] Dopo aver vinto il quinto scudetto, nella prima finale tutta italiana della storia,[75] il 28 maggio la Juventus venne sconfitta ai calci di rigore dal Milan. Del Piero in questa stagione segnò 23 gol, dei quali almeno 14 decisivi per l'esito finale della partita, tra cui sei doppiette.

    Anche il 2003-2004 cominciò bene per lui, che realizzò una doppietta all'esordio in campionato con l'Empoli. Il 18 dicembre, con il gol al Siena, arrivò a quota 150 reti realizzate con la maglia della Juventus ed un mese dopo, ancora al Siena, rifilò la quarta tripletta in carriera.

    Durante la stagione fu tormentato dagli infortuni, realizzando così 8 gol in campionato e assistendo all'eliminazione della Juve dalla Champions League negli ottavi di finale contro il Deportivo la Coruna. Vinse però la Supercoppa Italiana contro il Milan ai rigori (fu sostituito al 65' da Di Vaio), e perse la finale di Coppa Italia, dopo aver realizzato un gol negli ottavi contro il Siena, uno in semifinale a San Siro contro l'Inter ed uno inutile in finale contro la Lazio, persa 4-2 (2-0 all'Olimpico per i laziali e 2-2 a Torino). In questa stagione, amara di soddisfazioni, riuscì a segnare comunque 14 reti.


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  3. arca1959
     
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    Grandeeeeeee Alexxxxxxxxx........grazie Silvana......
     
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  4. Draghetto.Marino
     
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    un mito per intere generazioni ^_^
     
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    un mito per intere generazioni ^_^

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  7. arca1959
     
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    Serie A - Del Piero e Zanetti: capitani da record

    juventus-inter



    Nella 32a giornata Alex Del Piero e Javier Zanetti, i due portacolori di Juventus e Inter sono entrati nella storia: 700 presenze nella Juve per "Pinturicchio", 570 in Serie A per "Pupi". Si spegne prima di nascere invece il recordi di Gigi Buffon

    Non solo lotta scudetto, bagarre Champions League e battaglia per non retrocedere: la 32a giornata di Serie A passa alla storia anche per una serie di numeri che contribuiscono ad accrescerne l'importanza dal punto di vista statistico.

    Partiamo dalla Juventus e da capitan Alex Del Piero: l'emblema della Vecchia Signora festeggia nel modo migliore la sua presenza numero 700 con la maglia bianconera. Entra e segna il gol della vittoria con la Lazio, anche se sarà dura vederlo battere coloro i quali gli stanno davanti nella speciale classifica di giocatori con il maggior numero di "caps" con la stessa maglia: Paolo Maldini capeggia questa graduatoria con 902 presenze, seguito dall'altro milanista Franco Baresi (756) e dalla coppia di interisti Giuseppe Bergomi (756) e Javier Zanetti(794).

    Per rimanere al capitano dell'Inter, anch'egli ha da festeggiare un numero importante, il 570, ovvero quello delle sue presenze totali in Serie A, ovviamente tutte con la maglia della Beneamata: con la gara contro il Siena "Pupi" Zanetti ha agganciato al terzo posto un mostro sacro come Dino Zoff e ora punta le 595 presenze di un altro giocatore che la maglia nerazzurra l'ha vestita a lungo, seppur tra i pali, Gianluca Pagliuca. Primo posto, quasi intoccabile, Paolo Maldini a quota 648 "caps".

    Puntava a un record anche Gigi Buffon, ma la sua cavalcata è stata spezzata dal gol di Mauri, parziale 1-1 della Lazio, poi piegata per 2-1 nel finale: il portierone bianconero si assesta in quinta posizione tra i portieri con il maggior numero di minuti di imbattibilità. Con 568' vede da lontano i 929' di Sebastiano Rossi, ma anche i 903 di Dino Zoff e i 791' di Da Pozzo e i 757' di Pelizzoli.



    Serie A - Per i tifosi Del Piero tutta la vita

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    All'allenamento della Juve, cori che inneggiano al rinnovo del capitano bianconero e minacce bonarie al presidente Agnelli: se Del Piero non resta, niente abbonamenti allo stadio

    La Juventus è tornata immediatamente ad allenarsi in vista dell'impegno di domenica pomeriggio quando i bianconeri faranno visita al Cesena, ultimo in classifica e virtualmente ma non matematicamente in serie B.

    DEL PIERO FESTEGGIA SU FACEBOOK - Oltre a sapere dell'allenamento dal sito internet del club di corso Galileo Ferraris, gli amanti di Facebook l'hanno saputo "in diretta" da capitan Del Piero che raggiante dopo il gol vittoria di ieri sera alla Lazio, si è scattato una foto e ha annunciato la seduta ai suoi fans mentre era in coda ad un semaforo in direzione Juventus Center: "In strada verso l'allenamento... Dopo una fantastica serata! Buona giornata a tutti. Ale", ha scritto Del Piero.

    I TIFOSI ACCLAMANO IL CAPITANO - Sul campo solito programma, con i giocatori impegnati in partita a svolgere un lavoro defaticante e gli altri, rinforzati da alcuni elementi della Primavera, a seguire un programma più intenso. E Del Piero è stato protagonista anche al centro di allenamento bianconero: complici le presenze del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, del ct della Nazionale, Cesare Prandelli, e del vicepresidente della Figc, Demetrio Albertini, i tifosi hanno invocato a gran voce il nome del capitano, rivolgendosi ad Agnelli affinché rinnovi il contratto al giocatore e a Prandelli e Albertini chiedendone la convocazione per gli Europei di quest'estate in Polonia e Ucraina.

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    UN MOTIVO IN PIU' PER RIPENSARCI - Del resto, per difendere la loro bandiera i tifosi sono arrivati anche a simpatiche minacce, dichiarando di non voler rinnovare il proprio abbonamento se non sarà rinnovato il contratto al capitano storico bianconero. Il popolo bianconero aveva accolto malissimo l'annuncio del presidente della Vecchia Signora, che designava la stagione 2011-2012 come l'ultima di Alessandro Del Piero. Alla luce del suo stato di forma, nessuno dei tifosi vuole privarsi dell'uomo che ama di più e non è escluso che la frangia più "convinta" trovi il modo di far riflettere la società sulla possibilità di tenersi ancora stretto il suo campione.

    Alex "Juve, chiudo in finale di Coppa"

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    Alessandro Del Piero conferma anche a Fabio Fazio che la finale di Coppa Italia contro il Napoli sarà la sua ultima partita in maglia bianconera. Prima, però, ci sono tre partite da giocare al massimo per archiviare il discorso scudetto (Foto Ap/LaPresse)

    "Parlare di scudetto mette un brivido...". Alessandro Del Piero, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" su RaiTre, sa che la Juventus è ad un passo dal tornare campione d'Italia e non nasconde quanto l'obiettivo sia vicino.

    "Oggi (a Novara, ndr) abbiamo fatto un passo importante - ha detto il capitano bianconero -. Siamo stati bravi, cinici e determinati: non dobbiamo perdere questo momento, che è fondamentale, perché le insidie sono dietro l'angolo".

    Del Piero ha ricordato anche l'annata in Serie B: "Negli ultimi anni sono accadute un po' di cose, la B è stata una parentesi unica sotto tutti i punti di vista e altrettanto orgogliosa, fantastica e formativa. Un ricordo? A Rimini, all'esordio, si sentiva odore di pop corn, piadine e salsicce. Ora posso dire che è stato molto bello...".

    Una battuta anche sulla violenza nel calcio italiano: "Non è una novità e c'è stata un'evoluzione degli scontri dei tifosi. Credo siano stati fatti dei passi in avanti, ma per far apprezzare questo gioco alle famiglie e all'estero bisogna farne altri. Spesso si tifa contro e non a favore e in questo senso il calcio di riferimento non è il nostro, ma quello britannico".

    Poi, la domanda scottante, quella riguardante il suo prossimo futuro nel mondo del calcio. "Ad oggi, la finale di Coppa Italia del 20 maggio con il Napoli sarà la mia ultima partita con la Juventus. Il mio contratto scadrà a giugno - ha ricordato il fuoriclasse bianconero - ma oggi non è questa la mia priorità, bensì le ultime tre partite di campionato. Sto sul presente. L'affetto che i tifosi mi dimostrano sempre è incredibile, poi quello che avverrà, avverrà. Questo però è un momento talmente delicato e bello da non confondere con altre cose: per primo, voglio che ci si concentri sui risultati del campo. Per il resto, non lo so: non mi sono posto un limite, so che non potrò giocare sino a 60 anni e che il mio tempo è in scadenza, però posso fare ancora molto bene uno o due anni, anche se questo è un momento della mia carriera in cui si deve ragionare di anno in anno".


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    Il Caso - Del Piero e il braccio di ferro: a oltranza?

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    I tifosi lo sostengono in ogni modo, la società fa finta di nulla. Le petizioni web si moltiplicano e i più accorati sfidano la pioggia per testimoniare il loro amore per il capitano con uno striscione eloquente a Vinovo. C'è un modo per tornare indietro?


    In casa Juventus accadono cose strane: la squadra è in testa al campionato, vicina a vincere lo scudetto dopo anni di sofferenze e con una rosa che sulla carta non è la migliore della Serie A, eppure è lì lottando. Ciononostante, i tifosi bianconeri sembrano più concentrati su un'altra questione: il futuro di Alessandro Del Piero.

    DEL PIERO, CAPITANO VERO - Bisogna fare una doverosa premessa: Alessandro Del Piero piace a tutti, è un campione trasversale, un calciatore che - come pochi altri tra cui Francesco Totti - mette d'accordo tutte le tifoserie. E' un uomo che al calcio italiano ha dato tantissimo, una delle poche bandiere rimaste, un patrimonio dell'Italia intera più che della sola Juventus. Eppure la Juve lo sta trattando male e tutto lo Stivale insorge, perché in un mondo fatto ormai da professionisti mercenari vince ancora il Dio Denaro invece che il cuore. Così gli indignati sono tanti, soprattutto a fronte della signorilità del diretto interessato. Lui gioca poco, quando gioca dà il massimo, non si lancia in polemiche a mezzo stampa e continua a fare il suo lavoro. Fossero tutti così...

    IL POPOLO SI SCHIERA - Con un tesoro così prezioso che sta per andare perso, l'attenzione dei tifosi juventini è quasi tutta rivolta a l futuro di Alex e si mobilita. Giorni fa, dopo il secondo autogol del presidente Andrea Agnelli che ribadiva l'addio di Del Piero a fine stagione, era partita la minaccia: "Se Alex non rinnova, nemmeno noi rinnoviamo l'abbonamento allo stadio". Ma nulla si è mosso. I sostenitori della Juventus, però, sono tenaci e non mollano. Così, all'ultimo allenamento, hanno esposto sotto la pioggia uno striscione a Vinovo con un messaggio più che chiaro: "Del Piero fino alla fine nella Juventus. Noi vogliamo questo rinnovo".

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    IL WEB PARLA CHIARO - Come se non bastasse, anche il web dà una mano a Del Piero (molto affezionato alla rete con un sito personale, una pagina Facebook e un profilo Twitter). Il trend di Twitter al primo posto era inequivocabile: #DelPieroresta. Una petizione popolare quasi plebiscitaria sostiene l'attaccante, perché Del Piero a detta di tutti è una delle immagini belle del calcio, uno di quegli uomini che ti fanno riconciliare col pallone se dall'altro lato vedi situazioni brutte come il calcio scommesse...

    QUANTO PUO' DURARE IL BRACCIO DI FERRO? - Del Piero non dice nulla, com'è nel suo stile, ma i tifosi parlano chiaro. La società sembra determinata e nel periodo in cui fioccano i rinnovi (l'ultimo è quello di Fabio Quagliarella) di Del Piero non si fa cenno: la posizione è stata presa e a quanto pare la dirigenza non si smuoverà. La domanda però sorge spontanea: quanto può durare questo braccio di ferro con i tifosi? Perché è chiaro che i più affezionati non hanno intenzione di lasciar perdere la questione e che faranno di tutto per convincere la società a ripensarci. La minaccia del boicottaggio non è così chimerica e in ballo ci sono tanti soldi: e se i tifosi sparsi per l'Italia decidessero di non rinnovare nemmeno gli abbonamenti televisivi alle varie pay-per-view, decidendo di non guardare le partite per protesta?

    JUVE, UNO STILE CHE NON C'E' PIU' - Si parlava tempo fa dello stile Juventus, uno stile che chiaramente non esiste più, perché se questa società si permette di calpestare una bandiera, un uomo che ha rinunciato a soldi e prestigio dopo la retrocessione d'ufficio, rifiutando cessioni a club ricchi e famosi per restare con la "sua" Juve, portarla via dalla Serie B e vincere anche la classifica cannonieri del campionato cadetto, allora vuol dire che gli obiettivi del club si sono spostati altrove. Abbandonare Del Piero al suo destino, però, per molti sarebbe un danno d'immagine, pubblicità negativa di cui la Vecchia Signora non ha certo bisogno dopo gli episodi del 2006. Gli equilibri tra società e tifoserie sono sempre molto delicati e non è bello far disamorare persone che non hanno mollato nemmeno nei momenti più difficili, che seguono la squadra ovunque e con qualsiasi clima e che in fondo chiedono solo di salvaguardare il loro simbolo. Non si sta parlando di un giocatore della Longobarda, ma di Alessandro Del Piero, per molti "fenomeno vero".

    E' veramente al capolinea la storia tra Alessandro Del Piero e la Juventus, oppure i tifosi possono fare qualcosa di concreto per far cambiare idea alla società? Se sì, che cosa?


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    Libro pubblicato nel 2006

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    2004-2005: Lo scudetto revocato

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    Con un gol al Djurgårdens, nei preliminari di Champions, iniziò il 2004-2005, mentre nella quarta giornata della fase a gironi, segnò l'unico gol della partita Bayern Monaco-Juventus, che valse la qualificazione agli ottavi. Il 9 gennaio contro il Livorno andò in gol sbloccando la partita e raggiungendo Felice Borel II, fermo a quota 163 reti con la Juventus. La rete che segnò all'Atalanta, il 30 gennaio 2005, fu la 167ª con la Juventus con cui raggiunse Omar Sívori. In quella stagione il ruolo di titolare fisso nella Juventus venne messo in discussione dall'arrivo di Ibrahimović e soprattutto di Fabio Capello, che spesso lo relegò in panchina e con il quale il giocatore non ebbe mai un rapporto ottimale dal punto di vista delle scelte tecniche. In realtà, contrariamente alla susseguente stagione, in questa giocò spesso da titolare, ma venne spesso sostituito. Riuscì a segnare 14 gol in campionato, più una serie di assist per i compagni di squadra, come quello in rovesciata per il gol-vittoria di David Trezeguet a San Siro contro il Milan, scontro al vertice in Serie A. Stando ai 3 gol in Champions League concluse la stagione con un computo totale di 17 reti segnate, il migliore al club. Nell'ultima di campionato segnò al Cagliari il gol di apertura nella vittoria per 4-2, vincendo lo scudetto che sarà in seguito revocato.

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    2005-2006: Il caso Calciopoli


    La stagione 2005-2006 cominciò bene per lui, che segnò due volte all'esordio in campionato con l'Ascoli. La rete al Livorno del 6 novembre fu la numero 178 in bianconero, con cui raggiunse Roberto Bettega. Con i gol al Bruges in Champions, al Treviso e con la doppietta al Rapid Vienna riuscì ad affiancare Giampiero Boniperti quale cannoniere storico della Juventus con 182 gol. Il 10 gennaio 2006 nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia, con i tre gol alla Fiorentina, quinta tripletta in carriera, superò il record di Boniperti e salì a quota 185 reti diventando il miglior cannoniere di sempre nella storia della Juventus. Il 12 febbraio 2006, da sostituto di Zlatan Ibrahimović segnò su punizione il gol-vittoria nel Derby d'Italia consolidando la marcia della Juventus verso la conquista del titolo. Chiuse il campionato della Juventus con una rete alla Reggina e festeggiando un altro scudetto, che in seguito alla vicenda Calciopoli verrà assegnato dalla FIGC all'Inter, terza in campionato. Segnò 20 gol, dei quali 3 in Champions League, 5 in Coppa Italia di cui vinse la classifica marcatori e 12 in campionato giocando da titolare in sole 17 delle 38 partite totali della Juventus. Il posto in Nazionale restava in dubbio a causa delle buone prestazioni di altri attaccanti italiani, ma ottenne ugualmente la convocazione per il Mondiale, dato che in quei due anni segnò 37 gol, vinse due campionati — poi annullati dalla giustizia sportiva — e con la maglia azzurra fornì prestazioni tali da convincere il CT Marcello Lippi a portarlo con sé in Germania.

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    2006-2007: La stagione nella serie cadetta

    In seguito alla retrocessione in Serie B della Juventus, con 17 punti di penalizzazione, decisa dalla sentenza relativa a "Calciopoli", fu tra i pochi della rosa che non lasciò la società. All'esordio stagionale ufficiale, il 23 agosto nel secondo turno di Coppa Italia, realizzò il gol decisivo per la vittoria 2-1 sul Cesena, dopo 10 secondi dal suo ingresso in campo. Tredici anni dopo l'ultima esperienza con il Padova, il 9 settembre 2006 giocò contro il Rimini la sua prima partita in Serie B con la maglia della Juventus, che pareggiò 1-1. Sette giorni più tardi, sabato 16 settembre, scese in campo per la 500ª partita ufficiale tra i professionisti, di cui 486 con la Juventus e 14 con il Padova. In tale circostanza segnò il primo gol nel campionato cadetto con la maglia bianconera che sancì la vittoria per 2-1 contro il Vicenza, prima vittoria del club torinese nel torneo ed il 28 ottobre segnò il suo duecentesimo gol in maglia bianconera contro il Frosinone debuttante in Serie B, entrando definitivamente nella storia del club torinese. Il 20 gennaio 2007, nel corso di Juventus-Bari, toccò un traguardo che solo altri due calciatori del passato, Scirea e Furino, erano riusciti a raggiungere, quello delle 500 presenze in gare competitive con la Juventus. Gli venne consegnata una targa ed il modellino della nuova 500 personalizzata per l'occasione. Chiuse il campionato con una doppietta all'Arezzo nella vittora 1-5, con cui la Juventus ottenne con tre giornate di anticipo la matematica certezza del ritorno in Serie A. Alla fine del campionato i suoi gol in totale furono 20 e gli consentirono di vincere il titolo di capocannoniere del campionato.


    2007-2008: Il ritorno in A
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    Segna il suo primo gol in Serie A il 2 settembre 2007 contro il Cagliari partita finita 3 a 2 per la Juventus. Il 3 settembre venne premiato con il Golden Foot 2007, piazzandosi davanti a Roberto Carlos e David Beckham. Il 15 ottobre prolungò il contratto fino al 2010, con una riduzione dell'ingaggio a 4 milioni di Euro per il primo anno e 3,7 per il secondo.
    Il 25 novembre con due gol permette alla Juventus di vincere la partita contro il Palermo per 5 a 0. Contro la Lazio a metà dicembre arriva l'ennesima doppietta siglando i gol del 2 a 1 e del 3 a 1 (3-2). Nella prima parte di stagione mise a segno 9 reti. Nei quarti di finale di Coppa Italia sia all'andata e al ritorno contro l'Inter segna 2 gol. A marzo si aggiunse a Gaetano Scirea come giocatore con più presenze nella Juventus quando giocò la sua 552ª partita contro l'Inter a San Siro vinta 2-1, mentre ad aprile, nella gara persa contro il Palermo (3-2) dove pure segnò i gol del momentaneo pareggio, divenne il calciatore più utilizzato nella storia del suo club.
    Il 6 aprile come l'andata segna 2 gol contro il Palermo ma questa volta è la squadra rosanero a trionfare per 3 a 2 con 2 gol di Amauri. Portò in vantaggio i bianconeri che superarono il Milan 3-2 in trasferta rafforzando la corsa della Juventus per un posto in UEFA Champions League mentre otto giorni dopo segnò altri 3 gol sul campo dell'Atalanta. Sono otto le sue triplette in carriera: sei in campionato tra Serie A e Serie B e due nelle Coppe. Nell'ultima partita di campionato, che vedeva la Juventus confrontarsi con la Sampdoria a Marassi, segnò una doppietta che gli consentì di terminare la sua stagione con 21 gol all'attivo che gli propiziarono il titolo di capocannoniere della Serie A.

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    2008-2009: Il ritorno in Champions League
    « Certo che Del Piero non invecchia vera¬mente mai. »
    (Diego Armando Maradona dopo la storica doppietta di Del Piero in Real

    Madrid-Juventus del 5 novembre 2008)

    Nella stagione 2008-2009, dopo oltre due anni di assenza, tornò a disputare la UEFA Champions League, passando attraverso la fase preliminare. Nella gara di andata del terzo turno, il 13 agosto 2008, all'Olimpico di Torino la Juventus affrontò gli slovacchi dell'Artmedia Bratislava e realizzò il gol del raddoppio con uno destro a giro sul secondo palo dal limite dell'area.
    Il 17 settembre, nel primo incontro della fase a gironi, segnò contro lo Zenit San Pietroburgo un gol su punizione da 38 metri di distanza che decretò la vittoria dei bianconeri per 1-0, mentre il 21 ottobre, nel terzo turno della prima fase a gironi, concluse una triangolazione con Amauri con una parabola a girare da fuori area, segnando il primo dei due gol che hanno decretato la sconfitta del Real Madrid. Si ripeté nella gara di ritorno del 5 novembre al Santiago Bernabéu, realizzando entrambe le reti della vittoria della Juventus sul Real, diventando il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta nello stadio spagnolo ed incantando il pubblico, che gli tributò una standing ovation al momento dell'uscita dal campo.




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    Il 29 novembre in Juventus-Reggina, 14ª giornata del campionato di Serie A, segnò il 250º gol con la maglia bianconera, realizzando il rigore del definitivo 4-0. Secondo un sondaggio svolto verso la fine del 2008 dal Tg1, è risultato il migliore atleta italiano dell'anno. Chiuse il 2008, il suo anno più prolifico, con 28 gol realizzati di cui 20 in serie A, che lo hanno laureato capocannoniere dell'anno solare. Il 19 gennaio 2009, venne premiato dall'Associazione Italiana Calciatori con tre Oscar del calcio in qualità di miglior calciatore italiano, miglior cannoniere dell'anno solare 2008 e come calciatore più amato dal pubblico.
    Il 10 marzo, nella partita di ritorno degli ottavi di Champions Juventus-Chelsea, segnò il gol del momentaneo 2-1 per i bianconeri, che verranno poi eliminati dalla competizione. Inoltre siglò la sua 115ª presenza nelle coppe internazionali, 111ª se si contano solo le Coppe europee, con la maglia della Juventus, entrambi record assoluti. Chiuse la stagione in Champions League con 5 gol in 8 presenze (più uno realizzato nei preliminari).
    Il 10 maggio a San Siro contro il Milan nella partita terminata 1-1, entrò a 20 minuti dalla fine siglando così la sua seicentesima presenza con la maglia della Juventus, record assoluto. Una settimana dopo, il 17 maggio, con 397 presenze in Serie A in maglia bianconera, eguagliò Gaetano Scirea. Il 24 maggio nella partita vinta 0-3 contro il Siena, realizzò una doppietta e l'assist per Marchisio, arrivando così a quota 21 reti stagionali di cui: 8 su punizione, 9 su azione, 4 su rigore. Il 31 maggio gli venne consegnato allo Stadio Olimpico di Torino il Pallone d'argento come riconoscimento al calciatore più corretto del 2008-2009. Il 17 luglio rinnova la sua permanenza in bianconero fino al 2011, firmando il contratto per un anno in più rispetto alla precedente scadenza fissata per il 2010.

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    2009-2010: Le 400 partite in A

    Un infortunio muscolare alla coscia sinistra, rimediato in allenamento a metà agosto, lo costrinse a saltare le prime 6 partite stagionali. Debuttò in campionato il 27 settembre 2009 nei minuti finali di Juventus-Bologna (1-1) tagliando il traguardo di 400 apparizioni in serie A. Si infortunò di nuovo il 1º ottobre procurandosi in allenamento una distrazione muscolare di primo/secondo grado alla coscia sinistra, la stessa del precedente infortunio. A metà stagione, a causa di questi infortuni, concluse il girone d'andata senza segnare alcuna rete (per la prima volta da quando milita nella squadra bianconera). Dopo diverse panchine tornò al gol agli ottavi di Coppa Italia col Napoli il 13 gennaio 2010, segnando una doppietta decisiva per il passaggio del turno. Segnò da posizione defilata il primo gol stagionale in campionato nella sconfitta con la Roma all'Olimpico di Torino. Il 14 febbraio nella vittoria per 3-2 sul Genoa, siglò una doppietta che valse la prima vittoria della gestione Zaccheroni. Il 14 marzo 2010 centrò i gol numero 300 e 301 della sua carriera nel pareggio casalingo per 3-3 contro il Siena. Finì la stagione come capocannoniere della squadra con 11 reti complessive.

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    2010-2011: La stagione della nuova era Agnelli

    La stagione iniziò con una sequela di gol in Europa League: il primo nel ritorno del primo turno preliminare contro lo Shamrock Rovers Football Club con una punizione da 33 metri, un altro nel ritorno del secondo turno preliminare contro lo Sportklub Sturm Graz con un "gol alla Del Piero" e il terzo con un sinistro da una distanza di 25 metri contro il Lech Poznań. Il 30 ottobre, nella partita vinta 1-2 sul campo del Milan, realizzò il secondo gol della sua squadra scavalcando così Giampiero Boniperti quale marcatore juventino più prolifico della Serie A con 179 reti. Nella sfida esterna contro il Cagliari del 5 febbraio, portò a 444 il numero di presenze in Serie A superando il record al club fissato da Boniperti. Il 20 marzo 2011, segnò il gol del 2-1 contro il Brescia partendo palla al piede da centrocampo e (dopo aver saltato un difensore) concludendo a giro nell'angolino basso. Il 5 maggio 2011, rinnovò di un anno il suo contratto con la società bianconera: percepirà un milione di euro più bonus. Concluse la stagione con 11 reti e 6 assist che lo resero il miglior marcatore stagionale della Juventus per la nona volta in carriera.

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    2011-2012: L'ultima stagione alla Juventus

    La stagione comincia con la scelta di Antonio Conte come nuovo tecnico della squadra (già suo capitano in squadra meno di dieci anni prima), e con l'esordio nel nuovo Juventus Stadium, grazie al quale Del Piero vanta il record di aver giocato e segnato in quattro degli impianti bianconeri. Questa sarà anche la sua ultima stagione da calciatore della Juventus, come annunciato da Andrea Agnelli.
    Il 24 gennaio 2012 realizza la sua prima marcatura stagionale nel nuovo stadio nel 3-0 ai quarti di finale di Coppa Italia contro la Roma, siglando la seconda rete con un gol alla Del Piero. Va a segno anche nella semifinale di ritorno a Torino contro il Milan firmando il gol dell'1-0 (finale 2-2); con la Juventus e il suo capitano che tornano così a giocarsi una finale di Coppa 8 anni dopo la sconfitta con la Lazio. Il 25 marzo allo Juventus Stadium sigla il suo primo gol stagionale in campionato nel 2-0 sull'Inter.[136] L'11 aprile, dopo essere subentrato a Vučinić nei minuti finali della sfida contro la Lazio, festeggia la 700ª partita con la Juventus segnando su punizione il gol vittoria (2-1). Il 6 maggio 2012 conquista lo scudetto con la maglia bianconera con una giornata d'anticipo nella partita giocata a Trieste contro il Cagliari vinta 2 a 0, favorevole anche la vittoria dell'Inter contro il Milan per 4 a 2. Il 13 maggio 2012 disputa la sua ultima partita in campionato con la maglia della Juventus contro l'Atalanta segnando il 290° gol della sua carriera bianconera. Il capitano esce dal campo al 57', acclamato dai tifosi in lacrime.

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    Nazionale
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    Nazionali giovanili

    Nel 1991 partecipò con Nazionale giovanile Under-17 al Mondiale di categoria, realizzando una rete. Tra il 1992 ed il 1993 giocò 14 partite con l'Under-18, segnando 12 reti.
    Il 20 gennaio 1993, quando ancora militava nel Padova, esordì nella selezione Under-21 di Cesare Maldini, nell'amichevole vinta 1-0 contro la Romania. Nel 1994 partecipò alle qualificazioni all'Europeo Under-21, giocando anche la gara di ritorno dei quarti di finale contro la Cecoslovacchia in cui realizzò il primo gol con gli azzurrini. Giocò anche alcune partite di qualificazione all'Europeo successivo, disputando entrambe le gare dei quarti di finale contro il Portogallo.
    In totale vestì in 12 occasioni la maglia dell'Under-21 realizzando 3 reti, quella contro la Cecoslovacchia e due il 21 febbraio 1996 in amichevole contro l'Ungheria.

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    Nazionale A

    Ha vestito 91 volte la maglia della Nazionale segnando 27 reti, miglior marcatore azzurro in attività e quarto di sempre, a pari merito con Roberto Baggio. Esordì nella Nazionale maggiore sotto la guida di Arrigo Sacchi a 20 anni, il 25 marzo 1995 in Italia-Estonia (4-1), mentre il primo gol lo segnò il 24 gennaio 1996 nella partita Italia-Galles (3-0) disputata a Terni.
    Ha disputato tre Mondiali (1998, 2002, 2006) nei quali ha realizzato due reti, e quattro Europei (1996, 2000, 2004, 2008) nei quali ha realizzato una rete. Secondo la critica le sue prestazioni a Francia '98 e ad Euro 2000 sono considerate deludenti. In quest'ultima competizione, nella partita conclusiva del girone eliminatorio contro la Svezia realizzò all'88º il gol del definitivo 2-1, con un tiro che si infilò all'incrocio dei pali della porta di Magnus Hedman. Nella finale persa contro la Francia sbagliò due comode occasioni da gol per portare l'Italia sul 2-0: Del Piero si dichiarò amareggiato per la sua prestazione e disse che la colpa della sconfitta era in buona parte sua. Fu protagonista di staffette famose con Roberto Baggio e Francesco Totti rispettivamente ai mondiali francesi e nippocoreani. In quest'ultimi segnò una rete contro il Messico, dedicandola al padre da poco scomparso e fissando il risultato sull'1-1.
    Nel 2006 diventa campione del Mondo sotto la guida di Marcello Lippi, il tecnico che lo ha lanciato nella Juventus. Viene convocato per il suo terzo Mondiale. È entrato a partita in corso nelle prime due partite contro Ghana e Stati Uniti e ha giocato da titolare solo contro l'Australia. Ha poi giocato la parte finale della semifinale contro la Germania, segnando la rete del 2-0 allo scadere del secondo tempo supplementare. Il 12 luglio 2006, dopo essere entrato a pochi minuti dalla fine nella finale contro la Francia, ha segnato il quarto rigore della serie che hanno fatto vincere all'Italia il quarto mondiale.
    Ha disputato il suo ultimo incontro con la maglia azzurra il 10 settembre 2008, nella gara contro la Georgia valida per le qualificazioni al Mondiale 2010.

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    Statistiche

    Detiene i seguenti record con la Juventus:
    • Record di presenze ufficiali: 704
    • Record di marcature ufficiali: 291
    • Record di presenze nei campionati italiani: 513
    • Record di marcature nei campionati italiani: 208
    • Record di presenze in Serie A: 478
    • Record di marcature in Serie A: 188
    • Record di marcature in Serie B: 20
    • Record di presenze nelle competizioni UEFA per club: 130
    • Record di marcature nelle competizioni UEFA per club: 54
    • Record di stagioni nella Juventus: 19
    • Record di stagioni da capitano della Juventus: 11
    • Record di marcature in una singola edizione della UEFA Champions League: 10
    • Record di reti decisive in assoluto con la maglia della Juventus: 135 gol
    • Record di minuti giocati: 48.610

    Altri record individuali:
    •1º nella speciale classifica dei calciatori italiani che hanno segnato più reti nello stesso club con 290 realizzazioni (nella Juventus)
    •1º nella classifica dei marcatori della Supercoppa Italiana, con 3 reti in sei finali disputate, al pari di Andrij Ševčenko e Samuel Eto'o
    •1º nella classifica dei giocatori italiani che hanno conseguito più stagioni in doppia cifra (15 stagioni)
    •1º nella classifica dei giocatori italiani ad aver segnato più punizioni in partite ufficiali (48 di cui 42 con la Juventus e 6 con la Nazionale)
    •1º nella classifica dei giocatori italiani ad aver segnato più punizioni con una squadra di club (42 nella Juventus)
    •1º nella classifica dei giocatori italiani ad aver segnato più punizioni in Serie A con 22 reti

    Altre statistiche individuali:

    •3º nella speciale classifica dei cannonieri italiani di tutti i tempi, dietro Silvio Piola (364 gol), Giuseppe Meazza (338 gol) con 321 gol.
    •2º nella classifica dei giocatori, ad aver giocato nella Juventus, che hanno segnato più gol nella Nazionale Italiana a pari merito con Roberto Baggio (27), dietro Silvio Piola (30)
    •2º nella classifica dei giocatori che hanno segnato più gol in una singola stagione nella Juventus (32), dietro Felice Borel II (34)
    •2º nella classifica dei giocatori che hanno realizzato più punizioni in Serie A con 22 realizzazioni, dietro Mihajlović a quota 28
    •2º nella classifica dei giocatori italiani con più presenze nelle competizioni UEFA per club (130), dietro Paolo Maldini (174)
    •2º nella classifica dei giocatori italiani con più gol nelle competizioni UEFA per club (54), dietro Filippo Inzaghi (70)
    •2º nella classifica dei giocatori italiani con più gol nella Champions League (44), dietro Inzaghi (50)
    •2º nella classifica dei giocatori italiani con più presenze nella Champions League (91), dietro Maldini (128)
    •2º nella speciale classifica dei giocatori che hanno militato in Serie A ad aver segnato più calci di punizione in carriera con squadre di club (42 gol), dietro Mihajlovic (43 gol)
    •5º come numero di presenze in Italia con la stessa maglia (700), dietro Maldini (902 col Milan), Zanetti J. (794 con l'Inter), Bergomi (756 con l'Inter) e Baresi (719 col Milan)

    Presenze e reti nei club
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    Statistiche aggiornate al 13 maggio 2012.
    Con la maglia bianconera ha segnato finora 290 gol (miglior marcatore di sempre di una squadra italiana) di cui:
    •186 su azione, 62 su calcio di rigore e 42 su calcio di punizione.
    Per quanto riguarda i calci di rigore, ne ha realizzati 62 su 75:
    •50 su 61 in Serie A, 2 su 3 in Serie B, 6 su 7 in Champions League, 4 su 4 nelle Coppe Italiane.
    •Squadre più battute:
    Lazio: 14 reti
    Roma, Parma, Siena: 13 reti
    Fiorentina, Napoli: 11 reti
    Brescia, Atalanta: 10 reti
    Milan, Inter: 9 reti
    •Squadre europee più battute:
    Real Madrid: 5 reti
    Vanta 91 presenze in Nazionale, di cui 7 da capitano. Ha segnato 27 reti: 8 nelle qualificazioni agli Europei, 6 nelle qualificazioni ai Mondiali, 7 in amichevole, 3 nel Torneo di Francia, 2 ai Mondiali ed una agli Europei, ed è il capocannoniere in attività della Nazionale.
    A ciò vanno aggiunti 3 gol in 12 presenze nell'Italia U-21 e 13 reti in 17 presenze nelle nazionali giovanili (Italia U-18 e Italia U-17).
    Risulta attualmente:
    •7º per numero di presenze dopo Fabio Cannavaro (136), Paolo Maldini (126), Gianluigi Buffon (113), Dino Zoff (112), Gianluca Zambrotta (98) e Giacinto Facchetti (94).
    •4º per numero di reti dopo Luigi Riva (35), Giuseppe Meazza (33) e Silvio Piola (30) ed a pari merito con Roberto Baggio (27).

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    Palmarès Club

    Competizioni giovanili
    • Campionato Primavera: 1
    Juventus: 1993-1994
    • Torneo di Viareggio: 1
    Juventus: 1994
    Competizioni nazionali
    • Campionato italiano: 6
    Juventus: 1994-1995, 1996-1997, 1997-1998, 2001-2002, 2002-2003, 2011-2012
    • Campionato italiano: 1 (revocato)
    Juventus: 2004-2005
    • Campionato italiano di Serie B: 1
    Juventus: 2006-2007
    • Coppa Italia: 1
    Juventus: 1994-1995
    • Supercoppa italiana: 4
    Juventus: 1995, 1997, 2002, 2003
    Competizioni internazionali
    • Champions League: 1
    Juventus: 1995-1996
    • Coppa Intercontinentale: 1
    Juventus: 1996
    • Supercoppa UEFA: 1
    Juventus: 1996
    • Coppa Intertoto: 1
    Juventus: 1999
    Nazionale
    • Campionato d'Europa Under-21: 2
    Francia 1994, Spagna 1996
    • Campionato del mondo: 1
    Germania 2006
    Individuali
    • FIFA 100
    • MVP Coppa Intercontinentale: 1996
    • Trofeo Bravo: 1996
    • Golden Foot: 2007
    • Premio Scirea: 2008
    • Globe Soccer: 2011
    • Oscar del calcio AIC/Gran Galà del calcio AIC: 6
    Migliore calciatore italiano: 1998, 2008
    Calciatore più amato: 2001, 2008
    Migliore cannoniere: 2008
    Premio alla carriera: 2011
    • ESM Team of the Year: 3
    1995-96, 1996-97, 1997-98
    • Capocannoniere della UEFA Champions League: 1
    1997-1998 (10 gol)
    • Capocannoniere della Coppa Italia: 1
    2005-2006 (5 gol)
    • Capocannoniere della Serie B: 1
    2006-2007 (20 gol)
    • Capocannoniere della Serie A: 1
    2007-2008 (21 gol)

    Onorificenze

    Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana

    — Roma, 12 luglio 2000. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.

    Collare d'oro al Merito Sportivo

    — Roma, 23 ottobre 2006.

    Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana

    — Roma, 12 dicembre 2006. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.


    Alessandro Del Piero saluta lo Juventus Stadium


    Grandi emozioni per quella che verrà ricordata come l'ultima partita ufficiale di Alessandro Del Piero allo Juventus Stadium. Il capitano bianconero ha salutato i suoi tifosi nel migliore dei modi realizzando la seconda rete nella gara vinta contro l'Atalanta. Sosituito nel secondo tempo Del Piero ha salutato i tifosi con un giro di campo.

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    Alex acclamato dai tifosi allo Juventus Stadium




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    Alex allo Juventus Stadium



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    Alex con sua moglie Sonia




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    Alex con la moglie e 2 dei suoi tre figli



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    Nuovo Libro Alessandro Del Piero uscita: il 24 aprile in libreria









    Edited by arca1959 - 16/5/2012, 20:08
     
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    Del Piero "Juve addio, che effetto..."
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    Il capitano bianconero vive oggi il suo ultimo giorno di contratto con la Vecchia Signora e ha deciso di celebrarlo con una toccante lettera pubblicata sul proprio sito web.

    "Finisce qui, il mio contratto con la Juventus scade oggi. Non è una notizia, ma sapere che è ufficiale fa comunque effetto". Con queste parole Alessandro Del Piero saluta oggi sul suo sito ufficiale i suoi sostenitori.

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    "Per me - ha aggiunto Del Piero - non è un momento triste, non c'è rimpianto né nostalgia. Non più. Perché in questi giorni ho avuto modo di ripensare a tutto quello che è successo nella mia ultima stagione in bianconero, poi di lì tornare indietro, e rivivere il più bel sogno che avrei potuto sognare. Tutti i ricordi, tutte le gioie, tutti i trionfi e - per dirla tutta - anche qualche recente amarezza. Oggi tutte queste immagini mi passano davanti e a un certo punto si appannano e si dissolvono in quell'abbraccio meraviglioso della mia ultima partita a Torino. Quella è la fotografia che racchiude tutto, l'istantanea che voglio portare sempre con me, quella che dal 13 maggio mi si è stampata nel cuore. Prima di partire per le vacanze, ho svuotato il mio armadietto a Vinovo e, uscendo dal campo d'allenamento, mi sono fermato là dove per molti mesi mi avete aspettato voi per un una foto, un autografo, un saluto sotto la neve, il gelo, la pioggia, il sole che picchia. Ma questa volta sono io a salutarvi e a ringraziarvi, come voi avete fatto con me".

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    La Juve da quello che si legge resterà sempre nel cuore Del Piero. "I giocatori passano, la Juventus rimane. Rimangono i miei compagni, ai quali auguro il meglio: tifero' sempre per loro". "Rimanete soprattutto voi tifosi - l'ormai ex calciatore della Juve - che siete la Juventus. Rimane quella maglia che ho amato e amerò sempre, che ho desiderato e rispettato, senza alcuna deroga, senza sconti. Sono felice che altri dopo di me possano indossarla, anche e soprattutto la "10" che da quando esistono i nomi sulle maglie bianconere, ha sempre portato il mio. Sono felice per chi la indosserà l'anno prossimo, sono felice che da qualche parte - in Italia e nel mondo - qualcuno sta sognando di indossarla. E sarei orgoglioso che volesse ripercorrere la mia storia, come io ho fatto con altri campioni, altri esempi, altre leggende. Da domani non sarò più un giocatore della Juventus, ma rimarrò per sempre uno di voi. Adesso comincia un'altra avventura. E io sono carico come 19 estati fa".

    Tuttosport+14.05.2012




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  11. arca1959
     
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    Del Piero: il mio cartellino



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    Il mio primo cartellino è un cartoncino rosa con la mia foto di quando avevo tredici anni, "settore giovanile e scolastico", firmato Del Piero Alessandro (prima il cognome poi il nome).

    La mia prima squadra è l'A.C. San Vendemiano.
    Tutto vero: il borsone con il nome della società, la maglia, i numeri sulla schiena... Per me che non avevo ancora davanti quella che sarebbe stata la mia carriera, quello che avevo raggiunto era già un grande traguardo.
    Oggi, 24 anni dopo, quel cartellino è tornato a casa, senza alcun "proprietario" a parte me. Ci resterà solo per qualche giorno...
    Nel frattempo, sto già lavorando per farmi trovare pronto quando sarà il momento giusto. Le motivazioni non mi mancano e sto affrontando assieme al mio staff questo primo periodo di preparazione individuale con la gioia di sudare e faticare, per rincorrere il prossimo traguardo.
    A presto, Alessandro


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    Edited by arca1959 - 11/7/2012, 11:51
     
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    Del Piero in gol in Giappone

    L'ex bandiera della Juventus impegnato in amichevole per beneficenza a Kashima non si è fatto mancare una rete: la prima con una maglia diversa da quella bianconera da 20 anni a questa parte

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    Maglia gialla e pantaloncini blu con strisce gialle: questa la nuova casacca di Alex, solo per un'amichevole però. E la fascia di capitano: quella non manca mai




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    Edited by arca1959 - 22/7/2012, 09:28
     
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    Del Piero batte Rossi e Pellegrini: è il più amato
    L'ex capitano della Juventus guida uno speciale sondaggio davanti alla stella della MotoGP e alla regina del nuoto: il romanista Francesco Totti è quarto
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    Non ha ancora deciso la propria destinazione, anche se sembra sempre più vicino agli australiani del Sydney, ma è di certo sempre in cima alle preferenze degli italiani. Secondo un sondaggio di SPORT+MARKT, infatti, è Alessandro Del Piero lo sportivo più amato del Belpaese.

    L'ex capitano della Juventus ha raccolto il 17% delle preferenze degli italiani tra i 16 e i 69 anni (7,4 milioni di persone circa), più del doppio rispetto al secondo in classifica, un altro grandissimo come Valentino Rossi.

    Del Piero, poi, a differenza di stelle come David Beckham che raccolgono soprattutto voti femminili, piace sia alle donne che agli uomini ed è stimato in ogni parte d'Italia.

    Dietro di lui finiscono oltre al già citato Rossi, secondo, anche Federica Pellegrini, terza con il 7%. Fuori dal podio di un soffio il capitano della Roma Francesco Totti, che non ha superato il 6%.


    da......http://it.eurosport.yahoo.com/
     
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  14. ringo47
     
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    da juventino amante del bel calcio e di un artista come Ale, vederlo andate a giocare in Australia senza ammirare le sue giocate, mi viene un magone.....
    Grazie Arca
     
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  15. arca1959
     
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    :114.gif: Rino il Capitano oltre a essere un artista del calcio e una gran bella persona....in un mondo come quello del calcio e difficile trovare persone come lui!!! restera sempre nei cuori di noi juventini!!!

    Del Piero al Sydney, manca solo l'ufficialità
    Si dovrebbe chiudere mercoledì la trattativa che porterà in Australia l'ex capitano della Juventus. Secondo la stampa australiana domani alle 11 Del Piero terrà una conferenza stampa per ufficializzare l'accordo. A vuoto il tentativo in extremis del Liverpool.


    883507-14837857-640-360L'obiettivo degli emissari del Sydney FC era quello di tornare in Australia con il "sì" di Alessandro Del Piero e - stando alle ultime indiscrezioni - così sarà. L'offerta della società australiana, presentata per la prima volta di persona nella giornata di ieri al fratello-manager del giocatore, è di due milioni di dollari a stagione, cifra che farà diventare il fantasista veneto l'atleta più pagato del torneo.

    L'ex numero 10 della Juventus, che si è preso quasi una settimana per rifletterci sopra, alla fine ha deciso di accettare la proposta del Sydney, che farà diventare Del Piero il simbolo del club e l'uomo copertina del campionato australiano.

    Mancano ancora ovviamente tutti i dettagli del contratto che legherà l'ex fantasista della Juventus al Sydney, ma ormai tutto questo pare essere una formalità: Pignata (ad del club australiano) e Stefano Del Piero, agente del giocatore, sono parecchio ottimisti in questo senso.

    Dall'Australia fanno addirittura sapere che nella giornata di mercoled', a Torino alle ore 11 del mattino, verrà convocata una conferenza stampa durante la quale Alessandro Del Piero rivelerà al mondo la sua decisione. Sbilanciarsi troppo non è mai un bene, qualche giorno fa infatti addirittura il sito ufficiale del Sydney si era espresso in maniera positiva (e aveva dovuto correggere il tiro), ma questa volta sembra proprio che siamo arrivati ai titoli di coda: Del Piero giocherà in Australia.

    SI ERA INSERITO IL LIVERPOOL - Sulle tracce del fantasista veneto era piombato a sorpresa il Liverpool, che aveva telefonato al fratello-manager, Stefano, per sondare il terreno. Del Piero, dopo aver valutato attentamente la possibilità di restare in Europa, giocando in un campionato "vero" come la Premier League, ha però optato per la soluzione australiana. Sydney, ora, lo aspetta.




    da.....http://it.eurosport.yahoo.com/

     
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