RE ARTU' e il suo leggendario mondo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted



    La maledizione degli uomini è che essi dimenticano.
    (Mago Merlino)



    IL MAGO MERLINO




    Secondo diverse fonti medievali, re Costante, che scacciò Hengest dall'Inghilterra, era il padre di Costantino, Ambrosio e Uther Pendragon. Alla sua morte Costante lasciò il trono al suo primogenito, Costantino, che nominò Vortigern suo primo ministro. Subito dopo la sua ascesa al trono, Hengest invase l'Inghilterra una seconda volta. Costantino fu tradito da Vortigern ed ucciso. Come ricompensa, Vortigern fu incoronato re di Inghilterra. I fratelli di Costantino (che secondo un'altra versione si chiamavano Uther e Pendragon) erano ancora vivi e cercarono vendetta...Furono consultati gli astrologi, i quali dissero che su quella pianura nulla si sarebbe potuto costruire se prima non si fosse sparso il san- gue di un bambino, nato da una discendenza sovrannaturale.
    Cinque anni prima, i demoni, vedendo che troppe anime sfuggivano all'inferno a causa del Divino Gesù, decisero di far nascere un bambino dall'incontro del diavolo con una vergine. Fu scelta una fanciulla bellissima che ogni giorno andava a confessarsi da un sacerdote, chiamato Blaise, il quale scoprì il piano demoniaco e decise di vanificarlo.Su consiglio di Blaise, la ragazza, invece di essere giustiziata per aver intrattenuto rapporti con il diavolo, venne rinchiusa in una torre, dove diede alla luce un bambino. Appena udì il pianto del neonato, Blaise corse a battezzarlo, e lo chiamò Merlino. Il rito cristiano annullò il piano malvagio del diavolo, ma nonostante questo, si scoprì che il bambino era dotato di strani e straordinari poteri. All'età di cinque anni, egli difese sua madre dal- l'imputazione di stregoneria, dimostrando la sua innocenza. La sua fama crebbe a dismisura e giunse alla corte di Vortigern. Quando gli fu chiesto perchè le mura di Salisbury non restavano in piedi, Merlino rispose che due draghi, uno bianco e uno rosso, combattevano tutte le notti, sotto terra. I due draghi furono scoperti e, dopo una furiosa battaglia, il drago rosso fu sconfitto da quello bianco, che scomparve nella foresta. I lavori a Salisbury continuarono, ma Vortigern non trovò pace, poiché Merlino gli predisse le future battaglie con gli eredi di Costante e la sua sconfitta finale. Le predizioni di Merlino si avverarono. Uther e suo fratello Pendragon sbarcarono in Inghilterra con il loro esercito. Vortigern fu bruciato nel suo castello...Subito dopo la vittoria, i Britanni, comandati da Uther e Pendragon, furono attaccati dai Sassoni Hengest. Merlino, che aiutò i Britanni durante la guerra, predisse la loro vittoria ma anche la morte di uno dei due fratelli. Pendragon fu ucciso e Uther aggiunse il nome del fratello al suo, diventando, così, Uther Pendragon. La sua prima preoccupazione fu quella di dare degna sepoltura al fratello ucciso e chiese a Merlino di costruire un monumento alla sua memoria. Merlino, in una notte, raccolse delle grandi pietre dall'Irlanda e dall'Inghilterra e costruì Stonehenge...Poi, andò a Carlisle e con i suoi poteri magici eresse un bellissimo castello per Uther Pendragon, costruendo al suo interno una Tavola Rotonda. Merlino aiutò il re a ingannare Igraine, con la quale Uther Pendragon generò Artù. Quando Artù diventò re, Merlino fu nominato suo consigliere. Poiché poteva assumere tutte le forme che voleva, re Artù lo usava spesso come messaggero.





    ............la fine...........


    Si narra che Merlino costruì molto oggetti, quali una coppa capace di rivelare se colui che beveva da essa aveva condotto una vita pura. Ogni volta che veniva toccata da "labbra impure" rovesciava il suo contenuto. Egli fu anche l'artefice dell'armatura di re Artù e dello specchio che mostrava ciò che si desiderava vedere. Merlino, tuttavia, aveva una fatale debolezza: le donne. Viviana, la Dama del Lago, detta anche Nimüe, lo tradì, rubandogli tutte le arti magiche. Lo seguì in Bretagna e, volendo sbarazzarsi del suo anziano amante, Viviana gli fece un incantesimo, rinchiudendolo in un cespuglio di biancospino dove rimase per sempre. Altre leggende, però, raccontano in modo diverso la morte di Merlino. Secondo una di queste, Merlino, ormai anziano, si sedette sul Posto Periglioso (il posto attorno alla Tavola Rotonda che commemorava il tradimento di Giuda), dimenticando che solo un uomo senza peccato poteva sedersi lì. Fu immediatamente ingoiato dalla terra.
    Un'altra versione narra che Viviana imprigionò Merlino in un palazzo sottoterra, che solo lei poteva raggiungere. È lì che ancora risiederebbe, aumentando la sua conoscenza, giorno dopo giorno.
    -Dizionario Universale del Medioevo di M.E. Bunson-



    ...le profezie...



    Fu il Vescovo Alessandro di Lincoln a richiedere a Geoffrey di Monmouth di tradurre le profezie dal gaelico al latino, e, difatti, le Prophetiae Merlini (che, molto probabilmente, l'autore aveva reinventato) sono precedute da una dedica all'alto prelato. Forse proprio grazie all'autorità del committente, la Chiesa Cattolica considerò Merlino un profeta "cristiano" e degno di rispetto; anche se in realtà, nella saga arturiana, il mago guarda con profondo rimpianto alla scomparsa dell'antica religione.
    Al centro della Profethiae Merlini (Profezie di Merlino) Geoffrey collocò una formidabile figura destinata a suscitare enorme curiosità: quella di Merlino, celebrato più tardi come mago nel Roman de Merlin di Robert de Boron. Qui egli appare innanzitutto nelle vesti di profeta che espone una serie di vaticini relativi alla storia britannica a partire dall'invasione dei Sassoni. Composta in un linguaggio oscuro e sconcertante, pieno di simbolismi spesso di difficile decifrazione [ma Merlino diceva:io sono e resterò oscuro per tutti coloro ai quali non intendo dare spiegazioni, De Boron] e basato su metafore di animali (draghi, leoni, lupi, cinghiali, volpi, ricci, pesci, uccelli etc.) la Profezia di Merlino, collocata nel VII libro della Storia si può considerare la prima opera di letteratura profetica dedicata esclusivamente all'ambito politico.





    " un luogo dove i sentieri e le rocce sono viola"



    .....la foresta di Brocéliande.........



    La Foresta di Paimpont, conosciuta anche come Brocelandia, è situata nel comune francese di Paimpont, vicino alla città di Rennes in Bretagna...Paimpont è una foresta bellissima e affascinante popolata di querce e faggi, con aree di conifere..... la vegetazione bellissima fa da contorno a un'energia particolare, fatata, come sospesa nel tempo.
    In una delle sue parti, si trova la “Valle senza ritorno” dove si dice risiedesse Morgana, la sorellastra di Re Artù, che, ferita nell’orgoglio, vi si ritirò e incantò la valle: gli amanti fedeli potevano attraversarla senza pericolo, mentre quelli infedeli vi rimanevano intrappolati senza più possibilità di uscirne......In un'altra zona spicca l'albero d'oro, creato per ricordare un vasto incendio che distrusse parte della valle nel 1976, anno di grande siccità. Esso è ricoperto da 90 grammi d'oro, così da renderlo eterno, come la foresta stessa. Hanno dovuto circondarlo di rocce acuminate. E' una strana presenza, come a indicare che anche quando tutto sembra perduto, qualcosa di luminoso e prezioso può vivere e tendere al cielo....Oltre, attraversato il borgo Folle-Pensèe, dove un tempo i druidi guarivano le malattie mentali, vi è un’altra fontana, quella di Barenton, con l'acqua freddissima che ribolle in tante bolle che escono dalla terra...Si racconta che un giorno Merlino, recatosi come faceva sempre a meditare vicino alla fontana di Barenton, incontrò Viviana, figlia di un nobile della zona, . Altri ritengono che Viviana, o Nimue fosse una delle Dame del Lago, che soleva passeggiare a lungo nella foresta."Ella chiese a Merlino di mostrarle una magia: il mago fece apparire un giardino pieno di giovani cavalieri e di fanciulle che danzavano al suono di una musica celestiale.
    Viviana ne fu deliziata, e Merlino ne fu perdutamente ammaliato. Per piacerle, egli le donò, con un incantesimo, un magnifico castello (completamente di cristallo), di cui la rese padrona assoluta. Lo protesse con la sua magia, in modo tale che il parco ed il castello sembrassero, agli occhi di tutti, solo un lago come tanti altri (il mirabile lago di Viviana, che adorna come una gemma il bosco).
    Ma Viviana non voleva solo il castello: voleva la magia di Merlino. Giorno per giorno, anno dopo anno, Merlino le trasmise il suo sapere, le insegnò a riconoscere le erbe, le piante, a fabbricare pozioni, a leggere nelle stelle; acconsentì ad esporle tutte le sue arti più arcane e segrete, eccetto una. Occorsero tutte le capacità di fascinazione di Viviana perché anche l'ultimo incantesimo venisse svelato...Egli, alla fine, le rivelò il sortilegio capace di chiudere per sempre un uomo in una prigione invisibile ed inviolabile. La dama, senza esitare, ingannò il mago stesso e, appena egli si fu addormentato, ripeté parole e gesti, così da rinchiuderlo in una prigione d'aria, che nessuno potrà vedere né aprire, fino alla fine dei tempi.

    "Merlino, nella tua grotta di cristallo
    Immerso nel diamante del giorno
    Esisterà mai un cantore
    La cui musica attenui
    Il solco tracciato dal dito di Adamo
    Nel prato e nell'onda?"


    Merlino, l'incantatore, non ricomparve mai più e Viviana prese il suo posto accanto ad Artù, nuova profetessa e maga del re"...Il luogo chiamato “tomba” di Merlino, che corrisponderebbe al punto dove sia stato imprigionato da Viviana, è una semplice pietra spaccata in due da un albero che vi è cresciuto attraverso, contornata da fiori, corone, oggetti ornamentali, e tanti tantissimi bigliettini lasciati dai visitatori..Biglietti di adulti e di bambini, che credono nella magia della vita, della foresta, delle fate, del Merlino che è in noi........Qualcuno dice che il potente mago sia rinchiuso ancora oggi in quel luogo, e che il suo spirito sussurri nel vento tra gli alberi della foresta, pronto a pronunciare le tre magiche parole che lo risveglieranno dal suo sonno nel momento in cui il mondo avrà bisogno del suo aiuto....Non lontano dalla “tomba” di Merlino, sorge un altro luogo sacro: la fontana della giovinezza, le cui acque possiedono il potere favoloso di rendere la giovinezza alla persona che la beve........In un'altra parte della foresta c'è una grande Quercia che ha mille anni, la Chène du Guillotin. Si chiama così perchè pare che l'abate Guillotin, rrimase nascosto all'interno del tronco per settimane per sfuggire a coloro che gli davano la caccia nel periodo del terrore...l’affresco di un enorme cervo bianco (uno dei simboli con cui è rappresentato Merlino, ma anche la divinità celtica cornuta di Kernunos) circondato da quattro leoni rossi, che la chiesa interpreta come Cristo e i quattro evangelisti, ma che, secondo le leggende arturiane, ritroviamo anche sulla Tavola Rotonda. Ultimo dei misteri di questa piccola chiesa nascosta nel cuore della foresta, è la scritta che campeggia sul portale d’ingresso e che accoglie il visitatore: “La porte est en dedans” ossia, “La porta è dentro”, quasi rimandi ad un percorso iniziatico interiore che ciascun uomo deve percorrere nel corso della propria esistenza, alla ricerca della propria verità, del proprio sacro Graal.
    - shanti,dal web -





    .... una preghiera celtica.....



    Mi rivolgo verso Ovest, verso Goirias, la Città Fiera, Forte della Luce, Forte del Calore, Forte della Conoscenza, Forte dell’Agilità mentale, Dimora del Signore dai Molti Talenti, Signore dei Saggi e dei Poeti, Signore dei Druidi e dei Santi, Signore degli Artigiani e dei Costruttori, a cui appartiene la Lancia, la Lancia che perfora le Nuvole, Lancia che distrugge l’Oscurità, Lancia che reca la vittoria sulla materia, (giamos) e che e che possiede il Cervo maschio, il Cervo maestoso, il Cervo che non ha paura, il cervo che mise la luce del Sole nelle proprie corna, (samos) e che possiede il Cinghiale, il Cinghiale del Sole, il Cinghiale dell’Apprendimento, il Cinghiale che resuscita dal proprio stesso sangue, Oh Luminoso, Oh Irradiante, Oh Sapiente (vieni stasera).
    Mi rivolgo all’Ovest, a Goirias, il Forte che brucia, dimora del Signore dai Molti Talenti, Custode della Lancia, Padrone del Cervo (Cinghiale) e di ogni illuminazione.
    (Il tempo dei Celti, Alexei Kondratiev)





    .
     
    Top
    .
22 replies since 23/1/2011, 15:16   12638 views
  Share  
.