LONDRA

la capitale per eccellenza

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  1. gheagabry
     
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    Vedendo Londra, ho visto tutta la vita che il mondo può presentare
    Samuel Johoson



    Andiamo a.........



    LONDRA





    Londra è la nostra città. Però di città belle nel mondo ce ne sono tantissime, e allora perchè scegliamo proprio Londra? Thotgor ci spiega che cosa è Londra per tutti noi! «Why, Sir, you find no man, at all intellectual, who is willing to leave London. No, Sir, when a man is tired of London, he is tired of life; for there is in London all that life can afford» Samuel Johnson Londra. Cos'è Londra?



    Samuel Johnson, morendo nella sua casa di Londra, non avrebbe mai ritrattato le sue parole, che ancora adesso, a più di due secoli di distanza, non sembrano sentire il peso degli anni; tutt'altro. Cosa rende speciale Londra? Cosa la rende la Capitale per eccellenza? Non la Parigi degli artisti di strada, non la New York degli enormi e grigi grattacieli. Ma Londra. La Londra del Tamigi, dell'Hyde Park, la Londra del London Bridge e della White Tower e di tutto quanto più spettacolare o umile si possa trovare su questo mondo.
    Cosa vi può capitare di più tremendamente sconsolante che perdersi in viuzze deserte nelle sconfinate periferie della Piccadilly pomeridiana, affollata di migliaia di persone che mai rivedrai, a farsi una camminata in mezzo ai parchi o lanciare qualche sasso lungo una riva del Tamigi? Eppure perdersi, annientarsi tra la folla o nella propria solitudine, camminare fino a consumarsi e chiedersi cosa abbiano di così speciale quelle strade, quei posti, quei nomi, da una malinconica soddisfazione, la sensazione di essere solo, di non avere bisogna di nulla, se non i piedi per camminare; è Londra.
    Non è solo grandi attrazioni o sconfinata desolazione metropolitana, o tutto quello che milioni di turisti ansanti e frettolosi consumano, cercano di consumare con gli occhi ad ogni sguardo isterico, e che disperatamente tentano di intrappolare in una fotografia, in un suono, in un panorama, in uno scorcio; ma di tutto quello, una volta a casa, si accorgono che l'unica cosa che le rende onore è il ricordo, le immagini filtrate attraverso i nostri occhi, la nostre menti, le nostre speranze.
    A Londra generazioni di sognatori hanno partorito generazioni di sogni, che si alimentano e giungono a noi come echi lontani, come bocche affamate o soddisfatte che bisbigliano e abitano in ogni mattone di in ogni strada. Pare che siamo noi a consumare Londra, invece è Londra, con gli echi immortali di tutte le persone che hanno calpestato quelle stesse strade e pensato le stesse identiche cose, è lei a consumare noi. Da lontano, da molto lontano sentiamo il richiamo di quei sogni, dei nostri sogni e così in migliaia arriviamo e affannosamente cerchiamo un posticino in lei: ci si chiede, la notte, se ci sia un loculo anche per noi, e disperati si affoga nel sonno.
    E poi quando lo si trova, la vita riprende a scorrere, finchè non si guarda indietro e non di soldi ci si convince che bisogna vivere, ma di sogni e dei piccoli grandi successi metropolitani che offre, di quelle piccole speranze che affluiscono come se fosse l'ombelico del mondo, di speranze distrutte e edificate che finisco ad affollarsi la, di lacrime e sorrisi che scivolano verso di lei da ogni latitudine e aspettano tutte quaggiù, quiete.
    Forse siamo un po tutti bambini, ospiti di una grande matrona che ci sussurra storie dolci o storie feroci, ma sempre storie, e noi, nelle sue braccia con gli occhi grandi e lucidi, finiamo veramente per addormentarci avendo fiducia che lei, Londra, come la vita, potrà ancora sorprenderci. Un'esperienza che non ha prezzo....Londra, questa è Londra.




    "Londra è una moderna Babilonia"
    (Benjamin Disreli)



    La storia Anglosassone di questa città, che dura fino al 1066 d.C. Durante tale periodo gli Anglosassoni confermano la vocazione mercantile di Londra aumentando il prestigio e la ricchezza della City. Nel 604 d.C. iniziano la costruzione della Cattedrale di St. Paul, eretta sulle ceneri del tempio di Apollo costruito dai Romani. Negli stessi anni costruiscono Thorney Island, un sito lungo le sponde del Tamigi che passerà alla storia come il palazzo di Westminster, oggi sede del Parlamento Britannico.
    Ma è con la conquista dei Normanni da parte di Guglielmo il Bastardo, che nel 1066 si fa incoronare come Il Conquistatore nonché Re d’Inghilterra all’interno dell’Abbazia di Westminster (cerimonia poi adottata da tutti i successivi Re d’Inghilterra) che Londra si afferma come città autonoma e politicamente indipendente. Durante tali anni William the Conqueror realizza la Tower of London e la White Tower, residenza dei Reali d’Inghilterra e sede dei gioielli della Corona.
    Con l’arrivo del Regno di Elizabeth I la capitale comincia a espandersi esponenzialmente, dal 1565 al 1605 gli abitanti passano da 80.000 a 160.00 creando le basi per la metropoli che conosciamo oggi. Nel 1666 Londra viene colpita dal Great Fire, il più grande incendio della sua storia. Per cinque giorni la città brucia senza sosta, radendo al suolo 15 dei 26 quartieri che la componevano, distruggendo oltre 13.000 case e 80 chiese, compresa la Cattedrale di St. Paul.
    Straordinariamente la città si adopera per la ricostruzione, che dura solo 10 anni. Più che un’azione guidata dal governo si tratta di un’iniziativa popolare. Le case vengono ricostruite con mattoni e tegole che sostituiscono legna e paglia. I palazzi crescono in altezza..In questo fervore non è possibile attuare nessun piano regolatore, ecco perché Londra conserva strade e vicoli che risalgono al Medioevo, se non prima. Durante questi anni viene riedificata St. Paul e costruito Buckingham Palace, letteralmente “Palazzo dei Prosciutti Impennati”...Successivamente la città crebbe a dismisura grazie alle nuove aperture commerciali con l’India e con le Americhe nel XVIII secolo che attirarono mercanti da tutto il mondo, e con la Rivoluzione Industriale cento anni dopo, che attirò lavoratori da tutta l’isola. All’inizio del 1900 quella che una volta era chiamata Londinium è la città industriale più attiva del mondo con oltre 6 milioni di abitanti.
    Oggi Londra è quello che tutti noi conosciamo, una metropoli globale dove ognuno può sentirsi al centro del mondo.




    Londra è una città con molti volti dietro i quali nasconde il suo segreto.n mitico passato, di cui non si fa cenno sui libri di storia, sembra aver segnato il luogo dove sorge l'attuale città. E per far luce sull'argomento dobbiamo ancora una volta rifarci alle leggende, alle narrazioni trasmesse per via orale, ai rari testi antichi sopravvissuti alla censura del potere temporale.
    Innanzitutto, i dati storici riferiti alla fondazione dell'attuale città sono controversi: a scuola insegnano che fu fondata dai romani, in realtà da fonti antiche si può apprendere che la sua fondazione è da attribuirsi ai troiani e precisamente a Brutus di Troia, nipote di Enea, che nel 1.100 a.C. fondò Llandin, l'attuale Londra. I romani si insediarono successivamente nella città, che rinominarono Londinium, nel primo secolo dopo Cristo e usarono le strutture erette dai troiani. Questa versione storica fu cambiata nel secolo scorso e questo è un dato facilmente verificabile.
    Un altro fatto importante per la storia della città, che invece viene raramente citato nei libri di storia, è la ferocissima insurrezione popolare, organizzata dai druidi dell'epoca e guidata dalla regina Baudicca, un Gran-druido, a pochi anni di distanza dalla conquista romana; impresa che ebbe successo e sconfisse nettamente gli occupanti, i quali, impressionati da quegli "enormi esseri terrificanti che indossavano soltanto elmi con le corna agitando i loro spadoni" (i guerrieri celti), non poterono far altro che abbandonare in fretta la città. Furono necessari molti anni, molte altre battaglie e soprattutto molte forze dell'impero romano per riconquistare la città. Ancora oggi la regina Baudicca è ricordata con una statua sul Westminster Bridge.
    Se la storia contemporanea di Londra è già così controversa, immaginiamo la preistoria! Il nome attribuito dai troiani, Llandin, in realtà altro non era che l'antico nome druidico del posto. Llandin significa "luogo di alta spiritualità", da "llan" = sacro e "din" = alto, spirituale (riferito ad un luogo). Va notato come il nome attuale, London, ricordi molto le radici originarie.
    In realtà la storia di Londra è molto più antica di quanto si pensi: un mitico passato la collega a siti come Stonehenge, Glastonbury, ma anche a posti apparentemente slegati dal contesto storico della Gran Bretagna, come la Bretagna o la Provenza.
    Llandin era sorta intorno ad un imponente tumulus che si trovava (e si trova) nell'attuale quartiere di Hampstead, a nord della città. Qui i Druidi eressero dapprima le imponenti strutture che costituivano la sede della grande scuola druidica che doveva accogliere il Collegio dei Gran-Druidi, e qui era il luogo dove i druidi seppellivano i loro capi e celebravano cerimonie di iniziazione.
    I tumulus più importanti erano (e probabilmente sono ancora) sotto gli attuali parchi di Parliament Hill e Primerose Hill.



    “Se i corvi della Torre di Londra verranno dispersi o voleranno via, la Corona cadrà e con essa l'intera Britannia"...Questa curiosa profezia viene fatta risalire a Charles II (1660-1685), il “Merry Monarch”. E' probabile che questa stessa leggenda derivi da altre leggende popolari e superstizioni sui corvi, legate anche al mito delle streghe...Oggi comunque i corvi sono una specie protetta in Gran Bretagna (meglio non correre rischi..In particolare, i corvi della Torre di Londra sono accuditi dagli Yeoman Warders (detti anche Beefeater), che hanno a capo il cosiddetto "Ravenmaster"...Quando un corvo dello Stormo Reale muore, il Ravenmaster lo seppellisce personalmente in un punto ben preciso all'interno del complesso della Torre di Londra. Esiste anche una specie di lapide, la Raven Memorial Headstone, che commemora tutti i corvi morti dal 1956 in poi, elencandoli minuziosamente.



    Gli inglesi saranno freddi di persona, ma hanno trovato i modi più incredibili per esprimere i loro sentimenti. Ricordate la panchina del film Notting Hill? Quella dove Julia Roberts leggeva a Hugh Grant la dedica di un marito alla moglie che sedeva con lui e che amava quel giardino? Frasi del genere si trovano disseminate un po’ in tutti i parchi di Londra, dato che la possibilità di dedicarne una ad una persona amata è molto utilizzata. Infatti è possibile far scrivere la propria dedica su una panchina di qualsiasi parco a Londra, così potrete vivere anche voi la vostra favola di Notting Hill.



    "Sto andando via perchè il tempo è troppo bello... Odio Londra quando non piove"
    Groucho Marx




    Londra
    di William Blake

    Giro per ogni strada concessa in licenza, vicino a dove il Tamigi concesso in licenza scorre,
    e segno in ogni volto che incontro segni di debolezza, segni di dolore.

    In ogni pianto di ogni uomo, nel pianto di paura di ogni bimbo,
    in ogni voce, in ogni divieto, le manette della mente sento.

    Come il pianto dello spazzacamino annerisce ogni sporca chiesa!
    E il sospiro dello sfortunato soldato si trasforma in sangue tra le mura del Palazzo.

    Ma soprattutto per le strade di mezzanotte sento come la maledizione della giovane meretrice
    colpisca la lacrima del bimbo appena nato, e contamini di piaghe il carro matrimoniale.



    Due immagini quelle che Blake e Wordsworth ci danno di Londra, antitetiche in tutti i sensi. Blake che di notte si trova a passeggiare per le strade della metropoli guarda ciò che lo circonda con gli occhi di chi conosce i mali della società -non a caso la poesia appartiene ai “Canti dell’Esperienza” che contrariamente ai “Canti dell’Innocenza” dipingono un mondo disilluso e estraneo alla natura-.
    Nella poesia di Wordsworth invece il poeta si trova all’alba sul ponte di Westminster quando la città ancora addormentata sembra quasi campagna talmente calmo e stranamente nitido è il quadro che dà di sé.Così laddove la metropoli londinese di William Blake è sporca, caotica, risuonante di dolore, quella di William Wordsworth è nitida, rilassata e silenziosa. Blake vede in essa l’emblema del potere attraverso i suoi palazzi istituzionali, le chiese luride, le strade dei mercati concessi in licenza e i vicoli della prostituzione di fronte a cui lo Stato chiude gli occhi.
    La Londra vista dal ponte ridonda invece di connotazioni positive: é bella e toccante nella sua maestà, silenziosa e inerme nella quiete del sonno, scintillante e luminosa nell’aria che ancora non fuma di smog.
    Due Londre, due immagini mentali e due visioni della realtà da parte di due poeti che pur essendo entrambi portatori di ideali romantici vissero la storia e la vita in modo diametralmente opposto.



    Composta su Westminster Bridge.
    di William Wordsworth

    La terra non ha niente di più bello da mostrare:
    insensibile sarebbe nell’anima chi passa indifferente ad una vista così toccante nella sua maestà:
    la città adesso, come un abito, indossa la bellezza del mattino; silenziosi, inermi navi,
    torri, cupole, teatri, e templi stanno aperti ai campi, ed al cielo; tutti chiari e splendenti nell’aria tersa.

    Mai il sole più meravigliosamente ha immerso nel suo primo splendore la valle, la roccia o la collina;
    mai ho visto, mai ho sentito una calma così profonda!
    Il fiume scorre piano come gli pare: Dio caro! Le stesse case sembrano addormentate;
    e tutto quel cuore potente è ancora immobile!



    I fans di Harry Potter sanno benissimo che per andare ogni anno alla scuola di Hogwarts, si deve passare per il binario 9 e ¾ alla stazione di King’s Cross a Londra. Quello che forse non sanno è che il binario esiste davvero. E’ forse un pò nascosto , per evitare la curiosità dei babbani, ma si trova esattamente tra i binari 9 e 10 nella stazione ferroviaria londinese. Riconoscibile per un carrello che sparisce nel muro.Ormai sempre più fans di Harry Potter si danno appuntamento al binario leggendario.



    "Questa è una caratteristica di Londra....la nebbia, Signorina!"
    Charles Dickens



     
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  2. gheagabry
     
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    Londra scopre che il Big Ben pende.

    Politici e turisti di Westminster possono per ora stare tranquilli: perché acquisti l'inclinazione della Torre di Pisa ci vorranno almeno 4.000 anni e altre centinaia perché rischi il crollo, ma intanto ci si è accorti che anche l'iconica torre campanaria del Big Ben, che sovrasta il Parlamento britannico e che si riteneva fosse assolutamente verticale, ora pende. Ne scrive il domenicale Sunday Telegraph, che cita i tecnici che hanno compiuto dei rilevamenti. Secondo questi ultimi, la torre, alta quasi 100 metri e vecchia di oltre 150 anni, non è più perfettamente perpendicolare al terreno, ma pende sul lato sul lato nord, verso Bridge Street, con un'angolazione di 0,26 gradi, pari a 15-20 centimetri dalla verticale. Se contro le previsioni dovesse malauguratamente crollare, osserva il giornale, finirebbe sul discusso edificio moderno della Portcullis House, sede di molti uffici di parlamentari, con soddisfazione di quanto lo ritengono uno scempio architettonico e paesaggistico. I tecnici ritengono che le fondamenta - un largo "zoccolo" di cemento costruito sotto il terreno - stia lentamente affondando nei sedimenti fluviali del Tamigi su cui poggia, e che lo stia facendo più rapidamente da un lato, malgrado il fatto che un'ulteriore supporto in cemento sia stato costruito sotto all'originale negli anni '90, quando fu costruito il prolungamento della Jubilee Line della metropolitana. Supporto che consiste in un'altra piattaforma di cemento armato stesa fra i tunnel della metro e le fondamenta della torre. E la colpa viene data a decenni, se non secoli di scavi, lavori e costruzioni tutt'attorno al Parlamento e al Big Ben: dalle fognature che passano sotto la strada (1860 circa) alle linee Circle e District della metro (fino '800) fino al grande parcheggio sotterraneo per i parlamentari costruito negli anni '70 sotto la piazza, a ridosso delle fondamenta della torre. La torre, in stile neogotico, lo stesso della sottostante sede del parlamento (Houses of Parliament), si chiama in realtà St.Stephen's Clock Tower è alta 96,3 metri, fu costruita fra il 1853 e il 1859. E' percorsa da 334 gradini, 292 dei quali conducono al gigantesco orologio. Il nomignolo Big Ben è in realtà quello affibbiato alla grande campana (Great Bell) di bronzo, pesante 13,5 tonnellate. Ogni quarto d'ora le campane minori della torre suonano il celebre motivetto, detto Cambridge Chimes (veniva dalla chiesa di St. Mary the Great di Cambridge), che cita una frase del Messia di Haendel. L'orologio ha quattro quadranti (ognuno rivolto verso un punto cardinale) di 7 metri di diametro ciascuno, ognuno dei quali formato da 312 inserti di vetro smerigliato con montatura in ferro. I numeri sono romani in caratteri gotici (senza la V e la X). I quattro quadranti vengono puliti da tecnici che si calano dall'alto ogni cinque anni. Due delle facce (nord e est) sono riscaldate per evitare che i meccanismi si congelino.

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    Edited by gheagabry - 13/1/2012, 22:34
     
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  3. ZIALAILA
     
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    LONDON EYE






    Con i suoi 135 metri di altezza fino a poco tempo fa poteva vantare il record di essere la ruota panoramica più alta nel mondo, superata nel 2008 dalla Singapore Flyer, di 30 metri più alta. Eppure il London Eye non sembra per niente scalfito nell'orgoglio, incastonato com'è in una delle zone più belle di Londra.
    In diagonale al vicino Big Ben, da cui inizia ad estendersi il solenne palazzo del Parlamento, a picco sulle acque del Tamigi, il London Eye è un pò la corona di questa città regale. E' facile incrociare il suo profilo anche da molte zone periferiche ed è impossibile non soffermarsi un pò con lo sguardo quando spunta, illuminato con colori diversi, tra i grattacieli e i monumenti di Londra.


    La solenne inaugurazione si tenne la sera del 31 dicembre 1999 ma il London Eye venne aperto al pubblico solo a marzo 2000: da allora un'infinità di persone volano ogni giorno sui cieli di Londra e tutt'oggi, con oltre 3 milioni e mezzo di visitatori all'anno, il London Eye è l'attrazione a pagamento più visitata dell'intero Regno Unito.


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    Dalle 32 navicelle in vetro, che completano il giro in 30 minuti, è possibile godere del panorama che si estende per 40km in ogni direzione, dal mare ad est a Windsor ad ovest.

    Per ogni rotazione occorrono circa 30 minuti, ciò significa che le capsule viaggiano alla velocità di 26 cm al secondo o 0,9 km all'ora, quasi il doppio dello scatto di una tartaruga; in questo modo, i passeggeri possono salire e scendere senza che la ruota si debba fermare


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    La EDF Energy London Eye è una struttura unica e versatile, ai massimi livelli in termini di progettazione architettonica e design britannico, che si eleva sullo skyline di Londra

    Le capsule passeggeri della London Eye sono caratterizzate da una forma dal design totalmente innovativo per una ruota panoramica. Invece di essere sospese e soggette alla forza di gravità, girano all'interno di anelli di supporto circolari fissati all'esterno del cerchio principale, offrendo così uno spettacolare panorama a 360° nel punto più alto.

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    Le 32 capsule sono un concentrato di tecnologia e dispongono di sistema di climatizzazione e hanno sedute a panca. Le capsule della London Eye rappresentano i 32 distretti di Londra.

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    Ognuna delle 32 capsule pesa 10 tonnellate. Per avere un'idea di questo numero, basta pensare che equivale al peso di 1.052.631 monete da 1 sterlina!

    La London Eye può trasportare 800 passeggeri per ogni giro, l'equivalente di 11 autobus rossi a due piani di Londra


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    La London Eye accoglie nelle proprie capsule una media di 3,5 milioni di visitatori ogni anno. Occorrerebbe riempire 6.680 Boeing 747-400 della British Airways per trasportare un tale numero di passeggeri!

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  4. gheagabry
     
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    Ye Olde Cheshire Cheese:
    uno dei pub più antichi e famosi di Londra




    I pub sono parte integrante di Londra e della vita di ogni londinese. E’ lì che si ammassano i businessmen della City dopo aver terminato una giornata di lavoro. Lo studente medio passa almeno un paio di serate a settimana in un pub. E ogni londinese ha partecipato ad almeno un compleanno o anniversario festeggiato in un pub.
    Insomma, non si può dire di aver davvero visto Londra se non si è trascorsa almeno una serata in uno di questi famigerati locali. Naturalmente, camminando per le strade della città ne troverete a centinaia, alcuni di classe, altri tradizionali, certi perfino un po’ sinistri....l’happy hour può trasformarsi in una vera e propria lezione di storia. Può capitare infatti di trovarsi, senza volerlo, a sorseggiare una pinta (o due, o tre...) nella stessa taverna che frequentava Charles Dickens, o ad assaggiare una tipica torta inglese nel locale in cui il demoniaco barbiere Sweeney Todd serviva le sue "specialità" farcite di carne... umana!



    Lo Ye Olde Cheshire Cheese, ha origini davvero molto antiche. Si trova al 145 di Fleet Street, ed era conosciuto già nel XVII secolo. Precedentemente altri pub avevano occupato questo indirizzo, come la Horn Tavern intorno al 1540.
    La sua importanza è storica, dal momento che è uno dei pub veramente antichi di Londra rimasti dopo il Great Fire (il pub è stato distrutto nel grande incendio e ricostruito l'anno successivo), l'incendio che sconvolse Londra nel 1666, ma anche letteraria.
    I volumi dei libri di visitatori sono stati tenuti e tra i firmatari ci sono ambasciatori, ministri e Royalty oltre a nomi illustri della letteratura inglese di varie epoche, come Goldsmith, Tennyson, Sir Arthur Conan Doyle, Thackeray, Voltaire, Boswell e Dickens.
    In particolare di Dickens si sa con certezza che ne era un assiduo frequentatore, e questo è confermato dal fatto che questo pub, anche se non con lo stesso nome, fece da sfondo ad alcune scene del suo romanzo "Le due città".



    Lo YOCC è sicuramente un tuffo nel passato ... All'entrata del pub è affissa una lista di quindici Re, e dunque quindici regni, attraverso i quali il pub è sopravvissuto. Il club è un groviglio di stanze, corridoi e scale ... Al pianoterra ci sono due "rooms", una piccola e scura, dove troviamo il ritratto, tramandato ai vari proprietari nel tempo, di William Simpson, che vi lavorò come cameriere dal 1829. Nella Chop Room (che letteralmente sarebbe la Stanza della braciola, o dove si tritura) è invece affisso il ritratto del Dr Samuel Johnson, che viveva accanto al pub e che si dice sia stato uno dei più importanti clienti abituali del YOCC, e addirittura si può ammirare la sedia dove consumava i suoi pasti al club, conservata in perfetto stato sopra una piattaforma di legno.
    Dal vano scale principale si accede a numerose salette da pranzo e ad alcuni alloggi privati.
    Scendendo, attraverso passaggi stretti e non molto comodi, si arriva al piano delle cantine, nel quale si possono ammirare numerose volte e tante piccole stanzette di pietra color miele, originarie della cappella che si trovava in quel luogo prima che vi fosse costruito il pub.

    Uno dei più famosi "residenti" dello YOCC è stato un pappagallo, che per quarant'anni ha intrattenuto gli ospiti del pub... la sua morte è stata annunciata alla BBC e sui giornali di mezzo mondo!!!



    (dal web)

    Edited by gheagabry - 7/5/2012, 01:37
     
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  5. gheagabry
     
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    "Ogni volta che passeggio sul Tower Bridge, penso a quante navi ci sono passate sotto o quante persone hanno attraversato nei secoli questo stesso ponte. Ora come allora rappresenta un' opera di grande levatura architettonica diventato con gli anni una grande opera d' arte."
    (dal web)


    TOWER BRIDGE


    Originariamente, il London Bridge era l’unica via per attraversare il Tamigi. Con l’espansione della città di Londra, vennero costruiti diversi ponti, sebbene tutti ad ovest del London Bridge, poiché l’area ad est era diventata un brulicante porto. Nel XIX secolo, la East End di Londra registrò un incremento della popolazione tale da rendere sempre più urgente la creazione di un nuovo ponte ad est del London Bridge, poiché i viaggi a piedi e con i mezzi subivano ritardi di ore. Fu così che nel 1876 la City of London Corporation, responsabile di quella parte del Tamigi, decise finalmente che questo problema non poteva essere ulteriormente rimandato. Benché il governatore della Torre ( di Londra) non fosse d’accordo, il parlamento decise di portare avanti il progetto, a condizione che si armonizzasse con lo stile della Torre. La City of London Corporation doveva però affrontare un’ardua sfida: costruire un ponte a valle del London Bridge senza compromettere le attività legate al traffico fluviale. Per vagliare nuove idee, nel 1876 venne istituito lo "Special Bridge or Subway Committee" (Comitato Speciale per il Ponte o il Sottopassaggio”), che diede il via ad una gara pubblica per la progettazione del nuovo attraversamento. Oltre 50 progetti vennero sottoposti all’attenzione del Comitato, alcuni dei quali attualmente esposti alla Tower Bridge Exhibition. Tuttavia, fu solo nell’ottobre 1884 che Horace Jones, Architetto della City, in collaborazione con John Wolfe Barry, propose il progetto del Tower Bridge come la soluzione prescelta. Jones aveva viaggiato molto, e l’idea di realizzare un ponte apribile gli venne dai piccoli ponti levatoi costruiti sui canali dei Paesi Bassi.
    Ci vollero 8 anni, 5 grandi appaltatori e l’infaticabile lavoro di 432 manovali edili per costruire il Tower Bridge. Due grossi pilastri vennero conficcati nel letto del fiume a sostegno della costruzione, mentre per la struttura delle Torri e dei Passaggi Pedonali ci vollero oltre 11.000 tonnellate di acciaio. Tale ossatura fu rivestita in granito di Cornovaglia e pietra di Portland per proteggere la struttura in acciaio sottostante e per dare al Ponte un aspetto più gradevole.
    Al momento della sua costruzione, il Tower Bridge era il ponte levatoio più sofisticato ed ampio mai realizzato (il termine inglese per levatoio (basculle) deriva dalla parola francese che significa altalena). Le parti sollevabili erano azionate da sistemi idraulici, che utilizzavano il vapore per alimentare enormi motopompe. L’energia prodotta veniva conservata in sei grandi accumulatori, in modo da essere sempre disponibile quando si trattava di sollevare il Ponte. Gli accumulatori alimentavano i motori principali che muovevano le parti verso l’alto e verso il basso. Nonostante la complessità del sistema, erano necessari solo pochi minuti per raggiungere l’angolazione massima di 86 gradi.
    La traversata a piedi fu accessibile solo fino al 1910, quando venne chiusa: i pigri londinesi infatti, piuttosto di farsi i trecento scalini per arrivare in cima alle torri e al passaggio pedonale, preferivano accorciare tagliando dal ponte levatoio.
    Oggi, le parti sollevabili sono ancora azionate dall’energia idraulica, ma dal 1976 vengono alimentate con petrolio ed elettricità, invece che con il vapore. Sebbene il Tower Bridge sia ora alimentato a petrolio ed elettricità, i motori originali a vapore, la cui manutenzione è affidata ad un apposito gruppo di esperti tecnici, sono rimasti nella loro posizione originale, visibili a tutti.


    "Come nel passato, quando il Tower Bridge si apre il traffico stradale si arresta: pedoni, turisti e passanti restano a bocca aperta ad ammirare il ponte in funzione.
    Al suono dell’allarme vengono calate le sbarre che bloccano il traffico, e quando l’ultimo veicolo attraversa il ponte gli addetti segnalano che la strada è sgombra. Silenziosamente i quattro perni di collegamento si sbloccano e i bracci si alzano verso il cielo. Quindi l’attenzione dei presenti si concentra sul fiume. Gli occhi di tutti seguono il passaggio del natante, che si tratti di un rimorchiatore, di un’imbarcazione da crociera o di una barca a vela. Alcuni minuti dopo cambia il segnale: i bracci scendono e le sbarre si alzano. I ciclisti si affrettano per passare prima dei veicoli. In pochi secondi il Tower Bridge è di nuovo immobile, e rimarrà così fino al segnale d’allarme successivo."


    Il Tower Bridge, uno dei cinque ponti di Londra, è gestito senza alcun costo per il contribuente dall’antico fondo Bridge House Estates, il cui unico fiduciario è la City of London Corporation, ed è stato costruito grazie ai pedaggi riscossi per il passaggio sul primo ponte di Londra. Oltre alla gestione dei ponti, la Bridge House Estates sovvenziona, per una cifra pari a circa 15 milioni di sterline l’anno, progetti di beneficenza a vantaggio dei londinesi. La City of London Corporation è l’organo eletto che si occupa dei servizi per il quartiere finanziario londinese e per altre istituzioni nel Regno Unito, come il Barbican arts centre, Hampstead Heath, Epping Forest and the Port Health Authority.


    "L’opera non c’era ancora, eppure c’era bisogno del biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo. A spedire il ticket-invito era stato niente meno che il principe di Galles: il 21 giugno 1886 sua maestà avrebbe dato inizio ai lavori della più famosa delle cartoline londinesi posando la prima pietra del Tower Bridge. L’opera sarebbe continuata per gli otto anni seguenti ...l’inaugurazione avvenne infatti solo nel giugno del 1894 alla presenza del futuro Edoardo VII."


     
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  6. gheagabry
     
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    scatto Anonimo

     
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  7. gheagabry
     
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    La Torre di Londra


    La Tower of London è un complesso edificato nel 1078 da Guglielmo il Conquistatore e ingrandito in seguito, non è in realtà una sola torre, ma un grande complesso costituito da una ventina di torri e altri edifici, che ha svolto nel corso dei secoli la funzione di reggia, fortezza, prigione, luogo per le esecuzioni, arsenale, tesoreria e perfino zoo.
    La Torre di Londra, si staglia sul Tamigi, imponente e sinistra, da quasi 1000 anni. Testimone di tutta la storia della città, e conseguentemente del regno inglese, fu teatro di scene di orrore, esecuzioni, vendette, prigionie varie e di pompose cerimonie di corte.
    E' molto antica. La sua storia comincia con la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni che la fecero erigere a simbolo del loro potere, dopo aver strappato il trono d’Inghilterra ai Sassoni nel 1066 con la vittoria nella famosa battaglia di Hastings. Il protagonista dell’impresa fu il duca di Normandia, Guglielmo il Conquistatore, che fece capitolare Londra dopo una serie di vittorie portate a segno contro le truppe Sassoni in varie parti del Sud. L’invasione normanna portò all’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore con il nome di Guglielmo I. Fu lui, infatti, intorno al 1078 ad ordinare la costruzione della White Tower, l’edificio centrale della Torre di Londra che avrebbe poi dato il nome a tutto il castello. Questa costruzione in realtà fece parte di un’operazione molto più ampia di consolidamento del potere che portò alla progettazione e realizzazione di oltre 35 castelli tra il 1066 e il 1087. Castelli che servirono da fortificazioni, residenze o centri del potere amministrativo. La Torre di Londra, in particolare, rivestiva un ruolo centrale perchè rappresentava l’avamposto per il controllo di Londra, la più grande città dell’Inghilterra e sede del potere politico. Il luogo dell’insediamento fu scelto accuratamente tra le originarie mura romane e il fiume Tamigi che avrebbe costituito una valida difesa naturale dai nemici. La White Tower (Torre Bianca) fu iniziata presumibilmente nel 1078 anche se la data è incerta e non fu probabilmente finita prima della morte di Guglielmo I stesso, avvenuta nel 1087. La White Tower è inoltre la prima fortezza in pietra d’Inghilterra – del resto il primo muro di protezione in pietra, che avrebbe sostituito la palizzata in legno intorno alla Torre, fu costruito solo intorno al 1100 per ordine di Guglielmo II.
    Il castello mantenne la sua forma originaria probabilmente fino al regno di Riccardo Cuor di Leone (fine del 12° secolo) quando William Longchamp, reggente mentre il re Riccardo era alle crociate, ampliò la fortezza facendo costruire anche un fossato. Fu in assenza di Riccardo che suo fratello, il principe John, tentò con successo un assalto al potere e fu proprio in quell’occasione che la Torre di Londra subì il suo primo assedio. Longchamp alla fine capitolò e John successe a Riccardo nel 1199. Il suo regno incontrò tuttavia molte resistenze interne e questo portò ad una forte instabilià negli anni successivi. La fortificazione venne ulteriormente modificata ed ampliata nel 13° secolo, sotto i regni di Enrico III ed Edoardo I. Fu alla fine di questo secolo che finalmente raggiunse la forma che presenta ai giorni nostri. Enrico III era piuttosto slegato dai suoi Baroni e il timore di attacchi fu la ragione per cui volle che la Torre venisse fortificata al massimo. Essendo anche un esteta ordinò che il castello fosse un posto estremamente confortevole in cui vivere. Dal 1238 il castello si espanse ad Est, Nord e Nord-Ovest. Furono costruiti nuovi torrioni difensivi, un secondo fossato e presto il castello si estese ad est oltre l’originario insediamento romano fino ad incorporare il muro difensivo della city. Edoardo I, dal canto suo, spese sulla Torre in pochi anni più di quanto Enrico III avesse speso durante tutto il suo regno. La sua esperienza negli assedi accumulata durante le crociate gli permise di apportare importanti migliorie alla sicurezza del castello. Durante il tardo Medioevo la Torre fu usata molto come prigione e come rifugio per i reali. Il 14° secolo fu il secolo dei re Edoardo II, Edoardo III e Riccardo II. Quest’epoca fu caratterizzata da guerre e rivolte interne e spesso la Torre di Londra servì ai regnanti da rifugio, come nel 1387, quando Riccardo II passò il Natale barricato tra le mura del castello Londinese piuttosto che nel castello di Windsor, come si usava di più allora.
    Nel XV secolo non furono apportate molte migliorie alla fortezza e questa continuò a svolgere un duplice ruolo di rifugio per i reali e prigione, dove spesso i detenuti avevano nomi illustri. La seconda parte di questo secolo fu caratterizzata dalla Guerra delle Due Rose (1455-1485) scoppiata tra i casati dei Lancaster e degli York che si contendevano il trono. Fu alla fine di questo periodo che si consumò l’evento forse più infamante legato al nome della Torre di Londra: l’assassinio dei Principi nella Torre. I due giovani, Edoardo V e Riccardo erano figli di Edoardo IV e alla morte del re il loro zio, Riccardo di Gloucester, allontanò tutti i loro parenti, inclusa la madre, convincendo i ragazzi ad alloggiare nella Torre in attesa dell’incoronazione di Edoardo, il maggiore dei due. Quest’incoronazione non ebbe mai luogo e i due giovani non furono mai più rivisti vivi. Lo zio Riccardo fece inoltre dichiarare il matrimonio di Edoardo IV illegittimo e quindi illegittimi anche i suoi figli morti. Con quell’atto prese il trono come Riccardo III nel 1483. Costui fu l’ultimo re del casato York e regnò fino alla sua morte nel 1485, avvenuta nella battaglia di Bosworth persa contro Enrico Tudor, incoronato Enrico VII nello stesso anno. Questo evento diede inizio all’era dei Tudor.


    La Torre fu utilizzata come prigione per personaggi di alto rango e per dissidenti religiosi. I personaggi di alto rango erano incarcerati in condizioni di relativo comfort. Viceversa i dissidenti religiosi erano trattati più severamente e spesso torturati.
    Il primo prigioniero fu Rainulfo Flambard, vescovo di Durham, nel 1100 il quale fu riconosciuto colpevole di esorcismo. Ironia della sorte, fu uno dei responsabili dei vari miglioramenti apportati alla torre dopo che il primo architetto Gundulf ritornò a Rochester.
    Altri prigionieri illustri sono stati..John Balliol, re di Scozia, Davide II di Scozia, Giovanni II di Francia, Enrico VI d'Inghilterra - fu imprigionato nella torre, dove fu assassinato il 21 maggio del 1471. Una popolare leggenda accusa Riccardo Duca di Gloucester della sua morte - , Margherita d'Angiò, moglie di Enrico VI., Tommaso Moro, Anna Bolena, Sir William de la Pole, Elisabetta I d'Inghilterra - imprigionata per due mesi nel 1554 per il suo presunto coinvolgimento nella “Wyatt's Rebellion”- Lady Jane Grey - imprigionata e giustiziata nel 1554 -, John Gerard, S.J.
    Walter Raleigh, Niall Garve O'Donnell, Guy Fawkes, Johan Anders Jägerhorn, Lord George Gordon
    I criminali non appartenenti alla classe nobiliare, venivano solitamente impiccati in esecuzioni pubbliche all'esterno della torre. Diversi detenuti di alto rango, come ad esempio Tommaso Moro, vennero giustiziati sulla "Tower Hill". Sette nobili, tra cui cinque donne, furono decapitati, lontano da occhi indiscreti, all'interno del complesso e sepolti nella cappella reale di "St Peter ad Vinculaìì".: William Hastings, (1483), Anna Bolena, (1536), Margaret Pole, VIII contessa di Salisbury, (1541), Caterina Howard, (1542), Jane Boleyn, (1542), Lady Jane Grey, (1554). La regina Anna Bolena, decapitata nel 1536 per tradimento contro Re Enrico VIII, si dice venga spesso avvistata mentre cammina attorno alla torre con la testa sotto braccio.
    George, Duca di Clarence, fratello di Edoardo IV d'Inghilterra, fu giustiziato nella torre per tradimento nel febbraio del 1478, ma non per decapitazione (e probabilmente nemmeno per affogamento in una botte di Malvasia, come scrisse Shakespeare). Quando Edoardo IV morì, lasciò due giovani eredi: "I Principi della Torre". Suo fratello Richard, il Duca di Gloucester, fu proclamato reggente, fino a quando il più grande dei due figli, Edoardo V, non avrebbe avuto l'età per regnare. Secondo Tommaso Moro nel suo "Storia di Riccardo III", Riccardo assoldò un killer per ucciderli, e una notte i due principi furono asfissiati con i loro cuscini. Molti anni più tardi furono ritrovati dei resti sepolti ai piedi di una scala nella Torre, i quali furono identificati come quelli dei due principi. Riccardo fu incoronato Re Riccardo III d'Inghilterra.
    L’esecuzione più recente nella Torre fu quella della spia tedesca Josef Jakobs il 14 agosto 1941.
    (dal web)


    I sorveglianti della Torre sono gli Yeoman Warders, un tempo un distaccamento delle guardie del corpo reali fondato da Enrico VII. Gli Yeoman erano reclutati fra i piccoli proprietari rurali, detti yeomen, da cui il nome. Oggi invece i "guardiani" sono reclutati tra i veterani dell'esercito. Armati di una alabarda, portano ancora oggi l'uniforme Tudor con il copricapo rotondo e la divisa blu o rossa, o scarlatta per le cerimonie, contrassegnata dalle iniziali del monarca del periodo (oggi con la regina Elisabetta II le iniziali sono ER e stanno per Elisabetta Regina). Gli Yeoman vengono anche soprannominati Beefeater, letteralmente mangiatori di manzo, ma si pensa che il nome derivi da Buffetier, una parola francese antico che indicava i guardiani del buffet del sovrano.

    I corvi, che hanno fama di essere "uccelli del malaugurio" sono considerati per la Torre, una sorta di porta fortuna. Ovviamente, essendo degli uccelli potrebbero volare via, ma per impedire questo "infausto" avvenimento, il Maestro dei Corvi taglia loro le penne di un'ala. Questa operazione, che dovrebbe essere indolore, squilibra il loro volo impedendoli di fare lunghi percorsi. Ogni corvo ha ovviamente un suo nome, ed è identificato da un anello colorato. I corvi vivono diversi anni. Il più longevo, Jim Crow (Jim Corvo), che visse fino a 44 anni.....Si sostiene che Carlo II ordinò la loro rimozione in seguito alle proteste dell'astronomo reale John Flamsteed, il quale lamentava disturbi nelle osservazioni dovuti al passaggio dei corvi. Tuttavia, non furono eliminati perché a Carlo fu riferita una leggenda secondo la quale se tutti i corvi avessero lasciato la Torre di Londra, la Torre Bianca, la Monarchia, e l'intero regno sarebbero caduti. Carlo non se la sentì di sfidare il fato e decise di spostare l'osservatorio a Greenwich. Tuttavia, le ricerche di
    Geoff Parnell, lo storico ufficiale della torre, hanno trovato che i primi documenti riguardanti i corvi nella torre risalgono al 1895. A dispetto della leggenda, alla fine della Seconda Guerra Mondiale la torre era completamente priva di corvi, i quali erano stati uccisi dallo shock subito durante i bombardamenti. Negli archivi della torre è chiaramente riportato che "non ne è rimasto nemmeno uno". Comunque, prima della riapertura al pubblico della torre il 1 gennaio 1946, ci si assicurò che una nuova comunità di corvi fosse presente. Adesso ci sono otto corvi


    Ogni sera alle 22 avviene la Cerimonia delle Chiavi (Cerimony of the Keys), la chiusura delle porte, che si svolge ogni sera sin dai tempi di Enrico III. Dopo il segnale, è richiesta una parola d'ordine che viene cambiata ogni giorno. In occasioni dell'incoronazione e dei compleanni dei sovrani vengono tirate le cosiddette salve reali, Royal Salutes, 62 salve di cannone in occasione dell'incoronazione del sovrano e 41 in occasione dell'apertura del Parlamento o per nascita reale.
    (informagiovani-italia)
     
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    I fantasmi della Torre di Londra



    Nella Londra infestata dai fantasmi non può non spiccare il nome della Torre di Londra, che ha dominato il territorio della città e la sua storia per circa un millennio, sin dalla sua costruzione poco dopo l’anno mille da parte di Guglielmo il Conquistatore. La famosa fortezza è infatti il luogo probabilmente più infestato dai fantasmi di tutta la capitale britannica e, come vedremo, la maggior parte di queste presenze sono riconducibili a nomi molto illustri che hanno trovato la loro fine tra le mura del castello.

    Enrico VI – Tra i fantasmi della torre di Londra, quello di Enrico VI è il primo di cui ci occupiamo. Si narra che Enrico VI sia stato assassinato il 21 maggio del 1471 nella Wakefield Tower mentre pregava e tradizione vuole (come ripresa anche da William Shakespeare sia nell’ Enrico VI che nel Riccardo III) che ad infliggere le mortali pugnalate sia stato il duca di Gloucester, più tardi l’infame Riccardo III. Si mormora che il fatasma del re assassinato faccia una breve apparizione ogni anno il giorno dell’anniversario della sua morte quando l’orologio suona la mezzanotte per poi sparire nuovamente tra le mura della torre sullo scoccare dell’ ultimo rintocco.

    La “White Lady” - Questo fantasma anonimo, che prende il nome dalle sembianze della sua apparizione, pare risieda nella White Tower, la torre centrale e più antica del complesso. Questa signora fu vista una volta salutare con la mano dei bambini nell’edificio opposto e pare che la sua presenza sia indicata anche dall’arrivo improvviso del suo profumo che spesso ha fatto trasalire le guardie della torre. Si narra che una notte di tempesta una della guardie che tornava dalla sua ronda sia stato addirittura assalito dalla presenza spettrale che ha avvolto una cappa impalpabile intorno al suo collo tentando di strangolarlo. La guardia se l’è cavata con dei lividi, vivida testimonianza della colluttazione con l’incorporea dama.

    Margaret Pole, contessa di Salisbury – Questa signora era madre del cardinale Pole. Quando il figlio, verso la metà del ’500, entrò in conflitto con il re Enrico VIII su questioni legate alla guida della Chiesa, la donna divenne vittima, all’età di 72 anni, dell’inutile vendetta trasversale del re. L’esecuzione fu particolarmente cruenta perché la contessa si rifiutò di inginocchiarsi per offrire il collo sostenendo che quello era il trattamento riservato ai traditori – e lei ovviamente non si riteneva tale. Il boia fu costretto ad inseguirla sul patibolo per finirla a colpi di ascia. Nei secoli pare che lo spettro della nobildonna sia tornato ogni tanto sul Tower Green, l’area appunto dove veniva eretto il patibolo, per riproporre la macabra scena, inseguita ed uccisa da un boia altrettanto incorporeo.

    I Principi nella Torre – I due sventurati ragazzi furono imprigionati nella Torre di Londra durante una congiura operata dal duca di Gloucester, poi divenuto re con il nome di Riccardo III. Quando il loro padre, re Edoardo IV, morì improvvisamente nel 1483, il maggiore dei ragazzi, dodicenne, era destinato a succedergli come Edoardo V. Lo zio Riccardo li mandò nella Torre di Londra in attesa dell’incoronazione che però non avvenne mai perchè durante l’estate i ragazzi scomparvero e mai più furono ritrovati vivi. Immediatamente dopo Riccardo li fece dichiarare illegittimi dal Parlamento per legittimare se stesso come naturale erede al trono. Nel 1674 due scheletri furono ritrovati sotto una scala nella White Tower e si sospetta che si tratti proprio dei resti dei due giovanissimi principi. I fantasmi dei due piccoli principi sono stati visti più volte nella Bloody Tower nelle camere dove alloggiavano, vestiti con due camice da notte bianche mentre si abbracciano l’un l’altro terrorizzati prima di svanire nuovamente nelle fredde pareti di pietra.

    La regina Anna Bolena - Pare che lo spettro di Anna Bolena sia il più persistente tra i fantasmi che popolano la Torre di Londra. Anna Bolena fu un’altra delle vittime di Enrico VIII. Accusata di tradimento quando il re capì che non poteva dargli un erede maschio, fu decapitata nel Tower Green. Si dice che il suo spirito appaia nelle vicinanze della Queen’s House, dov’era stata tenuta prigioniera prima della sua esecuzione. Pare anche che guidi un piccolo corteo di uomini e donne attraverso la cappella di St. Peter ad Vincula, corteo che termina nel luogo dove è sepolto il suo corpo. Il suo fantasma senza testa è stato anche avvistato mentre vagava nei corridoi del castello.

    Lady Jane Grey – Il fantasma di Jane Grey fu visto per l’ultima volta da due guardie il 12 febbraio del 1957, il giorno del 403° anniversario della sua esecuzione. Fu descritta come una spettrale figura bianca che prendeva corpo sul tetto della Salt Tower. Lo spettro del marito è stato invece visto nella Beauchamp Tower mentre piangeva.
    La storia di Lady Jane Grey è un’altra tra le più tragiche che si sono consumate tra le mura del castello perchè è la storia di un’altra giovane vittima dei giochi di potere legati alla successione al trono. La ragazza fu giustiziata, insieme al marito, all’età di soli 17 anni in seguito a complicate vicende che la videro prima regina per nove giorni e poi caduta in disgrazia ed imprigionata a causa della codardia del suo stesso padre. Pare che quando le fu messa la benda, Jane non trovasse il ceppo sul quale appoggiare la testa e fu aiutata a tal fine da John Feckenham, decano di St. Paul. La scena è stata ripresa in un bellissimo dipinto, l’ Esecuzione di Jane Grey di Paul Delaroche, che potete ammirare nella National Gallery di Londra.

    I personaggi di cui vi abbiamo raccontato, o perlomeno i loro spiriti, non sono gli unici fantasmi della Torre di Londra. Altre storie strane, racconti tra mito e realtà, popolano la storia di questo luogo millenario. Quello che possiamo consigliarvi è di scoprire il resto con una visita a questo monumentale complesso sulle rive del Tamigi.
     
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    Le guardie a cavallo si esercitano a Hyde Park all’alba, 28 marzo 2012

    scatto di Peter Macdiarmid/Getty Images

     
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    scatto di Paolo Carpo

     
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    Sull’asta della bandiera

    Il riparatore di campanili di Londra W E Mackney dipinge l’asta di una bandiera eretta per celebrare l’apertura dell’Empire Pool a Wembley, Londra, primo gennaio 1936. La piscina era ospitata nella Wembley Arena, costruita per gli Empire Games del 1934, e fu usata per l’ultima volta per le gare della XIV Olimpiade del 1948. Adesso l’arena è impiegata soprattutto per concerti, spettacoli teatrali ed eventi sportivi. (Ward/Fox Photos/Getty Images)





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    L’uomo sulle lancette

    Un addetto regola le lancette dell’orologio posto sulla facciata del palazzo della Shell-Mex, a Londra, 13 agosto 1932.
    (Fox Photos/Getty Images)

     
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    Un operatore su una gru a 193 metri da terra vicino alla alla cima della Post Office Tower – ora BT Tower – di Londra, durante la cerimonia per la fine della costruzione della torre, 16 luglio 1964. (Keystone/Getty Images)

     
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    L’ultimo tram in funzione a Londra arriva nel deposito di New Cross il 6 luglio del 1952, sessant’anni fa. I primi tram elettrici entrarono in servizio a Londra nel 1901 soppiantando quelli trainati dai cavalli, in circolazione dal 1860. Già nel 1931 una commissione dichiarò i tram elettrici poco funzionali, rumorosi e pericolosi e invitò a sostituirli coi filobus, che non avevano bisogno di rotaie. (Keystone/Getty Images)

     
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    Fotografia di Thai Thanh Son, My Shot

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    Fotografia di Jason Rodman, My Shot

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    Millennium Bridge
    Fotografia di Philip Cozzolino, My Shot


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    Fotografia di Normunds Spakovskis, My Shot



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    Cattredale di Ely, Cambridgeshire
    Fotografia di Elena Baroni, My Shot




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    Fotografia di Simon Ingram, My Shot



    national geographic


     
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    East Side Story,
    alla scoperta dell'altra Londra



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    Tracciate una linea dal Tower Bridge, lungo la riva nord del Tamigi; svoltate a est, verso il fiume Lea; poi dirigetevi a nord, aggirando con un anello il borough di Tower Hamlets e una parte di Hackney; proseguite in direzione sud, verso le antiche mura romane della City: è il perimetro del classico East End descritto da Charles Dickens, quello di Jack lo Squartatore e dei celebri gangster degli anni Cinquanta e Sessanta, i fratelli Reggie e Ronnie Kray, di cui la gente dell’East End diceva: «Sparano e uccidono le persone per strada, ma si prenderebbero cura della tua mamma».

    Storicamente, questa è “la parte sbagliata” di Londra. In conseguenza naturale della sua posizione in prossimità della riva est del Tamigi, al di là della mura della City, è divenuta sede di cantieri e degli impianti industriali più inquinanti. Qui le concerie, i mattatoi, le fornaci per la fusione del piombo potevano funzionare senza troppi controlli, grazie anche ai venti che soffiavano prevalentemente da ovest, convogliando le esalazioni maleodoranti verso l’East End, lontano dall’aria profumata dei quartieri bene.


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    Sotto il regno della regina Vittoria, con la rivoluzione industriale e l’espansione dell’Impero britannico, questo degrado si aggravò ulteriormente. La forte richiesta di manodopera dei dock convogliò masse crescenti di operai in quella zona già congestionata dall’immigrazione: da qui la proliferazione di alloggi sovraffollati e le pessime condizioni igieniche, con la conseguente diffusione di malattie. Insomma, “un quartiere non molto piacevole”, come notava Sam Weller in Il circolo Pickwick di Charles Dickens.

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    In contrasto con l’omogenea pomposità dei palazzi di West London, sede del parlamento, il paesaggio di East London era e resta tuttora caotico e sciatto. Eppure anche qui non mancano le oasi di grazia e bellezza: la placida calma delle houseboats, le dimore galleggianti allineate lungo il Regent’s Canal; le case ordinate della lussuosa Fournier Street, in stile georgiano, abitate da personaggi di spicco dell’arte contemporanea britannica quali Gilbert e George o Tracey Emin; il verde del Victoria Park, aperto nel 1945 grazie a una petizione firmata da 30.000 cittadini dell’East End, ma anche da molti del West End, interessati alla creazione di una barriera contro l’aria inquinata della zona industriale. Restano però lo squallore, la brutalità del cemento delle case popolari dove il buio degli androni offre riparo alle furtive transazioni degli spacciatori, e il puzzo dell’urina ristagna nelle trombe delle scale; delle street gangs, delle fabbriche in via di abbandono annerite dai detriti tossici, delle paludi solcate da file di pali elettrici, dei gasometri arrugginiti.

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    Oggi East London si si sta allargando, dato che include, a seconda dei punti di vista, anche i boroughs di Newham, Barking e Dagenham, Redbridge, Waltham Forest e Haverling. Ma comunque si voglia delimitarlo - dopo oltre un secolo di tentativi di risanamento, e malgrado le aree colonizzate da un ceto medio di professionisti e colletti bianchi, la presenza di ben 170 gallerie d’arte e musei, lo sfoggio di ricchezza di Canary Wharf, il financial district con i suoi grattacieli da padroni dell’universo, dove hanno sede i quartier generali di Citibank, Barclays, Hsbc - East London resta tuttora il quartiere della città più segnato dall’indigenza.
    (NATIONAL GEOGRAPHIC, fotografie di Alex Webb)

     
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