Tromba e strumenti a fiato

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  1. tomiva57
     
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    LA TROMBA


    tromba_secondo_livello

    La tromba dalle sue origini all'attuale sua costruzione.

    Sulle origini della tromba gli storici, pur mancando di dati precisi e procedendo di conseguenza per intuizioni, sono tuttavia concordi nel ritenerle antichissime. La Bibbia parla di trombe d'argento, conosciute sotto il nome di Chatzozerà fatte costruire da Mosè per servizi religiosi, e dei riti ai quali, durante il Regno di Salomone, partecipavano 120 sacerdoti suonatori di tromba. Ma più che la leggenda, ciò che fa ritenere la tromba strumento antichissimo, è la semplicità primitiva della sua costruzione, consistente in un tubo metallico di varie dimensioni secondo le tonalità nelle quali veniva costruito, nel qual tubo l'estremità inferiore si allargava a forma di campana - spesso foggiata a testa di animale - mentre l'estremità superiore terminava con un bocchino.

    Le prime trombe diritte od a squillo, come comunemente venivano chiamate, erano di bronzo e faticosissime a suonarsi e per agevolare la funzione dei muscoli facciali, i suonatori sì applicavano un apparecchio di cuoio (Capistrum) al viso. La tromba in Egitto, donde venne importata, era di rame, d' argento o di corno d’ariete, e solo più tardi, nel Medio Evo, si usò 1' Oricalco, lega speciale corrispondente all'ottone: donde il nome di Oricalchi agli strumenti metallici a bocchino. Secondo le forme diverse che le venivano date, la tromba mutava timbro e nome; così, oltre alla citata Chatzozerà, costituita d'un tubo diritto e conico lungo un cubito, si ebbero lo Shofar il Keren ed il Keras, tutti e tre dalla forma di corno di bue, e la Salpinx, dal timbro chiaro e squillante, della quale i Greci si servivano in guerra e negli spettacoli delle Olimpiadi. Presso i Romani, oltre la Buccina o Tuba Curva fatta a spirale, e il Cornus a forma di conca marina, o di corno di bue, troviamo la Tuba usata dalla fanteria, identica alla Salpinx Greca, lunga un metro e mezzo, nonché il Lituus, di cui invece si serviva la cavalleria, dalla campana rivolta verso il viso del suonatore e dal suono molto più acuto della Tuba.

    Dalla Buccina, tagliata nelle tonalita' più basse della tromba, il Reimann fa derivare il nome tedesco al Trombone Posaune da Busaun, come veniva chiamata la buccina nel XVI Secolo.

    Altre forme e denominazioni si ebbero del primitivo strumento. Ricorderemo soltanto i Clarini del Sec. XVI che durarono sino al Secolo XVIII.

    Gli antichi popoli si valsero della tromba per l'esaltazione religiosa degli spiriti, più che a scopi bellici; i Romani invece la utilizzarono sopratutto nelle guerre per la sonorità squillante del suo timbro.



    Dalla tromba ricurva, ai ritorti ed alla pompa dell' Halternhorf

    Ma la costruzione primitiva dello strumento offriva gravi inconvenienti. S'impose la necessità di ripiegare il tubo di cui era formata e la Tromba diritta fu sostituita da quella che prese le denominazioni di Tromba Storta, Corta, Doppia o Ricurva, di cui gli storici assicurano l'esistenza anteriormente al 1500.

    La tromba a squillo, era generalmente tagliata in Sol e mediante l'applicazione dei Ritorti veniva ridotta verso il grave, in Fa, in Mi, in Mib, in Re, in Do, in Sib e in La. Si ottenevano in oltre altre tonalità intermedie con spostamenti di semitoni a mezzo di puntine scalate - specie di cannellini metallici – che servivano pure alla semplice accordatura degli strumenti per I' esecuzione della musica d' assieme, finché tali puntine vennero sostituite nel 1780 con una pompa che l’Halternhof, aveva applicato con successo al corno 20 anni prima.

    Dalla Tromba a squillo, naturalmente, non si potevano ottenere che i suoni armonici e cioè: la fondamentale corrispondente alla nota nella quale era tagliato lo strumento, l' ottava della fondamentale, la quinta dell’ottava, la seconda ottava, la terza, la quinta e la settima minore della seconda ottava, la terza ottava, ed alcune note in scala diatonica.



    Dalla tromba a coulisse alla tromba a macchina.

    Ma le risorse sempre limitate della Tromba a squillo di fronte specialmente al progredire della musica strumentale, indussero lo stesso Halternhorf, verso la fine del Secolo XVIII, a costruire delle trombe a tiro colla pompa a coulisse già applicata con successo al Trombone; il tentativo però non ebbe fortuna; e nella stessa Inghilterra, ove maggiormente visse, si può ritenere ormai scomparsa.

    Si iniziò allora la ricerca affannosa per giungere ad una risoluzione dell' assillante problema, di dotare cioè la Tromba della scala cromatica. E, dalle cinque o sei chiavi funzionanti su altrettanti fori, mediante leve come nei clarinetti e nei flauti, dell' austriaco Weidinger e dell' inglese Halliday, e all'incastro a molle successivamente applicata alla tromba dal francese Legrain, si giunse ai pistoni inventati da Bluhmel ed applicati al corno per la prima volta dallo Stôlzel nel 1813. Tale invenzione consiste in tre pezzi di prolungamento (chiamati pompe) comunicanti col tubo principale, a mezzo dei pistoni funzionanti da valvole, e della pompa generale che è parte intrinseca del tubo principale, perciò del tutto indipendente dai pistoni. Tanto le tre pompe quanto i tre pistoni, si distinguono colla progressione numerica di 1 - 2 e 3. Dall'effetto parziale di quest'ultimi si ottiene l'abbassamento delle tonalità nella quale l’istrumento è tagliato, nella misura seguente: di mezzo tono col pistone più corto, posto in mezzo agli altri due e distinto dal numero 2; di un tono col pistone N.0 i; di un tono e mezzo col pistone N.0 3; di due toni abbassando contemporaneamente il 2 ed il 3, di due toni e meno abbassando l’1 ed il 3 di tre toni abbassando tutti e tre i pistoni insieme.

    Nè qui ha fine la ricerca veramente febbrile da parte degli studiosi; per raggiungere il maggior perfezionamento possibile. Nel 1829 infatti, il fabbricante viennese Riedl inventò i doppi pistoni, applicandone cioè due per ogni pompa, funzionanti a mezzo di leve che rimanevano fisse come i pedali dell'Arpa, per cambiare istantaneamente di tonalità. Il nuovo congegno venne però presto sostituito dallo stesso Riedl coi cilindri o rotelle, messe in funzione anch' esse a mezzo di leve e di ben poco dissimili dal meccanismo che si applica ancor oggi agli strumenti d' ottone. Da tale meccanismo l'antica tromba a squillo prese il nome di tromba a macchina.

    Il fabbricante Adolfo Sax, portò a sei il numero dei pistoni (chiamato sistema degli strumenti a sei pistoni indipendenti) allo scopo di rendere migliore l' intonazione, specialmente delle note che richiedono l'impiego simultaneo di due e tre pistoni, ma l' innovazione non ebbe fortuna. Per il complicato suo meccanismo essa rendeva più che mai disagevole il maneggio degli strumenti e venne perciò ben presto abbandonata.

    In seguito ai tentativi più o meno fortunati a cui abbiamo accennato, la Tromba a macchina del Riedl conserva dunque a tutt' oggi il campo incontrastato. La tromba a pistoni è usatissima in Francia specialmente e va sempre più diffondendosi anche in Italia. Ed è bene che ciò sia, poiché la più diretta e pronta comunicazione dei tubi addizionali col tubo principale ottenuta dai pistoni in confronto dei cilindri, riesce di sensibile giovamento al timbro e all' intonazione; a proposito della quale sarà utile aggiungere, che colla recente applicazione di un meccanismo semplicissimo alla pompa generale od alla pompa corrispondente al 10 pistone, l' esecutore potrà agevolmente correggere l'intonazione delle note difettose che col labbro soltanto non si riuscirebbe a correggere.



    L’ impiego della tromba in orchestra.

    La tromba a squillo venne introdotta per la prima volta in orchestra nel 1607 da Claudio Monteverde e precisamente nell' Orfeo, coll'indicazione in partitura di Clarini. Haendel e Bach sottoposero questo strumento a difficoltà notevoli, impiegandolo anche nella terza ottava; ciò che ha fatto sorgere il dubbio che si trattasse di trombe diverse dalle normali o di Clarinetti, tant' è che Mozar modificò molti passi nella musica di detti autori e sostituì le trombe con Oboi e Clarinetti.

    Ma sino all' inizio del secolo XIX, la funzione della tromba e degli ottoni in genere in orchestra ebbe limiti assai modesti. Quando non erano completamente esclusi, questi strumenti figuravano in orchestra soltanto nei ripieni; e cominciarono a godere di qualche considerazione, con Beethoven, Weber e Rossini che ne utilizzarono meglio le risorse e soltanto lo strumentale moderno diede loro la maggiore e doverosa importanza.

    Ma se i congegni introdotti nella tromba e più ancora la sua costruzione radicalmente mutata hanno potuto raddolcire il suo timbro da permettere d'esprimere anche sensazioni mistiche e sentimentali, tuttavia la sua caratteristica originale sta sempre nella sonorità potente e squillante, per cui si presta in modo superlativo in ogni manifestazione guerresca e nelle apoteosi trionfali.


    tromba


    Da cosa è costituito lo strumento

    La tromba, è uno strumento antichissimo, che solo dopo varie “evoluzioni” è arrivato alla forma che tutti noi conosciamo. Ma da cosa è costituito?

    Questo strumento è formato da un tubo d'ottone ripiegato più volte. La funzione dei pistoni (clicca sulla foto a sinistra per conoscere come si chiamano le parti della tromba, e quella a destra per vederla smontata), non è quella di farti cambiare nota, ma bensì di accorciare o allungare la lunghezza dello strumento. Il cambio nota viene effettuato dalle labbra del trombettista, mentre il pistone aiuta questo processo.


    Pensiamo alla posizione in cui tutti i pistoni sono a riposo, ossia non premuti. L’aria entra nel cannello, passa nella macchina ed esce subito dalla campana. Siamo nella posizione in cui il canneggio è più corto. In questa posizione possiamo emettere più di 6 note. I pistoni quindi ci aiutano nell’intonazione nella centratura della nota, ma non è come nel pianoforte dove i tasti vanno a muovere un meccanismo meccanico da cui viene prodotto il suono.

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    bocchino





    fonte:latromba.it
    foto web

    Edited by gheagabry1 - 15/1/2022, 15:53
     
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  2. gheagabry
     
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    LA TROMBA

    La tromba è uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli ottoni. Tra gli ottoni è quello che suona nella parte più acuta del registro. Il musicista che suona la tromba è chiamato trombettista.

    Trumpet

    Storia
    Trumpet_in_c_germanUno strumento dell'antichità, che presenta notevoli somiglianze con la tromba, fu rinvenuto in Egitto, ed era impiegato prevalentemente per scopi militari. Un'antenata della tromba è la buccina, strumento a fiato usato dai Romani per impartire ordini alle milizie. Realizzata in bronzo e senza tasti, nelle forme primitive era costituita da un tubo dritto, poco agevole durante il trasporto e l'esecuzione.
    L'estensione dello strumento era limitata agli armonici della nota fondamentale prodotta, e le diverse note suonate potevano indicare diversi comandi che le truppe dovevano eseguire. Nelle versioni successive il tubo venne ripiegato su sé stesso, ottenendo uno strumento notevolmente meno ingombrante e dunque più facilmente trasportabile.
    Dopo diversi tentativi di estendere la gamma di note emesse, e molti celebri fallimenti, verso il 1820 furono applicati i pistoni, che consentirono finalmente di eseguire sullo strumento l'intera scala cromatica, fino al limite fisico di circa tre ottave.

    Fabbricazione
    La tromba è costruita partendo da una spirale grezza in ottone. Sebbene la sezione dello strumento sia di forma cilindrica, essa è assemblata con una complessa serie di segmenti conici, partendo dalla sezione più stretta, quella vicina all'imboccatura, e finendo al collo che precede la svasatura della campana. Vengono saldate le sedi dei pistoni e tutti i rinforzi che le conferiscono maggiore rigidità.
    La campana, può essere realizzata in due modi differenti che caratterizzano il livello qualitativo dello strumento. Nei modelli economici, o da studio, essa è composta da due pezzi, quindi saldata allo strumento. Questa saldatura è facilmente visibile all'interno dello strumento, dove svanisce la conicità della campana. Nei modelli professionali invece la campana è ottenuta da una lamina unica con il corpo. Questo processo più complesso consente di creare strumenti con maggiore risonanza ed una resa sonora superiore. Al termine delle varie saldature, la tromba viene solitamente laccata o argentata.
    La pompa d'intonazione è la prima parte curva del canneggio della tromba, che conduce l'aria dall'attaccatura del bocchino ai cilindri dei pistoni. Facendo uscire o rientrare una porzione di essa, si modifica la lunghezza della colonna d'aria interna, andando quindi a variare l'intonazione dello strumento. In genere, viene realizzata a forma di "U", con le due estremità che si inseriscono nei canneggi del corpo della tromba, ma esiste anche la montatura "reverse", con l'estremità superiore che si unisce esternamente al canneggio. Nella pompa d'intonazione è presente una valvola, la chiave dell'acqua, che serve a far uscire la condensa accumulata all'interno di essa. Una seconda chiave dell'acqua è quasi sempre presente nella pompa del terzo pistone.
    Attualmente esistono tre tipologie di trombe: LT (leggere), H (pesanti) e G (di rame). Le trombe LT sono generalmente laccate (dorate), hanno un canneggio abbastanza sottile, sono leggere, hanno campana più stretta alla base con padiglione ampio; tutto ciò determina rispettivamente: maggiore velocità del flusso dell'aria e maggiore facilità di esecuzione, produzione di suoni più squillanti e avvertiti a maggior distanza; tutte caratteristiche che si adattano ad ambienti esterni. Le trombe H sono generalmente argentate, hanno un canneggio più largo, sono più pesanti e hanno campane più tozze; questo comporta: necessità di un flusso maggiore d'aria e quindi maggiore difficoltà a produrre suoni, timbri meno squillanti ma di gran lunga più espressivi, con ampie possibilità di variazioni timbriche e dinamiche del suono; questo consente di raggiungere la massima intensità dei suoni, grazie anche a modifiche ai cilindri dei pistoni (appesantendo la tromba). Infine, le trombe G sono costruite con rame e hanno quindi un colore rossiccio. Sono meno comuni e hanno timbri molto caldi ed espressivi.
    Per facilitare il passaggio del flusso d'aria lungo il canneggio, facilitando quindi l'emissione dei suoni, ci sono generalmente due alternative nella costruzione delle pompa d'intonazione: aumentarne la curvatura ; oppure eliminare l'attrito dell'aria causato dal gradino della pompa d'intonazione inserita all'interno della prima porzione del canneggio (il tratto cilindrico che va dall'attaccatura del bocchino alla pompa d'intonazione). Quest'ultima opzione è possibile grazie alla montatura di una pompa d'intonazione "reverse", che prevede l'attaccatura con scivolamento esterno al canneggio,diversamente da quello interno delle pompe ad "U".

    Il suono
    Il suono viene prodotto immettendo aria nello strumento per mezzo della vibrazione delle labbra a contatto con il bocchino, in modo che esse producano un fine ronzio. Essendo infatti un labiofono, non è la vibrazione di un'ancia ad emettere il suono, bensì quella delle due labbra del musicista. Il trombettista può scegliere la nota da emettere, fra un insieme di tonalità fondamentali e armonici essenzialmente modificando la pressione del flusso dell'aria immessa e l'apertura labiale: più l'apertura labiale è ampia, maggiore la portata del flusso d'aria, minore la sua pressione, più la nota emessa sarà grave e viceversa; I pistoni permettono di modificare il percorso dell'aria nello strumento, alterandone la lunghezza e quindi variando la tonalità emessa. Con i soli tre tasti della tromba in Sib, un trombettista può suonare in ogni chiave.
    Il bocchino permette al trombettista un comodo appoggio delle labbra allo strumento, e consente di contenere il diametro del canneggio della tromba. Il suono, nato per mezzo delle labbra, percorre tutta la tubazione e viene amplificato dallo strumento per mezzo della campana. Ci sono svariati bocchini che consentono al musicista di creare sfumature particolari nel suono.
    La tromba è molto simile, per forma ed estensione, al flicorno soprano, che (come tutti i flicorni) ha la campana più pronunciata e canneggio conico. Il canneggio della tromba invece è cilindrico per quasi tutta la sua lunghezza. Questa caratteristica rende la tromba molto più squillante rispetto al flicorno soprano che ha un timbro più scuro.
    Il trombino, o tromba piccola, suona ad un'ottava più in alto rispetto alla tromba. Ci sono anche trombe con valvole rotative, spesso di origine tedesca, così come le trombe basso, soprano e barocca.

    Tonalità
    La tromba è uno strumento prodotto in molte tonalità. La più diffusa è la tromba in tromba_alysee_tr-6500_sibSib, seguita da quelle in Do, in Mib e quindi in Re. In molti paesi, fra cui gli Stati Uniti e gran parte dell'Europa, la tromba in Do è tuttora quella in uso nelle orchestre. L'estensione della tromba in Sib parte dalla nota scritta Fa# grave (tagli addizionali al di sotto del pentagramma) e sale cromaticamente, passando per il Do centrale, fino a due ottave e mezza in alto. La nota più alta solitamente consentita è scritta come Do (suona Sib; ogni nota scritta sul pentagramma delle partiture per tromba in Sib corrisponde alla corrispettiva del piano ma un tono sotto), sebbene si possano ottenere note più alte. In alcuni dischi jazz è possibile ascoltare trombettisti che eseguono note estremamente alte per questo strumento.
    La tromba piccola (o trombino) è solitamente in Sib e La, e la sua tonalità è chiara e metallica. Molti di questi strumenti hanno quattro valvole invece che le solite tre: lo strumento ha una nota fondamentale bassa e con la valvola aggiuntiva esso può raggiungere note che sarebbero impossibili con tre valvole.
    La tromba basso lavora a frequenze simili a quelle del trombone, per questo motivo sono i trombonisti a suonare questo strumento.