IMPERATORI ROMANI

civiltà romana

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  1. gheagabry
     
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    I GIOCHI



    Claudio acquistò la benevolenza del popolo con i giuochi e le pubbliche feste. Diede numerosi e splendidi spettacoli, ripristinando quelli in disuso e inventandone nuovi. Agli spettacoli era assiduo e gioviale, non si mostrava superbo, ma affabile e popolare, rivolgeva motti agli spettatori e distribuiva premi in denaro. Fece ricostruire il teatro di Pompeo distrutto in un incendio.
    Narra Svetonio: "Spesso fece fare le corse del Circo sul Monte Vaticano e come intermezzi tra una corsa e l'altra fece eseguire combattimenti di belve. Adornò il Circo Massimo di balaustre marmoree e di mète dorate sostituendole a quelle di legno; assegnò posti ai senatori che prima non avevano seggi speciali. Ai combattimenti dei carri aggiunse giuochi troiani, e la cavalleria pretoriana, comandata dai suoi Tribuni e dallo stesso Prefetto, che combatterono contro le belve africane. Si videro anche cavalieri tessali inseguire nel Circo tori infuriati, stancarli, saltare lor addosso, afferrarli per le corna ed abbatterli."

    Curò molto gli spettacoli dei gladiatori dati da Claudio. Uno annuo nel campo dei pretoriani alla porta Nomentana, un altro nel campo Marzio. Nel Campo Marzio fece rappresentare la vittoria sul re di Britannia, a cui egli assistette in abito di guerriero.
    Nel 47 festeggiò l'ottavo centenario della fondazione di Roma con una sfarzosa celebrazione.
    Dette due grandiosi spettacoli per festeggiare il prosciugamento del lago Fucino; una naumachia e un combattimento di gladiatori.
    Prima che iniziasse la lotta le navi sfilarono davanti la tribuna di Claudio e Agrippina, salutando l'imperatore con la rituale frase : Ave Caesar, morituri te salutant. Claudio rispose: "Habetis vos" (avete voi) e i combattenti interpretando come concessione di grazia, gettarono via le armi.
    Claudio adirato minacciò d'incendiare le navi e la battaglia ebbe inizio. Le acque del Fucino si empirono di sangue e di cadaveri. I sopravvissuti vennero graziati.
    Il combattimento dei gladiatori fu dato su ponti gettati sul lago; ma lo spettacolo venne interrotto dalla furia, delle onde, le quali travolsero le dighe ed allagarono nuovamente la campagna.

    Il popolo romano non voleva che pane e spettacoli e amava chi non lesinava doni e si prodigava per le feste. Ciononostante Claudio visse fra timori e sospetti pensando a volte di abdicare. Nei primi tempi pranzava sotto la custodia dei Pretoriani e si faceva servire dai soldati.

    Sospettava soprattutto i Senatori, nella Curia entrava scortato da ufficiali delle coorti pretorie. Con tutto ciò vi furono attentati, congiure e rivolte e non solo senatori, ma plebei, cavalieri ed anche ufficiali dell'esercito.


    Le naumachie
    erano battaglie navali riprodotte in un apposito bacino che poteva essere riempito d'acqua. Gli attori erano in genere criminali condannati a morte. Questi spettacoli, che a quanto pare si tennero solo nella città di Roma, erano costosissimi, poiché le navi erano complete in tutti dettagli, e manovravano come vere navi in battaglia. I Romani chiamavano questi spettacoli navalia proelia (battaglie navali) ma essi sono conosciuti con l’equivalente termine greco naumachia, che venne ad indicare al tempo stesso lo spettacolo ed il sito costruito allo scopo.

    Le naumachie spesso intendevano riprodurre famose battaglie storiche, come quella dei Greci che batterono i persiani a Salamina, o quella degli abitanti di Corfù contro la flotta di Corinto. Gli spettacoli dovevano essere impressionanti: in una naumachia si costruì una fortezza al centro del bacino, così che gli "Ateniesi" potessero sbarcare ed impadronirsi della piazzaforte "Siracusana". Si dovevano seguire le fasi della vera battaglia, ed il pubblico si esaltava alle manovre dei soldati e alla vista delle macchine da guerra.

    In genere erano i criminali a dover combattere, ma talvolta vi erano delle troupe, come in una riproduzione storica, e altre volte veri marinai e soldati. Marziale racconta che si tennero delle naumachie al Colosseo nei primi anni dopo l'inaugurazione, ma gli archeologi moderni (Lugli) sostengono che esse furono abbandonate poiché "erano necessari molti preparativi per rendere l'arena stagna e riempirla ad una altezza sufficiente (1,5 m) per potervi far galleggiare le navi". Ci si è chiesto come si potesse riuscire ad allagare il Colosseo, e ciò ha condotto alcuni archeologi a ritenere che i sotterranei dell'arena siano stati scavati solo alcuni anni dopo l'inaugurazione, ed in effetti così è stato provato, poiché i più antichi bolli sui mattoni dei muri costruiti sotto l'arena sono dell'epoca di Domiziano (a parte i numerosi rifacimenti dei secoli successivi.

    La prima naumachia si tenne a Roma in un bacino temporaneo scavato nel Campo Marzio, e fu finanziata da Cesare nel 46 a.C. per celebrare il suo trionfo. Fu ricreata una battaglia tra Fenici ed Egiziani. Ai romani lo spettacolo piacque moltissimo, pertanto Augusto organizzò altre naumachie nei Septa, un grande complesso monumentale con uno spazio aperto di 300 x 120 metri, circondato da portici e arricchito da opere d'arte prese dai paesi conquistati. E' ovvio che Augusto intendesse celebrare la potenza della flotta romana, poiché il suo stesso potere discendeva dalla vittoria navale di Azio, ove il suo genero Agrippa, costruttore del Pantheon, era stato l'ammiraglio della flotta. Per la prima volta dai tempi di Caio Duilio, vincitore contro Cartagine, un ammiraglio era stato più celebrato di un generale delle armate di terra. L’orgoglio dei romani per la loro marina militare si rifletteva negli spettacoli delle battaglie navali, un po’ come accade a noi moderni quando andiamo agli show degli aerei da caccia o quando visitiamo le portaerei.

    A Roma, Augusto e Domiziano fecero scavare dei bacini apposta per le naumachie. Il bacino di Augusto misurava 546 metri per 359, ed un acquedotto lungo 22.000 passi fu costruito apposta per portarvi l'acqua dal lago che oggi si chiama di Martignano, presso il lago di Bracciano. Trenta navi e tremila uomini parteciparono all'inaugurazione della naumachia di Augusto, che era ancora in funzione ai tempi di Nerone e di Tito. Più tardi, anche Domiziano costruì una naumachia, ma il luogo preciso è ancora oggetto di dibattito.

    Sappiamo che l'imperatore Claudio tenne una naumachia nel lago del Fucino, nel 52 d.C., per l'inaugurazione della galleria di drenaggio delle acque del lago. La galleria, che funzionò sino al IV secolo, conduceva l'acqua nella vicina valle del Liri, attraversando un monte, e fu un capolavoro di ingegneria (il lago fu prosciugato di nuovo solo nel 19° secolo). In quella naumachia zattere ricolme di pretoriani vennero disposte tutt'intorno alla scena, per prevenire fughe da parte dei gladiatori che parteciparono allo spettacolo, ed una folla immensa di spettatori si radunò sulle montagne intorno al lago. In quell'occasione - ma non sembra essere stata la regola – ai sopravvissuti venne accordata la grazia.


    Edited by gheagabry - 30/5/2012, 10:17
     
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