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Ivano Fossati
Ivano Alberto Fossati (Genova, 21 settembre 1951) è un cantautore, compositore e polistrumentista italiano.
Biografia
È considerato uno degli autori più completi e "colti" dell'attuale scena musicale ed il suo percorso artistico è articolatissimo (e rispecchia il suo carattere irrequieto). Nasce a Genova nel 1951. Ancora giovanissimo, studia pianoforte e successivamente flauto traverso. Negli anni sessanta hanno inizio le prime esperienze in complessi beat. Nel 1971 viene ingaggiato dal gruppo dei Sagittari che successivamente diverranno i Delirium mettendosi in luce con un interessante repertorio di progressive rock. Studia e si diploma al Liceo Classico "Andrea Doria" di Genova.
Con i Delirium, nel 1972 Fossati partecipa al Festival di Sanremo giungendo sesto col brano Jesahel, enorme successo all'epoca.
Successivamente lascia il gruppo e tenta i primi esperimenti come solista, incidendo la canzone Beati i ricchi, per la colonna sonora del film omonimo di Salvatore Samperi, scritta dallo stesso Samperi e Luis Enriquez Bacalov.
Dopo un album, Il grande mare che avremmo traversato, pubblicato nel 1973, diventa padre di Claudio (avuto dall'allora moglie Gildana); collabora poi con Oscar Prudente, con cui inciderà l'album Poco prima dell'aurora, componendo inoltre insieme a Prudente tutte le canzoni del disco di quest'ultimo Infinite fortune.
Nel 1977 inizia la collaborazione con Mia Martini, nell'album Per amarti: da questo fortunato incontro, nascerà una relazione sentimentale che durerà per molti anni. Sempre per Mia Martini scrive E non finisce mica il cielo, che la cantante lancia al Festival di Sanremo 1982.
Negli stessi anni la sua carriera solista si consolida sempre più, evolvendo gradualmente dalla canzone pop ai veri e propri esiti poetici della successiva fase cantautoriale.
Collabora (scrivendo canzoni, testi e anche producendo dischi) con numerosi altre artiste di successo: Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Loredana Berté (per cui scrive tra le altre Dedicato - di cui anche Dalida offrirà nel 1980 un'elegante quanto incisiva interpretazione in lingua francese con il testo tradotto da Pierre Delanoé - e Non sono una signora), Fiorella Mannoia, Anna Oxa e Marcella Bella.
Nel 1990 scrive col concittadino Fabrizio De André due testi in genovese per l'album Le nuvole: Mêgu megùn e A çimma. Dal '91 al '94 è legato sentimentalmente all'attrice Nancy Brilli.
La sua produzione artistica annovera anche la scrittura di racconti (Il giullare pubblicato da Stampa alternativa / Millelire), la stesura di colonne sonore (ad esempio per i film Il toro e L'estate di Davide di Carlo Mazzacurati), musiche per teatro.
Ancora con Fabrizio De André compone le musiche e collabora ai testi dell'album Anime salve (1996), un lavoro tribolato per le diverse concezioni scaturite nel gruppo di lavoro circa il tipo di arrangiamento che Fossati aveva immaginato "d'atmosfera" sudamericana, non mediata dall'uso di strumenti mediterranei.
Nel settembre del 2006, in concomitanza con la scadenza del contratto con l'etichetta discografica Sony BMG ed il successivo passaggio alla EMI Italiana, esce una raccolta in un cofanetto da tre CD intitolato Ho sognato una strada che contiene alcuni tra i suoi più famosi brani del periodo tra il 1977 ed il 2006.
Nel 2008 propone la canzone L'amore trasparente, colonna sonora del film con Nanni Moretti Caos calmo diretto da Antonello Grimaldi. La canzone, che anticipa il nuovo album Musica moderna (il primo inciso dopo il passaggio all'etichetta discografica Capitol-Emi), vince il David di Donatello per la migliore canzone originale.
Anche il figlio di Ivano, Claudio, è musicista. In particolare suona batteria e percussioni, compone canzoni e collabora spesso con il padre oltre che con Luvi De André, figlia di Fabrizio.
Nel 2009 ha cantato nell'ultimo disco di Claudio Baglioni "Q.P.G.A.", nella canzone "Il rimpianto", che è un frammento di "Questo piccolo grande amore".
Nel 2010 scrive per Anna Oxa "Tutto l'amore intorno", singolo che segna il ritorno sulle scene musicali della cantante. Il brano, cantato anche dallo stesso Fossati, esce nelle radio il 20 agosto 2010.
Il 2 ottobre 2011, durante la trasmissione Che tempo che fa, annuncia che col disco in uscita il 4 ottobre 2011 e l'imminente tour abbandonerà la sua carriera discografica. Il disco è Decadancing.[4] Nel 2011 scrive una canzone per Laura Pausini dal titolo Troppo tempo inclusa nel disco Inedito uscito il giorno 11 novembre 2011. Nella canzone Ivano Fossati partecipa in brevi passaggi sia come cantante che come chitarrista. La sua ultima esibizione televisiva prima del ritiro è andata in onda il 23 gennaio 2012, dallo studio di Che tempo che fa, in prima serata su Rai 3.
L'ultimo concerto di Ivano Fossati si è tenuto il 19 marzo al Piccolo Teatro di Milano (Teatro G. Strehler). Il giorno dopo, il 20 marzo 2012, viene pubblicato un album che omaggia Fossati in cui alcuni artisti reinterpretano le sue canzoni: il disco è intitolato Pensiero stupendo - Le canzoni di Ivano Fossati interpretate dai più grandi artisti italiani. Dai concerti del Decadancing tour è stato poi tratto il cd live Dopo tutto, uscito il 4 dicembre 2012, e il DVD live Decadancing tour.
Il 5 novembre 2013 viene pubblicato l'album Senza paura della cantautrice italiana Giorgia, contenente Oggi vendo tutto, un brano scritto da Ivano Fossati.
Discografia
1971 - Dolce acqua
1973 - Il grande mare che avremmo traversato
1973 - Poco prima dell'aurora
1975 - Good-Bye Indiana
1977 - La casa del serpente
1979 - La mia banda suona il rock
1981 - Panama e dintorni
1983 - Le città di frontiera
1984 - Ventilazione
1986 - 700 giorni
1988 - La pianta del tè
1990 - Discanto
1992 - Lindbergh - Lettere da sopra la pioggia
1996 - Macramè
2000 - La disciplina della Terra
2001 - Not One Word
2003 - Lampo viaggiatore
2006 - L'arcangelo
2008 - Musica moderna
2011 - Decadancing
DVD
2013 - Decadancing tour
Album di tributo
1990 - Una notte in Italia - Tributo a Ivano Fossati, Artisti vari
1994 - I Disertori. Ivano Fossati riletto da ..., Artisti vari
2012 - Pensiero stupendo, Artisti vari
Libri
Il giullare, Roma, Stampa alternativa, 1991. ISBN 88-7226-073-6
Carte da decifrare, Torino, Einaudi, 2001. ISBN 88-06-15654-3
Tretrecinque, Torino, Einaudi, 2014. ISBN 88-06-21702X
Premi
1972 - Festival di Sanremo: Miglior testo Jesahel (eseguita con i Delirium)
1978 - Festival di Sanremo: Primo posto categoria «Giovani» e secondo posto assoluto Un'emozione da poco (eseguita da Anna Oxa)
1978 - Telegatto: Miglior compositore La mia banda suona il rock
1982 - Festival di Sanremo: Premio della critica E non finisce mica il cielo (eseguita da Mia Martini)
1986 - Targa Tenco: Miglior album 700 giorni
1987 - Festival di Sanremo: Premio della critica Le notti di maggio (eseguita da Fiorella Mannoia)
1988 - Targa Tenco: Migliore canzone Questi posti davanti al mare
1990 - Targa Tenco: Miglior album Discanto
1992 - Targa Tenco: Miglior album Lindbergh - Lettere da sopra la pioggia
1996 - Targa Tenco: Miglior album Macramè
1997 - Targa Tenco: Miglior canzone Princesa (con Fabrizio De André)
2001 - PIM - Premio Speciale dei giornalisti
2004 - Premio Amnesty Italia per la canzone Pane e coraggio
2005 - Premio Librex Montale Poetry for music
2008 - Premio David di Donatello per la migliore canzone originale e Nastro d'Argento alla migliore canzone per il brano L'amore trasparente presente nel film Caos calmo di Antonello Grimaldi
2009 - Premio Lunezia Rock d'Autore per il valore musical-letterario dell’album Musica moderna
2009 - Riccio d'Argento - Premio Miglior Live d'Autore dell'Anno della XXIII Fatti di Musica di Ruggero Pegna
2012 - Grifo d'oro - Onorificenza conferita dal Sindaco di Genova (25 gennaio).
Autore per altri interpreti
Adriano Celentano:
Sono un uomo libero (2000)
Mia Martini:
Se finisse qui, solo testo, 1977
Sentimento, 1977
Danza, 1979
C'è un uomo nel mare, 1979
La costruzione di un amore, 1979
Canto alla luna, 1979
E parlo ancora di te, 1979
Buonanotte dolce notte, 1979
Ci si muove, 1979
Di tanto amore, 1979
Vola, 1979
La luce sull'insegna della sera, 1979
E non finisce mica il cielo, 1982;
Vecchio sole di pietra, solo musica, 1982
La musica che gira intorno, 1994 - P. 1983
I treni a vapore, 1994 - P. 1992
La canzone popolare, 1994 - P. 1992
Anna Oxa:
Un'emozione da poco, 1978
Fatelo con me, 1978
Se devo andare via, 1978
Matto, 1979
Così va se ti va e questo finché mi andrà, 1979
Tutto l'amore intorno, 2010
Mina:
Stasera io qui, 1978
Non può morire un'idea, 1978
Cowboys, 1983
La casa del serpente, 1991
Notturno delle tre, 2003 - P.: 1992
Fiorella Mannoia:
Le notti di maggio, 1988
Lunaspina, 1989
Baia senza vento, 1989
Oh che sarà, solo testo, 1989
I treni a vapore, 1992
1991 L'amore per amore 1992
Piccola serenata diurna, 1992
Piccola piccola, 1994
Fotogramma (Quelli siamo noi), 2001
La bella strada, 2008
C'è tempo, 2009 - P.: 2003
Loredana Bertè:
Dedicato, 1979
Non sono una signora, 1982
Stare fuori, 1982
I ragazzi di qui, solo testo, 1982
Traslocando, 1982
J'adore Venice, 1982
Un'automobile di trent'anni, 1983
Jazz, solo testo, 1983
Petala, solo testo, 1984
Patty Pravo:
Pensiero stupendo, 1977
Angelus, 1998
Vola, 1993 - P.: 1978
Ornella Vanoni:
Carmen, 1987
Caffè lontano, 1987
Una notte in Italia, 1987
La costruzione di un amore, 1990 - P.1979
Marcella Bella:
Mi vuoi, 1978
Alice:
La bellezza stravagante, 2003
Lindbergh, 2003 - P.:1992
Tosca:
Sono tre mesi che non piove, 1997
Serena Abrami:
Tutto da rifare, 2011
Laura Pausini:
Troppo Tempo, 2011
Marco Mengoni:
Spari nel deserto, 2013
Giorgia:
Oggi vendo tutto, 2013
wikipedia
Edited by tomiva57 - 20/5/2014, 19:09. -
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GRAZIE . -
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grazie lussy . -
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E’ stato assegnato nel corso del Premio Lunezia, il festival che premia il valore letterarl-musicale delle canzoni, il Premio Creatività SIAE a Ivano Fossati.
Il premio, assolutamente meritato, è arrivato grazie ai suoi 400 successi che hanno maggiormente fatto la storia nella musica italiana.
Il cantautore, iscritto alla SIAE dall’età di 20 anni, ha collaborato con nomi noti della musica italiana quali Mina, Patty Pravo, Fiorella Mannoia e Loredana Bertè.
Il premio gli è stato consegnato lo scorso 26 Luglio ad Aulla (Massa Carrara), nel corso della serata finale
Edited by tomiva57 - 20/5/2014, 19:13. -
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E Non Finisce Mica Il Cielo
testo di Ivano Fossati
E non finisce mica il cielo
anche se manchi tu
sarà dolore o è sempre cielo
fin dove vedo
chissà se avrò paura
o il senso della voglia di te
se avrò una faccia pallida e sicura
non ci sarà chi rida di me
se cercherò qualcuno
per ritornare in me
qualcuno che sorrida un po' sicuro
che sappia già da sè
che non finisce mica il cielo
questa è la verità
possa restare in questo cielo
finché ce la farà.
Se avrò una faccia pallida e sicura
sicura
non ci sarà chi rida di me
perché io avrò qualcuno
perché aspettando te
potrei scoprirmi ancora sulla strada
per ritornare in me
per ritornare in me
per ritornare in me.
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GRAZIE . -
tomiva57.
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Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.
C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.
C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.
Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.
C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.
C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.
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grazie . -
tomiva57.
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Non pretendo più di aver ragione
se parlo di vestiti e di carezze
le braccia lungo i fianchi farò cadere
pregare no che non vorrei pregare
pregare no che non vorrei pregare.
Non vergognarsi della propria malinconia
è un compito penoso anzi uno strazio.
L'amore trasparente non so cosa sia
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
mi sei apparsa in sogno e non hai fatto un passo.
Nemmeno un gesto nemmeno lasciamo andare
meglio di chi improvvisa a malincuore
meglio di chi improvvisa senza amare.
Sarà la vita che monta e poi riscende
tutto questo splendore trasparente
luce elettrica che dopo il buio sempre si accende
se abbiamo assolto tutti i sentimenti
dimenticato tutti i fuochi spenti.
Ma sono pazzo del mondo e sono pazzo di te
e sono pazzo del mondo questo è odio e amore
sono pazzo del mondo questo è odio e amore
anche per te.
Sarà il destino che splende e poi riscende
tutto questo rumore che si sente
acqua libera che sempre si spande.
L'amore trasparente non so cosa sia
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare
sarà anche il gioco della vita ma che dolore
sarà anche il gioco della vita ma che dolore
(Grazie a Michela per questo testo). -
tomiva57.
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Per niente facili
Uomini cosi' poco allineati
Li puoi chiamare ai numeri di ieri
Se nella notte non li avranno cambiati.
Per niente facili
Uomini sempre poco allineati
Li puoi pensare nelle strade di ieri
Se non saranno rientrati.
Sara' possibile si incontrarli in aereo
Avranno mani e avranno faccia di chi
Non fa per niente sul serio.
Perche' l'america cosi' come roma gli fa paura
E' il medio oriente che qui da noi
Non riscuote nessuna fortuna.
Sara' la musica che gira intorno
Quella che non ha futuro
Sara' la musica che gira intorno
Saremo noi che abbiamo nella testa un
Maledetto muro.
Ma uno che tiene i suoi anni al guinzaglio
E che si ferma ancora ad ogni lampione
O fa una musica senza futuro
O non ha capito mai nessuna lezione.
Sara' che l'anima della gente
Funziona dappertutto come qui
Sara' che l'anima della gente
Non ha imparato a dire ancora un solo si.
Sara' la musica che gira intorno
Quella che non ha futuro
Sara' la musica che gira intorno
Saremo noi che abbiamo nella testa
Un maledetto muro.
Per niente facili
Uomini sempre poco allineati
Li puoi cercare ai numeri di ieri
Se nella notte non li avranno cambiati
Per niente facili
Uomini sempre poco affezionati
Li puoi tenere fra i pensieri di ieri
Se non ci avranno scordati.
Sara' la musica che gira intorno
Quella che non ha futuro
Sara' la musica che gira intorno
Saremo noi che abbiamo nella testa
Un maledetto muro.
Sara' la musica che gira intorno
Quella che non ha futuro
Sara' la musica che gira intorno
Saremo noi che abbiamo nella testa
Un maledetto muro
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GRAZIE IVANA . -
tomiva57.
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Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.
Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.
Sono nato e ho lavorato in ogni paese
e ho difeso con fatica la mia dignità
Sono nato e sono morto in ogni paese
e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi.
Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.
Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.. -
tappi.
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GRAZIE IVANA . -
tomiva57.
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....PER CHI NON LA CONOSCE..
Bella,
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro.
Ti sembra tutto visto tutto già fatto
tutto quell'avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te.
Bella,
non ho mica vent'anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò…
Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare.
Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te.
Mi vedi pulito pettinato
ho proprio l'aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l'orchestra che suona fili d'erba
e fisarmoniche
(ti dico).
Bella,
che ci importa del mondo.
Stancami
e parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami
sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te.
Ivano Fossati: l’intervista
Il titolo è piacevolmente “vintage”, con un certo tocco “snob” che in fin dei conti non guasta: Musica moderna. Ma le canzoni di questo nuovo album di Ivano Fossati, di certo, non sono né snob né “vintage”, non rifiutano di certo il confronto con i nostri giorni, «ma mi piaceva l’idea di giocare con questa “modernità” che ormai è già passato», dice lui. Ed in fin dei conti il gioco di rimandi tra passato e presente è una sorta di filo conduttore musicale del disco, nel quale è possibile trovare echi degli anni Cinquanta, citazioni rock del decennio Settanta, come melodie appassionate e senza tempo e testi che invece provano a raccontare, con indignazione, i tempi correnti. A cinquantasette anni Ivano Fossati sta attraversando una sorta di “seconda giovinezza” musicale, perfettamente calato nella contemporaneità, pronto a recuperare dal passato tutto quello che serve e a proiettarlo, idealmente, nel futuro. «Ho, come tutti, delle preoccupazioni sul futuro», ci dice parlando delle canzoni dell’album, «e ci tenevo a fare un disco che non fosse lontano dalla realtà. Ma allo stesso tempo non volevo affliggere la musica. Una bella lezione degli ultimi 15 anni è che si può raccontare tutto su un divertimento ritmico e armonico. Le canzoni così risultano vive, scintillanti, pur raccontando di cose serie e serissime». E’ così “Il paese dei testimoni”, uno dei brani più belli del disco, dove Fossati veste i panni di un personaggio “senza memoria, senza vergogna, senza pudore”: «In questo caso il testo è il ritmo, mi sembrava importante dire quelle parole in quel modo. Mi calo nei panni di qualcun altro, uno che vende la propria delazione a chiunque pur di illudersi di contare qualcosa, uno che tradisce, che dice il falso semplicemente per esserci. Chi fa il mio mestiere si dimentica che può anche interpretare gli altri come può fare un attore. È diverso, da molta soddisfazione, è efficace quanto più è diretto. Mi è sembrato giusto diventare lui, piuttosto che raccontare un personaggio, sarebbe stato più difficile, sono le drammaturgie che insegnano».
Subito dopo, per contrasto c’è una canzone come “D’amore non parliamo mai”, dove è Fossati a raccontare se stesso: «Non è un caso che l’abbia messa in quella posizione, per uno come me ha ancora importanza se un brano è il terzo o il quarto di un disco, si genera un percorso naturale tra le canzoni. Questa è una canzone sui ricordi che arriva in mezzo ad altre sensazioni musicali molto più forti, sta li per bilanciare parlando di cosa si può fare con i ricordi per rigenerarli». In Canzoni moderne c’è l’amore, come sempre, è c’è l’impegno, ricordato in una bellissima “La guerra dell’acqua”: «Mi trovavo in Francia, l’argomento dell’accaparramento dell’acqua in certi paesi del sud del mondo era all’ordine del giorno, se ne parlava alle nove di sera alla tv, in lunghi dibattiti, sui giornali. Tornando qui mi sono reso conto che se ne parlava molto meno, che la gente è meno informata, non sa cosa accade e cosa potrebbe accadere. E dato che per scrivere le canzoni a mio avviso serve una ragione valida, serve un buon motivo per prendere un foglio e scrivere, quello mi sembrava un buon argomento, un tema che aveva la dignità per essere raccontato, che coprisse un argomento di interesse generale. E’ una canzone sull’avidità patologica, che genera i mostri di questi giorni, che sono parenti, La patologia dell’arricchimento a ogni costo e contro ogni regola. Una delle ultime canzoni di Gaber era “L’obeso”: ci sono organizzazioni nel mondo che sono “l’obeso”, che inseguono fatturati maggiori a danno di popolazioni intere. Argomenti come questi vanno presi e trasformati, se ci si riesce, in canzoni».
E’ ancora possibile che una canzone cambi qualcosa, che “serva”?
«Quando inizio a scrivere spesso non so nemmeno se per quella canzone ci sarà qualcuno in ascolto e questo pensiero mi prende sempre di più. Ma questo non fiacca la voglia di arrivare in fondo a quel testo e quella musica, è tutto racchiuso nel momento in cui una canzone si scrive, quello che accade dopo è un puro miracolo.
Quando ascolto le canzoni che mi hanno cambiato lo spirito, sono certo che gli autori quando le scrivevano non stavano pensando a colpire l’animo di qualcuno. Io credo che non bisogna chiederselo prima. Mai chiedersi niente prima».
Le canzoni di questo album non sono prevedibili nella struttura, hanno un movimento di toni e di ritmi che risulta sempre sorprendente…
«Mi sono dato come compito da qualche anno di scrivere componendo, non solo di buttare già istintivamente delle sequenze di accordi, e le canzoni di questo album sono scritte secondo una composizione vera e propria. Anche il testo è musica quanto i cambi tonali, la scelta delle ritmiche e delle velocità. Sono tutti elementi che parlano a chi ascolta, non si racconta una canzone solo con le parole, ma con ritmi, accordi che variano con i toni, tante voci separate che si fondono in una e raccontano una storia in un modo il più completo possibile».
Ci sono echi del passato in qualche canzone, c’è molto Ry Cooder, c’è persino una chitarra che ricorda i Pink Floyd
«Si, mi sono reso conto che quella musica che abbiamo amato tanto, con la quale siamo nati e che ci ha accompagnato fino agli anni Settanta è diventata il nostro mondo classico al quale non ha alcun senso sottrarsi. Se negli ani novanta ho tentato vie di fuga, attraverso formazioni rock cameristiche, che avevano una base ritmica prepotente ma poi erano cameristiche, con arpe, oggi non ne ho bisogno. Non ho fatto alcuna marcia indietro, mi sono reso conto che stavo rifiutando una forma classica che ha una dignità altissima. Non ha alcun senso rifiutare noi stessi. Mi sono reso conto anche io che quel passaggio di chitarra ricorda i Pink Floyd, non è una citazione, va bene così, ci porta da quelle parti e ne sono felice».
Fossati scriverebbe ancora una canzone per il Partito Democratico?
«Non credo che una canzone oggi risolleverebbe gli animi, ci vuole ben altro, per risollevare l’indignazione, il senso critico, il coraggio. Penso che i tempi siano cambiati, non mi piace tutta questa fuga ostentata dei pensieri di sinistra, c’è un fuggi fuggi, un non riconoscere il proprio passato che mi in qualche modo mi delude, mi fa male. Non credo che sarebbe utile, quello che poteva essere utile nella politica del 1996 non lo sia più oggi. I modelli sono talmente differenti, i canali di comunicazione, il grado di partecipazione della gente è differente, questo è il punto principale. Non credo che una canzone oggi risolleverebbe gli animi, ci vuole ben altro, per risollevare l’indignazione, il senso critico, il coraggio».
ERNESTO ASSANTE.