PAESI D'ORIENTE.

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    L'ORIENTE


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    Medio Oriente

    L'espressione Medio Oriente indica nell'uso comune la regione occupata dalle nazioni dell'Asia sud-occidentale, dall'Iran all'Egitto. Frequentemente ad essi si abbinano anche i paesi arabi nordafricani sebbene, per motivi geografici, la stessa regione possa essere identificata come Vicino Oriente, con un Medio Oriente che abbraccia per lo più l'area del sub-continente indiano (Afghanistan, Pakistan, India e Bangladesh), e un Estremo Oriente a est di esso.
    I sei principali gruppi linguistici dell'area sono il persiano, l'arabo, l'ebraico, l'assiro, il curdo e il turco.
    I Paesi e stati in essere e in divenire che fanno parte dell'area sono:

    Iran
    Turchia
    Cipro
    Iraq
    Siria
    Libano
    Israele
    Palestina
    Arabia Saudita
    Kuwait
    Emirati Arabi Uniti
    Oman
    Yemen
    Qatar
    Bahrain
    Giordania
    Egitto

    Origine del nome

    Storicamente, la dicitura Medio Oriente deriva dalla suddivisione amministrativa che la Gran Bretagna aveva operato per il mondo asiatico che da essa dipendeva in periodo coloniale, ma si riferiva in origine a una regione diversa da quella attuale: il cambiamento di significato è dovuto all'influenza americana.
    L'espressione Near East indicava infatti per il Foreign Office e il Ministero delle Colonie il mondo arabo sottoposto al dominio ottomano, dal Marocco alla Turchia compresa, includendovi la stessa Grecia che dell'Impero Ottomano "vicino-orientale" faceva allora parte e che divenne indipendente solo nel 1820-21.
    L'espressione Middle East identificava invece l'area (non esclusivamente islamica) che dalla Persia giungeva fino a tutto il sub-continente indiano che faceva parte all'epoca dei suoi domini.
    L'espressione Far East si riferiva infine all'area che si estendeva ancor più a Oriente.
    Un equivalente di ciò, con qualche minore differenziazione, fu usato anche dalla Francia che impiegava (e tuttora impiega) correntemente i termini Proche Orient, Moyen Orient e Extreme Orient.
    In Italia invece una discreta confusione seguita ad accomunare Vicino Oriente a Medio Oriente, con una predilezione per quest'ultima, con sovrapposizioni che sono dovute essenzialmente a una inadeguata categorizzazione geo-politica dell'intera area per le caratteristiche della storia coloniale italiana.
    Essa rimase infatti limitata all'area africana e non sentì alcuna necessità di individuare con precisione burocratica diverse e disomogenee regioni del mondo, limitandosi di conseguenza a coniare per Eritrea, Somalia e, per breve periodo, Abissinia l'espressione "Africa Orientale Italiana" laddove, per riferirsi al complesso dei domini italiani d'oltremare, includendovi la Libia, si ricorreva alla più semplice definizione di "Africa Italiana".
    La dicitura "Medio Oriente" è comunque stata recepita e usata nel mondo arabo (al-Sharq al-awsat) che peraltro ricorre assai più volentieri ai termini "Màghreb" e "Màshreq" (rispettivamente "Occidente" e "Oriente") per identificare i paesi arabi nordafricani, con l'esclusione dell'Egitto da cui, verso le aree arabofone più orientali, si usa appunto il termine Màshreq.
    La confusione non si propone invece per le aree "vicino-orientali" d'età antica (precedenti alla conquista araba) per le quali è stata adottata oramai l'espressione accademicamente attestata di "Vicino Oriente antico".


    Popolazione


    Nel Medio Oriente vivono molti popoli diversi, in maggioranza musulmani. I principali sono gli Arabi, i Turchi, gli Iraniani e i Curdi.
    Gli Arabi sono originari della penisola arabica, dove formano la maggioranza della popolazione così come in Libano e in Giordania, in Iraq e in Siria; molti Arabi vivono anche in Israele. Nonostante gli Arabi siano considerati un unico popolo, tra di essi vi sono differenze profonde, che a volte sono all'origine di conflitti.
    I Turchi, stabilitisi in questa regione nel Basso Medioevo, vivono in Turchia e in minoranza nell'isola di Cipro. Sono Turchi anche gli Azeri (Iran e Azerbaigian).
    Gli Iraniani sono i discendenti dei Persiani e sono il popolo più numeroso in Iran; essi sono musulmani sciiti e non sunniti.
    I Curdi vivono da tempi antichissimi in una vasta regione comprendente la Turchia sud-orientale, l'Iraq settentrionale, una parte dell'Iran occidentale e alcuni lembi in Siria. Essi sono oltre 10 milioni, anche se i governi dell'Iraq, della Turchia e dell'Iran (i tre Stati in cui sono più numerosi) negano la loro esistenza, definendoli come "Turchi delle montagne".[1] Questi governi hanno attuato una repressione feroce con uno sterminio sistematico dei civili, soprattutto da parte dell'Iraq.
    Vicino a queste popolazioni più numerose ve ne sono altre ugualmente importanti: gli Ebrei, abitanti della Palestina nell'età antica, si dispersero in altre regioni nel periodo del dominio romano (diaspora ebraica). Molti Ebrei ritornarono in Palestina o sotto il dominio inglese o dopo la seconda guerra mondiale. Oggi l'immigrazione di Ebrei in Israele continua, incoraggiata dal governo che punta a rafforzare la presenza ebraica nella regione: gli Ebrei israeliani provengono quindi dai Paesi europei, asiatici e africani e formano un gruppo molto eterogeneo, anche se accomunato dalla religione israelitica.
    In questa regione vivono anche da tempi antichi alcuni popoli cristiani: Armeni, Georgiani, Greci.
    Gli Armeni fondarono un proprio regno fra il II e il I secolo a.C. e furono poi sottomessi dai Turchi ottomani. Essi erano numerosi nella Turchia orientale fino all'inizio del XX secolo, ma i Turchi, per soffocare le richieste di indipendenza, attuarono il massacro sistematico degli Armeni.
    Anche i Georgiani vivono nella regione a sud del Caucaso, dove formarono un proprio Stato nell'XI secolo, rimasto indipendente fino alla fine del XVIII secolo.
    I Greci si trovano solo nell'isola di Cipro, dove formano la maggioranza della popolazione. Un tempo essi erano numerosi anche nell'odierna Turchia, ma furono costretti ad andarsene dopo la prima guerra mondiale.
    Nelle zone desertiche della penisola arabica vi sono popoli nomadi, ma nella maggior parte della regione la popolazione vive in villaggi ed in città. Di solito la popolazione urbana è più numerosa di quella rurale e tende ad aumentare per l'immigrazione dalle campagne. Alcune città hanno un'origine antichissima (Gerusalemme, Damasco, Baghdad e San'a), mentre altre sono molto recenti (Ankara).
    Diverse città superano il milione di abitanti e fra le città principali vi sono Teheran, capitale dell'Iran, e le tre capitali delle repubbliche ex-sovietiche: Tbilisi in Georgia, Erevan in Armenia e Baku in Azerbaigian.
    La regione è interessata da vari fenomeni migratori: spostamenti dai paesi più poveri verso i paesi produttori di petrolio; emigrazione verso l'Europa (soprattutto in Germania); spostamenti interni causati da guerra e persecuzione; migrazione di Ebrei verso Israele.








    IRAN

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    La Persia, che l’Occidente chiama Iran dal 1935,

    La Persia, che l’Occidente chiama Iran dal 1935, è una delle regioni chiave di 9000 anni di civiltà. Posta alla cerniera tra l’Occidente e l’Asia, è un trait d’union, un crocevia. Come la Mesopotamia sua vicina (oggi Iraq) ha visto comparire i primi villaggi dell’umanità e poi le prime città. E’ entrata nella storia mondiale con l’impero achemenide che nel VI secolo a.C. unificò più di venti paesi dal Mediterraneo all’Indo. Conquistata dagli Arabi, ha sempre costituito una cultura a parte e più elevata della civiltà musulmana. Oggi l’Iran è una potenza che gioca un ruolo centrale nel Medio Oriente. Come le stelle che ornano i tappeti e le ceramiche, la civiltà iraniana risplende ben oltre le frontiere attuali del paese: in Asia centrale (Samarcanda, Bukhara), in Afghanistan (Herat), nell’India del nord (Impero mongolo) e una Persia leggendaria ha abitato a lungo nella memoria e nel pensiero dell’Occidente. Il mondo iraniano è uno spazio culturale che si estende dall’India del nord a est dell’Iraq passando per l’Asia centrale.: di questo mondo l’Iran è il nodo storico e il cuore pulsante.

    L’Iran non è un solo paese: ne riunisce diversi, entro le sue frontiere. Ha anche parecchie vite, tutte visibili: le moschee coesistono con i tempi risalenti alla notte dei tempi, province in cui il tempo sembra essersi fermato convivono con città aperte all’Occidente, la ricchezza del petrolio sta a fianco dei villaggi tradizionali, le vestigia della monarchia vicine agli emblemi della Repubblica islamica. L’Iran è un tesoro di popoli e di umanità diverse. Una storia millenaria e la fierezza dell’eredità culturale hanno raffinato l’anima iraniana come un metallo prezioso. Gelosi della propria identità gli Iraniani coniugano una fiera nobiltà e un’innata gentilezza alla gioia di vivere e a un’interiorità sottile per cui la poesia sembra una sorta di seconda lingua. Il territorio riunisce panorami e climi diversi: dai paesaggi lunari e selvaggi a quelli delle oasi e dei giardini alle straordinarie architetture retaggio di una storia millenaria. La Persia ha saputo conservare un rapporto vitale con il suo passato, diffondere il proprio genio e aprire nuove vie. Invasa da Alessandro Magno e dagli Arabi, saccheggiata dai Mongoli e da Tamerlano, controllata dai Russi e dagli Inglesi, tuttavia non è mai stata colonizzata né annientata. Aperto alle influenze esterne (da quella mesopotamica alla modernità occidentale), l’Iran non ha mai cessato di essere iraniano e ha iranizzato tutto ciò che ha ricevuto. L’Iran è un paese vivo, colorato, allo stesso tempo estroverso e segreto. Nell’amore per la poesia, in una spiritualità complessa e profonda, nel gusto per la bellezza della vita e la nobiltà delle relazioni, la cultura iraniana è una presenza costante che è impossibile relegare in un passato lontano e perduto.



    Paesi Orientali

    Thailandia


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    Il Regno di Thailandia (in thai: ราชอาณาจักรไทย 'Ratcha Anachak Thai', oppure ประเทศไทย Prathet Thai Paese dei Thai; italianizzato Tailandia.) è uno Stato del sud-est asiatico, confinante con Laos e Cambogia ad est, Golfo di Thailandia e Malesia a sud, e con il Mare delle Andamane ed il Myanmar (ex-Birmania) ad ovest.

    La Thailandia è nota anche come Siam, che è stato il nome ufficiale della nazione fino all'11 maggio 1949.

    La parola Thai (ไทย) significa "libero" in lingua thailandese e da anche il nome al popolo Thai, portando alcuni abitanti, in particolare la considerevole minoranza cinese, a continuare ad usare il nome Siam.

    Con i suoi 513.000 km² di superficie, la Thailandia è la 49° nazione del mondo per estensione. È paragonabile per dimensioni alla Spagna.
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    La Thailandia è sede di molte regioni geografiche distinte, in parte corrispondenti ai gruppi provinciali. Il nord del Paese è montagnoso, con il punto più alto corrispondente al monte Doi Inthanon a 2.576 metri. Il nordest è costituito dall'altopiano Khorat, confinante ad est con il fiume Mekong. Il centro della nazione è invece dominato dalla valle fluviale in gran parte pianeggiante Chao Phraya, che si getta nel Golfo del Siam. Il sud è costituito dallo stretto ponte di terra di Kra Isthmus che si allarga nella penisola malese.
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    Il clima locale è di tipo tropicale e caratterizzato dalla presenza dei monsoni. Tra metà maggio e settembre si assiste ad un monsone sudoccidentale caratterizzato da grande piovosità, caldo e nuvolosità. Tra novembre e metà marzo si assiste invece al manifestarsi di un monsone asciutto e freddo di nordest. L'isthmus meridionale è invece caldo e umido. Accanto alla capitale Bangkok le città principali sono Nakhon Ratchasima, Khon Kaen, Udon Thani, Nakhon Sawan, Chiang Mai, Chiang Rai, Surat Thani, Phuket e Hat Yai (Provincia di Songkhla).

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    Emirati Arabi Uniti

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



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    Gli Emirati Arabi Uniti (al-Imārāt al-‘Arabiyya al-Muttahida) sono uno stato nel sud-est della penisola araba, nell'Asia sud-occidentale, e composto da sette emirati: Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja e Umm al-Qaywayn. Prima del 1971, erano noti come gli Stati della tregua (Trucial States), con riferimento ad una tregua imposta nel XIX secolo dai britannici ad alcuni sceicchi arabi che non contrastavano, e anzi foraggiavano, attività piratesche miranti a colpire il naviglio transitante nel tratto di mare di loro competenza. La nazione confina con Oman e Arabia Saudita.


    Gli Emirati Arabi Uniti sono stati formati da un gruppo di sceicchi tribali della Penisola araba, lungo il litorale del sud del Golfo Persico e il litorale nordoccidentale del golfo dell'Oman. La zona ha accolto l'Islam nel VII secolo. Era famosa per essere abitata da molti compagni del profeta Maometto.
    Più tardi, durante il XVI secolo, parte dell'area cadde sotto l'influenza diretta dell'Impero Ottomano. Da allora la regione è stata conosciuta come "Costa dei Pirati" a causa dell'attività depredatoria delle popolazioni costiere; gran parte delle tribù arabe si dedicava infatti al saccheggio delle navi mercantili che passavano nel Golfo Persico, malgrado navi europee e arabe le perlustrassero. Altre attività della popolazione erano la pesca e la raccolta di perle.
    Nel 1820 un primo trattato di pace fu firmato dal Regno Unito con tutti gli sceicchi del litorale. Le incursioni però continuarono in maniera intermittente.
    Nel maggio 1853 gli sceicchi firmarono un nuovo trattato con il Regno Unito, che si fece carico della protezione militare e di regolare le dispute fra gli sceicchi; gli "Stati della Tregua" (Trucial States) diventarono così un protettorato del Regno Unito. Ad esempio, nel 1955, il Regno Unito sostenne Abu Dhabi nella sua disputa con l'Oman circa l'oasi di Buraimi e un altro territorio al sud.
    Nel 1968, il Regno Unito annunciò la decisione, riaffermata nel marzo 1971, di concludere i rapporti del trattato con i sette Stati che erano stati, insieme al Bahrein ed al Qatar, sotto protezione britannica. Il Bahrain diventò indipendente nell'agosto dello stesso anno, il Qatar in settembre e i sette emirati il 1º dicembre 1971, data ufficiale di scadenza del trattato. I nove Paesi tentarono di formare un'unione di emirati arabi senza riuscirci. Il 2 dicembre 1971 sei di loro istituirono un'unione politica denominata Emirati Arabi Uniti; il settimo, Ras al-Khaima, vi si associò all'inizio del 1972.
    Ci fu un accordo del 1974 fra Abu Dhabi ed Arabia Saudita sui confini di Abu Dhabi; l'accordo, tuttavia, è stato annullato nel 2006, non essendo mai stato riconosciuto formalmente dal governo saudita. Il confine con l'Oman rimane ufficialmente non fissato: i due governi acconsentirono di delinearlo nel maggio 1999 e l'accordo sui confini è stato firmato e ratificato con l'Oman nel 2003 ma ancora non è stato pubblicato.
    Nel 1990-91 gli Emirati Arabi Uniti inviarono le loro forze armate nel Kuwait durante la Prima Guerra del Golfo.
    Il 2 novembre 2004 morì il primo presidente, Zayed bin Sultan Al Nahyan. Gli successe il primo figlio, Khalifa bin Zayed Al Nahayan, scelto dal Consiglio Supremo.
    I singoli Emirati, secondo la loro Costituzione, conservano una considerevole autonomia politica, giuridica ed economica; pertanto il loro “congresso”, il Consiglio Federale Nazionale, è un organo esclusivamente consultivo, avendo il Governo di ogni Emirato potere legislativo sulla maggior parte delle questioni.
    L'Iran e gli Emirati Arabi Uniti si disputano le isole Tunb e l'isola di Abu Musa, che l'Iran di fatto comunque occupa fin dall'età pahlavide.
    Il petrolio è la principale fonte economica degli Emirati Arabi Uniti ed è il componente essenziale del loro PIL.




    Montagne al confine con l'Oman
    Il petrolio fu scoperto ad Abu Dhabi nel 1958 e a Dubai nel 1966; anche se sono presenti piccole quantità di idrocarburi a Sharjah e Ras al-Khaimah, il 90% delle riserve è ad Abu Dhabi. Si stima siano presenti riserve per più di 100 anni.
    Gli introiti hanno fatto prosperare il Paese al punto che la città più importante, Dubai, è considerata la "New York del Golfo Persico".
    Attualmente presso Dubai sono in fase di ultimazione tre sistemi di isole e penisole a forma di palma (le Palm Islands: "The Palm Deira" in costruzione, "The Palm Jumeirah", già realizzata, e "The Palm Jebel Ali", in costruzione) ed una sorta di rappresentazione in scala del mondo costituita da una miriade di isolette artificiali (The World), che aspirano ad essere una "colonia di multimilionari turisti facoltosi".










    [color=red]Ordinamento dello Stato


    Gli Emirati Arabi Uniti sono una Monarchia Assoluta Federale. Capo Assoluto è il Presidente della Federazione cooptato per 5 anni dal Consiglio Supremo della Federazione, composto dagli Emiri che sono al vertice degli Stati federati. Egli esercita i supremi poteri con l'ausilio del Primo ministro che di regola è lo sceicco di Dubai a cui spetta anche la carica di vicepresidente della federazione. È invece consuetudine che la carica di presidente spetti allo sceicco di Abu Dhabi. Esiste inoltre un Consiglio Federale Nazionale consultivo composto di 40 membri scelti sulla base di candidature individuali.


    Geografia




    Gli Emirati Arabi Uniti hanno una superficie di circa 83.000 km² e si trovano nella parte meridionale del Golfo Persico. Questo Stato confina a Nord e ad Ovest con il Golfo Persico, a Sud con l'Arabia Saudita e ad Est con l'Oman. Ha una popolazione di circa 4.230.000, ed oltre che dalle acque del Golfo Persico è bagnato anche da quelle del Golfo di Oman
     
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  2. gheagabry
     
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    IL TIGRI … L’EUFRATE … BABILONESI … ASSIRI … IMMAGINI DA FAVOLA …


    ....improvvisamente il vento si alzò....raffiche colpirono il pallone....sotto di loro..il Tigri e l'Eufrate....
    e la loro mente ritornò a scuola fra i libri di storia..lì vissero i Sumeri...i Babilonesi...gli Assiri.......e
    poi la Persia è una di quelle parole il cui suono suscita immediatamente immagini fiabesche, una
    terra ricca di fasti orientali e di grandiosità. Il ricordo di quel tempo remoto ....ormai perduto........
    il vento aumentò ....... e davanti ai loro occhi apparve l'India....


    ..........................................................................


    "C'era una volta una giovane ragazza che si affacciava al mondo piena di entusiasmo. Aveva un'enorme
    passione,viaggiare,ed un amore incondizionato per l'India,e così quando decise di partire verso un qualche
    luogo remoto del globo non ebbe alcun dubbio sulla destinazione, perché aveva già la forma triangolare
    del subcontinente marchiata a fuoco dentro di sé. Era notte fonda quando ricevette l'abbraccio caldo ed
    umido della sua india..e inspirò profondamente l'aria densa ..."


    - Anonimo -



    "India, terra di misteri, avvolta da atmosfere magiche e fumose, calderone di umanità e meraviglie. Un viaggio
    in India è qualcosa di più di un semplice viaggio geografico, è anche e soprattutto un viaggio dell'anima, verso
    lo sconosciuto e l'arcano. E' un mondo antico ed arcaico, un intrico di affascinanti bellezze ed emozioni senza
    tempo che fanno vibrare l'animo fin nelle più basse fondamenta e ci fanno conoscere lati nascosti e profondi
    del nostro essere di cui ignoravamo l'esistenza."


    - Anonimo -



    "Doveva avere l’anima di fanciullo, aver letto favole persiane e conoscere molte bene leggende vediche per volere
    una città da favola. Strade regolari bordate da palazzi rosa, il colore dell’ospitalità, con delicati fiorami bianchi.
    Fontane rigogliose d’acqua e musica di zampilli. Cupole e minareti, archi e moschee fasciati dallo stesso damasco
    color salmone. Ogni facciata è diversa fatte di linee, forme e colori, doni d’armonia. Jaipur, la Città Rosa....una
    fortezza contro il deserto...di colori tenui, fresche e raffinate...... il Palazzo del Vento...e il suo senso di passione
    per l’acqua ....di chi vive alla frontiera del nulla.... Albeggia e Jaipur si tinge di morbidi e delicati pastelli mentre
    il cielo si adegua con lievi graffi a coronare un dipinto d’autore.


    ..............................................................................


    ...la mongolfiera volava verso sud....improvvisamente videro un isola...come una virgola...una piccola interruzione..
    una pausa di un lungo discorso.......


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    Lo Sri Lanka (ex-Ceylon) è una goccia nell'oceano...circondata da meravigliosi scenari marini .... tiepide acque. La culla
    di una civiltà bimillenaria, un paese conosciuto fin dai tempi remoti come terra di perle, spezie ed elefanti...incantate
    spiaggie accostate a maestose rovine. Sri Lanka è mosaico di culture, riti e religioni diverse. I centri abitati offrono
    l'affascinante spettacolo delle strade affollate... bonzi vestiti di arancione... sacerdoti indù ... donne ornate dall'hennè
    e dai gioielli...I modi rilassati per la mancanza di gesti mentre parlano... figure alte, snelle, seriose e delicate ...


    - Anonimo -


    .........................................................................


    ....cambiarono rotta e risalirono le coste di quell'immensa umanità .....e raggiunsero Calcutta passando da Madras...e raggiungero il tempio eretto dall'amore ...il Taj Mahal....


    ..........................................................


    Per il più famoso poeta indiano Rabindranath Tagore la sua forma richiama “una lacrima sul volto del tempo”,
    Rudyard Kipling lo definì “il cancello d’avorio sotto il quale passano i sogni”, Mark Twain disse che “il mondo
    era diviso in due parti. Chi aveva visto il Taj Mahal e chi non lo aveva visto”. Il Taj Mahal con le sue eleganti
    forme, con i colori del bianco accecante della pietra che cambia tonalità con i diversi riflessi della luce del
    giorno, i giochi d’acqua sul fiume Yamuna sono tutte espressioni della splendida bellezza di questo
    monumento all’amore.


    Calcutta è l’India ....i suoi milioni di abitanti ti fanno sembrare tutto moltiplicato. A qualsiasi ora del giorno e
    della notte c’è sempre movimento: Calcutta non si addormenta mai.... vedi sempre gente per strada, chi vende
    le cose più impensabili, chi mangia, chi rovista fra l’immondizia, chi dorme sotto le stelle, chi, come a Calcutta,
    ha fatto di un pezzetto di marciapiede la sua casa.


    - Anonimo -



    “Questa è l’India! Terra di sogni e di avventura, di ricchezze favolose e di favolosa povertà, di splendore e di stracci,
    di palazzi e di stamberghe, di fame e pestilenza, di geni, di giganti e di lampade di aladino, di tigri e di elefanti, di
    cobra e della giungla, paese di cento nazioni e di cento lingue, di mille religioni e di milioni di dei, culla della razza
    umana, patria della parola umana, madre della storia, nonna della leggenda, bisnonna delle tradizioni, il cui passato
    ha visto fumare le rovine di ogni altra nazione - il solo paese al mondo che sempre accoglierà il principe straniero e
    il contadino straniero, il colto e l’ignorante, saggezza e follia, ricchezza e povertà, legami e libertà, la terra che ogni
    uomo desidera vedere, e dopo averla vista un’unica volta, anche solo con un rapido sguardo, non cederebbe ma
    quella visione in cambio di ogni altra immagine che gli possa un giorno offrire una parte di questo nostro mondo”.


    Mark Twain


    ......................................................................


    ............ormai volavano verso nord, si lasciarono alle spalle l'India ...e pensarono.... che il movimento è l'essenza del viaggio, l'importante non era dove andare, ma andare.........................................................................


    ......................................................................





    ...il viaggio prosegue...tocchiamo terra...mistero e favola...il paese di mille ed una notte...ai confini con l'antica Babilonia...l'Oriente...

    << Il sole è una stella che scalda ed abbronza
    così come secca e brucia i raccolti
    la pioggia intristisce e rallenta il traffico
    ma lava e disseta la terra
    Evviva il freddo che ci fa abbracciare
    evviva il calore che ci fa spogliare
    evviva gli uccelli se sei in alto mare
    evviva il silenzio che allena la mente

    Oriente

    Il comico è triste guardato da dietro
    un uomo sorride se scivola un altro
    una donna per sempre esalta l'amore
    ma è un lusso e mortifica i sensi
    Evviva il cielo che ci fa volare
    evviva la terra che ci fa sporcare
    evviva un uomo nudo quando è carnevale
    evviva un sogno di pace splendente

    Oriente

    Si parte per conoscere il mondo
    si torna per conoscere se stessi
    il confine è così labile
    le speranze si assomigliano
    non siamo che abitanti
    solamente

    evviva il freddo che ci fa abbracciare
    evviva il calore che ci fa spogliare
    evviva gli uccelli se sei in alto mare
    evviva un uomo nudo quando è carnevale

    evviva il cielo che ci fa volare
    evviva la terra che ci fa sporcare
    evviva il silenzio che allena la mente
    evviva un sogno di pace splendente
    >>
    (Niccolò Fabi - "Oriente")






    Oggi il viaggio ci porta posti meravigliosi….
    Tra il Tigri e l’Eufrate…Conosciamoli meglio….

    I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA:
    • Periodo sumerico-accadico-sumerico (3000-1700 a.C. circa)
    • Primo Impero Babilonese (1700-1100 a.C.circa.)
    • Impero Assiro (1362-612 a..C.)
    • Secondo Impero Babilonese (612-539 a.C.).

    L’invenzione della scrittura
    Ai sumeri si attribuisce l’invenzione di una delle più antiche forme di scrittura apparse nel mondo. La scrittura sumerica è formata da circa 1500 segni diversi, detti cuneiformi per la loro forma a cuneo; essi venivano impressi mediante una cannuccia su tavolette di argilla, che poi si cuocevano al forno. La scrittura cuneiforme si diffuse in tutta la Mesopotamia e oltre, fino al Mediterraneo, e fu adottata anche dai persiani. Leggerla per noi è molto difficile; il merito di averla decifrata, verso la fine del Settecento, è di uno scienziato tedesco, Grotefend. La scrittura fu utilizzata dai sumeri anzitutto per annotazioni pratiche e necessità economiche (compravendite, liste di merci, ecc.); poi servì ai re per registrare le tasse, amministrare la giustizia, fissare il ricordo di importanti avvenimenti politici o militari. In seguito vennero scritti anche testi di carattere scientifico (astronomia, matematica, ecc.) e opere letterarie, la più antica delle quali, risalente circa al 2000 a.C., è la cosiddetta Epopea di Gilgamesh, l’eroe metà uomo e metà dio di cui si raccontano le gesta.
    Il più antico codice del mondo
    I sumeri non costituirono un regno unitario: ogni città era un piccolo Stato autonomo, retto da un proprio re-sacerdote. Di uno di questi, Ur-Nammu, sovrano della città di Ur, si è scoperta una raccolta di leggi, che è considerata il più antico codice del mondo, databile intorno al 2100 a.C. Queste leggi sono ispirate a idee per quei tempi assai progredite. Ad esempio, gli atti di violenza sono puniti con un risarcimento in metallo (argento) e non con la vendetta (o taglione), come si verificherà invece circa cinque secoli più tardi, con il celebrato e notissimo Codice babilonese di re Hammurabi.
    Lo studio del cielo e la misura del tempo
    Come già avevano fatto gli antichi sumeri, i babilonesi diedero una grande importanza all’osservazione e allo studio degli astri, perché credevano che nei movimenti celesti si esprimesse la volontà degli déi e si potessero leggere il futuro e il destino dell’uomo. Le loro osservazioni, anche se basate su credenze magiche e religiose, diedero origine a conoscenze esatte, che contribuirono allo sviluppo dell’astronomia. Così, i sacerdoti babilonesi impararono a distinguere i pianeti dalle stelle fisse e i segni dello Zodiaco; scoprirono il moto dei pianeti, le cause delle eclissi e delle fasi della Luna; riuscirono a calcolare le posizioni di Mercurio e l’orbita della Luna; trovarono il sistema per accordare il mese lunare con l’anno solare (da loro calcolato in 365 giorni e 1/4), intercalando un mese ogni tre anni solari. Insieme con l’astronomia fecero notevoli progressi anche la matematica e la geometria. Furono i babilonesi a determinare le misure di tempo, di lunghezza e di peso, di cui poi si servirono gli altri popoli dell’antichità, compresi i greci e i romani. Il giorno fu diviso in 24 ore; l’ora in 60 minuti primi e in 3600 minuti secondi; l’unità di peso, il talento (= 2523 grammi), fu divisa in 60 mine e la mina in 60 dramme. Le credenze magiche sumerico-babionesi ebbero una straordinaria diffusione e fortuna. Che gli astri abbiano un’influenza sulla vita dell’uomo, che l’eclissi sia un preavviso di sventura, che esistano giorni fausti e giorni infausti, sono tutte idee di origrne mesopotamica: ancora oggi, è su queste idee che si fondano gli oroscopi e le altre tecniche di "lettura" del futuro.
    Il pane e la birra
    Assieme ad altri popoli medio-orientali come, in particolare, gli egizi, i sumeri furono tra i primi a fabbricare il pane, un alimento ricavato dalla farina di frumento, divenuto poi tipico delle popolazioni mediterranee. Essi appresero cioè a far lievitare la farina, controllando sapientemente il processo naturale della fermentazione. Contemporaneamente inventarono la birra, che si ottiene anch’essa dalla fermentazione di cereali. Pane e birra, cioè un cibo e una bevanda che non esistono in natura, ma sono costruiti dall’uomo. Oltre al pane, i sumeri consumavano zuppe d’orzo, formaggio di capra, carne di maiale e di pecora, pesci di fiume, datteri, fichi, uva, ortaggi e legumi.


    Sumeri...Scrittura cuneiforme...








    Nuova Delhi………Il Giardino dei cinque sensi

    Si trova a Said-ul Aizab villaggio, vicino alla zona del patrimonio Mehrauli a Nuova Delhi. Il giardino è costruito su un grande distesa di terreno, 20 ettari per essere precisi. E 'stato inaugurato nel febbraio 2003 dal primo ministro di Delhi, Sheila Dikshit, in coincidenza con l'inizio del 16° festival giardino che è vetrina dei fiori di stagione….







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  3. gheagabry
     
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    "Gioco Reale di Ur" (città sumera)

    Si gioca con quelli che noi chiamiamo dadi,ma qui sono triangolari, le pedine devono andare da un parte all'altra.
    La cosa spettacolare è che è una scatola dove si consevano pedine e dadi! Non male per essere così "recente"!





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    Agra


    Agra si torva a circa 200 km da Delhi ed è famosa a livello mondiale per lo splendido Taj Mahal. La città fu fondata da Badal Singh nel 1475 e divenne la capitale di Sikander Lodi, un regnante dell'India del nord. L'invasore afgano Babur sconfisse la dinastia dei Lodi e fondò l'impero Mogol, del quale fu successivamente sovrano Shah Jahan, l'imperatore che ordinò la costruzione di molti dei monumenti presenti ad Agra, Taj Mahal compreso. Il Taj Mahal fu fatto erigere in memoria della sposa dell'imperatore, Mumtaz Mahal, e oggi è divenuto il simbolo dell'amore eterno. Alti monumenti interessanti ad Agra sono il forte, la tomba di Itimad Ud Daulah, la tomba di Akbar a Sikandra, e la città "fantasma" di Fatghepur Sikri. Agra è un bel posto per fare acquisti di oggetti di marmo, scultura, articoli in pelle e in ottone e tappeti.





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    Egitto


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    La Repubblica Araba d'Egitto (arabo: جمهوريّة مصر العربيّة, Jumhūriyya Misr al-ʿArabiyya ascolta[?·info], dove con مصر, Miṣr, si intende l'Egitto) è uno Stato del Nord Africa. Include la Penisola del Sinai, il che rende l'Egitto un paese che fa parte anche dell'Asia. La principale parte abitata del paese si estende ai lati del fiume Nilo. Vaste aree dell'Egitto sono coperte dalle sabbie del Sahara e sono disabitate.
    L'Egitto confina ad ovest con la Libia, a sud con il Sudan, ad nord-est con Israele e la Striscia di Gaza ed è bagnato ad est dal Mar Rosso e a nord dal Mar Mediterraneo. La capitale è Il Cairo.


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    Miṣr, il nome arabo e ufficiale del moderno Egitto, è una parola di origine semitica. In accadico il sostantivo miṣru significa "frontiera, territorio"; maṣartu ha il significato di "guardia, sentinella, frontiera" e il verbo muṣuru "stabilire una frontiera".[1]
    L'antico nome del paese, kemet, o "terra nera", è dovuto al fertile terreno nero depositato dalle piene del Nilo, distinto dalla "terra rossa", il deserto (deshret). Il nome è diventato keme in una fase successiva della lingua copta.
    Il nome italiano "Egitto" deriva dalla parola latina Aegyptus che a sua volta viene dal greco Αίγυπτος, Aìgyptos. Il nome greco potrebbe ancora essere una derivazione dall'egiziano antico Hwt k3 Pth, "casa del Ka di Ptah", nome di un tempio del dio Ptah a Menphi.
    Nel periodo egizio il termine più usato, soprattutto nelle titolature ufficiali, fu t3wy traducibile come Le Due Terre, termine indicante l'unione del Basso e dell'Alto Egitto.


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    L'Egitto è bagnato a nord dal Mar Mediterraneo, e a est dal Mar Rosso; confina a est con Israele, a sud con il Sudan e a ovest con la Libia. La regione di confine con il Sudan lungo il Mar Rosso, il cosiddetto Triangolo di Hala, è contesa dal Sudan. La parte ovest dell'Egitto è occupata dal deserto libico.
    Idrografia [modifica]
    L'Egitto ha pochissimi fiumi. Il Nilo è il più importante dell'Egitto, é uno dei fiumi più lunghi del mondo (secondo le misurazioni, si contende il primato di lunghezza col Rio delle Amazzoni). Esso nasce dai Grandi Laghi africani, nella zona centrale del continente, e nel suo ultimo tratto attraversa da sud verso nord la parte orientale dell'Egitto. Il Nilo è stato di vitale importanza per il fiorire delle antiche civiltà, e lo è ancor oggi poiché è una fonte inesauribile di acqua per l'irrigazione dei campi. Senza di esso l'Egitto sarebbe un'isolata landa desertica senza vita, poiché si trova su uno dei territori più aridi del deserto sahariano, il Deserto Libico, poverissimo di oasi.
    Clima [modifica]
    Il clima egiziano si presenta di tipo desertico su quasi tutto il Paese, eccezione fatta per la zona mediterranea dove esso è più temperato (sebbene notevolmente più secco rispetto alla media). Gli inverni sono miti, anche se non mancano gelate invernali nel deserto, dovute alle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Le estati sono molto calde e secche, e le temperature raggiungono molto facilmente i 43-45 °C, con punte di oltre 50 °C in pieno deserto. La zona più "fresca" del Paese in estate è quella delle coste mediterranee, avvantaggiata dalle brezze marine che rendono più sopportabile la calura. Le precipitazioni sono molto scarse, soprattutto nelle zone interne sahariane, dove può non piovere per molti mesi.



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    storia


    La storia dell'Egitto viene fatta iniziare con l'unione di Alto e Basso Egitto da parte di Narmer, primo sovrano della I dinastia, intorno al 3200 a.C. anche se questi eventi vennero preceduti da una fase urbana preparatoria durata alcuni secoli. Sappiamo da recenti scoperte archeologiche che la civiltà egizia esisteva già da almeno un millennio prima.
    Attraverso momenti imperiali ed altri di profonda anarchia l'Egitto mantenne la sua indipendenza fino alla metà del I millennio a.C. quando cadde sotto il controllo persiano.
    Conquistato da Alessandro Magno nel IV secolo a.C., rimase sotto il controllo dei suoi successori, i Tolomei, fino alla conquista romana al 30 a.C.
    Alla divisione dell'Impero romano l'Egitto divenne parte dell'Impero romano d'Oriente.
    Nel VII secolo fu conquistato dagli Arabi che resero il paese una provincia ( wilāya ) del loro califfato. Una prima autonomia il paese la riguadagnò coi Tulunidi e, dopo la riconquista abbaside, i cui califfi affidarono l'Egitto agli Ikshididi, il paese fu conquistato nel X secolo dai Fatimidi, che erano sciiti-ismailiti.
    Saladino e la dinastia da lui fondata degli Ayyubidi posero sotto il proprio controllo l'Egitto, la Siria e lo Yemen a partire dal XII secolo. Successivamente, fu la volta dei Mamelucchi, turchi e circassi. Infine fu il turno degli Ottomani che presero il potere nel XVI secolo (1517), al termine della Campagna militare voluta dal Sultano ottomano Selim I Yavuz che, tuttavia, mantenne come suoi "feudatari" gli sconfitti Mamelucchi.
    Ai primi di luglio 1798 l'Egitto fu invaso via mare da un corpo di spedizione francese forte di circa 40.000 uomini guidato da Napoleone Bonaparte. Lo scopo principale dell'invasione fu quello di mettere in difficoltà l'Inghilterra ma, tra gli scopi secondari, c'era anche quello di agevolare la conduzione di studi storici, archeologici, geografici, linguistici che il nutrito gruppo di uomini di scienza e di lettere, che Napoleone era riuscito ad aggregare alla spedizione, svolse effettivamente in modo più che egregio. L'occupazione francese durò fino all'estate del 1800 (Napoleone era tornato in Francia già ad agosto del 1799) quando le ultime truppe comandate dal generale Menou si arresero agli anglo-turchi.
    Dai primi del XIX secolo l'Egitto fu tenuto con saldo e innovatore polso dall'albanese Mehmet Ali Pascià (fondatore della dinastia albanese a guida di Egitto estinta con l'ultimo re Faruq I d'Egitto nel 1953) che avviò una dinastia vicereale (khediviale), formalmente vassalla della Sublime Porta (Istanbul) ma sostanzialmente del tutto autonoma.
    Nel 1881, sfruttando l'estrema debolezza del dominio turco e le inettitudini finanziarie di Isma'il Pascià, giustificando il tutto con la necessità di proteggere gli investimenti europei nella zona del Canale di Suez, il Regno Unito e la Francia obbligarono l'Egitto a nominare due loro esperti alla guida dei dicasteri delle Finanze e dei Lavori Pubblici. Poco dopo Londra occupò l'Egitto e il 18 dicembre 1882 ne proclamò formalmente l'autonomia dall'Impero ottomano, instaurando, peraltro, un suo "protettorato di fatto". Nel 1899, il Regno Unito impose all'Egitto il condominio sul Sudan, che, fino ad allora faceva parte del territorio egiziano. Nel 1914, allo scoppio della Prima guerra mondiale, il Khedivè ʿAbbās II si schierò al fianco dell'Impero Ottomano e fu prontamente deposto dai britannici che proclamarono Sultano dell'Egitto e del Sudan suo zio, Husayn Kāmil. Questi decretò la fine della sovranità turca e la trasformazione del Paese in un protettorato britannico anche a livello giuridico. Dopo lunghe lotte il protettorato ebbe termine il 28 febbraio 1922, anche se - malgrado lunghe e dure lotte, in cui rifulse l'attività patriottica di Sa'd Zaghlul e del partito del Wafd - la piena indipendenza dell'Egitto venne proclamata soltanto il 14 settembre 1936, perdurando tuttavia di fatto l'occupazione militare britannica per le basi militari che il Regno Unito mantenne nel Paese e il pieno controllo, assieme alla Francia, del Canale di Suez.


    Il Cairo una vistosa insegna pubblicitaria nell'Egitto moderno evoca i fasti antichi della Valle del Nilo
    Questo stato di cose proseguì fino al 1952 quando il 23 luglio un colpo di Stato dei Liberi Ufficiali del generale Muhammad Neguib e del colonnello Gamāl ʿAbd al-Nāṣer (Nasser) proclamò la repubblica, deponendo la dinastia fondata da Mehmet Ali e imponendo pochi anni dopo il definitivo ritiro delle truppe britanniche dalla zona del Canale e dalle basi militari che ancora gestiva. Nel 1956 cessò il condominio anglo-egiziano sul Sudan, che conseguì la piena indipendenza.
    Il 23 giugno 1956 Nasser viene eletto Presidente della Repubblica, ed il 26 luglio decreta la nazionalizzazione del Canale di Suez, ponendo termine al controllo franco-britannico, e bloccando, di fatto, questa importante via di comunicazione. La situazione precipita nel mese di ottobre; a seguito di attacchi terroristici nelle zone di confine, infatti, il 20 ottobre, Israele invade il Sinai, e punta sul Canale di Suez; il 29 ottobre 1956, truppe britanniche e francesi occupano la zona del Canale, il 31 ottobre bombardano Il Cairo e il 5 novembre occupano Porto Said. Il 6 novembre l'Unione Sovietica intima ad Israele, Francia e Regno Unito, di interrompere le ostilità verso l'Egitto, minacciando un intervento diretto nel conflitto, ed anche gli Stati Uniti premono sugli alleati per porre fine al conflitto.
    Il cessate il fuoco entra in vigore l'8 novembre, ed il 15 dello stesso mese truppe di pace dell'ONU giungono nella zona. L'intero Egitto fu così affidato alla nuova classe dirigente espressa dai "Liberi Ufficiali".
    Il successivo mancato finanziamento del progetto dell'Alta Diga di Aswān da parte della Banca Mondiale fu una delle cause dell'avvicinamento dell'Egitto, governato da Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, all'URSS. Nel 1967 scoppia la "Guerra dei sei giorni" (vedi Conflitti arabo-israeliani), e il 28 settembre 1970 muore Nasser. Gli succede il vice presidente, Anwar al-Sādāt, che, nel 1973 sferra una nuova offensiva verso Israele, e che verrà ucciso il 6 ottobre del 1981 in un attentato. Gli succede Ḥosnī Mubārak.


    citta' principali

    Abu Simbel


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    Il tempio di Ramses II



    Abu Simbel (o anche Abu Simbal, Ebsambul e Isambul; in lingua araba أبو سنبل o أبو سمبل) è un sito archeologico dell'Egitto. Si trova nel governatorato di Assuan, nell'Egitto meridionale, sulla riva occidentale del Lago Nasser, a circa 280 km a sud di Assuan.
    Il complesso archeologico di Abu Simbel è composto da due enormi templi in roccia ricavati dal fianco della montagna dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C., eretti per intimidire i vicini Nubiani e per commemorare la vittoria nella Battaglia di Kadesh.
    Il sito archeologico fu scoperto nel 1813 dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt ma quasi completamente ricoperto di sabbia, fu violato per la prima volta il 4 agosto 1817 dall'archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell'Umanità dall'UNESCO





    Il tempio di Ramses II
    Tra i molti monumenti eretti dal faraone Ramses II il grande tempio di Abu Simbel è generalmente considerato il più imponente ed il più bello.
    Sulla facciata, alta 33 metri e larga 38, spiccano le quattro statue di Ramses II, ognuna delle quali alta 20 metri, in ognuna il faraone indossa le corone dell'Alto e del Basso Egitto, il copricapo chiamato "Nemes" che gli scende sulle spalle ed ha il cobra sulla fronte. Ai lati delle statue colossali ve ne sono altre più piccole, la madre e la moglie Nefertari mentre tra le gambe ci sono le statue di alcuni dei suoi figli, riconoscibili dai riccioli al lato del capo.
    Sopra le statue, sul frontone del tempio ci sono 14 statue di babbuini che, guardando verso est, aspettano ogni giorno la nascita del sole per adorarlo, in origine c'erano 22 statue di babbuini, tante quante le province dell'Alto Egitto, anche se secondo un'altra ipotesi le statue erano 24, una per ogni ora del giorno.
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    Ramsete II, Abu Simbel
    Una delle statue di Ramses è rimasta senza testa, infatti questa è crollata pochi anni dopo la costruzione del tempio a causa di un terremoto ed è rimasta ai piedi della statua. Nel crollo ha distrutto alcune delle statue più piccole che si trovavano nella terrazza del tempio, si tratta di rappresentazioni dello stesso faraone e del dio Horus (falco).
    Sopra la porta di entrata del tempio in una nicchia scavata nella roccia, c'è la statua del dio Ra' Ho Akthi, è il dio falco unito al disco solare, la mano destra del dio poggia sullo scettro indicante trasformazione, detto WSR, mentre la sinistra poggia sull'immagine della dea Maat rappresentante la giustizia.
    Questi due simboli uniti al disco solare Ra' si ritrovano nel cartiglio di incoronazione di Ramsete II, quindi il faraone vuole indicare che il tempio è dedicato sia al dio che a sé stesso. Ai lati della nicchia ci sono due altorilievi raffiguranti il faraone mentre fa offerta del simbolo della giustizia al dio.
    Ai lati delle statue poste presso l'ingresso ci sono delle decorazioni, c'è Hapy dio del Nilo, simbolo dell'abbondanza, che lega fiori di loto, simbolo dell'Alto Egitto, con i fiori di papiro, simbolo del Basso Egitto, per dimostrare l'unione del paese. Sotto queste scene, nel lato destro, quindi a nord, sono rappresentati dei prigionieri asiatici legati con corde che terminano con il fior dei papiro, simbolo del Nord, mentre nel lato sinistro, quindi a sud, sono rappresentati dei prigionieri africani legati con corde che terminano con fiori di loto, simboli del sud. .

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    Grande sala ipostila [modifica]


    Statua di Ramses II


    Decorazione di una sala del tempio
    L'entrata del tempio conduce alla grande sala dei pilastri, otto dei quali raffigurano il faraone con sembianze di Osiride, si tratta di statue alte 11 metri. Nel soffitto ci sono disegni incompiuti che rappresentano la dea Mut, che protegge il tempio con le sue ali distese.
    Le pareti della sala nel lato destro sono ricoperte di scene che rappresentano la vittoria di Ramses nella battaglia di Kadesh combattuta contro gli Ittiti. Nel lato sinistro ci sono altre imprese di Ramses.
    Sala dei nobili e Santuario [modifica]
    Da qui si entra nella sala più piccola del tempio, detta dei nobili, con quattro pilastri quadrati coperti da rilievi raffiguranti il faraone con varie divinità. Sulle pareti c'è il faraone mentre offre profumi ed incensi alla barca di Amon, seguito dalla moglie, la regina Nefertari. Questa sala conduce al Sancta sanctorum.


    Da sinistra Ptah, Amon-Ra, Ramses II deificato e Ra-Harakhti
    Il Santuario contiene quattro statue sedute che guardano verso l'entrata, che a sinistra a destra raffigurano Ptah (dio dell'arte e dell'artigianato), Amon-Ra (dio del sole e padre degli dei), Ramses II deificato e Ra-Harakhti (il falco con il disco solare). All'epoca queste costituivano le divinità più importanti del panteon egiziano[1]
    Qui, grazie all'orientamento del tempio calcolato dagli architetti, due volte all'anno, il 21 febbraio, il giorno della nascita di Ramses II, ed il 21 ottobre, giorno della sua incoronazione il primo raggio del sole si focalizza sul volto della statua del faraone. I raggi illuminano parzialmente anche Amon-Ra e Ra-Harakhti. Secondo gli antichi egizi i raggi del sole avrebbero così ricaricato di energia la figura del faraone.[2] Il dio Ptah considerato dio delle tenebre non viene mai illuminato.
    Dopo lo spostamento del tempio non si è riuscito a replicare questo fenomeno che cominciò a verificarsi il 22 febbraio e il 22 ottobre.
    Tempio minore [modifica]



    Facciata del tempio di Hathor e Nefertari
    A nord del tempio maggiore, a un centinaio di metri, si trova il tempio, scavato nella roccia, dedicato ad Hathor ed a Nefertari moglie di Ramses.
    La facciata, larga 28 metri ed alta 12 metri è ornata da sei statue alte 10 metri, tre ad ogni lato della porta di ingresso. Le statue raffigurano quattro volte Ramses e due Nefertari. Ai lati delle statue del faraone ci sono i figli in dimensioni minori, mentre ai lati di Nefertari sono raffigurate le figlie.
    È l'unico tempio egizio dedicato ad una regina, lo stesso Ramses lo ha fatto scrivere in una incisione nei rilievi della facciata:... la casa dei milioni di anni, nessuna costruzione simile è mai stata scavata.
    L'entrata del tempio conduce ad una sala contenente sei pilastri alti 3,20 metri sulla cui sommità vi sono le teste di Hathor. Sui pilastri ci sono iscrizioni che raccontano la vita del faraone e della regina e rilievi colorati che rappresentano sia Ramses che Nefertari con alcune divinità.
    Alle pareti vi sono scene del faraone e della moglie che offrono sacrifici agli dei. L'ultima sala è quella con la statua della dea Hathor.
    image Facciata del tempio di Hathor e Nefertari


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    grazie lussy
     
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