PRAGA e la REPUBBLICA CECA

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    Praga



    « In fondo alla Moldava vanno le pietre, sepolti a Praga riposano tre re. A questo mondo niente rimane uguale, la notte più lunga eterna non è. »




    Praga (in ceco Praha ascolta) è la capitale e la più grande città della Repubblica Ceca, quest'ultima detta anche Cechia. Centro politico e culturale della Boemia e dello stato ceco per oltre 1100 anni, tra il XIV e il XV secolo fu anche capitale del Sacro Romano Impero. Tra i suoi soprannomi vanno ricordati La madre delle città, ossia metropoli (Praga mater urbium, o "Praha matka měst" in ceco), Città delle cento guglie (Stověžatá Praha in ceco) e Città d'Oro (Zlaté město in ceco).
    Praga è un centro culturale e turistico di fama mondiale. Il suo centro storico, visitato ogni anno da più di 4 milioni di visitatori, è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
    Situata sul fiume Moldava (Vltava), conta approssimativamente 1,3 milioni di abitanti, 1,9 con l'area metropolitana



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    Territorio
    Praga si trova nella parte occidentale della Repubblica Ceca, al centro della regione storica della Boemia ed è attraversata dal fiume Moldava. Tra le grandi città più vicine vi sono Brno, seconda città della repubblica; Dresda e Norimberga in Germania; Linz in Austria; Breslavia in Polonia.
    La città di Praga si sviluppa su nove colli: Letná, Vítkov, Opyš, Větrov, Skalka, Emauzy, Vyšehrad, Karlov e infine quello più alto, il Petřín. Per questa sua caratteristica è stata definita la Roma del Nord (Praha - Řím severu in ceco).
    Clima
    Il clima della città è nettamente continentale con inverni lunghi e rigidi e abbondanti nevicate (60-70 cm) che iniziano solitamente da metà Novembre. Le temperature in pieno inverno spesso sono sotto lo zero anche di giorno e le minime possono scendere fino a -20 °C. Le estati sono tiepide, talvolta calde con temperature medie attorno ai 20° ma che possono toccare i 30° durante le giornate assolate in piena stagione. Le mezze stagioni sono miti e più piovose dell'inverno.
    Tabella medie climatiche relative a temperature e precipitazi



    Praga antica

    Fondata alla fine del IX secolo, Praga divenne ben presto la sede dei Re di Boemia, alcuni dei quali più tardi regnarono anche come imperatori del Sacro Romano Impero.
    L'era asburgica [modifica]
    Il 6 maggio 1757 nei pressi della città si svolse la Battaglia di Praga che vide fronteggiarsi gli eserciti prussiano, guidato dallo stesso re Federico II di Prussia, e quello austriaco, guidato dal principe Carlo Alessandro di Lorena. La vittoria arrise ai prussiani, che posero la città in stato di assedio ma non riuscirono a conquistarla; nel luglio dello stesso anno dovettero togliere l'assedio a causa della sconfitta subita a Kolin.
    Le quattro città indipendenti che precedentemente formavano Praga, vennero proclamate come unica città nel 1784.


    Panorama di Praga con il Ponte Carlo
    Queste quattro città erano Hradčany (il Castello, a ovest della Moldava), Malá Strana (ovvero il Piccolo Quartiere nell'area a sud del Castello), Staré Město (la Città Vecchia, sulla riva orientale opposta al Castello) e Nové Město (la Città Nuova, a sud-est). La città subì un'ulteriore espansione con l'annessione di Josefov (il quartiere ebraico) nel 1850 e Vyšehrad nel 1883.
    XX secolo
    Agli inizi del 1922, altre 37 municipalità vennero incorporate, portando la popolazione a 676.000 unità. La maggior parte dei 50.000 ebrei di Praga morirono a causa del genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale.


    Città vecchia di notte
    Nel 2002 la Moldava esondò, alluvionando pesantemente il centro cittadino provocando seri danni economici ma lasciando intatti i monumenti cittadini.



    Monumenti e luoghi d'interesse


    Praga è una nota città turistica, visitata annualmente da circa 6.000.000 di persone. Ci sono molte case antiche, alcune delle quali con splendidi murali. Contiene una delle più variegate collezioni di architettura del mondo, dall'art nouveau al barocco, cubismo, gotico, neoclassico e ultramoderno.
    Tra le principali attrazioni turistiche troviamo Staré Město, alcuni luoghi legati a Franz Kafka, Malá Strana, Hradčany con la Cattedrale di San Vito (dove sono conservate le reliquie più importanti della Chiesa cattolica boema: quelle dei santi Vito, Venceslao, Adalberto, Sigismondo e Giovanni Nepomuceno, patrono della Boemia), il Ponte Carlo (Karlův most), il Muro di Lennon, il vecchio cimitero ebraico e il quartiere di Nové Město con il suo municipio, Novoměstská radnice.



    Porta delle Polveri

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    Casa municipale (Praga)

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    La Casa Municipale è situata nella Città Vecchia di Praga.
    La Casa Municipale è uno dei più significativi edifici in art noveau di Praga. Esso sorge nei pressi del Palazzo della Corte Reale cittadino, che fu residenza, tra il 1383 e il 1485, di monarchi, e che poi fu abbandonato per secoli ed infine demolito all'inizio del XX secolo, per sostituirlo con un centro culturale (1905-1911), ovvero l'attuale Casa Municipale. L'esterno è abbellito con stucchi e statue allegoriche. La casa, costituita da un corpo centrale e due ali simmetriche, si sviluppa di fianco alla Porta delle Polveri.





    Chiesa di San Giacomo (Praga)


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    La Chiesa di San Giacomo è una chiesa situata nella Città Vecchia di Praga.
    La chiesa fu costruita per volere di Venceslao I di Boemia nel 1232. Essa fu ricostruita nel 1689 in stile barocco dopo l'incendio appiccato da degli agenti di Luigi XIV. Vi furono aggiunti oltre venti altari laterali e opere di famosi pittori cechi.



    Staroměstské náměstí
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    La Staroměstské náměstí (Piazza della Città Vecchia) è una piazza di Praga, che si trova proprio nella Città Vecchia.
    Oggi la piazza è uno dei luoghi turistici più importanti di Praga. Infatti su di essa si affacciano numerosi edifici importanti: la Chiesa di San Nicola, Palazzo Kinský, il Municipio della Città Vecchia con il suo famoso orologio astronomico, la Chiesa di Santa Maria di Týn. Oltre a questa serie di edifici, vi sono numerose case romaniche e gotiche, con suggestive decorazioni; la Casa alla campana di pietra è in stile rococò. Al centro della piazza si trova il monumento dedicato a Jan Hus, posto nella piazza in occasione del 500º anniversario della morte.
    Sui lati sud ed ovest si affacciano edifici in stile barocco, come la Casa all'ariete di pietra e la Casa Štorch, oltre a molte altre pittoresche case d'epoca (alla volpe rossa, Ochs e Da Lazzaro).


    Chiesa di San Nicola (Città Vecchia di Praga)

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    La Chiesa di San Nicola è situata a Praga, nella Città Vecchia. Essa si può confondere con l'omonima situata nel Piccolo Quartiere, la maggiore della città dopo la Cattedrale di San Vito.
    Fin dal XII secolo in questo luogo sorgeva un tempio che aveva il ruolo di chiesa parrocchiale della Città Vecchia fino al XIV secolo, allorché fu portata al termine la Chiesa di Santa Maria di Týn. Dopo la Battaglia della Montagna Bianca nel 1620, essa divenne parte di un monastero benedettino. L'edificio attuale, di Kilian Ignaz Dientzenhofer, fu terminato nel 1735. La chiesa fu spogliata nel 1781, quando Giuseppe II fece chiudere tutti i monasteri che non svolgevano attività socialmente utili.
    Durante la Prima guerra mondiale la Chiesa di San Nicola fu usata come guarnigione di stanza a Praga, ma il colonnello che la comandava approfittò dell'occasione per restaurarla. La cupola è affrescata con le vite di San Nicola e San Benedetto, opera di Kosmas Damian Asam.


    Chiesa di Santa Maria di Týn


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    La chiesa venne iniziata a costruire nel 1365, in stile gotico. Ben presto divenne il centro del riformismo boemo. Infatti già dai primi del '400, e fino al 1620, fu la principale chiesa hussita della città. Il re Giorgio di Podebrady, che si recava in questa chiesa per ricevere la comunione utraquista, fece collocare sulla facciata un calice d'oro. Il calice, successivamente alla battaglia della Montagna Bianca, venne fuso ed usato per la statua della Madonna che oggi orna la chiesa. Il portale nord della chiesa è ornato con scene della passione di Cristo, opera del laboratorio di Peter Parler. All'interno della chiesa si trova, inoltre, la tomba di Tycho Brahe.



    Chiesa di San Gallo (Praga)


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    La chiesa risale al 1280 e fu costruita per la comunità tedesca che viveva a Havelské Město, un quartiere incorporato nella Città Vecchia nel XIV secolo. Nel XVIII secolo la chiesa fu restaurata in stile barocco da Giovanni Santini-Aichel, autore della facciata, decorata con statue di santi di Ferdinand Brokof.
    L'interno costodisce dipinti di Karel Škréta, che è qui sepolto. Il più grande e famoso mercato all'aperto di Praga si è svolto dal Medioevo nella via Havelská, sulla quale si affaccia la chiesa.


    Clementinum


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    Il Clementinum (anche Klementinum) è un edificio edificato nel 1556 da Ferdinando I a Praga, nel tentativo di restaurare il Cattolicesimo in Cechia.
    Esso ospita la più antica chiesa gesuita di Praga, il Convento di San Clemente, che dà il nome all'intero edificio. Il Clementinum divenne subito rivale del Carolinum, sede della più importante università di Praga. In seguito, fu costruita, nel 1601, la Chiesa di San Salvatore. Espulsi nel 1618, i Gesuiti tornarono nel 1620. Nel 1622 le due università vennero fuse e i Gesuiti ebbero il manopolio dell'educazione superiore.
    Convinti che due terzi della popolazione fossero segretamente eretici, essi bruciarono migliaia di libri in lingua ceca. Tra il 1653 e il 1723 il Clementinum si ampliò verso est. Per permettere tutto ciò furono abbattuti trenta edifici tra case e chiese. Il Clementinum divenne la biblioteca dell'università; oggi è la biblioteca nazionale.






    Vecchio cimitero ebraico di Praga

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    Il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga (in ceco Starý Židovský Hřbitov), fondato nel 1439, è uno dei monumenti storici più significativi dell'antico quartiere ebraico praghese nonché uno dei più celebri cimiteri ebraici in Europa.


    Storia

    Durante l'occupazione tedesca, il cimitero fu risparmiato, infatti le autorità tedesche decisero che sarebbe rimasto a testimonianza di un popolo estinto.
    È stato per oltre 300 anni, a partire dal XV secolo, l'unico luogo dove gli ebrei di Praga potevano seppellire i loro morti. Le dimensioni attuali sono all'incirca quelle medievali e nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe, perché il cimitero non poteva espandersi fuori dal perimetro esistente.
    Cimitero

    In alcuni punti si sono sovrapposti fino a 9 strati di diverse sepolture; le lapidi venivano staccate dal suolo, veniva ammonticchiata della terra per una nuova sepoltura, veniva rimessa la vecchia lapide e in più quella nuova a fianco. Non di tutti rimane una lapide.
    La densità di lapidi, tardogotiche, rinascimentali, barocche, l'una quasi contro l'altra, il silenzio del luogo e la scarsa illuminazione (le lapidi sono quasi tutte all'ombra, oscurati dalle fronde degli alti sambuchi che crescono nel cimitero) creano un effetto unico con un'aura spettrale.
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    Le tombe consistono esclusivamente di una lapide di arenaria o di marmo (quelle più importanti) piantata nella terra. Nessun ritratto, perché la religione ebraica lo vieta. Solo disegni simbolici per indicare la professione o le qualità del defunto.
    Oggi si contano circa 12.000 lapidi, ma si ritiene che vi siano sepolti oltre 100.000 ebrei, la più antica è quella di Avigdor Kara del 1439, l'ultima è quella di Moses Beck del 1787.
    La tomba più visitata è quella di Rabbi Löw, dove i visitatori si fermano a pregare e lasciano sulla lapide i tradizionali sassi, oltre a monete e biglietti che esprimono i loro desideri.
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    A questo cimitero è dedicato un capitolo del libro di Giuseppe Marcenaro Cimiteri. Storie di rimpianti e di follie e ad esso è altresì intitolato un romanzo di Umberto Eco.



    Cattedrale di San Vito

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    La Cattedrale di San Vito è diventata un simbolo di Praga e della Repubblica Ceca intera, sia a causa della sua storia che come memoriale artistico.
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    È la terza chiesa eretta su questo luogo: la prima era una rotonda a ferro di cavallo con quattro absidi, uno dei primi edifici cristiani della Boemia, costruita da San Venceslao (929); la seconda era la basilica di Vratislav e Spytihnev, in stile romanico, con tre navate, costruita tra 1060 e 1096; infine nel 1344 Mathieu d'Arras, incaricato da Carlo IV, iniziò la costruzione di una cattedrale gotica, che fu completata solo nel 1929.
    Circa trenta incoronazioni di principi e re Boemi e delle loro mogli hanno avuto luogo nella Cattedrale e per molti di loro la cattedrale è diventata anche il luogo di riposo - circa quindici monarchi sono seppelliti qui.
    L'entrata nella parte neo-gotica è libera, la parte storica può essere visitata acquistando un biglietto, che dà l'accesso al coro e alle cappelle, alle tombe dei re e degli arcivescovi Boemi e alla grande torre meridionale con la meravigliosa vista su Praga.



    Vicolo d'oro


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    - Una passeggiata nel curioso Vicolo d’Oro, una stretta stradina di case in miniatura.

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    Palazzo reale (Praga)


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    Palazzo dei granduchi di Toscana

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    Il palazzo dei granduchi di Toscana, in Ceco Toskánský palác, è un palazzo situato nel centro storico di Praga. La sua ubicazione è in Hradčanské náměstí, piazza che si apre in prossimità del Castello di Praga, della quale occupa l'intero lato occidentale.
    L'edificio fu realizzato nel 1690, su progetto dell'architetto francese Jean Baptiste Mathey, come dimora dei granduchi di Toscana nel centro della capitale boema, rimanendo per alcuni decenni di proprietà dei Medici prima di passare ai loro successori.
    Il palazzo, in stile barocco, si articola a pianta rettangolare, sviluppandosi su tre livelli principali, che nella parte centrale sono sovrastati da un quarto livello coronato da una serie di statue, nelle cui parti laterali si elevano le due caratteristiche torri quadrangolari (una per lato).
    L'edificio si caratterizza per una lunga facciata principale dove si aprono due portali d'ingresso, uno nella parte sinistra e l'altro nella parte destra, ciascuno dei quali sovrastato da un balcone poggiante ad ogni lato su una coppia di colonne con capitello, che a loro volta delimitano lateralmente i due portoni. Ciascuna delle due porte di accesso ai balconi, che si aprono lungo il primo livello superiore, è sovrastata da uno stemma monumentale.
    Le facciate si caratterizzano per la presenza di marcapiani e di lesene che racchiudono ogni ordine di finestre, che lungo il primo livello superiore sono sovrastate, a due a due, da timpani triangolari e semicircolari.




    Ponte Carlo

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    Il Ponte Carlo (in ceco Karlův Most) è uno storico ponte in pietra sulla Moldava, situato nella città di Praga, e collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana; è forse il più famoso monumento della capitale della Repubblica Ceca. Misura 515 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza. Il ponte è una delle più grandi attrazioni turistiche della città, ed è molto frequentato dagli artisti di strada, musicisti e venditori di souvenir durante tutto l'anno.



    La sua costruzione, iniziata nel 1357, fu commissionata da Carlo IV, allora Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero, all'architetto Petr Parléř, famoso anche per aver costruito la Cattedrale di San Vito ed il Castello di Praga, che la terminò nel 1402. A modello venne preso il ponte di pietra (Steinerne Brücke) di Ratisbona. Venne edificato per sostituire il Ponte di Giuditta (che fu il primo ponte in pietra ad essere costruito sul fiume nel 1170), spazzato via da una piena della Moldava nel 1342. Secondo una leggenda, si dice che all'atto di costruire il ponte, all'impasto della malta vennero aggiunti dei tuorli d'uovo, al fine di renderne più solida la struttura: Carlo IV chiese a tutti i villaggi del regno di contribuire alla costruzione, inviando un carro d'uova.
    Le due estremità del ponte furono fortificate attraverso la costruzione di due torri, e la protezione del ponte fu affidata all'ordine dei Crocigeri della Stella Rossa. In origine il ponte era chiamato semplicemente "ponte di pietra" (Kamenný most) o "ponte di Praga" (Pražský most), assumendo la denominazione attuale solo nel 1870.
    Nel 1432 tre pilastri vennero danneggiati da una piena. Nel 1464, su ordine di Giorgio di Poděbrady, venne costruita (presumibilmente sulle vestigia di una torre romanica) una torre di fortificazione, la Staroměstská Věž, all'ingresso occidentale del ponte.
    Durante la Guerra dei trent'anni il ponte fu teatro di cruente battaglie, allorché le truppe svedesi assediavano la città dalla sponda occidentale della Moldava.
    A partire dal XVII secolo, per volere dei Gesuiti, su suoi lati vennero sistemate delle statue barocche di santi, 30 in tutto (quelle che si possono ammirare attualmente sono però delle copie delle statue originali).



    Convento di Loreto (Praga)


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    Praga ha molti sopranomi , città d’oro , città delle 100 torri , Parigi dell’est , ed è sicuramente una delle più belle città d’Europa .

    Avevo acquistato il volo diversi mesi prima con un offerta Skyeurope (25 euro A/R) con partenza da Bergamo , avevo anche prenotato il trasferimento dall’aeroporto con “Prague Airport Transfers“ (11 euro) fino all’indirizzo voluto , ottimo servizio visto anche il mio ritardo di oltre un ora di sera , erano li ad aspettarmi .

    Per l’alloggio ho suddiviso il soggiorno in due sistemazioni , la prima settimana avevo prenotato con Massimo un monolocale (speso 30 euro giorno) a 2 fermate dal centro , lui ha diversi appartamenti nuovi e ben arredati in Křižikova 73 , sempre disponibile vi aiuta per qualsiasi esigenza anche come prenotazioni di tour o consigli su dove andare , colazione compresa in camera all’ora desiderata , posto consigliato , parla Italiano .

    I restanti cinque giorni sono andato da Hana , affitta due appartamenti di 2 camere, cucina , bagno (speso 23 euro giorno) , l’ubicazione è fuori centro in zona tranquilla oltre il castello , comunque in tram 20 min. dal centro , anche lei molto disponibile , vi porta la colazione alle 7,00 di mattina .

    La città non è grandissima ma conviene utilizzare i tram , bus e le tre linee di metro o si cammina tanto per vedere tutto , ci sona vari biglietti , 18 Czk permette 30 min. di viaggio , non si può cambiare mezzo e fare solamente 5 fermate di metro ; 26 Czk , 75 min. di viaggio , si può cambiare mezzo ; poi ci sono i biglietti giornalieri o per 5 giorni (quello 3 giorni non conviene) al prezzo di 100 Czk per giorno corse illimitate.

    Chi come me rimane oltre i 6 giorni conviene fare il mensile perché costa 580 Czk e si può utilizzare anche per il bus dell’aeroporto , però bisogna portare una fotografia e ci sono pochi uffici che lo fanno , uno è alla stazione metro di Florenc , all’esterno (chiuso festivi) , si compila un modulo con nome , cognome , data di nascita e viene rilasciato subito.

    Le tre linee metro si incrociano in centro e sono comode per raggiungere molte zone della città , basta fare l’abitudine alle veloci e lunghe scale mobili…

    STARE’ MESTO il centro storico , stupendi edifici , abitazioni , torri , chiese , inizia con la CASA MUNICIPALE l’esterno decorato con pregiati stucchi, mosaici e statue, l’interno ospita concerti e eventi musicali , a fianco la TORRE DELLE POLVERI alta 65 mt. un tempo una porta fortificata del sistema difensivo , camminando per la via Celetnà si arriva in STAROMESTSKE NAMESTI la piazza principale della città vecchia, lo sguardo in alto per ammirare le stupende torri della CHIESA di S.MARIA di TYN e quella del MUNICIPIO visibili da tutta la città , su quest’ultima c’è anche L’OROLOGIO ASTRONOMICO , simbolo della città , guardato ogni giorno da centinaia di persone che attendono lo scoccare delle ore con l’uscita degli Apostoli .

    Si può anche salire sulla torre pagando 70 Czk .


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    Questa piazza offre ancora molti edifici storici come la CHIESA di S. NICOLA , casa ALLA CAMPANA DI PIETRA , casa ALL’UNICORNO D’ORO , casa STORCH e molti locali e ristoranti all’aperto , tutto intorno si diramano stradine e vicoli con infiniti locali da scoprire , taverne , birrerie , siti in posti antichi come fossimo tornati indietro di cento anni .

    Sempre a piedi si arriva scendendo a sud al quartiere NOVE MESTO , città nuova , il punto focale di questa zona è PIAZZA VENCESLAO , lunga 750 mt. e larga 60 assomiglia piuttosto a un viale con in cima il MUSEO NAZIONALE . Qui vi sono negozi più moderni di grandi marche , anche se il quartiere ospita diverse cose interessanti come la TORRE JINDRISSKA , la SINAGOGA , il TEATRO NAZIONALE e la CASA DANZANTE , un moderno edificio dalle forme particolari ispirato ai ballerini Ginger Rogers e Fred Astaire .

    Il secondo simbolo della città è il PONTE CARLO , Karluv Most , uno dei tanti collegamenti tra le due sponde della Moldava , esso unisce Stare Mesto con MALA STRANA , ai capi del ponte due torri difensive , è una galleria di sculture all’aperto , 30 sono le statue dei Santi che lo abbelliscono , i suoi 516 mt. offrono un bel panorama , sull’altro lato nel quartiere Mala Strana , altro luogo di bellezza architettonica , dalla casa AI TRE MINATORI , alla casa AL TAVOLO DI PIETRA, alla PIAZZA DEL PICCOLO QUARTIERE , ai PALAZZI KOLOWRATSKY , WALLENSTEIN e VRTBA , alla CHIESA di S. NICOLA .

    Confinante il quartiere HRADCANY , famoso per la sede del CASTELLO DI PRAGA oltre ad altri posti come PIAZZA HRADCANSKE , il SANTUARIO DI LORETO , il MONASTERO DI STRAHOV .


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    L’accesso al CASTELLO che si trova su una collina può essere a piedi lungo la scalinata nei pressi della fermata del metro MALOSTRANSKA (anche fermata del tram n°8) , oppure in tram n° 8 dal centro ( che passa anche per l’alloggio di strada Křižikova ) , l’ingresso è subordinato a quello che si vuole vedere , il prezzo del biglietto del tour completo costa 350 Czk e vale 2 giorni .

    Per vedere tutto ci vogliono alcune ore , consiglio di trovarsi al castello alle 9,00 del mattino perché dopo è affollato di turisti e si fa coda per ogni posto , il biglietto completo dà diritto a visitare nove posti , ogni volta viene bucato il numero corrispondente , per fare fotografie bisogna aggiungere 50 Czk .

    Inizio con la CATTEDRALE DI S.VITO stupenda costruzione Gotica sia all’esterno che interno , risale al 1300 , le lavorazioni della facciata sono impressionanti , come anche le sue dimensioni , dentro vetri a mosaico altissimi e 19 Cappelle , custodisce anche il tesoro della Cattedrale con la Corona di S. Venceslao .

    Visito il VECCHIO PALAZZO REALE e l’esposizione LA STORIA DEL CASTELLO , la BASILICA e il MONASTERO di S.GIORGIO , la GALLERIA NAZIONALE , la TORRE DELLE POLVERI , la VIGNA di S.VENCESLAO e per ultimo il VICOLO D’ORO , una bellissima stradina con casette e negozietti d’epoca dove la leggenda racconta che venne inseguito il sogno della pietra filosofale e della produzione dell’oro , oggi ci sono piccole botteghe artigiane e souvenir .

    Tornato nella città vecchia , vicino alla fermata metro Florenc , vi è il MUSEO DI PRAGA (100 Czk) , storia della città dalla preistoria all’epoca moderna .

    Nei pressi della piazza Jiřího c’è la TORRE DELLA TELEVISIONE dove si può salire (150 Czk) per vedere il panorama da 93 mt. di altezza .


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    Per lo shopping ci sono varie soluzioni , oltre ai grandi magazzini tra cui Kotva , Černá růže , Palác Flóra , Nový Smíchov , se volete comperare souvenir troverete un’infinita di negozi nella città vecchia , i prezzi sono uguali in tutti , dalla piazza centrale percorrendo Melantrichova vi è un mercato che vende anche souvenir e prodotti dolciari , qui trovate prezzi più bassi sugli stessi oggetti , di fronte ci sono anche negozi dove si può trattare leggermente , dipende che cosa si compra , per l’abbigliamento ed oggetti “particolari” c’è ogni giorno il mercato cinese vicino alla fermata metro VITAVSKA , qui la trattativa arriva anche al 50% , mentre si è in questa zona oltre il fiume è consigliabile salire sul parco della collina dove si ha una vista stupenda di tutti i ponti sulla Moldava .

    Nel periodo in cui sono andato in piazza vecchia e Venceslao erano allestite le bancarelle con prodotti tipici , souvenir , alimentari e dolci .

    Per mangiare basta scegliere tra gli infiniti locali del centro o degli altri quartieri , normalmente sotto i 10 euro a persona , quasi tutti hanno i menù in Italiano .


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    L’unica nota dolente sono i cambi… nel centro sono molti ma 80% è una fregatura , i peggiori sono quelli che hanno i cartelloni con le scritte bianco/celeste e sono anche quelli che promettono i tassi migliori , ma bisogna leggere bene i cartelloni pieni di cifre , si scopre che scritto in piccolo il tasso applicato è per un importo di cambio di 1000 euro… se cambiate 100 euro la cifra è una molto minore… oppure altri scrivono tassi alti e poi vi mettono 15% di commissioni…

    L’unico che consiglio si trova in strada HUSOVA 18 , vicino alla piazza centrale , di fronte a una Trattoria Toscana , questo mette un biglietto 100 euro = 26…. Czk , e quello vi dà .

    Praga è una bella città , sicuramente da mettere in lista tra le più belle d’Europa , i tesori artistici , architettonici e culturali che possiede meritano una visita .

    Per raggiungere l’aeroporto è anche possibile prendere il bus 119 che parte dalla stazione metro di DEJVICKA .


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    Edited by tomiva57 - 9/9/2011, 08:03
     
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  2. gheagabry
     
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    Se andate a Praga ...Al di là dell'aspetto turistico, oggi preponderante nelle direttrici principali della città, tenete presenti due cose: una, che i praghesi amano molto divertirsi e vivere fuori di casa e sono molto attrezzati per questo; due che è una città dove fa freddo e quindi il fuori di casa è spesso un dentro.
    Il primo consiglio è dunque quello di provare ad entrare, salire, scendere dappertutto dove ve lo consentano. Alcuni, pochi, esempi:


    Salire sulla Torre del Ponte della Città Vecchia, che rappresenta la porta d'ingresso al Ponte Carlo dalla Città Vecchia (Staré Mesto). Si entra da una porticina che passa facilmente inosservata (infatti poi su non trovate quasi nessuno), al secondo piano della Torre c'è un piccolissimo museo (i Praghesi hanno la passione dei musei), con gli strumenti usati per le musiche che si suonavano per la città dalle torri e dai battelli sulla Moldava (Vltava), sia in occasione delle feste che nei giorni feriali. All'ultimo piano, sotto le strutture del tetto, gira un balcone da cui avrete una vista mozzafiato a 360° sulla Città Vecchia, sul fiume e verso il Castello.
    Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00

    Salire con la funicolare da Malá Strana attraversando i giardini di Letná (al momento è chiusa per manutenzione, ma riaprirà a maggio). Da lassù, quando sarete in alto avrete il panorama complessivo della città, con una breve passeggiata potete andare a vedere la "piccola Tour Eiffel".

    Addentrarsi nelle Galeries e nei Pasaz (grafia Cèca della parola francese "passage"), con percorsi che attraversano a piano terra vari edifici, collegando tra loro diverse strade della Città Vecchia. Cominciate con i più importanti, e poi scoprirete che ve ne sono tantissimi: a volte sembra di entrare in un vicolo cieco, in un portone o in un negozio, e magari la porta sembra chiusa (ma è solo per il freddo), poi si passa attraverso un androne, si sbuca in un cortile o magari in un giardino, e da lì, attraversando un altro edificio si riesce su una strada.
    In questi percorsi si trova di tutto, e moltissime cose pensate soprattutto per la vita quotidiana dei Praghesi: teatri e teatrini, laboratori artigiani, cinema, negozi di musica, erboristerie, librerie antiquarie, caffè, ristoranti, gallerie d'arte, negozietti di artigianato, ecc...
    Tra i passages più grandi e più noti vi sono: Lucerna, che è proprio una rete di passaggi che connettono in più punti la Piazza Venceslao con tre strade; Platýz sulla Narodní Trída, con un bel cortile, quello della prima casa d'affitto di Praga; Koruna, in fondo a Piazza Venceslao; Alfa pure su Piazza Venceslao, che porta al giardino del convento Francescano.

    Entrare nelle librerie. Ve ne sono ovunque. A Piazza Venceslao il primo edificio a destra nella parte bassa è una libreria molto bella, di quattro piani. Proseguendo sulla piazza in direzione del Museo, sempre a destra c'è la libreria Academia, dell' Accademia, su due piani, al secondo c'è un piacevolissimo Cafè, molto tranquillo, dove si può darsi appuntamento per due chiacchiere o sostare a riposarsi, sfogliando magari un libro prima di comprarlo. In tutte le grandi librerie trovate libri in molte lingue, ma anche videocassette, mappe, stampe, giochi di carta, cartoline, puzzles e oggetti vari. Di Praga vi sono un'infinità di mappe, alcune anche molto decorative, carine da regalare.

    Andare a vedere al Muzeum Hlavního Mesta Prahy (Museo di Praga Capitale) il plastico della città. E' un modello rifinito e fedelissimo in carta e legno, costruito in undici anni, dal 1826 al 1937, grande ben 20 metri quadri, come un ampio soggiorno.

    Vedere alcuni musei minori, a seconda dei vostri gusti ed interessi:
    Il Muzeum Alphonse Muchy, per gli amanti dell'Art Nouveau. Alphonse Mucha è il più rinomato pittore e grafico del Liberty Cèco (Secessione o Secése). Ha uno shop molto interessante, con belle riproduzioni di oggetti e bigiotterie d'epoca.
    Praha 1, Panská 7; aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00
    Sempre per gli amanti di questo stile, la Bilková Víla, la casa-museo di Bílek, un originalissimo scultore vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La casa stessa è una scultura. Alle pendici del Castello, Praha 6, Mickiewiczova 1; aperto da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00.
    Il Museo di Arti Decorative (il nome cèco è quantomeno sconcertante: Umeleckoprumyslovè muzeum), dove trovate l'artigianato e le arti applicate europee e cèche dal Cinquecento in poi. Praha 1, 17, listopadu 2, da martedì a domenica 10.00 - 18.00
    Nella Dum u Cerné Matky Boze (Casa della Madonna Nera) c'è l'esposizione permanente del Cubismo Cèco, una corrente artistica d'avanguardia degli anni '20 e '30, collegata col contemporaneo Cubismo Europeo, ma con caratteristiche proprie di grande originalità.
    Praha 1, Celetná 34, da martedì a domenica 10.00 - 18.00
    Al Castello, il Muzeum hracek (Museo dei giocattoli), la seconda maggiore collezione mondiale di giocattoli, dal tempo della Grecia antica ai nostri giorni.
    Praha 1, Prazký hrad, Jirská ul. Tutti i giorni, 9.30 - 17.30.



    Ce ne sono moltissimi altri che trovate puntualmente elencati nelle guide, tenete però presente che la loro concezione di museo è diversa dalla nostra, molto spesso potete spostarvi all'altro capo della città e trovare due stanze in cui sono amorevolmente esposti pochi oggetti, che possono anche apparirvi poco interessanti, con dettagliate didascalie solo in cèco: prima di affrontare spostamenti, se non avete molto tempo, è bene cercare di sapere qualcosa di preciso.

    Ancora: Praga è la città che in Europa conta il maggior numero di teatri per abitante. Molti teatri sono bellissimi anche da vedere all'interno, fatevi dare i programmi in albergo o all'Ufficio Turistico e, se trovate qualcosa che non vi costringa a due ore di ascolto in céco, andateci.
    Oltre al piacere di sentire musica o vedere un balletto in uno splendido ambiente, vi sentirete pulsare la vita culturale praghese.



    Alcuni posti curiosi dove mangiare

    Se siete più interessati all'ambiente che al cibo (non che vi si mangi male, ma molto normalmente), potete fare un'immersione totale nello stile Liberty andando all'Hotel Europa in Piazza Venceslao o alla Obecni Dum (Casa delle feste), Praha 1, nám Republiky 5, vicino alla Torre delle Polveri. In entrambe i posti trovate sia il ristorante, se siete disposti a spendere, che la birreria e il caffè, decisamente più economici, comunque fateci un giro e guardatevi il tutto, che vale veramente la pena. Nella Casa delle Feste c'è anche un bel teatro.

    Un posto piacevole e non caro è il ristorante degli architetti, presso la Fragner Galerie a Betlémské Namesti, in una delle caratteristiche cantine medievali, che erano in origine i piani terra delle case e che furono interrati quando, successivamente fu rialzato il piano stradale della città vecchia.

    Un pezzettino di storia delle Avanguardie artistiche è il Café Montmartre, in via Retezová. Ancora vi si danno appuntamento gli intellettuali praghesi, al primo piano è esposta una raccolta di foto e documenti relativi ai cosmopoliti frequentatori del caffè della prima metà del secolo.

    Al n. 15 della Melantrichová, entrando in uno dei soliti passages, c'è un ristorante vegetariano che sembra molto attraente, non ci sono stata perché l'ho scoperto tardi, se lo provate fatemi sapere.

    Infine, alcune cose da comprare.

    Il centro di Praga è ormai un gigantesco mercato di souvenirs, aperto tutti i giorni e a tutte le ore e propone una tale quantità di vetri e di cristalli da farne passare la voglia. Però, superata la prima impressione, con un po' di pazienza si possono trovare molte cose belle e originali di tutti i prezzi, prodotti di una grande tradizione artigiana e di una raffinata cultura formale. Quindi:

    Vetri e cristalli, oggetti, suppellettili e bigiotteria, seguendo il vostro gusto. In un paio di shop dei musei trovate belle riproduzioni di vetri e cristalli d'epoca, repliche di oggetti dei musei, a prezzi molto ragionevoli.
    Oggetti d'antiquariato: mimetizzati tra i negozi di souvenir vi sono dei bei negozi antiquari, con prezzi onesti. Le cose più caratteristiche sono i gioielli con i granati (inspiegabilmente quelli vecchi sono molto più belli di quelli fatti oggi, non sono riuscita a spiegarmi il perché), i cristalli di varie epoche, qualche porcellana ed oggetti Liberty e Dèco. Alcuni hanno anche riproduzioni di gioielli d'epoca di argento e di smalto.
    Saponi profumati alla frutta e alle spezie e mille cose di erboristeria negli affascinanti negozi "Botanicus", che trovate disseminati in tutto il centro.
    Giocattoli di legno, marionette (anche di queste ne trovate una profusione, si tratta di scegliere), uova decorate di tutti i tipi, da quelle Fabergé a quelle ... vere. Infatti loro riciclano alla grande i gusci delle uova di gallina ed anatra, dipingendole a mano con coloratissime decorazioni, possono costituire piccoli regali economicissimi ed originali, anche se un po' fragili.
    Ricami. Usano spesso il ricamo per costruire dei veri quadri: paesaggi, mazzi di fiori, animali, ecc... Questo tipo di ricami sono abbastanza difficili da trovare, bisogna chiedere un po' in giro.
    Non disdegnate il mercatino di Havelská, dove tra le solite infinite paccottiglie di tutti i mercatini, si trovano anche oggetti artigianali di buona fattura.
    Infine un consiglio: i boemi sono in genere piuttosto socievoli e amano mostrare quello che la loro città può offrire, se individuate qualcuno che parla una lingua che anche voi parlate chiedetegli indicazioni e suggerimenti, potreste scoprire cose interessanti ed insospettate.





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  3. gheagabry
     
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    "Immergersi nei misteri di questa deliziosa cittadina, ricca di leggende e botteghe magiche. Praga è bellissima sempre, spettacolare in inverno sotto la neve o a primavera. Un bacio sul romantico Ponte Carlo non può mancare, e sembra porti amore eterno, a meno che il mostro del fiume non venga a rapirvi.... un giro nello Stare Mesto (città vecchia) e una cena a lume di candela nella deliziosa Mala Strana. Dopo aver inebriato i vostri sensi con un goccio di assenzio, servito ancora alla vecchia maniera nei vicoli della città, lasciatevi cullare dalla Moldova e ammirate le mille luci di...



    PRAGA



    La città ha moltissimi soprannomi. Il più conosciuto è "la città delle 100 torri". In molti la chiamano anche "la madre delle 100 torri" o "il cuore battente d'Europa". Ma non è affatto casuale che il nome vero della capitale cecoslovacca sia Praga: Praga è un nome al femminile, come quello di una donna affascinante. E tale è Praga: misteriosamente seducente, avvolta da una magica atmosfera...Città dal glorioso passato e dal luminoso futuro, Praga è nata con la vocazione da capitale - sia politica che culturale - e tale è rimasta nei secoli. Centro principale del regno di Boemia prima e capitale del Sacro Romano Impero poi, Praga ha guidato con autorità il paese sia nel periodo d'unita che dopo la divisione con la Slovacchia. La posizione strategica l'ha collocata fin dall'antichità al centro di una rete di scambi di merci e idee che ha arricchito la città creando una cultura particolare, insolito mix tra differenti istanze religiose, filosofiche ed artistiche. Praga è unica ma con tante facce diverse e dal carattere deciso: lo dimostrano i suoi quartieri (Hradcany, Mala Strana, Stare Mesto, Nove Mesto) che si adagiano intorno alla Moldava e che fino alla fine del Settecento erano città tra loro indipendenti. Praga è culla di artisti e scenario di opere tra le più importanti: si pensi al Don Giovanni di Mozart o al Faust di Goethe o ancora alle trame Franz Kafka. Praga è la città del "socialismo dal volto umano" che durante la guerra fredda fu fermato solo dai carri armati russi, ma è anche il teatro della "rivoluzione di velluto" che ha portato il paese fuori dal comunismo ed ha aperto con una ventata di libertà le porte della città.
    Il Castello di Praga, simbolo della città, sorge su una collina alla sinistra del fiume Moldava, la maestosa fortezza rimodernata da Maria Teresa d' Austria alla fine del settecento, è una città all' interno della città. Suddivisa in tre cortili, il castello comprende numerosi edifici, tra cui il palazzo reale e la maestosa Cattedrale di San Vito, che dei governanti raccoglie le spoglie...E' una Cattedrale gotica, il simbolo spirituale dello stato ceco. Venne fondata nel 1344 da Giovanni di Lussemburgo e dai suoi figli Carlo e Giovanni Enrico. La Cattedrale si trova su un luogo dove in origine sorgeva una rotonda romanica.
    L'edificazione fu effettuata seguendo i progetti di Mathieu d' Arras
    (fino al 1352) e, in segiuto, di Petr Parlèr (1356 - 1399). I lavori durarono quasi 600 anni e si conclusero definitivamente nel 1929.......Il Vecchio Palazzo Reale....Fino al XVI secolo è stato la sede dei principi e dei re boemi.
    Le altre ricostruzioni in stile gotico e rinascimentale furono iniziate dai re boemi Premysl Otaka II, Carlo IV, Venceslao IV e Vladislav Jagellone. Il locale più notevole è la sala di Vladislav in stile gotico. Attualmente, quì avviene l' elezione del presidente della repubblica e si tengono altri avvenimenti solenni dello stato.....Basilica di San Giorgio....E' la più antica Chiesa conservata del castello di Praga ed è l' architettura romanica della Boemia che si è consevata in modo migliore. Fu fondata nel 920 dal principe Vratislav I e nel XII secolo venne ricostruita. La facciata barocca risale al XVII secolo. Interessanti sono le cappelle di San Giovanni Nepomuceno e di Santa Ludmila, nonna di San Venceslao, che fu la prima martire cristiana della Boemia.....
    I giardini del Castello di Praga....costeggiano il castello in tutta la sua lunghezza, quì vi si trovano piante molto singolari visto il freddo
    di Praga, come pompelmi e fichi. In questi giardini vennero coltivati per la prima volta i tulipani che fecero la fortuna dell' Olanda.



    "Praga ti colpisce. Non si possono percorrere la sue vie senza provare qualcosa. Come definirlo? Un sentimento di malinconia, di dignitosa signorilità, di una storia mai finita. Nemmeno colla Montagna Bianca. Praga è come Cenerentola. Che le matrigne la facciano sgobbare, Jan è stata la sua scarpa di cristallo, presto arriverà un principe. Che la salverà. Le farà ritrovare l'identità che Praga ha avuto senza averla. La sua identità panottica.
    Vorrei essere un filo d'aria di quel vento che scompiglia i capelli dei praghesi e non, che va a trovare quotidianamente S. Venceslao, che si aggira per i vicoli di Malà Strana, che si incunea fra le guglie di S. Vito. O un fiocco di quella neve che si adagia sul ghetto ebraico, sulla tomba di Franz Kafka, che onora il martirio sacrificale di Jan Palach. O una stella, per godere delle notti su Ponte Carlo, o su Piazza della Città Vecchia...Praga mia, io ho sentito quello che avevi da dirmi. Il tuo era il lamento di una città colpita, ma non a morte. Amata da tutti, ma sposa di nessuno. Nessuno di toglierà la tua fierezza, la tua aria birrosa, il tuo essere dignitosa e turlupinesca. La tua identità ambigua e signorile. Nessuno mai cancellerà le parole di Kafka o Hasek. Nessuno dimenticherà il Golem, Faust, Rodolfo II, Rabbi Low, Brahe."

    - Virplatonicus -



    "Tutto ciò rendeva Praga, nella sua meravigliosa bellezza, una città piena di incanti e di spettri, e faceva di essa il simbolo dei vuoti e delle ombre della vita e soprattutto della nostalgia per tutto ciò che ad essa manca"...."Tutto ciò ne ha fatto la città per eccellenza dello spaesamento, dello sradicamento, della perdita, tanto più sentiti quanto più tenace e vitale è l'attaccamento al vicolo, alla bettola, al piccolo dettaglio amato che balena nell'incubo e nel delirio del sogno".
    C. Magris



    ...nella storia....


    La vera storia della città iniziò soltanto con gli sloveni, che arrivarono nel territorio di Praga nel VI secolo dopo Cristo. Nel IX e X secolo ebbe luogo l'unificazione di tutti i gruppi sloveni stanziatisi in Boemia ed anche la creazione di un primo stato, quello dei 'Premyslidi". E' intorno alla fine del primo millennio che Praga cominciò a risplendere e a stordire i visitatori con il suo fascino. Nell'anno 965 arriva a Praga un mercante arabo-ebraico che descrisse la città come un centro mercantile di grandissima importanza. Lo storico Cosmas alla fine dell' XI secolo parlò di centri molto prosperi che si ingrandivano sotto il castello di Praga. E parlò anche di centri tedeschi, romani ed ebraici all'interno dei quali i mercanti vendevano la propria mercanzia. Ma la creazione della città moderna risale soltanto al XIII secolo, quando i cittadini, ancora divisi, ricevettero dal Re le prime leggi per commerciare, lavorare e vivere. Nel 1230 furono costruite le prime grandi mura che dividono la città dalla cosiddetta Stare Mesto, cioè la parte vecchia. Sull'altra riva della Moldava il re Premysl Oktar II fondò nell'anno 1257 Mala Strana...I tempi più gloriosi Praga li visse ai tempi dell'imperatore Carlo IV (13461378). Carlo voleva far diventare Praga il centro più importante del suo grande impero. Nell'anno 1348 fondò la prima università europea a Nord delle Alpi, quella che oggi si chiama l'Università di Carlo. In quell'epoca Praga divenne una delle più grandi città d'Europa, distesa su un territorio di 8 km quadrati, in cui vivevano circa 40.000 abitanti. Ma sotto la sua facciata di grande ricchezza vi erano profonde contraddizioni sociali che si evidenziarono ancor di più dopo la morte di Carlo e diedero origine ad un movimento riformistico, guidato da Jan Hus.Dopo la morte di Jan Hus , bruciato sul rogo come eretico, tutta la Boemia insorse e naturalmente anche Praga. La ribellione, capeggiata da Jan Zelivsky, naque dalle proteste dei poveri di Praga, esattamente il 30 luglio 1419....La Praga degli Ussiti (così chiamati in memoria di Jan Hus, alle cui idee si ispiravano) si sbarazzò del potere del patriziato tedesco e della chiesa. Si seppe anche difendere contro le crociate dell'Imperatore Sigismondo di Lussemburgo e diventò il centro più importante di tutto il paese...Ma la potente corporazione dei mercanti di Praga imbastì una trattativa segreta con Vienna. Così dopo molte lotte fratricide proprio coloro che seguivano tutto da lontanto, gli Asburgo, nel 1526 arrivarono al trono boemo. E Praga rimase capitale. Passata l'epoca del Risorgimento, dal 1583 divenne anche il caposaldo dell'imperatore Rodolfo II. Però pian piano perse potere, ricchezza e soprattutto indipendenza politica. In questo periodo naque la sindrome dell'indipendenza dei boemi che, durò, con molte variazioni, per molti secoli. Se qualcuno in Boemia dice Bila Hora (montagna bianca) tutti sanno cosa significa. In questa località, vicino a Praga, venne battuto l'8 dicembre 1620 l'esercito dei feudali boemi, che volevano appunto più indipendenza politica ed economica da Vienna. Conseguentemente Praga, caposaldo di questa ribellione, fu duramente punita. Venne accelerata così la sua caduta culturale, politica e sociale. L'Imperatore cambiò casa: andò a Vienna e Praga diventò un piccolo centro provinciale. Ai praghesi naturalmente questo non piaque. Si realizzarono nell'arte e, soprattutto dopo il grande incendio del 1689, disegnarono la città con quello stile molto particolare che è il tipico barocco di Praga. Però Praga e la Boemia restarono soltanto parti dell'impero austriaco.





    "Ogni casa, ogni via, ogni piazza di Praga continuava senza posa a gridare, lungo tutto il corso della Storia: 'Non dimenticare questo! Non dimenticare quello!', così che a furia di ricordi e di vendette ci si dimenticava addirittura la vita presente"
    J. Urzidil



    ....i grandi scrittori....



    Praga ha visto vivere e lavorare molti intellettuali, poeti, scrittori. Nell'aria magica delle sue vie anche senza accorgersene si respira una vaga atmosfera letteraria. E noi, che siamo patiti delle mappe, vi presentiamo in questo capitolo cinque grandi scrittori ed un poeta. E' un elenco minimo che vi consigliamo di non saltare se volete allacciare un rapporto più duraturo e più passionale con questa eccitante città.
    FRANZ KAFKA, nasce a Praga da un agiato commerciante ebreo il 3 luglio 1883. Gran parte della sua vita l'ha vissuta nel centro di Praga sulla piazza Staromestske e nelle strade che la affiancano..... JAROSLAV HASEK, personaggio eccentrico fino alla leggenda., lo scrittore e giornalista Jaroslav Hasek (1883-1923) ha spesso diviso i giudizi e le coscienze nel bene e nel male..... KAREL CAPEK (1890-1938) rappresenta nella letteratura boema un simbolo di democrazia, di umanità e di libertà. Capek identifica il più grande dei pericoli nell'assolutismo di opinione..... JAROSLAV SEIFERT (1901-1986) è forse il più amato poeta boemo. Nei suoi testi ricorre molto spesso Praga... Fra le sue opere più belle vi è sicuramente "Vestita di luce"......MILAN KUNDERA, il suo romanzo più famoso è "L'insostenibile leggerezza dell'essere" scritto quando Kundera era già in Francia. Il tema, già iniziato con "Lo scherzo", rappresenta la storia umana come un assurdo ritratto del gioco dei potenti. I libri di Kundera sono una parte importante della storia del romanzo europeo, ma anche di quello mondiale, della seconda parte del nostro millennio. Tra le vie di Praga si possono ritrovare i luoghi, i bar, i ristoranti descritti da Kundera..... JOSEPH SKVORECKY è diventato famoso con il romanzo "I codardi" che descrive lo scontro dei giovani contro la società borghese, all'inizio degli anni '60. Josef Skvorecky è uno dei simboli della primavera di Praga. Nel 1968 è costretto a partire per il Canada e qui ha fondatola casa editrice "68" attraverso la quale sono state pubblicate le migliori opere degli autori cecoslovacchi..


    Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna a via Celetná (Zeltnergasse) a casa sua, con bombetta, vestito di nero. Ancor oggi, ogni notte, Jaroslav Hasek, in qualche taverna, proclama ai compagni di gozzoviglia che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza. Praga vive ancora nel segno di questi due scrittori, che meglio di altri hanno espresso la sua condanna senza rimedio, e perciò il suo malessere, il suo malumore, i ripieghi della sua astuzia,
    la sua finzione, la sua ironia carceraria.
    (Angelo Maria Ripellino: Praga Magica)





    .............Il "John Lennon Peace Wall" ....



    .... si trova in una piazza tranquilla in mezzo l'architettura barocca del quartiere diplomatico di Praga. Nel decennio successivo al crollo del comunismo, il muro di Lennon è venuto a rappresentare, non solo un monumento a John Lennon e le sue idee, ma anche un monumento alla libertà di espressione e la ribellione non-violenta dei giovani cechi contro le repressioni di neo-stalinismo.Poco dopo la morte di Lennon nel 1980, sotto lo sguardo vigile della polizia segreta comunista, un anonimo gruppo di giovani fece un finto funerale per l'ex-Beatle. L'evento fu spontaneo, tanto nello stesso modo che i fans di New York City si erano radunati a Central Park alla notizia della morte di Lennon. Ma a differenza di New York, il lutto a Praga ha rischiato di mandare in carcere i partecipanti per quello che le autorità chiamarono "attività sovversive contro lo Stato."....la finta lapide di Praga è stata, infatti, una nicchia all'interno di un muro di un giardino che forma il retro di un cimitero XIV secolo. Al momento della morte di Lennon, canzoni pop occidentali sono state bandite dalle autorità comuniste e di alcuni musicisti cechi che hanno suonato la musica sono stati inviati in prigione per il reato. Ma la minaccia del carcere non ha potuto trattenere le persone di scivolare, in piazza di notte, per scarabocchiare graffiti epitaffi in onore del loro eroe metropolitano. Dipinti di Lennon hanno cominciato ad apparire insieme con i testi delle sue canzoni...Ci sono diverse spiegazioni sul motivo per cui questo luogo particolare a Velkoprevorske Namesti è diventato un memoriale spontaneo, in primo luogo. La forma lapide della nicchia gotica originale deve aver giocato un ruolo importante. C'è anche una connessione secolare per la piazza e il nome "Giovanni". Il nome originale dei Cavalieri di Malta, fondato al tempo della prima crociata Santa, è stato "L'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme". Inoltre, in Piazza Maltese, proprio dietro l'angolo del muro di Lennon, si erge una statua barocca di San Giovanni Battista. Ma la cosa più importante, il Muro di Lennon è solo un passo di distanza dal Parco Kampa, un luogo che è stato a lungo un ritrovo per i giovani di Praga.......il Muro di Lennon fu una sorta di "contro-cultura Muro del Pianto", anche prima della morte di Lennon, con poesie scritte da ragazzi di amici che erano morti in modo violento.




    .....Praga stile Liberty.....



    Lo stile delo scorcio dei secoli XIX e XX, famoso anche come „stile Mucha“, significa una certa rivolta degli artisti contro l’accademismo e lo stile conservatore delle scuole artistiche. Questi artisti sentivano un forte bisogno di legare l’espressione artistica, soprattutto nell’architettura, con la vita ordinaria di ogni giorno. A Praga questo stile nuovo è collegato con il gruppo Mánes, a cui appartenevano architetti, scultori, pittori, incisori. I più famosi di questo circolo erano Alfons Mucha e František Kupka, che hanno vissuto tutti e due abbastanza a lungo a Parigi...I tre più noti esempi del liberty praghese sono il Palazzo Municipale, la Stazione Centrale e l’elegante Via Parizska.

    Situato nel barocco Kaunický Palác che si affaccia su Piazza della Città Vecchia (Staroměstské náměstí), il museo dedicato ad Alfons Mucha è una panoramica unica sulla vita e sulle opere del più famoso rappresentate ceco dello stile liberty...La collezione è composta da più di 100 opere tra litografie, fotografie, oli su tela e cartelloni pubblicitari. L'attenzione è però concentrata sul periodo parigino (1887 - 1904) e sui suoi famosissimi manifesti teatrali dedicati all'attrice Sarah Bernhardt.





    ...il golem....



    Athanasius Pernath, il protagonista del romanzo 'Il Golem' di Gustav Meyrink, è un uomo che sa di avere un passato tragico e circonfuso di mistero, ma non riesce a ricordarlo; vive nel ghetto, tra persone strambe e ostili, in un ambiente da incubo.
    "Spesso, in sogno, assisto alle spettrali comunicazioni che si scambiano queste vecchie case, e mi rendo conto con terrore che loro sono in realtà i veri padroni di questa strada, della sua vita e della sua essenza, alla quale possono rinunciare a piacere, imprestandola agli abitanti durante il giorno e riprendendosela, con interessi esorbitanti, durante la notte. Per non parlare degli strani esseri che vivono fra le loro mura, esseri non di carne, né di sangue, i cui fatti e misfatti sembrano accadere senza un piano. (...) Sempre più mi convinco che quei sogni nascondono qualche profonda verità, che luccica debolmente nella profondità della mia anima, come il fievole riflesso dell'arcobaleno di una favola, durante la veglia. Allora, non so come, mi torna in mente la leggenda del misterioso Golem, l'uomo meccanico che tanto tempo fa, qui nel ghetto, un saggio rabbino creò utilizzando i quattro elementi; poi gli diede una sterile vita di automa, rinserrata in una formula magica che egli gli pose fra i denti"
    Così raccontava Meyrink. Ma era solo frutto della sua immaginazione artistica? A Praga, città magica al di là della pubblicistica delle agenzie turistiche, davanti al municipio cittadino, troneggia l'imponente statua del gran rabbino Loew Jehouda ben Bezalel (1512-1609), detto il "MaHaRaL", il cabalista. La statua ha più di un secolo e nessuno - né i nazisti, né i sovietici dopo di loro, e tanto meno i graffitari odierni - si è mai azzardato a danneggiarla. È là, sempre identica, protetta dalla sua stessa leggenda. Durante il processo dell'"Ebreo Slánský" nel 1952 - intentato dal potere stalinista contro le spie e i "cosmopoliti", ovvero gli ex dirigenti comunisti di origine ebraica - il governo sistemò delle guardie tutto intorno al monumento, per proteggerlo da eventuali aggressioni antisemite. Perché questa singolare eccezione? È là che nacque, fatto di sillabe sacre e fango, il primo umanoide della storia, il Golem, e a distanza di così tanto tempo dalla sua morte, il suo creatore incute ancora paura. I praghesi raccontano che nel 1941 Heydrich, neoeletto governatore ausiliario del Reich in Boemia-Moravia - regione che Hitler poi trasformò in protettorato - avrebbe proposto al suo Reichsführer delle Schutzstaffeln, Heinrich Luitpold Himmler, di sfruttare la forza del Golem per vincere la guerra. Seguace di circoli magici, Hitler approvò. Era tuttavia necessario decifrare le formule della Cabala che una notte dell'anno 1600 avevano permesso l'apparizione del prodigio davanti alla folla ammassatasi ai piedi della Sinagoga Vecchia-Nuova. All'epoca l'Europa era in fiamme: cattolici e protestanti si facevano la guerra. Erano divisi su tutto, fuorché nell'odio per gli ebrei. Gli ebrei si rivolsero al loro rabbino chiedendo protezione. Egli esitò, ma alla fine si fece consegnare migliaia di secchi pieni di fango argilloso estratto dal fiume Moldava che attraversa la città. Con esso modellò una forma gigantesca, dai contorni vagamente umani, e in essa infuse la vita. Era il Golem, forza bruta priva di bocca, perché il Verbo appartiene esclusivamente agli uomini. Quella specie di colosso atomico impressionò gli antisemiti, ma il MaHaRaL disse anche che da un giorno all'altro, senza preavviso, avrebbe potuto ribellarsi contro i suoi stessi creatori. Il mostro d'argilla garantì la sicurezza della città ebraica, dove riportò la pace e il benessere. In seguito, però, il Golem cessò di avere un'utilità pratica. Lo si impiegò per mansioni impegnative e compiti umili. I bambini iniziarono a deriderlo. Lo si insultò. Del resto, non era un estraneo? Un giorno, come aveva previsto il MaHaRaL, il Golem si ribellò e distrusse tutto ciò che incontrò sul suo cammino. Il suo creatore, il gran rabbino Loew, fu avvisato immediatamente e dovette togliere la vita alla sua creatura: il Golem tornò a essere fango. Gli abitanti della città ebraica, pieni di rimorso, trasportarono il fango nel solaio della Sinagoga Vecchia-Nuova, la più vecchia d'Europa. Fu per ridar vita a quel mucchio di argilla che il nazista Heydrich costituì addirittura un commando, denominato "Commando Golem".





    ......leggende....



    A Praga, tra palazzi rinascimentali e cattedrali gotiche, si respira l'atmosfera che ci riporta indietro nel tempo, dal Castello della città eretto nel nono secolo alla chiesa barocca di San Nicola nel 'quartiere piccolo'.....ci troviamo nel polo di attrazione dei misteri per antonomasia, parte integrante
    del famoso triangolo magico formato da Torino, Lione e appunto, Praga.
    Il ponte Carlo e le sue leggende. Il 9 Luglio del 1357, per ordine dell'architetto costruttore Petr Parler, fu deciso di iniziare i lavori e precisamente alle 05:31. Una volta terminato, il ponte fu abbellito con molte statue barocche, posizionate su entrambi i lati. Una di queste, rappresenta il sacerdote Nepomucemo (poi diventato santo) che fu gettato dal ponte sotto il regno di Venceslao IV. Ora nel punto in cui Nepolucemo fu gettato, l'intera arcata superiore crollò e nessuno riuscì più a ripararla, in quanto ogni volta che venivano eretti dei lavori di ricostruzione, la notte successiva l'arcata crollava inspiegabilmente di nuovo. Accadde allora che un costruttore, per riuscire nell'impresa , fece un patto col diavolo, in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte. Il 'patto' sembrò funzionare perché il ponte per la prima volta resse nel tempo....Il costruttore però, non sentendosela di maledire il cammino di un passante per l'eternità escogitò un piano: la notte prima dell'inaugurazione, rinchiuse un gallo nella torre del ponte, con l'intenzione di liberarlo subito prima della funzione e fargli percorrere a lui il tragitto maledetto. Ma il diavolo, furbo più di lui, fece in modo che la prima a passare fosse proprio l'amata moglie del costruttore. La notte seguente la donna morì con il figlio che portava in grembo. Da allora si narra, che l'anima del bambino si aggira volteggiando sul ponte e che talvolta i pedoni sentano i suoi starnuti.





    Fantasmi ciechi si inseguono a tentoni per queste vie notturne, Praga
    Tra i miei passi sull'asfalto prende vita il ronzio mesto dei lumi a gas,
    sommessa voce che accompagna parole di vagabondi solitari.
    Praga da qui ti estendi in questa notte che tace
    Strega dal volto sottile nelle tenebre appari come abbaglio;
    di perdutezza risuoni stridente voce di cristalli infranti.
    In te si raccontano le sagome tetre, di te si raccontano leggende e segreti.
    Da qui giaci, quieta ed inquieta perduta, segreta gabbia di echi.

    - Valentina B. -



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  4. gheagabry
     
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    A Praga il Carnevale boemo.
    Fasti e colori come nella tradizione veneziana, costumi e allegria sulla Moldava. A Praga maschere e allegorie per il carnevale boemo. Una tradizione antica che risale alle sfarzose feste allegoriche medievali. Ci si immerge nel mondo della fantasia e delle allegorie dove la maschera acquista anche il fascino del mistero. Nel periodio di carnevale, Praga svela un volto del tutto diverso, meno intimista, per diventare colore, allegria, musica e teatro all'aperto. La storia del carnevale ripete la tradizione veneziana e le sfarzose feste organizzate già nel medioevo. Quest’anno gli appuntamenti si accavallano dal 25 febbraio al 9 marzo. Balli in maschera quasi ovunque, sia all’aperto che nei luoghi pubblici, nei palazzi e anche nei musei. Obbligatorio procurarsi una maschera, è possibile noleggiarla o acquistarla direttamente nel palazzo Clam–Gallas, da Budoir in via Husova, proprio nel centro della città. E il 5 marzo, avrà luogo l’evento più importante del carnevale praghese il Crystal Ball,uno dei più suntuosi e ricchi palazzi barocchi di Praga, sarà possibile farsi modellare su misura un vestito adatto all'occasione, indispensabile per partecipare al grande ballo barocco e al "Divertimento furioso", la sfilata che incoronerà la più bella maschera del Carnevale. Festa grande anche sulle torri praghesi o al Museo di ponte Carlo e navigazione in maschera sul fiume Moldava. La parte principale del festival di carnevale é costituita dalla parata di grandiose allegorie e dalle sfilate di maschere nel centro di Praga, dove i rituali classici, fatti di maschere e costumi popolari, si combinano con l'attualità e l'ironia. Il Carnevale di Praga non é solo maschere e carri allegorici, ma un grande evento con musica, spettacoli, parate e golosa gastronomia. C'è poi la sfilata galleggiante a bordo del battello sulla Moldava, con il "Carnevale dei Bambini" e altri appuntamenti che rendono Praga una suggestiva meta per conoscere il carnevale boemo che, proprio per la sua tradizione, è stato inserito a novembre nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il carnevale invade i borghi e le città e le botteghe preparano le maschere in una gara di colori: caratteristiche quelle di Hlinsko, nella zona di Pardubice, realizzate dagli artigiani, come si faceva un tempo (www.hlinecko.cz) intrecciando carta e colla. Carnevale e tanti colori anche nei paesi di Vortova, Studnice, Hamry oppure Blatno, dove le maschere sfilano da 200 anni con i costumi e antichi riti. La sfilata presenta due tipi di maschere – le maschere belle realizzate in colore rosso e quelle brutte in colore nero. Quest’anno la parata va in scena il 26 febbraio e vedrà in prima linea spazzacamini e cavalli. Nei carpazi Bianchi La Danza delle Spade, spettacolo molto suggestivo,con i danzatori armati di sciabole di legno e cerchi metallici. per il Carnevale di Strani (www.strani.cz). Ma le feste più grandi e famose si svolgono gli ultimi quattro giorni del carnevale a Postrekov (www.idomazlice.cz). Carnevale anche al Museo Valacco all’aperto a Roznov pod Radhostem (www.vmp.cz), considerato tra i più suggestivi d'Europa.www.czechtourism.com/News/Discover-the-Fantasy-World-of-Czech-Carnival-Feast.aspx.



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    OLOMOUC


    La città di Olomouc è dopo Praga la più importante città storica della Repubblica Ceca. Secondo la leggenda è stata addirittura fondata da Giulio Cesare. Fino alla fine del Settecento è stata capitale della Moravia (la Repubblica Ceca è composta dalle regioni storiche di Boemia, Moravia e Slesia). Soprattutto grazie alla fondazione del vescovato (1063) è diventata un centro di produzione libraria e artistica, centro di studi e centro di irradiamento culturale non solo in Moravia, ma anche con importanti legami con centri in Austria, Ungheria, Polonia e Slovacchia. È stato teatro di importanti avvenimenti storici, ha ospitato illustri uomini politici, generali, re, imperatori, ma anche artisti quali Wolfgang Amadeus Mozart, Gustav Mahler è stato direttore dell’orchestra del teatro locale, alla facoltà di teologia ha insegnato Gregor Johann Mendel, fondatore della genetica. Lo sviluppo della città è rallentato dopo che è stata espugnata dagli Svedesi durante la guerra dei trent’anni (1642). È stata privata della funzione di capitale, che è passata a Brno, e tramutata in fortezza imperiale circondata da un imponente sistema di fortificazioni (in parte conservate); ciò ha bloccato la sua espansione territoriale fino alla fine dell’Ottocento, quando poté ricominciare a crescere.

    ..Università “F. Palacký”..


    L’università di Olomouc prende nome da František Palacký (1798-1876), il fondatore della moderna storiografia ceca. Dopo Praga è la seconda più antica università ceca. È stata fondata come collegio dei gesuiti nel 1573 con una ricca offerta di studi teologici e naturali. Nel 1860 sono state chiuse tutte le facoltà con l’eccezione di quella teologica e l’università è stata ricostituita a pieno titolo soltanto nel 1946.

    ..le fontane..


    Olomouc è famosa anche per le sei fontane barocche che adornano la città. Al contrario di molte altre città europee, Olomouc conserva infatti molte fontane che non furono mai rimosse, perché ritenute una valida riserva d'acqua in caso di incendio. Per la loro decorazione furono utilizzati motivi di ascendenza romana. Cinque di queste rappresentano divinità romane come Giove, Mercurio, Tritone, Poseidone e Ercole, e una rappresenta Giulio Cesare, il leggendario fondatore della città. Esse sono la prova di sviluppo edilizio ed artistico della città che fu in corso della Guerra dei Trent’anni quasi distrutta. Possono essere considerato il simbolo della sua rinascita. L’insieme di fontane è completate dalla settima fontana di Arione, progettata dal famoro scultore nativo di Olomouc Ivan Theimer. Nel 2007 è stata svelata un’altra fontana di Olomouc, la fontana Sorgente dell’acqua vivente di San Jan Sarkander che si trova nel cortile della cappella del santo.

    ..il castello..


    L’ex castello di Přemislid è dal 1962 monumento culturale nazionale. Il complesso del castello di Olomouc con cattedrale San Venceslao, fortemente modificato da successivi emendamenti ed alterazione, è situato sulla collina Václavské návrší. Fino ad ori vi erano solo pochi resti visibili del significato e l’importanza di questo castello, che è stato progressivamente coperto di edifici religiosi e la cattedrale. La parte più importante del castello è oggi la cattedrale gotica San Venceslao e in parte conservato il palazzo romanico con pregevole progettazione architettonica di aperture delle finestre. Dal castello sono ancora conservati nell’area della piazza Václavské náměstí resti di mura romane a sud della cattedrale. I resti del castello sono ancora monumentali dal lato nord e nord-est, dove si trovano su un promontorio roccioso le mura di pietra, i resti del muro esterno del palazzo con finestre romaniche, vetrate gotiche, la torre circolare e altri edifici con elementi del castello. La prima menzione scritta del castello a Olomouc è inclusa nella Cronaca di Kosmas. Kosmas ha scritto che nel 1055 il principe Vratislav fuge prima del fratello Spytihněv in Ungheria, losciando la moglie al castello di Olomouc. Molte personalità importanti erano nel complesso del castello di Olomouc. Il vescovo Jindřich Zdík, il figlio del cronista Kosmas, ha completato nel 1131 la cattedrale San Venceslao ed al complesso del castello ha trasferito la chiesa vescovile dalla chiesa San Pietro, così il castello divenne la sede dei signori ecclesiastici. Ci ha anche vissuto l’ultimo uomo della famiglia Premyslidi Venceslao III., che vi è stato assasinato nel 1306. Nel 1767 nel casa del prevosto di caitolo viveva il giovane Mozart, che compose la Sinfonia n. 6 in fa maggiore a Olomouc.

    ....la fortezza....


    Le fortificazioni medievali della città reale di Olomouc si sono conservate solo in frammenti. I resti di mura medioevali possono essere ammirati nel parco Bezručovy sady, devo si è conservata una delle porte della città, cosiddetta Židovská (Ebrea).
    All’inizio del 17o secolo le fortificazioni di Olomouc erano in pessime condizioni. Nel 1642, durante la Guerra dei Trent’anni, Olomouc fu conquistata dagli svedesi che hanno subito cominciato a riparare le fortificazioni originali. Davanti alle parti più sensibili – porte – hanno costruito degli elementi più moderni di fortificazione del tempo – bastioni. Nel 1655 Olomouc fu dichiarata città fortezza ed è stata progressivamente costruita una fortezza barocca, la cui costruzione è stata completata dalle mura dette teresiane negli anni 1742–1756. Olomouc è stata in grado di essere contata fra le fortezze a bastioni più grandi e sofisticate non solo sul territorio ceco ma anche in tutta la monarchia asburgica. La fortezza ha subito solo una prova, subito dopo il suo completamento, quando nel 1758 resistette all’assedio delle truppe prussiane di cinque giorni. Durante la visita della città gli ammiratori non possono mancare i monumenti militari come per esempio l’unica Porta teresiana degli anni 1752–1753 la cui struttura architettonica è basata sull’antico arco trionfale e che si è conservata come l’unica porta delle porte di fortezza nella sua posizione originale, o l’l’armeria teresiana monumentale che è il tipico esempio di architettura militare teresiana.

    ...la storia...


    Olomouc occupa oggi il luogo su cui sorgeva un forte romano fondato in età imperiale, il cui nome originario era Mons Julii che venne gradualmente corrotto dalla lingua locale alla forma attuale. Quello che un tempo era solo una leggenda, è però stato confermato da recenti scavi che hanno ravvisato la presenza di un forte romano presente al tempo delle guerre coi Marcomanni.
    Olomouc divenne un importante centro dell'impero della Grande Moravia tra il IX ed il X secolo. Nell'ultimo periodo fu capitale della regione della Moravia. Olomouc divenne sede vescovile nel 1063 e arcivescovile nel 1777. Nel 1306 il re Venceslao III si fermò qui durante il suo viaggio in Polonia, dove intendeva battersi con Ladislao I per reclamare i propri diritti sulla corona polacca e venne assassinato. Con la sua morte la dinastia dei Přemyslid si estinse.
    Durante la Guerra dei Trent'anni, nel 1640, Olomouc venne occupata dalla Svezia per diciotto anni. Essi lasciarono la città in rovina e come tale ella dovette cedere il ruolo di importanza nella regione a Brno. Olomouc fu quindi fortificata da Maria Teresa d'Asburgo durante le guerre contro Federico il Grande, che assediò inutilmente la città per sette settimane nel 1758. Nel 1848 Olomouc fu lo scenario per l'abdicazione dell'Imperatore Ferdinando I d'Asburgo-Lorena, e nel 1850 fu sede di un'importante conferenza tra Austria e stati tedeschi, chiamata Puntualizzazione di Olmütz. Alla conferenza venne restaurata la Confederazione Tedesca e la Prussia si sottomise all'Austria. La città fu largamente influenzata dai contatti con l'Austria, soprattutto con Salisburgo. La lingua ufficiale rimaneva comunque il ceco, in particolare nei documenti ecclesiastici del XVIII e XIX secolo. Comunque, a partitre dal XX secolo prevalse il tedesco dato che la popolazione era costituita per due terzi da tedeschi. Olomouc rimase racchiusa dalle proprie mura sino alla fine del XIX secolo per decisione del consiglio comunale che preferiva una città più piccola, ma tedesca. L'espansione avvenne dopo la Prima guerra mondiale quando venne costituita la Cecoslovacchia, in cui Olomouc venne compresa.

    Una comunità ebraica si stabilì a Olomouc a partire dal 906, ma venne relegata in un ghetto nel 1060 ed obbligata a portare una particolare stella gialla a sei punte (tradizione più tardi ripresa dal nazismo). L'ordine di espulsione, emanato nel 1454, venne ritirato nel 1848, dopo la rivoluzione. La sinagoga di Olomouc venne costruita nel 1897, con una popolazione di 1.676 ebrei, ma venne distrutta durante la sanguinosa Notte dei cristalli, il 10 novembre 1938.



    Nel cielo di Olomouc, il sole brilla sulla colonna della Santissima Trinità e ne disegna l’ombra barocca su piazza Horní. La statua patrimonio dell’Unesco dal 2000 è insieme al vicino municipio rinascimentale il cuore della vecchia capitale della Moravia. Uno scrigno di vivo incanto che i miei occhi scoprono passo a passo sull’acciottolato di questo importante centro industriale e universitario della Repubblica Ceca. E’ così che avvicinandomi ai 35 metri della Colonna intuisco l’obelisco in oro, lassù nel cielo: è opera preziosa di una preziosità edificata tra il 1716 e il 1754 da tutti gli artigiani e artisti della cittadina come voto dopo la pestilenza che colpì la regione tra il 1714 ed il 1716. Poco più in là, il rintocco dell’orologio astronomico del municipio apre le danze delle figure proletarie. Vestiti d’antica foggia comunista sono l’evoluzione laicista dei santi cattolici e ricordo pesante del regime para sovietico. Il complesso meccanismo è stato ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale, e oggi è una delle tante bellezze da vivere qui a Olomouc.
    Come il teatro neoclassico progettato da Josef Kornhäusel nel 1830, luogo storico in cui nel 1833 lavorò il famoso compositore e direttore d’orchestra austriaco di origine boema Gustav Mahler. Lasciata piazza Horní faccio qualche passo e mi immetto sulla piazza adiacente di Dolní. Qui spiccano una coppia di fontane e la Colonna della peste. Lì vicino, il gotico severo della chiesa di San Maurizio sale lungo la sua torre, regalando all’edificio un aspetto da roccaforte. Dentro, le alte volte e i pilastri dilatano tra il mobilio barocco e neo gotico il suono dell’organo del 1745: qui, ogni settembre, nella vecchia capitale della Moravia, si celebra un importante festival musicale.
    Dalla parte opposta della piazza, la facciata della chiesa di san Michele mi delude col suo esterno spoglio ma mi stupisce all’interno con tre stravaganti strutture barocche a cupola. La cappella minuta di Sarkander, costruita nel Novecento, invece, rende omaggio al prete cattolico martirizzato nel 1620. Affretto i miei passi e supero la Chiesa di Nostra Signora delle Nevi, affacciata sulla piazza Republiky, il museo dell’Arte ricco di dipinti fiamminghi tra il XVI e il XVIII secolo e il museo Vlastivědné scrigno di informazioni naturalistiche sulla Moravia. E finalmente intravedo l’Arcivescovado del 1660: qui nel 1848 l’adolescente Franz Josef venne eletto imperatore d’Austria. Nella vicina cattedrale di San Venceslao, gli stili e il tempo si sovrappongono e mi raccontano la storia di questo luogo, mutato nei secoli: così camminando nell’eco dei miei passi posso vedere che la cripta è romanica, il chiostro gotico, e le cappelle barocche. Uscendo scopro i resti dell’ex Palazzo vescovile, lì vicino. Gli scavi di quest’area hanno permesso di ritrovare una cappella con affreschi del Cinquecento, alcune bifore romaniche, e un altro chiostro gotico. Proprio di fronte alla cattedrale guardo il decanato dove nel 1306 il sovrano Venceslao III venne assassinato. Riprendo la via del ritorno e raggiungo piazza Horní: mentre l’orologio scocca il mezzogiorno e le statue proletarie danzano, il sole brilla più intenso sulla colonna della Santissima Trinità. (Andrea Lessona, ilreporter.com)
     
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  6. gheagabry
     
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    PONTE CARLO





    Nel silenzio dell’alba, il Ponte Carlo risplende sulla Moldava: mentre i miei passi risuonano sulla pietra sospesa lungo il fiume di Praga, sento le acque sbattere contro le arcate e raccontarne la storia.

    Il Karluv most, in lingua ceca, venne costruito nel 1357 per volere di Carlo IV di Lussemburgo dall’architetto Peter Parler – lo stesso che realizzò la cattedrale di San Vito nel Castello lassù – ma fu completato solo nel 1402.

    Una leggenda dice che per edificare la struttura medievale furono aggiunti all’impasto della malta dei tuorli: a ogni villaggio del regno, il Sovrano chiese di contribuire con un carro ricolmo di uova.

    Il Ponte Carlo doveva rimpiazzare quello di Judita, distrutto da un’inondazione nel 1342, e unire di nuovo l’odierna capitale dopo che la Città Vecchia era stata divisa da Mala Strana, il quartiere bijoux della Parigi dell’est – come è chiamata Praga.



    È da lì che arrivo. Passeggiando nella luce fievole dell’alba, l’unico momento per godersi da soli la campata, ho incontrato il profilo delle torri: la più bassa risale al periodo romanico del regno di Venceslao I. Quella più alta fu eretta durante il regno di Giorgio di Poděbrady, nella seconda metà del ‘400.

    Spinto dal vento dell’est continuo a camminare il Ponte Carlo, simbolo di Praga: 500 metri di pietra sospesi sull’acqua attraversate a ogni ora del giorno da migliaia e migliaia di persone. Lungo le sue balaustre sono state aggiunte trenta statue di santi agli inizi del 700. La loro foggia barocca si sposa col gotico della gittata, esaltandone la bellezza.

    Le sculture originali si trovano nel Lapidario del Museo Nazionale di Praga: quelle che sfilano ai miei fianchi sono copie. Alcune risalgono all’800. Sono state realizzate dai maestri boemi Matthias Braun e Ferdinand Brokoff. Fu quest’ultimo a progettare i due gruppi statuari nel 1714.

    La prima che attrae la mia attenzione, sulla sinistra, è la figura di San Vito su un monte, imperturbabile tra serpenti e bestie feroci. Proseguendo, incrocio lo sguardo di San Filippo Benizzi, l’unica scultura in marmo che si trova sul Ponte Carlo.

    Continuo ad andare avanti e raggiungo la metà della campata dove spicca la statua di San Giovanni Nepomuceno. Sul piedistallo c’è raffigurato il martirio del santo quando fu gettato nella Moldava per non aver tradito il segreto del confessionale.

    Oltre, sulla sinistra, c’è una Crocifissione del Seicento, rimpiazzo obbligato dell’originaria croce medievale. Arrivato alla fine del Ponte Carlo e della sua storia guardo le ultime due statue: la Vergine con San Bernardo e di fronte Sant’Ivo.

    Mentre il sole si alza nel cielo, i suoi raggi scendono obliqui sulla Torre della Città Vecchia. Sulle mura esterne stemmi araldici rappresentano i territori del Sacro Romano Impero sotto il regno di Carlo IV. È lui quello che appare lassù, insieme a Vaclav IV con la corona imperiale.

    Il giorno sorto porta con sé il vociare impastato del risveglio. I primi artisti cominciano ad arrivare: aprono i loro seggiolini, distendono la carta, temperano i colori. Aspettano i turisti e la loro umanità variopinta da fermare in un istante mentre scorre lungo il Ponte Carlo come l’acqua della Moldova di sotto.

    Andrea Lessona, ilreporter.com

     
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    Panská Skala



    Scala Panská è un aree naturali protette nella Liberec regione della Repubblica ceca . La parte superiore della formazione di oggi, 30 metri si trova a 597 metri sul livello del mare, e si compone di pilastro di pietra disposti in maniera sistematica con un diametro compreso tra 20 e 40 centimetri. La formazione si è verificato da attività vulcanica durante il periodo Terziario. Esistono strutture simili in diverse località in tutto il mondo, tra cui il Selciato del Gigante in Irlanda del Nord e Kirkjugolf in Islanda .



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    fonte: Wikimedia.org



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  8. tomiva57
     
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    Paradiso Boemo


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    Paradiso boemo è dal 1955 la prima area protetta nella Repubblica. Se l'Unesco ha definito il Geoparco Boemo Patrimonio dell'Umanità, è chiaro che in quel luogo deve essere ricco di risorse naturali, paesaggistiche e storiche di grande spessore. Nel 2004 l’UNESCO ha patrocinato un progetto con la finalità di tutelare il patrimonio naturale della Terra, con particolare interesse all'eredità geologica. E' stata così realizzata la rete mondiale dei Geoparchi. Ebbene, il paradiso Boemo è stato iscritto al primo posto nella lista dei Geoparchi europei.


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    Chi ha dato il nome di Ceský ràj (Paradiso Boemo) a questo luogo? La data è fatta risalire intorno al 1970, quando alcuni ospiti cechi del centro termale di Sedmihorky, decisero di denominare così il bellissimo paesaggio circostante, ricco di una natura affascinante. In pochissimo tempo il nome è stato esteso anche ai numerosi comuni della regione, tra i quali Jicìn, Sobotka, Mnichovo Hradiste, Kopanina, Zelezny Brod e Lomnice nad Popelkou. Ci troviamo nella Boemia orientale la cui capitale è la città di Hradec Kràlové.
    La regione, che copre una superficie di circa 92 chilometri quadrati, è altamente sismica e si trova su una caldera vulcanica molto vivace. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato un aumento nel movimento del magma verso la superficie, con un relativo aumento della sismicità sul confine ceco-tedesco

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    Le strutture sono di varia natura e rappresentano stati diversi di sviluppo e tutta una serie di misteri geologici, paleontologici e mineralogici che i ricercatori sperano di risolvere.

    Alcune delle formazioni, soprattutto al buio, sembrano sagome umane, tanto che si ipotizza che in un remoto passato, questo luogo fosse ritenuto sacro e utilizzato come tempio a cielo aperto per funzioni religiose. La montagna simboleggia il luogo di incontro tra il cielo e la terra, tra la divinità e l’uomo, tra l’eternità e il tempo, e qui il paesaggio sembra davvero eterno e senza tempo.



    fonte: fonte: ilgazzettinodelviaggiatore.it
    & ilnavigatorecurioso.myblog.it



    Vysehrad-castle

    Castello di Vysehrad

    Secondo antiche leggende, questa è la più antica sede dei principi boemi, della leggendaria principessa Libuse e dei primi Premislidi. In realtá, questa fortezza venne fondata dopo che il Castello di Praga era giá stato costruito, circa alla metà del X secolo. Nella seconda metà dell’ XI secolo e nel XII secolo, Vyšehrad fu la sede principale dei principi della dinastia dei Premislidi. In quel periodo, qui si sviluppò una notevole attività edile. Nell’area si possono visitare, tra le altre cose, la preziosa rotonda romanica di San Martino, risalente all’ XI secolo (é possibile visitare l'interno solo su prenotazione), la chiesa gotica dei SS. Pietro e Paolo (ricostruita in stile neogotico alla fine del XIX secolo), il cimitero di Vyšehrad, che, dal 1869, viene utilizzato come luogo di sepultura dei personaggi più famosi della nazione ceca. Qui si trova anche una tomba comune chiamata Slavín e nei sotterranei si trovano gli originali di alcune statue barocche del Ponte Carlo. Il sito di Vysehrad è aperto tutto il giorno.


    fonte: praguewelcome.cz




    The-Caves-of-the-Moravian-Karst

    Le Caverne del Carso moravo


    La più bella e vasta località carsica dell'Europa centrale vi farà rimanere senza fiato. La maggiore attrazione turistica è il celeberrimo strapiombo Macocha, profondo 138 m e sul quale aleggia una terribile leggenda. Il Carso moravo è sicuramente una di quelle meraviglie naturali della Repubblica ceca che stupisce ogni visitatore.
    Sono ben cinque le grotte visitabili nel territorio del Carso moravo, interessanti tanto quanto i tipici canyon carsici "Pustý" e "Suchý žleb" o la cascata di "Bílá voda". La dominante del Carso moravo è lo strapiombo "Rudické", dove le acque del ruscello di Jedovnice gradualmente sprofondano fino ad una profondità di 90 m, per riapparire dopo 12 km presso la parete "Býčí skály".

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    Romantiche barchette e una terribile leggenda


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    Approfittate della possibilità di navigare sul fiume sotterraneo Punkva, per giungere alla Grotta della Punkva, visitando questo mondo misterioso e, dal fondo, lo strapiombo Macocha, dalle pareti di 138 m, sorto dal crollo della parete superiore di una grande grotta. Secondo la leggenda questo strapiombo prese il nome da una cattiva matrigna (“macocha" in ceco) che, a causa dell'eredità del marito, voleva uccidere il figlio. Lo attirò nel bosco e lo spinse nello strapiombo. A causa dei rimorsi di coscienza, però, anche lei si gettò nello strapiombo. Attraverserete tre laghi, fino a raggiungere la fiabesca cattedrale di Masaryk. Rimarrete incantati dalle robuste stalattiti, stalagmiti e dalle colonne con le forme più svariate.

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    Un merletto di pietra nel buio

    L'uscita dalla Grotta di Caterina è un portale gotico attraverso il quale entrerete nella Cattedrale principale, lo spazio sotterraneo più grande del Carso moravo, che grazie alla sua acustica viene utilizzato anche come sala per concerti. Le stalagmiti simili a bastoni, lunghe anche 4 m, le formazioni colorate ed illuminate, che assomigliano a streghe, boschi di bambù e pecorelle, sono caratteristiche di questo sistema di grotte, le Grotte di Sloup-Šošůvka, che si trovano nei pressi della cittadina di Sloup. Le grotte sono ricche di decorazioni naturali in calcare, sedimento ed agarico minerale, ed ospitano il sistema stalagmitico chiamato “il Candelabro”. La Grotta “Scarico”, un labirinto di grotte, un tempo era utilizzata per dei riti. Vi furono trovati resti ossei di animali preistorici. Anche la Grotta Balcarka vi affascinerà con la ricca decorazione calcarea ed i corridoi su due livelli di altezza.

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    E poi, dove?

    L’intera zona del Carso moravo si trova vicino alla capitale della Moravia, Brno. Un importante santuario è il complesso di Křtiny, del geniale architetto Jan Blažej Santini. Il paese western di Boskovice attira le famiglie con bambini non solo per l’ambiente dell’antico far west, ma anche per il castello o per la ricca storia ebraica della città.


    fonte: czechtourism.com




    Karlstejn-Castle

    Castello di Karlstejn


    Il castello di Karlštejn (in tedesco Karlstein) è un castello della Boemia centrale, regione della Repubblica Ceca, circa 30 km a sud-ovest della capitale Praga, nel comune omonimo.

    Carlo IV di Lussemburgo commissionò, nell’arco del suo periodo a capo del Regno di Boemia, l’edificazione di vari castelli: tra questi spicca il complesso del Karlštejn, da lui voluto allo scopo primario di avere un luogo sicuro per riporre i gioielli della corona, gli archivi di Stato e la biblioteca, che sarebbero rimasti in quella sede per quasi duecento anni.
    La costruzione del castello prese avvio nel 1348 per ordine di Carlo IV; l'edificio era sostanzialmente terminato nel 1365, quando venne dedicata la cappella della Santa Croce nella torre maggiore.
    Nel corso dei secoli, il castello venne rimaneggiato più volte: nel 1480 in stile gotico, nel XVI secolo in stile rinascimentale e tra il 1887 e il 1899 in stile neogotico.
    Negli anni 1520-1530 fu edificato il palazzo del Burgravio.

    La struttura massiccia del castello, le cui pareti hanno fra i 5 e i 6 metri di spessore, contiene non meno di cinque cappelle (tra le quali sono pregevoli quella dedicata alla Vergine e quella dedicata a santa Caterina d'Alessandria).
    Nella grande torre del castello, una scala a chiocciola decorata con scene della vita dei santi Venceslao e Ludmila, patroni della Boemia vissuti nel X secolo, conduce alla famosa cappella della Santa Croce.

    Interno della cappella della Santa Croce

    Questa cappella, dedicata alla Passione di Gesù, fu progettata come uno scrigno per conservare i gioielli della corona del Regno di Boemia (oggi custoditi nel palazzo presidenziale di Hradčany a Praga) e le reliquie più preziose raccolte da Carlo IV; per ragioni di tutela del patrimonio storico e artistico, l'accesso ai visitatori viene limitato nel numero di persone e nel tempo di permanenza concesso, ed è possibile solo nel contesto di visite guidate, nei mesi da maggio a novembre.
    È il luogo dove meglio si può intuire e apprezzare il grande culto delle reliquie che caratterizzò la devozione personale di Carlo IV. È il centro ideale del castello, si trova infatti nella torre-bastione. La cappella non è orientata verso l’uscita, perché si doveva fare in modo che l’altare potesse appoggiarsi sul muro più solido, quello a nord, nel quale fu ricavata l’abside. Fu dedicata nel 1365, dopo essere stata arredata con grande spesa.
    Le vele delle volte sono dipinte di blu e decorate con centinaia di stelle luccicanti in foglia d’oro. I costoloni sono dorati e le chiavi di volta argentate e decorate con pietre preziose.
    Le finestre sono realizzate in pietra traslucida semipreziosa. Lo zoccolo è decorato con più di duecento pietre semipreziose, incastonate in una superficie di stucco dorato alta più di un metro e stampigliata in modo continuo con le iniziali del Re, l’aquila e la corona imperiali. Questo zoccolo è sormontato da una serie di 137 tavole con busti a grandezza umana di santi, martiri e angeli, la maggior parte dei quali è ritratta in modo da apparire come se stesse guardando in basso, verso l’interno della fastosissima cappella. Fu Carlo stesso il committente della maggioranza di quelle tavole dipinte, affidate al celebre Magister Theodoricus, attivo a Praga dal 1330 al 1370 circa, il primo pittore ceco la cui esistenza e opera è confermata da documenti. L’incarico lo mette in luce come il pittore prediletto dall’imperatore: egli riuscì a portare a termine l’opera prima del 1370, il che significa in meno di cinque anni, fatto non trascurabile per l’epoca.
    Tutta la decorazione della cappella è legata, semanticamente, alle reliquie della Passione. Il punto di contatto fra il potere spirituale e quello temporale si dà nella segnatamente nella figura di Gesù Cristo, per la sua doppia natura, umana e divina; perciò tutto ciò che riguarda il Figlio di Dio, mediatore tra Dio e l'umanità, diventa oggetto di primario interesse da parte di ogni monarchia occidentale. Risulta da documenti storici che, come si è detto, la cappella conteneva i tesori della corona, ma solo i più preziosi: la croce imperiale dell’epoca di Enrico III (XI secolo), una croce d’oro fatta eseguire da Carlo IV (che è andata perduta ma che è riprodotta in ben tre affreschi nel castello in questione), le reliquie conservate in due reliquiari (uno dei due è a forma di croce, dorato e di considerevoli dimensioni).
    I riferimenti alla Passione non terminano qui: sopra lo zoccolo ornato sono collocate sulle pareti le tavole di Magister Theodoricus, una è contigua all’altra. Queste sono importanti oltreché per la loro espressività e qualità artistica, per il loro valore liturgico: infatti sono tutte dei reliquiari, visto che nelle relative cornici è stata inserita una reliquia del santo rappresentato. Queste sono la testimonianza di un programma iconografico preciso ed ampio, che possiamo leggere partendo dal presbiterio: vicino all’altare le reliquie più importanti sono associate direttamente alle insegne imperiali, poi le pareti sono appunto coperte dalle tavole-reliquiari disposte su quattro ordini nei quali sono allineati santi cavalieri, sante vergini, vedove, santi vescovi, abati benedettini, apostoli e testimoni del mistero della Croce. Non sembra che esistano altri luoghi paragonabili a questa così singolare sintesi di devozione da una parte e scrupoli classificatori dall’altra.
    Vi sono segnatamente due elementi di questo allestimento che testimoniano come la cappella sia un punto di svolta importantissimo verso un nuovo gusto artistico:
    L’attenzione per il ritratto, la quale anticipa il culto umanistico per le immagini degli uomini illustri, anche se qui, il ritratto non ha ancora una funzione autonoma, ma ha valore soltanto in quanto legato al segno tangibile dato dalla reliquia.
    Il carattere di primitiva didascalia che vengono ad assumere le singole tavole nei confronti del contenuto: potremmo forse dire che anticipano uno dei caratteri tipici del museo.
    È dunque immediatamente chiaro il valore religioso ma anche materiale, estetico, storico che questa Cappella trasmette. Fajt, riporta quanto scrisse Beneš Krabice z Veitmile, il cronista principale dell'imperatore: «In tutto il mondo non c’è un castello o una cappella così preziosa e meritevole come la Cappella della Santa Croce a Karlštejn».


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    Nel corso dell’ultimo grande restauro del castello, avvenuto alla fine del XVIII secolo sotto la direzione dell’architetto Josef Mocker, è stato trovato in una parete del castello quello che è stato chiamato "il piccolo tesoro del Karlštejn". Si tratta di una consistente raccolta di oggetti di uso domestico. Ne fanno parte quattro scodelle rare, una collezione di accessori di vario tipo per l’abbigliamento, due grandi fibule da mantello, una specie di piccola ampolla da appendere, una fibbia decorata in metallo, molte altre fibbie decorate con vari motivi. Il gruppo più consistente di questo "tesoro" rimane comunque quello dei bottoni: circa 150 pezzi dalle forme e dimensioni più svariate. Questa consistentissima raccolta testimonia come nel periodo ci sia stato un incremento rapido del mercato orafo alla corte del Lussemburgo, anche perché l’uso dell’oro è in questo caso esteso ad oggetti il cui uso non riguarda l’ambito liturgico.
    Quando nel 1353 Carlo IV passò per il Veneto, o lui o la moglie commissionarono al pittore italiano Tomaso Da Modena due tavole per il Karlštejn. Entrambe le tavole sono firmate: si tratta di un trittico e un dittico. Il trittico è composto di tre tavole, appunto. Quella centrale rappresenta una Madonna con bambino, le laterali recano un san Venceslao e un san Palmazio. La tavola è stata riportata a Karlštejn nel 1919 dalla Galleria Imperiale di Vienna dove era stata portata per garantire una migliore conservazione.
    Il dittico invece è una Imago Pietatis: una Madonna nella tavola di sinistra e un Christus passus in quella di destra. La testa del Cristo è completamente sparita e l’arcangelo che era rappresentato nella cuspide che sormonta le tavole non è più leggibile. Non si sa esattamente dove questo dittico fosse collocato originariamente, forse era nel castello del Karlštejn, ma non nella cappella della Santa Croce.
    Nel castello è stato allestito un museo in cui sono conservati dipinti bizantini e medievali.

    fonte: Wikipedia







    Cervena-Lhota

    Palazzo di Cervena Lhota

    Il palazzo di Červená Lhota è uno dei più belli della Repubblica ceca. Per la sua bellezza viene scelto dai registi come set per i film fiabeschi ed è ricercato dai neosposi. Fate una romantica gita in barca sul laghetto oppure fate una passeggiata intorno ad esso: vi godrete la veduta della bellezza neogotica del palazzo. Inoltre, il palazzo di Červená Lhota costituisce un’ambientazione ricercata per i matrimoni. I matrimoni civili sono celebrati nel castello, le cerimonie religiose sono celebrate nella chiesetta della Santissima Trinità.

    fonte: czechtourism.com





    Hluboka-Castle


    Castello di Hluboka


    Hluboká nad Vltavou è una città nel sud della Boemia vicia a České Budějovice. Questa città è stata un luogo privilegiato di imperatore romano Carlo IV, che spesso hanno visitato questo castello che risiedono in České Budějovice. Ora, Hluboká è più conosciuto per il famoso castello di Windsor ricostruito in stile, circondato da un grande parco inglese (1,9 km ²).

    Per proteggere le foreste lungo le frontiere i sovrani fondarono una vasta rete di fortezze di guardia con pattuglie armate fisse. Anche Hluboká faceva parte del sistema di difesa reale, dal 13° secolo. Un castello gotico di dimensioni non troppo grosse come questo veniva frequentemente sottoposto a ricostruzioni e spesso veniva dato in pegno. Il castello Hluboká allora è stato ricostruito alla fine del 16 ° secolo dai signori di Hradec. L'aspetto attuale è uscito dal conte era di gennaio di Adamo Schwarzenberg. Dagli eredi di quest’ultimo, nell’anno 1661, Jan Adolf I di Schwarzenberg ha comprato la signoria, e la sua famiglia possiederà il castello per i successivi 280 anni.

    Nell’anno 1947 il Castello è stato statalizzato ed è rimasto nella gestione dello Stato sino ad oggi. Dal momento che il castello è stato e l'amministrazione della Repubblica ceca. Il castello è oggi aperto al pubblico. C'è un giardino d'inverno e la sala di equitazione-Boemia meridionale, dove la galleria mostre sono state esponendi.

    fonte: czech-transport.com

     
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    Palazzo di Děčín: una bellezza rinata nel suo aspetto originale

    Venite a scoprire il ricco passato del palazzo di Děčín, barocco e classicista, che sorge alla confluenza dei fiumi Elba e Ploučnice.
    Si tratta di uno dei più importanti monumenti storici della Boemia settentrionale, che fu fortezza militare e sede di importanti stirpi nobiliari; diede il benvenuto a molti reali europei, ed ad artisti, tanto che Frederic Chopin scrisse qui il valzer "di Děčín“ in La Maggiore. Grazie all’ottimo restauro potete oggi vedere il palazzo nella sua originaria bellezza. Passeggiate per il cortile, entrate nelle stalle barocche e nelle cantine del palazzo e fatevi ammaliare dal giardino delle rose. Potete anche godere dell’elegante atmosfera dei regolari tardo-pomeriggi musicali del palazzo. Venite, è aperto tutto l'anno!





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    Complesso di ville a Benešov nad Ploučnicí

    un importante monumento del Rinascimento della Sassonia
    Andate a nord della Boemia e scoprite un importante monumento del Rinascimento della Sassonia. Il complesso costituito da due castelli a se stanti è stato fatto costruire nel XVI secolo a Benešov nad Ploučnicí dall’importante famiglia nobile dei Salhausen. Visitate il castello superiore e quello inferiore e scegliete quello che vi piace di più. Ammirate la singolare mostra di porcellana, di arredamento d’epoca, di armi ma anche di dipinti e disegni che vi avvicinerà alla vita della nobiltà. Attraversate il cortile, il giardino e osservate l’armeria, la sala rinascimentale, la sala da pranzo, il soggiorno e la cucina. E non è tutto. Fa parte del complesso anche la chiesa parrocchiale adiacente della Nascita della Vergine, famosa per la sua architettura rinascimentale unica nel suo genere





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    Hřensko e le sue strette gole

    Un mondo segreto d’acqua cristallina, alte pareti rocciose piene di muschio ed una tranquillità divina. Questo sono le gole nei dintorni di Hřensko.
    Questo paesino pittoresco, con case a graticcio, è la porta di accesso al Parco nazionale della Svizzera ceca e anche il luogo in cui il fiume Elba abbandona la Repubblica ceca. Il paesino di Hřensko è il posto migliore da cui, lungo percorsi segnalati, potete scoprire la meravigliosa bellezza di questo parco.
    Potete interrompere la vostra gita nel paesaggio fiabesco della Svizzera ceca con una piacevole navigazione in un canyon del fiume Kamenice, dall'acqua pulita e trasparente, le cui pareti sono degli strapiombi alti fino a 150 m. Qui potete visitare tre gole. Due tratti di viaggio possono essere assolti soltanto su piccole barche. Un traghettatore, armato di bastone, vi accompagnerà dapprima nella Gola Selvaggia, dove vi presenterà gli abitanti vivi e fossili delle pareti circostanti, poi, nella Gola di Edmondo, a vostra richiesta, possono far partire una cascata!

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    fonte: czechtourism.com
     
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    Lázně Bohdaneč

    La città di Bohdaneč si trova a circa 10 km all’ovest dalla città di Pardubice sull’incrocio delle strade portanti da Hradec Králové a Kutná Hora, e da Pardubice a Chlumec nad Cidlinou. L’architettura della città è influenzata dalle idee del Josef Gočár.


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    Questi fu probabilmente l’architetto più ingegnoso e produttivo della prima metà del secolo XX. Lázně Bohdaneč è un centro di pescicoltura. Nel 1963 la città ottenne lo statuto di stazione balneare. I bagni offrono le cure fangosi, elettroterapia, idroterapia ecc.

    Storia

    La prima allusione scritta deriva dal 1343. E‘ però probabile, che il borgo naque molto prima. Nel secolo XIV Bohdaneč era in proprietà dei signori da Cimburk. Nell 1491 la comprò il Vilém da Pernštejn. Il suo governo significava l‘era del maggiore sviluppo. La sua opera più rilevante era la stagnicoltura. Alla fine del secolo XIX i bagni fangosi portarono una grande svolta nella vita della cittadina. I bagni furono fondati dal Jan Veselý. Nell‘anno 1908 vi fu istituia tra i paesi Bohdaneč e Pardubice la prima autolinea regolare in Cechia, dove andava un autocorriera Laurin&Klement. Bohdaneč divenne città nel 1971. Il nominativo ufficiale fu riconosciuto alla città nel 1980.

    Monumenti più importanti

    Il municipio si formò nel 1530 con una ricostruzione delle tre case in piazza. L’aspetto rinascimentale ottenne tramite il compimento del loggiato e della torre con la campanna.

    Nel 1772 fu moderato l’aspetto rinascimentale con degli elementi barocchi.


    Un monumento apprezzabile barocco è la chiesa di San Maria Maddalena , la quale fu realizzata nel secolo XVIII dall’architettore František Jedlička. Nessun amante della natura non dovrebbe dimenticarsi di visitare la Zona nazionale di rispetto: Lago di Bohdaneč e Lago Madre. Questa zona contiene anche marcite fangose, boschi, arbusti, difusi prati di canne con dei nidi degli uccelli fangosi e acquei.

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    Leggenda


    L’emblema della città nacque secondo una leggenda. Durante l’impresa italiana del conte Vladislav IIo i militari di Bohdaneč furono riusciti come primi a battere le mura milanesi. Per questo ottennero un’emblema. L‘emblema è diviso in due, in una parte c’è una scala d’oro sul campo nero, nella seconda, una schacceria, che presumibilmente rappresenta le mura. La realtà è però differente: la proprietà Bohdaneč di Pardubice fu nel secolo XV in possesso dei signori da Miletínko, i quali ebbero nell’emblema una scacchiera e il Zub da Landštejn, al quale Bohdaneč apparteneva vi aveva la scala. L’angelo simboleggia l’amore, il falco la forza e la corona – potenza.



    Fonti: http://cs.wikipedia.org,
    www.lazne.bohdanec.cz



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    foto.ilgazzettinodelviaggiatore.it

    Jáchymov

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    foto:notiziediviaggio.it


    La scoperta di un ampio giacimento di argento nel 1516 trasformò l’originario borgo di Konradsgrün in una città mineraria. Per la sua ubicazione all’interno di una vallata, i minatori provenienti soprattutto dalla vicina Sassonia iniziarono a chiamarla Thal, che in tedesco significa “valle”. Nel 1520, anno in cui il Re la dichiarò “libera città mineraria”, contava cinquemila abitanti ed era chiamata Údolí sv. Jáchyma (Sankt Joachimsthal, Vallata di San Gioacchino).

    La città divenne famosa per le monete d’argento coniate prima nella zecca del fondatore della città, il conte Štěpán Šlik, e successivamente nella zecca reale. Le monete d’argento di Sankt Joachimsthal iniziarono a circolare sui mercati europei, e dal nome della città furono chiamate Thal – Thaler e quindi Tolar, da cui ha avuto origine la stessa parola “dollaro”.

    A quel tempo Jáchymov era una delle città più popolose del regno, celebre non solo per le sue ricchezze, ma anche per i rapporti con i centri culturali europei e l’attività di personaggi importanti (G. Agricola, J. Mathesius). In ricordo della gloria mineraria, nel 1716 fu istituita a Jáchymov una ”scuola mineraria”, precorritrice delle successive accademie ad indirizzo minerario.

    Le esperienze locali di estrazione del cobalto e del suo utilizzo nella produzione dei colori trovarono una nuova applicazione in seguito alla scoperta dell’uranio alla fine del XIX secolo. Il minerale di uranio era conosciuto già all’epoca dell’estrazione dell’argento con il nome di “Pechblende” (pechblenda). In connessione alla scoperta della fissione nucleare dell’uranio, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’utilizzo della prima bomba atomica Jáchymov divenne un centro di estrazione di questo minerale d’importanza strategica.


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    Nel 1864, durante le attività di estrazione all’interno della miniera Svornost, alla profondità di mezzo chilometro alcuni minatori furono sorpresi da un forte gettito di acqua che gradualmente allagò il pozzo. Per decenni nessuno sospettò che proprio quell’acqua, in seguito alla scoperta del radio da parte dei Curie, avrebbe trasformato la cittadina mineraria in un celebre centro termale.

    Le terme furono fondate nel 1906, inizialmente come modeste strutture private di piccole dimensioni. Nel 1911 fu aperto il primo edificio termale, in cui l’acqua curativa della miniera era condotta attraverso diversi chilometri di tubature. Gli ottimi effetti curativi portarono alla decisione di edificare un albergo termale, l’hotel Radium Kurhaus – oggi Radium Palace. Aperto nel 1912, era tra le migliori strutture europee dell’epoca, frequentato soprattutto da personaggi importanti della politica, dell’industria e della cultura. Le terme a base di radon raggiunsero una fama mondiale.


    Svornost

    La rapida intensificazione delle attività di estrazione dell’uranio nel secondo dopoguerra incise negativamente sulla reputazione e l’aspetto della città. La notorietà del centro termale fu quasi cancellata. La situazione migliorò solo alla fine degli anni Sessanta, con la conclusione delle attività di estrazione: la città e le terme furono riaperte al pubblico e al mondo, l’attività termale tornò al proprio ruolo di prestigio. All’inizio degli anni Novanta fu istituita la società per azioni Léčebné lázně Jáchymov (Terme Curative Jáchymov), la quale ha ristrutturato la miniera termale Svornost e le sue sorgenti, modernizzato il Radium Palace e molti altri edifici termali, e con grande tenacia di propositi ha restituito al centro termale la fama mondiale di un tempo.


    JSlikovka

    Castello degli Šlik detto Šlikovka (Šlikův hrádek)

    I resti dell’antico castello Freudenstein, costruito nel 1517 a scopo difensivo, si trovano sul pendio sovrastante la zona mineraria della città. Inizialmente utilizzato per la coniatura delle monete, in seguito divenne la sede dei capi delle miniere. Bruciò durante la Guerra dei Trent’anni.


    JKostel

    Chiesa di San Gioacchino, patrono della città e delle miniere (Kostel sv. Jáchyma -patrona města a dolů)

    Costruita come cattedrale protestante in stile gotico nel 1540, fu consacrata come chiesa cattolica nel XVI secolo. Distrutta da un incendio nel XIX secolo, fu ristrutturata in stile neogotico nel 1880.


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    Municipio (Radnice)

    Edificio costruito nel 1544 e ristrutturato in stile classicista nel 1784. Ha un prezioso portone di tipo sassone. Fu un’importante sede dell’autogoverno comunale, del capitanato provinciale e del tribunale provinciale.

    JCurie

    Curie

    Complesso termale alberghiero aperto nel 1992. Comprende tre alberghi e offre servizi termali completi.

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    Miniera Svornost (Důl Svornost)

    La più antica miniera d’argento di Jáchymov risale al 1529. Nel XIX secolo, durante l’estrazione dell’uranio, si scoprì alla profondità di 500 metri una potente sorgente di acqua contenente radon. Dal 1906 questa risorsa idrica è utilizzata a scopo terapeutico nelle strutture termali locali. È una delle miniere più antiche e ancora in esercizio non soltanto della Repubblica ceca, ma probabilmente dell’intera Europa.

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    Radium Palace

    Albergo termale in stile neoclassicista del 1912. Il lusso e gli arredi che lo contraddistinguono lo resero uno dei migliori alberghi europei dell’epoca. Gli ampi lavori di ammodernamento condotti negli anni Novanta hanno preservato l’eccezionale carattere storico di questo imponente edificio. Offre servizi termali completi.


    JBehounek
    Akademik Běhounek

    Albergo termale costruito nel 1975, domina la vallata della città. Tutte le terrazze della struttura offrono un eccezionale panorama sui Monti Metalliferi. Offre servizi termali completi.


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    Zecca reale (Královská mincovna)

    Edificio del 1537 con un bovindo angolare e un imponente scantinato. Al suo interno venivano coniate le celebri monete d’argento chiamate talleri (tolar). Dopo la chiusura della zecca, il palazzo divenne la sede dell’Amministrazione mineraria e metallurgica, e successivamente della prima scuola professionale ad indirizzo minerario del nostro paese. Oggi ospita un museo.



    – Centro termale Agricola (Lázeňská budova – Lázeňské centrum Agricola)

    È il più antico e tradizionale simbolo delle terme di Jáchymov. Fu costruito nel 1911. Nelle sue vicinanze sorge l’Istituto per gli accertamenti medici, un edificio storico dell’istituto di radiologia. Attualmente ospita il laboratorio centrale; al suo interno si eseguono radiografie e terapie.


    fonte: http://cestovani.kr-karlovarsky.cz/
    foto:http://media.bungalow.net/



    Edited by gheagabry - 17/12/2015, 20:25
     
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