FIOR di LOTO e NINFEE

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    Fior di Loto


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    Originaria della Cina, è una pianta sacra agli antichi Egizi; il dio sole, Horus, è raffigurato come un bambino seduto su un fiore di loto. E' una specie acquatica perenne, caratterizzata da foglie peltate di cinquanta-sessanta centimetri di diametro.
    La Nymphaea nelumbo, descritta dallo storico Erodoto, è spesso rappresentata sui monumenti di stile ellenistico. Plinio ed Omero descrivevano il loto come capace di sopire le passioni e di donare oblio ai sensi.

    Il loto rappresenta l'auto-creazione, la nascita della terra dal caos e, nello stesso tempo, la luce e l'ordine, l'aspetto evolutivo del mondo e degli uomini.


    Mantova è nota come "Città del Loto". Una grande aiuola floreale galleggia sul Lago Superiore dal 1921, grazie ad una giovane laureata in Scienze Naturali, il cui intento era di impiegare i rizomi del Nelumbium nell'agroalimentare in forma di farina, come avveniva nell'Estremo Oriente.


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    nome botanico:Nelumbo
    famiglia:Nymphaeaceae
    breve descrizione:Pianta acquatica con foglie peltate, con il picciolo posizionato al centro della lamina verde rotonda, increspata e rivestita di un malto ceroso. I fiori fuoriescono dall'acqua e sono molto ornamentali. Si presentano con boccioli ovali per poi schiudersi diventando molto grandi. La specie Nelumbium nucifera possiede fusti fiorali lunghi più di 1 m. con fiori rosa-viola; la specieN. lutea è più rara ed ha grandi fiori profumati di colore giallo.
    durata:Perenne
    periodo di fioritura:Fiorisce nel periodo estivo
    area di origine:Asia, America
    clima:Resistente alle basse temperature
    uso:Si utilizzano per laghetti, vasche e specchi d'acqua.

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    accorgimenti e cure
    esposizione e luminosità:Sia ad ombra parziale che ai pieni raggi solari
    temperatura:Resistente alle basse temperature
    substrato: Necessita di un minimo di 20cm d'acqua,se in una vasca occorre uno strato di terra di almeno 15cm;man mano che le piante crescono,aumentare il livello dell'acqua
    propagazione:Si effettua per divisione dei rizomi che si piantano in primavera in un terreno ricco di sostanza organica. L'acqua va poi agginta gradualmente con lo sviluppo della pianta.
    potatura:Se crescono troppo fitte diradarle
    avversità:Possibili afidi e funghi da combattere con appositi medicinali
    piccoli consigli:Non necessita di cure particolari.
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    curiosità
    storia:Il fiore di Loto, sencondo la tradizione Induista, è il simbolo della prima manifestazione dell'essere supremo; è la porta del grembo dell'universo. La Dea loto fù venerata anche dalla popolazione pre ariana fino a quando il suo culto non venne inglobato nella tradizione vedica. La figura di colei che tiene in mano il Loto, nel buddhismo tantrico, dove le idee del buddhismo si amalgamano con quelle dell'Induismo, è una manifestazione letteraria della saggezza trascendente. Ogni varietà di loto simboleggia nel Buddhismo uno stato spirituale. Il bianco è lo stato di purezza mentale e di perfezione spirituale del Buddha. Il Loto rosa rappresenta il Buddha Siddhartha Gaitama; in generale, nelle sette esoteriche, è sempre la più alta espressione della divinità. Il rosso è il colore della compassione da parte del Buddha; mentre, l'azzurro, è la sua intelligenza suprema, infatti, in questo caso il fiore viene rappresentato chiuso perchè i mortali non possono contemplarla. Quasi tutte le divinità del Buddhismo sono rappresentate sedute su fiori di Loto che ne simboleggiano la totale purezza, i mille petali rappresentano la pluralità degli universi sui quali regnano le divinità raffigurate. Il popolo Egizio lo considerava il simbolo dell'eloquenza.
    letteratura e mitologia:Il Loto cosmico assunse le sembianze di una Dea-loto che era la grande Dea Madre adorata in vaste aree del mondo, simile ad Afrodite e Hathor. Nella letteratura latina ne parla Omero nell'Odissea come di un cibo magico in un mondo fiabesco.
    arte:Viene spesso raffiugurato come un fiore doro dai mille petali ed è il simbolo della grazia femminile e della fecondità. Il Loto Egiziano si trova spesso rappresentato negli elementi architettonici di quel popolo. Iside lo portava sul suo scettro a rappresentare la fecondità del fiume Nilo. L'immagine del Dio sole seduto dul Loto fù rappresentata su molti oggetti.

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  2. gheagabry
     
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    "Questo fiore nasce dalla melma di stagni limacciosi per poi sbocciare
    come un miracolo di armonia che sempre riesce a rinnovarsi...."


    IL FIOR DI LOTO




    Nelumbo è un genere di piante acquatiche, unico genere della famiglia delle Nelumbonaceae. Comprende due sole specie, originarie di America, Asia e Australia, con foglie molto decorative e grandi fiori di colore bianco, rosa, giallo e rosso, note col nome di fior di loto. Sono alte da 80 cm a oltre 1 m. Le foglie del Fior di loto hanno una struttura superficiale particolare che le rende estremamente idrofobiche e le mantiene costantemente pulite. Il fiore è composto da più di 20 petali di colori che vanno dal rosa scuro al bianco, il profumo è inebriante. La femmina del Fiore di Loto e il fiore di Lota, entrambi sono ermaphrodite in quanto possono cambiare a loro volta sesso.





    .....miti e leggende.....



    Come la rosa per l'occidente il loto è per l'oriente il più significativo e importante tra i simboli floreali ed è ricco di significati e allusioni...Indica spiritualità, è simbolo di purezza e dell'armonia cosmica... è considerato sacro e rappresenta anche Nirvana. Il loto, profumatissimo giglio, comincia a crescere nel fango, al fondo di un bacino idrico di acque limacciose e sboccia a splendore di sole, galleggia in superficie, la sera si richiude su sé stesso. I suoi petali e foglie non si inumidiscono e l'acqua cade giù. In India era considerato il simbolo mistico per eccellenza della "luce del cuore" proprio per il modo singolare con cui si apre alla luce...Per gli antichi egizi era il primo fra i fiori e si diceva che la prima divinità del pantheon fosse nata proprio da lì. Il popolo Egizio lo considerava il simbolo dell'eloquenza, simbolo di speranza, di salvezza e di rinascita. I suoi petali venivano pertanto posti nelle parti intime delle mummie delle donne, proprio come simbolo di purificazione e di rigenerazione. Il loto, dunque, rappresenta l'auto-creazione, la nascita della terra dal caos e, nello stesso tempo, la luce e l'ordine, l'aspetto evolutivo del mondo e degli uomini.... secondo l'antica cosmogonia egizia, dal bocciolo di un fiore di loto nacque Ra. Il dischiudersi del bocciolo illuminò di luce divina le acque limacciose del Nun (il Caos Informe) che si ritirarono mostrando la terra asciutta. Ra se ne compiacque e salì verso le stelle per diventarne la più luminosa ed illuminare la terra che aveva appena creato. Egli divenne Aton, il disco solare. Ora non vi era più solo Caos ed Oscurità, poichè Ra aveva portato Luce ed Ordine nel mondo. L'offerta del fiore di loto era considerata un atto sacro, per cui essa compare spesso nell'arte. Nelle scene di dipinti e rilievi si pone il loto in mano ad una donna e lo si offre poi sugli altari. Sulla tavola delle offerte vi sono tutti gli oggetti e gli alimenti indispensabili per l'aldilà, anche i fiori di loto.
    Il loto era sacro anche presso i Romani che lo consideravano un simbolo di generazione e di unione e lo chiamavano "junonia rosa", in onore a Giunone...Presso i Greci era ritenuto il "fiore dei fiori", nato dal sacrificio della ninfa Lotis la quale, piuttosto di cedere alle insane voglie del satiro Priapo, preferì gettarsi nelle acque del fiume. Con i suoi petali si adornavano la fronte le giovani spose e le regine.
    Secondo la tradizione Induista, è il simbolo della prima manifestazione dell'essere supremo, è la porta del grembo dell'universo. Assunse le sembianze di una Dea-loto che era la grande Dea Madre adorata in vaste aree del mondo, simile ad Afrodite e Hathor. Viene spesso raffigurato come un fiore d'oro dai mille petali ed è il simbolo della grazia femminile e della fecondità. La Dea loto fu venerata anche dalla popolazione pre ariana fino a quando il suo culto non venne inglobato nella tradizione vedica. La figura di colei che tiene in mano il loto, nel buddhismo tantrico, dove le idee del buddhismo si amalgamano con quelle dell'Induismo, è una manifestazione letteraria della saggezza trascendente. Nel Brahmanesimo si immaginava che le creature divine nascessero dai fiori di loto. Nel Buddismo, il fiore di loto è simbolo di "estremo disinteresse per se stessi e dedizione al prossimo", fondamentale negli insegnamenti di Shakyamuni. Denota nella cultura buddista, il principio femminile di ogni Buddha e Bodisattva..Ogni varietà di loto simboleggia nel Buddhismo uno stato spirituale. Il bianco è lo stato di purezza mentale e di perfezione spirituale del Buddha. Il loto rosa rappresenta il Buddha Siddhartha Gaitama. Il rosso è il colore della compassione da parte del Buddha, l'azzurro è la sua intelligenza suprema, infatti, in questo caso il fiore viene rappresentato chiuso perchè i mortali non possono contemplarla. Quasi tutte le divinità del Buddhismo sono rappresentate sedute su fiori di loto che ne simboleggiano la totale purezza, i mille petali rappresentano la pluralità degli universi sui quali regnano le divinità raffigurate. Il loto non cresce in Tibet. Ciò significa che nella cultura e nella religione tibetane il loto è un’acquisizione puramente simbolica che ha unito i popoli al di là e al di qua dell’Himalaya nel rappresentare la più alta visione di Purezza e di Bellezza: lo stelo del loto si erge infatti dalla melma degli stagni e dei laghi per fare sbocciare il fiore, incontaminato e incontaminabile, immacolato e perfetto, sopra la superficie dell’acqua. Il loto è l’unica pianta acquatica che grazie alla forza del suo stelo fa sbocciare il fiore con un numero di petali sempre regolare da otto a dodici, tutti uguali fra loro.
    Nella loro simmetria i petali hanno sempre rappresentato il simbolo dell’armonia del cosmo; in questo senso si utilizza il loto nel tracciare mandala e yantra.
    Straordinari sono i significati simbolici del loto: la melma rappresenta la sofferenza, quanto di oscuro e plumbeo vi è nel mondo, tutto quanto trattiene il nostro essere dall’acquisire quella “chiara visione” che grazie alla pratica incessante ci permetterà di elevarci sopra tutte le contaminazioni del mondo fenomenico per farlo sbocciare, radioso e immacolato, alla luce della propria consapevolezza. Il loto rappresenta la purezza di corpo, parola e mente, la vera essenza del nostro essere che è rimasta fondamentalmente immacolata malgrado il fango del mondo, essa si realizza solo alla luce della nostra consapevolezza.
    Il loto a otto petali è l’equivalente della ruota del Dharma che ha otto raggi. Nel Tantrismo i centri dell’energia vitale sono rappresentati come dei fiori di loto a più petali.
    Il loto è uno degli Otto Simboli di Buon Auspicio che costituiscono uno dei più antichi e conosciuti gruppi di simboli della cultura tibetana; essi sono presenti già a partire dai testi canonici del Buddhismo Indiano, cioè nei testi redatti in pali e in sanscrito. Essi sono: la Ruota della Dottrina, il Parasole, i Pesci d’Oro, il Vaso del Tesoro, il Loto, la Conchiglia, il Glorioso Nodo Senza Fine o Nodo dell’Amore Infinito, lo Stendardo della Vittoria.





    "Il loto fiorisce in acque profonde: chi può coglierlo?"
    " Il fiore non valuta la sua bellezza: generosamente ha ricevuto e generosamente dona".
    (Tagore)


    Fiore di loto
    Profumo fragrante che inebria delicatamente
    di dolcezze non cantate,
    dono per chi amiamo e per la nostra anima.
    Sospeso nell'acqua,
    evanescente e caduco come la vita,
    meraviglioso, per un attimo,
    per sempre.
    (Giovanna Nigris)





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  3. tappi
     
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    grazie Gabry
     
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  4. arca1959
     
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    grazie Gabry
     
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  5. gheagabry
     
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    Due delicate galleggiano...ninfee nella vasca del parco
    ti guardano e tu le ricambi...bellezze fiorite d’istanti
    e quasi fosser persone vorresti con loro parlare
    tenendole amiche vicino al cuore tornato bambino.
    (michele prenna)


    La NINFEA



    La Ninfea, o Nymphaea, è una pianta Spermatofita che appartiene alla famiglia delle Nymphaeaceae. Si tratta di una pianta acquatica che produce bellissimi e grandi fiori colorati. L’habitat naturale delle Ninfee è rappresentato da climi caldi e tropicali dell’emisfero boreale.
    Le foglie rotonde, galleggianti, crescono dal fondo ancora arrotolate, si srotolano quando raggiungono la superficie dell'acqua e ricoprono ampie estensioni; sono verde intenso, tinte di rosso sulla pagina inferiore. I fiori sono molto grandi, spesso anche più di 10 cm di diametro, di svariati colori, galleggianti e molto profumati. Sbocciano di giorno e si chiudono di notte; durano pochi giorni, ma la pianta ne produce continuamente di nuovi da maggio a settembre.

    Gli antichi Egizi adoravano le ninfee del Nilo....N. caerulea apre i suoi fiori al mattino e li affonda nell'acqua al tramonto, mentre N. lotus fiorisce di notte e chiude i fiori al mattino. Resti di entrambi i fiori sono stati trovati nella camera sepolcrale di Ramesse II. Gli Egizi, che nella scelta dei simboli utilizzati nei loro geroglifici attingevano alla realtà che li circondava, avevano rappresentato la ninfea in alcuni segni. In uno di essi è disegnato il fiore di ninfea, mentre in un altro, utilizzato come simbolo numerico per indicare la cifra 10.000, è rappresentata una foglia di ninfea con lo stelo e il rizoma sommersi.
    Presso i Greci era simbolo dell'amore non corrisposto e dell'amore platonico, mentre in Oriente, poiché alcune specie di ninfea si chiudono di notte e si riaprono con il sorgere del sole, è simbolo dell'alba. In Occidente, la ninfea rappresenta la castità, la purezza e la freddezza....La Ninfea per i Greci è una ninfa che galleggia sulle acque dopo essere stata trasformata in un fiore dagli Dei. Nella cristianità ha suscitato vari simboli, sicuramente il suo candore e quel suo schiudersi sopra le acque senza sporcarso di fango le ha attribuito un simboltismo di castità.



    .... leggende .....


    Molto tempo fa, in un villaggio nascosto nel cuore della foresta, viveva una bellissima fanciulla che si chiamava Lapuna.
    "Come vorrei toccare anche solo per una volta la luna!" sospirava ogni sera Lapuna. Una notte la luna era cosi grande e così luminosa che la fanciulla decise di tentare l'impresa.
    In silenzio scivolò fuori dal villaggio e raggiunse la sponda del grande lago.
    La luna, bianca e luminosa, bassa all'orizzonte, sembrava che sfiorasse danzando la superficie dell'acqua.
    Lapuna salì sulla sua piccola barca e la corrente la portò proprio là, dove la luna si bagnava. La fanciulla tese la mano e la sfiorò, ma la barca ondeggiò; lei cadde in acqua e fu inghiottita dal lago.
    La luna, accarezzata dalla mano della fanciulla, si commosse per la sua triste sorte e tramutò Lapuna in un fiore delicato e stupendo, che gli Indios chiamano "Lapuna". L'uomo bianco, venuto da lontano, non conosce questa storia, perciò chiama "Ninfea"quell'incantevole fiore in mezzo ai laghi.
    (dal web)


    C'era una volta una ninfa bellissima che abitava nelle acque argentee di un lago. Un giorno si innamorò di lei Raggio di Sole, che le si presentò nel suo abito d'oro splendente. La ninfa si sentì misera ed oscurata da tanta luce e si vergognò del suo abituccio di perle.
    Perciò discese nel fondo del lago, dove erano nascoste tante ricchezze, si riempì le mani d'oro e volle tornare alla superficie per mostrare quella ricchezza a Raggio di Sole; ma non riusciva a risalire verso l'alto perché l'oro la trascinava giù facendola sprofondare nel fondo melmoso del lago. La ninfa pianse e pregò il re del lago di aiutarla, ma nessuno sentiva il suo richiamo angoscioso. Aprì le mani per liberarsi di quell'oro che era la sua rovina, ma ormai l'oro le si era attaccato alle palme e non voleva staccarsi più. Il fango la sommerse poco a poco e ben presto la ninfa scomparve: di lei rimasero soltanto le candide mani piene d'oro. Il povero Raggio di Sole innamorato, cercò disperatamente la sua ninfa, la cercò su tutta la superficie del lago, ma non riuscì a vedere che una foglia a forma di cuore, con dei fiori bianchi che avevano nell'interno tanto oro. Di giorno i fiori si aprivano per offrire a Raggio di Sole i loro tesori, di notte si chiudevano per custodire l'oro fino al giorno dopo. La ninfa si era trasformata in un fiore che anche voi conoscete: la Ninfea.
    (F.Palazzi- Enciclopedia delle fiabe")



    Se un giorno cercassi d’impaginarti tra i fogli incollati di polvere,
    chiusi per non ricordare,
    appesi nell’angolo dove non viaggio più,
    avrei perso, ceduto ai ghigni del vento.
    Che importa se non ho un dire sufficiente
    per rispondere alle nebbie e a quelle notti accigliate di nuvole.
    Mi lascio cullare a tonde carnosità di cuore
    che anima i colori di ninfea,
    petali al cielo per bere a radici
    strette nell’acqua plagiata d’amore.
    (cristina bove)




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  6. gheagabry
     
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  7. gheagabry
     
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    Ninfee giganti



    In natura esistono due ceppi di ninfee giganti: l’ Euryale Ferox che è originaria dell’est-Africa e sud-est Asiatico, e le Victoria originarie del sud-America. L’ Euryale Ferox è una specie unica mentre per le Victoria, ne esistono due specie: Amazonica e Cruziana. Da queste due specie, Patrik Nutt nel 1961 ottenne un cultivar che chiamò ‘Longwood Hybrid’. Altri cultivar come ad esempio ‘Adventure’, ‘Discovery, ‘Atlantis’ ed altri; sono stati ottenuti da Kit e Ben Knotts che hanno anche creato il sito Victoria-Adventure che è un punto di riferimento per tutti gli appassionati a livello mondiale.

    Il genere è dedicato alla regina Vittoria (1819-1901) del Regno Unito, la specie al Presidente del Perù e della Bolivia Andrés de Santa Cruz Villavicencio y Calaumana (1792–1865), promotore della spedizione in Bolivia durante la quale fu raccolto il primo campione della specie.

    Le ninfee giganti sono piante annuali e si riproducono soltanto da seme anche per auto-impollinazione. Di conseguenza per disporre ogni anno una pianta nuova, è necessario portare la pianta madre ad uno sviluppo tale da permetterle di produrre molti fiori dai quali si otterranno successivamente, semi freschi.


    Victoria Cruziana


    (AP Photo/Jorge Saenz)

    La Victoria cruziana A.D. Orb. (1840) è una pianta erbacea rizomatosa d’acqua dolce, perenne a vita breve, con rizoma radicato nel sedimento del fondo. Vive nelle paludi e acque stagnanti con una profondità di almeno un metro. È originaria delle aree dei grandi bacini fluviali dell’America meridionale (Rio delle Amazzoni, Paranà).


    (AP Photo/Jorge Saenz)

    Le foglie di colore verde chiaro, idrorepellenti e inermi superiormente, di colore porpora, sono arrotondate e raggiungono normalmente un diametro di 1 m ma possono addirittura raddoppiare, se coltivate in ampi spazi e in condizioni particolarmente favorevoli. Tutte le parti che compongono questa pianta, ad esclusione del bocciolo e della pagina superiore della foglia, sono ricoperte da potenti spine che permettono alla pianta di farsi largo tra la fitta vegetazione acquatica che condivide lo stesso habitat. I grandi fiori si aprono di notte e sono di colore bianco/crema il I giorno mentre nei giorni successivi diventano rosa amarena. Il profumo dei fiori è molto forte, simile all'ananasso e si sente a molti metri di distanza.



    L'impollinazione avviene soprattutto grazie ad un coleottero chiamato Cyclocephala Déjean che permane nel fiore per un periodo variabile.
    La variazione del colore del fiore avviene per innalzamento termico, l'insetto ne trarrà beneficio e potrà nutrirsi delle parti del fiore. Al termine dell'impollinazione, quando il coleottero sarà libero, il fiore affonderà nell'acqua dove avverrà la maturazione del seme. Il frutto è una bacca globosa ricoperta di spine.





     
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6 replies since 26/12/2010, 20:40   9751 views
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