ANIMALI D'AUSTRALIA..e NUOVA ZELANDA

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  1. gheagabry
     
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    Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali.
    (Immanuel Kant)


    L’ORNITORINCO


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    L'ornitorinco si trova solo nei fiumi, nei laghi dell'Australia e in Tasmania…….è un mammifero, ricoperto di peli che nutre i suoi piccoli con il latte mammario. La femmina non possiede però mammelle e allatta i suoi piccoli tramite delle fessure che si trovano sul ventre, i piccoli leccano così il latte dal pelo della madre. Anche se mammifero, l'ornitorinco depone le uova, da cui nasce un piccolo ad uovo.
    Un ornitorinco misura circa 60 cm, di cui 15 di coda. La sua pelliccia, molto morbida e ricercata è formata da una fitta lanetta grigiastra e da lunghi peli setolosi bruno-nerastri. Questa folta pelliccia gli permette di non soffrire il freddo.
    I maschi possiedono all'interno delle zampe posteriori uno sperone collegato ad una ghiandola velenifera, usata probabilmente nei combattimenti con gli altri maschi durante la stagione degli amori. Il veleno, non può uccidere un uomo ma provoca un dolore molto acuto.

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    L'ornitorinco è ben adattato ad una vita in parte acquatica e in parte terrestre. La sua coda piatta e i piedi palmati lo rendono un abilissimo nuotatore. Gli arti anteriori, muniti di forti unghioni gli servono per scavare profonde tane sulle sponde dei fiumi, dove rimane rintanato tutto il giorno. Le entrate delle tane si trovano a ldi sopra del livello dell'acqua, a circa 2 metri, la galleria presenta numerose curve, proseguendo per parecchi metri, alcune anche oltre i 25. All'interno vi abitano da uno a due esemplari, che vi trascorrono le ore più calde. Di notte esce per cibarsi, le sue prede sono molluschi, vermi, crostacei e altri piccoli animali acquatici, che ricerca nel limo del fondo con il suo lungo e sensibile becco. In acqua la vista non viene usata da questi animali che coprono gli occhi, uniti al condotto uditivo, con un'apposita piega della pelle. L'ornitorinco adulto non possiede denti; all'interno della bocca ha delle lamelle cornee che gli servono per triturare il cibo prima di inghiottirlo. Anche sabbia e sassolini, introdotti con il cibo, lo aiutano a frantumarlo…….vive in media dai 10 ai 15 anni.
    Il nome scientifico del genere Ornithorhynchus (come quello italiano ornitorinco) è formato da due parole greche: "ornis =uccello” e "rynchos = muso” per via del becco….Il nome scientifico del genere Ornithorhynchus (come quello italiano ornitorinco) è formato da due parole greche: "ornis =uccello” e "rynchos = muso” per via del becco
    L'ornitorinco stava diventando un animale assai raro a causa della caccia per la sua pelliccia, da tempo è rigidamente protetto. Oltre ai cacciatori, i nemici degli ornitorinchi, sono le volpi, recentemente introdotte in Autralia, anche i conigli europei sono un problema per questi animali, visto che scavano numerose e profonde buche. Solo raramente sono vittime di serpenti o varani.

    Ornitorinco


    L' ornitorinco è la dimostrazione che perfino il Padreterno ha un sense of humour. Tra tutte le strane creature che si incontrano in natura, questo mammifero australiano semiacquatico, palmato, potentemente velenoso, con il becco, che depone uova, ma poi allatta i piccoli, e che ha una temperatura corporea piuttosto bassa, è forse la più strana di tutte. È sintomatico che, quando il capitano John Hunter inviò alla Royal Society di Londra, nel 1798, una pelliccia di ornitorinco e un disegno accurato dell' intera bestia, gli scienziati pensarono si trattasse di uno scherzo. Non a caso, sia il filosofo americano Jerry Fodor che Umberto Eco, in un suo magistrale saggio (Kant e l' Ornitorinco), sostengono che, in un mondo in cui esiste tale creatura, forse tutto è possibile. Adesso, interi laboratori di biologi australiani, tedeschi ed americani ne hanno sequenziato il genoma ed è di questi giorni la pubblicazione congiunta su Nature e su Genome Research di una serie di scoperte microscopiche non meno sbalorditive di quelle macroscopiche, quelle date dalla semplice, superficiale vista dell' animale intero. I mammiferi normali, come è noto, hanno una coppia di cromosomi sessuali, XX nelle femmine, XY nei maschi. Ebbene l' ornitorinco ha ben 10 cromosomi sessuali, cinque paia di X nelle femmine, cinque X e cinque Y nei maschi. E ha in tutto la bellezza di 52 cromosomi, contro i nostri 46. Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli, mentre il feroce veleno dell' ornitorinco, iniettato da due speroni posti dietro ai gomiti posteriori, contro il quale non esistono per ora antidoti, replica l' evoluzione del veleno dei serpenti. Derivati entrambi originariamente da sostanze anti-batteriche, questi veleni offrono un caso esemplare di evoluzione convergente, cioè di come rami divergenti dell' albero evolutivo abbiano trovato, per così dire, una stessa soluzione dopo essersi separati…….il gene ancestrale della famiglia dei «rilassinici» si è scisso in due famiglie distinte, una famiglia presiede alla discesa dei testicoli nei maschi, mentre l' altra famiglia presiede alla formazione della placenta, delle mammelle, delle ghiandole lattee e dei capezzoli nelle femmine. Questi tessuti molli, ovviamente, non lasciano testimonianze fossili, ma la ricostruzione dei geni ha rivelato che c' è stato, milioni di anni fa, uno sdoppiamento: una famiglia di geni, d' un tratto, ha prodotto due famiglie di geni che potevano pilotare due tipi di eventi. In sostanza, potevano permettere la comparsa dei mammiferi dotati di placenta. L' ornitorinco, mammifero privo di placenta e di mammelle, ma con la femmina dotata di latte che viene secreto attraverso la pelle, era l' anello mancante, il ponte evolutivo che adesso connette tutti questi remoti e subitanei eventi evolutivi. Hsu dichiara testualmente: «È difficile immaginare che processi fisiologici tanto complessi e tra loro intimamente compenetrati (discesa dei testicoli nei maschi, placenta, mammelle, capezzoli e ghiandole lattee nelle femmine) possano avere avuto un' evoluzione per piccoli passi, attraverso molti cambiamenti scoordinati». Come dire, ma questo Hsu non lo dice in queste parole: ornitorinco uno, Darwin zero.
    (Piattelli Palmarini Massimo,corriere.it)


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    ……nella storia……


    La scoperta dell'orntorinco, ritenuto da sempre uno "strano animale" risale al 1799, quando un funzionario del British Museum, ricevette la pelle di uno strano animale trovato in Australia. Il corpo era ricoperto di pelo, le zampe erano palmate e il muso sfoggiva un tipico becco d'anatra. Il funzionario pensò si essere stato vittima di uno scherzo, in realtà questo animale coì strano esiste realmente: è l'ornitorinco…Gli evoluzionisti considerano che l’ornitorinco, insieme al suo compagno monotreme l’echidna, si siano evoluti in isolamento quando la Gondwana si è divisa a formare il continente d’Australia circa 225 millioni di anni fa. Questo concetto dell’evoluzione in casi d’isolamento risulta da l’ipotesi di Darwin che avrebbe studiato l’ornitorinco durante il suo viaggio sulla nave Beagle. Comunque, la scoperta nei primi degli anni 90 di 3 denti di platypus in Sud America da parte del paleontologo autraliano Dott. Michael Archer ha ribaltato quell’ipotesi perché sono quasi identici a denti fossili d’ornitorinco trovati in Australia. Una volta si pensava che pure i marsupiali fossero esclusivi dell’Australia, ma anche i loro fossili sono stati trovati su ogni continente. L’ornitorinco adulto non ha i denti, ma la scoperta di fossili d’ornitorinco in Australia conferma che i loro antenati avessero denti molto particolari.



    ....una favola....


    Un simpatico ornitorinco, era proprio di buon umore. Passeggiava spensierato lungo la riva del lago addentrandosi ogni tanto nella spiaggia riscaldata dal sole. Cantava la sua canzoncina preferita imparata chissà dove muovendo a ritmo il suo becco d'anatra. Egli si vantava spesso con gli altri abitanti del lago, della sua capacità di poter vivere tranquillamente sia dentro che fuori dall'acqua. E quelli, senza nascondere un pizzico d'invidia, lo osservavano camminare tranquillamente sulla terraferma. Ogni volta però, il buon ornitorinco riportava ai suoi amici pesci un grazioso ricordino delle sue escursioni. Ma quel mattino egli non ne voleva proprio sapere di rientrare in acqua. Il cielo era tanto limpido e sereno, soffiava una leggera brezza che gli accarezzava il mantello morbido e soffice.... così scavò una piccola buca nella sabbia e si sdraiò a pancia all'aria ad ammirare le nuvolette bianche che si rincorrevano nel cielo azzurro.
    Nello stesso giorno, un leone affamato per aver saltato il pasto quotidiano, si aggirava lungo il lago in cerca di qualcosa da mangiare. Camminava brontolando quando vide, quasi per caso, l'ignaro ornitorinco fermo sulla sabbia a contemplare il cielo.
    Il leone incuriosito gli si avvicinò e con un balzo gli piombò proprio davanti. Il povero ornitorinco si prese uno di quegli spaventi memorabili che rimangono impressi nei ricordi per tutta la vita e, rimettendosi dritto sulle sue zampette palmate cercò di indietreggiare.
    Il leone aveva deciso di mangiarselo in un sol boccone pur non sapendo bene di che animale si trattasse. Fortunatamente l'ornitorinco, riavutosi dalla paura, riuscì a respingere il suo nemico sfoderando l'aculeo appuntito nascosto sotto la coda e pungendogli il muso. Il leone dolorante se la diede a zampe levate! Dopo la fuga del leone sconfitto, l'ornitorinco si tuffò in acqua e andò a raccontare la sua brutta avventura agli amici dicendo che aveva capito quanto fosse più sicuro vivere nel fiume!
    Cristina Corsi


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    Edited by gheagabry1 - 15/1/2020, 13:03
     
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18 replies since 13/12/2010, 22:00   30722 views
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