ANIMALI D'AUSTRALIA..e NUOVA ZELANDA

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  1. Lussy60
     
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    ANIMALI D'AUSTRALIA..

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    Si ritiene che in Australia vivano circa 300.000 diverse specie di animali, di cui solo 100.000 sono state censite: 260 sono le specie conosciute di mammiferi, 649 quelle di uccelli, 748 di rettili e 216 di pesci d’acqua dolce; il resto è rappresentato da specie di invertebrati.


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    Si tratta di una fauna tipica, presente in Australia fin dall’epoca in cui il continente era ancora parte del Gondwana, con molte caratteristiche comuni alla fauna della Nuova Guinea e a quella del Sud Africa. Molte specie, tuttavia, sono esclusive dell’Australia, tra cui sette famiglie di mammiferi e quattro famiglie di volatili. Soprattutto i mammiferi testimoniano l’appartenenza dell’Australia all’antico continente del Gondwana, data l’assenza della maggior parte degli ordini che vivono negli altri continenti. Dal Gondwana derivano gli unici mammiferi ovipari al mondo, i primitivi monotremi: l’ornitorinco, che oggi vive nei fiumi dell’Australia sudorientale, e l’echidna che è presente anche in Nuova Guinea.



    Nonostante vivano anche in America meridionale, sono caratteristici dell’Australia i mammiferi marsupiali, dei quali il più noto è il canguro, di cui esistono circa 50 specie, diffuse nella zona temperata e nella zona tropicale. Originariamente creatura delle foreste e delle macchie semiaride, è uno dei pochi animali ad aver tratto vantaggio dall’espansione dei pascoli, al punto che oggi è necessario limitarne la riproduzione ricorrendo alla caccia. Tipici dell’Australia sono anche marsupiali più piccoli come i falangisti, una specie erbivora che vive tra gli alberi; tra questi vi sono l’opossum e il koala: cibandosi unicamente di foglie di eucalipto, quest’ultimo è stato gravemente minacciato dalla distruzione dei boschi ed è specie protetta in tutta l’Australia. Altri noti marsupiali sono il vombato, il bandicoot, il numbat (Myrmecobius fasciatus) e varie specie di dasiuri. Il diavolo di Tasmania è un marsupiale carnivoro che vive unicamente sull’isola della Tasmania.



    I soli mammiferi placentati che vivono in Australia – roditori, pipistrelli e il dingo, o cane selvatico – sono di origine asiatica; si ritiene che possano essere stati gli aborigeni a portare nella regione il dingo, un predatore notturno che si nutre soprattutto di pecore.

    Tra i rettili presenti nel continente figurano due specie di coccodrilli, il più piccolo dei quali vive in acque dolci, mentre il più grande popola le paludi costiere settentrionali e gli estuari e raggiunge i 6 m di lunghezza. Tra le varie specie di lucertole vi sono il geco e lo scinco dalla lingua blu (Tiliqua scincoides). In Australia si trovano circa cento specie di serpenti velenosi, quali il testa di rame e il trigonocefalo.



    I mari australiani ospitano una grande varietà di pesci e di mammiferi acquatici. Nelle acque meridionali si trovano numerose specie di balene, mentre la foca abita la costa meridionale, le isole nello stretto di Bass e la Tasmania. Nei mari settentrionali vivono il dugongo, l’oloturia e l’ostrica perlifera. Nelle acque australiane vivono circa 70 specie di squali, molte delle quali pericolose per l’uomo. Il dipnoo del Queensland è una delle più antiche specie animali dell’Australia, addirittura precedente alla formazione del Gondwana; chiamato talvolta “fossile vivente”, è un pesce che respira con un unico polmone anziché con le branchie.
    Anche tra gli invertebrati vi sono numerose specie, tra cui insetti, ragni e lombrichi. Le termiti giganti dell’Australia meridionale costruiscono enormi nidi, che possono raggiungere i 6 m d’altezza. Molte specie di ragni sono velenose.



    L’avifauna australiana comprende alcune classi primitive, come l’emù e il casuario, che non volano, e altre specie più sviluppate, tra cui l’uccello lira, il kookaburra o dacelide, famoso per il verso rauco simile a una risata, e diverse varietà di cacatua e di pappagalli. Le acque interne sono abitate dal cigno nero, dalla spatola, dall’airone e da diverse specie di anatra. Tra gli uccelli più piccoli figurano lo scricciolo, il fringuello, la cinciallegra, l’allodola e la rondine. Gli uccelli marini più comuni sono il gabbiano, la rondine marina, la sula, l’albatro e il pinguino.
    Molta preoccupazione desta il futuro di diverse specie: dall’epoca della colonizzazione europea si sono infatti estinte circa 20 specie di mammiferi e 16 di uccelli, mentre altre 15 specie di volatili e 38 di mammiferi sono attualmente in pericolo di estinzione. A minacciare la loro sopravvivenza sono la distruzione dell’habitat naturale e l’introduzione di specie provenienti da altri continenti, in particolare conigli, volpi, felini predatori, maiali, pecore, capre, cavalli, bovini, cammelli e il bufalo asiatico.

    Particolarmente dannoso è stato l’arrivo nel continente del coniglio europeo, introdotto nel paese nel 1788; grazie all’ambiente favorevole i conigli si riprodussero rapidamente, raggiungendo i 500 milioni di esemplari nei primi anni del Novecento; come contromisura, nel 1951 fu introdotto il virus letale della mixomatosi (vedi Poxvirus), al quale i conigli divennero poi immuni. Oltre a causare la distruzione dell’habitat delle specie native, i conigli provocano l’erosione del suolo ed enormi danni alle coltivazioni. Per le stesse ragioni sono stati predisposti programmi di controllo biologico e piani regionali di eliminazione anche per volpi e cani; nelle zone monsoniche dell’Australia settentrionale, il forte incremento della popolazione dei bufali sta provocando l’erosione del suolo e la distruzione dell’habitat naturale degli acquitrini.





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    Clamidosauro


    Il clamidosauro è un animale australiano. Si distingue dai suoi simili per la membrana scagliosa dai bordi dentellati posta sotto il capo, normalmente è ripiegata sui fianchi come un mantello che avvolge il corpo, ma che può aprire quando si sente minacciato, ciò gli conferisce la tipica forma a ventaglio aperto che gli aumenta di circa quindici centimetri il volume apparente della testa dandogli un aspetto terribile con lo scopo di allontanare il predone. Nell'eventualità che questo tentativo finisse vanamente il clamidosauro tenta di fuggire sulle sue gambe posteriori fino ad un posto sicuro o ad un albero per mimetizzarsi.
     
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18 replies since 13/12/2010, 22:00   30722 views
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